IL GATTO CON GLI STIVALI - Dino Battaglia - afNews
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Il gatto con gli stivali di Dino Battaglia © 2016 – Mosquito – Eredi Battaglia © 2020, Edizioni NPE Tutti i diritti riservati. Collana Dino Battaglia, 10 Direttore editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Caporedattore e Ufficio stampa: Stefano Romanini ufficiostampa@edizioninpe.it Coordinamento editoriale: Valeria Morelli Correzione bozze e revisione: Stefano Romanini Stampato tramite Tespi srl – Eboli (SA) nel mese di agosto 2020 Si ringraziano Gianni Bunoro ed Erasmo Frascaroli per la gentile consulenza. Edizioni NPE – Nicola Pesce Editore è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/EdizioniNPE instagram.com/EdizioniNPE #edizioninpe
C'era una volta un anziano mugnaio e c'erano anche i suoi tre figli. Questo mugnaio possedeva un vecchio mulino, un robusto asino e un vispo gatto che si divertiva a dar la caccia ai colombi e a vari altri animali, purché più piccoli di lui. 23
Bene, anzi male perché l'anziano mugnaio si ammalò. Sentendosi prossimo alla fine chiamò i suoi tre figli che si presentarono con aria mesta e sofferente. non sia mai che i miei figli abbiano a litigare per l'eredità. farò io le divisioni. il mulino toccherà a primo. a secondo l'asino. voi due mettendovi insieme avrete di che vivere discretamente. a te, mio terzo, lascerò il gatto. ma non rammaricarti, figlio mio. vedrai che alla fine mi ringrazierai. Il mugnaio morì. I tre figli, afflitti, si vestirono a lutto, accompagnarono il padre al camposanto e tornarono a casa. 24
è un buon mulino: con qualche restauro funzionerà a meraviglia. una bella bestia, il mio asino. non mi costerà nulla. mangia di suo e mi da' di che vivere. Terzo, con l'aria di chi non aveva le idee molto chiare, guardò il gatto con perplessità… ma anche il gatto sembrava perplesso. 25
prima di morire di fame potrei mangiarmi il gatto, ma il giorno dopo sarei da capo. e allora? non affliggerti, padrone. tuo padre sapeva quello che faceva. procurami un paio di stivali e un sacco. e che vuoi fare con questa roba? non ci pensare. dammi quello che ti chiedo e mettiti tranquillo. 26
Venduto il vestito della festa, Terzo si procurò gli stivali e il sacco. E siccome il vestito era in buono stato, per soprammercato gli fu dato anche un bel giubbetto a quadretti, giusto della misura del gatto. Molto contento dell'abbigliamento, il "Gatto con gli stivali", afferrato il sacco con una zampa e salutato calorosamente il padrone con l'altra, sparì all'orizzonte. Corse prima al mulino, dove rubacchiò un po' di miglio e di grano… 27
Si diresse poi nei prati a raccogliere trifoglio. Con il sacco pieno in spalla si avvicinò a una tana di lepri… 28
…sparse un po' di miglio e di grano… …e si nascose tra l'erba alta, facendo il morto. Appena un giovane leprotto, ancora ignaro delle insidie del mondo, si avvicinò all'appetitoso trifoglio, il gatto balzò in avanti e, fattagli la festa, lo cacciò nel sacco. 29
il più è fatto. Tagliando per i campi, il gatto arrivò sulla ora andiamo dal re. strada maestra che portava dritta alla reggia. Con tono sicuro e spigliato, chiese di essere ammesso alla presenza del sovrano. A un gatto con gli stivali e giubbetto a quadretti per giunta, coma si fa a dire di no? 30
Il nostro micio, che conosceva gli usi di corte, si esibì in una bella riverenza. maestà, il mio signore, il marchese di carabas, vi manda in omaggio questa lepre. molto gentile. di' al marchese di carabas, tuo padrone, che apprezzo il dono. 31
Il leprotto fu consegnato al capocuoco in persona che, conoscendo i gusti del suo reale padrone, sapeva come ammannirlo in salmì. Fiero della sua impresa, il giorno dopo, il Gatto con gli stivali si nascose in un campo di grano dove arrivavano spesso le beccacce a fare le loro scorribande. La trappola era pronta, il mucchietto di grano troppo appetitoso, e due imprudenti beccacce si avvicinarono giusto quel tanto per essere prese al laccio. 32
Sacco in spalla, il gatto ritornò alla reggia. maestà, due pernici per accetto con gran piacere il le mense reali da parte dono e che sia offerto all'inviato del marchese di carabas. del marchese un buon ristoro. mmm... troppo poco grasso! ah, sul servizio non ho niente da dire, ma sulla qualità del latte... be', stendiamo un velo pietoso! 33
Comunque, saporito o meno che fosse il latte reale, il Gatto con gli stivali continuò per almeno tre mesi a fornire selvaggina (che naturalmente proveniva dalle tenute del marchese di Carabas) per le tavole del re. Un bel giorno, il gatto ritornò trafelato dal suo padrone... presto! corri al fiume, spogliati e buttati in acqua vicino al grande albero. poi lascia fare a me. 34
Il marchese di Carabas (ormai questo sarà il nome di Terzo) eseguì a puntino quanto gli era stato richiesto. Il Gatto con gli stivali nascose con cura i vestiti del suo padrone, attento però alla strada maestra. Da lì doveva passare la carrozza del re, che si recava a passeggio con la principessa sua figlia. 35
Finalmente la scorse da lontano… aiuto! aiuto! maestà, aiuto! il marchese di carabas sta facendo il bagno e i ladri gli hanno rubato i vestiti! il mio amico gatto! presto, correte in soccorso del marchese! marchese 36
Tre valletti si precipitarono a soccorrere il marchese di Carabas, che non avesse mai da affogare. Intanto, un ufficiale incaricato al guardaroba reale, data un'occhiata al giovane che usciva dall'acqua, corse di gran carriera a palazzo per portare un abito adatto alle misure e al rango del marchese di Carabas. sei proprio un bel giovanotto e ora anche ben vestito. piacerai al re e naturalmente ricordati che sei il marchese di carabas. 37
caro marchese, sono felice di conoscervi e dirvi quanto abbia gradito la selvaggina che mi avete donato. vi prego di essere nostro ospite. anche mia figlia ne sarà felice. Gli occupanti della carrozza erano tre. La bella principessa guardava il bel marchese. Le occhiate erano reciproche e… i cuori battevano forte forte. 38
Il gatto intanto precedeva di gran carriera la carrozza. Arrivò a un campo di grano e si rivolse ai mietitori... state bene attenti: a chiunque vi chiederà di chi sono questi campi dovete assolutamente rispondere che appartengono al marchese di carabas! 39
se non lo farete sarete ridotti in polpette. se lo farete avrete un premio. Il Gatto con gli stivali indubbiamente incuteva un gran rispetto… guardando in su guardando in giù, brava gente, a chi voltandosi di qua, voltandosi di là, appartengono queste terre? tutto è proprietà del marchese di carabas. 40
mmm... devo riconoscere che il marchese ha una gran bella proprietà... Veloce come un Gatto con gli stivali, il nostro micio correva lungo la strada e tutti venivano istruiti sulle risposte. Arrivò in vista a chi appartiene appartiene all'orco di un castello e quel castello come tutte le terre così grande e qui intorno. tutto chiese ai mietitori: così bello? il paese è suo. 41
«La fortuna può capitare nei modi più impensati. Bisogna essere pronti a prenderla al volo o, in questo caso, a zampa di Gatto… con gli stivali!» Il gatto con gli stivali è una fiaba popolare dalla sua povertà, fingendosi scudiero del europea. Celebri divennero le versioni create marchese di Carabas e inscenando una serie da Charles Perrault e dai Fratelli Grimm. La di tranelli di cui cadrà vittima il re. storia racconta di un vecchio povero mugnaio Ancora una volta il maestro Dino che lascia in eredità al primo figlio un mulino, Battaglia si cimenta con una storia tratta al secondo un asino e al più piccolo un gatto. dal folclore occidentale, le cui tavole sono L’astuto felino, indossati un cappello e un splendidamente colorate dalla moglie Laura paio di stivali, aiuterà il ragazzo a fuggire De Vescovi. Dino Battaglia (Venezia 1923 – Milano 1983), consi- derato uno dei maggiori autori italiani di fumetto, è stato il primo italiano a conquistare il premio di “Miglior Di- segnatore Straniero” al Festival di Angoulême. Dando corpo ad atmosfere indefinite e misteriose, Dino Battaglia evoca con il suo pennino silenzi inquietanti e luci abbaglianti – anche grazie al supporto di una tecnica inconsueta nel fumetto come il tampone – e vedono così la luce fumetti che ancora oggi non smettono di sorpren- dere per la loro elegante e inquietante potenza espressiva. edizioninpe.it ISBN: 978-88-36270-07-1 euro 16,90
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