Il Piano TRIENNALE dell'Offerta Formativa 2019-2020 - Istituto ...
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Il Piano TRIENNALE dell'Offerta Formativa 2019-2020 L' EDUCAZIONE CRESCE SU SOLIDE RADICI -------------------------------------------------------------- Via Galeotto del Carretto, 3 - 15033 Casale Monferrato (AL) 0142/452270 – fax 0142/460884 Codice fiscale 91030140064 alic832002@istruzione.it www istitutocomprensivocasale1.it 0
Premessa pag. 3 Atto di Indirizzo pag. 4 1. IDENTITÀ pag. 10 1.1 Profilo storico e contesto territoriale pag. 10 1.2 Caratteristiche dell’Istituto Comprensivo pag. 13 1.3 Organigramma pag. 15 2. L’OFFERTA FORMATIVA pag. 21 2.1 Linee di Indirizzo di Istituto per Il Curricolo pag. 21 2.2 Il curricolo d’Istituto pag. 33 2.3 Organizzazione della didattica pag. 37 2.4 L’ambiente di apprendimento pag. 40 3. ORGANICO DOCENTI E A.T.A. pag. 54 3.1 Fabbisogno personale per triennio 2016/2017 pag. 54 4. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO pag. 57 4.1 Priorità, traguardi ed obiettivi nel piano di miglioramento 2016/2019 pag. 57 4.2 Scelte conseguenti ai risultati delle prove Invalsi pag. 65 4.3 Schede di progetto pag. 67 5. IL PIANO DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE pag. 75 5.1 Azioni coerenti con il Piano nazionale scuola digitale pag. 75 5.2 Formazione in servizio dei docenti pag. 77 5.3 Uso dei locali al di fuori dei periodi di attività didattiche pag. 85 Allegati pag. 86 PREMESSA L' entrata in vigore della Legge 13 luglio 2015 n. 107 costituisce un elemento di forte innovazione e uno stimolo per ogni scuola; richiede un rilevante impegno di pianificazione strategica nell' ottica della piena attuazione e del pieno esercizio dell' autonomia scolastica. 2
Sedici anni di autonomia ci hanno consentito di lavorare intensamente sulla pianificazione e sulla progettualità, costruendo e condividendo valori, priorità ed azioni di miglioramento che si sono concretizzate nei POF di questa Scuola, nei Report interni, relativi alle pratiche educative attuate, alle strategie organizzative e agli esiti ottenuti e nel Bilancio Sociale del 2013-2014. La Legge n. 107/2015 apporta integrazioni, modifiche e potenziamenti al quadro normativo e agli strumenti dell' autonomia. Facendo tesoro delle esperienze pregresse ci avviamo a costruire, con nuovi strumenti, una identità che realizzi l' evoluzione del processo di autonomia scolastica. L ’articolo 14 di tale legge si occupa del Piano Triennale dell’Offerta Formativa. L' elaborazione del Piano Triennale dell' Offerta Formativa è un sforzo e un passaggio fondamentale nel complessivo processo di realizzazione dell' autonomia; esso prevede un necessario approfondimento e l' indispensabile ampia condivisione di tutta la comunità scolastica. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare. È triennale ma rivedibile annualmente. In particolare il piano dell’offerta formativa dovrà contenere e sviluppare le strategie progettuali legate ai seguenti punti: • potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali; • iniziative di potenziamento e di attività progettuali per il raggiungimento degli obiettivi formativi; • le iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso (comma 10 della legge 107); • la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliare; • l’educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni; • percorsi formativi e iniziative diretti all’orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti degli studenti; • azioni atte a sviluppare e migliorare le competenze digitali degli studenti attraverso il Piano Nazionale per la Scuola Digitale. Lo sviluppo delle competenze digitali riguarda anche il personale docente e il personale tecnico e amministrativo, gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: • il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; • il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa; • c) il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento; • d) il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell' istituzione scolastica previsti dal regolamento. L’ Ufficio Scolastico Regionale verifica che il piano triennale dell’offerta formativa rispetti il limite dell’organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero dell’istruzione e dell’università e della ricerca gli esiti della verifica (comma 13 Legge 107). “Le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell'offerta formativa, che sono pubblicati nel Portale unico di cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente eventuali revisioni del piano triennale”. Casale Monferrato 1° settembre 2018 IL DIRIGENTE SCOLASTICO ROSSANA GIANELLA ATTO DI INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL POF TRIENNALE 2019 - 2022 3
IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTA • la Legge 59/1997 che introduce l’autonomia scolastica e il profilo della dirigenza; • il D.P.R. n. 275/99 che disciplina l’autonomia scolastica; • l’art. 3 del D.P.R. 275/99, come novellato dall’art. 1, c. 14 della L. 107/2015; • il D.L.vo n. 165 del 2001 e successive modifiche e integrazioni • il D.P.R. 20 marzo 2009, N.89, recante Revisione dell’ assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell’ art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 GIUGNO 2008 , N. 112 , convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 agosto 2009, N. 133 ; • il CCNL Comparto Scuola ; • l’art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 commi 1.2.3; • la Legge n. 107/2015 con le modifiche introdotte alla previgente normativa; • il Decreto Miur del 3 ottobre 2017 prot. n. 741; • il Decreto Miur del 3 ottobre 2017 prot. n. 742; • la Nota Miur del 10 ottobre 2017 prot. n. 1865 • TENUTO CONTO • delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012; • delle linee d’indirizzo fornite dal Consiglio d’Istituto nei precedenti anni scolastici; • delle risultanze del processo di autovalutazione dell’ Istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione; • che la formulazione del presente atto di indirizzo è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla Legge n. 107/2015 ; • che l’obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione sulle modalità di elaborazione dei contenuti indispensabili, degli obiettivi strategici, delle priorità, degli elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione, che devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (2016/2019), e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente; • che il Piano dell’Offerta Formativa, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 08.03.1999, n. 275 e della Legge di Riforma n. 107/2015 che introduce il PTOF (triennale), è elaborato dal Collegio Docenti sulla base delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico e dell'adeguamento dei programmi d’insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del coordinamento disciplinare (art. 7 comma 2 lett. a T.U. 297/94 e D.P.R. n. 275/99); • che il Collegio elabora il Piano e il Consiglio d’Istituto lo approva entro il mese di ottobre; • che annualmente, entro il mese di ottobre, il Piano può essere rivisto; • che per l’attuazione del Piano l’ Istituzione può avvalersi di un organico potenziato; PREMESSO Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è da intendersi non solo quale documento con cui l’ Istituzione dichiara all’ esterno la propria identità, ma costituisce il programma completo e coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di impostazione metodologica e didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la Scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell’ esercizio di funzioni che sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche in quanto tali, ma al contempo la caratterizzano e la distinguono. Il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone l’ Istituto, l’ identificazione e l’ attaccamento all’ istituzione, la motivazione, il clima relazionale ed il benessere organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello operativo ispirato al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della scuola non possono darsi solo per effetto delle azioni poste in essere dalla dirigenza, ma chiamano in causa tutti e ciascuno, quali espressione della vera professionalità che va oltre l’esecuzione di compiti ordinari, ancorché fondamentali, e sa fare la differenza; essi sono elementi 4
indispensabili all’ implementazione di un Piano che superi la dimensione del mero adempimento burocratico e ne faccia reale strumento di lavoro, in grado di canalizzare l’uso e la valorizzazione delle risorse umane e strutturali, di dare un senso ed una direzione chiara all’attività dei singoli e dell’istituzione nel suo complesso. EMANA il seguente atto di indirizzo rivolto al Collegio dei Docenti Nell’esercizio della sua discrezionalità tecnica il Collegio Docenti è chiamato ad elaborare il Piano per il triennio che decorre dall’ anno scolastico 2016-2017. Ai fini dell’ elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico formula i seguenti indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e amministrazione: Principi basilari: • L’elaborazione del POFT deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza; • L’Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine della scuola. Ai fini della elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico ritiene fondamentale e indispensabile che si seguano le presenti indicazioni: • rafforzare i processi di costruzione del curricolo d’ istituto verticale e caratterizzante l’ identità dell’ istituto; • strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano esattamente alle Indicazioni Nazionali ed ai Profili di competenza intesi non come punto di arrivo per gli studenti migliori, bensì come i livelli che obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno studente nell’esercizio del diritto-dovere all’istruzione; • rafforzare i processi di valutazione e autovalutazione d’ istituto intesi non solo come mero adempimento in base alla normativa vigente (Invalsi – RAV – valutazione esterna) ma anche e soprattutto come strumenti preziosi di riflessione sulle proprie pratiche educative e didattiche, sull’ efficacia ed efficienza dell’ area organizzativa e sulle scelte di ampliamento dell’offerta formativa. Da ciò deriva la necessità di: • migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio (curricolo del singolo studente, curricolo per classi parallele, curricolo per ordine di scuola, curricolo d’istituto); • superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare l’impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l’ azione didattica, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logico-matematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali (imparare ad imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche); 5
• operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze; • monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio (a partire da una segnalazione precoce di casi potenziali DSA/ BES/ dispersione); • abbassare le percentuali di dispersione e di abbandono; • implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione, correzione, miglioramento dell’offerta formativa e del curricolo; Relativamente all’adozione dei libri di testo si ritiene fondamentale: • nell’ organizzazione dell’ intera attività didattica per Competenze e per classi parallele individuare quale criterio comune generale per l’adozione dei libri di testo quello di uniformare i testi per classi parallele. • Altro criterio è quello di rendere coerente l’ adozione con il Piano dell’Offerta Formativa. SCELTE DI GESTIONE E AMMINISTRAZIONE Si ritiene fondamentale • integrare funzionalmente le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali; • potenziare ed integrare il ruolo dei Dipartimenti e delle Funzioni Strumentali al PTOF; • migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti; • promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all’interno dell’istituzione; • generalizzare l’ uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza; • migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche anche tramite la partecipazione ai PON; • migliorare l’ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica); • sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell’innovazione metodologico-didattica; • implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; • accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti, fundraising; • operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo; Questo per consentire: • la coerenza tra servizi offerti, esigenze dell’ utenza, disposizioni normative; • la creazione di un’offerta formativa e di un’organizzazione sempre più verificabili e passibili di aggiustamenti; • la valorizzazione dell’ identità specifica della comunità in una dimensione irrinunciabile di apertura alle dimensioni europea e globale. Il Piano dovrà pertanto includere nell’ordine; • Carta dei Servizi • Offerta Formativa, • Curricolo Verticale; • Attività Progettuali; • Regolamenti (da aggiornare in base alle nuove normative vigenti); • quanto previsto dalla Legge n.107/2015 al comma 7 dalla lettera a alla lettera s nonché: iniziative di formazione per gli studenti, compresa la conoscenza delle procedure di primo soccorso (Legge n. 107/15 comma 16), 6
• attività formative obbligatorie per il personale docente ed ATA (Legge n.107/15 comma 12); • definizione risorse occorrenti, attuazione principi pari opportunità, parità dei sessi, lotta alla violenza di ogni genere; • percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento ed alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (Legge n. 107/15 comma 29); • azioni per difficoltà e problematiche relative all’integrazione degli alunni stranieri e con italiano come L2, azioni specifiche per alunni adottati; • azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e personale attraverso il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (obiettivi specifici al comma 58); • descrizione dei rapporti con il territorio. Il Piano dovrà inoltre includere ed esplicitare: • gli indirizzi del DS e le priorità del RAV; • il fabbisogno di posti comuni, di sostegno, e per il potenziamento dell'offerta formativa; • il fabbisogno di ATA; • il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali; • il piano di miglioramento (riferito al RAV); • la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti. Si riportano qui di seguito i commi della legge 107 che espressamente si riferiscono al Piano dell'Offerta Formativa Triennale e che indicano anche il quadro e le priorità ineludibili. È certamente indispensabile che si proceda ad una lettura integrale della nuova norma. Commi 7. Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità, nonché' in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché' alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori; d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché' della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico- finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014; m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, 7
comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti; r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; s) definizione di un sistema di orientamento. 12. Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa. Il predetto piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché' la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche. Il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre. 13. L'ufficio scolastico regionale verifica che il piano triennale dell'offerta formativa rispetti il limite dell'organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca gli esiti della verifica. 14. L'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, e' sostituito dal seguente: «Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). - 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché' del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. 3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché' i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80. 4. Il piano e' elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto. 5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti». 15. All'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2, secondo periodo, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, come sostituito dal comma 14 del presente articolo, si provvede nel limite massimo della dotazione organica complessiva del personale docente di cui al comma 201 del presente articolo. 16. Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, 8
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013. 17. Le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell'offerta formativa, che sono pubblicati nel Portale unico di cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente eventuali revisioni del piano triennale. 29. Il dirigente scolastico, di concerto con gli organi collegiali, può individuare percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché' la valorizzazione del merito scolastico e dei talenti. A tale fine, nel rispetto dell'autonomia delle scuole e di quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 1° febbraio 2001, n. 44, possono essere utilizzati anche finanziamenti esterni. 60. Per favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, le istituzioni scolastiche, anche attraverso i poli tecnico-professionali, possono dotarsi di laboratori territoriali per l'accusabilità' attraverso la partecipazione, anche in qualità di soggetti cofinanziatori, di enti pubblici e locali, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori e imprese private, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio; b) fruibilità di servizi propedeutici al collocamento al lavoro o alla riqualificazione di giovani non occupati; c) apertura della scuola al territorio e possibilità di utilizzo degli spazi anche al di fuori dell'orario scolastico. òòòòòòòòòòòòòòòòòò Il Collegio docenti è tenuto ad una attenta analisi del presente atto di indirizzo, in modo da assumere deliberazioni che favoriscano la correttezza, l’efficacia, l’efficienza, l’imparzialità e trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni. Poiché il presente ATTO DI INDIRIZZO, introdotto da una normativa recente, si colloca in un momento di grandi cambiamenti normativi, si avvisa sin d’ora che potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione. Consapevole dell’ impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio Docenti e dello zelo con cui il personale docente assolve normalmente ai propri doveri, il Dirigente Scolastico ringrazia per la competente e fattiva collaborazione ed auspica che con entusiasmo si possa lavorare insieme per il miglioramento della nostra scuola. Casale Monferrato 7 novembre 2018 IL DIRIGENTE SCOLASTICO ROSSANA GIANELLA 9
Cari genitori i nostri ragazzi crescono, insieme a noi, in una società che cambia velocemente, eterogenea, in cui si moltiplicano rischi e opportunità. In questo nuovo scenario alla Scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni ragazzo sviluppi una identità consapevole e aperta. La società si fa sempre più complessa proprio per l’azione congiunta dell’informazione tramite Internet, del mercato globale e delle immigrazioni, producendo un habitat umano nuovissimo e sempre più confuso a livello globale. Ma la complessità è anche un compito educativo: una sfida che ci viene dalla società aperta e plurale e che ci indirizza nell’agire educativo e formativo imponendoci di pensare a ragazzi “più aperti”, che possiedano saldamente i saperi e i linguaggi culturali di base, ma che siano contestualmente più pronti ad affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali. Il nostro PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA è centrato sulla crescita e promozione dello studente, sulla sua valorizzazione come persona e realizzazione umana e culturale. La Scuola, costruita così come un luogo accogliente, coinvolgerà gli studenti stessi nell’assunzione di responsabilità, esplicitando l’importanza delle condizioni che favoriscono lo star bene a scuola per ottenere da loro più ampia partecipazione al progetto educativo. L’AREA DELLA DIDATTICA persegue l’acquisizione di solide competenze di base (linguistiche, logiche, matematiche e scientifiche) e trasversali (prevalentemente sociali). La nostra Scuola propone le discipline come strumento per sollecitare le capacità di ragionamento, di riflessione e di apprendimento fornendo a tutti e a ciascuno solidi strumenti culturali e offre agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base nelle discipline fondamentali: italiano, matematica, scienze, ma anche lingue straniere, nuove tecnologie, cultura storica. Gli studenti saranno condotti a elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali. L’AREA DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI opera in funzione della formazione della personalità del ragazzo e prevede l’attivazione integrale di tutte le dimensioni fondamentali: lo studente è protagonista del proprio percorso di apprendimento e vi partecipa non solo con la “testa”, ma con tutto il suo “uni- verso”, con i suoi affetti e le sue emozioni, determinanti per la motivazione all’apprendimento. L’AREA DELLA RELAZIONALITÀ è volta alla costruzione di un clima, nella scuola, orientato al dialogo, all’integrazione, all’accoglienza, al rispetto reciproco e alla promozione del talento e di comportamenti corretti nei confronti dell’ambiente scolastico. L' obiettivo trasversale più importante è insegnare agli studenti la "comunicazione efficace" che favorisce la relazione costruttiva con gli altri. Lavoriamo per creare un ambiente educativo dove la diversità e l’unicità di ogni alunno diventa valore, risorsa, ricchezza per tutti, dove si valorizzano le diverse identità e radici, ponendo le basi per un inserimento attivo nella dimensione sociale e per una partecipazione, anche in stretta connessione col territorio, al “bene comune”. L’AREA DELLA PARTECIPAZIONE prevede il coinvolgimento attivo degli alunni e delle loro famiglie in un’ottica di assunzione di responsabilità rispetto al percorso formativo dei figli, un’informazione costante sul loro percorso didattico ed educativo e un atteggiamento collaborativo e responsabile di genitori e figli nei confronti della scuola. IL CORSO A INDIRIZZO MUSICALE rappresenta un apprezzabile contributo della scuola “Andrea Trevigi” al progetto educativo di ogni ragazzo per l’alto valore formativo di tale insegnamento. Importante risulta, infatti, il contributo della Musica alla formazione della persona in termini di sensibilità, di senso di responsabilità, di capacità di impegno personale, di dedizione, di autodisciplina. Casale 12 gennaio 2019 Il Dirigente Scolastico Rossana Gianella 10
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1. IDENTITÀ 1.1 PROFILO STORICO E CONTESTO TERRITORIALE Il contesto territoriale dell' Istituto Comprensivo “Anna D’ Alençon” è Casale Monferrato, comune situato al limite nordorientale delle colline del Monferrato, sulla destra del fiume Po. Città vivace e aperta, Casale Monferrato è stata capace di far convivere e dialogare, nella sua lunga storia prima di capitale del piccolo stato del Monferrato, poi di importante centro agricolo e infine di polo industriale e operaio, culture diverse che hanno rappresentato negli anni il punto di forza della sua realtà economica, oggi in difficoltà. Nel tempo si è dotata di un’area industriale attrezzata, ha potenziato le strutture civili e culturali con l’apertura della Biblioteca Civica, del Museo Civico, del Palazzetto dello Sport, e avviato al contempo la necessaria bonifica dall’amianto che rappresenta una vera piaga nella storia epidemiologica della città. Il territorio è caratterizzato dalla prevalenza di popolazione anziana e con un saldo demografico negativo, nonostante il costante aumento del numero di immigrati. Città dalle buone referenze nel settore della viticoltura, culla di antiche tradizioni industriali, prima nella produzione della calce e del cemento e poi nel settore meccanico del freddo e delle rotative, vantava anche una solida tradizione culturale, come dimostra la concessione Napoleonica di un Liceo Classico, oltre che di un Tribunale Civile e Penale. Anche oggi, che ormai è ben lontana dagli antichi fasti di capitale del Monferrato, continua a costituire un punto di riferimento per i paesi del circondario: città a misura d'uomo, ancora abbastanza ricca di quei valori che non si trovano tanto facilmente in altri contesti abitativi. L'economia del Casalese era ben bilanciata tra settore agricolo, industriale e terziario: nel settore agricolo prevalgono viticoltura, risicoltura, cerealicoltura ed orticultura; nel settore industriale prevaleva la metalmeccanica (l'industria del freddo, delle macchine per la grafica che erano leader nel mondo); era presente un variegato sistema artigianale e di piccole unità industriali. Il settore terziario era costituito da servizi legati alla pubblica amministrazione e da servizi commerciali, con un significativo incremento dell'impegno in campo turistico, indirizzato sia al turismo di breve periodo, enogastronomico, che al turismo d'arte. Conseguentemente la situazione occupazionale si presentava più favorevole di quella di molti territori e ambiti circostanti sia nella provincia che ai confini. Le richieste di forza-lavoro presentavano una significativa componente di qualifiche medio-alte, avanzate soprattutto dalle industrie della zona per il personale tecnico. Queste caratteristiche avevano reso la città un polo di attrazione per l'insediamento di immigrati provenienti in passato da varie regioni italiane e oggi da paesi europei ed extraeuropei che hanno dato origine a una realtà interculturale sempre più visibile e significativa e nello stesso tempo hanno sollecitato la città ad attivarsi nel campo della formazione permanente di giovani e adulti. Tuttavia gli ultimi anni sono stati segnati da una forte recessione e da una riduzione del prodotto lordo con una rilevante caduta della domanda interna, come risultato della contrazione dei consumi delle famiglie. Gli effetti della crisi economica, che ha avuto un riflesso sulla dinamica e sulla composizione del reddito disponibile, si sono riversati duramente su tutti i settori produttivi, determinando la cessazione di ditte, l’ ampio ricorso alla cassa integrazione, il restringimento della base produttiva e una forte riduzione dell’occupazione, con previsioni che non lasciano intravedere una rapida inversione di tendenza. La crisi economica e sociale che ha colpito il nostro Paese e l’ Europa intera sta erodendo quel tessuto economico fatto di piccole e medie imprese che aveva reso questo territorio, fino a pochi anni fa, un luogo prospero; la delocalizzazione e l’apertura dei mercati a Paesi economicamente 12
nascenti sta creando disoccupazione e insicurezza economica e sociale. Il sistema politico nazionale è lacerato da una grave crisi etica e la sfiducia nel “sistema Italia” sta creando una situazione di gravi timori soprattutto per il futuro dei giovani che sono ormai la categoria meno tutelata. Oggi tante famiglie vivono difficoltà di varia natura, non ultima quella economica, in un periodo storico problematico per l’Italia per i motivi che l’attualità ci espone ogni giorno. L’economia del Casalese, rispecchia attualmente la crisi nazionale La città, che in passato è stata appunto polo di attrazione per l' insediamento di immigrati, è oggi in calo demografico vistoso. La comunità civile di Casale è profondamente segnata dalla tragedia delle vittime dell’amianto, ancora ben lontana dalla conclusione nonostante la fabbrica dell’Eternit sia stata smantellata da parecchi anni. Le recenti vicende processuali hanno portato alla ribalta nazionale il dramma delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, hanno vissuto il dramma del mesotelioma; le scuole del territorio, collaborando attivamente con l’Associazione delle Vittime, hanno dato un contributo significativo alla sensibilizzazione dei giovani e della cittadinanza tutta sulle tematiche connesse a questa dolorosa vicenda. Presentando le caratteristiche del territorio di Casale, non bisogna trascurare le numerose positività che esso presenta: vivacità culturale (convegni, rassegne teatrali, concerti, offerta di visite guidate a chiese e musei, …); diffuso interesse per il mondo dello sport e la pratica sportiva (numerosissime le società presenti, con una variegata offerta per tutte le fasce d’età); diffusa attenzione al mondo della scuola, come dimostrano le proposte di collaborazione che, sotto forma di progetti/attività/concorsi/iniziative varie, vengono offerte ogni anno agli istituti scolastici cittadini; presenza di numerose associazioni di volontariato. Qui opera e cresce il nostro Istituto Comprensivo, nato il 1° settembre 2012 a seguito del “Dimensionamento” degli Istituti Scolastici voluto dalla Legge n. 111 dell’ agosto 2011 che ha inteso sopprimere le Direzioni Didattiche e le Scuole Secondarie di 1° Grado riaggregando tali ordini di scuola in Istituti denominati “Comprensivi” . Il Comune di Casale Monferrato ha rivisto la propria rete scolastica cittadina relativa al primo ciclo di istruzione riaggregando le istituzioni preesistenti in tre Istituti Comprensivi. La generalizzazione degli Istituti Comprensivi che riuniscono scuola dell’ infanzia, primaria e secondaria, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall’ età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo offre entro un unico percorso coerente e strutturante. L’utenza scolastica delle scuole dell’Istituto Comprensivo è rappresentativa, nella sua eterogeneità, della popolazione residente nella zona. Il nostro Istituto intitolato ad Anna D’ Alençon offre il suo percorso educativo in due sedi centrali, nella zona storica, affacciate verso il centro e la Piazza Castello. Nella sede di via del Carretto 3 si trovano la Scuola dell’ Infanzia e la Scuola Primaria “Martiri della Libertà”. Dal 1° settembre 2018 la Scuola Secondaria di 1° Grado “Andrea Trevigi” opera nel nuovo edificio detto "Cova-Adaglio" appositamente ristrutturato dall' Amministrazione Comunale che ha rimesso a nuovo e dotato di tutti i sistemi di sicurezza un edificio risalente ai primi anni del 1900 e donato al Comune dai coniugi Cova-Adaglio benefattori illuminati che con i proventi del loro commercio hanno inteso offrire alla città un nuovo "asilo" per i tanti bambini casalesi. Gli edifici del centro storico accolgono soprattutto gli allievi che provengono dai quartieri dell'Agro Callori, Salita S.Anna, e, nella Scuola Secondaria, anche da Oltreponte, da Casale Popolo e Morano, oltre che, naturalmente, dal centro città. Nel quartiere del Ronzone, dal 1° settembre 2011 è stata aperta la Scuola dell’ Infanzia “Verdeblu”, in un nuovissimo edificio costruito nell’ ambito del Progetto "Eternot" nato per riqualificare il quartiere sede dell’ ex fabbrica “Eternit”, mentre nella frazione di Santa Maria Del Tempio, in edifici separati ci sono la Scuola dell’ Infanzia e la Scuola Primaria appartenenti all’ Istituto Comprensivo, che molto risentono del calo demografico cittadino. Scuola, famiglie e territorio devono avere l’opportunità di dialogare e assumere responsabilità precise in ordine alle priorità formative condivise, affinché ciascuna agenzia faccia la propria parte nel rispetto delle diverse funzioni e nell’interesse comune dell’educazione dei minori. 13
L’autonomia scolastica colloca l’offerta formativa delle scuole nel quadro delle esigenze espresse dal territorio. Ciò implica necessità di collegamento, di scambio di informazioni e di buone pratiche, nonché una corretta azione di rilevazione dei bisogni e di verifica, diretta a ri-orientare l’ offerta formativa. La prospettiva dell’integrazione delle offerte sollecita la nostra scuola a progettare, collaborare e negoziare con gli enti locali, con gli organi collegiali e le agenzie/associazioni del territorio che hanno competenza di orientamento e formazione, ponendo le condizioni per un’efficace contestualizzazione dell’impegno educativo. Nel territorio dell'Istituto sono presenti numerose associazioni di volontariato (Oratori, Agenzia Famiglia, Associazione Conferenze di San Vincenzo.) ed enti del terzo settore che già svolgono attività di aggregazione e di intervento sociale. Esse rappresentano un interlocutore privilegiato per la realizzazione di iniziative di formazione extrascolastica e la creazione di momenti di aggregazione sociale e di organizzazione del tempo libero. Altrettanto numerosi sono le società sportive che svolgono uno specifico intervento di avvicinamento alla pratica sportiva. La nostra scuola aderisce inoltre ai progetti promossi dalle seguenti associazioni: A.F.E.V.A. (associazione familiari e vittime amianto), LIONS, Associazione "Noi in Monferrato" (conoscenza del territorio), L.I.L.T. (lega italiana per la lotta ai tumori). I genitori degli allievi rappresentano una risorsa necessaria e imprescindibile per realizzare un’efficace contrattualità educativa nella direzione della corresponsabilità (si allega il patto di corresponsabilità). L’identità dell’Istituto Comprensivo, fondata sulla sua storia e in continuo divenire grazie al contributo peculiare di ogni componente della comunità educante, si struttura intorno ad una MISSION e ad una VISION. 14
LE RISORSE EDUCATIVE DEL TERRITORIO Scuola, famiglie e territorio devono avere l’opportunità di dialogare e assumere responsabilità precise in ordine alle priorità formative condivise, affinché ciascuna agenzia faccia la propria parte nel rispetto delle diverse funzioni e nell’interesse comune dell’educazione dei minori. L’autonomia scolastica colloca l’offerta formativa delle scuole nel quadro delle esigenze espresse dal territorio. Ciò implica necessità di collegamento, di scambio di informazioni e di buone pratiche, nonché una corretta azione di rilevazione dei bisogni e di verifica, diretta a ri-orientare l’ offerta formativa. La prospettiva dell’integrazione delle offerte sollecita la nostra scuola a progettare, collaborare e negoziare con gli enti locali, con gli organi collegiali e le agenzie/associazioni del territorio che hanno competenza di orientamento e formazione, ponendo le condizioni per un’efficace contestualizzazione dell’impegno educativo. Nel territorio dell'Istituto sono presenti numerose associazioni di volontariato (Oratori, Agenzia Famiglia, ALT 76, Associazione Conferenze di San Vincenzo, A.N.F.F.A.S.) ed enti del terzo settore che già svolgono attività di aggregazione e di intervento sociale. Esse rappresentano un interlocutore privilegiato per la realizzazione di iniziative di formazione extrascolastica e la creazione di momenti di aggregazione sociale e di organizzazione del tempo libero. Altrettanto numerosi sono le società sportive che svolgono uno specifico intervento di avvicinamento alla pratica sportiva. La nostra scuola aderisce inoltre ai progetti promossi dalle seguenti associazioni: A.F.E.V.A. (associazione familiari vittime amianto), LIONS, Orizzonti (conoscenza del territorio), L.I.L.T. (lega italiana per la lotta ai tumori). I genitori degli allievi rappresentano una risorsa necessaria e imprescindibile per realizzare un’efficace contrattualità educativa nella direzione della corresponsabilità (si allega il patto di corresponsabilità). L’identità dell’Istituto Comprensivo, fondata sulla sua storia e in continuo divenire grazie al contributo peculiare di ogni componente della comunità educante, si struttura intorno ad una MISSION e ad una VISION. IL PERCHÉ DI UN NOME L’Istituto Comprensivo è intitolato ad Anna d’Alençon, una donna forte e capace che seppe guidare Casale e il Marchesato del Monferrato nel turbolento periodo delle guerre d’Italia. Anna d’Alençon era figlia del duca Reyner d’Alençon e nipote di Francesco di Valois, futuro re di Francia. Anna giunse a Casale nel 1508 in sposa al marchese Guglielmo al quale diede tre figli, Maria, Margherita e Bonifacio. Nel 1518 Anna rimase vedova, così divenne reggente per il figlio Bonifacio ancora in tenera età, e dovette affrontare situazioni difficili: le epidemie di peste del 1522 e del 1528-29, e le conseguenze della guerra tra Spagna e Francia. Dopo la morte del figlio Bonifacio, finì la dinastia dei Paleologi; la Marchesa Anna decise di donare il palazzo marchionale alle monache Domenicane di Santa Caterina. Il marchesato passò ai Gonzaga grazie al matrimonio tra Margherita e Federico Gonzaga. Gli sposi lasciarono la reggenza alla marchesa Anna, che morì nel 1562 nel convento di Santa Caterina, dove si era ritirata da alcuni anni. Lì fu sepolta per sua volontà anche se nessuna lapide ne indicò la tomba. 15
1.2 CARATTERISTICHE DELL' ISTITUTO COMPRENSIVO "ANNA D' ALENÇON" LA SEDE DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO È PRESSO LA SCUOLA MARTIRI DELLA LIBERTÀ . L' Istituto Comprensivo "Anna D' Alençon" è così costituito: SCUOLE DELL' INFANZIA • Plesso Martiri della Libertà sita al piano terreno della sede centrale in centro città • Plesso Verdeblù nel quartiere del Ronzone • Plesso Santa Maria del Tempio nell' omonima frazione del Comune di Casale Monferrato SCUOLE PRIMARIE • Plesso Martiri della Libertà nella sede dell' Istituto in centro città • Plesso di Santa Maria del Tempio nell' omonima frazione del Comune di Casale Monferrato SCUOLA SECONDARIA DI 1 ° GRADO • Plesso Andrea Trevigi poco distante dalla sede dell' Istituto, in centro città (centro storico) Nel complesso ci sono 1047 alunni suddivisi in: ▪ 229alunni alle Scuole dell’Infanzia ▪ 406 alunni alle Scuole Primarie ▪ 412 alunni alla Scuola Secondaria di primo grado L’organico docenti dell’Istituto Comprensivo è composto da 108 unità così suddivise: ▪ 21 docenti Scuola dell’Infanzia ▪ 39docenti Scuola Primaria ▪ 44 docenti Scuola Secondaria di primo grado Gli assistenti amministrativi sono 5 e i collaboratori scolastici sono 16, coordinati dal Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi. Servizi Amministrativi Orario di funzionamento della Segreteria Dal lunedì al venerdì h. 8.00/18.00 Sabato h. 8.00/13.00 solo Segreteria presso Scuola Trevigi Orario di apertura al pubblico Tutti i giorni h 8.30/10.00 Tutti i pomeriggi h 15.30/17.00 Servizi ausiliari Il sevizio di pulizia dei locali e di vigilanza viene garantito con personale statale in orari funzionali al servizio scolastico ed è integrato dal servizio svolto da personale dell' impresa che ha l' appalto per la pulizia. 16
PLESSO DI SCUOLA SEC. DI 1° GRADO Classi Docenti Alunni "ANDREA TREVIGI" Casale Monferrato 18 44 412 Piazza S. Francesco 16 Tempo Normale 30 ore Tempo Prolungato Rientri nel ORARIO DI FUNZIONAMENTO Indirizzo Musicale 36 ore Tempo Prolungato 33 ore Lunedì e giovedì PLESSI DI SCUOLA DELL’ Sezioni Docenti Alunni Collaboratori INFANZIA Martiri della Libertà 6 16 135 2 Verdeblù 3 8 78 1 Santa Maria del Tempio 1 2 15 / ORARIO DI Entrata Uscita FUNZIONAMENTO Martiri della Libertà 08.00/09.15 16.45/17.00 Verdeblù 08.00/09.15 16.30/17.00 Santa Maria del Tempio 08.00/09.15 16.30/17.00 PLESSI DI SCUOLA PRIMARIA Classi Docenti Alunni Collaboratori Martiri della Libertà 5 CASALE MONFERRATO 19 37 406 Via Galeotto del Carretto 3 Santa Maria del Tempio CASALE MONFERRATO 2 2 25 1 Frazione Santa Maria Del Tempio Cantone Chiesa 12 ORARIO DI FUNZIONAMENTO Tempo Normale Tempo Pieno Martiri della Libertà Lunedì/venerdì: 08.15 - 12.45 Lunedì/Venerdì 08.30-16.30 Rientri Lunedì/Giovedì 14.00 – 16.30 / 17
TEMPI E SERVIZI L'ufficio di segreteria assicura celerità nell'erogazione dei servizi: • iscrizioni (di norma subito o nei tempi stabiliti dalla legge) • rilascio certificati e attestati alunni/e (entro tre giorni lavorativi) • pratiche degli insegnanti (istruzione della pratica generalmente subito, chiusura in relazione alla complessità della stessa) • i documenti di valutazione degli alunni/e e gli attestati sono consegnati direttamente dagli insegnanti di classe al termine dell'anno scolastico in data di cui è dato preavviso a tutte le famiglie. Al fine di garantire la privacy e la cura nel trattamento dati personali in tutte le operazioni riguardanti dati comuni e dati sensibili, l'Istituto ha provveduto a stilare il Documento Programmatico sulla Sicurezza e ad aggiornare tutto il personale sui temi riguardanti la Privacy e il trattamento dati nelle scuole. PROCEDURA DEI RECLAMI La scuola accetta ogni forma di segnalazione degli utenti relativa a situazione di disservizio o di manifesta illegittimità, concernente a quanto è di sua competenza, in forma orale o scritta. Le segnalazioni devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. I reclami verbali o telefonici debbono successivamente essere sottoscritti. Segnalazioni anonime non sono prese in considerazione. II Capo dell'Istituto risponderà a norma di legge. Qualora la disfunzione evidenziata non sia di competenza del Dirigente Scolastico, al segnalante saranno fornite indicazioni circa il corretto destinatario. CALENDARIO SCOLASTICO L'inizio, il termine, la sospensione delle lezioni per festivit à o altre ricorrenze sono determinati annualmente secondo un calendario regionale. Possono essere apportati adattamenti deliberati dal Consiglio di Istituto, in relazione a esigenze e tradizioni del territorio. 18
1.3 ORGANIGRAMMA 19
ORGANIGRAMMA DELL' ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO Rossana GIANELLA DIRETTORE SERVIZI GENERALI Alessandro COLOMBI AMMINISTRATIVI DOCENTI COLLABORATORI Michela RUTO – Paolo BIASOTTO FUNZIONI STRUMENTALI POZZI Patrizia FERRARI Paolo PICCO Margherita MARIUZZO Cinzia CHIARAMONTE Lorenza COSTANZO Fiorenza CATTANEO Laura PRIARONE Daniela COORDINATORI DI PLESSO E Infanzia S.M.T CIBINO Lia RESPONSABILI DELLA SICUREZZA Infanzia Martiri CROVA Rosy Infanzia Verdeblu SAVINI Maria Grazia Primaria S.M.T. COSTANZO Maria Primaria Martiri RUTO Michela Secondaria Trevigi BIASOTTO Paolo ANIMATORE DIGITALE Chiaramonte Lorenza RESPONSABILE INDIRIZZO MUSICALE Daniela Priarone GIORNALISTA DENICOLAI Rossana COMITATO DI VALUTAZIONE DEL BALDI Orietta SERVIZIO DEI DOCENTI CRISFULLI Cinzia CATTANEO Laura COMITATO DI VALUTAZIONE GIANELLA ROSSANA (Ds); BALDI Orietta, CATTANEO Laura, CRISFULLI Cinzia (docenti); ZANOTTI FRAGONARA Simone (genitori), membro esterno di nomina da parte dell’Usr CABRINO LUISELLA (Ds). RESPONSABILE-LABORATORIO INFORMATICA TREVIGI E LIM NASTA Massimo RESPONSABILE-LABORATORIO MARIUZZO Cinzia INFORMATICA MARTIRI VIAGGI DI ISTRUZIONE DOLCE Betty RESPONSABILE-LABORATORIO CATTANEO Laura SCIENTIFICO TREVIGI RESPONSABILI DISABILITA' Girino Patrizia, Berra Piermaria, Franzoso RESPONSABILI RAIMONDO Daniela ACCOGLIENZA STRANIERI TARDITO Laura RESPONSABILI CONTINUITA' RAIMONDO Daniela, RUTO Michela, MAZZUCCO Daniela RESPONSABILI ORIENTAMENTO COSTANZO Fiorenza, CATTANEO Laura 20
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