Io credo, noi crediamo - Oblio e morte di Dio 29/10/2019 - Diocesi di Venezia

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Io credo, noi crediamo - Oblio e morte di Dio 29/10/2019 - Diocesi di Venezia
Io credo, noi
               crediamo

               Oblio e morte di Dio

29/10/2019                            Muresu
I presupposti storici
La modernità porta 3 fattori che facilitano questa perdita di Dio:

•   Umanesimo

Movimento che riguarda la classe dotta sviluppato principalmente
nell’accademia platonica medicea a Firenze

L’idea è quella di un ritorno all’antichità classica

Tendenza alla scoperta del mondo e dell’uomo nel suo autentico valore
naturale. Tutti gli ambiti intramondani acquistano una loro autonomia dando
inizio ad una svolta che favorisce il passaggio da trascendenza a immanenza

L’uomo ha un nuovo posto nel cosmo e di fronte a Dio, muta così il rapporto
umano-divino, ragione-fede, filosofia-teologia, natura-grazia

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•   Riforma

   Reazione all’umanesimo

   Scuote la vita spirituale occidentale raggiungendo tutti gli strati sociali

   La rottura dell’unità spirituale porta al venir meno della sicurezza data dal l’appartenenza alla fede di un’unica
   chiesa, il singolo è rimandato alla propria coscienza

   Lutero radicalizza l’agostimismo portando un pessimismo antropologico 3 sola:

   •   Fede (vs opere)

   •   Grazia

   •   Scrittura. Perdita mediazioni istituzionali, Scrittura è interprete di se stessa, giustificazione del singolo di fronte a
       Dio, dalla fede oggettiva si è passati all’esperienza di fede soggettiva

   Lutero ha un giudizio di cecità della ragione in fatto di questioni di fede, ragione caratterizzata come prostituta,
   critica l’utilizzo della filosofia in teologia

   Le guerre di religione portano la società sull’orlo del crollo

   La religione aveva perso il suo ruolo di integrazione e per sopravvivere bisognava pensare ad una nuova base
   unificante, normativa per tutti a prescindere dalla religione. Per garantire la pace ci si vedeva costretti a dichiarare
   la religione affare privato, rifondando la convivenza sulla ragione che è comune a tutti gli uomini, su un ordine
   naturale conoscibile in modo razionale, etsi Deus non daretur (Grozio). Sul piano sociale Dio perde ogni funzione

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•    Ascesa della borghesia moderna (preparata nel XII
     secolo e appoggiata dalla Riforma)

Emancipazione dai tradizionali poteri politici, sociali e
culturali e prende a fondamento il principio di autonomia
di un uomo che si realizza mediante la conoscenza, il
lavoro, la prestazione e la diligenza

Quando il senso della realtà e della propria esistenza
viene ricavato esclusivamente dal proprio modo di
pensare e di agire una religione che riconosce la realtà
come istituzione e provvidenza divina appare superflua e
insensata riducendosi a morale privata (riconoscibile
solo se utile al popolo)
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•   Nascita scienze moderne

Rendono possibile una concezione del mondo slegata da ogni motivazione
trascendente o addirittura in contrasto con Bibbia e Tradizione

Più le scienze riuscivano a capire le leggi di natura e più si vedevano costrette ad
emarginare Dio dal mondo, un Dio che ora serviva solo a tappare i buchi della
conoscenza umana

Il processo Galileo aprirà poi un solco tra mondo teologico e mondo scientifico

Questa emancipazione della sfera pubblica dai nessi di motivazione teologica
causò la perdita del carattere universalistico tipico dell’idea di Dio. La religione
diviene fatto interiore slegato da ogni rapporto con la realtà

Il metodo scientifico copre tutto il reale, l’esperienza è mirata al l’osservazione è
all’applicazione matematica in grado di porre leggi della fisica al livello di leggi
esatte

Ciò che accade viene ridotto al suo elemento calcolabile escludendo le altre
dimensioni (ciò che non è calcolabile non ha senso, non ha valore reale)

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Cartesio
1596-1650

Padre della filosofia moderna (via razionalista
contrapposta a quella empirista)

Il suo tentativo è quello di fondare la filosofia come
scienza rigorosa, per farlo serve un metodo
appropriato

Dove trovare la fondazione prima della conoscenza
dell’uomo?

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Cogito ergo sum

Posizione necessariamente vera, se uno dubita sa di vivere,
pensare, dubitare e quindi di esistere

Il carattere di verità è spostato dalla realtà fuori di me (l’essere
delle cose) al soggetto pensante che diventa il luogo dell’evidenza

Vero è sicuro è ciò che io concepisco in modo chiaro e distinto

Per conoscere la realtà basta pensarla, le idee sono immagini o
rappresentazioni della realtà esterna prodotte dal nostro pensiero,
l’idea è l’essere dell’oggetto in quanto conosciuto dalla mia mente

Quali sono le idee chiare e distinte da risultare vere e certe?

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Le idee innate (a differenza di Agostino che le situa
nella mente divina) si trovano nella mente umana e
sono infuse direttamente da Dio (di origine divina)

Vi è una comunicazione-illuminazione che ha luogo
per mezzo di Dio è che ha radicato l’idea in me

Il fondamento della verità e della certezza della
conoscenza sta solo in Dio, infatti Dio e anima sono i
primi oggetti della nostra conoscenza

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Dio è conoscibile?

Il mondo ha origine da Dio, ma non vi è causalità o
fine nella creazione che renda Dio conoscibile (in
quanto limiterebbe l’assoluta libertà di Dio la cui
essenza è a noi inaccessibile)

La metafisica non si orienta più alla teologia, ma alla
fisica che ha il compito di fondare tutto. L’evidenza
geometrico-matematica è l’unico modello di certezza,
è intellegibile solo ciò che è ricostruibile
matematicamente

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Dio è il presupposto

La conoscenza sensoriale è ingannevole, la sicurezza assoluta della
conoscenza esige una prova della esistenza-veridicità di Dio:

•   Noi abbiamo un’idea d Dio che in quanto sostanza infinita
    racchiude in sé ogni perfezione. L’esistenza di Dio è presupposto
    come causa della mia idea di Dio che è impossibile derivi da me

•   Mi conosco come essere imperfetto e dipendente, la mia
    esistenza implica quella di un essere imperfetto e indipendente.
    Se Dio esiste quale essere perfettissimo non può ingannare. Alla
    sua perfezione corrisponde la sua incondizionata veridicità (quindi
    la verità della nostra conoscenza). Viene così esclusa l’ipotesi di
    un genio maligno in grado di ingannarmi. In quanto buono e
    veritiero Dio garantisce estrinsecamente la corrispondenza del
    mondo esterno alla mia coscienza
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Kant
La realtà esterna a noi è perfettamente inconoscibile

Noi conosciamo i fenomeni (risultato dell’incontro tra
dati provenienti dall’esperienza sensibile e nostre
strutture conoscitive presenti a priori nella nostra
sensibilità e nel nostro intelletto)

Le leggi che governano la realtà fisica non sono nella
natura, quindi non vengono a noi dall’esperienza, ma
risiedono nel pensiero

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L’intelletto è il limite invalicabile delle nostre
conoscenze, elabora dati provenienti dal mondo
sensibile

Ciò che non è oggetto di esperienza (almeno possibile) è
confinato nel mondo della credenza

Contenuti della religione non hanno nulla a che fare con
la ragione, ma solo con il sentimento e l’impegno morale

Cristianesimo viene svuotato del suo contenuto storico,
la sua funzione sta nell’aver educato l’umanità a quel
senso morale cui sarebbe pervenuta lo stesso con le
proprie forze
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Feuerbach
1804-1872

Riduce la teologia ad antropologia

Nella religione l’uomo obiettivizza la sua propria essenza

Teoria della proiezione

L’uomo che non trova in se stesso, il suo pieno compimento,
proietta i suoi desideri di infinitudine in Dio (“ciò che non è
realmente ma che desidera essere, l’uomo lo rende suo Dio”) così
egli si estranea da se stesso, “per arricchire Dio l’uomo deve
impoverire se stesso; perché Dio sia tutto, l’uomo dev’essere
niente” “l’uomo afferma in Dio ciò che nega in se stesso”

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L’ateismo è la negazione della negazione, quindi una
nuova posizione

Il no a Dio è un sì all’uomo

La fede in Dio diventa fede nell’uomo “l’uomo è
l’inizio della religione, l’uomo è il centro della
religione, l’uomo è la fine della religione”

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Apoteosi del mondo

“I misteri più profondi stanno nell’ordinario, nel quotidiano”

Gli elementi del mondo diventano di per sè sacramenti

“E così cambiano le cose: quel che ieri era religione oggi non lo è
più è quel che oggi si considera ateismo domani sarà religione”

Filosofia dell’io-tu (la nuova filosofia), l’unità dell’io-tu è Dio

La vera dialettica non è un monologo del pensiero solitario, ma
un dialogo io-tu

La religione non è sostituita dal culto dell’individuo, ma dalla
politica e il lavoro sostituirà la preghiera

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Freud
1856-1939

Psicanalisi come nuova chiave interpretativa della realtà

Critica della religione (Totem e tabù, l’uomo Mosè,
l’avvenimento d un illusione, il disagio della civiltà) viene
sviluppata in stretto nesso con la sua antropologia generale e
psicoanalisi

L’uomo è innanzitutto un essere istintuale cui sia la realtà
esterna, sia la cultura impongono di rinunciare agli istinti.
Nascono allora i conflitti che se malamente o non
sufficientemente composti portano alla neurosi, alla fuga dalla
dura realtà ed a soluzioni di tipo compensativo
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Vi è una analogia tra nevrosi-comportamento religioso

La religione nasce dal tentativo di mitigare le difficoltà che si
incontrano nella vita e le rinunzie che la cultura impone, per
rendere maggiormente sopportabile la condizione umana

Le rappresentazioni religiose sono prodotte dalla necessità
di difendersi contro il potere oppressivo della natura e
correggere quelle imperfezioni della cultura che
penosamente si avvertono

Le rappresentazioni religiose sono quindi illusioni,
soddisfacimenti di desideri che l’umanità prova da sempre
ed in modo impellente

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Si tratta di soddisfacimenti infantili, di una nevrosi
ossessiva che investe l’intera umanità di un sistema di
soddisfacimenti legati alla negazione della realtà

A questo comportamento infantile oppone l’educazione
alla realtà che comporta una resa di fronte alle difficoltà
del destino, contro le quali la scienza non è in grado di
offrirci alcun aiuto

“Rinunciando alle aspettative dell’aldilà e, concentrando
tutte le forze disponibili nella vita terrena, l’uomo
riuscirà forse a fare in modo che la vita diventi a tutti
sopportabile e che la cultura non opprima più nessuno”

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Marx
1818-1883

Vuole trasformare la filosofia da teoria a prassi “i filosofi si sono limitati ad
interpretare in vari modi il mondo: ora bisogna cambiarlo”

“È l’uomo che fa la religione, non la religione che fa l’uomo”

La religione è una proiezione e l’ateismo è negazione della negazione e quindi una
posizione, quella dell’umanesimo (segue Feuerbach), l’uomo è l’essere massimo

L’umanesimo è al contempo anche naturalismo, realizzazione di un mondo umano,
i prodotti del lavoro in quanto mediazione tra uomo e mondo appartengono a tutti,
il superamento della proprietà privata sarà il vero umanesimo

L’obiettivo è l’emancipazione universale e radicale, cioè il recupero pieno
dell’uomo, la riconduzione del mondo umano e dei suoi rapporti all’uomo stesso,
si impone un rovesciamento di tutti i rapporti in cui l’uomo si trovi come essere
umiliato, asservito, abbandonato, disprezzato

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L’illusione religiosa non viene dalla casta dominante
dei preti che instupidiscono il popolo (questo sarà
Lenin), ma è un conforto che il popolo si dà per le
tristi condizioni in cui vive

L’ideologia religiosa non è qualcosa di arbitrario, ma
una specie di processo naturale e necessario

“Le idee dominanti non sono mai se non
l’espressione ideale dei rapporti materiali dominanti”,
mutando i rapporti la religione si estingue da sé

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La religione ha carattere di protesta, il gemito della creatura
oppressa

Si tratta di una promessa di felicità illusoria

Bisognerà eliminare tali illusioni se si vuole che l’uomo prenda in
mano la sua stessa storia (pensi, agisca, configuri la propria
realtà)

La critica alla religione sta alla base di una critica politica “è
compito della storia, una volta scomparso l’al di là della verità,
stabilire l’al di qua della verità”

La critica ateistica alla religione è una premessa essenziale per
il comunismo e l’impulso ateistico dell’ateismo avrebbe trovato
solo nel comunismo la sua attuazione reale

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“La critica alla religione si conclude nella dottrina
secondo la quale l’uomo è l’essere supremo per
l’uomo”

Uomo è creatore di se stesso e debitore unicamente
a se stesso

L’uomo si redime da sé escludendo qualsiasi idea di
mediatore

Un’autonomia così radicale esclude qualsiasi forma
di teonomia

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Post modernità
Supera l’ateismo politico della modernità (soprattutto illuminista) che
aveva lo scopo di destabilizzare le istituzioni

Il paesaggio intellettuale post moderno è divenuto pluralistico e
complicato, diffida dai grandi ideali illuministi, così l’autosicurezza
dell’ateismo militante diventa rassegnato disfattismo, scetticismo,
agnosticismo, meglio nichilismo: il pensiero debole che di fronte alle
grandi domande (Dio compreso) si dichiara rassegnato, incompetente
o indifferente

Così si libera anche dagli ideali illuministi e dalle verità universalmente
valide e razionalmente fondate arrivando ad un pluralismo come
paradigma: tutto è indifferente, diventano però così intollerabili le
affermazioni di valore assoluto, universalmente valide sviluppando
una dittatura del relativismo (anche in forma violenta)

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Nietzsche
1844-1900

Adduce contro il cristianesimo un’argomentazione
basata sulla vita più che sull’intelletto

Più che un filosofo è un profeta della morte di Dio,
intuisce e descrive la grande conseguenza
dell’ateismo: il nichilismo, anticipa la crisi di senso che
investirà il XX secolo e tenta di risolverla con una nuova
visione del mondo e della vita

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Intende i suoi scritti come una scuola del sospetto

Tutti i precedenti valori, idee, ideali vengono analizzati dal punto di vista
storico e psicologico, tutte le verità sono considerate come valutazioni,
tutte le prospettive come pregiudizi utili alla vita, come espressione della
volontà di potenza

Ciò che rimane è la vita che vive di illusioni e coincide con la volontà di
potenza (il dionisiaco, l’elemento eccitante, irrazionale, anarchico opposta
alla chiarezza apollinea)

Rompe con la fede moderna in ragione, morale, ideale

Rifiuta la metafisica da Platone in poi e il cristianesimo (platonismo per il
popolo)

Lotta contro ogni retromondo della verità, del bene, dell’essere, della cosa
in sé, contro tutto ciò che squalifica la vita in questo mondo come qualcosa
di inautentico

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Idea di Dio è il vertice massimo dell’illusione di una verità assoluta

Dio è la nostra più lunga menzogna, l’allegoria e l’immagine
profetica, l’anti concetto di vita, l’espressione del risentimento che
si prova verso la vita

Il messaggio della morte di Dio (celebre racconto del folle con una
lanterna accesa di giorno che cerca Dio al mercato) viene
considerato il maggiore degli avvenimenti recenti, tanto grande che
non si è ancora in grado di comprendere cosa sia avvenuto

Conseguenze più immediate di questo avvenimento sono una
specie nuova, difficilmente descrivibile di luce, felicità,
alleggerimento, incoraggiamento, un nuovo orizzonte

Sarà seguito da una lunga sequenza di rotture, distruzioni, declini,
rivoluzioni

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Nichilismo significa che i supremi valori si svalutano,
manca il fine, manca la risposta allo scopo

Significa credere che non esista nessuna verità,
l’incredulità per il mondo metafisico

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Super uomo

Si tratta del senso dell’uomo, l’uomo va superato, ciò che è
grande nell’uomo è che lui è un punto, non uno scopo

Il superuomo è l’uomo che ha alle spalle tutte le alienazioni, uomo
fedele alla terra che non nutre speranze ultraterrene, infrange le
tavole d i valori, non rientra nel gruppo degli spregiatori del corpo,
rigetta le antiche virtù, è al di là del bene e del male

È l’uomo identico a sé stesso che ha superato le tensioni e
lacerazioni tra essere e senso, prendendo il posto del Dio ucciso

L’uomo poteva ammazzare Dio solo per diventare lui stesso Dio
(se ci fossero degli dei come potrei sopportare l’idea di non essere
Dio!)

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Via che conduce al superuomo (metafora dello spirito
che diventa):

•   Cammello. Si umilia, si piega ai valori superiori

•   Leone. Insegue la libertà, immagine di un uomo
    che liberamente vuole crearsi la propria felicità è
    realizzarsi fino in fondo

•   Bambino. Nuovo inizio

Redenzione come volontà creatrice al contrario

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Con il mistero di Dio scompare anche il mistero dell’uomo.
Nell’uomo non si vede altro che un bisogno biologico, un
complesso di rapporti sociali.

Muore così anche la libertà, l’uomo si sviluppa all’indietro,
ritornando allo stadio primitivo di animale ingegnoso e
spegnendo in se stesso ogni fame e sete di giustizia assoluta

La morte di Dio porta alla morte dell’uomo.

Assistiamo al vuoto terribile, alla mancanza di senso, alla
perdita di prospettiva, l’angoscia esistenziale

Il mondo privato di qualsiasi senso, direzione viene percepito
come un caos opprimente, eterno

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Sartre
Parte dalla morte di Dio e si chiede se la fede che afferma questo
concetto sia vivibile

Cerca di descrivere un mondo da cui Dio è assente, il mondo è un
giardino chiuso circondato dalla morte (il nulla) ogni tanto questa fa
qualche scorribanda nel mondo e l’uomo si trova nell’angoscia e
nell’ansia

Il mondo è assurdo non può essere spiegato con un senso, questa
assurdità va accettata senza pretendere di cambiare qualcosa

Di fronte a questa assurdità l’uomo può solo fare la scelta di essere
per se stesso, eliminando Dio (il Dio vivente è la morte dell’io)

La non esistenza di Dio postula la libertà dell’uomo

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Esistenzialismo ateo

Se Dio non esiste c’è un essere in cui l’esistenza precede l’essenza: l’uomo

L’uomo non è definibile perché prima non è niente, solo in seguito sarà e
sarà quale lui si sarà fatto

Non si può parlare di natura umana perché non vi è un Dio che la
concepisca, l’uomo è come si vuole e quindi come si fa (l’uomo è un
progetto che vive in se stesso soggettivamente)

Con Dio svanisce ogni possibilità di trovare valori in un cielo intellegibile,
non può più esserci un bene a priori poiché non c’è nessuna coscienza
infinita-perfetta per pensarlo, non sta scritto da nessuna part che il bene
esista (“se Dio non esiste tutto è permesso” Dostoevskij). Se Dio non esiste
non troviamo davanti a noi valori o ordini che possano legittimare la istradi
condotta, non abbiamo davanti a noi giustificazioni o scuse, siamo soli
senza scuse. L’uomo è condannato ad essere libero, una volta gettato nel
mondo è responsabile di tutto

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