IL MAESTRO DI CAPPELLA - Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 - Salerno Cultura
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IL MAESTRO DI CAPPELLA Musica di Domenico Cimarosa Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 PROGETTO COFINANZIATO DAL PIANO STRATEGICO CULTURALE - POC 2014-2020 1
Ci Muove la Passione Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti 2020 Segretario Artistico Antonio Marzullo 3
Domenico Cimarosa Il Maestro di Cappella Intermezzo comico in un atto Orchestrazione e revisione critica Ivano Caiazza Direttore d’Orchestra e Maestro di Cappella Paolo Bordogna ORCHESTRA FILARMONICA “GIUSEPPE VERDI” DI SALERNO Direttore di scena Maestro alle luci M° Ermeneziano Lambiase Daniela Grieco Maestro di sala Maestro collaboratore Maurizio Iaccarino Paolo Cavaliere 5
Domenico Cimarosa anni dopo la morte di Cimarosa. Nel 1791 lascia la Russia e dopo una lunga sosta in Domenico Cimarosa nacque ad Aversa il Polonia, a Varsavia, fu invitato a Vienna dal 18 dicembre 1749 da Gennaro ed Anna Di nuovo imperatore d’Austria. Francesco. Il suo atto di nascita è ancor oggi Nella capitale asburgica il musicista aver- gelosamente custodito presso la Chiesa di sano venne ingaggiato come Maestro della Sant’Audeno dove fu battezzato. Di umili Imperial Camera. A Vienna Cimarosa origini, il piccolo Domenico trascorse la sua conobbe il poeta Giovanni Bertati e da prima infanzia nella città natale. In quegli questo felice incontro nacque il capolavoro anni ad Aversa, per la forte presenza del cle- dell’opera buffa settecentesca Il matrimonio ro, si svilupparono scuole di musica e canto, segreto, al quale spetta un primato davvero e forse proprio frequentando le funzioni unico nella storia della musica: la sera della religiose il piccolo Domenico ebbe il primo prima, per volere dell’imperatore d’Austria, contatto con l’arte musicale. Purtroppo le l’opera fu bissata per intera. Seguirono altri condizioni economiche disagiate costrin- lavori come Amor rende sagace e Le astuzie sero la famiglia Cimarosa a trasferirsi a femminili. Napoli, dove nel 1756 il padre Gennaro Nel 1796, poi, Cimarosa presentò, presso aveva trovato lavoro come operaio presso i il teatro La Fenice di Venezia (città allora cantieri della Reggia di Capodimonte. sotto il dominio austriaco), quella che è con- Più tardi il padre morirà lasciando madre e siderata la sua migliore composizione nel figlio nella miseria più profonda. Fu proprio genere serio, Gli Orazi e Curiazi. a Napoli che il piccolo Domenico conobbe Tornato in patria nel 1799, Cimarosa rag- Padre Polcano, organista della chiesa, che giunse la sua amata Napoli che in quel mo- prese a benvolere il fanciullo e considerate mento era infiammata dai moti rivoluzionari anche le precarie condizioni in cui versava, e il musicista ne fu talmente affascinato che gli fece ottenere, nel 1761, un posto nel compose la musica dell’Inno patriottico su Conservatorio di Santa Maria del Loreto, testi di Luigi Rossi. Sconfitti i rivoluzio- avendone intuito l’enorme talento musicale. nari e restaurata la monarchia dei Borboni, Cimarosa ebbe così una compiuta educazio- Cimarosa divenne ben presto oggetto delle ne musicale e fu allievo di celebri ed illustri ire dei regnanti ed in particolare del tremen- musicisti insegnanti napoletani dell’epoca. do cardinale Ruffo. A nulla valse il tentativo Nella città partenopea il compositore aver- di ingraziarsi le nuove autorità attraverso la sano presentò la sua prima opera composizione della Cantata pel ritorno di Le stravaganze del conte su libretto di Sua Maestà Ferdinando IV. Venne quindi Pasquale Mililotti. Il debutto avvenne du- arrestato ma rimase poco tempo in carcere. rante il carnevale del 1772 presso il Teatro I regnanti russi unitamente al futuro cardi- dei Fiorentini, tempio indiscusso dell’opera nale Ettore Consalvi fecero opera di inter- buffa napoletana. Il 1777 è il periodo del cessione in suo favore e così la pena deten- suo esordio romano, con l’intermezzo in tiva fu tramutata in esilio a vita. Cimarosa musica I tre amanti, a cui seguirono fu mandato a Venezia dove, in circostanze Il ritorno di Don Calandrino, Il matrimonio ancora poco chiare, si spense appena un per raggiro e L’italiana in Londra, opera, anno dopo, l’11 gennaio 1801, in seguito fu quest’ultima, che ebbe un grande successo seppellito presso la chiesa di San Michele facilitando i contatti del musicista con i te- Arcangelo, ma i suoi resti andarono di- atri di tutta Italia. Nel 1787 Cimarosa partì spersi a seguito del crollo del sacro edificio per la Russia e giunse a San Pietroburgo, avvenuto nel 1837. Domenico Cimarosa, alla corte della zarina Caterina II. oltre ai numerosi capolavori teatrali, lasciò La permanenza del musicista in quelle fred- anche molta musica da camera e d’ispira- de terre durò poco meno di quattro anni e zione sacra, oratori, offertori, concerti per dal punto di vista artistico non rappresentò strumenti solisti ed orchestra nonché ben certo uno dei periodi migliori. Soltanto una ottantotto sonate per tastiera, tuttavia è certo delle tre opere scritte in Russia, Cleopatra, che la ricerca filologico-musicale sulla sua riscosse notevoli consensi tanto da restare produzione artistica è ben lungi dall’essere in cartellone sino al 1804, ovvero sino a tre completa e definita. 6
Un maestro di musica e l’impertinenza autonomo. Il carattere metateatrale acco- degli strumenti nella brillante scrittura di muna tale intermezzo a lavori del genere Cimarosa quali La Dirindina di Domenico Scarlatti Il maestro di cappella di Domenico (1715), La cantarina di Haydn (1766), Cimarosa, su testo di autore ignoto, è Der Schauspieldirector di Mozart 1786, una sorta di esempio di teatro nel teatro, Prima la musica poi le parole di Salieri in quanto ne è protagonista un maestro di (1786) e L’impresario in angustie, sopra musica che sta provando con la propria or- citato, dello stesso Cimarosa. chestra. Presumibilmente composto tra il La trama è oltremodo divertente, consi- 1786 e il 1791 nel periodo in cui il musi- stendo in una prova d’orchestra, un lavoro cista risiedeva a Pietroburgo, invitato dalla di ‘concertazione’ in cui il maestro cerca zarina Caterina II, è un intermezzo di tipo di realizzare un’aria di opera seria, appunto particolare presentando quale protagonista “in stil sublime”, ma con un esordio cata- un unico personaggio che si rapporta agli strofico in cui gli strumentisti entrano tutti strumenti dell’orchestra. La fonte perve- al momento sbagliato. Cosicché il maestro nutaci, in assenza sia dell’autografo della si mette a canterellare ciascun motivo in musica che del libretto, è uno spartito per modo che gli esecutori apprendano singo- canto e pianoforte pubblicato a Lipsia in- larmente la loro parte finché l’esito finale torno al 1813, che designa tale opera qua- sarà positivo. Dunque è la stessa musica le «ein burleskes Intermezzo», un inter- protagonista dello spettacolo e i differen- mezzo burlesco. Rispetto agli intermezzi ti timbri strumentali, grazie all’impiego convenzionali basati il più delle volte su fantasioso e pittoresco dell’orchestra di intrecci elementari centrati su litigi, con- Cimarosa, diventano a loro volta perso- trasti ed equivoci tra una giovane spesso naggi oltre a figurare, nel loro insieme, civettuola e un personaggio borghese o come un secondo personaggio “collettivo” contadino, piuttosto goffo, qui l’unico per- con funzione antagonistica. sonaggio che canta è un ‘maestro di cap- Il linguaggio di tale anomalo ‘personag- pella’ (basso), denominazione riguardante gio’ è quello tipico comico, ‘impertinente’ il maestro di musica non solo di ambiente e dispettoso in modo tale da far scatutire chiesastico, ma anche di ambienti profani il consueto ‘battibecco scherzoso’ con il e di teatro, il quale ha a che fare con una basso che a sua volta segue la cifra buf- compagnia di strumenti piuttosto riottosa. fa consistente in sillabazioni, frequenti Dunque, l’operina che potrebbe essere il salti di registro, esclamazioni ripetute. semplice ampliamento di un’aria per voce La struttura, nella versione ricostruita nel e orchestra o di una cantata comica, svolge Novecento da Ricordi, consiste in un reci- originalmente il tema di un contrasto “arti- tativo accompagnato che dà avvio alle pro- stico-tecnico” piuttosto che erotico-matri- ve, un’arietta che presenta, in uno spiritoso moniale (Badolato). In quanto intermezzo disordine, un campionario degli strumenti in un solo atto sarà stato probabilmen- dell’orchestra classica, un terzo momento te destinato all’intervallo di un’opera in in cui le parti proposte dal maestro ven- due soli atti, eppure nella pubblicazione gono ripetute dalle sezioni orchestrali per del 1813 risulta preceduto da un’ouver- approdare finalmente al brano concertato ture tratta da un altro lavoro di Cimarosa di ampio respiro, laddove la voce tace, in- L’impresario in angustie (1786), presen- fine una gioiosa aria conclusiva al termine tandosi in tal modo come uno spettacolo della laboriosa concertazione. 7
Il Maestro di Cappella Carlo ha perpetrato negli anni (memorabile di Paolo Bordogna la messa in scena di Roberto de Simone che vedeva Claudio Desderi coniugare il ruolo di La splendida musica e la comicità beffarda de direttore con quello di cantante nella stagione Il Maestro di cappella sono avvolte da qualche 1994/1995). nebbia storica che ancora valenti filologi non sono riusciti a dissipare del tutto. Sfide che ebbi l’opportunità di affrontare nel 2017, per la prima edizione del Festival Composto tra il 1786 e il 1793, fatica perfino dell’Opera Buffa di Napoli, con i complessi a trovare una definizione del tutto idonea. È del Teatro San Carlo in uno spettacolo tradizionalmente descritto come intermezzo, ideato da Mariano Bauduin che vedeva la l’antenato dell’opera buffa che veniva inserito composizione di Cimarosa inserita in un tra gli atti delle opere a soggetto tragico. Ma pastiche musicale. già qui sorge la prima anomalia: Il Maestro di cappella infatti non è diviso in due parti, Nell’edizione qui proposta dal Teatro Verdi di come gli altri intermezzi dell’epoca. Una Salerno ho voluto dare risalto a questo piccolo seconda anomalia è determinata dal numero gioiello operistico evidenziandone l’aspetto di cantanti previsti: uno. strettamente meta-teatrale, nella fattispecie del lavoro di prova musicale che sta dietro a Per questi motivi è stato suggerito che si ogni rappresentazione a cui il pubblico - in tratti dell’ampliamento di un’aria per basso o circostanze più felici di quelle attuali - assiste. addirittura di una cantata comica. Di più non Per questo motivo ho pensato di strutturare è dato determinare, giacché la più antica fonte la drammaturgia del testo secondo un ordine storica ad oggi nota è uno spartito per canto diverso da quello proposto tradizionalmente, e piano edito a Lipsia da Hofmeister intorno partendo dalla splendida revisione critica al 1813, in cui viene denominato intermezzo e dalla strumentazione del maestro Ivano burlesco. La stessa edizione propone una Caiazza. sinfonia di cui generalmente gli intermezzi erano sprovvisti, trattandosi di intromissioni Scostando il sipario di solito chiuso ai più sceniche a sipario aperto, e che deriva da sulla concertazione che il direttore svolge in un’altra opera di Domenico Cimarosa, vista di un’esecuzione, vedremo i professori L’impresario in angustie. Come suggerisce d’orchestra in procinto di cominciare la prova, il titolo, si tratta di un soggetto meta-teatrale, scaldandosi con brani di Gambini, Mazas tipologia ripresa più volte lungo i secoli e Pergolesi. Al fine di creare un’atmosfera da compositori come Scarlatti, Fioravanti, teatrale ritmicamente e drammaturgicamente Donizetti, Cilea e Strauss, e che l’accomuna più incalzante, ho deciso di postporre con Il Maestro di cappella, dove si assiste l’esecuzione della Sinfonia, con tutta alle prove con l’orchestra di un Maestro probabilità aggiunta in seguito alla prima che propone un’aria di scuola antica e una stesura. composizione strumentale di stil affatto nuovo. Nonostante egli dichiari espressamente di non In tempi in cui è preclusa a tutti la fruizione trovarsi lì per fare il buffone, l’esito non potrà dal vivo degli spettacoli, la scelta di proporre che essere comico, in un crescente tripudio di uno scorcio di vita teatrale e musicale in frasi onomatopeiche tali da rivaleggiare con genere lontano dagli occhi del pubblico mi quelle degli strumenti stessi. Di qui una delle è sembrata particolarmente accattivante, sfide per l’interprete, nel ricercare i giusti configurandosi come il giusto contesto in espedienti vocali. La sfida ancor maggiore cui dare risalto all’inossidabile ed elegante è quella di dirigere i professori d’orchestra comicità dell’opera di Cimarosa, nella vivida lungo l’intero svolgersi della composizione, speranza di vedere presto il riflesso della seguendo la tradizione che il Teatro San nostra arte negli occhi del pubblico in sala. 8
Il Maestro di Cappella ARGOMENTO Un maestro di capella sta provando con la propria orchestra, ma gli strumenti tardano a trovare un accordo, intervenendo al momento sbagliato. Nelle intenzioni del direttore c’è l’esecuzione di un’aria in “stil sublime”, alla maniera cioè dei maestri dell’opera seria, che, dichiara “sapevano tanto”. Le prove cominciano nel più completo marasma: ogni strumentista attacca a suo piacimento. Il maestro si rivolge ai violini: “Questo è il passo dei violini: lai, lai, lai, la, la,la, la…”, invece intervengono gli oboi (“Cosa fate, oboe mio caro ? bio, bio, bio… S’incominci ancor il passo!”), poi il contrabbasso (“Benedetto contrabbasso, cosa diavol qui si fa?”), i corni, i flauti…Egli perde pazienza (“Qui si manca d’attenzione, no, così, così non va!) e si vede costretto a canticchiare ogni singola parte strumentale finché ognuno non l’abbia imparata. Infine, l’orchestra trova l’intesa e finalmente il maestro può esibirsi nella sua aria preferita: “Ci sposeremo fra suoni e canti, sposi brillanti pieni d’amor!”. Bozzetti di scena 9
Il Libretto IL MAESTRO DI CAPPELLA Intermezzo comico in un atto libretto Anonimo musica di DOMENICO CIMAROSA PERSONAGGI Un maestro di cappella Basso - Baritono 10
[Sinfonia] (ai violini) Oh, che armonico fracasso! Quest’è il passo dei violini: oh, che orchestra benedetta! MAESTRO DI CAPPELLA lai, lai, lai, la, la. io mi sento consolar... Se mi danno il permesso, Queste note a punta d’arco! un’aria canterò; (Le viole suonano) I violini e le violette! - non sono, no, di quelli Le violette non ancora! Le violette con i corni! che si fanno pregare e ripregare. I violini, il flauto solo! - Son di quei pochi (Il flauto suona) Oboi, corni con il flauto! che della scuola antica Zitto il flauto, non ancora! I violini! Bravi! ci son restati. Ma che diavol qui si fa’? Flauto solo! Bene! - Ah, dove son andati Le violette! Bravi! quei celebri maestri (Il contrabbasso suona) Oboe solo! Bene! che sapevano tanto? Maledetto contrabbasso! Oboe e flauto! Bravi! - Canterò dunque un’aria cosa diavol qui si fa’?... Presto i corni! giacché tutti a sentirmi pronti Qui si manca d’attenzione,... Bravi! Bene!... Bravi assai!... qui vedo; no, così, così non va. oh, che armonico fracasso! - ma stiano bene attenti Vi scongiuro in ginocchione,... oh, che orchestra benedetta! che un’aria canterò... ah, badate in carità!... io mi sento consolar!... di stil sublime, Senza scaldarsi il sangue, e per - che fece apposta col suo gusto principio, Bravi! Bravissimi! fino il cavalier Scarlatti al badate a quel che dico: così va bene! Laterino. nessun cominci il passo Son contento dell’assieme se pria da me nol senta! che tiene ciascheduno L’oboe, i corni, le violette pensate ch’io non sono facendo la sua parte. avranno ben a fare. - qui per farvi il buffone! Perciò, se non vi spiace, bramo provar un pezzo Il violoncello, i violini, il (ai violini) di stil affatto nuovo. contrabbasso Quest’è il passo dei violini: Voltate ora le carte... e a suo tempo faran maggior lai, lai, lai, la, la... la, la. s’incominci fracasso. Oh, bravissimi! va bene. un cantabile Allegro; Attenti, o miei signori, cioè di due colori, con arco ben tenuto. (alle viole) come una salsa che ha vieppù Eseguir voi dovrete quel che Quest’è quel delle violette: sapori. dirò. la, la, la, la, la. I piani e i forti Bravi assai, o benedette! vi prego d’osservare. (ai violini) Quest’è il passo dei violini: (agli oboi) (Il contrabbasso suona) lai, lai, lai, la, la. L’oboe così farà: Il contrabbasso la, la, la, la, la, la... non dia quelle strappate (Gli oboi suonano) bio, bio, bio, bio, bio, bio... che fan cattivo effetto Cosa fate, oboe mio caro? Molto ben in verità. nell’armonia. bio, bio, bio, bio. S’incominci ancor il passo! (ai corni) (alle viole e al violoncello) Or i corni vanno assieme: Le violette, il violoncello (Il contrabbasso suona) la, la, la, la, la la... s’accordin ben assieme nel Maledetto contrabbasso, blàberle blàberle blàberle bla. passaggio maledetto, maledetto! Son contento, vanno bene: che lor ho fatto. - S’incominci cosa diavol qui si fa?... or adesso unitamente, la battuta via sentiamo come andrà... con forza e calore, s’incominci (ai violini) Bravi! Bene! Bravi assai!... il gran morceau con strepito e Quest’è il passo dei violini: Queste note a punta d’arco, vigore. lai, lai, lai, la, la. qui staccate, qui legate... Ci sposeremo (I corni suonano) (rivolgendosi ogni volta ai fra suoni e canti, Blàberle blàberle blàberle bla. singoli strumenti) sposi brillanti Oh, vi prego, deh badate L’oboe solo. Le violette! pieni d’amor... e imparate a ben contar, Flauto solo! Presto i corni! altrimenti non si va... Qui fortissimo! così! 11
(ai violini) (i corni suonano) Voglio i violini. No! no!, no, no... questo strumento (al contrabbasso) non fa per me... Voglio il violone. Tutta l’orchestra s’ha da suonar... (agli oboi ed ai fagotti) No che di meglio Voglio il fagotto si può trovar, con l’oboe... tutta l’orchestra s’ha da suonar... (I corni suonano) s’ha da suo... No! no! no! no!... questo strumento (Un momento di sospensione non fa per me... generale) (al flauto e alle viole) (a tutti i suonatori) Orsù il flauto colla viola... Vi ringrazio, miei signori; Tutta l’orchestra s’ha da proveremo ad altro tempo suonar... un Andante, Allegro e Presto, No, che di meglio si può trovar, che faravvi stupefar. tutta l’orchestra s’ha da suonar. Un Cantabile con moto, un Larghetto, un Andantino... Ci sposeremo che un talento sopraffino fra suoni e canti, non potrà giammai imitar... sposi brillanti pieni d’amor... (ai violini) Voglio i violini. (al contrabbasso) Voglio il violone. (agli oboi ed ai fagotti) Voglio il fagotto coll’oboe... (I corni suonano) No, no, no, no!... questo strumento non fa per me... (ai violini) Voglio i violini. (al contrabbasso) Voglio il violone. (alle viole) La violetta! (al flauto) Or il flauto! (agli oboi ed ai fagotti) Or il fagotto coll’oboe... 12
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Paolo Bordogna 14
Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno 15
Orchestra Filarmonica Al suo ventesimo anno di vita, l’Orchestra “Giuseppe Verdi” di Salerno Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno vanta un curriculum già molto ricco e Domenico Procida, Presidente prestigioso. Giovanni Carlo Cuciniello, Direttore Artistico Nel corso di questi anni, la direzione ed il Pietro Nunziata, Segretario potenziamento musicale dell’orchestra sono stati affidati a direttori del calibro di Peter Maag, Janos Acs, Nicola Luisotti, Yoram David, Daniel Lipton, Donato Renzetti, Roberto Tolomelli, Paolo Arrivabeni, Massimo Pradella, Piero Bellugi, Yves Abel, David Garforth, Ralph Weikert, Miguel Gomez Martinez, Giampaolo Bisanti, Frederic Chaslin, Antonio Pirolli, Antonino Fogliani, Kery Linn Wilson. Celebri solisti hanno impreziosito l’attività della Filarmonica con concerti di grande livello: Massimo Quarta, Felice Cusano, Carlo Chiarappa, François Joel- Thiollier, Laura De Fusco, Michele Campanella, Marco Postinghel, Guido Corti, Paolo Restani, Vadim Repin, Nicola Martinucci, Ghena Dimitrova, Neil Shicoff, Fiorenza Cedolins, Maria Dragoni, Katia Ricciarelli, Luciana Serra, Juan Diego Flores, Marcelo Alvarez, Sergej Levitin, Giovanni Allevi, Stefano Bollani, Zukermann Chamberplayers, Luca Vignali, Giampiero Sobrino, Paolo Guelfi, Josè Cura, Annick Massis, Roberto Aronica, Elena Mosuc. La compagine orchestrale salernitana dal 1997 è ormai protagonista di tutte le produzioni liriche effettuate al Teatro “G. Verdi” di Salerno. Dalla prima rappresentazione (Falstaff con Rolando Panerai, dir. J.Acs) sono state messe in scena la Traviata, Rigoletto, il Trovatore, Aida, Macbeth, Un ballo in maschera, Nabucco, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, La Bohème, Tosca, Edgar, Manon Lescaut, Turandot, Madama Butterfly, Nozze di Figaro, Don Giovanni, Norma, Carmen, Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola, Hänsel e Gretel, Werther, L’elisir d’amore, Sonnambula, Lucia di Lammermoor, Vedova Allegra, Francesca da Rimini, Romeo e Giulietta. Nel 2001 ha portato in scena il balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev, con la direzione di David Garforth e in 16
seguito, nel corso della stagione 2004, e Mumbay) con Il barbiere di Siviglia di si è particolarmente distinta nella Rossini, in occasione del Vertice UE 2003, in rappresentazione de Il cappello di paglia Giappone e in Portogallo con Carmen e una di Firenze di Nino Rota e Vedova allegra tournée in Francia con Turandot - regia di con la regia di Gino Landi e la prestigiosa Yang-Zimoun. partecipazione di Vincenzo Salemme (2008). Si è esibita, inoltre, alla presenza di Papa Grazie alla convinta determinazione Giovanni Paolo II, della Regina di Svezia e dell’Amministrazione Comunale presieduta dell’emerito Presidente della Repubblica dall’allora Sindaco Vincenzo De Luca, Carlo Azeglio Ciampi, diretta da Daniel Oren l’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” e in presenza del Presidente della Repubblica di Salerno ha avuto ed ha nelle fantastiche Giorgio Napolitano. mani di Daniel Oren una guida considerata Il 18 dicembre 2011 l’Orchestra diretta da dal pubblico internazionale una delle migliori Daniel Oren è stata protagonista della XV in assoluto. Ed è per merito di Daniel Oren edizione del Concerto di Natale, grande che la “Verdi” ha potuto “lavorare” con evento promosso dal Senato della Repubblica protagonisti di altissimo valore artistico tenutosi nell’Aula di palazzo Madama con in molte produzioni liriche come Renato diretta televisiva su Bruson con un memorabile Falstaff; Rai Uno, trasmesso in Eurovisione, in diretta Dimitra Theodossiou, intensa Luisa Miller; radiofonica su Radio3 nonché in differita su Daniela Dessy, una delicatissima Francesca Rai International. da Rimini; Fabio Armiliato, Leo Nucci, L’Orchestra Filarmonica salernitana, diretta un tragico Nabucco; Hui-He, Cio-Cio-Sun dal M° Oren, durante la stagione Lirica 2013 particolarissima; e poi Marco Berti, Kristin ha registrato per conto della casa discografica Lewis, Nino Machaidze, Markus Werba, Brillant tre opere: La Gioconda, Robert Le Celso Abelo, Tarmar Ivery. Non ultima la Diable e Les Pêcheurs de perles. preziosa e puntuale regia di nomi eccelsi del La compagine salernitana nel 2014 è stata firmamento cinematografico e televisivo: protagonista di due importanti appuntamenti Franco Zeffirelli (Traviata, Aida), Hugo De internazionali: al Daegu Opera Festival Ana, Renzo Giacchieri, Gigi Proietti, Michele con La Traviata e all’Opera di Pechino con Mirabella, Lorenzo Amato, Vittorio Sgarbi, Carmen. Riccardo Canessa, Giancarlo Del Monaco, Il 14 maggio 2015 l’Orchestra si è esibita Ivan Stefanutti, Pier Paolo Pacini, Lamberto nel Concerto della Pace in Vaticano al Pugelli, Lina Wertmüller. cospetto di Sua Santità Papa Francesco. La lunga serie degli interpreti è arricchita L’Orchestra Filarmonica Salernitana è stata da altre stars internazionali che si sono protagonista di prestigiosi concerti al Festival avvicendate sul palco del “Verdi”: Quartetto di Ravello: nel 2016 e 2017 con il Concerto di Tokio, Grigory Sokolov, Angela Hewitt, all’Alba e nel 2018 con il Concerto di Nicolaj Luganskij, Shlomo Mintz, e Roberto Capodanno. Bolle, Mischa Maiskij, Uto Ughi, Salvatore Accardo, Fazil Say, Matthias Rexroth, Alexei Volodin. La notevole crescita interpretativa, diventata punto di riferimento nel mezzogiorno d’Italia, ha fatto in modo che la Filarmonica “Verdi” si imponesse anche a Catanzaro (Teatro Comunale), Napoli (Arena Flegrea), Isernia, Roma, e al di fuori dei confini nazionali, in particolare con tournée in Germania (Stoccarda e Kessel Kirchen), un’acclamata tournée in India (New Delhi 17
Staff tecnico Elettricista Luigi Carobene Macchinisti Valerio Pagano Antonio Sabato Attrezzisti Fabio Caggiano Carmine Pinto Sarte Loredana Durante Giulia Picariello Truccatori Linda Baiardini Immacolata De Crescenzo Francesco Trotta Parrucchieri Emanuela Passaro Tiziana Passaro Materiale elettrico: A.R.Multiservizi srls di Angelo Romano 18
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Botteghino Piazza Matteo Luciani | Tel. (+39) 089 662141 | email: info@teatroverdisalerno.it www.teatroverdisalerno.it 20
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