2 SVP: il partito di raccolta

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2 SVP: il partito di raccolta
2) SVP: il partito di raccolta

Nel capitolo precedente ho trattato la storia dell’ Alto Adige è
il ruolo giocato dal partito di raccolta nei suoi 60 anni di
politica al centro del sistema partitico alto atesino. In questo
capitolo analizzerò più da vicino le fasi elettorali, la struttura
e la recente crisi dell’ SVP.

Oggi la Südtiroler Volkspartei è composta da circa 60.500 membri.
La sua struttura è articolata per categorie professionali, varie
organizzazioni interne e 289 gruppi locali suddivisi in sette
comprensori che danno al partito un carattere corporativo.
Le organizzazioni interne sono:
   • Donne e SVP
   • Movimento giovanile che si occupa dei membri sotto i 30 anni
   • Comitato Provinciale per l’occupazione professionale degli
     anziani per la solidarietà tra generazioni che si occupa dei
     membri sopra i 60 anni
   • Comitato Sociale che rappresenta il ceto dei prestatori di
     lavoro(Arbeitnehmer)
   • Comitati per la politica agricola(Landwirtschaft)
   • Comitati economici(Wirtschaft)
   • SVP-Ladina per la rappresentanza della Val Badia e Val Gardena

Queste corrispondono parzialmente alle cordate che sono: ala
economica, ala agricola e ala sociale.

Ma prima di raggiungere suddetta conformazione il partito ha
attraversato alcune fasi politiche differenti che è giusto
analizzare.

Come sappiamo il partito di raccolta dell’ Edelweiss nacque l’8
maggio 1945 dal movimento antifascista Andreas Hofer Bund, dopo
l’arrivo degli alleati nel territorio alpino. Questo, grazie alla
sua impostazione antifascista, venne subito riconosciuto dalle
forze vincitrici della grande guerra, ma non dal CNL che non
approvava l’autodeterminazione.
Fin da subito l’ideologia di partito rappresentò il collante del
partito di raccolta. L’SVP si impose sullo scenario politico come
portatore di ideali autonomistici, cristiano-democratici a tutela
della minoranza tedesca e ladina nel Trentino-Alto Adige. Ancora
estranea al partito fu la concezione di un ala’sociale. I
socialdemocratici sudtirolesi costituirono una sezione di lingua
tedesca del PSIUP nell’autunno del 1945. Nel 1946, uscirono dal
partito a causa delle divergenze di opinione rispetto
all’autodeterminazione e fondarono la Sozialdemokratische Partei
                                                                    13
Südtirols che, di fatto, si sciolse poco dopo, con l’insuccesso
alle elezioni provinciali del 1948.
A sua volta Südtiroler Demokratische Partei, fondata nel 1946,
rimase senza influenza.
Per colpa di veri e propri vuoti di rappresentanza di determinati
strati sociali, il compito di portare avanti voce e esigenze di
tutte le fasce di popolazione rimase nelle mani dell’SVP.

In partenza SVP era un tipico partito di notabili. La borghesia
cittadina e liberale ne aveva assunto la guida con Erich Ammon
alla Presidenza, e questo diede avvio ad una collaborazione a
livello sia regionale che nazionale con la Democrazia Cristiana.
Nonostante i molti contrasti politici ed etnici, la matrice
cattolica e la lotta contro la sinistra radicale rappresentavano
il legame tra i due partiti, mantenuto ben saldo per tutta la
prima Repubblica5. Possiamo, infatti, dividere la strategia
politica del SVP in due fasi. La prima fino al 1992 con la DC e la
seconda ancora presente oggi con le sinistre moderate.

     a) Analisi elettorale

DAL 1948 AL 1992:
Le elezioni parlamentari del 18 aprile 1948 consolidarono il
monopolio politico del SVP, dopo una campagna elettorale
caratterizzata da un elevato grado di mobilitazione della
popolazione. Centrali per il partito furono da subito i grandi
temi autonomistici e sociali per la ricostruzione, sostenuti per
altro dalla chiesa locale. Con il 62,7% dei voti nella Provincia
per la Camera e il 48,9% e 82% rispettivamente nelle
circoscrizioni di Bolzano e Bressanone per il Senato, SVP riuscì a
mandare 3 Deputati (O.von Gutenberg,F. Volgger,T. Ebner) e 2
Senatori (K. Von Braitenberg, J. Raffainer) a Roma.
Gli stessi eclatanti risultati vennero raggiunti nelle elezioni
provinciali del 28 novembre dello stesso anno.

TABELLA 1. Risultati delle elezioni provinciali del 28 novembre 1948

Partiti                     Voti            %                     Seggi
SVP                       107.249         67,60                     13
DC                         17.096         10,78                      2
PSI                         7.925          4,99                      1
PCI                         6.281          3,96                      1
UI                          5.674          3,58                      1
PSLI                        4.891          3,08                      1
MSI                         4.662          2,94                      1

5   Rottura temporaneo dal 1957 al 1970
                                                                       14
AT                   4.065            2,56                            -
PSDS                   804            0,51                            -
Totale             158.646          100,00                           20
At = Autonomia trentina; PSDS = Partito Socialdemocratico Sudtirolese

Durante i primi anni ’50 la collaborazione fra SVP e DC divenne
sempre più tesa, a causa della volontà del partito cattolico
italiano di sabotare il progetto autonomista sudtirolese. Inoltre
la maggioranza democristiana nella Regione permise un’
emarginazione del partito di raccolta tedesco, cosicché non
vennero concesse competenze alle Province. Questo perché la DC
rappresentava la maggioranza nella Giunta e non concedeva spazi di
trattativa al partito di raccolta con il governo di Roma.
Contemporaneamente crebbe, se pur non in maniera paragonabile agli
anni 80, il consenso verso l’MSI, principale avversario politico
del partito sudtirolese. Alle elezioni del 1956, la percentuale di
voti del Movimento sociale italiano già saliva al 6,02%, mentre
alle comunali dell’anno successivo raggiungeva il 13,25%. Insieme
ai monarchici e ai liberali, il Movimento sociale italiano nel
Consiglio comunale di Bolzano costituiva un blocco di quasi il 20%
dei voti.
La paura dei sudtirolesi era quella di diventare minoranza.
La tensione politica, si attenuò soltanto con l’apertura a
sinistra di Aldo Moro nei primi anni sessanta.

TABELLA 2. Risultati delle elezioni provinciali del 16 novembre 1952

Partiti                  Voti                  %                    Seggi
SVP                     112.602              64,76                    15
DC                       23.864              13,72                     3
PSI                       9.996               5,75                     1
MSI                       8.317               4,78                     1
PSDI                      6.013               3,46                     1
PCI                       5.335               3,07                     1
PLI-PRI                   3.455               1,99                     -
PNM                       3.227               1,86                     -
IS                          609               0,35                     -
UI                          456               0,26                     -
Totale                  173.874             100,00                    22
PNM = Partito nazionale monarchico; IS = Indipendenti Sudtirolesi

                                                                          15
TABELLA 3. Risultati delle elezioni provinciali dell’11 novembre 1956

Partiti                  Voti                   %                  Seggi
SVP                     124.165               64,40                  15
DC                       27.676               14,35                   3
MSI                      11.607                6,02                   1
PSI                      10.826                5,62                   1
PSDI                      7.774                4,03                   1
PCI                       4.203                2,18                   1
UIt                       2.273                1,18                   -
PLI                       1.669                0,78                   -
UPT                       1.416                0,73                   -
PEU                       1.186                0,62                   -
Totale                  192.795              100,00                  22
UIt = Unione italiana; UPT = Unione popolare tirolese; PEU = Popolo
europeo

Anche a livello nazionale il partito di raccolta registrò
risultati simili a quelli del 1948, mantenendo tre seggi alla
Camera dei Deputati e due al Senato della Repubblica sia nel 1953
che nel 1958.

Nel 1957 all’interno del SVP avvenne la svolta che rivoluzionò il
peso politico del partito nelle trattative con Roma, pur restando
invariato quello elettorale. Alla testa del partito salì Silvius
Magnago (leader del partito fino al 1991), scalzando i notabili di
impostazione liberale e indirizzando la politica del partito sulla
linea forte dell’autonomismo. Ricordiamo che per protesta la SVP
uscì dal Consiglio regionale passando all’ opposizione e
restandoci fino all’ approvazione del pacchetto(1970).
Paradossalmente questa linea di stampo contadino e nazionalista
non rafforzò ulteriormente il consenso al partito di raccolta. A
livello provinciale i risultati rimanevano stabili tra il 60 e il
64%, come se gli anni delle bombe e la netta presa di posizione
del partito contro questi attentati non influissero sulle scelte
dell’ elettore. La mobilitazione della popolazione da parte del
SVP era cessata e il suo elettorato si era consolidato attorno al
principio di appartenenza.

A livello nazionale si registrò un leggero calo nel 1963 e nel
1968, che portò l’Edelweiss sotto il 60% alla Camera. Tuttavia la
configurazione del partito restò immutata: infatti, il numero dei
Deputati e dei Senatori sudtirolesi rimase lo stesso.

TABELLA 4. Risultati delle elezioni provinciali del 6.11.1960

Partiti               Voti                 %                     Seggi
SVP                  132.351             63,86                     15
DC                    30.277             14,61                      3
MSI                   14.687              7,09                      1

                                                                         16
PSI                   12.217              5,90                      1
PC                     6.514              3,14                      1
PSDI                   7.544              3,64                      1
PLI-PRI                2.839              1,37                      -
PLI-PDI                2.839              1,37                      -
PRI                      817              0,39                      -
Totale               210.085            100,00                     22

TABELLA 5. Risultati delle elezioni provinciali del 15.11.1964

Partiti                Voti                 %                     Seggi
SVP                   134.188             61,27                     16
DC                     29.596             13,52                      3
MSI                    13.615              6,22                      1
PSI                    11.780              5,38                      1
PSDI                    8.369              3,82                      1
PCI                     8.051              3,68                      1
PLI                     5.413              2,47                      1
THP                     5.258              2,40                      1
PSIUP                   1.955              0,89                      -
PRI                       733              0,35                      -
Totale                218.998            100,00                     25
THP = Tiroler Heimatpartei; PSIUP = Partito Socialista italiano di unità
proletaria

TABELLA 6. Risultati delle elezioni provinciali del 17.11.1968

Partiti                Voti                 %                     Seggi
SVP                   137.982             60,69                      16
DC                     32.734             14,40                       4
PSDI-PSI               16.328              7,18                       2
PSIUP-PCI              13.569              5,97                       1
MSI                    11.059              4,86                       1
PLI                     5.872              2,58                       1
SFP                     5.332              2,35                       -
PRI                     2.733              1,20                       -
PPT                     1.740              0,77                       -
Totale                227.349            100,00                      25
PPT = Partito popolare trentino; SFD = Soziale Fortschrittspartei
Südtirols

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In contrasto con la nuova direzione di stampo contadino e
nazionalista nei primi anni ’60 venne a crearsi un movimento di
“ricostruzione” che spinse verso una diversificazione interna.
Sotto questa influenza il partito di notabili divenne
definitivamente un moderno partito di massa e di apparato. Al suo
interno iniziò a svilupparsi una differenziazione organizzativa,
inizialmente per sesso ed età, con il movimento femminile e la
sezione giovani(1966), poi per orientamenti (contadini, economia e
lavoratori dipendenti). Il partito si impegnava quindi a
rappresentare tutte le classi sociali tradizionali ed emergenti.
Il consenso proveniva da un’ampia fetta della società ed era più o
meno omogeneamente distribuito tra città e campagna, con leggeri
dislivelli negli aggregati urbani, dove i cittadini di madrelingua
italiana erano più presenti. Questa situazione cambiò dopo le
grandi immigrazioni degli anni ‘60 e ‘70 che portarono in Alto
Adige, soprattutto nelle città, un numero consistente di cittadini
provenienti dal resto d’Italia. Questo significò un calo
elettorale per il partito di raccolta nei centri urbani, calo le
cui tracce si riscontrano ancora oggi. Questo fenomeno fu peraltro
accompagnato dalla crescita di consenso verso l’MSI, con picchi
negli anni ‘80.

Nonostante la sua crescente diversificazione interna e il formarsi
delle cordate, il partito mantenne un‘elevata compattezza grazie
alla divisione etnica presente in Alto Adige con le minoranze
tedesca e ladina di cui l’SVP si faceva portavoce. Il partito
mantenne, e mantiene tutt’ora, l’etnocentrismo come ragione
sociale.

La prima scossa nelle fondamenta unitarie del partito provenne
dall’elaborazione del Pacchetto ad opera della Commissione dei 19
nel 1969. Il partito si divise tra i favorevoli, disposti a
rinunciare all’autodeterminazione per un ampio autonomismo, e gli
oppositori di corrente più tradizionale. Con il 52,8% venne
approvato il pacchetto all’interno del partito. Magnago mise sopra
ogni cosa la conservazione dell’unità del partito, senza
riuscirci. L’ala più nostalgica ruppe a destra con il partito di
raccolta creando liste e partiti che si rivolgevano al passato. È
in questa fase che si registrano i primi cali elettorali
significativi, dettati in parte dallo spostamento più a destra
dalla fetta di elettori di stampo conservatore.

TABELLA 7. Risultati delle elezioni provinciali del 18.11.1973

Partiti                Voti                  %                   Seggi
SVP                   132.186              56,42                    20
DC                     32.990              14,08                     5
                                                                         18
PCI                     13.343               5,69                  2
PSI                     13.214               5,64                  2
SPS                     12.037               5,14                  2
MSI - DN                 9.431               4,02                  1
PSDI                     8.059               3,44                  1
SFP                      4.012               1,71                  1
PRI                      3.234               1,38                  -
PLI                      2.806               1,20                  -
PDU                      2.615               1,12                  -
PFE                        374               0,16                  -
Totale                 234.302             100,00                 34
SPS = Sozialdemokratische Partei Südtirols; PDU = Partei der
Unabhängigen; PFE = Partito federalista europeo

Un altro motivo di tensione tra l’ala più conservatrice del
partito e gli autonomisti fu la ritrovata collaborazione con la DC
trentina nel 1970, dopo l’approvazione del Pacchetto. Già negli
anni precedenti ci fu un parziale ristabilimento dei rapporti con
la DC romana e bolzanina che portò alla creazione della
Commissione dei 19 nel 1961. Questa ricostruzione di rapporti ha
certamente contribuito a rendere più scettico l’elettorato tedesco
verso l’SVP, mentre la DC nel ’73 raggiungeva risultati notevoli
riuscendo a mandare ben 5 consiglieri in Consiglio provinciale.
Messa spesso alle strette dalla destra italiana e più volte
accusata di svendere i diritti degli italiani in Sudtirolo, la DC
iniziò l’attuazione del secondo Pacchetto in un’atmosfera ad essa
sfavorevole. Al calo elettorale della DC degli anni successivi che
dopo il 1978 divenne inesorabile ed inarrestabile raggiungendo il
9,07% alle provinciali del 1988 e poi il 4,43% nel 1993
corrisponde una ripresa da parte dell’SVP, ritrovata la forza dopo
la prima crisi. Il nesso può sembrare poco chiaro: L’elettorato di
SVP e DC non corrispondono. Fino agli anni ’80 la relazione fra
gli elettorati dei due partiti sembrava pressappoco pari a zero. A
un calo di uno non corrispondeva una crescita dell’altro. In
questa fase invece lo svuotamento del bacino elettorale della DC
si trasforma in un aumento considerevole del consenso verso
partiti di rappresentanza italiana di destra, come l’MSI, ma anche
ad una crescita elettorale verso SVP. Priva di rappresentanza
etnica una piccola parte dell’elettorato italiano inizia a votare
per il partito di raccolta.

TABELLA 8. Risultati delle elezioni provinciali del 19.11.1978

Partiti               Voti                   %                   Seggi
SVP                  163.468               61,27                    21
DC                    28.800               10,79                     4
PCI-KPI               18.776                7,04                     3

                                                                       19
NL-NS                   9.749                3,65                     1
PSI-SPI                 8.944                3,35                     1
MSI-DN                  7.782                2,92                     1
PSDI                    6.120                2,29                     1
SPS                     5.926                2,22                     1
PDU                     3.548                1,33                     1
PLI-ULD                 2.924                1,10                     -
PRI                     2.868                1,07                     -
CI                      2.402                0,90                     -
PPTT-UE                 2.274                0,85                     -
SFP                     2.047                0,77                     -
DP-AD                   1.172                0,44                     -
Totale                266.848              100,00                    34
NS = Nuova sinistra; CI = Concentrazione Italiana; DP = Democrazia
proletaria

A livello nazionale non si verificano cambiamenti sostanziali:

La variazioni del voto sono quasi nulle. Infatti tra il 1968 e il
1983 il partito di raccolta manterrà in Provincia tra il 59% e il
62% di consenso per la Camera dei Deputati. Stabili attorno al 40%
a Bolzano e l’80% a Bressanone rimarranno anche i risultati nelle
circoscrizioni per il Senato della Repubblica. L’SVP continuerà a
essere rappresentata a Roma da tre Deputati e due Senatori.

Parlamentari sudtirolesi dal 1963 al 1979

Camera SVP
1963 Karl Vaja; Karl Mitterdorfer; Hans Dietl

1968 Karl Mitterdorfer; Roland Riz; Hans Dietl

1972 Roland Riz; Karl Mitterdorfer; Hans Benedikter

1976 Roland Riz; Hugo Gamper; Hans Benedikter

1979 Roland Riz; Hans Benedikter; Hugo Gamper (dopo la sua morte Michl
Ebner) Hubert Frasnelli

Senato SVP
1963 Luis Sand; Hans Saxl

1968 Peter Brugger; Friedl Volgger
                                                                         20
1972 Peter Brugger; Karl Zanon

1976 Karl Mitterdorfer; Peter Brugger

1979 Karl Mitterdorfer; Peter Brugger

Il logoramento elettorale della DC alla fine del 1970 seguiva le
tendenze nazionali, ma era rafforzato da avvenimenti provinciali
strettamente legati all’attuazione del secondo Pacchetto. Nel 1976
venne infatti applicata la norma di attuazione del bilinguismo e
del sistema proporzionale etnico per la selezione degli impiegati
statali. La SVP applicava la proporzionale etnica con la massima
rigidità. Impreparati e sorpresi da questi rivolgimenti, i
sudtirolesi italiani furono i più colpiti, tanto più che
improvvisamente gli impieghi statali non erano più loro privilegio
quasi esclusivo. Fu un successo clamoroso per il partito di
raccolta che più che mai aveva l’appoggio della minoranza tedesca
nella regione. A questa situazione si aggiungeva la crisi
dell’industria che colpiva, anch’essa, soprattutto il mercato dei
lavoratori italiani, vista la loro superiorità numerica nel
settore. Il “Movimento sociale italiano” tentò di sfruttare tutti
questi sviluppi negativi per stabilizzarsi nell’elettorato alto
atesino di madrelingua italiana come “nuovo partito di raccolta”6.
Ci riuscì, raggiungendo il 10,29% alle elezioni provinciali del
1988.

TABELLA 9. Risultati delle elezioni provinciali del 20.11.1983

Partiti                            Voti                             %        Seggi
SVP                               170.125                         59,44         22
DC                                 27.341                          9,55          3
MSI-DN                             16.829                          5,88          2
PCI/KPI                            16.079                          5,61          2
AS                                 12.942                          4,52          2
PSI                                11.207                          3,91          1
WdH                                 7.285                          2,54          1
PDU                                 6.959                          2,44          1
PRI                                 5.890                          2,06          1
SPS                                 3.853                          1,35          -
PSDI                                3.643                          1,27          -
PLI                                 2.178                          0,76          -
DP-AD                               1.248                          0,46          -
AI                                    642                          0,23          -

6   Guenther Pallaver “ i partiti politici in Alto Adige dal 1945 al 2005”
                                                                                 21
Totale                286.221              100,00                     35
AS = Lista alternativa per l’altro Sudtirolo; WdH = Wahlverband des
Heimatbundes; AI = Autonomia integrale

TABELLA 10. Risultati delle elezioni provinciali del 20.11.1988

Partiti                    Voti                %                   Seggi
SVP                       184.717            60,38                    22
MSI-DN                     31.491            10,29                     4
DC                         27.748             9,07                     3
GAL-LVA                    20.549             6,72                     2
PSI                        12.332             4,03                     1
PCI/KPI                     9.214             3,01                     1
SHB                         7.003             2,29                     1
FPS                         4.133             1,35                     1
Lista per A.A.              3.330             1,09                     -
PRI                         3.289             1,08                     -
Pensionati                  1.426             0,47                     -
PPP                           674             0,22                     -
Totale                    305.906           100,00                    35
GAL-LVA = Lista verde Alternativi ; FPS = Freiheitliche Partei Südtirol ;
PPP = Partito popolare pensionati, SHB = Südtiroler Heimatbund

Il quadro politico si stava complicando: I contrasti sulla
politica autonomista, di cui Magnago era un grande sostenitore, si
inasprirono. Non solo si rafforzò l’MSI, ma fece il suo ingresso
sulla scena politica il Südtiroler Heimatbund (SHB) movimento per
l’autodeterminazione che consentirà l’ingresso di Eva Klotz in
Consiglio provinciale. La pressione sull’SVP iniziò a farsi
sentire anche all’interno del partito. Nel 1989 Stephan
Gutweniger, Peter Paul Reiner, Christian Waldner, e Pius Leitner
assunsero la direzione della Junge Generation SVP (Movimento
giovanile) e degli Schützen, cercando di imporre al partito una
linea politica nazionalista e favorevole all’autodeterminazione.
DAL 1993 al 2003:
Il tentativo di modifica di linea politica fu vanificato da un
cambio generazionale storico all’interno del partito. Magnago si
dimise lasciando il posto al suo successore Luis Durnwalder, che
come il suo predecessore, si dimostrò poco propenso a lasciare
voce all’ala estremista.
Con l’arrivo di Durnwalder si raggiunse l’apice per l’autonomia
sudtirolese rappresentato dall’approvazione della liberatoria
sulla vertenza alto atesina tra Austria e Italia. Parallelamente i
quadri più ostili all’autonomia lasciarono il partito e si pensò
di essere finalmente giunti ad una situazione di stabilità. Ma
l’avvenuto crollo del sistema partitico italiano ebbe non poche
ripercussioni su quello sudtirolese, venendo a mancare i
tradizionali partner di coalizione, DC e PSI. A partire dal 1993
la SVP governò quindi con i partiti nati dalla rottura della DC e
con l’erede del PCI. Questa rottura di continuità con la
                                                                       22
tradizione partitica italiana diede una scossa all’equilibrio
statico delle forze del sistema dei partiti alto atesino. Infatti,
fino a quel momento, l’SVP poteva contare su alleanze con
formazioni politiche italiane favorevoli al progetto autonomista.
Nel 1988 il 53,37% dell’elettorato italiano dimostrava nelle
elezioni provinciali di gradire l’autonomia appoggiando i partiti
alleati della Volkspartei. Questa percentuale diminuirà
drasticamente raggiungendo il 32,5% nel 2003. Al contrario sarà AN
a guadagnarsi il 70% del consenso degli elettori italiani. Il peso
della destra anti autonomista crebbe pericolosamente. Anche sul
fronte tedescofono fecero la loro apparizione partiti politici
avversi all’autonomia e promotori dell’autodeterminazione. Nel
1993 la somma dei consensi di questi partiti (MSI,FPS,Union für
Südtirol) era del 22,5% contro il 61,7% degli autonomisti
(SVP,PPI) e il 11,9% dei riformisti (Verdi, Ladini, PDS). Dopo il
2008 gli autonomisti scendono al 48%, i riformisti stagnano al
11,8% mentre gli oppositori raggiungono il 34%.
Nel 1993 la SVP raggiunge il secondo peggiore risultato di sempre
facendo suonare i campanelli d’allarme all’interno del partito.
Negli anni successivi campagne elettorali con forti investimenti
di capitale (1998) e nuove forme di management e marketing
politici e personalizzazione della politica incentrata su
Durnwalder, leader incontestato, fanno recuperare terreno alla
Volkspartei, ormai partito elettorale professionalizzato.
Questo recupero non risulta comunque significativo facendo
guadagnare 4 punti in 10 anni.

TABELLA 11. Risultati delle elezioni provinciali del 21.11.1993

Partiti                 Voti                 %                    Seggi
SVP                    160.186             52,04                     19
MSI-DN                  35.833             11,64                      4
Verdi                   21.293              6,92                      2
FPS                     18.669              6,06                      2
Union für Südtirol      14.777              4,80                      2
DC-PPAA                 13.622              4,43                      2
Lega Nord                9.115              2,96                      1
PDS                      9.046              2,94                      1
Ladins                   6.058              1,97                      1
Unione Centro            5.343              1,74                      1
PSI                      3.847              1,25                      -
La Rete                  2.809              0,91                      -
Alleanza Democratica     2.705              0,88                      -
Rif. Com.                2.319              0,75                      -

                                                                      23
Naturgesetzpartei       1.709               0,56                     -
Partito Democratico       507               0,16                     -
Totale                307.838             100,00                    35

TABELLA 12. Risultati delle elezioni provinciali del 22.11.1998

Partiti                 Voti                  %                   Seggi
SVP                    171.820              56,6                     21
AN – I Liberali         29.287               9,7                      3
Verdi                   19.696               6,5                      2
Union für Südtirol      16.607               5,6                      2
FI – CCD                11.345               3,7                      1
Ladins-DPS              11.028               3,6                      1
Centrosinistra          10.530               3,5                      1
Popolari                 8.239               2,7                      1
FPS                      7.543               2,5                      1
Unitalia – Fiamma Tric. 5.419                1,8                      1
Il Centro – UDA          5.340               1,8                      1
Rif. Com.                4.129               1,4                      -
Lega Nord                2.606               0,9                      -
Totale                 303.589             100,00                    35
CCD = Centro Cristiano Democratico ; DPS = Partito Democratico
Sudtirolese ; UDA = Unione Democratica dell’Alto Adige

TABELLA 13. Risultati delle elezioni provinciali del 26.10.2003

Partiti                Voti                  %                    Seggi
SVP                   167.353              55,6                      21
AN                     25.382               8,4                       3
Verdi del Sudtirolo    23.708               7,9                       3
Union für Südtirol     20.554               6,8                       2
Die Freiheitlichen     15.121               5,0                       2
Ins. Sin.-PeD          11.575               3,8                       1
Unione Autonomista     11.179               3,7                       1
Forza Italia           10.186               3,4                       1
Unitalia MpAA           4.499               1,5                       1
Ladins                  4.112               1,4                       -
Alternativa Rosa        2.881               1,0                       -
PdCI                    2.614               0,9                       -
Lega Nord               1.626               0,5                       -
Totale                300.790             100,00                     35
                                                                      24
Ins.Sin.-PeD = Isieme a Sinistra – Pace e Diritti ; Unitalia MpAA =
Unitalia Movimento per l’Alto Adige ; PdCI = Partito dei Comunisti
Italiani

Il mutamento del sistema partitico italiano ebbe influenze
sull’SVP anche a livello nazionale. La legge elettorale del 1993
costringeva, infatti, a alleanze elettorali che vennero rifiutate
dal partito di raccolta fino al 2001, quando strinse un’alleanza
con l’Ulivo rinnovandola nel 2006 con l’Unione.

Parlamentari sudtirolesi dal 1992 al 2006

Camera SVP
1992 Michl Ebner; Helga Thaler Ausserhofer; Hans Widmann
1994 Siegfried Brugger; Hans Wiedmann; Karl Zeller
1996 Siegfried Brugger; Hans Wiedmann; Karl Zeller
2001 Gianclaudio Bressa(Ulivo+Svp); Siegfried Brugger; Hans Wiedmann;
Karl Zeller
2006 Gianclaudio Bressa; Siegfried Brugger; Hans Wiedmann; Karl Zeller
Senato SVP
1992 Karl Ferrari; Roland Riz; Hans Rubner
1994 Helga Thaler-Ausserhofer; Karl Ferrari; Roland Riz
1996 Helga Thaler Ausserhofer; Armin Pinggera
2001 Helga Thaler Ausserhofer; Alois Kofler; Oskar Peterlini (Ulivo+SVP)
2006 Helga Thaler-Außerhofer; Oskar Peterlini(SVP+Uivo); Manfred
Pinzger

Per tutti gli anni novanta, sostanzialmente, la SVP mantenne nelle
elezioni provinciali la propria posizione dominante imboccando
però la strada di un’erosione elettorale sempre più accentuata,
mentre a Roma riusciva a difendere il suo monopolio di
rappresentanza della popolazione sudtirolese di lingua tedesca al
prezzo di formare alleanze con la sinistra moderata e aprirsi
parzialmente come partito di raccolta.

  b) Elezioni 26/10/2008: Successo FPS

L’evento sicuramente più preoccupante per l’SVP sono le recenti
elezioni amministrative del 26 ottobre 2008 che riflettono il
risultato di pressioni e evoluzioni iniziate negli anni novanta e
cresciute fino ad oggi. Lo spazio politico di manovra si è
drasticamente ridotto, favorendo le nuove destre. La ricerca di
nuovi obbiettivi è stata difficoltosa, il rinnovamento dei quadri
non ha avuto luogo.
Le elezioni del 2008 dimostrano come si sia verificato uno
spostamento verso destra dell’elettorato tedescofono. Partiti
alternativi alla Volkspartei, emersi negli ultimi venti anni, ne
hanno approfittato. La perdita di 7,5 punti a livello provinciale
rispetto al 2003 trascina il partito di raccolta sotto
l’impensabile soglia del 50%. Con la perdita della maggioranza
                                                                       25
assoluta e una pericolante coalizione con il PD(6% con 2 seggi)
l’SVP perde il posto egemonico che occupava in consiglio
provinciale.
Si ritrova infatti accerchiata da due opposizioni che insieme
formano 13 seggi ed un partito con un peso di 2 seggi senza
collocazione. Sto parlando della opposizione “italiana” formata da
PDL, Lega Nord e Unitalia, di quella “tedesca” FPS, UfS7 e STF8 e
dei Verdi schiacciati dai due schieramenti.

TABELLA 1. Risultai delle elezioni Provinciali 26/10/2008

Partito              Voti                                       %    Seggi
SVP                 146.545                                   48,1      18
FPS                  43.614                                   14,3       5
PDL                  25.294                                    8,3       3
PD                   18.139                                    6,0       2
Verdi                17.743                                    5,8       2
Sud-Tiroler Freiheit 14.888                                    4,9       2
Union fuer Sudtirol   7.048                                    2,3       1
Lega Nord             6.411                                    2,1       1
Unitalia              5.688                                    1,9       1
IdV                   5.009                                    1,6       –
UDC                   3.792                                    1,2       –
Ladins                2.226                                    0,7       –
Sinistra dell’A.A     2.226                                    0,7       –
Comunisti Italiani    1.262                                    0,4       -

Come è stato possibile che il partito di raccolta scendesse sotto
il 50% perdendo così la maggioranza assoluta? In generale possiamo
dire che è avvenuta una grave dispersione del voto in determinate
aree. Ciò ha dimostrato che l’elettorato d’appartenenza
tradizionale del partito è in rapido calo.
Tradizionalmente, soprattutto gli agricoltori e le casalinghe
propendevano molto fortemente a favore dell’SVP, mentre basso era
il seguito tra gli studenti universitari e tra il ceto
impiegatizio9. Seguendo questo trend, verso la fine degli anni 80,
con la terziarizzazione e la deruralizzazione, diviene visibile
anche in Sudtirolo il fenomeno dell’indebolimento delle lealtà di
partito.

Oggi possiamo sostenere che ci sia stato uno spostamento diretto
di questo tipo di elettore verso la FPS. Per osservare questo
fenomeno ho paragonato le elezioni provinciali del 2003 a quelle
del 2008.
Dai risultati si evince che rimanendo essenzialmente immutato il
consenso verso gli altri partiti, l’unico a regredire in modo
significativo è l’SVP perdendo 7,5 punti mentre l’unico a

7   Union für Südtirol (Unione per il Sudtirolo)
8   Südtiroler Freiheit (Libertà sudtirolese)
9   Günther Pallaver “i partiti in Alto Adige dal 1945 al 2005”
                                                                             26
guadagnare consenso in modo sostanzioso è FPS passando da un 5%
del 2003 al 14,3% del 2008 salendo di 9,3 punti.

TABELLA 2.Confronto fra i risultati delle elezioni provinciali: 2003 e
2008

                                            2003                     2008
Partito                                 Voti         %       Voti              %
SVP                                  167.353       55,6     146.545         48,1
FPS                                   15.121        5,0      43.614         14,3
PDL(AN+FI)                            35.568       11,8      25.294          8,3
PD                                         -          -      18.139          6,0
Verdi                                 23.708        7,9      17.743          5,8
Süd-Tiroler Freiheit                       -          -      14.888          4,9
Union für Südtirol                    20.554        6,8       7.048          2,3
Lega Nord                              1.626        0,5       6.411          2,1
Unitalia                               4.499        1,5       5.688          1,9

L’Alto Adige è diviso in 8 comprensori. Disaggregando i risultati
per comprensorio e osservando la distribuzione in modo separato si
ha la conferma della drastica perdita di consenso nelle fasce
elettorali tradizionali. Premetto che il comprensorio dell’Oltre
Adige - Bassa Atesina ma soprattutto di Bolzano non ha mai
registrato consensi particolarmente elevati per il partito di
raccolta. In Bassa Atesina si aggira intorno al 50% mentre nel
Bolzanino scende al 20%. Complice di questa dispersione eterogenea
nel territorio è la distribuzione linguistica. In queste due zone
il peso italofono è maggioritario o per lo meno consistente.

Mentre negli altri comprensori, territorialmente più vasti e
prevalentemente agricoli, il partito di raccolta convogliava su di
sè la stragrande maggioranza dei voti. Ed è proprio qui che ha
avuto luogo il “ribaltone”.

TABELLA 3.Risultati delle elezioni provinciali del 26.10.2008 divisi per
comprensorio
                                     2008                          2003
                             Voti              %           Voti             %
Oltre Adige-Bassa Atesina
SVP                         20.215          47,8          22.779          55,3
FPS                          4.731          11,2           1.443           3,5
Bolzano
SVP                         12.435          22,6          12.034          20,4
FPS                          1.548           2,8             512           0,9
Alta Val d’Isarco
SVP                         6.922           56,2          7.580           63,1
FPS                         2.440           19,8            894            7,3
                                                                                 27
Burgvariato
SVP                        29.675        50,9        34.141       60,1
FPS                         8.213        14,1         2.874        5,1
Salto-Sciliar
SVP                        18.533        60,2        22.013       73,5
FPS                         5.223        17,0         1.683        5,6
Val d’Isarco
SVP                        15.503        50,0        18.147       60,9
FPS                         7.366        23,8         2.859        9,6
Val Pusteria
SVP                        29.339        57,2        34.261       69,3
FPS                         9.291        18,1         3.255        6,6
Val Venosta
SVP                        13.933        59,0        16.398       72,3
FPS                         4.803        20,3         1.616        7,1

La Volkspartei perdendo in media 10,95 punti in questi comprensori
ha lasciato spazio alla FPS che a sua volta ne guadagna 12.

Un altro fattore determinante per l’analisi di queste elezioni è
l’andamento nelle zone urbane. Ho già riportato la peculiarità di
Bolzano ed il fatto che qui l’SVP non sia il primo partito.
In generale il consenso elettorale per la Volkspartei nelle zone
urbane è significativamente più basso rispetto alle zone agricole
sudtirolesi.
Nel 2008 nelle città la perdita di voti SVP è stata minore se
paragonata alla crescita di consenso verso l’FPS. Ciò conferma
ancora una volta il fatto che l’erosione elettorale del partito di
raccolta provenga prevalentemente dalle fasce elettorali “fedeli”.
Ne risulta uno spostamento diretto di consenso verso la FPS,
postosi in campagna elettorale come diretta alternativa all’SVP.
Dimostra oltretutto anche che la FPS è stata in grado non solo di
appropriarsi di una fetta di elettorato tradizionalmente fedele al
partito di raccolta, ma di imporsi in alcune città, dove questo
era meno presente, grazie ad una linea politica neoliberale e
anti-immigrazione (temi squisitamente affrontati nelle realtà
urbane).
Osserviamo quindi l’andamento nei comuni principali dell’Alto
Adige escludendo Bolzano e Laives, a causa del minore peso di SVP
e FPS in queste cittadine.

TABELLA 4.Risultati delle elezioni provinciali del 26.10.2008 divisi per
comuni maggiori
                           2008                     2003
                    Voti            %        Voti           %
Bressanone
SVP                5.179          43,3      5.657          48,0
FPS                2.213          18,5        834           7,1
Brunico
SVP                4.513          48,5      5.295          59,9
FPS                1.620          17,4        573           6,5
Merano
SVP                7.175          36,8      7.799          39,4
                                                                         28
FPS                  1.436          7,4         560           2,8

Qui il partito di raccolta perde in media 6,2 punti mentre la FPS
ne guadagna in media 9.
Grazie alla grafica che segue(figura n.1) è possibile osservare la
distribuzione territoriale del voto per comune tra SVP e FPS nelle
elezioni del 2008.
Concentrandoci su quella riguardante l’SVP e facendo un paragone
con i risultati del 2003 si evince che:
   • I comuni presenti nella tabella 4 registrano il consenso più
     alto(zone scure di figura n.1) e raggiungono picchi del 76%
     dei voti.

TABELLA 5.Risultati delle elezioni provinciali del 26.10.2008: Comuni SVP

                             2008                      2003
Comune                         %                         %
Val di Casies                69,6                      81,1
La Valle                     72,0                      74,3
Badia                        68,0                      60,7
Corvara in Badia             70,4                      59,2
Moso in Passiria             68,4                      84,7
Senales                      75,9                      88,8
Martello                     68,5                      84,2
San Genesio                  69,5                      82,9
Meltina                      74,3                      85,5
Verano                       70,4                      79,9
Avelengo                     73,8                      85,4

  • Si noti che il consenso è drasticamente calato, perdendo dai
    10 ai 15 punti, nelle zone dove raggiungeva l’80%. Mentre nei
    comuni ladini Badia e Corvara di Badia è addirittura
    cresciuto. Ne è conferma il successo di Florian Mussner,
    rappresentante ladino, che guadagna 4.173 voti personali. Non
    si ha quindi una significativa dispersione del voto da parte
    della minoranza etnica ladina. Si registra comunque un
    leggero calo negli altri comuni ladini della val Gardena,
    anche questi a maggioranza ladina.

  • Negli altri comuni (grigio chiaro in figura n.1) si ha un calo
    di circa 10 punti in media. L’esempio più significativo è il
    comune di Sarentino dove l’SVP passa dal 79,4% registrato nel
    2003 al 62,7% del 2008.
  • Si può inoltre notare come sia nelle zone urbane che in quelle
    dove il voto alla FPS raggiunge il 27%, l’SVP resti sotto il
    53%.

      Figura n.1: distribuzione territoriale del voto SVP per comune: 2008

                                                                        29
Osservando la grafica riguardante la FPS notiamo come le zone
forti siano concentrate nella alta Val d’Israco.
In queste zone l’SVP registrava nel 2003 consensi intorno al 70%.
Nel 2008 perde dai 12 ai 20 punti mentre la FPS raggiunge il 30%.

    Figura n.2: distribuzione territoriale del voto FPS per comune: 2008

                                                                      30
TABELLA 6.Risultati delle elezioni provinciali del 26.10.2008: comuni a
consenso più alto per la FPS

                               2008                             2003
Comune                           %                                %
Campo di Trens                 29,9                             12,1
Rio di Pusteria                32,2                             18,4
Predoi                         24,5                             16,2
Vandoies                       33,0                             11,9
Terento                        29,3                              8,8
Gais                           27,7                             11,1
Rodengo                        32,5                             15,4
Luson                          27,6                             13,1
Varna                          27,4                             14,2
Velturno                       27,5                              9,7
Villandro                      31,8                             10,6

In questi comuni, dove i Freiheitlichen erano già presenti con il
10% in media, i Blu(FPS) hanno aumentato notevolmente il consenso.
Negli altri passano da una media del 5% al 15% sottraendo voti
direttamente al partito di raccolta: prenderò in esempio i comuni
analizzati precedentemente con l’SVP escludendo quelli ladini nei
quali FPS non ha successo.

TABELLA 7.Risultati delle elezioni provinciali del 26.10.2008: comuni in
cui il consenso alla FPS è aumentato maggiormente a scapito dell’SVP
                                                                          31
2008                            2003
Comune                         %                              %
Sarentino                    22,9                            6,0
Senales                      14,0                            4,8
Moso in Passiria             12,8                            3,7
Martello                     18,0                            7,5
San Genesio                  13,6                            3,9
Avelengo                     10,7                            4,1
Verano                       14,6                            5,4
Meltina                      13,4                            3,8

Si può inoltre notare come, ad esclusione di Bolzano e Merano,
nelle altre città la FPS abbia raggiunto il 20% (vedi tab.3).
È interessante osservare l’impatto pressappoco nullo della FPS nei
comuni ladini, confermando il maggiore peso dell’SVP in questa
zona (vedi tab.5).
Ma in sostanza su 116 comuni in 81 la FPS supera il 14,3% e in 33
si attesta sopra il 20%.

Dati alla mano si può notare come il cambiamento elettorale abbia
seguito degli andamenti omogenei in tutta la regione. Questi
risultati poco oscillanti mostrano come l’SVP perda in media 10
punti in tutti i comuni (tranne quelli ladini) e che a ciò
corrisponda un aumento speculare per la FPS.

In sostanza le elezioni del 2008 sono state un evento nuovo per il
sistema politico Alto Atesino. Queste hanno provocato disordine
all’interno del partito di raccolta accentuando problemi e
preoccupazioni obbligando la base del partito ad invocare al più
presto la riforma.

  c) La crisi del Partito di raccolta

“Veränderung”, ossia “cambiamento” è stato lo slogan ufficiale
della Volkspartei nel dopo-elezioni. A dicembre 2008, a due mesi
di distanza dalla “sconfitta” elettorale, il partito di raccolta
annuncia di voler intraprendere a breve una riforma interna e di
essere intenzionato a rompere con la sua tradizione di partito
statico. Gli obiettivi di questo annunciato cambiamento sono: la
riconquista dell’elettorato tradizionale e l’estensione a giovani
e ambientalisti, l’avvicinamento della dirigenza del partito alla
sua base con l’elezione di un nuovo segretario ed il rafforzamento
della sezione giovanile. Il congresso venne fissato il 28 marzo
2009 mentre l’elezione del segretario il 18 aprile.
La crisi interna al partito è profonda, lo ammettono i suoi
esponenti migliori, candidati a succedere a Elmar Pichler-Rolle
alla segreteria. Naturalmente la corsa per il titolo di

                                                                    32
Parteiobmann10 innesca meccanismi di competizione interni tra
correnti diminuendo lo spazio di intesa e dialogo. Diversi sono i
tentativi di richiamo all’ordine e le denunce dei giochi di potere
in atto. Questi rischiano di destabilizzare ulteriormente gli
equilibri interni.
Uno dei problemi principali del partito sembra siano quindi le
cordate che “scalciando” agli estremi espongono a rotture
l’insieme del partito di “raccolta”.
Come ormai sappiamo l’SVP è suddivisa secondo categorie
professionali. Le correnti professionali maggiori sono: Wirtschaft
(Imprenditoria), Landwirtschaft (Agricoltura), Arbeitnehmer (Ala
sociale). Quest’ultimi, “i prestatoti di lavoro”, rappresentano
l’ala sociale cristiano democratica nella quale trovano però
spesso spazio anche socialdemocratici. Questa cordata negli anni
novanta poneva al centro del suo lavoro le esigenze politico-
sociali, lasciando ai membri più conservatori i dibattiti sulla
autonomia e sull’autodeterminazione. L’ala sociale ha nel tempo
dimostrato di avere le caratteristiche di un partito territoriale,
distanziandosi spesso dalle logiche etniche di raccolta. Tale
linea politica ha fatto si che questa corrente e i suoi programmi
venissero spesso in subordine agli obiettivi delle ali
conservatrici ed economiche. La situazione spinse nel 1998 gli
“Arbeitnehmer” a considerare l’uscita dal partito, ma ciò non
avvenne11. A distanza di 10 anni questo evento si ripropone. Questa
volta la volontà di rottura a sinistra non è esplicita ma sono
certamente emersi segnali di insofferenza. I risultati
dell’assegnazione delle preferenze sono stati deludenti, molti
esponenti hanno denunciato la mancanza di una chiara linea
politica, Reinhold Perkmann ha lasciato la carica di capogruppo di
cordata dopo quattro anni di dirigenza.
Lo stesso Oskar Peterlini presentò a marzo un progetto di rilancio
dell’ala socialista del partito: L’obiettivo del suo progetto,
dice, è quello di salvare il concetto di partito di raccolta,
ormai in declino grazie al maggiore peso giocato dalle altre due
correnti, economica ed agricola. Sempre Peterlini sostiene che la
risposta alla sconfitta elettorale sia proprio quella di
riconquistare l’elettorato con la politica sociale.

A febbraio 2009 giunse la notizia di una nuova intesa all’interno
del partito volta a sedare gli animi tra le cordate, ricompattare
il partito di raccolta e ristabilire un legame tra dirigenza e
base. In vista dell’elezione del nuovo segretario ad aprile venne
stabilita la collaborazione tra Richard Theiner, esponente degli
“Arbeitnehmer” e Thomas Widmann, della corrente “Wirtschaft”. La
scelta non è casuale:
Su 35 candidati in lista SVP per le preferenze del 2008, soltanto
Theiner e Widmann sono riusciti a non perdere voti ma a
guadagnarne12. Oltretutto i due giovani politici, vicini al

10 Così viene chiamata la carica di segretario di partito
11 Hubert Frasnelli e Sepp Kusstascher abbandonarono l’SVP
12 Guadagnano anche Martha Stocker( 16.671) e Florian Mussner (22.836)

                                                                         33
“Landeshauptmann” , trovano appoggi anche tra le altre cordate
grazie alla loro capacità di negoziatori.
La scelta tattica di presentarsi come un duo ha premiato i due
politici, che sono riusciti a scalzare la dirigenza Pichler-Rolle.
Essendo stati eletti Theiner nuovo segretario, con 82% dei voti, e
Widmann, suo vice, i rapporti tra cordate sembrano momentaneamente
risolti.
Questi avvenuti cambiamenti hanno avuto in realtà effetti limitati
sulla crisi di partito. La riforma tanto invocata ha dimostrato di
essere una manovra politica per mettere in scacco la dirigenza
senza però toccare la struttura del partito ed i suoi meccanismi.
La “riformina”, ribattezzata così dalla stampa locale, ha
mantenuto aperte le questioni più problematiche per il partito, il
quale, dal canto suo, ha dimostrato di non essere in grado di fare
un passo verso una maggiore dinamicità.

La struttura corporativa articolata per territorio del partito è
rimasta immutata. Ciò disincentiva il ricambio generazionale ed
espone le sezioni territoriali alle crescenti pressioni
provenienti dal FPS in queste aree.

Il concetto di partito di raccolta è messo in crisi dalla
competizione tra correnti e dalla diversificazione della società
che il partito e le sue cordate vogliono rappresentare senza più
riuscirci.

L’SVP è ancora fortemente ancorata alla rappresentanza etnica e
rifiuta quindi la trasformazione in partito territoriale, perché
significherebbe l’apertura verso il gruppo linguistico italiano.
Ciò “comporterebbe la perdita dello strumento dell’etnia, della
minoranza e della rappresentanza esclusiva dei gruppi linguistici
tedeschi e ladini.”13

La staticità è di intralcio ad un processo di rinnovo della
struttura dei partiti di raccolta. Michaela Mojzis14 sostiene che
una Volkspartei debba necessariamente essere dinamica, per
adattarsi ai mutamenti sociali continui e per non spezzarsi nel
rappresentare una società flessibile.

13   Elmar Pichler-Rolle all’apertura annuale dell’accademia “Silvius Magnago”
14   Ex executive director della Österreichische Volks Partei
                                                                                 34
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