Il segnale elettromiografico - Francesco ...
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Università di Roma La Sapienza Corso di Elaborazione di Dati e Segnali Biomedici 1 Facoltà di Ingegneria Civile ed Industriale Il segnale elettromiografico Ingegneria Clinica A.A. 2018-2019 Francesco Infarinato, PhD Laboratorio di Bioingegneria della Riabilitazione IRCCS San Raffaele Pisana www.sanraffaele.it francesco.infarinato@uniroma1.it www.infarinato.it
Sommario • Richiami di anatomia e fisiologia muscolare • Segnale elettrico muscolare • Elettromiografia ad ago e di superficie • Parametri globali del segnale EMG • Fenomeni di fatica mioelettrica • Velocità di conduzione media delle fibre muscolari 2
Richiami di anatomia e fisiologia • Cellule eccitabili • Potenziale a riposo e potenziale di azione • Struttura delle fibre muscolari – Fisiologia della contrazione muscolare – Motoneuroni – unità motorie – Strategie di modulazione della forza • Principio del reclutamento • Fenomeni di fatica muscolare 3
Membrana Cellulare • Composta di molecole fosfolipidiche e proteine • Presenta canali di ingresso-uscita 4
Equazione di NERNST RT [ K +] Vi = ln ext zF [ K +] int Equazione di Goldman-Hodgkin-Katz RT P[K +] + P [ Na+] + P [Cl−] Vm = ln k ext Na ext Cl int F P[K +] + P [ Na+] + P [Cl−] k int Na int Cl ext R=Costante universale degi GAS (8314.9 J/Kg.Mol.K) Z=valenza dello ione T=Temperatura assoluta °K F=costante di Faraday Pi=permeabilità della membrana cellulare allo ione I []ext=concentrazione esterna 5
Cellule eccitabili In condizione di non eccitazione, il canale è CHIUSO • Sono le cellule che posseggono canali voltaggio/chemio dipendenti all’interno della loro membrana Un impulso elettrico o chimico causa l’apertura del canale, consentendo il passaggio di ioni attraverso la membrana 6
• Lo stato dei canali voltaggio-dipendenti influenza la permeabilità della cellula al passaggio di alcuni ioni. La cellula eccitabile presenta un potenziale non nullo se misurato rispetto all’esterno La variazione di permeabilità comporta un trasporto di cariche al passare del tempo, ovvero una corrente. La perturbazione dello spazio causata da questo flusso di corrente può essere misurata. 7
Potenziale di Azione • Uno stimolo chimico interessa una porzione della membrana • L’effetto si propaga nelle porzioni limitrofe dando luogo a una progressiva depolarizzazione dell’intera membrana (conduzione continua). 8
Muscolatura Scheletrica • I muscoli scheletrici sono responsabili del movimento volontario • Rappresentano il 45% del tessuto muscolare complessivo presente nell’organismo • Sono collegate al SNC tramite le giunzioni neuromuscolari (Innervation Zones, IZ) 9
Anatomia delle fibre muscolari •Ventre muscolare •Fibra muscolare •Miofibrilla •Sarcomero •Proteine contrattili e di controllo 10
Anatomia della fibra muscolare 11
Sarcomero • È l’unità funzionale atomica del movimento • Contiene le proteine contrattili e quelle di controllo 12
Proteine del sarcomero • Miosina-> filamento spesso • Actina->filamento sottile } Contrattili •Troponina •Tropomiosina }Di controllo 13
Fisiologia della contrazione muscolare • Teoria dei filamenti scorrevoli – La contrazione avviene per lo scorrimento delle molecole di miosina su quelle di actina grazie all’energia fornita dall’ATP (adenosin tri fosfato) 14
Teoria dei filamenti scorrevoli 1/3 In condizioni di riposo le cisterne del Calcio sono chiuse e actina e miosina non possono legarsi Quando arriva un potenziale di Azione le cisterne si aprono, il Ca2+ si lega alla troponina liberando il sito attivo dell’actina su cui si attacca la testa della miosina. 15
Teoria dei filamenti scorrevoli 2/3 …Il legame tra calcio e troponina causa una modificazione nella forma della tropomiosina che consente la formazione del legame tra Actina e miosina Una molecola di ATP legata alla testa della miosina fornisce l’energia necessaria alla rotazione della stessa, facendo perno sul filamento sottile e liberando un fosfato inorganico 16
Teoria dei filamenti scorrevoli 3/3 L’ADP viene rilasciato e una nuova molecola di ATP si lega alla miosina; la testa della miosina si stacca dall’actina La molecola di ATP appena legata viene scissa in ADP+P e il sistema è pronto per un nuovo ciclo. Se nel sarcoplasma è presente ancora Ca2+ la testa della miosina compie un’altra traslazione sulla molecola di actina 17
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A monte… • Impulso dal SNC • Rilascio di acetilcolina a livello della placca di innervazione • Apertura delle cisterne del calcio • Scorrimento delle proteine contrattili CONTRAZIONE 19
Propagazione del PDA • La depolarizzazione di una porzione del sarcolemma causa una variazione di permeabilità agli ioni delle porzioni ad esso limitrofe, dando vita a un fenomeno di conduzione continua 20
Modellizzazione del potenziale di azione Il PDA muscolare si propaga lungo il sarcolemma come un tripolo elettrico lungo una linea www.lisin.polito.it 21
Tipi di fibre muscolari • Diverse isoforme della catena pesante della miosina (MHC) • Diverse proprietà metaboliche, meccaniche e di resistenza Le proprietà dei diversi tipi di fibre muscolari, sono legate anche al motoneurone che le innerva: è quindi corretto parlare anche di motoneuroni di tipo I e II 22
In particolare… Maggiore quantità di mitocondri, maggiore vascolarizzazione->fibre “rosse” Tipo I (slow twitch Tipo II (fast twitch ST) FT) Metabolismo ossidativo glicolitico Dimensione piccola grande Segnale di ampiezza inferiore Velocità di contrazione bassa alta Adatta a movimenti lenti e di Resistenza alta lunga durata bassa all’affaticamento Velocità di conduzione bassa alta 23
Unità motoria • L’insieme di un motoneurone e delle fibre da esso innervate Ogni motoneurone innerva più fibre, ma ogni fibra può essere innervata da un solo motoneurone 24
Rapporto α-motoneurone/numero di fibre • Il numero e il tipo di fibre muscolari di una unità motoria in un muscolo ci danno indicazioni sulla sua funzione Muscoli oculomotori: 10 Quadricipite femorale: fibre per UM (regolazione 10000 fibre per UM fine del movimento (postura eretta, corsa, dell’occhio..) camminata..) 25
Sistemi di modulazione della forza • Principio del reclutamento • Regolazione della frequenza di scarica • Attivazione coordinata di muscoli agonisti e antagonisti • Sinergie di gruppi muscolari 26
Principio del reclutamento (size principle) [Henneman 1977] • Durante una contrazione il numero delle unità motorie attive cresce al crescere della forza erogata e il reclutamento procede ordinatamente dalle unità motorie più lente (e piccole) a quelle più veloci (e grandi) 27
Frequenza di scarica • La frequenza di scarica delle UM aumenta all’aumentare della forza • Da 80%MVC l’incremento di forza è dovuto ESCLUSIVAMENTE all’aumento della frequenza di scarica (il reclutamento è già completo) 28
Fatica • Aumento dei prodotti catabolici – Anidride carbonica (CO2) – Ioni H+ • Diminuzione di ossigeno in seguito a modificazioni geometriche del muscolo e dei vasi che lo irrorano • Diminuzione dei substrati energetici – riduzione glicogeno muscolare 29
L’elettromiografia – un po’ di storia 1790 – Galvani e Volta mostrano gli effetti della contrazione indotta 1840 – Carlo Matteucci descrive gli effetti della corrente sugli animali 1860 – Emil Heinrich Du Bois-Reymond: il cervello produce corrente 1862 – Guillaume Duchenne sperimenta la stimolazione muscolare 30
L’elettromiografia – un po’ di storia 1790 – Galvani e Volta mostrano gli effetti della contrazione indotta 1840 – Carlo Matteucci descrive gli effetti della corrente sugli animali 1860 – Emil Heinrich Du Bois-Reymond: il cervello produce corrente 1862 – Guillaume Duchenne sperimenta la stimolazione muscolare 1929 – Charles Scott Sherrington definisce le unità motorie 1942 – Herbert Jasper costruisce il primo elettromiografo
Segnale elettromiografico • Generazione del segnale (somma di MUAPT) • Caratteristiche del segnale EMG – Contenuto in frequenza – EMG e unità motorie – Segnale da singola fibra, volontario e stimolato – Intervalli di stazionarietà 32
Generazione del segnale EMG Rappresenta la somma dei contributi dati dall’attività ASINCRONA delle unità Motorie reclutate in un certo istante di tempo 33
Contributo delle UM al segnale sEMG • Dimensione delle fibre attive • Quantità di fibre per UM • Distanza dal punto di prelievo • Presenza di disomogeneità del tessuto interposto 34
Caratteristiche del segnale EMG Ampiezza 50µV÷5mV Contenuto in frequenza 10÷450Hz Intervallo di stazionarietà 500÷1000ms in condizioni isometriche 35
Elettromiografia • Sensori per il prelievo del segnale (di profondità e di superficie) • Modalità di prelievo – Monopolare – Singolo differenziale – Doppio differenziale • Elettromiografo • Conversione analogico-digitale – Contenuto in frequenza ricostruzione del segnale • Differenze fra segnale intramuscolare e di superficie 36
Elettrodi per EMG Needle EMG electrode PRO CONTRO Segnale meno Tecnica invasiva rumoroso Maggiore Posizionamento contenuto nelle alte elettrodo doloroso e frequenze scomodo Mostra le proprietà locali del muscolo in esame 37
Elettrodi per EMG PRO CONTRO Facile Segnale filtrato dal Flottante applicazione e grasso subcutaneo riposizionamento Non invasiva Risente Attivo maggiormente (amplificatore degli artefatti da on board) movimento Fornisce informazioni globali sul muscolo in esame Schiera lineare 38
Elettromiografo Accoppiamento optoelettronico o induttivo Seconda amplificazione Elettrodo Blocco di filtraggio Prima amplificazione CPU M A/D U Converter RAM X HDD 39
Modalità di prelievo del segnale EMG -1 +1 Monopolare 1 -1 +1 -1 DD1 +1 -1 Doppio differenziale +1 SD -1 DD2 +1 -1 +1 -1 SD Singolo differenziale +1 40
Condizionamento del segnale: filtraggio Notch HighPass (10Hz) (band-stop 49÷51Hz) LowPass (500Hz) 41
Parametri globali del segnale EMG • Grandezze caratteristiche del segnale EMG – RMS, ARV, MDF, MNF: tipi di fibre e fatica mioelettrica – Velocità di conduzione media delle fibre muscolari – RQA %DET, sincronizzazione e determinismo 42
Parametri nel tempo Average Rectified Value T /2 N 2 1 1 ARV = ∫ | v(t ) | dt T −T / 2 N ∑| x n=− N 2 n | 43
Parametri nel tempo Root Mean Square T /2 N 2 1 1 RMS = ∫ ∑ n 2 2 v (t )dt x T −T / 2 N n=− N 2 44
Parametri in frequenza ∞ ∫ P ( f ) df = M 0 0 MDF 1 Median Frequency MDF: ∫ P ( f )df = M 0 0 2 ∞ ∞ Mean Frequency MNF= ∫ fP( f )df / ∫ P( f )df = M / M 0 0 1 0 45
Studio dell’affaticamento mioelettrico attraverso la MDF Contrazione Isometrica BB 80%MVC sEMG t0=4s t [s] f [Hz] MDF0 Lo spostamento della MDF misura il cambiamento del contributo oscillatorio delle fibre e quindi è indice delle dinamiche di reclutamento t1=22.5 s t [s] f [Hz] MDF1 46
Studio dell’affaticamento mioelettrico attraverso la MDF Hz Forza (unità arbitrarie) 80%MVC isometrica MDF t [s] 47
Il concetto di velocità di conduzione (CV) 10 mm Nota la distanza tra due punti di prelievo, è possibile stabilire la velocità di 2 propagazione del segnale elettromiografico noto il tempo necessario a passare da un MUAP PROPAGATION 1 punto di prelievo all’altro Canali EMG 0 s V = ∆t = 2ms -1 -1 MFCV = 5ms sEMG Amplitude [mV] -2 t 0.114 0.116 0.118 0.120 0.122 0.124 0.126 0.128 0.130 0.132 Time [s] EMG Ch1 EMG Ch 2 Tempo 48
Il concetto di velocità di conduzione (CV) Canali EMG ∆s ∆t Tempo 49
Problematiche aperte • Perché stimare la CV? • Come stabilire con (ragionevole) certezza se l’evento osservato nei due punti è lo stesso? • Quali sono le principali strategie implementative per stimare la CV? • CV e configurazioni elettrodiche 50
Il ciclo del passo (Stride) Un ciclo di passo è la sequenza di eventi durante la locomozione definita da quando un piede tocca il terreno fino a quando lo stesso piede non tocca il terreno di nuovo. Il passo implica la propulsione del centro di gravità e può esseere suddiviso in due fasi principali: Stance: Il periodo in cui il piede è a contatto col suolo (0-60% stride) Swing: Il periodo in cui il piede è sollevato dal suolo per permetteree l’avanzamento dell’arto (60-100% stride) 51
Correlati fisiologici del passo – Regolazione sovraspinale Regioni mesencefaliche: gestiscono attivazione e velocità Cervelletto: Responabile dell’accuratezza del gesto Corteccia somatosensoriale: Processa l’informazione visiva Afferenze somatosensoriali esterocettive e propriocettive: permettono l’adattamento di pattern motori stereotipati all’ambiente 52
Correlati fisiologici del passo – Generatori centrali di pattern I generatori di pattern centrali sono circuiti neuronali che, quando attivati, possono produrre pattern motori ritmici come camminare, respirare, volare e nuotare in assenza di input sensoriali o discendenti che portino informazioni di temporizzazione specifiche. Nel caso specifico del cammino umano, tali circuiti scaricano ritmicamente nel midollo spinale agendo da driver del comportmento locomotorio e producendo il ritmo di base del passo. La connettività effettiva tra i sottogruppi di interneuroni e singoli pool di neuroni motori che innescano la contrazione di muscoli particolari è ancora sotto indagine. 53
Le sinergie muscolari Sinergìa s. f. [dal gr. der. di συνέργω «cooperare» (comp. di σύν «con, insieme» e ἔργω «operare, agire»)]. – Azione combinata e contemporanea, collaborazione, cooperazione di più elementi in una stessa attività, o per il raggiungimento di uno stesso scopo o risultato, che comporta un rendimento maggiore di quello ottenuto dai varî elementi separati […] Il SNC, generando comandi motori, attiva una combinazione lineare di sinergie muscolari, ognuna delle quali attiva un insieme di muscoli, secondo pesi diversi, come un’unità singola. La varietà del repertorio motorio viene quindi prodotta dalla modulazione, a livello corticale e dei circuiti riflessi, di segnali che selezionano, attivano e combinano in maniera flessibile poche strutture neurali fisse a livello spinale e del tronco encefalico. 54
Le sinergie muscolari La sinergia muscolare è quindi il meccanismo per mezzo del quale più gruppi muscolari concorrono simultaneamente ed in maniera coordinata. Numerosi studi sulla fisiologia del movimento nei vertebrati hanno portato a considerazioni in merito all’esistenza di rudimentali moduli di attivazione muscolare che hanno origine nella colonna vertebrale e che si combinano tra loro per dare luogo al movimento. Non è attualmente ancora chiaro il meccanismo attraverso cui le aree corticali responsabili del movimento operino attraverso questi moduli per generare il movimento globale ma è rilevante l’importanza dello studio di come questi moduli operino per la comprensione delle sinergie muscolari. 55
Le sinergie muscolari Fondamentale per lo studio delle sinergie muscolari è lo sviluppo di un algoritmo in grado di costruire una connessione tra la fisiologia del movimento umano e i segnali bioelettrici prelevati sulla cute del soggetto sperimentale in corrispondenza delle principali fasce muscolari coinvolte nel movimento stesso. L’algoritmo per valutare le sinergie muscolari si basa sullo strumento di Fattorizzazione Matriciale Non Negativa (NNMF) il quale permette di passare da una matrice complessa X che rappresenta le acquisizioni EMG (n canali x m campioni) al prodotto di due matrici di complessità inferiore W e H, a meno di un errore E: 56
Le sinergie muscolari L’obiettivo dell’analisi è minimizzare l’errore E attraverso la scelta delle matrici W e H. La colonne di W rappresenteranno i k moduli che descrivono le sinergie degli n muscoli coinvolti nell’acquisizione. Le righe di H rappresenteranno i k coefficienti di attivazione composti da m campioni. Dopo aver stabilito le caratteristiche dell’algoritmo per la minimizzazione dell’errore e per la scelta di k potrò ricostruire il segnale EMG (la Matrice X) attraverso il prodotto tra Sinergie e Coefficienti di attivazione 57
Le sinergie muscolari Il set di segnali EMG subisce una profonda pre-elaborazione le cui fasi fondamentali possono essere così riassunte: 1. Filtraggio passa-alto (50Hz) 2. Rettificazione 3. Filtraggio passa-basso (20Hz) 4. Normalizzazione 5. Smoothing (mooving average) Queste operazioni incideranno sull’aspetto del segnale nel tempo e sul suo spettro di densità di potenza. 58
Le sinergie muscolari 59
Le sinergie muscolari Le prove sperimentali suggeriscono che il SNC possa aggirare le complessità computazionali del controllo motorio generando comandi attraverso una combinazione lineare di sinergie motorie, ciascuna in grado di attivare un gruppo di muscoli come una singola unità. La scelta del numero K di sinergie è dunque fondamentale e non può prescindere dalla qualità della ricostruzione operata dalla NNMF. Per garantire una ricostruzione ottimale del segnale registrato si procede dunque con la classificazione della bontà dell’algoritmo in base al valore R2 della ricostruzione. •yi = dati stimati •xi = dati osservati •x = media dei dati osservati R2 o coefficiente di determinazione (rapporto tra la devianza spiegata e la devianza totale) è una proporzione tra la variabilità dei dati e la correttezza del modello statistico utilizzato e stabilisce la qualità della predizione effettuata su una sequenza di valori misurati 60
Le sinergie muscolari La scelta del numero k di sinergie viene fatta considerando il minor numero corrispondente ad una buona approssimazione del dato misurato (con R2>0.8); allo stesso modo si può interpretare l’azione del sistema nervoso come un controllore in grado di ottimizzare i processi e ridurne il più possibile la spesa energetica. 61
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