In questo numero - Cluster Alisei

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In questo numero
Editoriale
L’intervento
         Una grande occasione per il settore delle scienze della vita
Vita di Alisei
         Piano di azione del Cluster ALISEI
Si parla di…
         Chi sono i nuovi commissari europei alla salute e alla ricerca
Meet in Italy for Life Sciences 2019
         È iniziato il countdown per Meet in Italy for Life Sciences
         C’è tempo fino al 7 ottobre per iscriversi ai B2B
Notizie dai soci
         Nuovi percorsi formativi di Its Vita, aperte le iscrizioni fino a metà ottobre
         Tumor immunology unit e leucemia linfatica cronica, un progetto di Toscana Life Sciences
         Depressione, farmaci più efficaci grazie a una maggiore plasticità neurale
         Sclerosi multipla: nuova luce sul ruolo della microglia nella riparazione della mielina
         Tumori: studio ISS su nuovo farmaco in grado di “addormentare” le cellule neoplastiche
         Scoperto il meccanismo di inibizione del trasporto del rame da parte di farmaci antitumorali a base di
         platino
         Identificato il meccanismo molecolare all’origine di alcune forme di disabilità intellettive
Bandi e premi
         MATCHER International Open Innovation Program: call per startup
         AboutPharma Digital Awards 2019
         Bando della ricerca finalizzata 2019, fondi per 100 milioni di euro
         Candida il tuo progetto alla seconda edizione del Patients' Digital Health Awards

Notizie dall’Italia e dal mondo
         Ceppi New Delhi, i dati del monitoraggio di ISS
         Lotta europea ai super-bug resistenti ai farmaci
Eventi
         Storie dal Futuro migliore
         Strategie di vendita: marketing e distribuzione nelle life sciences
         Settimana Italia-Cina
         Hacking AMR 2019, using the digital world to fight antimicrobial resistance

                               Newsletter Cluster Alisei | n. 42 settembre 2019                                   1
Editoriale

Tra meno di un mese si terrà a Trieste il Meet in Italy for Life Sciences 2019, l’evento del Cluster
ALISEI che quest’anno vedrà la partecipazione di esponenti di alto livello del mondo della
ricerca, delle istituzioni e dell’industria. Le iscrizioni al Brokerage event sono ancora aperte fino
al 7 ottobre. Due articoli fanno il punto sulla situazione delle iscrizioni e dello stato di
avanzamento dell’organizzazione dell’evento a oggi.
In apertura della newsletter un intervento di Diana Bracco, Presidente del Cluster ALISEI,
centrato sull’importanza di questo evento per il Cluster e per l’intero comparto delle scienze
della vita italiane.
A seguire una sintesi del Piano d’azione presentato nel corso del mese di luglio al MIUR in cui
sono evidenziate le azioni chiave per il prossimo triennio necessarie a garantire la crescita e la
competitività dell’ecosistema nazionale.
Il 10 settembre scorso sono stati nominati i nuovi commissari europei che entreranno in carica
il 1°novembre per i prossimi cinque anni: in un articolo della newsletter sono brevemente
presentati i commissari alla salute e all’innovazione e alla ricerca.
Seguono una serie di notizie dai soci, dal mondo delle life science e, in chiusura, la
segnalazione di eventi che interessano il settore nelle prossime settimane.
Ricordiamo che è possibile inviare commenti e segnalazioni di iniziative ed eventi a
alisei@clusteralisei.it.
Buona lettura!

Redazione diffusa
Emilio Conti e Cecilia Bergamasco (coordinamento)
Vera Codazzi (Cluster Lombardo Scienze della vita e Segreteria tecnica Cluster Alisei)
Giuliano Faliva (Presidenza Cluster Alisei)
Sara Robibaro e Maria Francesca Moroni (Confindustria Dispositivi Medici)
Francesca Pedrali (Assobiotec)
Cecilia Maini (ART-ER)
Fabrizio Conicella (Bioindustry Park Silvano Fumero)
Laura Cerni (CBM)
Filippo D'Arpa (Distretto Tecnologico Sicilia Micro e Nano Sistemi)
Antonio Morelli (Farmindustria)
Donatella Piccione (Lazio Innova)
Matteo Santoro (Polo Ligure Scienze della Vita)
Francesco Senatore (Toscana Life Sciences)

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L’Intervento

Una grande occasione per il settore delle scienze della vita
Diana Bracco – Presidente Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della vita ALISEI
Siamo giunti alla sesta edizione! Anno dopo anno il Meet in Italy for Life Sciences, che si terrà
tra meno di un mese a Trieste, si caratterizza sempre di più come il principale momento di
incontro e networking tra tutti i soggetti della filiera delle scienze della vita italiani ed europei.
Le life science nel nostro Paese rivestono un ruolo molto importante: una produzione nel 2018
di oltre 325 miliardi di euro con circa 2,4 milioni di occupati compreso il settore sanitario, e
un’incidenza del valore della filiera di oltre il 10% del PIL nazionale.
Un comparto che mette in luce un ecosistema attivo e dinamico, in grado di generare benefici
socioeconomici rilevanti, con una forte propensione all’export, all’internazionalizzazione e con
un’elevata spinta all’innovazione.
Prevalentemente di piccole e medie dimensioni, le nostre imprese dimostrano di riuscire a
essere competitive sui mercati internazionali. Dobbiamo, però, costantemente aggiornare il
nostro modo di lavorare in particolare declinando nelle singole realtà il concetto di Open
Innovation che, soprattutto in un contesto di risorse finanziarie scarse come purtroppo è
quello nazionale, ci può permettere di massimizzare l’effetto sinergico degli stakeholder della
filiera.
Anche grazie a questo appuntamento annuale, il Cluster ALISEI si sta sempre di più
accreditando come un grande motore dell’innovazione italiana nel settore delle scienze della
vita, un catalizzatore di idee e un punto di raccordo tra ricerca e industria. In seguito alla firma
e alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto di riconoscimento dei Cluster Tecnologici
Nazionali, ALISEI può essere considerato la cabina di regia nazionale in grado di spingere la
ricerca e l’innovazione verso nuovi traguardi e nuove direttrici comuni, consolidando
ulteriormente il successo dei nostri settori nel mondo. In questo contesto vogliamo vincere la
sfida di affermarci come efficace strumento di bilanciamento, equilibrio e coesione delle
diverse realtà regionali e nazionali che compongono il Cluster.
Il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca sono due elementi prioritari che ci
vedono impegnati e che saranno il centro delle nostre attività nei prossimi mesi e anni, come
ben identificato nel nostro Piano strategico.
La sinergia tra settori diversi ma contigui, diventa un elemento centrale per vincere le sfide del
futuro. Ricordo l’accordo intercluster firmato lo scorso anno tra ALISEI e il Cluster Agrifood, e
in questo contesto a Trieste, nel pomeriggio del primo giorno del Meet in Italy, si terrà un
importante workshop sulla nutraceutica. Questa sinergia tra i due Cluster e i due settori che
rappresentano renderà sistemica la cooperazione, elaborando una visione comune per il
miglioramento della qualità della vita.
Dobbiamo però anche far fronte alle problematiche del settore: il nostro Paese soffre, anche
nel comparto delle scienze della vita, di eccessiva frammentazione. Diventa quindi strategico
creare delle infrastrutture di ricerca funzionanti capaci di aggregare intorno alle leadership
che il nostro Paese vanta a livello internazionale.
Proprio su questo tema vorrei spendere due parole per lo Human Technopole, che sta
nascendo nel cuore di MIND - Milano Innovation District, il parco scientifico e tecnologico

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situato nell’area dove si è svolta Expo 2015. Lo Human Technopole ha come obiettivo di
diventare uno dei più importanti hub internazionali delle scienze della vita e sarà una grande
opportunità per accogliere ricercatori di valore, compresi speriamo quelli italiani che sono
andati all’estero.
Avremo il piacere di avere come ospite al Meet in Italy for Life Sciences a Trieste Iain Mattaj,
direttore dello Human Technopole, che ci potrà illustrare direttamente lo stato di
avanzamento dei lavori e la sua visione in merito a questo nuovo centro di ricerca. Anche nei
confronti dello Human Technopole, ALISEI dovrà attivare interazioni sinergiche per
convogliare le migliori energie del Paese verso un comune obiettivo.
Infine, sono certa che anche quest’anno dal Meet in Italy, sempre più ricco di speaker illustri e
dibattiti di alto valore scientifico, usciranno dei messaggi importanti, anche per la politica e le
istituzioni. Messaggi che potranno alimentare quello sforzo corale nel quale ogni attore
dell’ecosistema delle life science dovrà giocare un ruolo importante ma sempre nella visione
comune, per il bene dell’Italia e del futuro dei nostri giovani.

Vita di Alisei

Piano di azione di Cluster ALISEI
Il Cluster ALISEI, nell’ambito della procedura di finanziamento dei cluster tecnologici nazionali
(CTN) del 2019, ha presentato al Miur nel mese di luglio il suo Piano di Azione, con il quale ha
definito il contesto di riferimento in cui agire e alcune azioni chiave necessarie per garantire la
crescita e la competitività dell’ecosistema nazionale.
La analisi e le proposte sviluppate da ALISEI si articolano in 3 punti:
   1. L’Identificazione principali roadmap tecnologiche e di sviluppo dell’area di
      specializzazione delle scienze della vita, basata sulla evidenziazione delle “priorità
      tecnologiche e dei fabbisogni di innovazione per la definizione delle politiche di ricerca
      industriale”. La roadmap nasce dal basso, sulla base di un processo di partecipazione,
      inclusione e consultazione degli stakeholder del settore di riferimento: in particolare, il
      CTN Alisei ha assicurato la più ampia partecipazione di tutti i territori interessati
      all’Area di specializzazione e dei relativi soggetti imprenditoriali, con particolare
      attenzione per le piccole e medie imprese (PMI);
   2. La proposta di un programma di lavoro del cluster, nel quale è descritto l’insieme
      delle azioni che il Cluster pone in essere non solo per sviluppare e realizzare le
      roadmap tecnologiche e di sviluppo ma anche per “creare, coordinare, animare e
      supportare lo sviluppo di una comunità coesa della ricerca industriale nel settore di
      afferenza nonché per sviluppare strumenti in grado di generare conoscenza attraverso
      la realizzazione di progetti”;
   3. La proposta di un piano di lavoro dedicato al Mezzogiorno, “al fine di contribuire al
      recupero di competitività in materia di ricerca e innovazione delle regioni di tale area,
      anche favorendo l’integrazione delle risorse disponibili a livello europeo, nazionale e
      regionale e tenuto conto dei risultati delle iniziative nazionali e regionali realizzate”.

L’obiettivo generale dell’analisi delle priorità tecnologiche e delle roadmap è quello di
identificare le tecnologie chiave alla base dello sviluppo di soluzioni sostenibili in termini di
prodotti e servizi ai cittadini, focalizzati sulla persona e i suoi bisogni, sostenibili, capaci di

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reagire ai cambiamenti, di garantire trattamenti personalizzati e accessibili a tutti e basati sui
dati e le informazioni accumulati. Il paradigma di riferimento è quello definito dalla medicina
delle “4P” sulla base del quale sono delineati sei pilastri di intervento: educazione;
prevenzione e miglioramento degli stili di vita; diagnosi precoce; gestione del paziente e presa
in carico condivisa; empowerment del paziente e accesso uniforme all’innovazione
terapeutica.
La roadmap, in linea con la Strategia nazionale di specializzazione intelligente 2014-2020,
identifica 5 traiettorie tecnologiche prioritarie, quali: E-health, diagnostica avanzata, medical
device e mini invasività; Biotecnologie, bioinformatica e sviluppo farmaceutico; Medicina
rigenerativa, predittiva e personalizzata; Nutraceutica, nutrigenomica e alimenti funzionali;
Active & healthy ageing: tecnologie per l’invecchiamento attivo e l’assistenza domiciliare.
Sulla base delle traiettorie tecnologiche il programma di lavoro del Cluster ALISEI è declinato
in 7 azioni e un apposito piano degli indicatori monitorerà monitorare la realizzazione delle
attività previste e le performance del Cluster.
Scarica la Sintesi del documento presentato al MIUR.

Si parla di…

Chi sono i nuovi commissari europei alla salute e alla ricerca
Il 10 settembre scorso, la nuova presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen,
ha annunciato la lista dei 26 commissari europei che la affiancheranno nei prossimi cinque
anni, 13 donne e 13 uomini.
I commissari dovranno essere confermati in blocco durante la sessione plenaria del
Parlamento Europeo che si terrà dal 21 al 24 ottobre, e la nuova Commissione entrerà
ufficialmente in carica dal prossimo 1° novembre.
Stella Kyriakides è il nuovo commissario europeo alla Salute, Cipriota di 63 anni, psicologa e
succede al lituano Vytenis Andriukaitis.
Dal 2017 al 2018 è stata presidente dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa,
organizzazione internazionale che si occupa di difesa dei diritti umani.
Kyriakides attualmente serve nella Camera dei rappresentanti di Cypus, in rappresentanza di
Nicosia dal 2006. Membro del Partito del Raduno Democratico, che fa parte del Partito
popolare europeo di centrodestra, è stata anche presidente dell'Assemblea parlamentare del
Consiglio d'Europa.
Prima di essere eletta al suo parlamento nazionale nel 2006, ha lavorato per oltre 20 anni al
ministero della Salute di Cipro.
È una sostenitrice della lotta contro il cancro al seno e ha lavorato su questioni di politica
sanitaria al Ministero della Salute cipriota.
Mariya Gabriel avrà invece il ruolo di commissario per il nuovo portfolio “Innovation and
Youth” che integra i settori ricerca, innovazione ed educazione.

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Bulgara, 40 anni è la Commissaria uscente per la Società digitale. Prima di diventare
commissaria era stata per otto anni parlamentare europea per il partito GERB, il principale
partito bulgaro di centrodestra.
Dal 1° novembre assumerà la gestione del programma europeo di ricerca e innovazione più
grande di sempre, Horizon Europe 2021-2027, con un budget di 94,1 miliardi di euro.
Inoltre, il nuovo portfolio includerà il settore dell’istruzione al momento in capo a Tibor
Navracsics.

Meet in Italy for Life Sciences 2019

È iniziato il countdown per Meet in Italy for Life Sciences
Dal 16 al 18 ottobre si terrà a Trieste la sesta edizione di Meet in Italy for Life Sciences, Un
evento che negli anni è cresciuto fino a diventare il principale appuntamento nazionale di
matchmaking e di aggiornamento nell’ambito delle scienze della vita.
A oggi si sono registrati 252 partecipanti provenienti da 26 paesi,. Sono rappresentate aziende
del settore, start-up, università, centri di ricerca e sviluppo, investitori, associazioni e
istituzioni, cluster e parchi scientifici.
68 sono invece le start-up che hanno presentato la propria candidatura all’Italian Healthcare
Venture Forum – Bootcamp 2019, organizzato da Tech Tour in collaborazione con Meet in
Italy for Life Sciences, che ha come obiettivo la promozione di investimenti, partnership,
licenze, fusioni & acquisizioni ed esportazioni nei settori delle life sciences, digital health,
medtech, biotech e pharma. Le 20 realtà selezionate potranno usufruire di uno speciale
percorso di mentorship, incontri con investitori internazionali e venture capitalist.

C’è tempo fino al 7 ottobre per iscriversi ai B2B
Per partecipare ai B2B in programma durante il Meet in Italy for Life Sciences 2019 è possibile
registrarsi fino al 7 ottobre, la partecipazione è gratuita.
Due giornate di incontri di business e matchmaking personalizzati organizzati da Enterprise Europe
Network, la più grande rete europea di supporto all'internazionalizzazione delle PMI.
Il Brokerage Event è dedicato a imprese, start-up, università, centri di ricerca, investitori, nei
settori della farmaceutica, nutraceutica, biotecnologie, dispositivi medici, medicina e salute,
benessere e applicazioni IT per la salute.
Durante le tre giornate i partecipanti potranno incontrarsi, esplorare e verificare nuove
opportunità di collaborazione e partnership per lo sviluppo di prodotti, servizi, progetti,
accordi di distribuzione e licensing.
Iscriversi al Brokerage Event è un’opportunità per farsi conoscere promuovendo il proprio
profilo.
Per iscriversi al Brokerage Event è necessario registrarsi sulla piattaforma di partnering
dedicata.

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Notizie dai soci

Nuovi percorsi formativi di Its Vita, aperte le iscrizioni fino a metà ottobre
I corsi di ITS Vita sono dedicati ai giovani tra i 18 e i 30 anni. Vantano tassi di inserimento, per
le scorse edizioni, davvero eccezionali. C’è tempo per iscriversi fino al 16-18 ottobre.
La Fondazione ITS Vita apre i bandi per 3 corsi altamente professionalizzanti che
cominceranno a ottobre. Dedicati ai giovani tra 18 e 30 anni, ogni corso ospiterà 25 studenti
che seguiranno un percorso di 4 Semestri per un totale di 2.000 ore di cui 1.200
frontali/laboratoriali e 800 di stage in azienda. I corsi sono cofinanziati nell’ambito di Giovani
Sì, il programma di inclusione giovanile della Regione Toscana.
I corsi in questione sono: BIOQUALTECH19 per tecnico superiore per il sistema di qualità di
prodotti a base tecnologica le cui iscrizioni scadono il 16/10/19; PROFARMABIO19 per tecnico
superiore per l’automazione dei processi produttivi nel settore farmaceutico e biotecnologico
con scadenza iscrizioni il 17/10/19 e BYTE19 per tecnico superiore per lo sviluppo dei sistemi
informativi aziendali con scadenza iscrizioni il 18/10/19.

Tumor immunology unit e leucemia linfatica cronica, un progetto di Toscana
Life Sciences
Tumor Immunology Unit è uno degli ultimi progetti attivati presso la Fondazione Toscana Life
Sciences, realizzato grazie al programma “My First AIRC Grant” della Associazione Italiana per
la Ricerca sul Cancro.
Il progetto su cui la Unit lavora prende il nome di “Dissecting ILT3 biology to understand
tumor suppression in B cell chronic lymphocytic leukemia”. Mira a comprendere meglio
perché alcuni tumori siano più lenti di altri, con l’intento di sfruttare questa conoscenza per lo
sviluppo della terapia. La Tumor Immunology Unit è infatti interessata a studiare soprattutto
uno dei più frequenti tumori dei linfociti B: la leucemia linfatica cronica a cellule B (LLC).
Questa patologia è caratterizzata da un’alta incidenza di malattia indolente a suggerire che
nella LLC sia attivo un meccanismo capace di sopprimere la progressione tumorale. La
conoscenza attuale di questa rete e della sua regolazione è relativamente frammentata; scopo
dello studio è quello di approfondirla e impiegarla nel trattamento dei tumori a cellule B
aggressivi.
Il laboratorio della Tumor Immunology Unit combina studi di imaging avanzato, biologia
molecolare e segnalazione intracellulare per comprendere meglio le dinamiche dei recettori
regolatori espressi sulle cellule B dai pazienti con LLC. I risultati dello studio possono costituire
il razionale per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per il trattamento della LLC aggressiva

Depressione, farmaci più efficaci grazie a una maggiore plasticità neurale
Potenziare l’effetto degli antidepressivi stimolando la plasticità neuronale. Potrebbe essere
questa la chiave per trattare efficacemente tutte quelle persone, circa un terzo dei 322 milioni
di pazienti a livello mondiale, che non rispondono come dovrebbero agli antidepressivi
serotoninergici. È quanto è emerso da uno studio preclinico condotto da Igor Branchi e Silvia
Poggini presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), e presentato per la prima volta al 32°

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Congresso dello European College of Neuropsychopharmacology (ECNP) svoltosi a
Copenaghen.
“Il nostro lavoro – afferma Igor Branchi, del Centro di riferimento per le Scienze
comportamentali e la Salute mentale (SCIC) – mostra come neuroplasticità e infiammazione
cerebrale siano interdipendenti, ovvero come fenomeni di neuroplasticità, quali la formazione
di nuove connessioni tra le cellule del cervello, necessari per l’effetto benefico degli
antidepressivi, siano possibili solo quando l’infiammazione è mantenuta all’interno di uno
specifico intervallo fisiologico di valori.
In una prima fase, gli studiosi hanno somministrato in un modello preclinico di depressione
uno dei più comuni antidepressivi, la fluoxetina (conosciuta con il nome commerciale Prozac),
in grado di aumentare la neuroplasticità, e hanno dimostrato come tale aumento sia associato
a un cambiamento dei livelli di espressione di marker infiammatori. Infatti, quando i soggetti
sperimentali erano sottoposti per tre settimane a un ambiente stressante, che causa
un’attivazione della risposta immunitaria, il trattamento con la fluoxetina riduceva i livelli di
infiammazione. Quando invece erano esposti ad un ambiente favorevole, associato a
un’azione anti-infiammatoria, il trattamento con fluoxetina induceva livelli più alti di
infiammazione.
In una seconda serie di esperimenti preclinici, i ricercatori hanno somministrato
lipopolisaccaride, una molecola in grado di scatenare la risposta immunitaria, o ibuprofene, un
farmaco con effetti anti-infiammatori, modificando i livelli di infiammazione, rispettivamente,
alzandoli e abbassandoli, e hanno misurato la neuroplasticità, attraverso marker molecolari.
“Abbiamo potuto constatare – spiega Silvia Poggini, ricercatrice presso lo stesso SCIC – come
livelli troppo alti o troppo bassi di infiammazione siano associati a una ridotta plasticità
cerebrale e come mantenere l’infiammazione in un intervallo fisiologico di valori sia associato
a una più alta neuroplasticità.”
“Questo studio, se confermato in trial clinici – conclude Igor Branchi – potrebbe condurre allo
sviluppo di strategie terapeutiche basate sul bilanciamento tra neuroplasticità e
infiammazione in grado di rendere più efficace il trattamento per la depressione, una
patologia che secondo l’Organizzazione Mondiale per La Sanità rappresenta una delle
maggiori emergenze mediche, sociali ed economiche a livello globale”.

Sclerosi multipla: nuova luce sul ruolo della microglia nella riparazione della
mielina
La sclerosi multipla è una malattia neurologica progressiva caratterizzata da infiammazione
cronica del tessuto cerebrale e da lesioni alla guaina mielinica che avvolge i prolungamenti
nervosi garantendone l’integrità e consentendo la trasmissione veloce dei segnali. È opinione
comune che la microglia, le cellule immunitarie del sistema nervoso, contribuiscano al danno,
esercitando un effetto diretto sugli oligodendrociti, le cellule responsabili della produzione di
mielina. Un lavoro apparso su Acta Neuropathologica coordinato da Claudia Verderio
dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Cnr-In) e che ha
coinvolto primariamente l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto di neuroscienze Cavalieri
Ottolenghi – Università di Torino e l’Università e il Policlinico San Martino di Genova dimostra
che in realtà la microglia sarebbe di per sé sempre benefica sui precursori degli
oligodendrociti, ma può diventare dannosa quando attiva un altro tipo di cellule presenti nel

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cervello, gli astrociti. Lo studio è stato finanziato principalmente dal grant Multiple Sclerosis
Innovation di Merk Serono e dalla Fondazione italiana sclerosi multipla.
È noto che la microglia può essere orientata a un fenotipo pro-rigenerativo oppure
potenzialmente deleterio a seconda del segnale che riceve dal microambiente. Questo può
essere riprodotto in provetta, usando diversi tipi di molecole per attivarla. I nostri primi
esperimenti hanno mostrato che gli effetti della microglia sono mediati dalla liberazione, nello
spazio extracellulare, di vescicole di membrana di piccole dimensioni, che in provetta sono
sempre benefiche sugli oligodendrociti, indipendentemente dallo stimolo che ha causato
l’attivazione microgliale
Tuttavia, quando le vescicole ottenute da microglia esposta in provetta a un segnale
proinfiammatorio sono state iniettate direttamente all’interno del cervello in prossimità di
una lesione demielinizzante, abbiamo osservato un forte blocco della capacità del tessuto di
riparare la lesione, suggerendo il coinvolgimento, ‘in vivo’, di altri tipi di cellule presenti nel
tessuto nervoso.
A questo punto, l’esperimento ‘in vitro’ è stato ripetuto aggiungendo alla cultura di
oligodendrociti vescicole ottenute da microglia infiammata in presenza di astrociti, il tipo di
cellula non neuronale più abbondante del tessuto nervoso. I risultati hanno dimostrato che gli
astrociti ‘condizionati’ dalle vescicole infiammate contenenti la nota citochina TNFalpha
acquisiscono un fenotipo dannoso, che è il vero responsabile del blocco mielinico.
Con questo secondo gruppo di esperimenti, i ricercatori hanno anche dimostrato che è
possibile neutralizzare il ‘cargo’ infiammatorio delle vescicole microgliali (e quindi gli effetti
deleteri mediati dagli astrociti) pre-esponendo la microglia a cellule staminali mesenchimali,
un tipo di cellule immunomodulanti in questo momento studiate in clinica per la messa a
punto di nuove terapie cellulari nei pazienti con sclerosi multipla. In particolare, è stato
dimostrato che le cellule staminali mesenchimali ‘smascherano’ l’effetto benefico mediato dai
lipidi presenti nella membrana delle vescicole che favoriscono sia la migrazione
degli oligodendrociti verso il sito del danno che la loro maturazione a cellule mielinizzanti.

Tumori: studio ISS su nuovo farmaco in grado di “addormentare” le cellule
neoplastiche
Un nuovo farmaco antitumorale in grado di neutralizzare le cellule cancerogene è stato creato
dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Università Alma Mater di Bologna e
l’Università Cattolica, e i risultati sono stati pubblicati oggi sulla rivista Cell Death and Disease.
Lo studio, reso possibile grazie ai finanziamenti dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul
Cancro (AIRC), descrive una nuova formulazione del farmaco fenretinide, che in passato aveva
mostrato un promettente effetto antitumorale in fase preclinica ma che nell’uomo non aveva
dato i risultati sperati a causa della sua scarsa biodisponibilità.
“La nuova formulazione, da noi battezzata Nanofenretinide – dice Ann Zeuner del
Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS e coordinatrice dello studio – è
stata ottenuta attraverso un processo di nanoincapsulazione che rende la molecola solubile
nei liquidi corporei e pertanto biodisponibile. I vantaggi del nuovo farmaco, che abbiamo
sperimentato su una varietà di cellule tumorali tra cui colon, polmone, melanoma, sarcoma,
mammella, ovaio e glioblastoma, oltre alla biodisponibilità sono il suo effetto ad ampio
spettro e la sua apparente assenza di tossicità”.

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Il farmaco sarebbe in grado di uccidere gran parte delle cellule tumorali e di imporre uno stato
di quiescenza (o dormienza) alle cellule che riescono a sopravvivergli. La sua capacità di
mantenere dormienti le cellule cancerogene, insieme alla sua scarsa tossicità, lo renderebbe
adatto anche a terapie a lungo termine finalizzate ad evitare ricadute tumorali.
Il farmaco si trova ora in una fase precoce di sperimentazione e naturalmente saranno
necessari altri esperimenti per confermare sia l’assenza di tossicità sia l’efficacia sui pazienti.

Scoperto il meccanismo di inibizione del trasporto del rame da parte di farmaci
antitumorali a base di platino
Il cisplatino è un farmaco antitumorale utilizzato da oltre 40 anni e, assieme al carboplatino e
all’ossaliplatino, entra in gran parte dei protocolli chemioterapici. Solo una piccola parte del
farmaco raggiunge però il nucleo della cellula malata danneggiandone il Dna, mentre quella
restante può interferire con altri processi vitali ed eventualmente indurre resistenza, con
conseguente riduzione dell’efficacia terapeutica. La resistenza alla chemioterapia è uno dei
maggiori problemi che affrontano i pazienti durante le terapie antitumorali. Un team di
ricercatori dell’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ic) e
dell’Università degli Studi di Bari (Dipartimento di Chimica) ha studiato le possibili cause di
tale resistenza, mettendo in luce l’inibizione del trasporto del rame, elemento vitale per le
cellule, da parte di farmaci antitumorali a base di platino.
“Il rame, elemento indispensabile per la nostra salute, viene assunto normalmente attraverso
l’alimentazione e distribuito nelle cellule tramite proteine specificamente adibite al suo
trasporto”, spiega Rocco Caliandro del Cnr-Ic. “Usando la diffrazione a raggi X, è stato
possibile determinare la struttura atomica di due proteine che trasportano il rame nelle
cellule (il metallochaperone Atox1 ed il primo dominio della ATPasi di Menkes, Mnk1) e
studiarle nell’atto di interagire simultaneamente con lo ione rame e con il farmaco a base di
platino”. Inoltre, “le indagini cristallografiche accoppiate a quelle di risonanza magnetica
nucleare”, aggiunge Fabio Arnesano del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari,
“hanno permesso di dimostrare che i farmaci antitumorali cisplatino ed ossaliplatino possono
interferire con lo scambio rapido del rame tra le proteine Atox1 e Mnk1, con possibili effetti
inibitori sulla proliferazione e sulla migrazione delle cellule tumorali”.
La conoscenza delle condizioni che modulano l’interazione dei farmaci antitumorali a base di
platino con i trasportatori di rame potrà consentire di trovare le modalità per un più efficace
trattamento dei tumori utilizzando cisplatino e farmaci simili, al fine di ridurre l’insorgere di
resistenza e di effetti collaterali correlati alla chemioterapia. La ricerca è stata pubblicata, con
evidenza in copertina, su Journal of the American Chemical Society.

Identificato il meccanismo molecolare all’origine di alcune forme di disabilità
intellettive
I disturbi del neurosviluppo sono un insieme ampio di patologie neurologiche e psichiatriche
che si manifestano durante l’età dello sviluppo e di cui fanno parte le disabilità intellettive e i
disturbi nello spettro autistico. Si tratta di condizioni complesse e molto diversificate tra loro,
causate da un insieme di fattori sia genetici sia ambientali. Un gruppo di ricercatori dell’Irccs
Ospedale San Raffaele di Milano e dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle
ricerche (Cnr-In) coordinati dai dottori Alessandro Sessa e Vania Broccoli, in collaborazione

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con i gruppi delle università di Trento e Pisa – coordinati rispettivamente dal dottor Alessio
Zippo e dal professor Massimiliano Andreazzoli – ha scoperto il meccanismo di azione di un
gene (Setd5) la cui mutazione è associata ad alcune forme di disabilità intellettive spesso
accompagnate da manifestazioni autistiche. I risultati dello studio pubblicato sulla rivista
internazionale Neuron, dimostrano che Setd5 codifica per una proteina con un ruolo
fondamentale e inatteso all’interno del nucleo dei neuroni: quello di assicurare la corretta
trascrizione delle informazioni del Dna. La scoperta apre nuove prospettive nello studio di
questi disturbi e getta le basi per l’identificazione di futuri bersagli terapeutici. La ricerca è
stata finanziata dal Ministero della Salute e da Fondazione Telethon.
Le disabilità intellettive possono essere associate a mutazioni di moltissimi geni diversi, tra
questi c’è un gene chiamato Setd5, che quando non più funzionante dà origine a forme di
disabilità intellettiva che colpiscono in particolare il linguaggio e il movimento, oltre a
comportamenti tipici dello spettro ossessivo-compulsivo e dello spettro autistico. Sebbene
questo sia noto da tempo, fino a oggi non era chiara quale fosse l’esatta funzione di Setd5, né
il meccanismo per il quale, a fronte di mutazioni che mettono il gene fuori gioco, si
manifestino problemi nello sviluppo del sistema nervoso.
Attraverso lo studio di sistemi cellulari e modelli animali della mutazione, i ricercatori hanno
scoperto che Setd5 gioca un ruolo chiave per la struttura del Dna e quindi per il corretto
recupero delle informazioni in esso presenti. Queste informazioni infatti, per poter essere
utilizzate, devono prima essere trascritte in un'altra forma – l’Rna, una sorta di copia carbone
del Dna – e portate fuori dal nucleo. Setd5 è coinvolto proprio nel regolare questo delicato
processo di trascrizione delle informazioni.
Setd5 rappresenta una sorta di ‘architetto molecolare’ che regola la complessa organizzazione
del Dna dei neuroni del nostro cervello. Quando è fuori gioco, le informazioni contenute nel
Dna vengono trascritte in maniera alterata ed incompleta. “Secondo quando abbiamo
osservato, questo impatta in particolare sulla formazione e sul corretto funzionamento dei
neuroni. Come conseguenza i topi privi del gene Setd5 mostrano comportamenti anomali sia
dal punto di vista cognitivo che sociale”, spiega Alessandro Sessa.
Nonostante le mutazioni nel gene Setd5 rappresentino la causa genetica solo di una porzione
dei casi disabilità intellettive e autismo, i meccanismi individuati potrebbero essere comuni
anche ad altri geni che svolgono funzionalità simili, oltre a suggerire nuove ipotesi di ricerca:
Conoscere il meccanismo molecolare alla base di una patologia è il primo passo per
individuare dei possibili bersagli terapeutici.

Bandi e premi

MATCHER International Open Innovation Program: call per startup
Aperta la call internazionale di MATCHER, il programma di open innovation dedicato alle
imprese dell’Emilia-Romagna per generare business match tra le corporate regionali più
innovative e le startup più promettenti provenienti da tutto il mondo.
Un percorso di open innovation che porterà all’individuazione di nuove soluzioni (di processo,
di prodotto e di mercato) per i nostri player industriali (PMI e corporate), costruito sulla base
degli specifici fabbisogni identificati dalle aziende stesse.

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La call è rivolta a startup locali e internazionali negli ambiti Smart Mobility, Healthcare &
Wellbeing, Future of Packaging. La scadenza per presentare la propria candidatura è il 30
settembre 2019.
MATCHER è promosso dalla Regione Emilia-Romagna e organizzato da ART-ER con il supporto
di Deloitte Officine Innovazione e ha come obiettivo aprire l’ecosistema regionale a
collaborazioni internazionali, promuovere partnership e accreditare a livello globale l’Emilia-
Romagna come regione innovativa e attrattiva.
Il programma, che sarà accompagnato da uno scouting tour internazionale, si concluderà con
un momento di match-making, il 13 e 14 novembre a Bologna, che vedrà coinvolte le più
importanti corporate del territorio. Info e candidature su www.match-er.com

AboutPharma Digital Awards 2019
Il più importante premio in Italia dedicato ai progetti che valorizzano l’implementazione del
digitale nell’healthcare.
Possono essere presentati progetti nelle seguenti categorie:
     wellness e lifestyle
     qualità di vita dei pazienti e aderenza alla terapia
     supporto ed engagement di pazienti e caregiver
     aggiornamento e formazione dei medici
     supporto alla professione dei medici
     aggiornamento e supporto alla professione dei farmacisti
     HTA, patient e market access
     engagement del team aziendale
     digital health partnership
     animal health
Saranno conferiti i seguenti premi speciali:
     Start Up company Award: al progetto presentato da una start up, indipendentemente
      dalla categoria di presentazione;
     National Health Service Award: riservato alle istituzioni e pubbliche amministrazioni,
      centri di ricerca, università, società scientifiche e associazioni di pazienti, sarà
      assegnato al progetto ritenuto particolarmente rilevante per il suo impatto di
      miglioramento dell’offerta sanitaria da parte del Ssn;
     Technology Award: al progetto che si distinguerà per l’originalità e la creatività
      nell’utilizzo di strumenti avanzati di digital health quali chatbot, realtà aumentata,
      intelligenza artificiale, blockchain, realtà virtuale;
     Best Social Company: sarà premiata l’azienda che dimostrerà una strategia consolidata
      in ambito Social Media;
     Best Digital Company: sarà premiata l’azienda che dimostrerà un elevato grado di
      digitalizzazione in diverse aree aziendali.
Sono ammessi al premio tutti i progetti ideati o sviluppati da: società farmaceutiche, società
biotecnologiche, società di medical device, società consumer health, agenzie di
comunicazione, pubbliche amministrazioni, centri di ricerca, università e società scientifiche,
associazioni di pazienti software house, start up. Per partecipare è necessario inviare i
documenti entro il 20 settembre 2019. Ulteriori informazioni al seguente link.

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Bando della ricerca finalizzata 2019, fondi per 100 milioni di euro
Sono 100 milioni di euro i fondi per la ricerca sanitaria messi a disposizione dal Ministero della
salute con il Bando della ricerca finalizzata 2019. Tutti i ricercatori del Servizio sanitario
nazionale possono presentare progetti di ricerca di durata triennale, che abbiano un esplicito
orientamento applicativo e l’ambizione di fornire informazioni utili ad indirizzare le scelte
dell’assistenza sanitaria pubblica, dei pazienti e dei cittadini.
Due tipologie di progetti sono state dedicate ai giovani ricercatori: i progetti ordinari per
ricercatori di età inferiore ai 40 anni e gli starting grant per quelli sotto i 33 anni di età. Ai
progetti dei giovani ricercatori sono destinati quasi 50 milioni di euro.
Le risorse economiche disponibili sono relative agli anni finanziari 2018 e 2019 e sono pari a
complessivi euro 100.000.000,00 di cui euro 50.000.000,00 riferiti all’anno finanziario 2018 ed
euro 50.000.000,00 riferiti all’anno finanziario 2019.
La procedura di presentazione dei progetti si svolge in periodi distinti che hanno inizio dal
giorno 16 settembre 2019.
Per info: Salute.gov.it

Candida il tuo progetto alla seconda edizione del Patients' Digital Health
Awards
Al via la seconda edizione del Patients' Digital Health Awards, promosso dalla Digital Health
Academy in collaborazione con circa 40 Associazioni di Pazienti ed il supporto incondizionato
di Fondazione MSD.
Il bando ha l'obiettivo di premiare l’ideazione e la realizzazione di progetti di salute digitale
che, nell’ottica dei pazienti, possono concorrere a migliorare la qualità di vita di chi vive la
malattia in prima persona e dei caregiver e/o a facilitare l’iter assistenziale.
Cittadini, Startup, Organizzazioni pubbliche e private operanti nel campo della ricerca
scientifica e della sanità, Fondazioni a carattere scientifico, Enti Universitari pubblici o privati,
aziende informatiche e di servizi potranno concorrere al bando presentando le loro
progettualità.
È possibile partecipare al bando entro il 20 Settembre 2019!

Notizie dall’Italia e dal mondo

Ceppi New Delhi, i dati del monitoraggio di ISS
Le infezioni da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi, quali imipenem e
meropenem, antibiotici cosiddetti di ultima risorsa, perché indicati quando gli antibiotici più
comuni falliscono, rappresentano già da molti anni uno dei principali problemi legati alle
infezioni correlate all’assistenza. Queste infezioni colpiscono soprattutto persone fragili
perché anziane o sottoposte a procedure medico-chirurgiche invasive, possono essere
trasmesse da paziente a paziente, e sono di difficile trattamento perché resistenti alla maggior
parte degli antibiotici e quindi associate ad elevata mortalità. Molti pazienti poi, anche se non

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presentano i sintomi dell’infezione, sono colonizzati a livello intestinale e contribuiscono alla
diffusione di questi batteri all’interno delle strutture sanitarie. Queste infezioni rappresentano
un problema globale, e sono purtroppo frequenti nel nostro Paese, che è maglia nera in
Europa per dimensioni del fenomeno. La maggior parte dei ceppi di Klebsiella pneumoniae
circolanti in Italia sviluppa resistenza ai carbapenemi a causa della produzione di un enzima
chiamato carbapenemasi che scinde l’antibiotico, rendendolo inefficace. Vi sono diversi tipi di
carbapenemasi: il tipo più comune, prodotto da più del 90% dei ceppi isolati in Italia, è
denominato KPC (Klebsiella pneumoniae carbapenemasi). Solo una minoranza di ceppi
produce altri enzimi, tra i quali la carbapenemasi NDM (New Delhi metallo-betalattamasi),
così chiamata perché scoperta per la prima volta in un paziente svedese di ritorno da Nuova
Deli. Il tipo di carbapenemasi prodotta è rilevante per il trattamento perché i ceppi che
producono NDM non sono sensibili ad alcune delle nuove combinazioni antibiotico-inibitore
come quella ceftazidime-avibactam.
Finora i ceppi di K. pneumoniae produttori di NDM sono stati identificati sporadicamente in
Italia, in genere introdotti da pazienti che avevano viaggiato all’estero, provocando focolai di
limitate dimensioni e rapidamente controllati.
La situazione che si sta verificando in Toscana è quindi nuova per il nostro Paese,
presentandosi come un ampio e persistente fenomeno epidemico che coinvolge diverse
strutture sanitarie della regione, con un alto numero di pazienti colonizzati o infetti.
Il 4 giugno 2019 l’ECDC ha pubblicato un Rapid Risk Assessment, elaborato con esperti della
regione Toscana, del Ministero della Salute e dell’ISS, su questo “evento significativo”,
suggerendo alcune azioni per ridurre il rischio di una diffusione dei ceppi di Klebsiella
pneumoniae produttori di NDM in altre strutture sanitarie della regione e del paese nonché la
trasmissione transfrontaliera, cioè verso altri paesi europei.
I dati della sorveglianza nazionale delle batteriemie da Enterobatteri produttori di
carbapenemasi (che rappresentano il numero delle infezioni più gravi causate da questi
batteri) coordinata da ISS, in linea con i dati forniti dalla regione Toscana, evidenziano, a
partire dal secondo semestre 2018, un aumento significativo delle batteriemie da ceppi di K.
pneumoniae che producono NDM in questa regione. In particolare, in Italia sono stati
segnalati, nel periodo gennaio 2014-agosto 2019, 53 casi di cui 38 negli ultimi 12 mesi. Di
questi 38 la maggior parte (30) provengono da strutture ospedaliere della regione il che
comporta la necessità di elevare il livello di attenzione nel Paese. In Toscana, dalla scorsa
estate, sono state adottate specifiche misure di contrasto per il contenimento della diffusione
dei focolai.

Lotta europea ai super-bug resistenti ai farmaci

17 organizzazioni attive nella salute umana e animale, inclusa l'European Federation of
Pharmaceutical Industries and Associations (Efpia), hanno inviato una lettera aperta ai
componenti del Parlamento europeo, esortandoli a dare priorità alla lotta contro l'antibiotico-
resistenza in Ue e a sostenere la creazione di un gruppo parlamentare dedicato. La resistenza
agli antibiotici è "una grave e complessa minaccia per la salute pubblica che richiede sforzi
mirati, coinvolgendo tutte le parti interessate", si legge nella missiva. Si stima che questo
fenomeno "sia responsabile di 33.000 decessi l'anno nella sola Ue, con 700.000 vittime l'anno
a livello globale, inclusi 230.000 morti per tubercolosi multiresistente".

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Eventi

Storie dal Futuro migliore
Nell'ambito della Settimana delle biotecnologie (manifestazione che si svolge in tutta Europa
dal 23 al 29 settembre), Assobiotec-Federchimica organizza martedì 24 settembre l’evento
“Storie dal Futuro migliore”.
Quale futuro ci aspetta fra 30 anni? Sarà un viaggio distopico o utopico? Assobiotec vuole
rappresentare il futuro partendo da una terza prospettiva: quella di un Paese che lavora per
dare alle prossime generazioni un avvenire più sicuro, più sano, più sostenibile, grazie alle
biotecnologie.
Il 24 settembre a Milano presso Talent Garden Calabiana (via Calabiana 6) dalle 14.30 alle
19.30.
Nel corso del pomeriggio si susseguiranno testimonial che racconteranno la propria storia e la
propria personale visione di un Futuro positivo, reso possibile grazie alle biotecnologie e allo
sviluppo scientifico. Parola a giovani ricercatori e scienziati, a storie di pazienti, a esperienze di
vita in impresa biotecnologica, a volti noti che condivideranno la propria visione di futuro, ai
racconti di alcuni giovani autori del corso di scrittura creativa di NABA.
Durante l’evento saranno anche presentati i dati dell’Osservatorio social sulla percezione delle
biotecnologie in Italia. Accanto ai momenti di talk, uno spazio espositivo-laboratoriale per
vedere, provare, toccare con mano, fare esperienza diretta di cosa siano le biotecnologie, di
quali siano i vantaggi e le opportunità in gioco, di come ci possano proiettare nel futuro.
Per approfondimenti e per registrazioni: http://bit.ly/StorieFuturoMigliore

Strategie di vendita: marketing e distribuzione nelle life sciences
Il 27 settembre, dalle 9.30 alle 16.00, il Distretto Toscano Scienze della Vita organizza un
evento dedicato al marketing e alla distribuzione nelle life sciences. L’appuntamento è a
Firenze, in via Faenza 48, presso la Sala Giglio Il Fuligno.
La registrazione, gratuita, è possibile compilando il form al seguente LINK, entro il 20
settembre 2019.
Durante questa giornata di approfondimento, diversi esperti del settore parleranno delle
strategie e degli strumenti più innovativi per la definizione del proprio piano di
commercializzazione. Attraverso la presentazione di case studies esplicativi, sarà possibile
approfondire l’importanza di valorizzare, razionalizzare e comunicare il proprio progetto in
questo settore.
I temi trattati saranno molti e specifici, come la definizione del modello di business, o
l’identificazione dei potenziali clienti. Di qui si proseguirà con le strategie da attuare per
trasmettere a questi ultimi il valore aggiunto dei propri prodotti/servizi: la comunicazione per
raggiungerli e la misurazione dei suoi effetti. Saranno illustrati strumenti di grande valore per
questi scopi: value proposition canvas; customer journey; content strategy; digital e data
driven marketing.

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Tra i vari temi trattati, infine, vi saranno anche i canali di vendita, gli accordi e tipologie di
distribuzione e il rapporto con i distributori.
La giornata è concepita per dare ampio spazio all’interazione con i relatori. Nel pomeriggio
infatti, sarà possibile partecipare ad una sessione applicativa relativa ai concetti illustrati
durante la mattinata; un’attività adatta alle start-up del settore.
L’evento è realizzato grazie al contributo di Coro Consulting (dr. Cosimini e Cini, Coro
Consulting Business partners), JSB Solutions (dr.ssa Grazzini, Marketing and Communication
Specialist), dr. Biscini (Business advisor Menarini, Panakes).
La partecipazione all’evento è gratuita, con registrazione obbligatoria entro il 20 settembre
2019, attraverso la compilazione di un form al seguente link.

Settimana Italia-Cina
La Settimana Italia-Cina della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, che racchiude
attraverso la formula del back-to-back il China Italy Innovation Forum (CIIF – X edizione) e il
Sino-Italian Exchange Event (SIEE – XIII edizione), si svolgerà quest’anno in Cina dal 28 al 31
ottobre 2019.
L’evento rappresenta la principale piattaforma italiana di cooperazione con la Cina in ambito
scientifico e tecnologico, ed è finalizzata a creare partenariati scientifici, tecnologici e
produttivi nei contesti innovativi ricerca-impresa.
La partecipazione alla manifestazione, agli incontri One-to-One e alle sessioni di lavoro è
gratuita ma è subordinata alla compilazione del modulo di registrazione e alla successiva
conferma da parte dell’organizzazione di Città della Scienza.
Entro il 27 settembre 2019 è possibile registrarsi per coloro che sono interessati a partecipare
agli incontri one-to-one.
La Settimana è promossa in Italia dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca–
MIUR in sinergia con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale-
MAECI, dalla Regione Campania per il SIEE, ed è coordinata dalla Città della Scienza di Napoli,
in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche–CNR, Confindustria, i Cluster
Tecnologici Nazionali, le principali Università e Centri di Ricerca Italiani.

Hacking AMR 2019, using the digital world to fight antimicrobial resistance –
Stoccolma, 13-15 dicembre 2019
L'hackaton internazionale, organizzato dalla JPIAMR – Joint Programming Initiative on
Antimicrobial Resistance, riunirà scienziati, progettisti, pazienti, sviluppatori, innovatori,
studenti e imprenditori per collaborare, inventare e creare soluzioni ai problemi del mondo
reale, al fine di migliorare il benessere e la salute umana, animale e ambientale in materia di
resistenza antimicrobica.
La partecipazione all'evento è gratuita, ma è necessario registrarsi. Ulteriori informazioni al
seguente link.

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