IL MAESTRO DI CAPPELLA - Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 - Salerno Cultura

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IL MAESTRO DI CAPPELLA - Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 - Salerno Cultura
IL MAESTRO DI CAPPELLA
                          Musica di
                      Domenico Cimarosa

                    Stagione Lirica,
                di Balletto e di Concerti
                          2020

   PROGETTO COFINANZIATO DAL PIANO STRATEGICO CULTURALE - POC 2014-2020

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IL MAESTRO DI CAPPELLA - Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 - Salerno Cultura
Direttore Artistico
Daniel Oren
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Ci Muove la Passione
Stagione Lirica, di Balletto
e di Concerti 2020

                               Segretario Artistico
                               Antonio Marzullo
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IL MAESTRO DI CAPPELLA - Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 - Salerno Cultura
Il Maestro di Cappella
Musica di Domenico Cimarosa

Martedì 8 dicembre ore 20.00

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IL MAESTRO DI CAPPELLA - Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 - Salerno Cultura
Domenico Cimarosa

Il Maestro di Cappella
Intermezzo comico in un atto

Orchestrazione e revisione critica Ivano Caiazza
Direttore d’Orchestra e Maestro di Cappella Paolo Bordogna

ORCHESTRA FILARMONICA “GIUSEPPE VERDI” DI SALERNO

Direttore di scena                                        Maestro alle luci
M° Ermeneziano Lambiase                                    Daniela Grieco
Maestro di sala                                      Maestro collaboratore
Maurizio Iaccarino                                         Paolo Cavaliere
                                     5
Domenico Cimarosa                                 anni dopo la morte di Cimarosa. Nel 1791
                                                  lascia la Russia e dopo una lunga sosta in
Domenico Cimarosa nacque ad Aversa il             Polonia, a Varsavia, fu invitato a Vienna dal
18 dicembre 1749 da Gennaro ed Anna Di            nuovo imperatore d’Austria.
Francesco. Il suo atto di nascita è ancor oggi    Nella capitale asburgica il musicista aver-
gelosamente custodito presso la Chiesa di         sano venne ingaggiato come Maestro della
Sant’Audeno dove fu battezzato. Di umili          Imperial Camera. A Vienna Cimarosa
origini, il piccolo Domenico trascorse la sua     conobbe il poeta Giovanni Bertati e da
prima infanzia nella città natale. In quegli      questo felice incontro nacque il capolavoro
anni ad Aversa, per la forte presenza del cle-    dell’opera buffa settecentesca Il matrimonio
ro, si svilupparono scuole di musica e canto,     segreto, al quale spetta un primato davvero
e forse proprio frequentando le funzioni          unico nella storia della musica: la sera della
religiose il piccolo Domenico ebbe il primo       prima, per volere dell’imperatore d’Austria,
contatto con l’arte musicale. Purtroppo le        l’opera fu bissata per intera. Seguirono altri
condizioni  economiche disagiate costrin-         lavori come Amor rende sagace e Le astuzie
sero la famiglia Cimarosa a trasferirsi a         femminili.
Napoli, dove nel 1756 il padre Gennaro            Nel 1796, poi, Cimarosa presentò, presso
aveva trovato lavoro come operaio presso i        il teatro La Fenice di Venezia (città allora
cantieri della Reggia di Capodimonte.             sotto il dominio austriaco), quella che è con-
Più tardi il padre morirà lasciando madre e       siderata la sua migliore composizione nel
figlio nella miseria più profonda. Fu proprio     genere serio, Gli Orazi e Curiazi.
a Napoli che il piccolo Domenico conobbe          Tornato in patria nel 1799, Cimarosa rag-
Padre Polcano, organista della chiesa, che        giunse la sua amata Napoli che in quel mo-
prese a benvolere il fanciullo e considerate      mento era infiammata dai moti rivoluzionari
anche le precarie condizioni in cui versava,      e il musicista ne fu talmente affascinato che
gli fece ottenere, nel 1761, un posto nel         compose la musica dell’Inno patriottico su
Conservatorio di Santa Maria del Loreto,          testi di Luigi Rossi. Sconfitti i rivoluzio-
avendone intuito l’enorme talento musicale.       nari e restaurata la monarchia dei Borboni,
Cimarosa ebbe così una compiuta educazio-         Cimarosa divenne ben presto oggetto delle
ne musicale e fu allievo di celebri ed illustri   ire dei regnanti  ed in particolare del tremen-
musicisti insegnanti napoletani dell’epoca.       do cardinale Ruffo. A nulla valse il tentativo
Nella città partenopea il compositore aver-       di ingraziarsi le nuove autorità attraverso la
sano presentò la sua prima opera                  composizione della Cantata pel ritorno di
Le stravaganze del conte su libretto di           Sua Maestà Ferdinando IV. Venne quindi
Pasquale Mililotti. Il debutto avvenne du-        arrestato ma rimase poco tempo in carcere.
rante il carnevale del 1772 presso il Teatro      I regnanti russi unitamente al futuro cardi-
dei Fiorentini, tempio indiscusso dell’opera      nale Ettore Consalvi fecero opera di inter-
buffa napoletana. Il 1777 è il periodo del        cessione in suo favore e così la pena deten-
suo esordio romano, con l’intermezzo in           tiva fu tramutata in esilio a vita. Cimarosa
musica I tre amanti, a cui seguirono              fu mandato a Venezia dove, in circostanze
Il ritorno di Don Calandrino, Il matrimonio       ancora poco chiare, si spense appena un
per raggiro e L’italiana in Londra, opera,        anno dopo, l’11 gennaio 1801, in seguito fu
quest’ultima, che ebbe un grande successo         seppellito presso la chiesa di San Michele
facilitando i contatti del musicista con i te-    Arcangelo, ma i suoi resti andarono di-
atri di tutta Italia. Nel 1787 Cimarosa partì     spersi a seguito del crollo del sacro edificio
per la Russia e giunse a San Pietroburgo,         avvenuto nel 1837. Domenico Cimarosa,
alla corte della zarina Caterina II.              oltre ai numerosi capolavori teatrali, lasciò
La permanenza del musicista in quelle fred-       anche molta musica da camera e d’ispira-
de terre durò poco meno di quattro anni e         zione sacra, oratori, offertori, concerti per
dal punto di vista artistico non rappresentò      strumenti solisti ed orchestra nonché ben
certo uno dei periodi migliori. Soltanto una      ottantotto sonate per tastiera, tuttavia è certo
delle tre opere scritte in Russia, Cleopatra,     che la ricerca filologico-musicale sulla sua
riscosse notevoli consensi tanto da restare       produzione artistica è ben lungi dall’essere
in cartellone sino al 1804, ovvero sino a tre     completa e definita.
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Un maestro di musica e l’impertinenza           autonomo. Il carattere metateatrale acco-
degli strumenti nella brillante scrittura di    muna tale intermezzo a lavori del genere
Cimarosa                                        quali La Dirindina di Domenico Scarlatti
Il maestro di cappella di Domenico              (1715), La cantarina di Haydn (1766),
Cimarosa, su testo di autore ignoto, è          Der Schauspieldirector di Mozart 1786,
una sorta di esempio di teatro nel teatro,      Prima la musica poi le parole di Salieri
in quanto ne è protagonista un maestro di       (1786) e L’impresario in angustie, sopra
musica che sta provando con la propria or-      citato, dello stesso Cimarosa.
chestra. Presumibilmente composto tra il        La trama è oltremodo divertente, consi-
1786 e il 1791 nel periodo in cui il musi-      stendo in una prova d’orchestra, un lavoro
cista risiedeva a Pietroburgo, invitato dalla   di ‘concertazione’ in cui il maestro cerca
zarina Caterina II, è un intermezzo di tipo     di realizzare un’aria di opera seria, appunto
particolare presentando quale protagonista      “in stil sublime”, ma con un esordio cata-
un unico personaggio che si rapporta agli       strofico in cui gli strumentisti entrano tutti
strumenti dell’orchestra. La fonte perve-       al momento sbagliato. Cosicché il maestro
nutaci, in assenza sia dell’autografo della     si mette a canterellare ciascun motivo in
musica che del libretto, è uno spartito per     modo che gli esecutori apprendano singo-
canto e pianoforte pubblicato a Lipsia in-      larmente la loro parte finché l’esito finale
torno al 1813, che designa tale opera qua-      sarà positivo. Dunque è la stessa musica
le «ein burleskes Intermezzo», un inter-        protagonista dello spettacolo e i differen-
mezzo burlesco. Rispetto agli intermezzi        ti timbri strumentali, grazie all’impiego
convenzionali basati il più delle volte su      fantasioso e pittoresco dell’orchestra di
intrecci elementari centrati su litigi, con-    Cimarosa, diventano a loro volta perso-
trasti ed equivoci tra una giovane spesso       naggi oltre a figurare, nel loro insieme,
civettuola e un personaggio borghese o          come un secondo personaggio “collettivo”
contadino, piuttosto goffo, qui l’unico per-    con funzione antagonistica.
sonaggio che canta è un ‘maestro di cap-        Il linguaggio di tale anomalo ‘personag-
pella’ (basso), denominazione riguardante       gio’ è quello tipico comico, ‘impertinente’
il maestro di musica non solo di ambiente       e dispettoso in modo tale da far scatutire
chiesastico, ma anche di ambienti profani       il consueto ‘battibecco scherzoso’ con il
e di teatro, il quale ha a che fare con una     basso che a sua volta segue la cifra buf-
compagnia di strumenti piuttosto riottosa.      fa consistente in sillabazioni, frequenti
Dunque, l’operina che potrebbe essere il        salti di registro, esclamazioni ripetute.
semplice ampliamento di un’aria per voce        La struttura, nella versione ricostruita nel
e orchestra o di una cantata comica, svolge     Novecento da Ricordi, consiste in un reci-
originalmente il tema di un contrasto “arti-    tativo accompagnato che dà avvio alle pro-
stico-tecnico” piuttosto che erotico-matri-     ve, un’arietta che presenta, in uno spiritoso
moniale (Badolato). In quanto intermezzo        disordine, un campionario degli strumenti
in un solo atto sarà stato probabilmen-         dell’orchestra classica, un terzo momento
te destinato all’intervallo di un’opera in      in cui le parti proposte dal maestro ven-
due soli atti, eppure nella pubblicazione       gono ripetute dalle sezioni orchestrali per
del 1813 risulta preceduto da un’ouver-         approdare finalmente al brano concertato
ture tratta da un altro lavoro di Cimarosa      di ampio respiro, laddove la voce tace, in-
L’impresario in angustie (1786), presen-        fine una gioiosa aria conclusiva al termine
tandosi in tal modo come uno spettacolo         della laboriosa concertazione.

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Il Maestro di Cappella                                   Carlo ha perpetrato negli anni (memorabile
di Paolo Bordogna                                        la messa in scena di Roberto de Simone che
                                                         vedeva Claudio Desderi coniugare il ruolo di
La splendida musica e la comicità beffarda de            direttore con quello di cantante nella stagione
Il Maestro di cappella sono avvolte da qualche           1994/1995).
nebbia storica che ancora valenti filologi non
sono riusciti a dissipare del tutto.                     Sfide che ebbi l’opportunità di affrontare
                                                         nel 2017, per la prima edizione del Festival
Composto tra il 1786 e il 1793, fatica perfino           dell’Opera Buffa di Napoli, con i complessi
a trovare una definizione del tutto idonea. È            del Teatro San Carlo in uno spettacolo
tradizionalmente descritto come intermezzo,              ideato da Mariano Bauduin che vedeva la
l’antenato dell’opera buffa che veniva inserito          composizione di Cimarosa inserita in un
tra gli atti delle opere a soggetto tragico. Ma          pastiche musicale.
già qui sorge la prima anomalia: Il Maestro
di cappella infatti non è diviso in due parti,           Nell’edizione qui proposta dal Teatro Verdi di
come gli altri intermezzi dell’epoca. Una                Salerno ho voluto dare risalto a questo piccolo
seconda anomalia è determinata dal numero                gioiello operistico evidenziandone l’aspetto
di cantanti previsti: uno.                               strettamente meta-teatrale, nella fattispecie
                                                         del lavoro di prova musicale che sta dietro a
Per questi motivi è stato suggerito che si               ogni rappresentazione a cui il pubblico - in
tratti dell’ampliamento di un’aria per basso o           circostanze più felici di quelle attuali - assiste.
addirittura di una cantata comica. Di più non            Per questo motivo ho pensato di strutturare
è dato determinare, giacché la più antica fonte          la drammaturgia del testo secondo un ordine
storica ad oggi nota è uno spartito per canto            diverso da quello proposto tradizionalmente,
e piano edito a Lipsia da Hofmeister intorno             partendo dalla splendida revisione critica
al 1813, in cui viene denominato intermezzo              e dalla strumentazione del maestro Ivano
burlesco. La stessa edizione propone una                 Caiazza.
sinfonia di cui generalmente gli intermezzi
erano sprovvisti, trattandosi di intromissioni           Scostando il sipario di solito chiuso ai più
sceniche a sipario aperto, e che deriva da               sulla concertazione che il direttore svolge in
un’altra opera di Domenico Cimarosa,                     vista di un’esecuzione, vedremo i professori
L’impresario in angustie. Come suggerisce                d’orchestra in procinto di cominciare la prova,
il titolo, si tratta di un soggetto meta-teatrale,       scaldandosi con brani di Gambini, Mazas
tipologia ripresa più volte lungo i secoli               e Pergolesi. Al fine di creare un’atmosfera
da compositori come Scarlatti, Fioravanti,               teatrale ritmicamente e drammaturgicamente
Donizetti, Cilea e Strauss, e che l’accomuna             più incalzante, ho deciso di postporre
con Il Maestro di cappella, dove si assiste              l’esecuzione della Sinfonia, con tutta
alle prove con l’orchestra di un Maestro                 probabilità aggiunta in seguito alla prima
che propone un’aria di scuola antica e una               stesura.
composizione strumentale di stil affatto nuovo.
Nonostante egli dichiari espressamente di non            In tempi in cui è preclusa a tutti la fruizione
trovarsi lì per fare il buffone, l’esito non potrà       dal vivo degli spettacoli, la scelta di proporre
che essere comico, in un crescente tripudio di           uno scorcio di vita teatrale e musicale in
frasi onomatopeiche tali da rivaleggiare con             genere lontano dagli occhi del pubblico mi
quelle degli strumenti stessi. Di qui una delle          è sembrata particolarmente accattivante,
sfide per l’interprete, nel ricercare i giusti           configurandosi come il giusto contesto in
espedienti vocali. La sfida ancor maggiore               cui dare risalto all’inossidabile ed elegante
è quella di dirigere i professori d’orchestra            comicità dell’opera di Cimarosa, nella vivida
lungo l’intero svolgersi della composizione,             speranza di vedere presto il riflesso della
seguendo la tradizione che il Teatro San                 nostra arte negli occhi del pubblico in sala.
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Il Maestro di Cappella
ARGOMENTO

Un maestro di capella sta provando con la
propria orchestra, ma gli strumenti tardano a
trovare un accordo, intervenendo
al momento sbagliato.
Nelle intenzioni del direttore c’è
l’esecuzione di un’aria in “stil sublime”,
alla maniera cioè dei maestri dell’opera
seria, che, dichiara “sapevano tanto”.
Le prove cominciano nel più completo
marasma: ogni strumentista attacca a suo
piacimento.
Il maestro si rivolge ai violini:
“Questo è il passo dei violini: lai, lai, lai,
la, la,la, la…”, invece intervengono gli oboi
(“Cosa fate, oboe mio caro ? bio, bio, bio…
S’incominci ancor il passo!”),
poi il contrabbasso (“Benedetto
contrabbasso, cosa diavol qui si fa?”),
i corni, i flauti…Egli perde pazienza
(“Qui si manca d’attenzione, no, così, così
non va!) e si vede costretto a canticchiare
ogni singola parte strumentale finché ognuno
non l’abbia imparata.
Infine, l’orchestra trova l’intesa e finalmente
il maestro può esibirsi nella sua aria
preferita: “Ci sposeremo fra suoni e canti,
sposi brillanti pieni d’amor!”.

                                      Bozzetti di scena
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Il Libretto
                      IL MAESTRO DI CAPPELLA
                      Intermezzo comico in un atto
             libretto Anonimo
            musica di DOMENICO CIMAROSA

                       PERSONAGGI

Un maestro di cappella Basso - Baritono

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[Sinfonia]                          (ai violini)                       Oh, che armonico fracasso!
                                    Quest’è il passo dei violini:      oh, che orchestra benedetta!
MAESTRO DI CAPPELLA                 lai, lai, lai, la, la.             io mi sento consolar...
Se mi danno il permesso,                                               Queste note a punta d’arco!
un’aria canterò;                    (Le viole suonano)                 I violini e le violette!
- non sono, no, di quelli           Le violette non ancora!            Le violette con i corni!
che si fanno pregare e ripregare.                                      I violini, il flauto solo!
- Son di quei pochi                 (Il flauto suona)                  Oboi, corni con il flauto!
che della scuola antica             Zitto il flauto, non ancora!       I violini! Bravi!
ci son restati.                     Ma che diavol qui si fa’?          Flauto solo! Bene!
- Ah, dove son andati                                                  Le violette! Bravi!
quei celebri maestri                (Il contrabbasso suona)            Oboe solo! Bene!
che sapevano tanto?                 Maledetto contrabbasso!            Oboe e flauto! Bravi!
- Canterò dunque un’aria            cosa diavol qui si fa’?...         Presto i corni!
giacché tutti a sentirmi pronti     Qui si manca d’attenzione,...      Bravi! Bene!... Bravi assai!...
qui vedo;                           no, così, così non va.             oh, che armonico fracasso!
- ma stiano bene attenti            Vi scongiuro in ginocchione,...    oh, che orchestra benedetta!
che un’aria canterò...              ah, badate in carità!...           io mi sento consolar!...
di stil sublime,                    Senza scaldarsi il sangue, e per
- che fece apposta col suo gusto    principio,                         Bravi! Bravissimi!
fino il cavalier Scarlatti al       badate a quel che dico:            così va bene!
Laterino.                           nessun cominci il passo            Son contento dell’assieme
                                    se pria da me nol senta!           che tiene ciascheduno
L’oboe, i corni, le violette        pensate ch’io non sono             facendo la sua parte.
avranno ben a fare. -               qui per farvi il buffone!          Perciò, se non vi spiace,
                                                                       bramo provar un pezzo
Il violoncello, i violini, il       (ai violini)                       di stil affatto nuovo.
contrabbasso                        Quest’è il passo dei violini:      Voltate ora le carte... e
a suo tempo faran maggior           lai, lai, lai, la, la... la, la.   s’incominci
fracasso.                           Oh, bravissimi! va bene.           un cantabile Allegro;
Attenti, o miei signori,                                               cioè di due colori,
con arco ben tenuto.                (alle viole)                       come una salsa che ha vieppù
Eseguir voi dovrete quel che        Quest’è quel delle violette:       sapori.
dirò.                               la, la, la, la, la.                I piani e i forti
                                    Bravi assai, o benedette!          vi prego d’osservare.
(ai violini)
Quest’è il passo dei violini:       (agli oboi)                        (Il contrabbasso suona)
lai, lai, lai, la, la.              L’oboe così farà:                  Il contrabbasso
                                    la, la, la, la, la, la...          non dia quelle strappate
(Gli oboi suonano)                  bio, bio, bio, bio, bio, bio...    che fan cattivo effetto
Cosa fate, oboe mio caro?           Molto ben in verità.               nell’armonia.
bio, bio, bio, bio.
S’incominci ancor il passo!         (ai corni)                         (alle viole e al violoncello)
                                    Or i corni vanno assieme:          Le violette, il violoncello
(Il contrabbasso suona)             la, la, la, la, la la...           s’accordin ben assieme nel
Maledetto contrabbasso,             blàberle blàberle blàberle bla.    passaggio
maledetto, maledetto!               Son contento, vanno bene:          che lor ho fatto. - S’incominci
cosa diavol qui si fa?...           or adesso unitamente,              la battuta
                                    via sentiamo come andrà...         con forza e calore, s’incominci
(ai violini)                        Bravi! Bene! Bravi assai!...       il gran morceau con strepito e
Quest’è il passo dei violini:       Queste note a punta d’arco,        vigore.
lai, lai, lai, la, la.              qui staccate, qui legate...
                                                                       Ci sposeremo
(I corni suonano)                   (rivolgendosi ogni volta ai        fra suoni e canti,
Blàberle blàberle blàberle bla.     singoli strumenti)                 sposi brillanti
Oh, vi prego, deh badate            L’oboe solo. Le violette!          pieni d’amor...
e imparate a ben contar,            Flauto solo! Presto i corni!
altrimenti non si va...             Qui fortissimo! così!
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(ai violini)                        (i corni suonano)
Voglio i violini.                   No! no!, no, no...
                                    questo strumento
(al contrabbasso)                   non fa per me...
Voglio il violone.                  Tutta l’orchestra
                                    s’ha da suonar...
(agli oboi ed ai fagotti)           No che di meglio
Voglio il fagotto                   si può trovar,
con l’oboe...                       tutta l’orchestra
                                    s’ha da suonar...
(I corni suonano)                   s’ha da suo...
No! no! no! no!...
questo strumento                    (Un momento di sospensione
non fa per me...                    generale)

(al flauto e alle viole)            (a tutti i suonatori)
Orsù il flauto colla viola...       Vi ringrazio, miei signori;
Tutta l’orchestra s’ha da           proveremo ad altro tempo
suonar...                           un Andante, Allegro e Presto,
No, che di meglio si può trovar,    che faravvi stupefar.
tutta l’orchestra s’ha da suonar.   Un Cantabile con moto,
                                    un Larghetto, un Andantino...
Ci sposeremo                        che un talento sopraffino
fra suoni e canti,                  non potrà giammai imitar...
sposi brillanti
pieni d’amor...

(ai violini)
Voglio i violini.

(al contrabbasso)
Voglio il violone.

(agli oboi ed ai fagotti)
Voglio il fagotto
coll’oboe...

(I corni suonano)
No, no, no, no!...
questo strumento
non fa per me...

(ai violini)
Voglio i violini.

(al contrabbasso)
Voglio il violone.

(alle viole)
La violetta!

(al flauto)
Or il flauto!

(agli oboi ed ai fagotti)
Or il fagotto
coll’oboe...

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Paolo Bordogna
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Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno
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Orchestra Filarmonica                             Al suo ventesimo anno di vita, l’Orchestra
“Giuseppe Verdi” di Salerno                       Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno
                                                  vanta un curriculum già molto ricco e
Domenico Procida, Presidente                      prestigioso.
Giovanni Carlo Cuciniello, Direttore Artistico    Nel corso di questi anni, la direzione ed il
Pietro Nunziata, Segretario                       potenziamento musicale dell’orchestra sono
                                                  stati affidati a direttori del calibro di Peter
                                                  Maag, Janos Acs, Nicola Luisotti, Yoram
                                                  David, Daniel Lipton, Donato Renzetti,
                                                  Roberto Tolomelli, Paolo Arrivabeni,
                                                  Massimo Pradella, Piero Bellugi, Yves Abel,
                                                  David Garforth, Ralph Weikert, Miguel
                                                  Gomez Martinez, Giampaolo Bisanti,
                                                  Frederic Chaslin, Antonio Pirolli, Antonino
                                                  Fogliani, Kery Linn Wilson.
                                                  Celebri solisti hanno impreziosito l’attività
                                                  della Filarmonica con concerti di grande
                                                  livello: Massimo Quarta, Felice Cusano,
                                                  Carlo Chiarappa, François Joel- Thiollier,
                                                  Laura De Fusco, Michele Campanella, Marco
                                                  Postinghel, Guido Corti, Paolo Restani,
                                                  Vadim Repin, Nicola Martinucci, Ghena
                                                  Dimitrova, Neil Shicoff, Fiorenza Cedolins,
                                                  Maria Dragoni, Katia Ricciarelli, Luciana
                                                  Serra, Juan Diego Flores, Marcelo Alvarez,
                                                  Sergej Levitin, Giovanni Allevi, Stefano
                                                  Bollani, Zukermann Chamberplayers, Luca
                                                  Vignali, Giampiero Sobrino, Paolo Guelfi,
                                                  Josè Cura, Annick Massis, Roberto Aronica,
                                                  Elena Mosuc.
                                                  La compagine orchestrale salernitana
                                                  dal 1997 è ormai protagonista di tutte
                                                  le produzioni liriche effettuate al Teatro
                                                  “G. Verdi” di Salerno. Dalla prima
                                                  rappresentazione (Falstaff con Rolando
                                                  Panerai, dir. J.Acs) sono state messe in
                                                  scena la Traviata, Rigoletto, il Trovatore,
                                                  Aida, Macbeth, Un ballo in maschera,
                                                  Nabucco, Cavalleria Rusticana, Pagliacci,
                                                  La Bohème, Tosca, Edgar, Manon Lescaut,
                                                  Turandot, Madama Butterfly, Nozze di
                                                  Figaro, Don Giovanni, Norma, Carmen,
                                                  Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola,
                                                  Hänsel e Gretel, Werther, L’elisir d’amore,
                                                  Sonnambula, Lucia di Lammermoor, Vedova
                                                  Allegra, Francesca da Rimini, Romeo e
                                                  Giulietta.
                                                  Nel 2001 ha portato in scena il balletto
                                                  Romeo e Giulietta di Prokof’ev, con
                                                  la direzione di David Garforth e in
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seguito, nel corso della stagione 2004,               e Mumbay) con Il barbiere di Siviglia di
si è particolarmente distinta nella                   Rossini, in occasione del Vertice UE 2003, in
rappresentazione de Il cappello di paglia             Giappone e in Portogallo con Carmen e una
di Firenze di Nino Rota e Vedova allegra              tournée in Francia con Turandot - regia di
con la regia di Gino Landi e la prestigiosa           Yang-Zimoun.
partecipazione di Vincenzo Salemme (2008).            Si è esibita, inoltre, alla presenza di Papa
Grazie alla convinta determinazione                   Giovanni Paolo II, della Regina di Svezia e
dell’Amministrazione Comunale presieduta              dell’emerito Presidente della Repubblica
dall’allora Sindaco Vincenzo De Luca,                 Carlo Azeglio Ciampi, diretta da Daniel Oren
l’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi”              e in presenza del Presidente della Repubblica
di Salerno ha avuto ed ha nelle fantastiche           Giorgio Napolitano.
mani di Daniel Oren una guida considerata             Il 18 dicembre 2011 l’Orchestra diretta da
dal pubblico internazionale una delle migliori        Daniel Oren è stata protagonista della XV
in assoluto. Ed è per merito di Daniel Oren           edizione del Concerto di Natale, grande
che la “Verdi” ha potuto “lavorare” con               evento promosso dal Senato della Repubblica
protagonisti di altissimo valore artistico            tenutosi nell’Aula di palazzo Madama con
in molte produzioni liriche come Renato               diretta televisiva su
Bruson con un memorabile Falstaff;                    Rai Uno, trasmesso in Eurovisione, in diretta
Dimitra Theodossiou, intensa Luisa Miller;            radiofonica su Radio3 nonché in differita su
Daniela Dessy, una delicatissima Francesca            Rai International.
da Rimini; Fabio Armiliato, Leo Nucci,                L’Orchestra Filarmonica salernitana, diretta
un tragico Nabucco; Hui-He, Cio-Cio-Sun               dal M° Oren, durante la stagione Lirica 2013
particolarissima; e poi Marco Berti, Kristin          ha registrato per conto della casa discografica
Lewis, Nino Machaidze, Markus Werba,                  Brillant tre opere: La Gioconda, Robert Le
Celso Abelo, Tarmar Ivery. Non ultima la              Diable e Les Pêcheurs de perles.
preziosa e puntuale regia di nomi eccelsi del         La compagine salernitana nel 2014 è stata
firmamento cinematografico e televisivo:              protagonista di due importanti appuntamenti
Franco Zeffirelli (Traviata, Aida), Hugo De           internazionali: al Daegu Opera Festival
Ana, Renzo Giacchieri, Gigi Proietti, Michele         con La Traviata e all’Opera di Pechino con
Mirabella, Lorenzo Amato, Vittorio Sgarbi,            Carmen.
Riccardo Canessa, Giancarlo Del Monaco,               Il 14 maggio 2015 l’Orchestra si è esibita
Ivan Stefanutti, Pier Paolo Pacini, Lamberto          nel Concerto della Pace in Vaticano al
Pugelli, Lina Wertmüller.                             cospetto di Sua Santità Papa Francesco.
La lunga serie degli interpreti è arricchita          L’Orchestra Filarmonica Salernitana è stata
da altre stars internazionali che si sono             protagonista di prestigiosi concerti al Festival
avvicendate sul palco del “Verdi”: Quartetto          di Ravello: nel 2016 e 2017 con il Concerto
di Tokio, Grigory Sokolov, Angela Hewitt,             all’Alba e nel 2018 con il Concerto di
Nicolaj Luganskij, Shlomo Mintz, e Roberto            Capodanno.
Bolle, Mischa Maiskij, Uto Ughi, Salvatore
Accardo, Fazil Say, Matthias Rexroth, Alexei
Volodin.
La notevole crescita interpretativa, diventata
punto di riferimento nel mezzogiorno
d’Italia, ha fatto in modo che la Filarmonica
“Verdi” si imponesse anche a Catanzaro
(Teatro Comunale), Napoli (Arena Flegrea),
Isernia, Roma, e al di fuori dei confini
nazionali, in particolare con tournée in
Germania (Stoccarda e Kessel Kirchen),
un’acclamata tournée in India (New Delhi
                                                 17
Staff tecnico

Elettricista
Luigi Carobene

Macchinisti
Valerio Pagano
Antonio Sabato

Attrezzisti
Fabio Caggiano
Carmine Pinto

Sarte
Loredana Durante
Giulia Picariello

Truccatori
Linda Baiardini
Immacolata De Crescenzo
Francesco Trotta

Parrucchieri
Emanuela Passaro
Tiziana Passaro

Materiale elettrico:
A.R.Multiservizi srls di Angelo Romano

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Botteghino
Piazza Matteo Luciani | Tel. (+39) 089 662141 |
       email: info@teatroverdisalerno.it
        www.teatroverdisalerno.it
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