Infezioni virali in gravidanza:gestione e raccomandazioni

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Infezioni virali in gravidanza:gestione e
raccomandazioni
A. Ciavattini, M. Vichi, A. Rinci, D. Tsiroglou

Istituto di Clinica Ostetrica e Ginecologica
Università Politecnica delle Marche, Ancona

La Colposcopia in Italia Anno XXI – N. 2 pagg. 11-16             rischio. Sono fattori di rischio: l’elevato numero di part-
                                                                 ners sessuali, il basso livello socio-economico, la scarsa
                                                                 igiene, l’attività omosessuale maschile, l’HIV. La fre-
Introduzione                                                     quenza di acquisizione dell’HSV in gravidanza per
                                                                 donne suscettibili è circa del 3%, con rischio relativa-

L
      e infezioni acquisite in gravidanza rappresentano          mente costante durante tutta la durata della gestazione.
      oggi uno dei problemi principali dell’ostetricia           L’infezione erpetica genitale nelle donne in gravidanza
      moderna. Il basso tratto dell’apparato genitale fem-       risulta essere asintomatica in più del 75% dei casi. In
minile rappresenta il punto d’ingresso della maggior             assenza di sintomi sistemici la distinzione tra primo epi-
parte degli agenti patogeni responsabili di una serie di         sodio ed infezione erpetica ricorrente si basa sulla siero-
infezioni conosciute come malattie sessualmente tra-             logia. Esistono 3 diversi stadi:
smesse (STD’s). Le infezioni sessualmente trasmesse              1 nell’infezione primaria sono assenti sia gli anticorpi
acquisite durante il periodo gravidico, siano esse virali e         HSV-1 che HSV-2
non, possono ripercuotersi sul feto o sul neonato deter-         2 nell’infezione successiva al primo episodio gli anticor-
minando quadri clinici di intensità e durata variabili in           pi HSV-1 sono presenti nelle donne che hanno una
grado di determinare effetti dannosi sul feto e sul neona-          infezione da HSV-2 e gli anticorpi HSV-2 sono presen
to. La molteplicità delle interazioni tra difesa immunita-          ti nelle donne che hanno una infezione da HSV-1
ria materna notevolmente abbassata ed agente patoge-             3 nelle infezioni ricorrenti sono presenti gli anticorpi
no, la non completa conoscenza dei meccanismi pato-                 omologhi.
genetici di alcune infezioni, le diverse modalità di tra-        L’infezione sintomatica, associata a dolore e disuria,
smissione verticale ed il progressivo sviluppo del siste-        invece si presenta con vescicole vulvari, vaginali e della
ma immunitario fetale spiegano l’ampia varietà di mani-          cervice che divengono ulcere, croste per poi proseguire
festazioni dell’insulto infettivo. Le infezioni virali in gra-   la completa restituzione ad integrum. Si può osservare
vidanza colpiscono circa il 6-8% dei nati vivi, di fronte        linfoadenopatia inguinale (sede della replicazione del
al 2% di quelle batteriche, costituendo un importante            virus stesso) e sintomi sistemici (malessere, mialgia e
causa di morbilità e mortalità perinatale con la possibi-        febbre). Le vescicole insorgono dopo 2-14 giorni dall’e-
lità di sequele a lungo termine.                                 sposizione al virus e solitamente si risolvono in 3 setti-
Le principali infezioni virali acquisite in gravidanza           mane in assenza di terapia.
sono:                                                            Per quanto riguarda la trasmissione materno-fetale, circa
1 l’infezione da HSV                                             il 5% di tutte le infezioni neonatali da HSV consegue
2 l’infezione da HPV                                             alla trasmissione in utero (50% dopo l’infezione prima-
3 l’infezione da HIV                                             ria; 33% dopo l’infezione successiva al primo episodio;
                                                                 0-3% dopo l’infezione ricorrente).Le vie di diffusione
INFEZIONE DA HERPES SIMPLEX VIRUS (HSV)                          dell’infezione materna al feto o al neonato sono essen-
                                                                 zialmente la via ematogena transplacentare (rara) la via
L’infezione erpetica è causata dall’Herpes Virus Simplex         ascendente favorita dalla rottura delle membrane prima
(HSV) un DNA-virus; l’herpes genitale è causato in circa         del travaglio di parto, ed infine il contatto diretto con le
l’80-90% dei casi dall’HSV-2 e nel 10-20% dei casi               mucose materne infette sia in presenza di lesioni clini-
dall’HSV-1.                                                      camente visibili che in corso di escrezione virale asinto-
Dal punto di vista epidemiologico la sieroprevalenza             matica.
dell’HSV-2 nella popolazione generale mondiale varia             La trasmissione dell’infezione al neonato è in funzione
dal 6 al 30%, questa percentuale aumenta nei gruppi a            dell’età gestazionale; se l’infezione primaria genitale
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     viene contratta entro la 20° settimana di gestazione il        materno-fetale con acyclovir è opportuno.
     25% delle gravidanze esita in un aborto, probabilmente         La profilassi ideale è quella che evita l’esposizione a
     più per effetto della salute generale materna che per          lesioni materne durante il parto. E' importante, inoltre,
     effetto diretto del virus sul concepito. Nel II e III trime-   limitare il contagio all’interno della coppia attraverso
     stre l’infezione aumenta il rischio di parto pretermine e      l’educazione delle pazienti e la diffusione delle cono-
     di trasmissione del virus al feto. La trasmissione al parto    scenze in ambito sanitario; in caso di positività del part-
     è la modalità più frequente (80-90% dei casi).                 ner, dovrebbe essere istruita la coppia ad utilizzare
     L’infezione neonatale si manifesta tra il 5° ed il 17° gior-   metodi di prevenzione (astensione dai rapporti, uso del
     no di vita e tende a generalizzarsi nel 75% dei casi con       profilattico) per evitare l’acquisizione dell’infezione
     interessamento poliviscerale, emorragie diffuse ed inte-       durante l’ultimo periodo della gravidanza.
     ressamento del sistema nervoso centrale; il tasso di mor-      L’acyclovir è il farmaco d’elezione nella terapia
     talità sfiora il 70%. Nei bambini che sopravvivono all’in-     dell’Herpes Simplex, sia nelle forme di infezione prima-
     fezione sistemica possono reliquare gravi lesioni neuro-       ria che in quelle di infezione ricorrente e può essere
     logiche ed oftalmiche permanenti. Quando invece l’in-          somministrato per bocca, in vena e come topico. L’ acy-
     fezione è limitata alla cute ed alle mucose, la mortalità      clovir (dose giornaliera durante le ultime 4 settimane
     è molto bassa e la guarigione spesso è completa e senza        gestazionali - livello di evidenza Ib) viene indicato per
     esiti.                                                         tutte le donne che presentano un primo episodio di her-
                                                                    pes genitale durante la gravidanza perché riduce la
     Gestione e raccomandazioni                                     durata e la severità dei sintomi e la durata della viremia.
     La sierologia per HSV è il metodo più accurato per             Infine è un farmaco ben tollerato in gravidanza e non
     determinare la suscettibilità della donna alle infezioni       esistono evidenze cliniche o di laboratorio di tossicità
     erpetiche in gravidanza. Il metodo più sensibile ed ade-       materna o fetale.
     guato, al di là dell’osservazione clinica, per fare la dia-    Il trattamento parenterale trova indicazione solamente
     gnosi di infezione genitale da HSV è l’esame colturale         nei casi di grave infezione primaria in gravidanza; nei
     (sensibilità: 70%; specificità: 100%; risposta in 7 giorni);   casi di ricorrenza il trattamento orale, eventualmente
     il campione va prelevato dalle vescicole e dalle pusto-        associato a quello topico, è sufficiente alla dose di 400
     le raschiandone accuratamente il fondo. La PCR, come           mg per 5 volte al giorno per circa 5 giorni.
     la coltura virale è in grado di distinguere l’HSV-1            Il rischio di herpes neonatale nei feti nati con parto vagi-
     dall’HSV-2 (risposta in 1 giorno).                             nale in presenza di insorgenza di lesioni erpetiche vagi-
     In caso di infezione primaria acquisita nella prima fase       nali in prossimità del parto è circa del 41%, prevalente-
     della gravidanza, è opportuno eseguire esami colturali         mente associato ad una rottura delle membrane avvenu-
     sulle secrezioni genitali a partire dalla 32° settimana; se    ta da più di 4 ore:
     2 colture consecutive risultano negative e non ci sono         • insorgenza di lesioni erpetiche in prossimità del parto:
     lesioni genitali evidenti, è possibile l’espletamento del      taglio cesareo (livello di evidenza III)
     parto per via vaginale.                                        • insorgenza di lesioni erpetiche durante il primo o il
     Ai fini preventivi, dato che il rischio maggiore di trasmis-   secondo trimestre: parto vaginale (livello di evidenza III)
     sione materno-fetale si colloca nel momento del parto          • insorgenza di lesioni erpetiche entro 6 settimane dal
     vaginale, l’American College of Obstetricians and              parto in donne che optano per un parto vaginale: aciclo-
     Gynaecologists raccomanda l’esecuzione settimanale, a          vir ev intrapartum alla madre e successivamente al neo-
     partire dalla 36 settimana, dell’esame colturale del           nato (livello di evidenza IV)
     secreto cervico-vaginale in tutte le gravide con sintomi       • storia di herpes genitale ricorrente: dose giornaliera di
     recenti oppure con dati anamnestici di esposizione al          Aciclovir durante le ultime 4 settimane gestazionali
     virus. In caso di positività colturale è necessario ricorre-   (livello di evidenza Ib).
     re al taglio cesareo, così come nei casi con lesioni evi-      Sono stati inoltre introdotti nuovi farmaci antivirali di
     denti in atto (livello di evidenza tipo B).                    seconda generazione (Tabella 1).
     La rottura delle membrane espone il feto al rischio ele-
     vato di contaminazione intrapartum, pertanto in tali           INFEZIONE DA HUMAN PAPILLOMA
     casi, sempre in presenza di lesioni evidenti, il taglio        VIRUS (HPV)
     cesareo va effettuato al più presto o comunque entro
     quattro ore dal momento dell’avvenuta rottura; è opinio-       Gli HPV rappresentano un genere eterogeneo di biotipi
     ne comune che trascorso tale tempo, il parto addomina-         virali di oltre 100 DNA-virus appartenenti al genere A
     le non riduca comunque le probabilità di infezione feta-       della famiglia delle Papovaviridae che infettano la cute e
     le. In caso di parto vaginale inarrestabile, il trattamento    le mucose; circa 77 infettano il tratto genito-urinario e
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sono responsabili della comparsa di lesioni elementari        1500 nati vivi.
come conditomi e di lesioni preneoplastiche e neopla-
stiche.                                                       Gestione e raccomandazioni
L’infezione da HPV è senza dubbio la più frequente            Secondo le linee guida della SIGO e SICPCV aggiorna-
malattia virale trasmessa per contagio sessuale. La reale     ta nel 2006, in caso di CIN in gravidanza non è indica-
prevalenza è tuttavia di difficile stima per l’elevata fre-   to alcun trattamento, che viene procrastinato 6-12 setti-
quenza di forme sub-cliniche e asintomatiche. Si calco-       mane dopo l’espletamento del parto. Questa condotta
la che circa il 75% della popolazione sessualmente atti-      di attesa caratterizzata da controlli seriati citologici e
va è infettata nel corso della vita da 1 o più tipi di HPV,   colposcopici è giustificata dal fatto che la gravidanza
con un picco di incidenza dell'infezione tra i 20-25 anni     non modifica in alcun modo la storia naturale della
di età.                                                       lesione. Pertanto in presenza di un referto citologico
In gravidanza, la prevalenza dell'HPV è variabile dallo       anormale in gravidanza è raccomandata l'esecuzione
0,5 al 3% ed è probabilmente sottostimata come per la         della colposcopia con eventuale biopsia mirataal fine di
popolazione generale.                                         escludere una eventuale infiltrazione. La sola indicazio-
Le motivazioni per le quali l’HPV sembra prevalere nelle      ne alla conizzazione, da espletare alla 16a settimana è
gravide sono riconducibili a diversi elementi; innanzitut-    il sospetto di carcinoma invasivo preclinico.
to la gravidanza rappresenta un momento fisiologico di        L’approccio terapeutico alla lesione condilomatosa
più attiva replicazione virale; la replicazione virale        viene sostanzialmente stabilito in base alle caratteristi-
viene probabilmente attivata sia dallo stato di immuno-       che cliniche e morfovolumetriche della stessa. Le lesio-
depressione T mediato che da una diretta influenza eser-      ni asintomatiche non richiedono alcuna modificazione
citata dagli ormoni sessuali ( progesterone) sugli ele-       della condotta ostetrica né alcun trattamento; si procede
menti regolatori del DNA virale; si ha inoltre un aumen-      con una rivalutazione clinico-diagnostica dopo l’esple-
to della carica virale indipendentemente dal numero di        tamento del parto. Durante il I e II trimestre è consiglia-
cellule infettate. La gravidanza, pertanto, si associa ad     to intervenire solo su lesioni di piccole e medie dimen-
un rischio di progressione delle lesioni produttive con       sioni, con tecniche escissionali o distruttive.
incremento delle dimensioni dei condilomi, aumento            Nell’approccio terapeutico è sconsigliato sia l’uso di
del loro numero e modificazioni della loro morfologia         sostanze caustiche (podofillina), sia citostatiche (5-fluo-
con tendenza alla frammentazione ed al sanguinamen-           rouracile), sia immunostimolanti (imiquimod). Nel III tri-
to sopratutto in caso di lesioni grandi. Al contrario le      mestre, il trattamento è limitato a condilomatosi di
lesioni displastiche del collo dell'utero e della vagina,     medie dimensioni per le quali il trattamento potrebbe
legate ai sottotipi virali oncogeni, non subiscono una        consentire un parto vaginale; per condilomatosi picco-
modificazione significativa nell'ambito della loro storia     le-piana, si preferisce adottare un atteggiamento di atte-
naturale,                                                     sa, posticipando il trattamento a dopo l’espletamento
La presenza di condilomi ano-genitali esterni o interni       del parto per via vaginale. In presenza di una condilo-
implica la ricerca di displasie o neoplasie a livello del     matosi vulvo-vaginale gigante è indicato il taglio cesa-
collo dell’utero, della vulva, della vagina e dell’ano: in    reo per ridurre il rischio di distocie meccaniche al
effetti esiste un’associazione frequente (circa il 30%) tra   momento della fase espulsiva del travaglio di parto e la
gli HPV di tipo 6, 11 e 42 responsabili di condilomi          trasmissione, se pur rara, dell’infezione virale sottoforma
acuminati e gli HPV di tipo 16 e 18 ad alto potere onco-      di papillomatosi respiratoria del neonato. In caso di con-
geno.                                                         dilomasi cervicale e del fornice, piccola e piana, è indi-
In gravidanza, tuttavia, esiste anche il problema della       cato un atteggiamento di attesa, posticipando il tratta-
trasmissione dell'infezione al neonato. L’infezione è         mento a dopo l’espletamento del parto.
esenzialmente trasmessa al neonato durante il transito
nel canale del parto o dopo la rottura prematura delle        INFEZIONE DA HUMAN IMMUNO
membrane. Nel neonato l’infezione da HPV, general-            DEFICIENCY VIRUS (HIV)
mente causata dai tipi 6 ed 11, può provocare la papil-
lomatosi respiratoria ricorrente (recurrent respiratory       Da studi retrospettivi nazionali e internazionali sembra
papillomatosis) o papillomatosi laringea giovanile (juve-     che l’HIV-1 sia trasmesso dalla madre al feto o al neona-
nile laryngeal papillomatosis) che in genere si manifesta     to nel 13-48% dei casi, mentre l’HIV-2 (diffuso nel con-
entro il quinto anno di età. Questa patologia, a differen-    tinente africano) sarebbe trasmesso con frequenza
za della papillomatosi respiratoria dell’adulto, risulta      minore. Si possono nondimeno individuare delle cate-
molto aggressiva e di difficile risoluzione. L’incidenza      gorie esposte a un rischio minore (pazienti “long survi-
della papillomatosi laringea giovanile è di circa 1 su        val”, con antigenemia p24 ripetutamente negativa, CD4
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     >500/mm3, precedenti figli non infetti) rispetto a donne         sotto la quale la trasmissione del virus non avviene:
     ad alto rischio (AIDS, antigenemia p24 ripetutamente             infatti madri con livelli di virus nel plasma al di sotto
     positiva, CD4
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te tamponi specifici per Neisseria g., Chlamydia t. e           re i danni provocati al sistema immunitario. Tutt'ora non
Mycoplasma. L’identificazione ed il trattamento riduco-         esiste una terapia che permetta la completa guarigione
no il rischio di parto prematuro, di rottura prematura          dall'infezione, di conseguenza è di fondamentale
delle membrane, di corioamniosite che aumentano il              importanza la prevenzione.
rischio di trasmissione verticale del virus HIV.                Il primo farmaco utilizzato a questo scopo è la zidovu-
Particolare attenzione è da riservare allo studio della         dina (AZT), attualmente raccomandata in gravidanza, in
situazione polmonare: è frequente nelle gravide HIV-            considerazione della sua non teratogenicità, degli scarsi
positive un interessamento polmonare da parte di virus          effetti collaterali finora dimostrati nel lattante e nel bam-
o parassiti, in particolare da Pneumocystis carinii. La         bino e delle caratteristiche farmacocinetiche con pas-
malattia è particolarmente insidiosa in gravidanza con          saggio transplacentare del farmaco e raggiungimento di
elevata mortalità, pertanto nelle gestanti sieropositive è      livelli terapeutici nei tessuti fetali.
necessario iniziare la terapia specifica anche sulla base       A tutt'oggi, la donna HIV sieropositiva in gravidanza va
del solo sospetto diagnostico. Sospetto clinico, diagnosi       profilassata a partire dalla 12a-14a settimana con sche-
tempestiva, immediato inizio della terapia sono neces-          mi terapeutici che prevedono l'impego dell'AZT. E' rac-
sari per offrire qualche possibilità di sopravvivenza.          comandato l'espletamento del taglio cesareo elettivoal
L'obiettivo della terapia farmacologica è quello di impe-       di fuori del travaglio. L'allattamento è controindicato.
dire la replicazione virale nell'organismo così da ridur-

Tabella 1. - Farmaci antivirali di seconda generazione

 Indicazione                   Aciclovir                        Valaciclovir                         Fameiclovir
 Episodio                         400 mg                         1000 mg                                   250 mg
 Primario              tre volte / die (for 7-14 gg)    due volte / die (for 7-14 gg)           tre volte / die (for 7-14 gg)
                                 400 mg                           500 mg                                 125 mg
 Ricorrente              tre volte / die (for 5 gg)     due volte / die (for 7-14 gg)          due volte / die (for 7-14 gg)
                         400 mg due volte / die                   500 mg / die                           250 mg
 Soppressione                                                           o                             due volte / die
 giornaliera                                                     1000 mg / die
                                                             (se>9ricorrenze /anno)
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     Riferimenti bibliografici
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