ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA

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ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
a cura di
                       Ilaria Margutti
Il percorso dello sguardo
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
artisti ospiti
                                                                 Ex Caserma dei Carabinieri: le possibilità di un luogo in divenire.
                                     Elisabetta Di Sopra
                                     Ketty Tagliatti             Palazzo Muglioni si trova in via Aggiunti 55. É un palazzo storico
                                     Giancarlo Marcali           restaurato negli anni 90 sede attuale degli uffici per l’impiego di
                                                                 Sansepolcro ed ex Caserma dei Carabinieri.
                                     Samuele Papiro                 Nel 2013 è partito il primo progetto di intervento culturale
                                     in collaborazione con       per una sensibilizzazione cittadina, nei riguardi della ex caser-
                                     gli studenti del Liceo      ma dal titolo CASERM[..]RCHEOLOGICA, che è poi diventato il
                                                                 nome del luogo attuale.
                                     Scientifico e Linguistico      L’obiettivo è stato quello di riportargli lattenzione meritata
                                     di Sansepolcro              nella speranza che questo possa ritrovare un ruolo, un uso ed
                                                                 una identità, anche se revisionata per altra funzione.
                                                                    La Ex-Caserma è un luogo che molti conoscono, ma che dopo
                                                                 la sua chiusura e l’inizio dei lavori di ristrutturazione, è rimasto
                                                                 chiuso, sospeso nel tempo dell’attesa e privato di un possibile
                                                                 utilizzo, nonostante la bella facciata restaurata che si mostra dalla
CasermArcheologica                                               via Aggiunti, una delle principali vie biturgensi.
presenta                                                            Questo primo tentativo volto a trovare anche soluzioni di pos-
Recto Verso                                                      sibilità lavorative attraverso il dialogo tra creatività e applicazione,
Il percorso dello sguardo                                        ha avuto il suo primo risultato a meno di un anno di distanza con
a cura di                                                        la mostra organizzata dal gruppo di Giraffe Production Labs. Il loro
Ilaria Margutti                                                  intervento all’interno della ex Caserma, ha portato altre migliorie,
in collaborazione                                                aggiungendo valore e possibilità all’utilizzo dello spazio.
con l’Istituzione Museo Biblioteca
e Archivi Storici di Sansepolcro                                 Con questo nuovo percorso, si dimostra la volontà di voler conti-
e con il Patrocinio del Comune                                   nuare a far crescere ed evolvere il progetto CasernArcheologica,
di Sansepolcro                                                   sottolineando l’importanza dell’incontro e della collaborazione
                                                                 condivisa tra le realtà culturali e di lavoro del nostro territorio. —
12 – 27 luglio 2014
                                                                 Andrea Laurenzi
Aperto tutti i giorni                                            Vicesindaco Sansepolcro.
16.00 - 20.00
Chiuso lunedì 14,
martedì 15 e mercoledì 16

Via Aggiunti, 55
Sansepolcro (AR)
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
L’Opera è Opera solamente quando diviene

                                                                                                                                                                                                                           Recto Verso a cura di Ilaria Margutti
                     l’intimità aperta di qualcuno che la scrive
                     e di qualcun altro che la legge. Maurice Blanchot

                      Recto | Verso                                                                                   Sulla mancanza

                      Preferisco non considerare Recto|Verso         segreti, in cui la mancanza si rifugia per       Qual è il Verso di questa mostra?                  alternarsi: il Recto e il Verso, l’Io e il Noi,
                      una mostra, ma un processo relaziona-          essere (ri)trovata.                              Sicuramente è ciò che possiamo intuire             il pensiero lineare e quello circolare.
                      le tra opera, pubblico e artista, volto            Il termine Recto|Verso è usato per in-       senza vedere, l’intenzione, la non-mostra o,       Lo sguardo sul mondo va allenato per
                      a sottolineare quell’aspetto invisibile        dicare un foglio di pergamena o di papiro        mostra in potenziale, che questo processo          usare entrambi gli occhi e vedere in
                      della vita che solo l’arte ha il potere di     scritti su entrambi i lati. Spesso il Verso      era prima di avere la Forma.                       profondità, altrimenti vedremo qualcosa
                      mettere a fuoco, portando alla luce ciò        può riportare un codice o una scrittura non      Non sto dicendo di osservare qualcosa              di vero ma non di Reale. Il nuovo pensie-
                      che non si può dire.                           necessariamente riferibile al Recto, che         che non c’è, ma qualcosa che ha un modo            ro ci permette di spostarci, ci permette
                         In questo modo l’opera esposta rap-         arricchisce il suo significato o a volte lo      d’essere diverso dal presente, un passato,         la messa in gioco che permette il Reale.
                      presenta la relazione in divenire di un        muta; non sempre viene percepito imme-           una somma relazionale di processi che ha           Le opere, non sono solo esposte, esse
                      processo di consapevolezze raggiun-            diatamente dallo sguardo, dunque chiede          preso forma e ci in-forma, con essa oggi.          chiedono, nella forma con la quale sono
                      te attraverso l’incontro con il fruitore,      di essere interpretato, per mostrarci altro e        Questo che noi viviamo ci permette di          state fatte, di spostarci, di cercarle nella
                      assieme al quale si trasforma, si cerca,       predisporci a un cambiamento. È il segreto       vedere un valore, una piega, una cifra.            loro intenzione e nella loro volontà di
                      guarda, si crea ed esperisce il mondo.         che si svela completando il senso di qual-       Il Luogo scelto è incompiuto, perché in-           completezza, pur sapendo di non es-
                                                                     cosa che non riusciamo ancora a vedere.          compiuto è il soggetto; Lacan direbbe che          serlo. Il processo relazionale è inscritto
                      La Ex-Caserma è perfetta perché possa          Allo stesso modo, le opere proposte ci nar-      la differenza tra un soggetto e un oggetto         nel tempo, perché deriva da un passato,
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                                                                                                                                                                                                                           5
                      compiersi la connessione tra opera, pub-       rano tutto quello che non si vede, la parte      è la Mancanza originaria, la quale è inco-         richiede un’azione presente che modifi-
                      blico e spazio - lo è perché manca della       più difficile da trovare, quella che richiede    noscibile. Questo Luogo è mancante come            cherà il futuro tra i soggetti e il Luogo,
                      cura e del senso, manca di occhi che la        lo sforzo dello sguardo e la preparazione        noi: ci riflettiamo la nostra decadenza e          vero catalizzatore di questa dinamica.
                      guardino e di un presente che la popoli,       all’incontro: perché il segreto si riveli, do-   allo stesso tempo vediamo Bellezza.                La Mancanza ci ha portati qui tramite il
                      ma è proprio in questa mancanza che            vremmo prima prepararci ad accoglierlo.          Forse possiamo intuire cosa ci manca, ma           Desiderio: la nostra capacità di osserva-
                      emerge la forza della sua necessità di                                                          allo stesso tempo non lo conosceremo               re e agire nel tempo coltiva la possibili-
                      porsi come luogo della relazione, pronto       Le opere di Samuele Papiro, Ketty Tagliatti,     mai: perché il soggetto in quanto Man-             tà, una fluidità del Reale, che noi siamo
                      per essere abitato e per assicurarci che       Giancarlo Marcali ed Elisabetta Di Sopra,        cante è anche Desiderante, ovvero spinto           qui a narrare.
                      questo stesso Luogo, avrà luogo.               chiedono il nostro sguardo, il senso che         verso un orizzonte che non può afferra-                L’opera non solo ci vuole dare una
                         Preferisco pensare che le opere ospi-       noi diamo al nostro modo di contemplare          re. Questo desiderio è la spinta di ricerca        conoscenza, ma nel suo Verso, ci chie-
                      tate, siano un gesto, un cammino, un           il mondo e le Opere, accompagnandoci e           di senso e di bellezza, anch’essi limitati e       de un’azione, un’agire secondo cono-
                      sentiero che ci accompagni alla sco-           orientandoci a percepire il Verso delle cose     quindi ci lasciano mancanti spingendoci            scenza creando Consapevolezza, che
                      perta di ciò che ancora non vediamo,           e dell’Arte, per applicarlo alla vita.           ancora più in là.                                  a sua volta, ci porterà ad avere nuove
CasermArcheologica

                      o semplicemente di ciò che abbiamo                 In tutto questo, io mi pongo come una            Perché il senso, l’orizzonte, non è lì fuori   Intenzioni nel mondo.
                      dimenticato perché nascosto nei cas-           mediatrice narrante, perché dialogando           e non è nemmeno dentro di noi, non c’è                 Il processo che noi vediamo qui, è
                      setti o nelle scatole dei nostri ricordi.      con gli artisti e la mia mancanza, ho sen-       fuori e dentro, c’è riconoscimento, spinta         composto da tre fili: la relazione edu-
                                                                     tito l’esigenza di capire in prima persona,      e creazione. Allo stesso tempo, nella vita         cativa, la relazione tra gli artisti e quella
                          Nel gesto di ospitare i quattro artisti,   cosa non vedo e come vorrei imparare a           di tutti i giorni, ci sentiamo separati, divi-     con il fruitore. La narrazione permette
                      il percorso prende il titolo di RECTO|-        vedere. — Ilaria Margutti                        diamo l’Io dal Mondo.                              di vedere la treccia e non i tre fili se-
                      VERSO, proprio per sottolineare l’esi-                                                              Si potrebbe immaginare un pensiero de-         parati. — Samuele Papiro
                      stenza delle cose nascoste e dei rumori                                                         ambulatorio, dove il cammino ha questo
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
Opere e artisti Elisabetta di Sopra
                                                                                                                          Temporary,
                                                                                                                          5’00, 2013
                                                                                                                          frame da video

                     La ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra          stenza di quel retro che ogni sfumatura
                     si esprime attraverso l’uso del video per            della vita contiene.
                     indagare le dinamiche più sensibili della            TEMPORARY, 5’00, 2013
                     dimensione quotidiana, delle sue micro-              In una casa spariscono uno dopo l’altro i
                     storie inespresse, alla ricerca costante di          mobili, si svuota di tutto, compresa della
                     un equilibrio non sempre facile da raggiun-          padrona di casa. Casa e figura umana resta-
                     gere, nel quale il corpo femminile assume            no entrambe nude, perdendo ogni traccia
                     un ruolo essenziale.                                 della memoria di sé e della propria identità.
                         Il corpo diventa medium della realtà             DUST GRAINS,3’32’’, 2014
                     che gli passa attraverso, s’intreccia ed             I ricordi lontani, quelli dell’infanzia sono
                     evolve tra le relazioni intessute con il             come granelli di polvere negli occhi...
                     mondo, ponendosi come strumento di                   VARIAZIONI MINIME, 2’00, 2009
                     conoscenza e di consapevolezza, ma sen-              il tempo si fa imagine e suono
                     za ridondanza o spettacolarizzazione: il             APPARENZE,1’40’’,2008
                     corpo di Elisabetta, si fa mezzo di ascolto,         Il corpo femminile, protagonista evane-
                     si fa attesa e sguardo, a volte sospeso, a           scente ed effimero. La sua forza e la sua
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                                                                                                                                           7
                     volte indagato e, negli ultimi lavori esposti        fragilità, richiama l’inesorabile illusione
                     nella CasermArcheologica, diventa egli               dell’ambizione umana: la durata.
                     stesso lo spazio relazionale tra la memoria
                     personale e quella storica.                          Nata a Pordenone nel 1969, vive e lavo-
                         I suoi video se pur lavori a sé, rimangono       ra a Venezia dove ha conseguito la Lau-
                     sempre legati da un fil rouge in divenire,           rea in Pittura presso l’Accademia di Belle
                     non c’è mai una discontinuità, uno stacco o          Arti. È curatrice del concorso di videoarte
                     una direzione variabile. Elisabetta ci mostra        Maurizio Cosua e della rassegna video Lo
                     la fluidità del suo discorso come se ogni            sguardo sospeso all’interno dello Short
                     opera, fosse una consapevolezza raggiunta,           Film Festival di Ca’ Foscari. Dal 2013 è cu-
                     un passo sommato ai suoi passi, uno sguar-           ratrice degli incontri Video Remakes pres-
                     do dopo l’altro che ne definisce il cammino.         so la galleria A+A di Venezia insieme alla
                         Partendo da sceneggiature del vivere             direttrice Aurora Fonda e allo storico del
CasermArcheologica

                     quotidiano, ci accompagna nelle riletture            cinema Carlo Montanaro.
                     dei gesti, delle relazioni, delle dipendenze             Le sue opere sono presenti nell’annua-
                     in costante ricerca di equilibrio tra gli affetti,   rio di Videoart Yearbook 2014, curato da
                     che siano persone, luoghi vissuti o viventi.         Renato Barilli. Con il video Somnium Co-
                         Le sue riletture sono un tentativo di in-        leopterae ha partecipato alla rassegna di
                     dagare su ciò che non è possibile vedere,            videoarte presso la Bevilacqua La Masa
                     ogni sua visione, tende a prendersi cura             curata da CAKE AWAY. Con Visualcontai-
                     dell’invisto, senza mai svelarlo, come se            ner è in diverse collettive sia in Italia che
                     bastasse solo la consapevolezza dell’esi-            all’estero. —
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
Opere e artisti Ketty Tagliatti
                     Sur-Naturale Parigi
                     anni folli, ossidi,
                     acquarello, ricamo
                     e spilli d’acciaio,
                     240x290 cm
                                           Nel processo di ricerca, l’”Ossessione”           di utopia che dovrebbe, potrebbe condurre
                                           partecipa al progresso di indagine e di           alla verità. E non a caso tutti i suoi lavori
                                           sviluppo della visione di Mondo dell’artista      hanno un recto e un verso: proprio come
                                           e non potremmo affidarle solo l’accezione         nel cammino. Si può guardare avanti, ma
                                           negativa e univoca, utilizzata nel linguag-       anche tornare indietro. Memoria di vissuti.
                                           gio quotidiano.                                   I suoi sono lavori sul tempo, anche se non
                                               L’ossessione caratterizza la ricerca di       collocabili in una zona precisa: al di là o al
                                           molti artisti del 900 - si pensi in primis        di qua, poco importa.
                                           a Giorgio Morandi - e si presenta quasi              Il ricamo le permette di seguire il per-
                                           sempre come un rito, un gesto ripetuto            corso [...] È un lavoro lento, ma la lentezza
                                           e scandito dal tempo dove l’oggetto pro-          è necessaria anche nel momento della let-
                                           tagonista, ha solo l’importanza di essere         tura, in un tempo in cui tutto è all’insegna
                                           stato scelto dall’incontro, per diventarne il     della velocità. Tratto dal testo di Angela
                                           simbolo del percorso personale dell’artista.      Madesani, 2007
                                               Lavorare su un unico soggetto permette
                                           all’artista, il rapporto intimo con lo scor-      Ketty Tagliatti è nata a Ferrara dove vive

                                                                                                                                              9
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                                           rere del tempo, sospeso tra il qui|ora e il       e lavora, diplomata all’Accademia di Bel-
                                           pensiero che lo misura; il gesto del fare         le Arti di Bologna nel 1991, ha iniziato ad
                                           ripetuto, lo estranea dal reale, ma senza         esporre in importanti rassegne di arte con-
                                           intrappolarlo nell’assenza del distacco.          temporanea dal 1992. Ha lavorato con la
                                               L’opera di Ketty Tagliatti può rientrare      Galleria Studio la Città di Verona, con la
                                           nel Recto di questa visione superando nel         quale ha realizzato diverse mostre perso-
                                           gesto, la traccia del tempo e dell’ossessio-      nali e con la Galleria Studio G7 di Bologna.
                                           ne stessa. Gli oggetti che hanno occupato            Del 2011 è la personale Sur-Naturale -
                                           i pensieri di Ketty, sono stati selezionati in    Omaggio alla Parigi degli anni folli, a cura
                                           una ristretta cerchia di vissuto quotidiano:      di M.L.Brunelli presso MLB Home Gallery
                                           una Poltrona e una Rosa “del mio giardino”.       (FE). Nel 2012 è in una doppia persona-
                                               Di fronte alla rosa, ma così è stato anche    le con Graziano Spinosi, Vie di dialogo,
                                           per la poltrona, è stata affascinata dal reale,   a cura di C.Collina e M.Pulini, presso Far
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                                           mediato dalle immagini. Come se avessimo          Galleria Comunale a Palazzo Dell’Arengo
                                           un’idea virtuale delle cose che ci circonda-      Rimini. Nel 2013 è invitata alla collettiva
                                           no. Proprio attraverso lo sguardo, Tagliatti      INCONTRI, Zeitgenossische Italienische
                                           si accorge della lontananza dalla realtà. Ha      Kunst presso la Fondazione Schauwerk a
                                           sentito il bisogno di testare con l’osserva-      Sindelfingen Germania. —
                                           zione diretta, ricostruendo il cammino di
                                           un oggetto[…] Fare e cancellare per riuscire
                                           ad andare oltre. Tutto va oltre, rispetto a
                                           quanto riusciamo a vedere in un percorso
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
Opere e artisti Giancarlo Marcali
                     Quanti tipi di dolore lacerano l’essere          gioia, come risposta all’accettazione, alla
                     umano? Infiniti, quanto l’abisso dell’ani-       guarigione e al superamento del dolore.
                     ma. Ma tutti lasciano una traccia del loro          Il dolore oggi è negato e, nel nostro di-
                     passaggio, una cicatrice, visibile o meno.       menticarcene, testimoniamo di non avere
                     A dispetto delle nostre diversità, Giancarlo     memoria. Se non siamo noi stessi memoria
                     ci riunisce tutti in virtù della nostra comune   non c’è altro che tenga, perché l’unica me-
                     essenza, per la materia di luce di cui siamo     moria che vale la pena assimilare, è quella
                     composti, ricordandoci che malgrado i di-        che attraversa la nostra corporeità.
                     versi percorsi, abbiamo un’origine comune           Marcali, ci invita alla percezione della
                     e che il dolore di ognuno ha il diritto di es-   memoria vissuta e ci indica il dolore come
                     sere espresso. Adriana Soldini                   processo trasformativo, mettendo in luce
                                                                      l’estesia, ovvero la capacità di percepire la
                     La vita è un passaggio temporaneo in cui         bellezza attraverso i sensi e la gioia.
                     siamo chiamati a partecipare, è un’occa-            Ed ecco che l’indagine si fa radiografia,
                     sione unica e profonda di esperienza e op-       trasparenza, luce e frammento, nel qua-
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                                                                                                                                               11
                     portunità di ricerca della consapevolezza.       le cercare e ritrovare il retro della nostra
                     La vita ha diritto a essere vissuta.             storia sensoriale, per risvegliare la gioia
                         Per Giancarlo Marcali l’Opera, è un cam-     che passa dalla trasformazione e dall’e-
                     mino lungo la periferia del corpo, d’inda-       sperienza corporea.
                     gine sotto la carne, ma senza la carne,
                     dentro le ossa e senza le ossa.                  Giancarlo Marcali è nato in Svizzera nel
                         Si intravede il principio che spinge la      1963. Si è laureato presso la New South
                     sua ricerca a esplorare l’invisto del corpo,     Wales University a Sidney in arti aborigene
                     che si fa medium tra la realtà del suo esse-     e culture delle Isole del Sud Pacifico. Dal
                     re limite e la possibilità del superamento       1995 al 2000 apre a Milano Spazio low tech
                     del limite stesso.                               per promuovere il suo lavoro e quello di altri
                         Il suo è un processo relazionale che         artisti e designer. Dal 2003 al 2008 colla-
                     si confronta con una tematica partico-           bora con la galleria d’arte contemporanea
                     larmente ostile alla nostra percezione di        Emi Fontana a Milano. Dal 2011 Giancarlo ha
CasermArcheologica

                     esseri viventi: il dolore dell’anima.            esposto le sue installazioni in diverse gal-
                         Per Marcali il dolore è una componente       lerie d’arte private a Milano, Roma, Napoli,
                     fondamentale della vita, in quanto la ne-        Venezia e Berlino sviluppando la sua ricerca
                     gazione del dolore dell’anima nella società      artistica verso l’indagine del momento do-       Ri(e)voluzione,
                     contemporanea intorpidisce la nostra per-        loroso del percorso dell’anima.                  installazione,
                     cezione sensoriale, con cui noi esperiamo           Gallerie di riferimento: Galleria MAG,        radiografie, vetro,
                     l’incontro con il mondo e con l’altro.           Como - Sabrina Raffaghello Arte Contem-          cavi acciaio e nylon,
                         La sua assenza anestetizza i sensi, la-      poranea, Milano. —                               300x250x200 cm,
                     sciandoci svuotati dalla percezione della                                                         2012
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
Opere e artisti Samuele Papiro
                                             Samuele Papiro nasce a Verbania nel 1980,          lo spazio che lo ospita in modo differente.
                                             laureato in Fisioterapia nel 2004 all’univer-      Ogni singolo elemento ha valore in quanto
                                             sità A.Avogadro di Novara. Oggi è fisiote-         parte di un’insieme e l’insieme ha valore
                                             rapista all’Istituto di Ricerca e Cura a Ca-       perché composto da singoli.
                                             rattere Scientifico San Camillo di Venezia.            Samuele Papiro si pone una semplice
                                             Il suo percorso artistico si concentra so-         domanda di fronte alla realtà che vive ogni
                                             prattutto sui temi del corpo, della relazione      giorno: cosa non vedo?
                                             e dell’identità intrecciati con i contenuti            È la sua domanda necessaria che gli
                                             legati agli studi di psicoanalisi, filosofia e     permette la relazione con un altro diverso
                                             medicina narrativa. Tra gli autori che hanno       da sé. I soggetti con i quali trascorre molte
                                             influenzato la sua formazione, si possono          ore per la loro riabilitazione, sono quasi
                                             citare in particolare Bateson e Lacan.             sempre tutti in stato di coscienza minima-
                                                 È un artista interdisciplinare e l’esperien-   le. Questo gli consente l’indagine di una
                                             za maturata in ambito clinico nella riabilita-     realtà del nostro quotidiano che sottolinea
                                             zione di persone con ictus e di persone in         l’aspetto nascosto del nostro essere qui e

                                                                                                                                                13
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                                             stato di coscienza minimale e stati vege-          ora. Per Samuele lo Stormo diventa così
                     Lo Stormo,              tativi, lo conduce ad indagare il tema del         metafora della vita, non solo della propria,
                     installazione di 1832   corpo come entità intenzionale e relazio-          ma della relazione con l’altro da sé.
                     disegni di grafite      nale, quindi sulla funzione del soggetto.              Il cambiamento esiste nell’incontro e
                     acquerellata                Ha all’attivo diverse mostre dal 2011 a        l’insieme dei cambiamenti generano uno
                     su carta, dimensioni    oggi: - MoP a cura di Mark Sink, Denver,           stormo di esperienze, l’una collegata
                     variabili, 2012         Colorado (USA) - Neglect mostra perso-             all’altra e allo stesso tempo collegate allo
                                             nale presso la galleria XXS (PA) a cura di         spazio dell’altro.
                                             Angela Terrazzini - Profile a cura di Elena            Ecco perché lo stormo ha una sua forma
                                             Privitera e Marco Filippa, centro En Plein         mobile e compatta, fatta di leggi comuni
                                             Air, Pinerolo (TO) - Espansione/contrazione        e sincronie condivise e allo stesso tempo
                                             a cura di Cantiere Corpo – Andrea Penzo            ogni elemento si muove ed esiste con le
                                             e Cristina Fiore.                                  stesse regole di cui è composto l’insieme.
                                                                                                    Noi saremo stormo e soggetto nello
CasermArcheologica

                                             Lo Stormo – 2012                                   stesso istante in cui ci renderemo con-
                                             1832 disegni, ogni disegno rappresenta             sapevoli della relazione, con lo spazio e
                                             una settimana di vita, è un’opera in diveni-       con l’altro. —
                                             re, perché è la metafora della crescita di un
                                             corpo. Ogni settimana lo stormo aumenta
                                             di uno. È un autoritratto in progressione,
                                             un insieme di disegni realizzati a grafite
                                             acquerellata su carta. Ogni volta che viene
                                             esposto assume forme diverse ed occupa
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
CasermArcheologica                                                   14

di Ilaria Margutti con gli studenti del Liceo Linguistico
di Sansepolcro, Liceo delle Scienze Umane di Poppi
e un’ampia partecipazione cittadina.

Il Progetto CON RUMORE SEGRETO prende spunto da una pic-
cola opera di Duchamp del 1916, anno in cui l’artista regalò al
suo amico un ready-made casalingo, un curioso marchingegno
costituito da un gomitolo di spago, stretto fra due piastre di
ottone con incisa una frase segreta; le due piastre sono con-
giunte con quattro lunghe viti: la piastra inferiore funziona da
base, mentre la superiore è un vero e proprio coperchio. L’amico
aprì le piccole lastre di ottone e vi inserì all’interno un piccolo
oggetto, richiuse il tutto e lo restituì a Marcel.
    L’oggetto al suo interno provoca un rumore nel momen-
to in cui viene agitato il piccolo marchingegno. L’esistenza
dell’oggetto è così denunciata solo dal rumore segreto, che si
produce agitandolo.
    È segreto, perché sta al buio, si sa che lì dentro c’è un oggetto,
ma non si sa che cosa sia il buio funziona come occultamento,
è ciò che nasconde e che rende segreto, è la mancanza di chia-
rezza e trasparenza, ma non è una assenza. È un contenitore di
qualcosa di presente. È uno stratagemma per farci riflettere sul
fatto che il buio è sempre un limite di conoscenza, ma anche ciò
che ci richiama ad essa: alla luce della conoscenza. Insomma,
è motore del senso. (M. Bonfantini - La semiotica e le arti utili a
cura di S.Zingale)

L’opera non è più il rotolo di spago chiuso tra due piastre e
nemmeno la scritta segreta riportata sulla sua superficie, ma è
il rumore dell’oggetto chiuso al suo interno, perché nessuno,
nemmeno Duchamp, ha mai saputo cosa fosse. È il rumore se-
greto che ci fa percepire il suo valore, proprio perché segreto e
se svelato, tutto si perderebbe nella banalità materiale.
    Il rumore è la prova dell’esistenza di qualcosa e manterrà il
suo valore fin quando la cosa rimarrà celata, sottolineando il
desiderio di conoscenza e la consapevolezza che è nella man-
canza che si cela il mistero dell’Arte.
    Così insieme ai miei allievi e altre persone care, abbiamo
creato un’opera collettiva inserendo dentro ad una scatolina
di cartone, un piccolo oggetto che squotendolo, facesse ru-
more. Tutti conosciamo cosa sia contenuto nelle scatole, ma
non in quale sia custodita; alla chiusura della mostra, ognuno si
riapproprierà di una scatola conservandola, proprio come fece
Duchamp. Il senso/non-senso di questa condivisione, non sta
nella costruzione dell’oggetto o della scatola, ma al valore che
noi tutti daremo all’INSIEME.
    Sarà nostra responsabilità conservarne una senza aprirla,
perché il segreto sia custodito e soprattutto perché saremo
protettori di un processo creativo di un’Opera Collettiva. In
fondo è questo che l’opera chiede: il nostro interesse perché
abbia valore, quel senso di responsabilità, perché nulla venga
trascurato e perso. —

… tutti i visitatori sono invitati a scuotere le scatole per sentir-
ne il rumore, perché l’opera è invista e in-ascolto.

                                                                     15   Con Rumore Segreto con alunni del liceo
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
Gli spazi della

                                                                                                                                              Gli spazi della caserma Mappa
                     CasermArcheologica
                     Si sceglie un passato per fondarvi
                     le basi del futuro. Il patrimonio storico
                     custodito nel museo è l’eredità
                     dell’avvenire di un popolo.
                     Federico Ferrari, Lo spazio critico

                     Secondo Piano
                     La mostra inizia qui

                                                             2    3   4   Nella sala d’ingresso è allestito il work        Primo Piano
                                                    1                     in progress del progetto NASR - Nuove
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                                                                                                                                              17
                                                                          Aree di Sosta Religiosa, degli artisti
                                                                          Michele Tajariol e Lorenzo Cianchi,
                                                                          vincitori del Bando Kilow’Art 2014.
                                                                      5

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                                                                      6      ingresso
                                                        A

                                                                               scale
                                                                                                                      scale
                                                             B                                                                           15
CasermArcheologica

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                                                                                                            balcone           cortile
ILARIA MARGUTTI - CASERMARCHEOLOGICA
Credits
                     Ringraziamenti speciali
                                                                     Il logo
                     Il lavoro svolto è stato possibile grazie ad
                     una collaborazione di persone che singo-
                     larmente hanno contribuitocon passione
                     a rendere fattibile questo terzo traguardo
                     della Caserma Archeologica
                     Le Ragazze della 3l2 del liceo Linguistico
                     di Sansepolcro
                     Asia Rosatelli, Lucia Ceccarelli, Dea Carbo-
                     ni, Chiara Nardi, Giulia Guerrini
                     L’importante e prezioso contributo di Fran-
                     cesca Santi, che ha curato la grafica del
                     progetto e il LOGO della CasermArcheo-
                     logica.
                     Mariangela Betti, responsabile dell’Istitu-                                             Ilaria Margutti
                     zione Museo Biblioteca e Archivi Storici di                                             Nata a Modena 1971, vive e lavora a San-        di Barberino di Mugello; Il corpo scritto sul
                     Sansepolcro                                                                             sepolcro, dove svolge l’attività artistica e    filo - personale, a cura di Vincenza Toma-
                     Il Vicesindaco Andrea Laurenzi,senza il                                                 quella di docente di storia dell’arte. Nel      selli, Galleria Nazionale Montevergini, Sira-
                     quale, nulla sarebbe stato possible.                                                    1997 si diploma all’Accademia di Belle Arti     cusa; Ilaria Margutti - personale ArtForum,
                     Il gruppo delle GIRAFFE LABS, nato proprio      Quello che mi ha colpito entrando       di Firenze. Ha collaborato con gallerie: Ja-    Bologna
                     dentro a questo Luogo e diventato una pre-      nella caserma sono tutte quello         ninebeangallery Berlino, Wannabeegallery        2012 - Biennale di FiberPhiladelphia, Phi-
                     ziosissimae indispensabile collaborazione.      porte che non sono al loro posto.       Milano, MLBhomegallery Ferrara, Bontado-        ladelphia; Fuori dalla pelle - personale a

                                                                                                                                                                                                             19
18

                     Ringrazio lo Staff di Kilowatt, Laura Caru-     Quegli spazi spostati, richiusi e ri-   si ArtGallery Montefalco (PG), Galleria Art     cura di Manuela De Leonardis, Lavatoio
                     so, Saverio Verini, Luca Ricci e Lucia Fanchi   creati sono sinonimo delle prospet-     Forum Bologna.                                  contumaciale, Roma
                     per il prezioso sostegno.                       tive necessarie per cercare nel pas-       Dal 2007 inserisce il ricamo nei suoi di-    2011 - Pelle|Muta - personale a cura di Vi-
                     Il contributo di Radio Errevutì con Marco       sato qualcosadi utile per il futuro.    pinti, linguaggio in cui sente meglio rap-      viana Siviero, Wannabee Gallery di Milano
                     Fabbri e Sofia Bianchini.                       La caserma è questo: un vecchio         presentata la propria poetica.                  2009 - Il Filo dell’Imperfetto - personale
                     Flavia Lanza fondamentale promotrice            luogo dove ho scorto ipotesi di            Nel 2008 le sue opere sono finaliste in      a cura di Alessandra Redaelli, Wannabee
                     del progetto.                                   futuro — di Francesca Santi             tre premi internazionali: Arte Laguna, Arte     Gallery, Milano
                     Agli amici e agli affetti.                                                              Mondadori e premio Embroideres Guild di         Fiere 2014:
                                                                                                             Birmingham. Nel 2010 è in Costa d’Avorio        Arte Fiera Bologna
                                                                                                             per il progetto De L’Esprit e de L’Eau soste-   Fiere 2013:
                                                                                                             nuto dal Consolato Italiano.                    Conteporary Instanbul
                                                                                                                Segue progetti per la diffusione dell’arte   Arte Fiera Verona
                                                                                                             contemporanea presso il Museo Civico di         Paratissima
                                                                                                             Sansepolcro e la CasermArcheologica.
CasermArcheologica

                                                                                                                                                             Galleria di riferimento
                                                                                                             Tra le sue mostre principali più recenti:       ART FORUM - Bologna
                                                                                                             2014 - E Corpore Medendo a curadi Elena         www.ilariamargutti.com
                                                                                                             Merendelli, ex mattatoio di Anghiari (AR)       ilaria.margutti@gmail.com
                                                                                                             2013 - Catino Azzurro di strega, Ilaria Mar-
                                                                                                             gutti e Alessandra Baldoni, a Cura di At-
                                                                                                             lante Cultura - Sala degli Ammassi Citerna
                                                                                                             (PG); Ananke - personale a cura di Manuela
                                                                                                             Bacchiega, Sala Espositiva
Quando penso alla cooperazione,
ho in mente sempre il sogno comune
che passa attraverso l’educazione
del bello e la forza del coraggio
Ilaria Margutti
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