Interventi Assistiti con gli Animali e salute umana - Francesca Cirulli INTERVENTI ASSISTITI CON GLI ANIMALI: STORIA, DEFINIZIONI, RESPONSABILITÀ À
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Modulo A INTERVENTI ASSISTITI CON GLI ANIMALI: S O STORIA, DEFINIZIONI, O RESPONSABILITÀ S O S À Interventi Assistiti con gli Animali e salute umana Francesca Cirulli
Research into the association between pet ownership and human health has produced contradictory results
Effetto INDIRETTO: Il cane come facilitatore sociale Da Adam Miklosi “Dog Behaviour, evolution and cognition”. Oxford Univ. Press; 2007
EFFETTO DIRETTO? La natura sociale del bond tra uomo e cane è evidente nella temporalità della relazione e nella mutua regolazione di sistemi ormonali o di neuropeptidi coinvolti nella socialità, quali l’ossitocina
Pet therapy: un termine superato? Termine coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson negli anni `50 ‐ `60 per descrivere l’uso di animali da compagnia nella cura di alcune malattie psichiatriche Negli anni ’80 80 si sono consolidate due tipi di pratiche: ‐ Animal‐Assisted Activities (AAA) “Attività svolte con l’Ausilio di Animali”, che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita di alcune categorie di persone (per esempio ciechi o portatori di handicap fisici o psichici) ‐ Animal‐Assisted Therapy (AAT) “Terapie effettuate con l’Ausilio di Animali” i li” o “Uso “ Terapeutico i degli d li Animali i li da d Compagnia” C i ” (UTAC), ( C) che h sii propone di affiancare le terapie tradizionali nella cura, ad esempio, di alcuni disturbi del comportamento p o delle malattie cardiovascolari
In Italia la Pet Therapy è stata riconosciuta come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003. Tale Decreto ha sancito per la prima volta nella storia del nostro paese il ruolo che un animale può avere nella vita affettiva di una persona, nonché la valenza terapeutica degli animali da compagnia.
Rapporti ISTISAN 07/35 ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Terapie e attività assistite con gli animali: analisi li i d della ll situazione i i iitaliana li e proposta di linee guida A cura di Francesca Cirulli e Enrico Alleva Dipartimento di Biologia cellulare e Neuroscienze
PREVALENZA PROGETTI AAA/TAA TAA AAA Zooantropologia Didattica AAA + cane residenziale 2% 16% 23% 59% Molti progetti di Attività Assistite con Animali (AAA) e di Terapie Assistite con Animali (TAA) si configurano nel contesto di case di cura per anziani e della zooantropologia didattica (progetti di Pet Education rivolti a bambini in età scolastica, fra i quali alcuni sono portatori di disabilità di vario tipo). In Emilia Romagna sono stati censiti in tutto 26 progetti di didattica zooantropologica.
TIPOLOGIA DELLE STRUTTURE 33% Strutture per anziani Scuole elementari S Scuolel materne t Scuole superiori Strutture per disabili 19% Osp.Psichiatrico Giudiziario 18% Asili nido 15% Scuole medie Ambulatorio vet./canile Ospedali 6% 3% 3% 1% 1% 1% Il censimento ha riscontrato la presenza di numerosissimi progetti che coinvolgono soprattutto gli anziani e i bambini. Le iniziative hanno per lo più carattere spontaneo e seguono protocolli formalizzati da associazioni esterne alla realtà italiana, quali la Delta Society americana, che si sono dettate un codice etico e metodologico che rappresenta, al momento, lo standard cui la maggior parte degli operatori fa riferimento.
ETÀ DEGLI UTENTI Anziani Ad lti Adulti Adolescenti Bambini 5% 7% 16% 72%
Sc Educaz /Formaz Sc.Educaz./Formaz. Formazione/professione operatore .Med.Veterinaria Psicologia Diploma Ist.Tecnici Ed. cinofilo 2% 2% 2% S Servizi sociali 2% 2% 23% 2% Istrutt. attivitàfisiche 5% 5% Sc Ambientali Sc.Ambientali Sc.Naturali 7% Medicina e Chirurgia Sc.Biologiche 20% Farmacia 14% G l i Geologia 14%
Attività e terapie p assistite con ggli animali rappresentano un approccio innovativo finalizzato a migliorare la salute e il benessere dell’uomo. In accordo con quanto enunciato dal Comitato Nazionale di Bioetica, sottolineiamo che allo stato attuale queste metodologie rappresentano un’ipotesi di lavoro che attende adeguate verifiche scientifiche f h e che h meritano un sostegno pubblico nell’ambito di progetti di ricerca che si fondino su pprotocolli e metodologie g rigorose dal punto di vista scientifico.
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ – NEUROSCIENZE COMPORTAMENTALI ANIMAL ASSISTED INTERVENTIONS (IAA) ‐Animal‐assisted therapies and activities as innovative approaches to mental health interventions. Edited by Francesca Cirulli, Marta Borgi, Alessandra Berry, Nadia Francia and Enrico Alleva. Annali dell’Istituto superiore di Sanità, vol. 47, n. 4, 2011 ‐Istituto Superiore di Sanità. Terapie e attività assistite con gli animali in Italia. Attualità, prospettive e proposta di linee guida. A cura di Francesca Cirulli, Nadia Francia ed Enrico Alleva, 2010, 58p. Rapporti ISTISAN 10/4 ‐Use of assistance and therapy dogs for children with Autism Spectrum Disorders: a critical review of the current evidence. Alessandra Berry, Marta Borgi, Nadia Francia, Enrico Alleva and Francesca Cirulli. Journal of Alternative and Complementary Medicine, in press. LINEE GUIDA NAZIONALI Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti dagli Animali (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie)
STUDIO DEGLI EFFETTI DI TERAPIE ASSISTITE CON IL CANE SUL BENESSERE DELL'ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO ‐Berry A, Borgi M, Terranova L, Chiarotti F, Alleva E, Cirulli F. Developing Effective Animal‐Assisted Interventions (AAI) Programs Involving Visiting Dogs for Institutionalized Geriatric Patients: a pilot study. Psychogeriatrics, in press. AGRICOLTURA SOCIALE PROGETTO MIPAAF (capofila INEA), INEA) 2010 2010‐2011 2011 ‐Istituto Superiore di Sanità. L’agricoltura sociale come opportunità di sviluppo rurale sostenibile: prospettive di applicazione nel campo della salute mentale. A cura di Francesca Cirulli, Alessandra Berry, Marta Borgi, Nadia Francia ed Enrico Alleva, ll 2011, 53 p. Rapportii ISTISAN 11/29 / ‐L’agricoltura sociale come approccio innovativo nel campo della salute mentale. Marta Borgi, Alessandra Berry e Francesca Cirulli. Notiziario ISS, Volume 25 ‐ Numero 4,, Aprile p 2012. RIABILITAZIONE EQUESTRE PROGETTO FIEROBECCO Studio multicentrico sull'applicazione della Riabilitazione Equestre in un gruppo di bambini affetti da Disordini dello Spettro Autistico PROGETTO IPPOGRIFO Federazione Italiana Sport Equestri Dipartimento Riabilitazione Equestre Valutazione dell’efficacia della riabilitazione equestre in pazienti schizofrenici
Esperienze di lavoro l
STUDIO DEGLI EFFETTI DI TERAPIE ASSISTITE CON IL CANE SUL BENESSERE DELL DELL'ANZIANO ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Berryy A,, Borgi g M,, Terranova ML,, Chiarotti F,, Alleva E and Cirulli F. Developing Effective Animal‐Assisted Interventions (AAI) Programs Involving Visiting Dogs for Institutionalized Geriatric Patients: a pilot study. Psychogeriatrics, 12(3): 143–150.
STUDIO DEGLI EFFETTI DI TERAPIE ASSISTITE CON IL CANE SUL BENESSERE PSICOLOGICO E FISICO DELL’ANZIANO (2008‐2011) (Finanziamento Nando Peretti Foundation e ISS) L’anziano è particolarmente sensibile al cambiamento e alla perdita. L’i tit i L’istituzionalizzazione, li i ad d esempio, i hah effetti ff tti negativi ti i sulle ll abilità bilità sociali, i li sulle ll autonomie, costituendo un fattore di rischio importante per lo sviluppo di malattie. Scopo del progetto è stato sperimentare l’effetto di un programma di i inserimento i t settimanale tti l del d l cane in i una struttura t tt residenziale id i l per anziani i i sull comportamento sociale e su alcuni parametri fisiologici indici di stress.
Obi tti i specifici Obiettivi ifi i 9 Sperimentare ll’uso uso di terapie effettuate utilizzando il cane, come ausilio nella vita dell’anziano ospite in casa di riposo, anche mediante valutazione degli effetti su indicatori di ansia e stress 9 Promuovere attività assistenziali innovative che riducano lo stato di solitudine del paziente, migliorandone le capacità relazionali e attenzionali e il mantenimento o il recupero di autonomie
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO DI RICERCA E METODOLOGIA - Riunioni preliminari di coordinamento delle attività in presenza di tutto il personale della struttura coinvolto (operatori sociali, educatori, infermieri, fisioterapisti, psicologo) ovvero costituzione di una equipe progettuale ‐ Selezione dei pazienti assieme al personale della struttura sulla base degli obiettivi prefissati e previa visualizzazione delle cartelle cliniche per ll’esclusione esclusione di soggetti con patologie invalidanti o con capacità cognitive che potessero precludere l’arruolamento e la somministrazione dei test cognitivi ‐Familiarizzazione dei pazienti con i cani. Sulla base di tali sedute è stato possibile determinare il gradimento dei pazienti per la terapia ‐ Raccolta del consenso informato Segue…
‐ Terapie bi bi‐settimanali. settimanali. Tutte le sedute di terapia sono videoregistrate per la successiva analisi comportamentale ‐ Sono stati raccolti campioni salivari e campioni ematici da tutti i pazienti per l’analisi di parametri biochimici e ormonali (ormoni dello stress, cortisolo) ti l ) ‐ Selezione e somministrazione dei questionari per verificare ll’effetto effetto delle terapie sulle capacità cognitive, sull’autonomia e sul grado di integrazione sociale degli anziani ‐ Mensilmente sono state effettuate riunioni di supervisione con tutti gli operatori dell’Associazione Nazionale Utilizzo del Cane per Scopi Sociali (ANUCSS ONLUS) coinvolti nel progetto e con alcuni operatori delle strutture ospitanti p al fine di affinare le p procedure d’intervento e migliorare g la q qualità collaborativa ed operativa
Etogramma CLASSE CODE COMPORTAMENTO DEFINIZIONE Q INTERAZIONE interazione tra il cane e il paziente mediata dall'operatore W SOCIAL PLAY gioco i con la l palla ll mediato di t dall'operatore d ll' t E SPAZZOLARE il paziente spazzola il cane R ACQUA il paziente e l'operatore preparano la ciotola e fanno bere il cane FASE T NON TERAPIA il paziente è in sala ma non è direttamente coinvolto nella terapia Y FISIOTERAPIA il paziente viene accompagnato nel percorso di fisioterapia dal cane e dall'operatore A ALTRO f o i campo fuori Z RIDE il paziente sorride/ride X NON RIDE il paziente non ride né sorride UMORE C PASSIVO il paziente è assente, assente non ha uno sguardo diretto verso ll'esterno esterno, non interagisce V ALTRO fuori campo 1 INTERAZIONE CANE interagisce con il cane: attenzione visiva, toccare, parlare, giocare, attività di cura 2 INTERAZIONE UOMO interagisce con una persona: attenzione visiva, parlare, ascoltare, toccare INTERAZIONE INTERAZIONE CANE 3 + UOMO interagisce contemporaneamente con un cane ed una persona 4 NON INTERAGISCE non interagisce né con un cane né con una persona 5 ALTRO fuori campo
Dosaggio del cortisolo salivare: un metodo non invasivo per la quantificazione dell’ormone dello stress
RISULTATI Gli anziani hanno accolto con grande curiosità e interesse l’inizio delle attività con i cani. Per quel che concerne l’integrazione del cane nel percorso di fisioterapia, la sua presenza per alcuni utenti è stata principalmente quella di trasformare un momento vissuto con fatica e rassegnazione in un momento piacevole ed emotivamente interessante Per altri pazienti, la presenza del cane è stato l’elemento l elemento che li ha motivati ad uscire dalla propria stanza e a scendere per effettuare alcuni esercizi fisioterapici fisioterapici, superando il loro atteggiamento di chiusura e rifiuto verso la d dimensione socialel e riabilitativa bl
Espressione di riso del paziente nelle fasi della fisioterapia 50 ** 40 a (s) 30 Durata 20 10 0
Febbraio Marzo Maggio Giugno Interazione cane ‐ uomo 100 75 ata (s) 50 * Dura 25 0
1 Figure 8. Socialization session. SS-CG SS S li Salivary cortisol i l levels l l (RDQ ( Q 0.8 ug/dl) in patients pertaining to the Socialization session with dog Corttisol ug/dl (SS) and without dog (SS‐CG): SS‐ 0.6 CG showed a significant decrease * in salivaryy cortisol from the first sample (within half an hour after 0.4 awakening) to the second (immediately following the session), but this decrease was 0.2 not observed in the SS group; * p
BASIC RESEARCH ATTRACTION to animals (‘Biophilia Hypothesis’, Wilson 1984) ↓ ATTENTIVENESS – MOTIVATION ↓ ] 1. BUFFER EFFECT ↓ HEALTH 2 SOCIAL EFFECT 2.
BASIC RESEARCH ATTRACTION to animals (‘Biophilia Hypothesis’, Wilson 1984) ↓ ATTENTION – MOTIVATION ↓ ] 1. BUFFER EFFECT ↓ HEALTH 2 SOCIAL EFFECT 2. DOGS IN THE CLASSROOM ‐Improve motivational levels ‐Improve Improve attention Learning disabilities Attention deficit disorders Social integration and ASD
BABY SCHEMA BABY SCHEMA (Kindchenschema): a set of infant features (l (large f h d large forehead, l and d low‐lying l l i eyes, and d bulging b l i cheeks) found not only in human infants but also in the young of birds and mammals Lorenz 1943: social releasers (class of stimuli with high biological relevance) Experimental studies: positive emotions, nurturing, affiliative responses, increase attention) Other analyses have shown a change over time in the direction of greater conformity to these infant features in cartoon characters such as Mickey Mouse and in teddy bears A biological homage to Mickey Mouse. Stephen Jay Gould Sternglanz et al. 1977; Gould 1980; Alley 1983; Hinde & Barden 1985; Archer 1992; Zebrowitz 1997, Brosch et al. 2007; Lobmaier et al. 2010, Archer and Monton 2011
BABY SCHEMA The mechanisms through which human adults become attracted to infants of their own species is responsible for the initial attraction to other faces that also incorporate these infant features Selection for infantile features in many breeds of pet dogs and cats (DOMESTICATION) “Il cane è un lupo sempre giovane” It has been hypothesized that this response forms a major part of the initial attraction to a potential pet… …. which would lead, over time, to the formation of a strong bond with the animal Lorenz 1943, Gould 1980; Archer 1997; Archer and Monton 2011
1–2: human infants 3–4: puppies 5–6: kittens 7–8: 7 8: adult dogs with infant features 9–10: adult cats with infant features 11–12: adult dogs without infant features 13–14: adult cats without infant features 15 16: teddy bears with infant features 15–16: 17–18: teddy bears without infant features FACIAL INDEX: ratio i off the h top off the h head h d to the h centre off the h eyes over the centre of the eyes to the base of the chin
Stimuli were divided into 3 CATEGORIES: Table 2. Criteria for stimuli matching (16 picture pairs) 1) Neotenic condition: same subject, different categories A) Young individuals (human infants, puppies, kittens) Subject Category Comparisons B) Adults Ad lt with ith infant i f t features f t (dogs, cats, teddy bears) DP: puppies 1. DP-DW Dog DW: adult dogs with infant features 2. DP-DO C) Adults without infant features (dogs, cats,teddy bears) DO: adult dogs without infant features 3. DW-DO CK: kitten 4. CK-CW Cat CW: adult cats with infant features 5 CK-CO 5. CK CO Stimuli matching: g 16 different comparisons p CO: adult cats without infant features 6. CW-CO Children were presented with 16 pairs of pictures TW: teddy bears with infant features Teddy bear 7. TW-TO TO: teddy bears without infant features 2) Interspecies condition: different subjects, same category 4 possible pairs of pictures for each comparison Subject Category Comparisons - Young Human-Dog H: human infants 8. H-DP Pictures pairing counterbalanced between subjects DP: puppies H: human infants Each child couldn’t be presented with the same Human-Cat 9. H-CK CK: kittens picture for more than 2 times p DP: puppies Dog-Cat 10. DP-CK CK: kitten - Adult with Serial position (order of pairs presentation) Dog-Cat DW: adult dogs with infant features 11. DW-CW CW: adult cats with infant features and left‐right position of each picture were TW: teddy bears with infant features Teddy-Dog DW: adult dogs with infant features 12. TW-DW counterbalanced t b l d between b t subjects bj t TW: teddy bears with infant features Teddy-Cat 13. TW-CW CW: adult cats with infant features - Adult without Statistical Analysis Dog Cat Dog-Cat DO: adult dogs g without infant features 14 DO-CO 14. DO CO 0‐1 data ((0=not chosen,, 1=chosen)) CO: adult cats without infant features TO: teddy bears without infant features Paired sample sign test Teddy-Dog 15. TO-DO DO: adult dogs without infant features Wilcoxon Signed Rank test TO: teddy bears without infant features Teddy-Cat CO: adult cats without infant features 16. TO-CO Logistic Regression p value ≤ 0 p‐value 0.05 05
RESULTS Condition1. Infant features ‐SAME SUBJECT Preference for infant features ‐DIFFERENT DIFFERENT CATEGORIES Children p preferred faces with infant features Wilcoxon signed‐ranks, Z=‐5.021, p
RESULTS Condition1. Infant features ‐SAME SUBJECT Preference for infant features ‐DIFFERENT DIFFERENT CATEGORIES Children preferred CATS with infant features NO preference for infant features when choosing DOGS
RESULTS (N= 272) Condition2. Interspecies Preference for animal over non‐animal faces ‐DIFFERENT SUBJECTS ‐SAME SAME CATEGORY HUMAN vs ANIMALS Children preferred ANIMALS Wilcoxon Signed Rank Test Z=‐8.714, p
RESULTS (N= 272) Condition2. Interspecies Preference for animal over non‐animal faces ‐DIFFERENT SUBJECTS ‐SAME SAME CATEGORY HUMAN vs ANIMALS Children preferred ANIMALS Wilcoxon Signed Rank Test Z=‐8.714, p
RESULTS (N= 272) Condition2. Interspecies Preference for dog over cat faces ‐DIFFERENT SUBJECTS ‐SAME SAME CATEGORY DOGS vs CATS Child Children preferred f d DOGS Wilcoxon signed‐ranks, Z=‐7.229, p
Ulteriori studi saranno necessari per identificare specifiche caratteristiche animali in ggrado di suscitare risposte p affiliative in fasi precoci dello sviluppo. Questa informazione appare particolarmente importante per la messa a punto di programmi di intervento per b bi i bambini con diffi ltà difficoltà nella ll sfera f emotiva/sociale.
“Interazione con il cane come strumento innovativo per la facilitazione delle capacità sociali e comunicative del bambino in età prescolare” “Se si vuole creare nei giovani un senso di protezione verso la natura, la cosa più importante è il contatto diretto con gli animali” (K. Lorenz) Valentina Somma e Lara Crescimbene
• Il cane n è pr presente n n nella vita dei bambini m n come m animale nm domestico “pet”, ma anche, in taluni casi, come cane di servizio o co-terapista nel caso di disabilità e disturbi sociali comunicativi e psichiatrici (Miklosi 2007) sociali, • Una conoscenza dettagliata di tale relazione può permetterne l’utilizzo per facilitare le capacità sociali e comunicative del bambino Obiettivo dello studio valutazione delle caratteristiche etologiche della relazione bambino bambino-cane cane
•Coinvolti Coinvolti 16 bambini di 12 mesi di età (10 maschi e 6 femmine) in due sessioni di incontro con il cane e con un estraneo (2 novità) •Ogni g bambino è semprep affiancato da un’educatrice •Il cane è condotto da un operatore specializzato SESSIONE 1 SESSIONE 2 CANE CANE (13 fasi fasi, 1 min (13 fasi fasi, 1 min ciascuna) 24 h di distanza ciascuna) + + E R NE ESTRANEO ESTRANEO (13 fasi, 1 min (13 fasi, 1 min ciascuna) ciascuna) Ordine di presentazione randomizzato
MATERIALI E METODI Fase 1 Entry spontaneous 2 Close mediated 3 Movement spont. 4 Movement med. 5 1st manipulation spont. 6 1st manipulation med. 7 Play spont. 8 Play med. 9 Pl close Play l spont. t 10 Play close med. 11 2nd manipulation spont. 12 2nd manipulation med. med 13 Goodbye spont/med
1. l’interazione con il cane è diversa nei due sessi, i ma llo stimolo ti l animale i l d determina t i risposte assai diverse 2 li 2. linee guida id per un corretto tt approccio i all cane nei bambini in età prescolare 3 possibile 3. ibil strumento t t di valutazione l t i di d deficit fi it comportamentali in bambini in età prescolare 4 strumento 4. st t per lla stimolazione sti l i delle d ll capacitàità sociali e comunicative in bambini con deficit in questi ambiti
Neglili ultimi N lti i annii sii è notevolmente t l t accresciuto i t l’i l’interesse t verso interventi (ri)abilitativi che prevedono l’utilizzo di soggetti animali
RIABILITAZIONE EQUESTRE Tra le Interazioni Assistite con gli Animali, la Riabilitazione Equestre (RE) si pone come un interessante approccio innovativo di supporto alla riabilitazione psichiatrica e ai disturbi del neurosviluppo, soprattutto per le sue potenzialità di influenzare sia aspetti fisici che psicosociali. Recentemente, diversi studi hanno dimostrato come la Riabilitazione Equestre, combinando l’attività fisica con una stimolazione emozionale/cognitiva sia adatta alla promozione di comportamenti emozionale/cognitiva, comunicativi ed affiliativi e nello sviluppo ed espressione di emozioni, aspetti particolarmente importanti in soggetti affetti da disturbi relazionali quali i bambini affetti ff da autismo.
The effect of therapeutic horseback riding on social functioning on children with autism: dalla comparazione di un gruppo sperimentale, costituito da 19 bambini autistici,e un gruppo di controllo di 15 bambini in lista d’attesa, a seguito di 12 settimane di riabilitazione equestre, gli autori hanno evidenziato un significativo miglioramento nel funzionamento sociale dei pazienti,in particolare una maggiore motivazione sociale, attenzione e sensibilità motoria, nonchè una diminuzione di distraibilità e comportamenti sedentari.
Prospective trial of equine-assisted activities in autism spectrum disorder: 24 bambini autistici inseriti in un programma di riabilitazione equestre della durata di 6 mesi, sono stati valutati in quattro momenti differenti,aspettando il trattamento, all’inserimento nel progetto di ricerca, dopo 3 mesi di trattamento e dopo 6. Dallo studio pre-post dei dati, è emersa una riduzione della severità dei sintomi autistici, miglioramenti nell’umore e nel controllo motorio.
Le pubblicazioni L bbli i i evidenziate mostrano che la riabilitazione equestre può costituire una valida opzione p terapeutica p nel trattamento di bambini affetti da disordini dello spettro autistico. Nonostante le evidenze siano p promettenti,, la RE è ancora carente sul piano della “evidence based” medicine, giacchè sono estremamente limitati gli studi costruiti secondo metodi propri della ricerca scientifica, scientifica pubblicati su riviste peer- peer reviewed
CARATTERISTICHE DELLA RIABILITAZIONE EQUESTRE •Il cavallo come stimolo ad alta valenza emotiva e cognitiva •Arricchimento emozionale e motorio •Strategie riabilitative inserite in un contesto “naturale”
DISFUNZIONI ESECUTIVE NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO •TENDENZA A SOFFERMARSI SUI DETTAGLI •DIFFICOLTA’ DI MONITORAGGIO DELLA RISPOSTA PRODOTTA •INCAPACITA’ DI PIANIFICAZIONE E DI FLESSIBILITA’ IN ATTIVITA’ OPERATIVE •PERDITA D’INTELLIGENZA EMOZIONALE •RIDOTTI MOVIMENTI RELAZIONALI •SCARSA ABILITA’ SOCIALE •PERDITA DI JOINT ATTENTION •PERDITA DI CONTROLLO DEGLI IMPULSI •DIFFICOLTA’ NEL PASSAGGIO A COMPITI DIVERSI •CAPACITA’ D’INIBIZIONE DELLE RISPOSTE IRRILEVANTI OD INTERFERENTI
La condivisione di un linguaggio comune e la validazione di strumenti di valutazione degli esiti, sono esigenze particolarmente sentite, che renderebbero i dati provenienti da diversi programmi riabilitativi confrontabili e rilevanti.
PROGETTO FIEROBECCO Studio multicentrico sull'applicazione pp della Riabilitazione Equestre in un gruppo di bambini affetti da Disordini dello Spettro p Autistico PROGETTO IPPOGRIFO Valutazione dell’efficacia della riabilitazione equestre in pazienti schizofrenici Federazione Italiana Sport Equestri Dipartimento Riabilitazione Equestre
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