Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet

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Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
Il Veneto
terra di prodotti
DOP e IGP

                    Foto di Marco Contessa
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
ZOOM sul territorio                                                                                                                                                   Mixer

Il Veneto: terra
di prodotti DOP e IGP
                         prodotti DOP e IGP non sono il frutto del                   Per i produttori, si tratta non solo di un van-
                I        caso. Anzi, proprio in Veneto, tra le prime
                         regioni al mondo per numero di denomina-
                                                                             taggio competitivo, ma anche di una tutela legale
                                                                             nei confronti di chiunque in Italia, in Europa o nel
                zioni riconosciute, tali marchi servono a testimonia-        mondo, cerchi di imitare tale bene o “appropriarsi”
                re una volta di più la perfetta sintesi tra le caratteri-    del nome protetto. Per i consumatori, invece, il van-
                stiche di un territorio, la sua storia e il know-how di      taggio risiede nella possibilità di identificare con cer-
                produttori e imprese agroalimentari, tutti uniti per         tezza un prodotto con determinate peculiarità, pro-
                dare vita a un risultato non ripetibile in nessuna altra     veniente da un certo territorio, ottenuto seguendo
                parte del mondo.                                             ferree regole di produzione e di controllo.
                         Sulla base di un regolamento dell’Unione Eu-
                ropea, infatti, nei prodotti a denominazione d’ori-
                gine protetta DOP e indicazione geografica protetta
                IGP viene riconosciuta l’esistenza di un legame tra
                il prodotto e la zona geografica di produzione, con
                i suoi fattori geografico-ambientali, quelli storici e
                quelli umani.
                         La registrazione da parte di Bruxelles, signi-
                fica quindi che un determinato prodotto può essere
                ottenuto totalmente (per la DOP) o parzialmen-
                te (per l’IGP) in una certa zona che ne influenza le
                                                                                                                                                        Foto di Marco Contessa
                peculiarità.

                I PRODOTTI DOP E IGP DEL VENETO

                 PRODOTTI A BASE DI CARNE                                                      PESCI, MOLLUSCHI, CROSTACEI
                 Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP                  III                     FRESCHI E PRODOTTI DERIVATI
                 Soprèssa Vicentina DOP                                III                     Cozza di Scardovari DOP                                                   VIII

                 FORMAGGI                                                                      ORTOFRUTTICOLI E CEREALI,
                 Asiago DOP                                            IV                      FRESCHI O TRASFORMATI
                 Casatella Trevigiana DOP                              IV                      Aglio Bianco Polesano DOP                                                  IX
                 Grana Padano DOP                                      IV                      Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP                               IX
                 Montasio DOP                                           V                      Insalata di Lusia IGP                                                      IX
                 Monte Veronese DOP                                     V                      Asparago Bianco di Bassano DOP                                              X
                 Piave DOP                                              V                      Asparago Bianco di Cimadolmo IGP                                            X
                 Provolone Valpadana DOP                               VI                      Asparago di Badoere IGP                                                     X
                 Taleggio DOP                                          VI                      Pesca di Verona IGP                                                        XI
                                                                                               Ciliegia di Marostica IGP                                                  XI
                 OLI E GRASSI                                                                  Marrone di Combai IGP                                                      XII
                 Garda DOP Olio extravergine di oliva                 VII                      Marrone di S. Zeno DOP                                                     XII
                 Veneto Valpolilcella DOP; Veneto Euganei                                      Marroni del Monfenera IGP                                                  XII
                 e Berici DOP; Veneto del Grappa DOP                                           Radicchio di Chioggia IGP                                                 XIII
                 Olio extravergine di oliva                           VII                      Radicchio di Verona IGP                                                   XIII
                                                                                               Radicchio Rosso di Treviso IGP                                            XIV
                 ALTRI PRODOTTI                                                                Radicchio Variegato di Castelfranco IGP                                   XIV
                 DI ORIGINE ANIMALE                                                            Riso del Delta del Po IGP                                                 XV
                 Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP                  VIII                      Riso Nano Vialone Veronese IGP                                            XV
                                                                                               Materiale di proprietà riservata della Regione del Veneto.
                                                                                               Atlante dei prodotti DOP e IGP del Veneto

II
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
Dicembre/Gennaio 2021

PRODOTTI A BASE DI CARNE

PROSCIUTTO VENETO
BERICO-EUGANEO DOP

         Prodotto di salumeria, crudo e stagionato, il
Prosciutto Veneto DOP è ottenuto esclusivamente
 dalla lavorazione di cosce fresche di suini, in purez-
 za o derivati, dalle razze tradizionali di base Large
White, Landrace e Duroc italiane, tutte ascrivibili al
suino pesante italiano.
          Di origini antichissime, la zona di produ-
      zione è limitata ai territori di 15 comuni del-
            le province di Padova, Vicenza e Verona,
                 compresi nell’area padana e pede-           to e confezionamento nei quali si svolgono tutte le
                      montana dei Colli Berici e dei         fasi di trasformazione della materia prima.
                         Colli Euganei. Proprio questi                 Con un aroma dolce, e un sapore elegan-
                           due gruppi collinari, infatti,    te, il prodotto disossato e confezionato deve essere
                              favoriscono l’equilibrio       conservato in frigorifero a una temperatura tra 4 e
                                climatico ottimale per       11 °C, per garantire un equilibrio perfetto di dol-
                                 una buona stagiona-         cezza e profumo. Le caratteristiche organolettiche
                                 tura del prodotto, dal      del Prosciutto Veneto DOP, il suo contenuto di sali,
                                 momento che in que-         grassi e di proteine lo rendono adatto a qualsiasi
                                sto territorio devono        dieta alimentare, rendendolo una base ideale per
                               trovarsi i prosciuttifici e   preparare antipasti, primi e secondi piatti e contor-
                           i laboratori di affettamen-       ni di elevato livello gastronomico.

SOPRÈSSA VICENTINA DOP

         Si chiama “Soprèssa Vicentina” DOP ed è un
prodotto di salumeria insaccato e stagionato, crudo,
di medie e grandi dimensioni, ottenuto con la tra-
sformazione di tutti i tagli nobili delle carni suine
provenienti da animali nati e allevati nella provin-
cia di Vicenza.
         Con un’origine che si perde nei secoli passa-
ti, la soprèssa può assumere forma cilindrica o leg-
germente arcuata, e deve la sua unicità al clima e al-
le caratteristiche dell’aria di quest’area, contornata
                    dalle piccole Dolomiti, dai Colli
                    Berici e dall’Altopiano di Asiago,
                    che influenzano sia le fasi di al-
                    levamento degli animali (le raz-
                    ze sono Large White, Landrace e
                    Duroc) che la fase di stagionatu-
                    ra dell’insaccato, donandogli quel       canovaccio pulito per mantenerne la freschezza.
                    gusto e soprattutto quel profumo                  Dal punto di vista gastronomico, si tratta di
                    così tipico ed esclusivo.                un prodotto ottimo da consumare crudo come an-
                             La Soprèssa Vicentina           tipasto, accompagnato con pan biscotto; oppure, ta-
                    DOP va conservata in ambienti            gliata grossolanamente e scottata sulla griglia, senza
                    freschi e asciutti, appesa al sof-       dimenticare che si può servire anche con il formaggio
                    fitto, dove si mantiene per circa        Asiago DOP e polenta abbrustolita. Si sposa bene
                    12 mesi. Una volta tagliata, va ri-      inoltre, con la “verdura cota”: spinaci, bietole, “pisa-
                    posta in frigorifero avvolta in un       can” (tarassaco) e “ravisse” (foglie della rapa).

                                                                                                                               III
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
ZOOM sul territorio                                                                                                                           Mixer

                 FORMAGGI

                ASIAGO DOP

                           Il formaggio DOP Asiago
                 prende il nome dall’Altopiano
                 di Asiago, detto “dei Sette Co-
                 muni”, in provincia di Vicenza.
                 In particolare, la denominazione
                 di origine protetta Asiago è riser-
                 vata al formaggio a pasta semicotta,
                 prodotto esclusivamente con latte vaccino,
                 ottenuto nel rispetto del disciplinare di produzione,              A tavola, l’Asiago DOP pressato è destinato
                 e distinto in due diverse tipologie di formaggio: Asia-    ad essere utilizzato per un consumo più veloce di
                 go fresco (o pressato, il cui nome deriva dal processo     quello d’allevo; da solo, oppure tagliato a cubetti.
                 di pressatura cui è sottoposto con torchi manuali o        In cucina può essere usato negli antipasti, nella pa-
                 idraulici) e Asiago stagionato (o d’allevo). Le loro ca-   sta (fuso) oppure nella pizza. Richiede un abbina-
                 ratteristiche si differenziano per la stagionatura e le    mento con vini giovani, bianchi o rosati, fruttati,
                 fasi di lavorazione.                                       aromatici e morbidi.

                                                                                              CASATELLA TREVIGIANA DOP

                                                                                                       Il formaggio molle ottenuto dalla caseifica-
                                                                                              zione di latte intero esclusivamente di origine vacci-
                                                                                              na e proveniente dalle razze Frisona, Pezzata Rossa,
                                                                                              Bruna, Burlina (e dai loro incroci) prende il nome
                                                                                              di DOP Casatella trevigiana. Le sue origini, insieme
                                                                                              alle sue caratteristiche qualitative, sono non solo le-
                                                                                              gate alla tradizione familiare e contadina, ma anche
                                                                                              all’evoluzione artigianale della tecnica di lavorazione
                                                                                              e ai ceppi batterici autoctoni selezionatisi nell’area
                                                                                              di produzione del latte. Anche il latte utilizzato per
                                                                                              la produzione della Casatella Trevigiana DOP, deve
                                                                                              essere infatti prodotto in stalle ubicate all’interno
                                                                                              della zona geografica corrispondente alla Provincia
                 GRANA PADANO DOP                                                             di Treviso e sottoposto a caseificazione, maturazione
                                                                                              e confezionamento in quella stessa area geografica.
                          Prodotto durante tutto l’anno con latte cru-
                 do di vacca parzialmente decremato, il Grana Pada-
                 no DOP è un formaggio a pasta cotta, duro e a lenta
                 maturazione. Con una storia millenaria – il metodo
                 di lavorazione del latte per ottenere questo prodotto
                 ha origine addirittura attorno all’anno mille ad ope-
                 ra dei monaci Cistercensi e Benedettini – la zona di
                 produzione e di grattugiatura di questo prodotto è
                 un ampio territorio del bacino padano che, in Vene-
                 to, comprende le province di Padova, Rovigo, Trevi-
                 so, Venezia, Verona, Vicenza. Sottoposto a un perio-
                 do di stagionatura che va da un minimo di 9 a oltre
                 20 mesi, con sistemi di controllo della temperatura,
                 dell’umidità e dell’aerazione, il Grana Padano DOP
                 si conserva in un luogo fresco e viene utilizzato come
                 formaggio da tavola o come ingrediente, a seconda
                 della stagionatura, nella preparazione di molti piatti.

IV
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
Dicembre/Gennaio 2021

FORMAGGI

MONTASIO DOP

         Nata con tutta probabilità intorno al 1200
grazie alle capacità casearie dei monaci dell’Abba-
zia di Moggio Udinese, la DOP Montasio è riservata
al formaggio a pasta dura, cotto, prodotto esclusiva-
mente con latte di vacca non pastorizzato, di media
e lunga stagionatura. Attualmente la sua zona di pro-
duzione comprende in Veneto l’intero territorio del-
le province di Belluno e Treviso, e parte del territorio
delle province di Padova e Venezia.
         La naturale presenza di una flora microbica
termofila, nei prati e nei pascoli dell’area di produ-
zione, permette di ottenere un prodotto unico nel
panorama caseario, da consumare sia fresco che sta-
gionato, capace come è di resistere oltre 36 mesi sen-
za alterarsi, ma cambiando nel tempo caratteristiche
organolettiche.

                                                           MONTE VERONESE DOP

                                                                    Tipico fin dal Medioevo della tradizione ca-
                                                           searia della zona montana della provincia di Verona,
                                                           il Monte Veronese DOP è un formaggio da tavola a
                                                           pasta semicotta, che si distingue in due tipologie: a
                                                           latte intero o “d’allevo”, se viene usato latte parzial-
                                                           mente scremato. In base alla maturazione, viene an-
                                                           che suddiviso in mezzano (da 90 giorni e fino ad un
                                                           anno di affinamento) e vecchio (con stagionatura di
                                                           almeno un anno). La zona di provenienza del latte
                                                           di trasformazione e di elaborazione di questo for-
                                                           maggio comprende, in tutto o in parte, il territorio
                                                           della Lessinia, costituita da un esteso altopiano deli-
                                                           mitato ad oriente dal confine con la provincia di Vi-
PIAVE DOP                                                  cenza, ad occidente dalla Val d’Adige e a nord dalla
                                                           Valle di Ronchi.
         La Denominazione di Origine Protetta “Pia-
ve” è riservata a un formaggio di forma cilindrica,
a pasta cotta, duro e stagionato, ottenuto con latte
vaccino raccolto nel territorio montano della pro-
vincia di Belluno. Sottoposto a caseificazione in sta-
bilimenti situati entro lo stesso territorio di produ-
zione, il Piave DOP viene proposto nelle tipologie
“fresco”, “mezzano”, ”vecchio”, “vecchio selezione
oro” e “vecchio riserva”.
         Tramandata di generazione in generazione,
a tavola la tipologia Piave DOP fresco è ideale se fatta
fondere, con lasagne e crespelle o in zuppe di ortag-
gi; il mezzano è ottimo tagliato a dadini, a riccioli o
a scaglie, mentre il Piave DOP vecchio si abbina con
tartine e risotti; viene impiegato anche come formag-
gio fritto, con polenta e crauti, prendendo il nome
di “formai frit”, tradizionale della cucina bellunese.

                                                                                                                 V
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
ZOOM sul territorio                                                                                                                      Mixer

                 FORMAGGI

                PROVOLONE VALPADANA DOP

                         Con la denominazione di origine Provolone
                Valpadana si intende un formaggio semiduro, a pasta
                filata, prodotto con latte di vacca intero, provenien-
                te da vacche allevate esclusivamente nella zona di
                produzione. In Veneto, la zona di provenienza del
                latte, di trasformazione e di elaborazione di questo
                formaggio comprende l’intero territorio delle pro-
                vince di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo.
                         Se per quanto riguarda la conservazione, bi-
                sogna scegliere un ambiente fresco ad una tempera-
                tura di 4 °C, in cucina il Provolone Valpadana DOP
                è un ottimo formaggio da tavola, ma viene anche
                utilizzato come ingrediente per la preparazione di
                diversi piatti.
                         Nella tipologia dolce, ad esempio, può essere
                consumato condito con sale, pepe e olio extravergi-
                ne di oliva; oppure, è ideale nella preparazione di
                antipasti o, tagliato a cubetti, per arricchire insalate
                miste, in abbinamento a frutta fresca o secca e pane.
                         Il tipo piccante rientra invece in numerose
                ricette: dalle torte salate ai souffl, dai secondi di pesce
                a quelli di carne, oltre ad essere particolarmente gra-
                devole se accompagnato con riccioli di burro fresco.

                                                                              TALEGGIO DOP

                                                                                        Di origini antichissime, testimoniate da do-
                                                                              cumenti risalenti al 1200, e con una produzione che
                                                                              si è a poco a poco estesa dalle vallate alpine alla pia-
                                                                              nura padana, il Taleggio DOP è un formaggio molle
                                                                              da tavola, a pasta cruda, prodotto esclusivamente con
                                                                              latte vaccino intero. In Veneto, la zona di produzione
                                                                              include l’intera provincia di Treviso,
                                                                                        Secondo il disciplinare, uno degli elementi
                                                                              ambientali imprescindibili di questo tipo di formag-
                                                                              gio sono le muffe, che tanta parte hanno non solo
                                                                              nella sua produzione, ma anche nello sviluppo del
                                                                              suo aroma e della colorazione della sua crosta.
                                                                                        Se il Taleggio DOP deve essere conservato a
                                                                              una temperatura compresa fra i 2 e i 6 °C, nel pro-
                                                                              prio incarto d’acquisto per preservarne le qualità or-
                                                                              ganolettiche e la morbidezza della crosta, a tavola
                                                                              va servito e gustato a temperatura ambiente senza
                                                                              asportare la crosta che può essere, in presenza di muf-
                                                                              fe, raschiata. Tipico formaggio da pasto, si può con-
                                                                              sumare come secondo piatto, oppure a fine pranzo
                                                                              accompagnato con frutta fresca.
                                                                                        È un ottimo ingrediente anche nella prepa-
                                                                              razione di primi e secondi piatti in quanto fonde con
                                                                              facilità, amalgamandosi agli altri componenti della
                                                                              ricetta.

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Dicembre/Gennaio 2021

OLI E GRASSI

                                                              GARDA DOP
                                                              OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

                                                                       Già utilizzato nel Medioevo sia nell’alimen-
                                                              tazione che in medicina, l’olio del Garda ha assunto
                                                              ai giorni nostri la Denominazione di Origine Protetta
                                                              “Garda”, con la quale viene identificato il prodotto
                                                              extravergine di oliva prodotto in alcune aree vicine
                                                              al lago. La dicitura, inoltre, deve essere accompagna-
                                                              ta da una delle tre menzioni geografiche aggiuntive
                                                              (“Bresciano”, “Orientale”, “Trentino”), ciacuna dipen-
                                                              dente dall’area di produzione e della presenza per-
                                                              centuale negli oliveti delle diverse varietà di olivo. In
                                                              cucina, il Garda DOP è versatile, buono sia a crudo
                                                              che in cottura.
                                                                       Grazie alla sua leggerezza si abbina a mol-
                                                              ti piatti e ricette a base di pesce di lago, ma anche
                                                              a carni, carpacci di carne e di pesce, carne “salada”,
                                                              pinzimoni, verdure cotte e crude, salse, bruschette e
                                                              a formaggi magri o stracchino.
                                                                       È anche utilizzato con eccellenti risultati per
                                                              preparare dolci, abbinato al cioccolato, per sorbetti
                                                              e gelato.

VENETO VALPOLICELLA DOP, VENETO EUGANEI E BERICI DOP,
VENETO DEL GRAPPA DOP OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

         La Denominazione di Origine Protetta “Ve-
neto Valpolicella”, “Veneto Euganei e Berici”, “Veneto
del Grappa” è riservata all’olio extravergine di oliva
prodotto in questi territori. In particolare, la zona di
produzione e trasformazione si differenzia secondo
tre Denominazioni: il territorio della DOP Veneto
Valpolicella comprende 28 comuni, in provincia di
Verona; la zona di origine delle olive destinate al-
la produzione dell’olio extravergine di oliva Veneto
Euganei e Berici DOP comprende 15 comuni nella
provincia di Padova e 28 comuni in provincia di Vi-
cenza; la zona di produzione dell’olio extravergine di
oliva Veneto del Grappa DOP comprende 15 comuni
in provincia di Vicenza e di 16 comuni in provincia
di Treviso.
         Nelle sue tre denominazioni, l’olio extraver-
gine di oliva “Veneto DOP” è un alimento completo
le cui proprietà si apprezzano sia nel consumo fred-
do, a crudo, sia nel caso di un utilizzo a caldo. Il tutto,
grazie a un’elevata resistenza alle alte temperature,
qualità che consente il mantenimento dei sapori in
tutte le forme di cottura.
         Va consumato, preferibilmente, entro 4-6
mesi dalla spremitura.

                                                                                                                                VII
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
ZOOM sul territorio                                                                                                                                                Mixer

                               ALTRI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

                               MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP

                                        Le prime testimonianze relative all’uso e          isolamento tipico della montagna e soprattutto la
                               alla produzione del miele nel territorio bellunese          capacità dei produttori nel condurre professional-
                               risalgono ad alcune ricette della fine del Cinquecen-       mente un’attività rimasta a livello artigianale, ecco
                               to, riferite in particolare alla realizzazione di dolci.    allora spiegata la possibilità di ottenere un prodotto
                               Prodotto a partire dal nettare dei fiori dall’ecotipo       puro e salubre.
                               locale di ape (Apis mellifera), il Miele delle Dolomiti             In funzione dell’origine floreale, si distin-
                               Bellunesi DOP trae le sue origini dal territorio mon-       guono sei diverse tipologie di Miele delle Dolo-
                               tano di tutta la provincia di Belluno; un ecosistema        miti Bellunesi DOP: millefiori, acacia, tiglio, casta-
                               caratterizzato da basse tem-                                                        gno, rododendro e tarassaco.
                               perature, elevata piovosità e                                                       Conservato al riparo dalla lu-
                               terreni di origine dolomitica                                                       ce e da fonti di calore, questo
                               che, insieme, permettono lo                                                         prodotto è utilizzato in molti
                               sviluppo di una flora alpina                                                        piatti tipici, come ingrediente
                               ricca di piante arboree ed                                                          per dolci e pani caratteristici
                               erbacee di elevato interesse                                                        del Cadore e dell’Ampezzo,
                               apistico. Se a ciò si aggiungo-                                                     nonché nel tipico liquore di
                               no fattori come la bassa pres-                                                      miele e in abbinamento con
                               sione antropica, lo stato di                                                        i formaggi locali.

                               PESCI, MOLLUSCHI, CROSTACEI FRESCHI E PRODOTTI DERIVATI

                A R I D.O.P.                       COZZA DI SCARDOVARI DOP
       R D OV

                                                            Appartenente alla specie Mytilus gallopro-
       SCA

                                                   vincialis, la “Cozza di Scardovari” è un mollusco bival-
          DI

                                                   ve dalla conchiglia nero-violacea di forma allungata.
                 A

                                                   La zona di produzione si trova nei territori delle fra-
                  ZZ
                     O

                        C                          zioni di Scardovari, Ca’ Mello e Santa Giulia nel co-
                                                   mune di Porto Tolle, in provincia di Rovigo; un’area
                                                   situata fra i rami del Po di Tolle a nord-est e del Po di
                                                   Gnocca a sud-ovest, nell’area meridionale del Delta
                                                   del Po, la zona umida più vasta d’Italia.
                                                            Con una superficie di circa 3.000 ettari e una
                                                   profondità massima di 3 mt, la Sacca di Scardovari
                                                   dà origine a un prodotto che si caratterizza per un
                                                   basso tenore di sodio nelle carni, inferiore a quello

                                                                                                               presente nei bivalvi allevati in mare aperto, in grado
                                                                                                               per questo motivo di determinare la dolcezza, e la
                                                                                                               particolare delicatezza del prodotto al palato, oltre
                                                                                                               che la morbidezza della carne.
                                                                                                                         La Cozza di Scardovari DOP può essere utiliz-
                                                                                                               zata per la preparazione di antipasti, primi e secondi
                                                                                                               piatti; inoltre, rientra anche tra gli ingredienti dell’in-
                                                                                                               salata di mare, degli spaghetti allo scoglio e del risotto
                                                                                                               ai frutti di mare. Può essere consumata da sola, spruz-
                                                                                                               zata con succo di limone, sale, pepe e prezzemolo.

VIII
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
Dicembre/Gennaio 2021

ORTOFRUTTICOLI E CEREALI, FRESCHI O TRASFORMATI

AGLIO BIANCO POLESANO DOP

       L’Aglio bianco Polesano DOP, la cui zona
di produzione comprende 29 dei 50 comuni della
provincia di Rovigo, è una pianta appartenente al-
                 la specie Allium sativum L., carat-
                 terizzata da bulbi di colore bianco
                 brillante uniforme, di forma rego-
                 lare e compatta, leggermente ap-
                 piattiti. La DOP è ottenuta a partire
                 da ecotipi locali nonché dalla va-        intero o sminuzzato, secco in polvere o spremuto,
                 rietà Avorio che è stata selezionata      regalando ad ogni preparazione un sapore unico.
                 fin dai tempi dei Romani. In cuci-        Per questo motivo, è un ingrediente ideale per molti
                 na, questo tipo di aglio può essere       piatti, dagli spaghetti aglio, olio e peperoncino alle
                 utilizzato in modi diversi: a crudo,      zuppe, passando per gli stufati.

FAGIOLO DI LAMON
DELLA VALLATA BELLUNESE IGP
                                                                              INSALATA DI LUSIA IGP
         La denominazione Fagiolo di Lamon della
Vallata Bellunese IGP si riferisce al seme allo stato                                  La zona di produzione dell’Insalata di Lusia
fresco o secco della specie Phaseolus vulgaris L., nella                      IGP comprende parte del territorio delle province di
varietà Borlotto e negli ecotipi Spagnolit, Spagnolo                          Rovigo e Padova ed è circoscritta ai comuni di Lusia,
(o Ballotton), Calonega e Canalino. Il disciplinare del                       Badia Polesine, Lendinara, Costa di Rovigo, Fratta
prodotto prevede che le sementi siano prodotte nel-                           Polesine, Rovigo e Villanova del Ghebbo, in provin-
la zona compresa fra l’altopiano di Lamon e Sovra-                            cia di Rovigo, Barbona, Vescovana e Sant’Urbano in
monte, mentre la zona di produzione, dove i fagioli                           provincia di Padova. Ortaggio a foglia larga allo stato
possono venire seminati e coltivati, è più ampia e                            fresco appartenente alla famiglia della Asteracee, ge-
interessa 21 comuni delle Comunità Montana Fel-                               nere Lactuca, specie sativa, nelle due varietà: Capita-
trina, Bellunese e Valbelluna, in provincia di Belluno.                       ta (denominata Cappuccia) e Crispa (detta Gentile),
         Questo legume, che per secoli è stato l’ali-                         questo particolare tipo di insalata è particolarmente
mento principale delle classi povere in alternativa                           apprezzato in cucina e a tavola. I motivi sono sem-
alla carne, è stato riscoperto negli ultimi anni come                         plici: la leggerezza del cespo, la croccantezza delle
ingrediente di alcuni piatti nel segno della tradizione                       foglie giovani, e il suo gusto, dovuto ad una naturale
e tipicità locale. A questo proposito, viene impiega-                         sapidità. Si accompagna a secondi piatti a base di
to nella preparazione di minestroni, pasta e fagioli,                         carne o pesce, ma può essere un gustoso piatto unico
risotti oltre che come contorno in una dieta sana ed                          abbinata ad altra verdura cruda, legumi, cereali, ton-
equilibrata.                                                                  no, formaggi e quant’altro secondo i gusti personali.

                                                                                                                                  IX
Il Veneto terra di prodotti DOP e IGP - Mixer Planet
ZOOM sul territorio                                                                                                                          Mixer

                 ORTOFRUTTICOLI E CEREALI, FRESCHI O TRASFORMATI

                 ASPARAGO BIANCO DI BASSANO DOP

                          Se la Serenissima considerava l’asparago
                un cibo nobile già nel primo Cinquecento, oggi la
                Denominazione di Origine Protetta DOP Aspara-
                go bianco di Bassano identifica i turioni (germogli
                carnosi) di asparago (Asparagus offi cinalis L.), di-
                scendenti dall’ecotipo locale “Comune – o Chiaro
                – di Bassano”.
                          La zona di produzione, in particolare, com-
                prende i territori dei comuni di Bassano del Grappa,
                Cartigliano, Cassola, Mussolente, Pove del Grappa,
                Romano D’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Tezze
                sul Brenta e Marostica, in provincia di Vicenza. Qui,
                infatti, l’asparago ha trovato uno sviluppo ideale in
                quanto il suolo attorno al corso del fiume Brenta è
                sabbioso, soffice, ben drenato e poco calcareo, ed il
                clima è particolarmente mite.

                                      ASPARAGO BIANCO DI CIMADOLMO IGP

                                                Coltivato in un ter-      mavere ad elevata piovosità, tipico di questa area.
                                      ritorio che si sviluppa lungo                In cucina, il prodotto va consumato entro
                                      l’asta del fiume Piave e che        pochi giorni dalla raccolta, dopo cottura in acqua
                                      comprende 11 comuni in pro-         bollente; tra i suoi utilizzi,
                                      vincia di Treviso, l’Asparago       il più famoso è forse il piat-
                                      bianco di Cimadolmo IGP è           to unico “asparagi e uova”,
                                      un ortaggio primaverile del-        oppure condito con olio o
                                      la specie Asparagus officina-       burro, sale e pepe nero. È
                                      lis L. ottenuto principalmen-       ottimo anche come contor-
                                      te dalle cultivar Precoce d’Ar-     no, o come ingrediente nel-
                genteuil, Gladio, Larac, Dariana, JM2001 e JM2004.        la preparazione di antipasti,
                A favorirne la coltivazione e la rapida crescita è in     primi piatti o in ricette più
                particolar modo il clima temperato-umido con pri-         elaborate.

                                  ASPARAGO DI BADOERE IGP

                                           L’Asparago di Badoere IGP, la cui zona di pro-     deve crescere solo nei terreni profondi, sciolti e ben
                                  duzione comprende alcuni comuni delle Province di           drenati che garantiscono un rapido sviluppo dei
                                  Padova, Treviso e Venezia, è un ortaggio fresco costi-      turioni, in questo modo ricchi di vitamine e mine-
                                  tuito da turioni (germogli carnosi) generati da piante      rali. Per questo motivo, questi prodotti presentano
                                  diverse, a seconda che si tratti della tipologia bianca o   proprietà depurative e diuretiche e sono particolar-
                                  di quella verde. Per la prima, la specie da considerare     mente indicati nelle diete ipocaloriche per il loro
                                  è l’Asparagus officinalis, della famiglia Liliacee, del-    elevato contenuto di acqua e fibra.
                                  le varietà Dariana, Thielim, Zeno, Avalim, Grolim;                   Per una corretta conservazione è consigliabi-
                                  per la seconda, le varietà sono quelle denominate           le avvolgerli in un panno umido e deporli in frigori-
                                  Eros, Thielim, Grolim, Dariana, Avalim. All’interno         fero nel reparto verdure, in modo da conservarli per
                                  dela zona di produzione IGP, l’Asparago di Badoere          qualche giorno.

X
Dicembre/Gennaio 2021

ORTOFRUTTICOLI E CEREALI, FRESCHI O TRASFORMATI

                                                           PESCA DI VERONA IGP

                                                                    Se nel veronese la coltura del pesco ha origini
                                                           antichissime – a parlarne era stato già Plinio in epoca
                                                           Romana, che riferiva nelle sue opere del “pomo del-
                                                           la lanuggine” coltivato in quel territorio – adesso la
                                                           zona di produzione della Pesca di Verona IGP com-
                                                           prende l’intero territorio dei Comuni di Bussolengo,
                                                           Buttapietra, Castel d’Azzano, Mozzecane, Pastrengo,
                                                           Pescantina, Povegliano, S. Giovanni Lupatoto, Som-
                                                           macampagna, Sona, Valeggio sul Mincio, Villafran-
                                                           ca, Castelnuovo del Garda, Lazise, Sant’Ambrogio
                                                           di Valpolicella, San Martino Buon Albergo, Vero-
                                                           na, Zevio. In particolare, la denominazione Pesca
                                                           di Verona IGP è riservata al frutto, allo stato fresco,
                                                              appartenente alla specie Prunus persica (L.) Batsch
                                                                (sinonimo Persica vulgaris Miller), nelle varietà
                                                                 a polpa bianca e gialla, nonché alle pesca noce
                                                                  (dette anche nettarine) a polpa gialla, a ma-
                                                                  turazione precoce, media e tardiva. In cucina,
                                                                  questo tipo di prodotto va conservato a tem-
                                                                  peratura ambiente, in luogo fresco e asciutto,
                                                                o in frigorifero, se già maturo. A tavola, anche se
                                                                viene consumata fresca, la pesca è ideale nella
                                                                preparazione di dolci, gelati o confetture.

CILIEGIA DI MAROSTICA IGP

                             La Ciliegia di Marostica      Grappa, alcol buongusto o
                   IGP indica i frutti allo stato fresco   in vino rosso. Infine, duran-
                   ottenuti dalla coltivazione di una      te il periodo della raccolta,
                   serie di varietà della specie Prunus    il prodotto viene utilizza-
                   avium L.. Esse sono: le precocissi-     to nei locali più tipici della
                   me Sandra e Francese; le interme-       zona, per dare vita a piatti a
                   die Roana e il durone precoce Ro-       base di ciliegie.
                   mana; le tardive Milanese, Duro-
                   ne Rosso (Ferrovia simile) e Bella
                   Italia; la Sandra Tardiva; le varietà
                   Van, Giorgia, Ferrovia, Durone Ne-
                   ro I, Durone Nero II e Mora di Caz-
zano. Dal disciplinare, sono inoltre consentite altre
varietà presenti nella zona di produzione, che com-
prende i comuni di Marostica, Breganze, Salcedo,
Fara Vicentino, Mason, Molvena, Pianezze e parte
del territorio dei comuni di Bassano del Grappa e
Schiavon, tutti in provincia di Vicenza, posti in un
territorio di alta pianura e collina tra i 90 e i 400
metri di altitudine.
         La Ciliegia di Marostica IGP viene consuma-
ta allo stato fresco, ma può essere impiegata nella
preparazione di dolci e marmellate. Viene conser-
vata, inoltre, per un consumo fuori stagione, sotto

                                                                                                                             XI
ZOOM sul territorio                                                                                                                                 Mixer

                 ORTOFRUTTICOLI E CEREALI, FRESCHI O TRASFORMATI

                                                                                      MARRONE
                                                                                      DI S. ZENO DOP
                MARRONE DI COMBAI IGP
                                                                                                La Denominazione di Origine Protetta
                         Come dimostrano le numerose testimonian-                     (DOP) Marrone di San Zeno è attribuita ai frutti
                ze storiche risalenti addirittura al XII secolo, l’area               prodotti da castagni appartenenti alla specie Ca-
                geografica di produzione del Marrone di Combai                        stanea sativa Mill, e riconducibili alla varietà locale
                IGP, comprende il territorio dei comuni di Cison di                   “Marrone”. Tradizionale alimento delle vallate di
                Valmarino, Cordignano, Follina, Fregona, Miane, Re-                   montagna, la zona di produzione e trasformazione
                vine Lago, Sarmede, Segusino, Tarzo, Valdobbiadene                    di questo tipo di marrone comprende parte del ter-
                e Vittorio Veneto, tutti situati all’interno della pro-               ritorio, situato fra il lago di Garda ed il fume Adige,
                vincia di Treviso.                                                    dei comuni di Brentino-Belluno, Brenzone, Caprino
                         Secondo quanto afferma il disciplinare di                    Veronese, Costermano, Ferrara di Monte Baldo, San
                produzione, il Marrone di Combai IGP identifica                       Zeno di Montagna.
                il frutto di castagno allo stato fresco, della famiglia                         Si tratta, in particolare, di località tutte com-
                Fagaceae, genere Castanea, specie Castanea sativa                     prese nella zona della Comunità Montana del Baldo,
                Miller, sottospecie domestica macrocarpa. In cucina,                  in provincia di Verona; un’area, che viene non solo
                questo prodotto viene tradizionalmente consumato                      influenzata dall’ambiente del lago di Garda, ma che
                arrostito, ma anche lessato; è inoltre impiegato in                   è anche caratterizzata da un clima temperato-umido.
                pasticceria per la preparazione di confetture e dolci                 Non mancano inoltre, terreni acidi, tendenzialmente
                come il tiramisù alla crema di marroni e il Monte-                    sciolti, non superficiali, sui quali il prodotto, ottenuto
                bianco, senza dimenticare però che il frutto è anche                  spesso da castagneti formati da piante molto grandi,
                un ingrediente in primi piatti, salse e zuppe.                        esprime le sue migliori caratteristiche.

                                                       MARRONI DEL MONFENERA IGP

                                                                L’indicazione geografica protetta (IGP)
                                                       “Marroni del Monfenera” è riservata esclusivamen-
                                                       te ai frutti allo stato fresco proveniente dall’ecotipo
                                                       locale di piante della specie Castanea sativa Miller.
                                                                Risalente al periodo medievale, la coltiva-
                                                       zione dei “Marroni del Monfenera” si svolge og-
                                                       gi nei seguenti comuni della provincia di Treviso:
                                                       Borso del Grappa, Crespano del Grappa, Paderno
                                                       del Grappa, Possagno, Cavaso del Tomba, Pederob-
                                                       ba, San Zenone degli Ezzelini, Fonte, Asolo, Maser,
                                                       Castelcucco, Monfumo, Cornuda, Montebelluna,
                                                       Caerano di San Marco, Crocetta del Montello, Vol-
                                                       pago del Montello, Giavera del Montello, Nervesa
                                                       della Battaglia. Il territorio di produzione è carat-
                                                       terizzato da un clima e da terreni ideali per la dif-
                                                       fusione e lo sviluppo delle piante di castagno.

XII
Dicembre/Gennaio 2021

ORTOFRUTTICOLI E CEREALI, FRESCHI O TRASFORMATI

RADICCHIO DI CHIOGGIA IGP

         Già Plinio il Vecchio narrava di orti lussureg-           Questo tipo di radicchio si consuma di pre-
gianti nei litorali clodiensi (Fossa Clodia Maior e Mi-    ferenza crudo, da solo o in insalate miste; ma trova
nor); con ogni probabilità le coltivazioni di radicchio    anche una delle sue migliori forme di espressione
attuali derivano da varietà a foglie rosse introdotte in   alla preparazione di risotti, lasagne, involtini, e come
Europa intorno al XV secolo, diffusesi poi nelle zone      contorno grigliato per il suo sapore gradevolmente
tipiche del Veneto nel secolo successivo.                  amarognolo. Si differenzia da altri radicchi per il suo
         Tra queste, una particolare importanza la         contenuto proteico, e per la notevole presenza di
riveste il Radicchio di Chioggia IGP, un ortaggio a        potassio, fosforo e calcio.
foglia allo stato fresco, ottenuto da piante apparte-
nenti alla famiglia delle Asteracee, genere Cichorium
specie inthybus, varietà Silvestre, nelle due tipologie:
“precoce” e “tardiva”.
         La zona di produzione del Radicchio di
Chioggia IGP tipologia “tardivo” comprende l’intero
territorio dei comuni di Chioggia, Cona e Cavarzere,
in provincia di Venezia, di Codevigo e Corbezzole,
in provincia di Padova, e di Rosolina, Ariano Pole-
sine, Taglio di Po, Porto Viro e Loreo, in provincia
di Rovigo.

                                                           RADICCHIO DI VERONA IGP

                                                                    Il Radicchio di Verona IGP è un ortaggio a
                                                           foglia, allo stato fresco, ottenuto da piante appar-
                                                           tenenti alla famiglia delle Compositae, genere Ci-
                                                           chorium, specie inthybus, varietà Rossa di Verona
                                                           precoce e tardiva.
                                                                    La sua zona di produzione comprende il ter-
                                                           ritorio di 32 comuni della provincia di Verona (qui
                                                           le prime vere coltivazioni iniziano ai primi del No-
                                                           vecento, anche se erano presenti già alla fine del Set-
                                                           tecento), 13 della provincia di Vicenza e 12 comuni
                                                           della provincia di Padova.
                                                                    In cucina, il prodotto veronese è molto versa-
                                                           tile, e può essere consumato crudo o cotto, nelle in-
                                                           salate o in numerose ricette tradizionali della cucina
                                                           veneta, che lo vedono come loro ingrediente princi-
                                                           pale: omelette al radicchio, cappelletti di castagne
                                                           con salsa di noci e radicchio, fagottini di radicchio
                                                           e altre ancora.

                                                                                                                            XIII
ZOOM sul territorio                                                                                                                        Mixer

                 ORTOFRUTTICOLI E CEREALI, FRESCHI O TRASFORMATI

                RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP

                         Prodotto unico e inimitabile, conosciuto in                  Per tutti gli appassionati di itinerari engastono-
                tutto il mondo, il Radicchio rosso di Treviso IGP è un       mici, nell’area di produzione è presente la “Strada del
                ortaggio a foglia allo stato fresco, ottenuto da piante      Radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco”:
                della famiglia delle Composite, della specie Cicho-          una partnership siglata tra enti locali, produttori, ope-
                rium intybus L., varietà Silvestre che comprende i ti-       ratori del commercio e del turismo per la promozione
                pi Tardivo e Precoce. Espressione unica ed inimita-          del territorio.
                bile della cultura rurale di buona parte della regio-
                ne Veneto, questa tipologia di radicchio si identifi-
                ca con una zona di produzione e confezionamento
                che comprende numerosi comuni delle province di
                Treviso, Padova e Venezia, tutte caratterizzate dalla
                presenza di fiumi capaci di rendere I terreni fertili e
                produttivi.
                         In entrambe le sue tipologie, il Radicchio Ros-
                so di Treviso IGP è caratterizzato da una particolare
                croccantezza e da un gusto amarognolo, entrambi
                elementi determinanti nel garantirne un largo uso in
                cucina: dall’antipasto al dolce, dal risotto alle confet-
                ture per l’accompagnamento dei formaggi stagionati.
                Inoltre, grazie alla freschezza e alla delicatezza del suo
                gusto, è ottimo consumato crudo, meglio se abbinato
                ad altri sapori delicati che lo esaltino.

                                                                             RADICCHIO VARIEGATO
                                                                             DI CASTELFRANCO IGP

                                                                                      Il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP
                                                                             è un ortaggio a foglia allo stato fresco ottenuto da
                                                                             piante della famiglia delle Composite, genere Ci-
                                                                             chorium intybus, varietà Silvestre, che comprende il
                                                                             tipo variegato. Deriva, stando alle fonti storiche, con
                                                                             ogni probabilità da un incrocio del Radicchio trevi-
                                                                             giano con la scarola, ottenuto proprio nella zona di
                                                                             Castelfranco Veneto: alla scarola, infatti, appartiene
                                                                             sicuramente la caratteristica foglia larga, spessa e di
                                                                             colore bianco-crema, mentre dal rosso tardivo arriva
                                                                             la colorazione intensa e brillante delle variegature
                                                                             e la naturale predisposizione alla forzatura-imbian-
                                                                             chimento.
                                                                                      La zona di produzione e confezionamento
                                                                             del Radicchio variegato di Castelfranco IGP interessa
                                                                             l’intero territorio amministrativo di 25 comuni della
                                                                             provincia di Treviso, 19 comuni della provincia di Pa-
                                                                             dova e otto comuni della provincia di Venezia.
                                                                                      In cucina, la tradizione locale lo vuole utiliz-
                                                                             zato soprattutto crudo, semplicemente in insalata,
                                                                             come peraltro accade per tutti gli altri “nobili” radic-
                                                                             chi trevigiani.

XIV
Dicembre/Gennaio 2021

ORTOFRUTTICOLI E CEREALI, FRESCHI O TRASFORMATI

RISO DEL DELTA DEL PO IGP

         Il Riso del Delta del Po IGP identifica in mo-
do esclusivo il frutto del riso appartenente al tipo
Japonica, gruppo Superfino, nelle varietà Carnaroli,
Volano, Baldo e Arborio. L’area di produzione, le cui
prime testimonianze in Polesine risalgono a pochi
decenni dopo la diffusione del riso nella pianura Pa-
dana (1450), si estende fra la regione Veneto e l’Emilia
Romagna (in Veneto, in particolare, viene coltivato
in provincia di Rovigo nei comuni di Ariano nel Po-
lesine, Porto Viro, Taglio di Po, Porto Tolle, Corbola,
Papozze, Rosolina e Loreo).
         Si tratta di un prodotto che va conservato in
un luogo fresco e asciutto, al riparo da luce e fonti
di calore; grazie alla sua sapidità e al suo aroma, è
facile distinguerlo da quello prodotto in zone non
salmastre. Queste caratteristiche gli consentono di
raggiungere un elevato tenore proteico, maggiori di-
mensioni del chicco che determinano una buona re-
sistenza alla cottura, rendendolo ideale per la cottura
dei risotti più pregiati.

                                                           RISO NANO VIALONE VERONESE IGP

                                                                     Con una coltivazione che risale ai primi anni
                                                           del Seicento, la denominazione Riso Nano Vialone
                                                           Veronese IGP è riservata al prodotto ottenuto dalla
                                                           coltivazione e lavorazione dei semi (risone) rigoro-
                                                           samente selezionati del cereale della specie Oryza
                                                           saliva L., sottospecie Japonica, varietà Vialone nano.
                                                                     Stando al disciplinare, il risone deve essere
                                                           prodotto sui terreni irrigabili di 25 comuni situati
                                                           nella vasta pianura sabbiosa originatasi dalle antiche
                                                           alluvioni del fiume Adige, in corrispondenza con l’al-
                                                           to bacino idrografico del fiume Tartaro, in provincia
                                                           di Verona.
                                                                     Tra le molte ricette che vedono protagoni-
                                                           sta il Riso Nano Vialone Veronese IGP, ci sono il riso
                                                           servito “all’onda”, le minestre in brodo, le insalate e
                                                           i dolci, tutte preparzioni esaltate dalla lavorazione
                                                           tradizionale che lascia il chicco leggermente scuro,
                                                           mantenendone il particolare sapore e rendendolo
                                                           tenace alla cottura.
                                                                     Nella zona è anche attiva la “Strada del Riso
                                                           Vialone Nano Veronese IGP” che raggruppa gli enti
                                                           locali, i produttori, gli operatori del commercio e del
                                                           turismo per la promozione del territorio.

                                                                                                                           XV
Il Veneto
terra di prodotti
DOP e IGP
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