I FUNGHI & COME RICONOSCERLI - Metodi scientifico-empirici di riconoscimento - Parco Valle Lambro
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I QUADERNI DEL PARCO Andrea Pasetti I FUNGHI & COME RICONOSCERLI Metodi scientifico-empirici di riconoscimento
I QUADERNI DEL PARCO Andrea Pasetti I FUNGHI i quaderni del Parco Scritti da esperti ed appassionati, i Quaderni del Parco hanno l’obiettivo di raccontare il Parco Valle Lambro per tradurre la sua attività, i suoi valori naturalistici, & COME RICONOSCERLI paesaggistici, storici ed etnografici, Metodi scientifico-empirici in pubblicazioni rigorose per contenuti di riconoscimento ma con un linguaggio chiaro e divulgativo. La collana editoriale vuole trasmettere al pubblico curiosità e stupore, per far conoscere con nuovi ECOLOGIA & BIOLOGIA occhi il nostro territorio e diffondere una Cenni di Ecologia & Biologia fungina. — pag. 2 nuova sensibilità ambientale. RICONOSCIMENTO redazione e revisione testi Metodi di studio, osservazione e riconoscimento del fungo Andrea Pasetti e della sua morfologia macroscopica. — pag. 5 Naturalista e Faunista, collabora con più Parchi Regionali Lombardi, educatore ambientale, formatore e docente di corsi di ecologia e micologia DETERMINAZIONE Presentazione dei gruppi di interesse micologico revisione testi del territorio e non solo. — pag. 8 Federica Colombo Servizio Educazione Ambientale Parco Regionale Valle del Lambro CONFRONTO TRA SPECIE Confronto tra specie commestibili e tossiche del territorio COORDINAMENTO progetto e non solo, con caratteri macroscopici simili. — pag. 15 Sabina Rossi Servizio Educazione Ambientale Parco Regionale Valle del Lambro RACCOLTA Metodi & consigli per una buona raccolta. — pag. 18 Progetto grafico Guido Bertola LE SPIE DEL PORCINO Professionista appartenente alla rete smarketing° Le “spie” del porcino (Boletus edulis) e relativo gruppo. — pag. 22 Si ringraziano Sabina del Parco Valle Lambro, il Micologo Davide Puddu, Angelo Giovinazzo di Funghimagazine per i contenuti fotografici e Alessandra Zorzetto per la pazienza e i bellissimi scatti
CENNI DI ECOLOGIA & BIOLOGIA Oggi i Funghi sono classificati in un Regno a parte rispetto a piante e animali, ma un tempo venivano inseriti erroneamente nel Regno vegetale nonostante fossero organismi privi di clorofilla. Il “vero” fungo è il micelio che dà origine al carpoforo, cioè al frutto, visibile ad occhio nudo, con caratteri molto differenti da specie a specie. I funghi inoltre, sono organismi molto adattabili, Armillaria mellea, fungo popolano ambienti diversificati e presentano conosciuto con il nome di Chiodino diverse modalità di nutrizione e trofismo per Esistono parassiti e saprotrofi generali- metalli pesanti, in particolare cadmio, la loro sopravvivenza. sti, cioè adattabili ed in grado di ripro- piombo, mercurio e altre sostanze ac- dursi in habitat diversi, come ad esem- cumulate nel substrato. BIOLOGIA unico citoplasma con moltissimi nuclei pio Armillaria gruppo mellea, funghi in Analizzando i carpofori è possibile I funghi sono organismi eucariotici che non delimitati da pareti o membrane grado di riprodursi in habitat differenti rilevare la presenza di queste sostan- non possiedono plastidi, hanno nutri- cellulari. dimostrando elevata adattabilità, altri ze nocive in grado di compromettere zione rigorosamente eterotrofa, sono In base a queste caratteristiche, ven- invece pianta-specifici, quale Piptoporus la conservazione di un ecosistema, in generalmente costituiti da cellule sfe- gono comprese nel “Regno dei funghi” betulinus, parassita quasi obbligato della quanto possono colpire direttamente roidali o allungate denominate ife che dalle 65.000 alle 100.000 specie, un betulla o altri funghi saprofiti vincolati a gli organismi presenti e più o meno di- si raggruppano in ammassi più o meno gruppo vasto e davvero eterogeneo di particolari substrati di crescita. La terza rettamente l’uomo. voluminosi detti miceli. Questi non si difficile descrizione. tipologia di trofismo studiata dal punto La parete cellulare dei funghi è in differenziano mai in veri e propri tessu- di vista scientifico è la micorriza, cioè grado di assorbire dal suolo ed accu- ti ma possono costituire pseudotessuti. ECOLOGIA l’instaurarsi di un rapporto mutualistico mulare, anche all’interno della cellula, La riproduzione è affidata a endospore I funghi ricoprono un ruolo cruciale di simbiosi tra il micelio fungino di una cationi pesanti. Questa caratteristica o a gameti: quest’ultimi sono protetti nell’ecosistema, sono i principali de- o più specie e l’apparato radicale di spe- si presenta in maniera differenziata a dalla parete spessa della cellula madre compositori di materia organica terre- cie arboree, arbustive o erbacee. Molti seconda delle varie famiglie e specie come nelle alghe. Queste caratteristi- stre, trasformano cioè la materia orga- funghi ricercati e apprezzati in ambito fungine; infatti numerosi sono gli studi che generali si riferiscono alla stra- nica morta in sostanza minerale utile alimentare sono simbionti, come le spe- compiuti negli ultimi vent’anni, soprat- grande maggioranza dei “veri funghi” ai vegetali. Per compiere tale attività si cie del genere Boletus, Russula, Lactari- tutto in Europa, sulla determinazione o “Eumycota”. Nei Myxomycota invece, nutrono di sostanze organiche apparte- us, Amanita, etc. dei metalli pesanti nei funghi e i risulta- un gruppo di strani organismi mucilla- nenti ad animali, funghi o vegetali morti ti ottenuti evidenziano comportamenti ginosi più semplici e meno evoluti, gli (saprotrofi o saprofiti) e viventi (parassiti), BIOACCUMULATORI diversi tra specie e specie. individui sono unicellulari oppure or- questi ultimi portano più o meno gra- Molti macrofunghi sono in grado di ganizzati in “plasmodi”, hanno cioè un dualmente al deperimento dell’ospite. assorbire dal suolo elevate quantità di 2 3
BIOINDICATORI I bioindicatori sono orga- METODI DI STUDIO, OSSERVAZIONE & nismi viventi molto “sen- sibili” al cambiamento, seppur minimo, delle RICONOSCIMENTO condizioni ambientali, tendono infatti a modifi- care velocemente la loro distribuzione e presenza/ assenza se “minacciati” da cause biologiche e/o Dall’analisi delle caratteristiche morfologiche antropiche. Alcune specie fungine e dallo studio delle strutture di ogni fungo indicano uno squilibrio è possibile acquisire le conoscenze ecosistemico in corso e possono predire con un per determinare una specie, un genere, una famiglia certo anticipo forme di o un ordine. Dal punto di vista scientifico-empirico, degrado altrimenti non Megacollybia platyphylla rilevabili. Una specie in habitat degradato. per una corretta determinazione è fondamentale fungina presente sui resti definire le strutture osservate, analizzando ogni legnosi e indicatrice di notevoli quan- mati freschi, essiccati o congelati, sono tità di sostanze azotate nella lettiera è prescritti inoltre per diete ipocaloriche esemplare singolarmente, partendo da un’analisi Megacollybia platyphylla (Pers.: Fr.) Kot- in quanto poveri di grassi. Le peculiari- visivo-olfattiva di tutto il carpoforo, dalla parte laba & Pouzar che è da considerarsi un tà principali di specie ad elevato pregio buon indicatore di processi di degrado risultano essere le proprietà organoletti- inferiore (gambo), alla superficie imeniale, boschivo già in corso. che, il “profumo” e il sapore della carne fino alla parte superiore denominata pileo in primis, coadiuvato dalla consistenza ALIMENTI gradevole della carne del carpoforo. o più comunemente cappello. Risultano I funghi sono alimenti molto ricercati e Chimicamente sono composti da inoltre fondamentali lo studio e la descrizione apprezzati in cucina, si prestano a mol- oltre il 90% di acqua e per la restante te preparazioni, possono essere consu- parte sono ricchi di fibre, sali minera- floristica dell’area di ritrovamento. li e vitamine, tutte sostanze nutritive ! preziose per il metabolismo umano. METODI DI STUDIO nella micologia moderna è sempre più Sfatiamo un mito Si sconsiglia il consumo costante, in La micologia macroscopica si basa sul radicato lo studio genetico basato sulla Se un fungo tossico viene a contatto quanto la percentuale elevata di fibra riconoscimento dei caratteri visibili ad biologia molecolare, con definizione con un fungo commestibile, il fungo presente, in particolare di micosina occhio nudo osservabili tramite un’ana- di un albero filogenetico, cioè un dia- edule potrà presentare tossicità? della parete delle ife di molti funghi, lisi visivo-olfattiva, spesso coadiuvata gramma rappresentante le relazioni rendono l’alimento-fungo difficilmen- dall’utilizzo di reagenti chimici da parte fondamentali di discendenza comune di La risposta è negativa: le micotossi- te digeribile se consumato in grande dei micologi. La micologia microscopi- gruppi tassonomici. La genetica traduce ne sono insite nei tessuti del carpofo- quantità e periodicamente. ca invece consente lo studio delle specie quindi macroscopia e microscopia, an- ro, il contatto tra i due funghi quindi tramite l’osservazione diretta al micro- che se non sempre specie appartenen- non rende il fungo edule tossico o scopio di strutture tipiche del fungo, con ti alla medesima famiglia possiedono viceversa. Solo l’ingestione di una particolare attenzione alle spore, diffe- tutti i caratteri macroscopici simili tra parte, anche minima, di una specie renti a seconda della specie per forma, di loro. Dal punto di vista scientifico tossica produce intossicazione. dimensione e ornamentazione. Inoltre l’utilizzo dei tre metodi sopra descritti, 4 5
macroscopia, microscopia e genetica, 2. Utilizzare l’olfatto: quali sono gli feltratura, presenza di velo parziale, attenzione: il viraggio garantisce maggior efficacia di determi- odori presenti? Come definiamo l’o- etc. È definibile come il cambio, spesso nazione della specie oggetto di studio. dore: sgradevole, gradevole, dolce, 5. Osservazione diretta: utilizzare lenti repentino, di colore al taglio della amaro, di anice, fruttato, etc. di ingrandimento per osservare i ca- carne del carpoforo e viene spesso OSSERVAZIONE & RICONOSCIMENTO 3. Osservazione diretta: come si pre- ratteri semi-microscopici. associato alla tossicità della specie. Sono schematicamente presentate le senta l’imenoforo? Sono presenti 6. Osservazione diretta: di che colore Tale affermazione è priva di veridi- fasi per una corretta osservazione di tubuli, pori, lamelle, idni, pseudo-la- sono le lamelle? e la sporata? cità scientifica, infatti Neoboletus pra- un macro-fungo e la conseguente de- melle, etc. 7. Viraggio al tocco della carne o con estigiator, ex Boletus erythropus, che terminazione, fino al possibile consu- 4. Osservazione diretta: alla base del registra un viraggio al blu molto vio- mo alimentare. gambo quali strutture sono presenti? lento è considerato un ottimo fungo La sporata è definita come l’insie- 1. Prendere il fungo tra le dita avendo Il velo universale (volva), un bulbo, edule dopo adeguata cottura come me delle spore che si depositano per cura di non rovinare l’integrità del una “calza”, etc. Nella parte superio- Suillelus luridus, qui sotto in foto. la riproduzione dei funghi. La colo- carpoforo e conservando intatte tut- re: l’anello è presente? Doppio o sin- razione è un carattere diagnostico ▼ Viraggio dopo la sezione di Suillelus luridus. te le strutture presenti. golo, dimensioni pileo, colorazione, importante nella classificazione dei macro-funghi. La colorazione del- Dettaglio imenoforo le lamelle non è obbligatoriamente ad idni di Sarcodon uguale al colore della sporata. Agaricus augustus, fungo con lamelle inizialmente chiare con sporata scura utilizzo di reagenti. mestibilità dei funghi spontanei rac- 8. Utilizzo di chiavi per il riconosci- colti, i cittadini possono recarsi agli mento con testi e bibliografia ade- Ispettorati Territoriali micologici del- guata per il livello di riconoscimento le Agenzie di Tutela della Salute (ATS). macroscopico richiesto. https://www.regione.lombardia.it 9. Utilizzo della microscopia per studio della conformazione delle spore. 10. Infine, per una valutazione di com- 6 7
DETERMINAZIONE PRESENTAZIONE DEI GRUPPI DI INTERESSE MICOLOGICO DEL TERRITORIO E NON SOLO Sono descritti alcuni generi e specie che è possibile incontrare durante l’escursione in un bosco misto, tra latifoglie e aghifoglie, nei parchi regionali lombardi. Per ogni famiglia è definito un carattere dominante, tipico del gruppo tassonomico. Questa breve presentazione risulta utile per il neofita, escursionista, che vuole approcciarsi al mondo della micologia macroscopica, utilizzando una semplice ma efficace descrizione della famiglia, procedendo successivamente nel dettaglio, all’individuazione del genere e infine della specie. È doveroso ricordare che, a parte nei casi descritti in cui è necessario determinare la famiglia o il genere per determinare la commestibilità (Hydnaceae, Cantharellaceae, Leccinum, Imleria, Xerocomus), l’individuazione della specie risulta obbligatoria per definire la commestibilità del fungo e poterlo quindi consumare. CANTHARELLACEAE Riconoscibile dal pileo tipicamente È una famiglia di funghi omogenei crestiforme in fase adulta, con colora- caratterizzati dalla presenza di “pseu- zione dal giallo vivo fino all’arancione. do-lamelle”, false lamelle che non si Presentano specie di colorazione molto distaccano dal pileo, decorrenti e inte- differente dal nero-grigiastro del Can- grate nel carpoforo. Tutte le specie del- tharellus cinereus fino al giallo attenuato la relativa famiglia sono commestibili del C. pallens. Odore prevalentemente dopo adeguata cottura, in particolare fruttato, dolce, gradevole. Habitat: lati- citiamo il Cantharellus gruppo cibarius, foglie, diffuso nei boschi di castagno e Ramaria, fungo coralliforme molto ricercato e apprezzato in cucina. aghifoglie. 8 9
Cantharellus gruppo cibarius lor giallo tenue con gambo corto e idni sindrome gastroenterica, Metodo Scientifico-Em- Lactarius deterrimus, con pseudo-lamelle in evidenza. visibile lattice arancione decorrenti sul gambo. Può essere scam- e L. torminosus, simbionte pirico: solo dopo aver biato superficialmente con Cantharellus delle betulle, riconosci- definito correttamente il senza nessun rischio di intossicazione. bile per la tipica peluria genere è possibile proce- Habitat: latifoglie e aghifoglie. sulla cuticola del capello, dere al taglio per osser- di color rosato, con lattice vare la colorazione del RUSSULACEAE bianco molto acre, consi- lattice secreto. Le spe- È una famiglia di funghi caratterizzati derato la specie più tossi- cie del genere Lactarius da una carne definita “cassante”, con ca del genere. sono commestibili dopo portamento poco longilineo, piuttosto Habitat: diffusi sia in bo- adeguata cottura solo se tozzo. Al distacco manuale di una parte schi di latifoglie che aghi- secernono lattice rosso del gambo il suono tipico è del gesso foglie, a seconda della e/o arancione. spezzato. Presentano specie di colora- specie. zione molto varia, dal rosso, marrone, verde, viola fino all’azzurro. Tale carat- GENERE RUSSULA tere non viene individuato mai come È un genere di funghi con caratteri tipici latenza), da citare R. emetica capostipite chiave per il corretto riconoscimento, delle Russulaceae, il colore del cappello del gruppo delle emeticine, unico gruppo Si intende adeguata cottura poiché poco affidabile. All’interno della spesso differisce dal colore del gambo, tossico del genere, responsabile di sin- La cottura di almeno 15-20 minuti a relativa famiglia sono due i principali solitamente bianco con possibili fiam- drome gastroenterica, determinabile da fuoco vivo. In micologia solo Boletus generi di interesse micologico: gene- mature rosse-viola fino al marrone, in pileo di color rosso fiammante, laccato e sezione edules e Amanita caesaria, o re Russula e genere Lactarius. Habitat: particolare nel gruppo delle emeticine lucido, lamelle e gambo completamente ovulo buono, possono essere consu- diffusi sia in latifoglie che aghifoglie. e nigricantine. Al taglio non secernono bianco, tozzo talvolta allungato. Presen- mati da crudi. lattice. Dal punto di vista della comme- te in zone umide, prative o di muschio, Funghi omogenei: non è possibile GENERE LACTARIUS stibilità, da citare R. cyanoxantha par- con sapore molto acre, piccante. separare il cappello dal gambo o È un genere di funghi con i caratteri ticolarmente apprezzata in cucina per Russula viceversa. (Cantharellaceae, Hydna- tipici delle Russulaceae, sono spesso di la carne compatta e saporita, R. aurea Solo dopo aver definito correttamente il ceae, etc.) colore uniforme, gambo concolore al molto fragile e delicata, R. mustelina, genere e osservato tutti i caratteri della Funghi etorogenei: è possibi- cappello. Al taglio secernono lattice. che presenta il medesimo cromatismo specie oggetto di studio è possibile av- le separare facilmente il gambo Dal punto di vista della commestibi- del pileo di B. edulis e R. virescens, ca- valersi di un metodo da campo molto dal cappello e viceversa. (Boletus, lità, da citare L. deliciosus, tipico del ratterizzata da screpolature innate sul efficace per determinare la commesti- Macrolepiota, etc.) pino silvestre e pino nero, con lattice pileo di color bianco-verde. Dal punto bilità di un Russula. Procedere quindi di color rosso-arancione, è considera- di vista della tossicità (sindrome a breve all’”assaggio” di una porzione minima to la specie della sezione di carpoforo e mantener- HYDNACEAE Hydnum repandum, Dapetes più pregiata. L. Russula aurea, in dettaglio lo in bocca per massimo È una famiglia di funghi chiamato deterrimus invece cresce il filo lamellare color giallo-oro. 1-2 minuti. A seguito steccherino omogenei caratterizzati dorato in simbiosi con abete dell’assaggio la porzio- dalla presenza di idni, rosso e ha lattice color ne di carpoforo dovrà ovvero piccoli aculei ri- arancione. Dal punto di essere espulsa e non coprenti la superficie vista della tossicità, da ci- ingerita. Se il campione imeniale. Tutte le specie tare gli altri Lactarius con presenta al gusto sentori della relativa famiglia lattice di colore diverso piccanti, la Russula deve sono commestibili dopo dal rosso-arancio quali L. essere scartata poiché adeguata cottura, in par- scrobicolatus, con lattice di potenzialmente tossica. ticolare Hydnum repan- colore bianco fino al gial- In caso contrario, quindi dum, tipicamente di co- lo-zolfo, responsabile di di dolcezza della carne, 10 11
la Russula può essere consumata dopo virosa e Amanita phalloides. Quest’ul- carne immutabile al taglio, presente in- giovanile, più larghi a maturazione adeguata cottura. Habitat: diffusi sia in tima è caratterizzata dalla presenza di vece nei Boleti a pori gialli e rossi che di colore biancastro, grigiastro, con boschi di latifoglie che aghifoglie, a se- una volva sacciforme, gambo con tipi- virano al taglio con colorazione diffe- gambo allungato, talvolta tozzo, con ti- conda della specie. ca banda a “zig-zag” bianco-verdastra, rente a seconda della specie, diffuso il pici arpioncini, sempre presenti più o anello e lamelle bianche, pileo di colore viraggio al blu della carne. Tra luridi e meno diffusi. In base al colore del pileo GENERE AMANITA molto variabile dal verde-giallo, mar- appendiculati si annoverano specie ot- si distinguono in porcinelli con pileo È un ordine di funghi eterogenei carat- rone fino al bianco, nella varietà alba. time commestibili dopo adeguata cot- rosso, capostipite il L. albostipitatum, terizzato dalla presenza di un velo uni- Fibrille innate sul cappello, individua- tura come Butyroboletus appendiculatus tipico del popolus (pioppo), e porcinelli versale o generale, denominato volva, bili una sorta di lucentezza intrinseca e specie tossiche, come Rubroboletus sa- con pileo marrone, capostipite il L. sca- con presenza diffusa di un velo parziale della specie, già presente in esemplari tanas, ma non solo, tipico di zone medi- brum, il più ricercato, apprezzato per che protegge la superficie imeniale. I giovani. Odore mielato in esemplari terranee, simbionte del Quercus in suoli l’immutabilità della carne (assenza di residui del velo universale possono giovani. Habitat: soprattutto boschi di calcarei. Habitat: simbionti obbligati, viraggio), cresce prevalentemente sotto permanere sul pileo oppure essere as- latifoglie, talvolta anche boschi misti faggio, castagno, quercia, pino, abete, betulla. Dal punto di vista della comme- senti, come in Amanita caesaria, fungo con conifere. etc. a seconda della specie. stibilità tutte le specie del genere Lecci- edule per eccellenza, caratterizzato num sono commestibili dopo adeguata da volva sacciforme, gambo, anello e Neoboletus praestigiator GENERE LECCINUM cottura, è sconsigliato il consumo del lamelle di color giallo vivo e pileo dal È un genere di funghi eterogenei, vol- gambo poiché legnoso. Habitat: sim- rosso all’arancione con tipica pettina- garmente detti Porcinelli, con carne bionte di latifoglie, cresce anche in tura, cioè striatura longitudinale della annerente al tocco, alla cottura e/o al ambiente montano di aghifoglie, come cuticola del cappello. Da citare la pre- taglio. Il cappello presenta possibile L. vulpinum. senza di specie mortali nel genere, in grinzature, è tendenzialmente asciut- particolare Amanita verna, Amanita to e di colore molto variabile, dal ros- XEROCOMUS E I NUOVI IMLERIA, so mattone al rosso-aranciato fino al XEROCOMELLUS marrone scuro-chiaro, arrivando al È un genere di funghi eterogenei, con La sindrome Falloidea è una sin- grigiastro in L. duriusculum. La super- carne da soda a fibrosa, cuticola sempre drome a lunga latenza, i sintomi ficie imeniale con tubuli stretti in fase asciutta, anche con tempo umido, cap- compaiono 6 - 20 ore dopo l’ingestio- pello vellutato, di colore ne. La sindrome è legata alla presen- dal marrone fino al rosso, za di amatossine e sono sufficienti quasi grigio-giallastro, in 20 g per una grave intossicazione. È BOLETACEE A PORI X. ferrugineus. Imenoforo relativa al consumo delle tre specie Boletus e i nuovi Neoboletus, con pori larghi che posso- di Amanita citate, in particolare ad Suillelus, Rubroboletus, Butyriboletus no virare al tocco a secon- Amanita phalloides, scambiata su- È un genere di funghi eterogenei con da della specie, viranti al perficialmente ad alcune specie di carne soda, cappello con colorazione blu in Imleria badia, ex Russule verdi (R. cyanoxantha, etc.) molto varia, dal bianco fino al rosso, X. badius. Gambo sottile, che d’altronde non possiedono volva giallo, blu, rosa, etc. Portamento tozzo con costalature, pedun- e anello tipico del genere Amanita, definito boletoide. La superficie ime- colato e poco eretto, ten- ma condividono talvolta il medesi- niale con tubuli stretti, determinante denzialmente contorto. mo colore del cappello. I sintomi per la classificazione del genere in Bo- Le specie di questo gene- sono caratterizzati da ripetuti epi- leti a pori bianchi (sezione edules), a re sono tutte commestibi- sodi di vomito e diarrea. L’organo pori rossi (sezione luridi), a pori gialli li dopo cottura, si consi- bersaglio è il fegato con conseguen- (sezione appendiculati, fragrantes, calo- glia di consumare solo il te morte cellulare che può portare al podes). Gambo con presenza di reticolo, Leccinum scabrum, cappello negli esemplari trapianto o al decesso del soggetto. o di punteggiatura, viraggio della carne visibili gli arpioncini tipici del genere, più maturi. Per quanto foto di Davide Puddu Micologo. assente nella sez. Edules, che presenta concerne le specie di 12 13
CONFRONTO TRA SPECIE COMMESTIBILI E TOSSICHE DEL TERRITORIO E NON SOLO, CON CARATTERI MACROSCOPICI SIMILI In micologia il confronto attivo tra specie “simili” dal punto di vista macroscopico è fondamentale, poichè ci sono specie appartenenti a gruppi tassonomici differenti che possiedono alcuni caratteri fenotipici similari. Primo livello di “confusione” tra specie dello stesso genere (Amanita caesaria vs Amanita Imleria badia foto di Davide Puddu micologo phalloides), secondo livello di “confusione” tra generi diversi. Distinguere correttamente individui pregio, certamente presenti e diffusi dopo cottura, ma considerate di scarso con caratteri “simili” appartenenti a specie diverse nei territori dei Parchi Regionali Lom- pregio. Una specie consigliata per uso bardi, citiamo Imleria badia, crescente alimentare è S. luteus, con cappello mar- è fondamentale per evitare intossicazioni e in aghifoglie e latifoglie, con cappello rone, presenza di anello, carne soda, consumare coscienziosamente funghi eduli. bruno-marrone, pori giallo-biancastri bianca e compatta, soprattutto in esem- che virano al blu al tocco. Habitat: cre- plari giovani. È preferibile asportare la CONFRONTO fibroso, liscio o squamato, anello strut- sce sia in aghifoglie che in latifoglie. cuticola prima del consumo alimentare MACROLEPIOTA LEPIOTA turato, doppio o singolo scorrente sul che rende la carne molto viscida. Habi- Grossa taglia Piccola taglia gambo, con sentori di nocciola, bulbo Doppio anello Anello effimero GENERE SUILLUS tat: genere simbionte delle conifere. mobile semplice o assente presente alla base del gambo. Tutte le È un genere di funghi Screziature gambo Gambo non screziato specie del genere Macrolepiota sono eterogenei, con cutico- Base gambo bulbosa Base non bulbosa commestibili dopo adeguata cottura, in Odore gradevole Odore sgradevole, la viscida, facilmente chimico particolare M. procera. Habitat: prativo asportabile, pileo di co- Commestibile Tossico, o in bosco. lore marrone, giallastro, dopo cottura potenzialmente mortale fino al grigiastro in alcu- Genere Lepiota ne specie. Imenoforo con Genere Macrolepiota È un fungo eterogeneo, leucosporeo e tubuli più o meno stretti, È un fungo eterogeneo, leucosporeo e saprotrofo, di ridotte dimensioni, or- più larghi del gruppo Bo- saprotrofo, di grosse dimensioni, fino namentazioni sul cappello differenti ri- letus. Gambo stretto, qua- a 50 cm di altezza dal terreno, cappello spetto al genere Macrolepiota, chiamate si fibroso, con presenza con diametro fino a 40 cm, ornamenta- squamule. Superficie imeniale a lamelle di anello in alcune spe- zioni tipiche sul cappello simili a “squa- bianche. Gambo fibroso, liscio, anello ef- cie, come S. grevillei. Le me di serpente”. Superficie imeniale a fimero, poco strutturato, con forte odore specie di questo genere Suillus luteus lamelle bianche. Tipico umbone cen- chimico, sgradevole all’olfatto. Tutte le foto di Davide Puddu micologo sono tutte commestibili trale, carne non virante al rosso, gambo specie del genere sono considerate tos- 14 15
drome gastroenterica. Habitat: boschi feltrature ornamentative sul cappello, di latifoglie, molto presente S. citrinum anello strutturato presente, da giovane in Castanea. mantenuto in protezione delle lamelle bianco-crema, unica specie del gruppo Scleroderma in castagno mellea che non presenta anello è Armil- laria cepistipes. Gambo legnoso, molto coriaceo, di color bianco-bruno, in A. gallica, claviforme di color giallastro. Tutte le specie del genere Armillaria sono commestibili dopo adeguata cot- Clororiphillum racodes tura, si consiglia inoltre di far cuocere foto di Davide Puddu micologo a lungo gli individui raccolti prima di Chlorophyllum rachodes, simile a Macrolepiota, consumarli, in quanto Armillaria pre- si differenzia per la presenza di floccolature, or- CONFRONTO senta tossine termolabili che tendono namentazioni differenti rispetto alle squamature ARMILLARIA HYPHOLOMA a volatilizzarsi a seguito di cottura pro- Giovane Macrolepiota tipiche del cappello di Macrolepiota, e dimensioni Sporata bianca Sporata nera o scura lungata. Il gambo risulta molto legno- procera in habitat prativo Lamelle bianche Lamelle che si tingono più ridotte. Se osservate individui simili control- o crema di nero so ed è consigliabile quindi evitarne il late che vi sia assenza di viraggio: se l’individuo Presente anello Anello effimero, consumo. Habitat: parassita di latifoglie siche con sindrome fal- osservato si macchia di rosso al taglio, state os- ben strutturato quasi assente e aghifoglie, la specie parassita delle co- Sapore dolce Sapore amaro loidea, quindi potenzial- servando Clororiphillum racodes, fungo tossico con Cappello Cappello nifere è A. ostoyae, meno apprezzato di mente mortale. Habitat: sindrome gastroenterica, da non consumare. con ornamentazioni non ornamentato A. mellea tipica di Robinia, Castagno, prativo o in bosco. Commestibile dopo Tossico, sindrome Pioppo, etc., tutte piante arboree pre- prolungata cottura gastroenterica senti nei nostri territori. CONFRONTO Sezione di Lycoperdon Genere Armillaria Può essere potenzialmente “confu- LYCOPERDON SCLERODERMA È un fungo omogeneo, parassita e ce- so” con il genere Hypholoma, in parti- Per distinguere i due generi con sicurezza, spitoso molto ricercato e apprezzato colare H. fasciculare, fungo tossico che è necessario sezionare il carpoforo carne bianca carne nera in ambito culinario. Presenta un cap- condivide ambiente di crescita simile, con odore fungino, con odore chimico, pello di color marrone, fino al gial- cespitoso e gregario. Queste due spe- gradevole sgradevole lo-verde, molto variabile, con tipiche cie possono concrescere, cioè crescere Commestibile dopo Tossico, sindrome adeguata cottura gastroenterica insieme, perciò è determinante distin- Armillaria gruppo mellea, in evidenza guerle con chiarezza. Genere Lycoperdon lamelle e anello bianco. È un gastromicete, saprotrofo, di forma globosa, talvolta a lampadina. La super- ficie fertile denominata gleba (interna) è protetta dall’esoperidio (esterno) ste- Genere Scleroderma !molte intossicazioni con sindro- mi gastroenteriche sono relative al consumo di funghi troppo maturi, rile con funzione protettiva. La gleba È un gasteromicete di forma globosa, in cui il processo di decomposizione si presenta di color bianco candido nel con cuticola ruvida, ornamentata a è già iniziato, oppure in relazione a giovane, fino a giallo-verdastra negli “palla da golf” con cuticola giallastra. funghi consumati crudi o poco cot- individui adulti. Tutte le Lycoperdaceae La superficie fertile (interna) è di color ti, come Armillaria mellea, o Boletus sono commestibili dopo adeguata cot- nero, scuro anche negli esemplari gio- gruppo edulis conservati non corret- tura, se la carne è bianca immutabile. vani, o comunque mai bianco unifor- tamente, decongelati e successiva- Habitat: principalmente prativo, non di- me. Odore chimico forte, accentuato e mente consumati. sdegna anche aree boscate con crescita pungente. Tutte le specie di Scleroderma su legno marcescente. sono da considerarsi tossiche, con sin- 16 17
Utilizzo di cestino forato per consentire la dispersione delle spore. Perché è meglio non raccogliere Coprinus comatus, fungo commestibile i giovani esemplari detti anche dopo cottura, primordi? soggetto maturo ▶ Poco sensato ecologicamente, poi- e 2 giovani primordi. chè l’individuo giovane non ha an- cora adempiuto alla sua funzione riproduttiva e poco utile per il con- sumo alimentare; ▶ I funghi immaturi o molto piccoli creano difficoltà nel riconoscimen- to poiché non hanno sviluppato tutti i caratteri diagnostici, inoltre è complicato osservare i caratteri se le dimensioni del carpoforo sono ridotte; ▶ I funghi giovani sono oggetto di confusione con specie con caratteri “simili” talvolta tossiche. METODI & CONSIGLI Da non dimenticare il ruolo ecologico che i Funghi ricoprono come decom- positori per mantenere funzionanti e PER UNA BUONA attivi gli ecosistemi. Inoltre “l’andar per COME RACCOGLIERE UN FUNGO? funghi” è complesso e spesso pericolo- Le buone norme di raccolta di un fungo so, soprattutto se non ci si dota di stru- possono essere così riassunte: RACCOLTA menti adeguati alla ricerca quali cesti- ▶ Individuare il fungo e riconoscerlo no o gerla da funghi, bastone, coltello, sul campo, possibilmente senza co- GPS, scarponi per terreni accidentati. glierlo. Se non fosse possibile, co- È quindi fondamentale non im- gliere un esemplare e osservare tutti provvisare, studiare dettagliatamente i caratteri osservabili. La raccolta dei funghi è una passione che nasce il luogo di raccolta dal punto di vista ▶ Cogliere con massima delicatezza geografico, altitudinale e orografico senza strappare e senza ausilio di da interessi ludico-scientifici, in tempi recenti per individuare eventuali pericoli e cri- mezzi impattanti, rastrelli o altri stru- sempre più diffusa tra appassionati di natura ticità. Infine l’esperienza maturata sul menti che danneggiano il terreno, il campo, la capacità di interpretazione micelio e l’ecosistema. ed escursionisti. L’osservazione di alcune regole dei fattori limitanti di crescita (vento, ▶ Cogliere con una piccola rotazione basilari di ricerca, buone norme di raccolta umidità relativa, temperatura, etc.), la fino alla base del gambo, cogliere conoscenza del territorio e lo studio il carpoforo intero per non perdere e comportamento personale garantiscono delle specie per una corretta determi- nessuna struttura determinante per lo svolgimento di questa attività con massimo nazione ed eventuale consumo, pone il riconoscimento, non tagliare il le basi fondamentali per effettuare una gambo per evitare possibile marce- rispetto verso il bosco e la natura. buona e varia raccolta. scenza del micelio sotterraneo. 18 19
Amanita phalloides, con volva in evidenza, ni: è consigliabile cercare in zone prati- per tutelare il patrimonio boschivo e la specie velenosa mortale, foto di Davide Puddu micologo ve aperte, con pochi alberi, sfruttando biodiversità del territorio possono re- l’effetto della rugiada che migliora il golamentare a pagamento la raccolta. grado di umidità residua. I Parchi Regionali fanno riferimento La miglior pioggia è intensa ma costante, al Regolamento del Parco Naturale, se il temporale e le “bombe” d’acqua spesso presente, e alle norme di raccolta sta- non bagnano il terreno ma lo dilavano. bilite da Regione Lombardia e stabili- Il peggior nemico del fungo è il vento scono quanto segue: secco, e caldo, che asciuga velocemen- Art. 98 (Modalità di raccolta) te il sottobosco e non consente la cre- Su tutto il territorio regionale: scita fungina. a. la raccolta autorizzata è limitata ai soli Dopo piogge abbondanti il fungo non corpi fruttiferi epigei ed è consentita cresce immediatamente: a seconda dei dall’alba al tramonto in maniera esclu- fattori sopracitati è utile aspettare dai sivamente manuale, senza l’impiego di 10-15 fino ai 20 giorni per la crescita dei alcun attrezzo, fatta salva l’asporta- carpofori. zione dei corpi fruttiferi di Armillaria mellea per i quali è consentito il taglio I funghi hanno un loro specifico del gambo; ciclo di crescita, che può velo- b. il limite massimo di raccolta giorna- cizzare o rallentare a seconda delle liera per persona è di tre chilogrammi condizioni atmosferiche. Per ricer- salvo che tale limite sia superato da un care funghi è consigliabile non usci- solo esemplare o da un unico cespo di re immediatamente a seguito di dif- Armillaria mellea; fuse precipitazioni perchè i funghi c. è obbligatoria la pulitura sommaria sul non crescono solo in una sola notte luogo di raccolta dei funghi riconosciu- ▶ Pulire sommariamente il fungo pri- dità relativa, distribuzione e tipologia (6-8 ore) ma crescono gradualmen- ti eduli; non sussiste obbligo di pulitura ma di riporlo nel cestino. Non ese- delle precipitazioni, temperature, espo- te nelle 24 ore e in più giorni. Il ri- per gli esemplari da sottoporre al rico- guire la pulizia non compromette la sizione, tipologia e direzione del vento schio quindi è di trovare pochissime noscimento degli ispettorati micologici; riproduzione fungina, in quanto la e ambiente di crescita. specie nel bosco, dopo abbondanti d. sono vietati: base del gambo è una parte sterile del Temperature basse, poca esposizione piogge, a meno che i carpofori non 1. la raccolta, l’asportazione e la mo- fungo non addetta alla riproduzio- solare, è iniziata da poco la stagione siano cresciuti a seguito di precipi- vimentazione dello strato umifero e ne, ma viene comunque considerata estiva: è preferibile cercare in un ver- tazioni precedenti. di terriccio; una prassi ecologicamente corretta sante assolato a sud. 2. la raccolta di funghi decomposti e e consente di riporre ordinatamente Temperature elevate e umidità limitata: di ovuli chiusi di Amanita cesarea; gli esemplari nel contenitore forato. è favorevole un’esposizione di versante RIFERIMENTO LEGISLATIVO 3. l’uso di contenitori non aerati per ▶ Utilizzare contenitori forati, che pos- a nord. I Parchi Regionali Lombardi fanno il trasporto; e) è obbligatorio l’uso sano garantire la dispersione delle Vento freddo e secco presente per l’in- riferimento alla Legge Regionale 5 Di- di contenitori non aerati per il tra- spore in ambiente e conservare ade- tera giornata in bosco: è utile privilegia- cembre 2008 n. 31 “Testo unico delle sporto; guatamente le specie, mantenendo re gli avvallamenti e i pendii umidi pro- leggi regionali in materia di agricoltu- e. è obbligatorio l’uso di contenitori ido- intatte le strutture per una corretta tetti denominati volgarmente canaloni. ra, foreste, pesca e sviluppo rurale”, e nei a favorire la dispersione delle spore determinazione. Umidità bassa per limitate precipitazio- alla Legge Regionale n.16 del 25 maggio durante il trasporto. ni: è consigliabile cercare aree boscate 2015 che stabilisce la raccolta gratuita DOVE CERCARE? E COSA GUARDARE? vicine a corsi d’acqua che mantengono su tutto il territorio regionale, ad ec- I fattori di crescita da considerare per sempre buona umidità residua. cezione di alcuni Comuni, Comunità ottenere una buona raccolta sono: umi- Umidità bassa per limitate precipitazio- Montane ed Enti Gestori dei Parchi che 20 21
LE SPIE DEL PORCINO (BOLETUS EDULIS) E SUO RELATIVO GRUPPO Il fungo ricercato per eccellenza nel nostro territorio è il Boletus edulis e le specie della sezione Edules, commestibili eccellenti anche da crude, sono un gruppo di specie facilmente riconoscibile, con caratteri diagnostici ben definiti: portamento boletoide, carne immutabile al taglio con assenza di viraggio, reticolo presente sul gambo più o meno diffusamente. La ricerca di questi funghi appassiona migliaia di cercatori in tutta la Lombardia e in tutta Italia. Sono diffusi dalle zone planiziali, collinari e montane fino ai 2000 m, in boschi misti di latifoglie e aghifoglie, in faggete pure e abetaie. La ricerca di queste specie è facilitata dalla presenza di alcune specie che crescono nel medesimo ambiente e nello stesso periodo o in periodi diversi, in particolare Clitopilus prunulus, Amanita muscaria e Chalciporus piperatus. La presenza di queste tre specie indica, spesso, la presenza nei dintorni di esemplari di Boletus sezione edules. BOLETUS SEZIONE EDULES (B.EDULIS, B. bruno chiaro fino a bruno scuro, scre- AESTIVALIS, B. PINOPHILUS, B. AEREUS) ziata-screpolata in B. aestivalis, sempre È un fungo eterogeneo, con superficie feltrata-asciutta, invece di color rosso imeniale con tubuli stretti, di color fino al viola scuro in B. pinophilus e bianco nel giovane, fino a giallo e poi di color nerastro fino all’oro in B. ae- verde a maturità. Carne immutabile al reus. Reticolo presente, maggiormen- taglio, solo in B. pinophilus sono pre- te presente in B. aestivalis, decorrente senti sul gambo fiammature rosso-vio- su tutto il gambo, meno evidente in B. lacee. La cuticola del cappello è di color pinophilus. Tutte le specie di questa se- nocciola fino al marrone scuro, liscia, zione sono apprezzate e ricercate dal Giovane Boletus pinophilus in castagno. con tipica bordura bianca in B. edulis, punto di vista organolettico e gustativo, 22 23
Boletus pinophilus Clitopilus prunulus Amanita muscaria di conifere e latifoglie, molto diffusa fresca, anguria dall’estate fino all’autunno in aree di o cetriolo, a se- collina-pianura. Viene considerata conda della discrezionalità personale. un’ottima “spia” del porcino, cresce È considerato un buon fungo comme- solitamente poco dopo la fioritura di stibile dopo cottura ed è certamente pare che il B. pinophilus sia di pregio LE “SPIE” DEL PORCINO. Boletus edulis o nel medesimo periodo. la “spia” per eccellenza, meno appari- inferiore rispetto alle altre tre specie, Amanita Muscaria Clitopilus prunulus scente di A. muscaria ma decisamente decisamente più saporite e profuma- È un fungo eterogeneo, che presenta È una specie omogenea, dal latino pru- più affidabile, in quanto cresce nello te. Habitat: simbionti di diverse essen- una volva circoncisa dissociata in cer- nulus per il suo aspetto pruinoso, carat- stesso ambiente e nello stesso periodo ze vegetative, faggio, castagno, quercia, cini fioccosi, con presenza di verruche terizzato da lamelle fitte, sottili, decor- di fruttificazione del Boletus sezione betulla, abete, pino, etc. di colore bianco distribuite sul pileo. renti e seccedenti, cioè che si separano edules. Non è così improbabile osser- A volte queste strutture facilmente dal cappello di color bian- vare Porcini quasi concrescenti con Boletus aestivalis, residuali del velo uni- co-opaco. Carne bianca, tenera, friabi- esemplari di Clitopilus. screziature innate della cuticola. versale possono essere le e fragile con odore tipico di farina dilavate totalmente dal- la pioggia o non essere Chalciporus piperatus: la terza del tutto presenti come “spia” del Porcino è un fungo di in Amanita muscaria var. piccole dimensioni di color arancio- aureola. Il cappello è di ne-rosso, appartenente alla famiglia color rosso-arancio fino delle Boletaceae, cresce spesso con al giallo scarico, presen- Clitopilus e Amanita muscaria. Rico- ta tipica pettinatura, con noscibile per la piccantezza della lamelle, gambo e anello sua carne. Quando tutte le specie ben presenti di colore descritte sono presenti, aumenta la bianco. Questa specie è possibilità di individuare qualche considerata tossica. Ha- esemplare della Sezione Edules. Chalciporus piperatus bitat: presente in boschi 24 25
Tylopilus felleus, foto di Angelo Giovinazzo Tylopilus felleus: fungo eteroge- i tubuli di Tylopilus sono decisamente neo, appartenente alla Famiglia del- più larghi e tendono a macchiarsi di le Boletaceae con caratteri “simili” ma marrone-rosa, con una sorta di virag- ben distinguibile dalle specie della gio della carne, assente in aestivalis. sezione Edules, può potenzialmente Infine, se indecisi sulla determina- essere “confuso” con giovani individui zione dell’individuo da raccogliere, è di B. reticolatus, che presenta come possibile ricorrere al gusto: toccando Tylopilus un reticolo sull’intero gam- con la lingua la cuticola di Tylopilus è bo. La differenza tra le due specie è possibile notare l’amaro che pervade tuttavia evidente in quanto Tylopilus la bocca. In caso di scambio di identi- presenta un reticolo di color marro- tà, l’unico rischio è dover buttare l’in- ne-nerastro, rilevabile al tatto, men- tero raccolto, poiché “immangiabile” tre il reticolo dell’aestivalis è meno ri- per eccessiva amarezza. Boletus edulis, reticolo bianco in evidenza. levabile al tatto e mai nerastro. Inoltre 26 27
SUGGERIMENTI BIBLIOGRAFICI ANDREA PASETTI Saronno, 1987 Laureato in Scienze Alcuni testi fondamentali e siti interessanti per chi Naturali a Milano, Naturalista e Faunista con un Master in Gestione desidera approfondire le proprie conoscenze. e Conservazione della Fauna e dell’Ambiente, collabora con più Funghi e bioindicazione – La diversità Champignons de France et d’Europe: Parchi Regionali Lombardi come biologica dei macromiceti negli Guide illustré de plus de 15000 espèces et tecnico faunistico, esperto nel ecosistemi e le loro funzioni di indicatori variétés a cura di Marcel Bon (2012) monitoraggio di cinghiale e cervo. di qualità ambientale Micologo dal 2013, appassionato di a cura di Relatore: Dott. Marco www.ambbresadola.it funghi e natura, educatore ambientale, Caccianiga; Relatore esterno: formatore e docente di corsi di ecologia Dott. Carmine Siniscalco; Tesi https://www.regione.lombardia. e micologia. di laurea di: Andrea Pasetti Matr. it/wps/portal/istituzionale/ n° 715016. (2013) HP/DettaglioServizio/servizi-e- GLOSSARIO informazioni/Cittadini/salute-e- MICELIO: intreccio di ife da cui nasce I “Centri di Eccellenza” per lo studio prevenzione/Prevenzione-e-benessere/ il carpoforo. delle componenti di biodiversità del ser-controllo-commestibilita-funghi-sal/ IFE: filamenti che si intrecciano suolo del “Progetto Speciale Funghi” controllo-commestibilita-funghi a formare il micelio. dell’ISPRA a cura di Carmine PLASTIDI: gruppo di organuli cellulari Siniscalco (ISPRA/NAT-DIR – https://funghi.funghiitaliani.it/ esclusivi della cellula vegetale. Responsabile del “Progetto Speciale CARPOFORO: “il frutto” derivante Funghi”; GMEM-AMB – Presidente, https://funghimagazine.it/” dal micelio. Direttore CS e Direttore CSB SPORE: cellule riproduttrici che del GMEM-AMB; Commissione germinando producono un nuovo di micotossicologia del CSM-AMB – individuo, il fungo. Segreteria Scientifica) MACROFUNGHI: funghi con caratteri visibili ad occhio nudo. Parliamo di funghi: manuale per i corsi IMENOFORO: superficie fertile che di formazione per il rilascio dell’attestato porta le spore con idni, tubuli, di micologo (nuova edizione) a cura del lamelle, etc. Gruppo micologico Bresadola, Trento. PILEO: la parte superiore del fungo, Provincia autonoma di Trento, il cappello. Assessorato alle Politiche per la salute PRIMORDI: funghi giovani. (2007) 28
Rispetta il fungo sempre. Lo riconosci? Cogli, osserva, studia, determina e consuma coscienziosamente. Non lo riconosci? Osserva, studia, determina, ma non danneggiarlo. Questa breve pubblicazione scientifi- ruolo ecosistemico dei funghi, del- co-divulgativa redatta in occasione del le metodologie di riconoscimento da BioBlitz 2020 organizzato dal Parco Valle adottare, ricercando la cosiddetta “chia- del Lambro, si pone l’obiettivo di inqua- ve” di identificazione per una corretta drare il vasto e complesso gruppo dei determinazione e confrontando specie macrofunghi, con cenni di biologia fun- macroscopicamente “simili” tra loro, gina, e particolare attenzione al gruppo onde evitare possibili intossicazioni. dei basidiomiceti presenti nel territorio In ultimo, tende a “sfatare” falsi dei Parchi Lombardi e non solo, fornen- miti e leggende, ponendo una base do metodi scientifico-empirici per il ri- etico-scientifica per una corretta tec- conoscimento delle specie proposte. nica di raccolta e consigli utili per os- La trattazione scientifica consente servare, raccogliere, determinare il inoltre all’appassionato di natura fru- fungo con l’ausilio dei 5 sensi per un itore del Parco, neofita, di migliorare eventuale consumo alimentare o per le proprie conoscenze scientifiche del studio scientifico. Il quaderno non consente un’identificazione certa delle specie commestibili. Il Parco non si assume alcuna responsabilità per l’erronea determinazione delle specie e delle eventuali conseguenze che da questa possono derivare. In caso di dubbi rivolgersi al servizio micologico dell’Ats di competenza. Pubblicazione realizzata per l’iniziativa BioBlitz con il contributo di Regione Lombardia Via Vittorio Veneto, 19 – 20844 Triuggio (MB) · Tel. 0362 970 961 · Fax. 0362 997 045 e-mail: info@parcovallelambro.it · sito: www.parcovallelambro.it · Parco-Valle-Lambro · ParcoVLambro
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