Il dopo Brexit La Gran Bretagna lascia l'Unione europea - Consiglio regionale della Lombardia
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Il dopo Brexit La Gran Bretagna lascia l’Unione europea Ufficio Relazioni esterne e Comunicazione Gennaio 2021
“Il nostro futuro è Made in Europe” – cit. Ursula von Der Layen L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, nota anche come Brexit è stata il processo che ha posto fine all'adesione del Regno Unito all'Unione europea, secondo le modalità previste dall'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea, come conseguenza del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea, in cui il 52% ha votato per lasciare l'Unione mentre il 48% ha votato per rimanere nell'UE, il governo britannico ha formalmente annunciato il ritiro del paese nel marzo 2017, avviando i negoziati Brexit che si sono conclusi il 24 dicembre 2020. I tre punti di discussione che hanno portato ad un ritardo nei negoziati tra UE e UK erano soprattutto i diritti di pesca, le regole sugli aiuti di stato e la governance dell’accordo. Il 30 dicembre 2020 la Camera dei Comuni di Westminster ha approvato l’accordo Brexit con l’Unione europea, che chiude così, almeno per quest’anno, l’uscita di Londra dall’Ue. A favore tutto il partito conservatore e gran parte del Labour, che ha deciso di appoggiare il “deal” del premier britannico. Dal 1° gennaio 2021 si applicano le disposizioni concordate nell’intesa in via provvisoria fino al 28 febbraio 2021. L’accordo passerà dalla Commissione europea al Consiglio UE e al Parlamento europeo e infine da tutti i 27 Governi degli Stati dell’UE. Quali saranno i cambiamenti Dal 1° gennaio la Gran Bretagna esce dal Mercato Unico e dall’Unione Doganale dei 27 Stati. E’ stato siglato un accordo di libero scambio che ha evitato di mettere a rischio gli scambi tra UK e i 27 Paesi UE e che riguarda in particolare le merci, ma anche altre aree di interesse dell'Ue, come investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporti, energia, pesca, protezione dei dati e coordinamento sulla previdenza. Il Regno Unito è il quinto importatore di beni italiani. Tra i settori di punta del nostro export, i più esposti a nuovi dazi sarebbero stati la meccanica strumentale, il tessile, il chimico e
l’agroalimentare. Nel 2019 poco più del 5% delle nostre esportazioni era diretto verso il Regno Unito. Ci saranno nuove regole e requisiti alla frontiera per la circolazione delle merci tra l’UE e il Regno Unito. Le merci che si sposteranno tra la Gran Bretagna e l'Ue saranno soggette a controlli doganali, normativi e di sicurezza, che porteranno a requisiti più burocratici. Il governo inglese avrà inoltre mano libera nell’applicare accordi commerciali con paesi extra-Ue, già finalizzati con 29 paesi e regioni del mondo che erano già parte di accordi con l’Ue, ma alle stesse condizioni di prima e non migliorativi per Londra, e con il Giappone, con cui l’UE non ha invece un accordo commerciale. Previsto poi un nuovo meccanismo di gestione delle risorse ittiche nelle acque britanniche e di quelle dell'Ue. L’accordo quadro sulla pesca stabilisce che i pescherecci dei Paesi Ue potranno mantenere, per un periodo di cinque anni, i due terzi dei diritti di pesca nelle acque territoriali britanniche garantiti fino a ora (per l’UE la pesca nelle acque britanniche conta per poco più di 600 milioni di euro). Per quanto riguarda la concorrenza l’Unione Europea teme che in futuro la Gran Bretagna possa promuovere delle norme (ad esempio in campo fito-sanitario o ambientale) meno stringenti rispetto a quelle che l’Ue impone alle proprie aziende, con il risultato di una concorrenza sleale da parte di Londra. Cosa che potrebbe avvenire anche nel caso in cui il Regno Unito riconoscesse alle proprie imprese degli aiuti di stato più generosi rispetto a quelli dei paesi europei (che devono sottostare alle regole comunitarie) distorcendo quindi ancora una volta la concorrenza. L’accordo prevede che Londra possa sì discostarsi dalla regolamentazione europea, ma non fino al punto di arrecare un danno alla libera e leale concorrenza. Qui entra in gioco la governance dell’accordo, ovvero le procedure che vengono avviate se una delle due parti ritiene che l’altra abbia assunto un comportamento sleale o si rifiuti di rispettare gli accordi, come quello sulla pesca. Tra questi ultimi anche quelli già previsti nell’accordo di recesso per i quali il Regno Unito dovrà provvedere a effettuare controlli doganali nel mare d’Irlanda, di fatto istituendo una (per quanto piccola) barriera doganale tra l’isola di Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord, al fine di garantire il rispetto degli accordi del Venerdì santo, che vietano l’istituzione di un confine fisico sull’isola d’Irlanda, tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord. Sul nodo cruciale della governance, Bruxelles avrebbe ottenuto un meccanismo di ‘arbitrato’ particolarmente snello e veloce nel caso in cui sorgano delle divergenze future sull’accordo e la possibilità di applicare delle ‘sanzioni’ (ad esempio sotto forma di dazi) qualora il Regno Unito si discosti da una leale concorrenza o non rispetti gli accordi (e ovviamente viceversa). Erasmus Il primo grande cambiamento riguarda il mondo dell'università. Il Regno Unito non parteciperà più al programma Erasmus per gli studenti. A partire dal prossimo anno gli studenti europei dovranno chiedere il visto e le rette universitarie raddoppieranno, fino a 30 mila euro all'anno, perché saranno equiparate a quanto già pagano gli studenti extra-europei. Per i giovani che sono già in Gran Bretagna per studio entro il 31 dicembre invece non cambia nulla.
Immigrazione e turismo Dal 1 gennaio chi vorrà trasferirsi in Gran Bretagna per lavoro dovrà avere un visto, che si può ottenere però solo se si ha già un'offerta di lavoro con uno stipendio minimo di 25.600 sterline, cioè circa 28 mila euro (meno in caso di lavori essenziali come i medici). Sarà più semplice trasferirsi in Gran Bretagna se si ha un dottorato di ricerca (specialmente in materie scientifiche). Non ci sarà invece un automatico riconoscimento per le professioni, come medici, architetti, dentisti, farmacisti, ingegneri, veterinari. I turisti invece non avranno bisogno di visto, ma possono fermarsi al massimo 3 mesi e devono avere un passaporto. Condivisione di informazioni sulla sicurezza Ci sono cambiamenti significativi nel modo in cui la Gran Bretagna e l'Ue condivideranno i dati di sicurezza, polizia e intelligence. Il Regno Unito non parteciperà più a Europol o Eurojust e perderà l'accesso al Sistema d'informazione Schengen, sebbene ci siano modi per condividere i dati dei passeggeri, delle impronte digitali, del Dna e dei veicoli. Trasporti Si garantisce la continuità dei collegamenti aerei, stradali, ferroviari e marittimi. Le disposizioni permetteranno che la concorrenza tra operatori sia esercitata in condizioni di parità in modo che i diritti dei passeggeri, dei lavoratori e la sicurezza dei trasporti non ne siano compromessi. Per il trasporto su strada, il cabotaggio sarà ridotto sebbene gli autotrasportatori che trasportano carichi tra l'Ue e il Regno Unito possano operare senza limiti e vi siano pieni diritti di transito. Servizi finanziari Dal 1° gennaio, i gruppi di servizi finanziari con sede nel Regno Unito perdono l'accesso automatico al mercato unico dell'Ue. Il nuovo accesso al mercato deve essere negoziato al di fuori dell'intesa commerciale in specifici accordi. Le parti concorderanno entro marzo 2021 un memorandum d'intesa sulla cooperazione normativa nei servizi finanziari. Disposizioni separate per l'energia e il clima La Gran Bretagna non parteciperà più al mercato interno dell'energia dell'Ue né farà parte del sistema di scambio di quote di emissioni del blocco. Il governo britannico istituirà un sistema di scambio di quote di emissioni nazionali (Uk ETS) dal 1° gennaio. Aiuti di Stato
L'accordo pone fine al regime Ue degli aiuti di Stato e consente a Londra di introdurre un proprio sistema di sussidi. Altra importante concessione dell'Ue. Tuttavia, il Regno Unito dovrà garantire che il suo regime di sussidi rispetti i principi chiave stabiliti nel trattato. L'accordo consente, inoltre, a entrambe le parti di adottare misure correttive se ci sono prove che non siano stati rispettati i principi condivisi. Costi di roaming Gli Stati membri dell'Ue hanno accettato di ridurre le tariffe di roaming per le connessioni mobili e i dati all'interno del loro mercato unico, un requisito legale per gli operatori di telefonia mobile che non si applicherà più alla Gran Bretagna dall'inizio del 2021. Se le società di telecomunicazioni dovessero introdurre tali tariffe, come nel caso della Svizzera, i cittadini che passano dall'Ue al Regno Unito dovranno disattivare il loro roaming dati o sostenere tariffe più elevate. In allegato i documenti pubblicati a fine dicembre 2020 e in discussione al Parlamento europeo : PE 68 2020 REV 1 23/12/2020 REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO CHE MODIFICA IL REGOLAMENTO (UE) 2017/2403 PER QUANTO RIGUARDA LE AUTORIZZAZIONI DI PESCA PER I PESCHERECCI DELL'UNIONE NELLE ACQUE DEL REGNO UNITO E LE OPERAZIONI DI PESCA DEI PESCHERECCI DEL REGNO UNITO NELLE ACQUE DELL'UNIONE https://data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-68-2020-REV-1/it/pdf PE 67 2020 REV 1 23/12/2020 REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RELATIVO A DETERMINATI ASPETTI DELLA SICUREZZA AEREA IN RELAZIONE ALLA FINE DEL PERIODO DI TRANSIZIONE DI CUI ALL'ACCORDO SUL RECESSO DEL REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA E IRLANDA DEL NORD DALL'UNIONE EUROPEA E DALLA COMUNITÀ EUROPEA DELL'ENERGIA ATOMICA https://data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-67-2020-REV-1/it/pdf PE 66/20 REV 1 23/12/2020 REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RECANTE NORME COMUNI ATTE A GARANTIRE LA CONNETTIVITÀ DI BASE DEL TRASPORTO AEREO DOPO LA FINE DEL PERIODO DI TRANSIZIONE DI CUI ALL'ACCORDO SUL RECESSO DEL REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA E IRLANDA DEL NORD DALL'UNIONE EUROPEA E DALLA COMUNITÀ EUROPEA DELL'ENERGIA ATOMICA https://data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-66-2020-REV-1/it/pdf PE 65 2020 REV 1 23/12/2020 REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RECANTE NORME COMUNI ATTE A GARANTIRE I COLLEGAMENTI DI BASE PER IL TRASPORTO DI MERCI E DI PASSEGGERI SU STRADA DOPO LA FINE DEL PERIODO DI TRANSIZIONE DI CUI ALL'ACCORDO SUL RECESSO DEL REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA E IRLANDA DEL NORD DALL'UNIONE EUROPEA E DALLA COMUNITÀ EUROPEA DELL'ENERGIA ATOMICA https://data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-65-2020-REV-1/it/pdf PE 60/2020 REV 1 23/12/2020 REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RELATIVO A DETERMINATI ASPETTI DELLA SICUREZZA E DELLA CONNETTIVITÀ DELLE FERROVIE IN RELAZIONE ALL'INFRASTRUTTURA TRANSFRONTALIERA CHE COLLEGA L'UNIONE E IL REGNO UNITO ATTRAVERSO IL COLLEGAMENTO FISSO SOTTO LA MANICA https://data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-60-2020-REV-1/it/pdf
Puoi anche leggere