INTRODUZIONE ALLE SCIENZE BIOMEDICHE A CURA DI LORENZO LUVISI MPHED MSC PHD - DICEMBRE 2017 - ISI BARGA
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Lo scopo di questa presentazione è quello di acquisire le conoscenze basilari riguardanti l’organizzazione e la struttura del corpo umano. Inizieremo ricostruendo il cammino compiuto dall’uomo nell’acquisizione delle conoscenze in ambito biologico, anatomico e fisiologico, così da comprendere come, alla fine, si sia giunti a considerare imprescindibile il rapporto esistente tra salute, attività motoria e benessere.
I nostri primordiali antenati possedevano conoscenze approssimative sulla struttura ed il funzionamento del proprio corpo. Spesso le competenze biomediche erano associate a rituali magici ed a credente religiose. Chi possedeva tali conoscenze apparteneva a caste potenti e privilegiate. Il loro sapere era custodito gelosamente e trasmesso solo per via orale a discepoli fidati. Prof. Luvisi Lorenzo 3 di 58
Con la scrittura (3.500 a.C.) la tradizione orale comincia ad essere codificata. Gli Egizi disponevano di avanzare tecniche chirurgiche e di imbalsamazione.
Solo a partire dall’antica Grecia le scienze che studiavano il corpo umano trovano una loro autonomia. Erodico, medico e atleta vissuto nel V secolo a.C., fu un sostenitore dell’importanza della dieta nell’allenamento, Ippocrate fondò a Kos, la prima scuola medica destinata a rimanere famosa negli anni. e fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute. Ippocrate (460-377 a.C.)
Diversamente dai Greci, i Romani non si dimostrarono interessati nei riguardi dello studio del corpo umano e delle scienze mediche e tale tendenza proseguì nel Medioevo, anche a causa della Chiesa che si opponeva ad ogni tipo di attività legata al corpo umano. Fu solo con il Rinascimento, grazie al ritorno alle fonti culturali classiche, che si cominciarono a superare i pregiudizi che fino ad allora avevano paralizzato la ricerca sul corpo umano. Nel Seicento, grazie all’invenzione del microscopio, la ricerca subì un’accelerazione, in particolare nel campo della citologia e della fisiologia.
Le dimensioni estremamente piccole richiedono idonei sistemi di misura. Prof. Luvisi Lorenzo 7 di 58
Nel 1800 le conoscenze sul corpo umano si perfezionano e vengono stabiliti i principi base dell’alimentazione. Il primo laboratorio di fisiologia del lavoro muscolare fu realizzato nel 1892 all’Università di Harvard. A questa università si devono anche i primi corsi di studio specifici per la formazione dei futuri insegnanti di educazione fisica. Anche in Europa si svilupparono studi e ricerche basilari in questo campo grazie alle scuole danese e svedese. In tempi recenti le conoscenze scientifiche hanno subito accelerazioni impensabili grazie all’applicazione di nuove e rivoluzionarie tecnologie, consentendo un allungamento dell’aspettativa di vita ed una sua migliore qualità per tutti noi.
In natura i sistemi evolvono spontaneamente verso uno stato di disordine. Per mantenere l'ordine e l'organizzazione è indispensabile che una parte di energia venga impiegato proprio per mantenere quest'ordine. La fonte prima dell'energia per tutti i sistemi viventi è il sole, da cui proviene l’ energia luminosa, che viene convertita dalle piante in energia chimica e come tale immagazzinata. L'uomo si procura questa energia mangiando piante ed animali che si nutrono di piante.
Una delle proprietà che caratterizzano gli esseri viventi è che essi mantengono una precisa organizzazione strutturale di tipo gerarchico. Livelli di organizzazione CHIMICO CELLULARE TISSUTALE ORGANICO SISTEMICO Livello di ORGANISMO Livello di POPOLAZIONE Livello di COMUNITA’ Livello di ECOSISTEMA
Conseguentemente alla suddetta suddivisione in vari livelli (gerarchie) di complessità strutturale del protoplasma (dal gr. πρῶτος "primo" e πλάσμα "materia“, termine generale, che indica tutta la sostanza vivente della cellula), si sono sviluppate specifiche branche di studio. Prof. Luvisi Lorenzo 11 di 58
La scienza che tratta di tutte le manifestazioni della vita, prende il nome di Biologia (dal greco bíos, vita e logos, discorso). La biologia abbraccia altre scienze come l’anatomia, la fisiologia, ecc. Prof. Luvisi Lorenzo 12 di 58
Il primo livello di organizzazione della materia vivente è l’atomo (dal greco ἄτομος - àtomos -, indivisibile, unione di ἄ - a - [alfa privativo] + τέμνειν - témnein - [tagliare]). Qualunque materia, sia vivente che non vivente, è formata da atomi.
Il secondo livello di organizzazione della materia è costituito dall'unione di più atomi (uguali o diversi) che si determina in seguito a legami chimici (ionici, covalenti e di coordinazione) che portano alla formazione della molecola. Primo e secondo livello sono oggetto di studio della chimica suddivisa nelle sue discipline fondamentali quali la chimica inorganica, la chimica fisica, la chimica analitica, la biochimica, a cui si aggiungono la chimica farmaceutica, la chimica industriale, la chimica degli alimenti, ecc.
Il terzo livello di organizzazione della materia è rappresentato da una piccola struttura derivante dall’unione ordinata e coordinata di più molecole che si uniscono tra loro a formare un organulo. I mitocondri e i cloroplasti rappresentano un esempio di organuli che possono essere paragonati ad una sorta di centrale energetica cellulare. È all'interno dei cloroplasti che avviene il processo fotosintetico: Luce solare + 6H2O + 6 CO2 = C6H12O6 + 6O2
Il quarto livello di organizzazione della materia è costituito dalla cellula. Tanti organuli tra loro coordinati formano una cellula che rappresenta l’unità funzionale e strutturale di ogni essere vivente. Le cellule non sono tutte uguali durante lo sviluppo del feto si differenziano in base alla funzione che andranno a svolgere. Questo livello, come il precedente, sono oggetto di studio della Citologia (dal greco kytos, cavità e logos, discorso) o biologia cellulare.
Filmato i segreti della cellula Vedremo adesso come: Da una sola cellula si possa arrivare ad avere un individuo. Come le cellule dipendano da segnali per la crescita, la divisione, la sopravvivenza ed il movimento. Come l’incapacità di reagire al segnale dato dall’insulina determini la comparsa di patologie importanti come il diabete. Come si possa procedere alla crescita di epidermide in coltura per riparare i danni derivanti dalle ustioni. Cosa sono le cellule staminali ed embrionali. Cosa rappresenti l’apoptosi ed evoluzione. Da cosa dipendano le malattie neurodegenerative e il cancro. Come la cellula oltre a morire vada incontro a processi di invecchiamento (radicali liberi e proteine danneggiate dalle ossidazioni). Come l’esercizio fisico possa produrre effetti benefici o dannosi. Prof. Luvisi Lorenzo 17 di 58
Gruppi di cellule che presentano le stesse caratteristiche formano una comunità che viene chiamata tessuto e che rappresenta il quinto livello di organizzazione della materia, oggetto di studio dell’istologia (dal greco histós, telaio o tela e logos, discorso). Esistono quattro tipi fondamentali di tessuti presenti in tutti gli animali: 1. Tessuto nervoso. 2. Tessuto epiteliale. 3. Tessuto connettivo (cartilagineo, osseo, adiposo, sangue e linfa). 4. Tessuto muscolare. Il tessuto nervoso forma un sistema di comunicazione che ha il compito di ricevere, trasmettere ed elaborare gli stimoli elettrici e chimici, interni ed esterni del corpo. È inoltre responsabile, tramite meccanismi ancora non del tutto chiari, delle funzioni psichiche e intellettive degli esseri umani, come la memoria, la conoscenza, la coscienza.
Il tessuto epiteliale (detto anche epitelio) è costituito da strati di cellule che rivestono la superficie corporea, gli organi interni e alcune cavità del corpo. I diversi epiteli sono definiti in base alla forma delle cellule e al numero di strati di cui sono composti.
Il tessuto connettivale è formato d un insieme di cellule sparse, circondate da una sostanza chiamata matrice, composta da fibre immerse in una sostanza che può essere liquida, gelatinosa o solida. Svolge funzioni di sostegno e collegamento tra tessuti diversi e protezione e rivestimento degli organi. Ne distinguiamo 6 tipi diversi. Prof. Luvisi Lorenzo 20 di 58
Il tessuto muscolare è costituito da cellule particolarmente lunghe chiamate fibre muscolari e costituisce il tipo di tessuto più abbondante presente nel corpo umano.
Più tessuti di tipo diverso si uniscono a formare un organo con specifiche funzioni dando luogo al sesto livello di organizzazione della materia. L'organo è piuttosto un'unità fisiologica anziché anatomica. Il criterio della forma è spesso inadeguato per definire un organo; è soprattutto la funzione differente che ci permette di distinguere i vari organi l'uno dall'altro. Comunque, da un punto di vista strutturale, gli organi possono essere distinti in: organi cavi e organi pieni. I primi sono costituiti da pareti che racchiudono un lume, idoneo ad accogliere un contenuto, mentre i secondi mancano di una cavità principale, con i tessuti organizzati in strutture compatte e ben resistenti.
Il settimo livello di organizzazione della materia è rappresentato da dall’apparato, ovvero da un raggruppamento di organi diversi (sia per funzione che per struttura) che collaborano nello svolgimento di una specifica funzione. Quando la collaborazione avviene tra organi omogenei per funzione e struttura, tale raggruppamento prende il nome di sistema (sistema nervoso, endocrino, muscolare)
L’ottavo livello di organizzazione della materia è costituito dall’organismo formato da tutti i suoi apparati o sistemi ben coordinati tra loro.
Le scienze deputate, rispettivamente, allo studio della struttura e del funzionamento degli organismi viventi sono l’Anatomia e la fisiologia (due branche della biologia).
Ulteriori livelli di organizzazione della materia riguardano la popolazione, la comunità, l’ecosistema e la biosfera. Prof. Luvisi Lorenzo 26 di 58
Vediamo adesso un breve sunto riguardo alla struttura ed alle funzioni dei principali organi ed apparati corporei: Apparato urogenitale (apparato escretore e apparato riproduttore). Apparato locomotore (sistema muscolare e apparato scheletrico). Sistema nervoso. Apparato tegumentario. Organi di senso. Apparato cardiocircolatorio. Apparato respiratorio. Sistema linfatico (immunitario). Sistema endocrino. Apparato digerente. Prof. Luvisi Lorenzo 27 di 58
Gli organi sessuali primari (gonadi) sono i testicoli nell’uomo e le ovaie nella donna; producono le cellule sessuali o gameti (funzione esocrina) e secernono gli ormoni sessuali (funzione endocrina) . Altre formazioni dell’apparato della riproduzione sono gli organi annessi all’apparato riproduttivo. Scopo comune è generare la prole. Nei testicoli (o didimi) sono presenti due diverse popolazioni cellulari deputate alla produzione di spermatozoi e alla secrezione degli ormoni (cellule interstiziali).
Gli organi annessi sono rappresentati da condotti e da ghiandole che collaborano al trasporto degli spermatozoi: Le vie spermatiche sono 3: l’epididimo, il condotto deferente che continua nei condotti eiaculatori che attraversano la prostata per sboccare nell’uretra. La sterilità maschile può dipendere da ostruzione delle vie spermatiche, da squilibri ormonali, da una rara infiammazione dei testicoli (orchite) e da molti altri fattori. Le ghiandole annesse (vescichette seminali, prostata e ghiandole bulbouretrali) producono la maggior parte del liquido seminale. Il liquido seminale contiene sia gli spermatozoi che i secreti delle ghiandole annesse che svolgono una funzione di nutrimento, trasporto e protezione degli spermatozoi maturi. L’ipertrofia prostatica aumenta il rischio di infezione della vescica (cistite) e di danni renali.
Spermatozoi vitali non possono formarsi alla normale temperatura corporea, la temperatura scrotale è infatti inferiore di circa 3°C. I genitali esterni comprendono lo scroto e il pene. Criptorchidismo 2 1 2 Ghiandole annesse
Il ruolo principale del maschio nella riproduzione è quello di produrre gli spermatozoi e secernere l’ormone testosterone. La spermatogenesi inizia con la pubertà e continua per tutta la vita. Ogni giorno ogni uomo produce milioni di spermatozoi.
L’ormone follicolo-stimolante (FSH) secreto dall’adenoipofisi stimola i tubuli seminiferi a produrre spermatozoi a partire da cellule staminali che si dividono prima per mitosi e poi per meiosi. Agenti esterni (antibiotici, radiazioni, piombo, marijuana, tabacco, eccesso di alcol) possono alterare il normale processo di formazione degli spermatozoi producendo di anomali. L’adenoipofisi secerne anche l’ormone luteinizzante (LH o ICSH) che stimola le cellule interstiziali a produrre testosterone. Il testosterone è responsabile della libido e della comparsa dei caratteri sessuali secondari maschili: voce profonda, peli su tutto il corpo, Sviluppo dei muscoli e della massa ossea. Prof. Luvisi Lorenzo 32 di 58
Lo stress ossidativo (squilibrio tra produzione ed eliminazione di ROS) è associato a diverse patologie umane, tra cui la crescente infertilità maschile. Piccole quantità di ROS sono necessarie allo spermatozoo per l’acquisizione della sua capacità fecondante. D’altro canto, eccessivi livelli di ROS determinano una bassa qualità del seme per i danni che arrecano alla membrana spermatica. Prof. Luvisi Lorenzo 33 di 58
Il ruolo della femmina nella riproduzione è molto più complesso di quello del maschio in quanto, oltre a produrre i gameti femminili (uova) fornisce nutrimento e protezione al feto. Le ovaie, dalle dimensioni simili ad una mandorla, rappresentano gli organi sessuali primari ed accolgono numerosi follicoli ovarici contenenti ciascuno un ovocita immaturo. Gli organi annessi sono rappresentanti dalle vie genitali femminili costituite dalle tube uterine, dall’utero e dal canale vaginale. Le tube uterine (ovariche o di Falloppio), lunghe circa 10 cm, rappresentano la sede dove può avvenire la fecondazione, in quanto l’ovocita è vitale fino a 24 ore e il viaggio verso l’utero dura fino a 24 ore dopo l’ovulazione. La gonorrea (infezione batterica) propagandosi nella cavità peritoneale provoca la malattia infiammatoria pelvica che, se non trattata, può portare a sterilità.
L’utero è un organo cavo, delle dimensioni di una pera, destinato ad accogliere, trattenere e nutrire l’uovo fecondato. Il Pap test rappresenta la procedura diagnostica per evidenziare il cancro del collo dell’utero frequente nelle donne dai 30 ai 50 anni. Il canale vaginale è un condotto lungo 8-10 cm, parzialmente chiuso da una membrana denominata imene.
Esternamente alla vagina troviamo i genitali esterni (vulva): monte del pube, grandi e piccole labbra, clitoride, orifizi uretrale e vaginale e le ghiandole vestibolari maggiori. Prof. Luvisi Lorenzo 36 di 58
La quantità totale di ovociti che la donna può produrre è già determinato al momento della nascita e la sua fertilità termina verso i 50 anni o prima. Il processo che porta alla formazione dei gameti femminili è detto ovogenesi. Gli ovogoni si moltiplicano nella fase fetale e spariscono alla nascita lasciando un numero determinato (circa 700.000) di ovociti primari, situati dentro altrettanti follicoli ovarici. Dopo una fase di quiescenza, alla pubertà l’adenoipofisi comincia a produrre l’ormone follicolo stimolante (FSH) che ogni mese porta a maturazione un piccolo numero di follicoli primari (ciclo ovarico).
Un ciclo ovarico (periodo compreso tra due mestruazioni successive), della durata vomplessiva di circa 28 giorni, è diviso in tre fasi: 1. fase follicolare (proliferativa), 2. fase ovulatoria (ovulazione), 3. fase luteinica (secretoria). La fecondazione avviene generalmente nelle tube uterine. Prof. Luvisi Lorenzo 38 di 58
Il l ciclo mestruale o uterino è una sequenza di cambiamenti fisiologici periodici che riguarda utero e ovaie e che rende possibile la gravidanza. Se c’è stata fecondazione l’embrione produce un ormone molto simile all’LH (ipofisario) che mantiene funzionante il corpo luteo il quale comincia a produrre i suoi ormoni; altrimenti il corpo luteo degenera.
La fecondazione può avvenire se il rapporto sessuale ha avuto luogo non più di 72 ore prima dell’ovulazione e non oltre 24 ore dopo. La parte anteriore dell’ipofisi (adenoipofisi) produce l’ormone follicolo- stimolante (FSH) che stimola la crescita e la maturazione dei follicoli primari e l’ormone luteinizzante (LH) che scatena l’ovulazione e modifica la struttura del follicolo trasformandolo in corpo luteo. Gli ormoni ovarici, steroidei, si possono distinguere in: 1. estrogeni correlati alla comparsa dei caratteri sessuali secondari femminili e 2. progesterone, secreto dal corpo luteo e dalla placenta. Regola il ciclo mestruale, concorre al mantenimento dello stato di gravidanza e prepara la ghiandola mammaria alla produzione del latte. Le ghiandole mammarie derivano da ghiandole sudoripare modificate con il ruolo di produrre il latte per nutrire il neonato. Il cancro della mammella è la maggior causa di morte negli USA, dove una donna su 8 sviluppa questa patologia. Prof. Luvisi Lorenzo 40 di 58
LE GHIANDOLE MAMMARIE Le ghiandole mammarie sono presenti in entrambi i sessi, ma normalmente funzionano solo nelle donne, nelle quali subiscono un’ipertrofia alla pubertà su stimolazione prevalente degli ormoni estrogeni. Queste ghiandole sono particolarmente inclini a sviluppare patologie talvolta piuttosto pericolose, per le quali è fondamentale una diagnosi precoce ottenibile mediante autopalpazione del seno e mammografia.
LA GRAVIDANZA La gravidanza è il periodo che va dal concepimento alla nascita e durante la quale si verificano notevoli variazioni anatomiche e funzionali. A livello embrionale, dopo la formazione delle gonadi inizia lo sviluppo degli annessi e dei genitali esterni, che saranno di tipo maschile o femminile a seconda che sia presente o meno il testosterone. Se nel maschio non si produce testosterone, l’individuo svilupperà organi e genitali esterni femminili. Se il feto femmina subisce l’influenza del testosterone (ad es. per tumore delle surrenali materne) svilupperà vie spermatiche e genitali esterni maschili. La anomala separazione di alcuni cromosomi durante la meiosi può comportare malformazioni congenite dell’apparto riproduttivo (XXY, X0, Y0. La pubertà è quel periodo della vita, generalmente compreso tra i 10 e i 15 anni, durante il quale gli organi dell’apparato riproduttivo si accrescono fino a raggiungere le dimensioni adulte. Prof. Luvisi Lorenzo 42 di 58
N. totale dei cromosomi: 46. 46,XX - cariotipo normale Femminile 46,XY - cariotipo normale Femminile Sindrome di Turner 45,X •Bassa statura •Torace a scudo •Mammelle Iposviluppate •Peli pubici radi •Pterigio del collo Sindrome di Klinefelter 47,XXY – caratteri sessuali secondari di tipo femminile H>175 cm, sterilità, ginecomastia, genitali poco sviluppati
L’ apparato escretore è costituito dai reni, anche se i polmoni e la cute partecipano a loro volta all’escrezione delle sostanze di rifiuto. Al di sopra di ciascun rene si trova la ghiandola surrenale, appartenente all’apparato endocrino. Gli altri organi dell’apparato urinario sono: 2. gli ureteri, 3. la vescica urinaria, 4. l’uretra, che può dar luogo ad una uretrite (nella donna) che può infiammare anche la vescica (cistite). Essi fungono da condotti di trasporto e da serbatoio dell’urina.
I reni, lunghi circa 10/12 cm si estendono da T12 a L3 parzialmente protetti dalla gabbia toracica. Un ammasso di grasso, la capsula adiposa, circonda ciascun rene e concorre a mantenerlo nella sua sede. Un rapido dimagrimento può dar luogo ad una ptosi dei reni. Ogni minuto passa attraverso i reni circa ¼ di tutto il sangue del corpo. In seguito a infezioni ricorrenti, traumi dei reni, avvelenamento da metalli pesanti e inadeguata irrorazione sanguigna può insorgere l’insufficienza renale. Sfortunatamente i segni e i sintomi di questa patologia si manifestano solo quando si è perso già il 75% della funzionalità renale.
Il rene è costituito da due regioni distinte: 1. la sostanza corticale e la 2. la sostanza midollare. Presenta un’insenatura mediale che prende il nome di ilo da cui entrano ed escono ureteri, nervi e vasi sanguiferi. Prof. Luvisi Lorenzo 46 di 58
Ciascun rene contiene oltre un milione di formazioni microscopiche denominate nefroni che rappresentano le unità anatomo- funzionali dei reni. Ogni nefrone consta di due parti principali: 1. Il glomerulo, un gomitolo di capillari arteriosi 2. Il tubulo renale la cui estremità, detta capsula glomerulare, avvolge completamente il glomerulo. La maggior parte dei nefroni si trovano nella sostanza corticale Prof. Luvisi Lorenzo 47 di 58
La formazione dell’urina è il risultato dei processi di filtrazione, riassorbimento e secrezione.
Il glomerulo funziona come un filtro, la pressione sanguigna assai elevata al suo interno induce la filtrazione dei fluidi e di alcuni soluti. Proteine e cellule del sangue sono di solito troppo grandi per passare attraverso il filtro; se alcune di queste sostanze si trovano nelle urine vuol dire che esiste qualche problema a livello del filtrato glomerulare. Ogni giorno si producono da 1 a 1,8 L di urina. La scarsa produzione di urina prende il nome di oliguria (100-400 mL/die) o anuria (< 100 mL/die). Prof. Luvisi Lorenzo 49 di 58
GLI ESAMI DELLE URINE Un’analisi routinaria dell’urina dovrebbe far parte di ogni buona visita medica. Il pH delle urine è compreso tra 4,5 E 8, di solito leggermente acido (pH 6); il consumo di grandi quantità di proteine animali e frumento tende ad acidificare le urine, mentre la dieta vegetariana (a scorie alcaline) ne alza il pH, Anche le infezioni batteriche delle vie urinarie possono dar luogo ad alcalinizzazione delle urine. Il peso specifico varia tra 1,001 e 1,035, un valore basso si riscontra nelle persone che bevono molto o sono affetti da insufficienza renale cronica. Prof. Luvisi Lorenzo 50 di 58
La composizione del sangue dipende principalmente da tre fattori: 1. la dieta, 2. Il metabolismo cellulare. 3. La produzione di urina. I reni filtrano approssimativamente da 150 a 180 litri di plasma sanguigno al giorno. I compiti principali svolti dai reni sono i seguenti: Escrezione delle scorie azotate, ovvero dell’urea prodotta nel fegato per impiego degli aminoacidi a scopo energetico, dell’acido urico derivante dal metabolismo degli acidi nucleici e della creatinina associata al metabolismo della creatina nei muscoli. Mantenimento dell’equilibrio idrico ed elettrolitico del sangue. Mantenimento dell’equilibrio acido base del sangue.
MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO IDRICO DEL SANGUE Affinché il corpo rimanga adeguatamente idratato, non si può perdere più acqua di quanta se ne introduce. Quando, per una causa qualsiasi, il volume del sangue diminuisce, la pressione arteriosa scende e di conseguenza si riduce la quantità di filtrato prodotta dai reni. L’ipotalamo invia segnali all’ipofisi posteriore che in risposta rilascia l’ormone antidiuretico (ADH) o vasopressina, che determina un maggior riassorbimento di acqua nel rene e una vasocostrizione. Nel diabete insipido manca la vasopressina il che comporta l’eliminazione di grandi quantità di urina giornalieri (fino a 25 litri). Prof. Luvisi Lorenzo 52 di 58
MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO ELETTROLITICO DEL SANGUE Quando nel sangue c’è poco sodio risulta troppo diluito e si possono formare edemi. Nel caso di abbassamento dei livelli di sodio la corteccia surrenale rilascia aldosterone che favorisce il riassorbimento del sodio (NaCl) a livello dei tubuli renali. Lo stimolo comunque più importante per il rilascio dell’aldosterone è ripresentato dal sistema renina-angiotensina. La bassa pressione induce il rene a rilasciare l’enzima renina, la quale catalizza una serie di reazioni che portano alla formazione dell’angiotensina II che determina vasocostrizione e rilascio di aldosterone. Prof. Luvisi Lorenzo 53 di 58
L’angiotensina stimolando il surrene (in caso di pressione bassa) a produrre aldosterone (che aumenta la ritenzione idrica e quindi la pressione), rappresenta un obiettivo ideale per farmaci antipertensivi.
MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO ACIDO-BASE DEL SANGUE Il pH del sangue deve mantenere un valore compreso tra 7,35 e 7,45. Esistono vari sistemi per mantenere l’equilibrio acido-base de sangue: I tamponi ematici rappresentano la prima linea di difesa contro i cambiamenti del pH. I 3 più importanti tamponi chimici sono rappresentati dal bicarbonato, dal fosfato e dai sistemi tampone proteici. Bloccano temporaneamente l’eccesso di H+ o di basi. L’apparto respiratorio modifica il pH ematico trattenendo o eliminando in quantità maggiore la CO2 tramite l’adeguamento del ritmo e della profondità del respiro. I meccanismi renali sono i soli che permettono di eliminare definitivamente dall’organismo i vari tipi di acidi prodotti durante il metabolismo. È un processo più lento ma più potente dei precedenti, si basa essenzialmente sull’escrezione o sul riassorbimento e formazione di ioni bicarbonato (HCO30), Prof. Luvisi Lorenzo 55 di 58
Due sfinteri uretrali (uno involontario e uno volontario) permettono di controllare la minzione. La vescica si riempie fino a contenere circa 200 mL di urina quindi si avverte lo stimolo a svuotarla. Normalmente non è realistico aspettarsi un completo controllo notturno prima del 4° anno di età. Quando non si è in grado di controllare lo sfintere uretrale esterno si ha incontinenza. Con l’età si assiste a un progressivo declino della funzione renale il cui filtrato si dimezza dopo i 70 anni (con impellenza, maggior frequenza e nicturia). Prof. Luvisi Lorenzo 56 di 58
I reni svolgono anche altre funzioni: producono l’ormone eritropoietina (o EPO) che stimola il midollo osseo a produrre i globuli rossi ed inoltre convertono la vitamina D nella sua forma più attiva. Prof. Luvisi Lorenzo 57 di 58
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