HISTORIC URBAN LANDSCAPES - Università ...
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United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization IL documento consta di una prima stesura (23/08/2010) delle raccomandazioni relative ai Paesaggi Storici Urbani seguenti la Risoluzione 42/35C della Conferenza Generale ed in conformità con il regolamento in materia di raccomandazioni agli Stati Membri e delle Convenzioni internazionali di cui ai termini dell’Art. IV, paragrafo 4 della costituzione La stesura finale è costituita dal documento: «Proposte relative l'opportunità di uno STRUMENTO NORMATIVO per i Paesaggi Storici Urbani (Conferenza Generale 36a Sessione Parigi 2011) 36C/23 del 18 Agosto 2011» e dall’Allegato: «UN NUOVO STRUMENTO INTERNAZIONALE: LE RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DALL’UNESCO sul Paesaggio Urbano Storico (HUL) - Relazione al Comitato intergovernativo di esperti (UNESCO HQ, 25-27 maggio 2011)» 131 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Raccomandazioni concernenti il paesaggio storico urbano PREMESSA INTRODUZIONE I.DEFINIZIONE II. OPPORTUNITA ' E SCOMMESSE PER IL PATRIMONIO STORICO URBANO III. POLITICHE IV. STUMENTI V. RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITA’, RICERCA, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE VI. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 132 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Un nuovo strumento internazionale: la raccomandazione proposta dall’ UNESCO sul Paesaggio Storico Urbano Relazione preliminare INTRODUZIONE La conservazione del patrimonio urbano è una parte importante delle politiche contemporanee in materia di patrimonio. Per almeno mezzo secolo, le città storiche hanno acquisito un prestigio ineguagliato nella cultura e nella vita contemporanea, il prestigio è la qualità dell'ambiente costruito e la persistenza fisica del senso del luogo e la concentrazione di eventi artistici e storici che costituiva il nucleo dell'identità di un popolo. Infine - e questo non è il meno importante - queste città sono diventate icone del mondo culturale e delle località turistiche di indagine, offrendo a milioni di persone l'opportunità di sperimentare uno stile di vita di esperienze e conoscenze culturali diverse. Ma ciò significa che i professionisti della conservazione sono gli strumenti necessari per garantire la protezione a lungo termine dei valori urbani del centro storico? Purtroppo, se guardiamo le tendenze economiche e ambientali, è facile vedere il profilo di nuove minacce alla conservazione dei siti storici urbani, contro le quali mancano strumenti adeguati. 133 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Un nuovo strumento internazionale: la raccomandazione proposta dall’ UNESCO sul Paesaggio Storico Urbano Relazione preliminare Poichè il ruolo economico e sociale della città storica si evolve nel tempo ed il suo uso e funzione sono sempre meno determinati dai suoi stessi abitanti, bensì da fattori di ordine mondiale quali il turismo o il settore immobiliare , la conservazione del patrimonio urbano è una dimensione nuova e deve essere rivista. Il primo decennio del ventunesimo secolo, ha già dimostrato le sfide emergenti per la conservazione del patrimonio storico urbano: la crescita e la migrazione della popolazione mondiale, l'esplosione del turismo nazionale e internazionale, l’ aumento della domanda di pacchetti turistici con forfaits specifici "storici" e pressioni sempre più forti per rivedere i piani di uso del suolo all'interno - in particolare all'aperto - il perimetro delle aree storiche protette. Mentre molti paesi hanno, nei decenni precedenti, stabilito leggi e regolamenti adeguati per la tutela delle aree urbane del centro storico, la sostenibilità delle iniziative pubbliche e private per la conservazione è ben lungi dall'essere dimostrata in un mondo in cui le risorse pubbliche disponibili per investimenti in politiche culturali sono rare e tese al ribasso. Gli strumenti attualmente a disposizione dei professionisti della conservazione nelle aree urbane sono relativamente grandi: è un sistema collaudato di principi accettati a livello internazionale di conservazione e riflesso negli statuti e nei principali strumenti giuridici internazionali, come ad esempio la World Heritage Convention del 1972. Inoltre, questo dispositivo è supportato da una vasta gamma di buone pratiche sviluppate nel corso di un secolo in contesti diversi che si basano su una pianificazione elaborata e un quadro normativo chiaro. 134 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Un nuovo strumento internazionale: la raccomandazione proposta dall’ UNESCO sul Paesaggio Storico Urbano Relazione preliminare Tuttavia, questo dispositivo è spesso debole e sostanzialmente impotente agli odierni cambiamenti operanti nel mondo e sulla scena urbana, e che continueranno negli anni a venire. Numerose aree urbane storiche tra le più grandi in Europa, Asia e America Latina hanno perso le loro funzioni tradizionali e sono messe sotto pressione dal turismo e da altri agenti di trasformazione. Strumenti di pianificazione e strumenti giuridici in atto non sono sempre adeguati alle nuove sfide. I professionisti della conservazione dei siti urbani sono sempre più consapevoli del divario tra il mondo ideale delle "carte" e le realtà concrete, in particolare nelle imprese emergenti; in tal modo le invocano per lo sviluppo di nuovi principi, nuovi approcci e nuovi strumenti per far fronte a queste nuove sfide. 135 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IL DIBATTITO INTERNAZIONALE Lista del patrimonio mondiale La Convenzione del Patrimonio Mondiale nel 1972, ha svolto un Città storiche 250 siti ruolo importante nel promuovere più importante su un totale di 911 la conservazione del patrimonio “categoria" storico urbano. Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha dedicato notevoli sforzi per identificare le sfide della conservazione del patrimonio urbano e per formulare adeguate linee guida per orientare la politica. 136 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IL DIBATTITO INTERNAZIONALE CONTESTO DI REVISIONE Nel 2005, un importante convegno si è tenuto a Vienna per discutere la questione e definire un nuovo approccio. Il documento è stato pubblicato dopo la conferenza, il "Memorandum di Vienna", come primo passo per sostenere l'azione del Comitato e rivedere le politiche di conservazione già esistenti. Da allora, un ampio dibattito si è attivato all'interno della comunità internazionale di professionisti della conservazione. Con il sostegno di Stati aderenti alla Convenzione del Patrimonio Mondiale, il Comitato del Patrimonio Mondiale e gli organi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale, ICOMOS, ICCROM e l'IUCN - il Centro del Patrimonio Mondiale ha avviato un processo di consultazione Regionale (chiuso a luglio 2011) per chiedere il parere di esperti su concetti, definizioni e approcci alla conservazione del patrimonio storico urbano. 137 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IL DIBATTITO INTERNAZIONALE Attraverso Si è sviluppata una riflessione sulla Cinque incontri regionali di esperti questione per definire i temi, gli approcci e gli strumenti • Gerusalemme (giugno 2006) • San Pietroburgo, Russia (gennaio 2007) • Olinda, Brasile (novembre 2007) Il Memorandum di Vienna del 2005 è • Zanzibar, Tanzania (novembre - stato ampiamente riconosciuto come dicembre 2009) piattaforma utile al dibattito. • Rio de Janeiro, Brasile (dicembre 2009) Tre incontri di orientamento presso la sede La Conferenza Generale dell'UNESCO ha centrale dell’UNESCO approvato l’elaborazione di un nuovo (settembre 2006, novembre 2008 e febbraio documento contenente raccomandazioni 2010) sul paesaggio storico urbano in vista della sua adozione nel 2012. 138 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
LA PROBLEMATICA I processi globali hanno un impatto diretto sulla identità, l'integrità visiva e il quadro generale delle città storiche e dei loro abitanti. Alcune città sono in crescita esponenziale , mentre altre stanno sperimentando un netto calo e sono profondamente ristrutturate in seguito all'evoluzione dei processi economici ed ai nuovi modelli di migrazione. Per affrontare questi problemi, le strategie urbane locali sono ora collocate al centro delle politiche di pianificazione e di sviluppo urbano. La crescente globalizzazione dell'economia sta cambiando radicalmente molte città contemporanee, a vantaggio di alcuni gruppi, emarginandone altri. In alcuni paesi, vi è stato un decentramento della pianificazione e uno spostamento verso approcci basati sul mercato. Risultato, alcune città si trovano esposte a nuove pressioni , anche a causa dei seguenti fattori: • una rapida urbanizzazione minaccia lo spirito del luogo e l’ identità della comunità; • lo sviluppo urbano incontrollato, mal concepito o mal realizzato; • l'intensità e la velocità dei cambiamenti (cambiamenti climatici inclusi); • uso non sostenibile delle risorse. 139 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
LA VIA DA SEGUIRE DOVE OPERARE E SU COSA Il sistema di valori e significati del 1 La maggior parte delle questioni legate alle patrimonio urbano sfide presenti e future sono state identificate, ma la nuova raccomandazione dovrebbe rispecchiare la diversità delle La definizione di paesaggio storico 2 situazioni e delle fasi di sviluppo che urbano caratterizzano le città storiche, all'interno delle regioni e da una regione all'altra. Un documento di portata universale integrerà necessariamente la diversità di approcci e 3 La gestione del cambiamento sistemi di valori delle diverse culture, e definirà i concetti e gli strumenti che dovranno essere adeguati ai loro contesti specifici. La discussione passerà in rassegna 4 Uno sviluppo economico e sociale gli aspetti fondamentali della conservazione del patrimonio urbano e, in particolare le seguenti opzioni: Strumenti aggiornati per la 5 conservazione del patrimonio urbano 140 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IL PROCESSO Ai sensi del Regolamento concernente le raccomandazioni agli Stati membri e le convenzioni internazionali previste dall’Atto costitutivo dell'UNESCO, il Direttore Generale ha presentato una proposta alla Conferenza generale nella sua 35a sessione in vista di preparare uno strumento normativo internazionale in materia di conservazione dei paesaggi storici urbani. Questo strumento dovrebbe essere istituito per rispondere alle nuove sfide che emergono nel campo della conservazione del patrimonio urbano dopo l'adozione delle ultime Raccomandazione UNESCO sul patrimonio, vale a dire la raccomandazione concernente la salvaguardia delle aree storiche e il loro ruolo nella vita contemporanea, dal 1976. Va notato che il nuovo strumento normativo proposto non sarà unicamente concentrato sulle Città Patrimonio Mondiale ma riguarderà più in generale tutte le città storiche. 141 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IL PROCESSO Gli organi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale con hanno contribuito al dibattito e al progetto dal titolo: diverse organizzazioni professionali • la Banca Mondiale • la Banca Interamericana di Sviluppo(IDB) • l’Organizzazione di Cooperazione e di Sviluppo Economico (OCSE), • l’Unione Internazionale degli Architetti (UIA), l • a Federazione Internazionale di Architettura del Paesaggio (IFLA), • la Federazione Internazionale per l'Edilizia, UN-HABITAT • la Pianificazione Territoriale e Urbanistica (FIHUAT) • L'Aga Khan Trust per la Cultura (AKTC), • l'Associazione Internazionale dei pianificatori (IAU), • il Getty Conservation Institute (GCI), • l'Organizzazione delle Città Patrimonio Mondiale (dell'OCPM) • l'Associazione Internazionale per la valutazione d'impatto (IAIA) 142 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
RACCOMANDAZIONI CONCERNENTI IL PAESAGGIO STORICO URBANO Premessa • Considerato che le aree urbane storiche sono tra tutte le tipologie le più numerose e diverse del nostro patrimonio culturale • Considerando anche che il patrimonio urbano è un elemento umano e sociale • Considerato inoltre che l'urbanizzazione sta crescendo a una scala senza precedenti nella storia dell'umanità • Constatando però che uno sviluppo rapido ed incontrollato trasforma i territori urbani ed il loro contesto, • Considerato, pertanto, che al fine di sostenere la protezione del patrimonio naturale e culturale, si dovrebbe porre l’accento sulle strategie di integrazione della conservazione del patrimonio urbano nel processo di sviluppo locale • Ricordando che esiste un insieme di documenti normativi, tra cui le convenzioni, le raccomandazioni e le carte sul tema della conservazione delle aree storiche • Constatando però che a causa della liberalizzazione degli scambi globali e del decentramento, oltre che il turismo di massa, lo sfruttamento commerciale del patrimonio e del cambiamento climatico, le condizioni sono cambiate e che le città subiscono oggi le nuove pressioni dello sviluppo e devono affrontare problemi sconosciuti dopo l'adozione della raccomandazione finale dell'UNESCO sugli insiemi storici nel 1976 • Notando inoltre che il concetto di cultura e patrimonio, ed il modo di gestirli sono evoluti • Desiderando di completare ed estendere l'applicazione delle norme e dei principi enunciati in questi strumenti internazionali • Avendo recepito le proposte per il paesaggio storico urbano come un approccio alla conservazione del patrimonio urbano • Avendo deciso, nella 35a sessione che tale questione debba assumere la forma di una raccomandazione agli Stati membri, 143 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
RACCOMANDAZIONI CONCERNENTI IL PAESAGGIO STORICO URBANO Premessa Adotta questa Raccomandazione: La Conferenza Generale raccomanda che gli Stati membri di applicare le disposizioni di cui sopra, adottando, in quanto legge nazionale o qualsiasi altra forma di misura volta a dare attuazione nei territori soggetti alla loro giurisdizione , alle norme ed ai principi enunciati in questa raccomandazione. La Conferenza Generale raccomanda agli Stati membri di portare questa raccomandazione all'attenzione dei governi nazionali, regionali e locali oltre alle istituzioni, dipartimenti o enti e associazioni interessati alla conservazione delle aree urbane storiche e del loro ambiente geografico allargato. La Conferenza Generale raccomanda agli Stati membri di riferire in merito alle date e in quale forma intenda adottare determinati provvedimenti per dare effetto alla presente raccomandazione. 144 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
RACCOMANDAZIONI CONCERNENTI IL PAESAGGIO STORICO URBANO INTRODUZIONE L’introduzione del presente documento consta di 7 punti che vertono sostanzialmente sui seguenti indicatori: 1) Presa d’atto sull’entità delle migrazioni e loro rapporto con le aree urbane che svolgono il ruolo di motore di crescita e centri di innovazione e creatività 2) Esame dei rischi relativi all'urbanizzazione rapida e incontrollata 3) Presa d’atto del concetto che il patrimonio urbano visto nei suoi elementi materiali e immateriali, sia una risorsa essenziale per migliorare la vivibilità delle aree urbane, le da gestire efficacemente 4) Il concetto di conservazione come strategia ampliandone l’applicazione dal singolo monumento al contesto dei valori urbani 5) Ampliamento delle strategie di conservazione urbana del patrimonio verso più ampi obiettivi di sviluppo sostenibile globale 6) Presa d’atto degli imperativi che guidano le politiche e la gestione delle varie parti interessate nel processo di sviluppo urbano. 7) Questa raccomandazione è basata su quattro precedenti raccomandazioni dell'UNESCO sulla conservazione del patrimonio, riconoscendo l'importanza e la validità dei concetti e principi che delineano la storia e la pratica della conservazione. 145 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
RACCOMANDAZIONI CONCERNENTI IL PAESAGGIO STORICO URBANO I. DEFINIZIONE 8. Il paesaggio storico urbano si occupa del territorio urbano conosciuto come una stratificazione storica di valori culturali e naturali, rispetto al concetto di "centro storico" o "associazione" per comprendere il contesto storico urbano più ampio oltre che il suo ambiente geografico. 146 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
RACCOMANDAZIONI CONCERNENTI IL PAESAGGIO STORICO URBANO I. DEFINIZIONE 1 • la topografia, 2 • la geomorfologia e le caratteristiche naturali del sito, 3 • l’ ambiente costruito, sia storico che contemporaneo, 4 • la sua superficie e 5 • le infrastrutture sotterranee, 9. Questo contesto più ampio 6 • gli spazi verdi e giardini, comprende 7 • i piani di utilizzo del territorio e l’organizzazione lo spazio, 8 • il suo rapporto visivo e 9 • tutti gli altri componenti della struttura urbana. 10 Esso comprende anche le pratiche ed i valori culturali e sociali, i processi economici e le dimensioni del patrimonio immateriale come veicolo per la diversità e l'identità. 147 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
RACCOMANDAZIONI CONCERNENTI IL PAESAGGIO STORICO URBANO I. DEFINIZIONE per l'identificazione, dei paesaggi storici urbani 10. Questa definizione costituisce la conservazione come parte della loro la base per un approccio globale sostenibilità complessiva. la gestione mira a preservare la qualità dell'ambiente umano 11. L'approccio centrato migliorare la produttività degli spazi urbani sul paesaggio storico urbano integra gli obiettivi della conservazione del patrimonio urbano con quelli dello sviluppo socioeconomico. fonda su un rapporto equilibrato e sostenibile tra l'ambiente costruito e ambiente naturale. 148 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
RACCOMANDAZIONI CONCERNENTI IL PAESAGGIO STORICO URBANO I. DEFINIZIONE per lo sviluppo umano 12. L'approccio centrato sul Paesaggio storico urbano ritiene la creatività culturale come un bene essenziale per lo sviluppo sociale ed economico gli strumenti per la gestione di fornisce trasformazione fisica e sociale per promuovere l'integrazione armonica degli interventi contemporanei. 13. L'approccio centrato sul alla tradizione delle comunità locali Paesaggio storico urbano, s’ispira per promuovere il rispetto dei loro valori, pur riconoscendo le legittime preoccupazioni delle comunità nazionali e internazionali. 149 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
II. OPPORTUNITA ' E SCOMMESSE PER LA CONSERVAZIONE DEL PAESAGGIO STORICO URBANO 14. Le attuali Raccomandazioni UNESCO riconoscono l’importante ruolo delle aree storiche nelle società moderne. Esse identificano anche un numero di minacce specifiche alla conservazione delle aree storiche e forniscono principi generali, politiche e linee guida che rispondano a tali sfide. 15. L’approccio al paesaggio storico urbano riflette il fatto che la disciplina e la pratica della conservazione del patrimonio urbano si sono significativamente evolute negli ultimi decenni, mettendo politici e manager in grado di affrontare con più efficacia le nuove sfide ed opportunità. L’approccio al paesaggio storico urbano sostiene le comunità nelle loro ricerca di sviluppo e adattamento, pur conservando le caratteristiche ed i valori legati alla loro storia, memoria collettiva ed ambiente. 16. Negli ultimi decenni, a causa del netto aumento della popolazione urbana mondiale, la scala e la velocità dello sviluppo ed il cambiamento dell’economia, gli insediamenti urbani e le loro aree storiche sono divenuti centri e motori di crescita economica in molte regioni del mondo, ed hanno acquisito un nuovo ruolo nella vita culturale e sociale. Come risultato, essi sono sottoposte d una vasta gamma di nuove pressioni. 150 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
II. OPPORTUNITA ' E SCOMMESSE PER LA CONSERVAZIONE DEL PAESAGGIO STORICO URBANO Urbanizzazione e Globalizzazione 17. la crescita urbana sta trasformando l’essenza di molte aree urbane storiche. I processi globali hanno un profondo impatto sui valori attribuiti dalle comunità alle aree urbane e ai loro ambienti (setting), e sulle percezioni e realtà di abitanti ed utilizzatori. Da un lato, l’urbanizzazione fornisce opportunità economiche, sociali e culturali che possono migliorare la qualità della vita ed il carattere tradizionale delle aree urbane; dall’altro lato, i cambiamenti incontrollati della densità e crescita urbana possono minare il senso del luogo, l’integrità della fabbrica urbana e l’identità delle comunità. Alcune aree storiche urbane stanno perdendo la loro funzionalità, ruolo tradizionale e popolazioni. L’approccio al paesaggio storico urbano può assistere nel gestire e mitigare tali impatti. 151 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
II. OPPORTUNITA ' E SCOMMESSE PER LA CONSERVAZIONE DEL PAESAGGIO STORICO URBANO Sviluppo 18. Molti processi economici offrono modi e strumenti per alleviare la povertà e promuovere lo sviluppo sociale e umano. La più grande disponibilità di innovazioni, come la tecnologia informatica e la pianificazione sostenibile, le pratiche di progettazione e costruzione, possono valorizzare le aree urbane, migliorando così la qualità della vita. Adeguatamente gestite attraverso l’approccio al paesaggio storico urbano, nuove funzioni come servizi e turismo, sono iniziative economiche importanti che possono contribuire al benessere delle comunità e alla conservazione delle aree storiche urbane e al loro patrimonio culturale assicurando la diversità economica e sociale e le funzioni residenziali. Non cogliere queste opportunità porta a città impraticabili e insostenibili, così come attuarle in modo inadeguato e inappropriato risulterebbe nella distruzione dei beni del patrimonio con irreparabile perdita per le generazioni future. 152 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
II. OPPORTUNITA ' E SCOMMESSE PER LA CONSERVAZIONE DEL PAESAGGIO STORICO URBANO L’Ambiente 19. Gli insediamenti umani si sono costantemente adattati ai cambiamenti climatici ed ambientali compresi quelli derivanti dai disastri. Comunque, l’intensità e la velocità degli attuali cambiamenti sfidano i nostri ambienti urbani complessi. Preoccupazioni per l’ambiente, in particolare per il consumo di acqua ed energia, richiedono approcci e nuovi modelli di vita urbana, basati su politiche e pratiche sensibili all’ecologia che mirino al rafforzamento della sostenibilità e della qualità della vita urbana. Molte di queste iniziative, comunque, dovrebbero integrare il patrimonio naturale e culturale come risorse per lo sviluppo sostenibile. 20. Cambiamenti alle aree storiche urbane possono derivare anche da improvvisi disastri e conflitti armati. Questi possono essere brevi ma avere effetti duraturi. L’approccio al paesaggio storico urbano può contribuire a gestire e mitigare tali impatti. 153 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
III. POLITICHE 21. Le politiche di conservazione urbana contemporanea, hanno le sfide attuali e future richiedono la aperto la strada per la definizione e l'attuazione di una nuova salvaguardia dei territori storici generazione di politiche pubbliche per urbani. raccomandazioni e carte identificare e proteggere la stratificazione internazionali storica dei valori naturali e culturali in ambienti urbani. 154 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
III. POLITICHE 22. Le politiche di conservazione del patrimonio urbano dovrebbero essere integrate in un più ampio contesto urbano e le forme e le pratiche storiche dovrebbero guidare lo sviluppo sostenibile di oggi. Queste politiche dovrebbero prevedere meccanismi per conciliare la conservazione e la gestione sostenibile degli obiettivi a lungo termine e a breve termine. Un approccio coerente, in cui la pratica della conservazione è parte integrante della pianificazione urbana e di una stessa sistemazione urbana specifica ed efficace che dovrebbe anche esplorare soluzioni tecniche e metodi di pianificazione innovativi applicabili agli ambienti storici. 155 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
22a. Gli Stati membri dovrebbero integrare le strategie III. POLITICHE di conservazione del patrimonio urbano nelle loro politiche e programmi di sviluppo nazionali, applicando l'approccio basato sul paesaggio storico urbano. In questo quadro, le autorità locali dovrebbero elaborare piani di rinnovamento urbano che si ispirino alle forme storiche e pratiche. 22b. I fornitori di servizio pubblico e il settore privato dovrebbero essere consapevoli delle loro responsabilità e cooperando nel quadro di partenariati pubblico-privati per attuare concretamente l'approccio basato sul paesaggio storico urbano. Responsabilità 22c. Le organizzazioni internazionali interessate allo dei diversi attori sviluppo sostenibile dovranno integrare l'approccio centrato sul paesaggio storico urbano . 22d. Le ONG nazionali ed internazionali dovrebbero partecipare allo sviluppo e alla diffusione di strumenti e buone pratiche. 23. Tutti i livelli di governo, locale, nazionale, regionale, federale, devono essere consapevoli delle loro responsabilità e contribuire alla definizione, progettazione, attuazione e valutazione delle politiche per la conservazione del patrimonio urbano, coordinati sul piano istituzionale e settoriale. 156 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IV. STUMENTI 24a strumenti d’impegno civico dovrebbero implicare un’intersezione di interessati (stakeholders) e dar loro il potere d’identificare valori chiave nelle loro aree urbane, sviluppare visioni che riflettano la loro diversità, stabilire obiettivi, ed accordarsi su azioni di salvaguardia del loro patrimonio e promuovere lo sviluppo sostenibile. Tali strumenti, che costituiscono parte integrante delle dinamiche di 24. Il successo dell’approccio centrato governo (governance) urbano, dovrebbero facilitare il sul paesaggio storico urbano richiede dialogo interculturale apprendendo dalle comunità un forte bagaglio di strumenti rispetto alle loro storie, tradizioni, valori, necessità ed innovativi e interdisciplinari, adattati aspirazioni e facilitando la mediazione e la negoziazione tra interessi e gruppi in conflitto. ai contesti locali. Questi strumenti possono essere classificati in diverse categorie 24b La conoscenza e gli strumenti di pianificazione dovrebbero aiutare a proteggere l’integrità ed autenticità degli attributi del patrimonio urbano. Essi dovrebbero anche consentire il riconoscimento del significato e della diversità culturale, e provvedere al monitoraggio e alla gestione del cambiamento per migliorare la qualità della vita e dello spazio urbano. Questi strumenti includerebbero la documentazione e le mappe delle caratteristiche culturali e naturali. Il patrimonio, le definizioni dell’impatto sociale ed ambientale dovrebbero essere usati per sostenere e facilitare i processi decisionali nel quadro dello sviluppo sostenibile. 157 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IV. STUMENTI 24c I sistemi regolatori dovrebbero riflettere le condizioni locali e potrebbero includere misure legislative e regolamentari mirate alla conservazione e alla gestione degli attributi tangibili ed intangibili del patrimonio urbano, inclusi i suoi valori sociali, ambientali e culturali. I sistemi tradizionali e consuetudinari dovrebbero essere riconosciuti e rafforzati come necessari. 24. Il successo dell’approccio centrato sul paesaggio storico urbano richiede un forte bagaglio di strumenti innovativi e interdisciplinari, adattati ai contesti locali. Questi strumenti possono essere classificati in diverse categorie 24d Gli strumenti finanziari dovrebbero avere lo scopo di costruire capacità e supportare uno sviluppo innovativo che porti entrate, radicato nella tradizione. In aggiunta ai fondi governativi e globali dalle agenzie internazionali, gli strumenti finanziari dovrebbero essere effettivamente utilizzati per incoraggiare investimenti privati a livello locale. Il micro credito ed altri finanziamenti flessibili di supporto alle imprese locali, così come una varietà di modelli di partership, sono anche fondamentali per rendere l’approccio al paesaggio storico urbano finanziariamente sostenibile. 158 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
V. COSTRUZIONE DELLE CAPACITA’, RICERCA, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 25. La costruzione di capacità (capacity-building) dovrebbe coinvolgere i principali interessati (stakeholders): comunità, decisionisti, professionisti e manager per incoraggiare la comprensione dell’approccio al paesaggio storico urbano ed il suo adempimento. Un’efficace costruzione di capacità dipende da un’attiva collaborazione tra questi principali interessati allo scopo di adattare l’adempimento di questa raccomandazione ai contesti regionali per definire e raffinare le strategie e gli obiettivi locali, le cornici d’azione e gli schemi di mobilitazione delle risorse. 26. La ricerca dovrebbe puntare alla complessa stratificazione degli insediamenti urbani, per identificare valori, capirne il significato per le comunità e presentarli ai visitatori in maniera comprensiva. Istituzioni accademiche ed università ed latri centri di ricerca dovrebbero essere incoraggiati a sviluppare una ricerca scientifica su aspetti dell’approccio al paesaggio storico urbano e collaborare a livello locale, nazionale, regionale e internazionale. È essenziale documentare lo stato delle aree urbane e la loro evoluzione, per facilitare la valutazione di proposte per il cambiamento e migliorare abilità e procedure di protezione e manageriali. 27. Incoraggiare l’uso di tecnologia informatica e della comunicazione per documentare, capire e presentare la complessa stratificazione delle aree urbane e dei loro componenti costitutivi. La raccolta ed analisi di queste informazioni è una parte essenziale della conoscenza delle aree urbane. Per comunicare con tutti i settori della società, è particolarmente importante allungarsi ai giovani e a tutti i gruppi sotto rappresentati per incoraggiarne la partecipazione. 159 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
VI. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 28. Gli Stati Membri e le organizzazioni internazionali governative e non governative dovrebbero facilitare la comprensione ed il coinvolgimento pubblici nell’adempimento dell’approccio al paesaggio storico urbano divulgando best practices e lezioni imparate da diverse parti del mondo per rafforzare la rete di condivisione di conoscenza e costruzione di capacità (capacity-building). 29. Gli Stati Membri dovrebbero promuovere la cooperazione multinazionale tra le autorità locali. 30. Le agenzie internazionali di sviluppo e cooperazione degli Stati Membri, le organizzazioni non governative e le fondazioni, dovrebbero essere incoraggiate a sviluppare metodologie che tengano in considerazione l’approccio al paesaggio storico urbano e ad armonizzarle con i loro programmi e progetti di assistenza relativi alle aree urbane. 160 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Piano d'azione che accompagna la raccomandazione sul paesaggio storico urbano • adeguare questo nuovo strumento al loro contesto specifico; Con l'adozione della nuova • diffonderlo il più possibile sul loro raccomandazione UNESCO relativa territorio; alla tutela del Paesaggio storico urbano nella 36a sessione della • facilitare la sua attuazione attraverso Conferenza generale nell'autunno la formulazione e l'adozione di politiche 2011, gli Stati membri si impegnano di sostegno; ad adottare misure appropriate per: • monitorare l'impatto sulla conservazione e gestione delle città storiche e degli insediamenti urbani. 161 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Piano d'azione che accompagna 1) effettuare studi approfonditi e la mappatura delle la raccomandazione sul paesaggio risorse naturali, umane e culturali della città storico urbano 2) ottenere un consenso attraverso la pratica di pianificazione partecipata attraverso la consultazione con le parti interessate sui valori da tutelare 3) valutare la vulnerabilità di questi attributi a pressioni Se l'accento è posto sulla sociali ed economiche oltre che all'impatto dei necessità di prendere in cambiamenti climatici; considerazione la singolarità del contesto di ogni città ed habitat 4) sviluppare una strategia per lo sviluppo urbano o per la conservazione del patrimonio urbano per integrare i beni e urbano, che porterà ad una la loro vulnerabilità nello sforzo più ampio di gestione differenziata, si pianificazione, indicando possono distinguere sei fasi (a) le perimetrazioni da osservare rigorosamente (b) le aree sensibili che richiedono particolare attenzione essenziali che gli Stati membri durante la pianificazione, progettazione e devono considerare implementazione allorquando applicheranno l’ (c) le aree di progetto e sviluppo (segnatamente alle approccio focalizzato sul costruzioni di grande altezza); paesaggio storico urbano, e 5) privilegiare le azioni per la conservazione e lo sviluppo; cioè: 6) stabilire dei partenariati e dei quadri di gestione appropriati per ciascuno dei progetti di conservazione o di sviluppo locale previsti dalla strategia di cui sopra, nonché i meccanismi per il coordinamento delle attività dei diversi soggetti pubblici e privati. 162 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Piano d'azione che accompagna la raccomandazione sul paesaggio (1) creazione di un sito WEB storico urbano 2) creazione di un gruppo di lavoro composto da partner istituzionali competenti in materia di sviluppo 3) lo sviluppo di pacchetti di servizi di assistenza tecnica L'UNESCO intende sviluppare un programma di sostegno per il 4) promuovere la ricerca scientifica sugli aspetti paesaggio storico urbano che scientifici della strategia incentrata sul paesaggio storico urbano farà appello alle competenze internazionali e intersettoriali, 5) organizzazione di conferenze e seminari includendo le seguenti sette componenti: 6) sostegno alla progettazione di materiali didattici e dei programmi di formazione (7) revisione ogni sei anni, dell'attuazione della raccomandazione da parte degli Stati membri e del suo impatto sulla conservazione e la gestione dei centri urbani e delle città storiche, allo scopo di formulare linee guida basate sulle migliori pratiche oltre che su consigli specifici per le parti interessate, e di riferire alla Conferenza generale dell'UNESCO. 163 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
BIBLIOGRAFIA Formato: Formato Kindle Dimensioni file: 5380 KB Lunghezza stampa: 262 Editore: Wiley; 2 edizione (12 gennaio 2012) Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l. Lingua: Inglese ASIN: B006YRHTQ6 (Cfr. Bibliografie collegate) 164 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Inquadramento Nazionale della Conservazione 165 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO L’Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO svolge, all’interno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), la funzione di coordinamento delle attività connesse all’attuazione della Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale. Istituito nel 2004, l'Ufficio svolge anche compiti di supporto tecnico- scientifico al Gruppo di lavoro interministeriale permanente per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, attivo dal 1995 e formalmente istituito nel 1997 presso il MiBAC. E' parte della Commissione di Coordinamento per l'implementazione delle politiche di salvaguardia e promozione del patrimonio culturale immateriale e delle diversità culturali, istituita con D.D. del 10 aprile 2008 e coordinata dal Direttore dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBAC. 166 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO ATTIVITA’ Per la Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, l’Ufficio svolge le seguenti attività: • gestisce le richieste di nuove candidature italiane per la iscrizione dei siti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, coordinando e fornendo consulenze tecnico scientifiche per la redazione dei dossier di candidatura di nuovi siti e dei relativi Piani di gestione, e curandone le successive fasi dell’istruttoria; • cura per il tramite della Rappresentanza d'Italia presso l'UNESCO, i rapporti con il Centro per il Patrimonio Mondiale preposto alla attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale; • cura i rapporti con le analoghe strutture presso i Ministeri della Cultura dei paesi europei ed extraeuropei al fine di definire strategie comuni nell'attuazione della Convenzione e di promuovere candidature transnazionali; • fornisce il supporto tecnico ai gestori dei siti iscritti per la redazione e attuazione dei Piani di gestione, fornisce il proprio contributo tecnico all’attività della Commissione consultiva per i Piani di gestione; 167 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO • coordina l’attività di monitoraggio periodico dei siti iscritti curando la redazione dei Rapporti periodici sullo stato di attuazione della Convenzione in Italia; • coordina le attività di verifica e predispone gli atti necessari in relazione a possibili rischi in atto o potenziali segnalati dal Centro del Patrimonio Mondiale sui siti iscritti; • promuove e cura attività scientifiche ed iniziative di ricerca e di formazione; • collabora alle attività di cooperazione italiana in Paesi terzi per la tutela e la conservazione dei beni, per gli adempimenti connessi con la Convenzione; • svolge compiti di supporto tecnico scientifico al Gruppo di Lavoro Interministeriale Permanente per il Patrimonio Mondiale; • promuove il Patrimonio culturale italiano UNESCO e coordina la realizzazione di manifestazioni (Convegni, Seminari, Conferenze, Mostre, presentazione di studi e/o prodotti editoriali...); • partecipa in modo strutturale e sistematico: a) ai Tavoli interministeriali per la promozione del "Sistema Italia" in Italia e all'estero, in quanto il Patrimonio Mondiale culturale italiano UNESCO ne è parte integrante; b) ai progetti ed eventi culturali decisi in tali contesti 168 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO Per le altre Convenzioni UNESCO, l'Ufficio svolge le seguenti attività: • è parte della Commissione di Coordinamento per l'implementazione delle politiche di salvaguardia e promozione del patrimonio culturale immateriale e delle diversità culturali, istituita con D.D. del 10 aprile 2008 e coordinata dal Direttore dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione; • cura l'attuazione della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale (Convenzione per l'Immateriale), adottata dalla Conferenza Generale dell'UNESCO il 17 ottobre 2003 e ratificata dall'Italia con legge del 27 settembre 2007, per le relazioni e i collegamenti con la attuazione della Convenzione per il Patrimonio Mondiale; • cura l'attuazione della Convenzione per la Protezione e la Promozione delle Espressioni della Diversità Culturale (Convenzione per le Diversità Culturali), adottata a Parigi il 20 ottobre 2005 e ratificata dall'Italia il 30 gennaio 2007, per le relazioni e i collegamenti con la attuazione della Convenzione per il Patrimonio Mondiale. 169 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO STRUTTURA L’Ufficio Patrimonio Mondiale dell'UNESCO è collocato nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Segretariato Generale - Servizio I Coordinamento e studi ed è organizzato come di seguito riportato: Patrimonio architettonico e paesaggistico S T Patrimonio archeologico COORDINAMENTO A SCIENTIFICIO F F Patrimonio immateriale Collaborazione amministrativa 170 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
La Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, istituita nel 1950, ha lo scopo di favorire la promozione, il collegamento, l'informazione, la consultazione e l’ esecuzione dei programmi UNESCO in Italia. L'esistenza della Commissione discende da un preciso obbligo di carattere internazionale (Convenzione di Londra del 16 novembre 1945);peraltro, analoghe entità sono operative in quasi tutti i 195 Paesi membri dell'UNESCO. 171 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
La Commissione opera attraverso: L'Assembea che fissa le strategie generali della Commissione, identificate in relazione ai programmi e alle finalità dell'UNESCO nel quadro degli interessi generali della politica nazionale nei campi dell'educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione in stretto raccordo con la Rappresentanza Diplomatica Permanente d'Italia presso l'UNESCO; Il Consiglio Direttivo che è l'organo di governo della Commissione, e attua gli orientamenti strategici fissati dall'Assemblea. In particolare, la CNI per l’UNESCO: Dà pareri e formula raccomandazioni al Governo Italiano ed alle Pubbliche Amministrazioni in relazione all'elaborazione e alla valutazione dei programmi UNESCO; Collabora con gli Organi competenti per l'esecuzione delle decisioni prese in seno alla Conferenza Generale dell'UNESCO che ha luogo a Parigi ogni due anni per approvare il programma generale dell'Organizzazione ed il suo bilancio; Produce documenti concernenti le materie che rientrano nel suo ambito di competenze e contribuisce, anche attraverso una serie di pubblicazioni periodiche, a diffondere informazioni su principi, obiettivi ed attività dell'UNESCO. 172 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Rende accessibile al pubblico, mediante un servizio di biblioteca - che comprende più di 11.000 testi costituiti prevalentemente di pubblicazioni e documenti dell'UNESCO - la più ampia conoscenza delle problematiche trattate dall’UNESCO. Diffonde, in particolar modo tra i giovani, gli ideali dell'UNESCO, sia sostenendo le attività del Sistema delle Scuole Associate, dei Club e dei Centri UNESCO, sia offrendo opportunità di accesso a stages e a borse di studio UNESCO. Organizza e promuove incontri, convegni, corsi e altre attività di formazione e di studio nelle materie di competenza dell'UNESCO. Si adopera per associare attivamente al lavoro dell'UNESCO persone ed Enti che svolgono attività nei campi educativi, culturali e scientifici, agevolando, anche presso le istituzioni competenti, la raccolta di dati e di informazioni richieste dall'UNESCO stesso. Favorisce l'accesso delle istituzioni più qualificate alle attività promozionali che l'UNESCO svolge attraverso la concessione del Patrocinio; a tal fine conduce indagini preliminari per la concessione del Patrocinio sia dell'UNESCO sia della Commissione stessa. 173 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Esamina e trasmette eventuali progetti che necessitano sostegno finanziario secondo le modalità previste dei 'Programmi di Partecipazione'. Formula proposte sulla scelta dei membri delle delegazioni italiane alla Conferenza Generale dell'UNESCO e ad altre riunioni o manifestazioni promosse dall'UNESCO o ad essa collegate. Esprime pareri e suggerimenti e su richiesta del Ministro degli Affari Esteri, sugli aspetti educativi, scientifici e culturali dei progetti da realizzare nell'ambito della politica di cooperazione allo sviluppo. La Commissione assolve il compito di tutelare il nome, l'acronimo, l'emblema e i nomi di dominio internet dell'UNESCO, o dei suoi programmi specifici, ed il suo uso, essendo organo di collegamento tra l'UNESCO ed il proprio Governo per tutte le questioni che interessano l’Organizzazione FINANZIAMENTI Alle spese inerenti il funzionamento amministrativo e la sede della Commissione Nazionale, nonché le attività della stessa connesse all’espletamento delle sue funzioni si fa fronte con lo stanziamento iscritto al Cap. 2471 p.g. 10 dello stato di previsione della spesa del Ministero degli Affari Esteri. 174 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
PROCEDURA CONCORDATA PER L’INVIO DI CANDIDATURE NELLE LISTE E NEI NETWORK DELL’UNESCO Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO: Visto il Decreto n. 4195 del 24 maggio 2007 che disciplina la composizione, i compiti e le funzioni della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO; Viste la Legge 6 aprile 1977, n. 184 “Ratifica della Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale, naturale dell’umanità”; la Legge 27 settembre 2007, n. 167 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”; la Legge 19 febbraio 2008, n. 19 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali”; Legge 23 ottobre 2009, n. 157, “Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo”; Vista l’importanza di valorizzare maggiormente ai livelli nazionale e internazionale il patrimonio culturale e ambientale nazionale; Costatata l’esigenza di definire una procedura uniforme ed univoca per la candidatura di siti, elementi, tradizioni, riserve ed altro nelle Liste, nei Registri e nei Network istituiti da Convenzioni e Programmi UNESCO; Costatata la necessità di qualificare in termini di efficienza e di efficacia le procedure di presentazione delle candidature nel rispetto delle prerogative e competenze dei diversi Dicasteri implicati; 175 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Verificata la necessità di individuare una modalità organica per la valutazione e la valorizzazione di beni ed elementi italiani in ambito UNESCO, anche al fine di integrare le azioni volte a promuovere e preservare la diversità culturale con quelle per la diversità biologica così come richiesto dall’UNESCO, dalla Convenzione ONU sulla Diversità Biologica e dalla FAO; Costatata la disponibilità della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO a proseguire nelle funzioni di informazione, coordinamento e verifica delle attività nazionali in ambito UNESCO così come previsto, da ultimo, dal Decreto Interministeriale n. 4195 del 24 maggio 2007; Acquisito il consenso delle Amministrazioni interessate, ADOTTA LA SEGUENTE DETERMINAZIONE: Articolo 1 (Procedura per la presentazione di candidature nazionali) 1. Le proposte per candidare a) Siti nella Lista del Patrimonio Mondiale culturale e naturale dell’UNESCO, b) elementi nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, c) riserve di biosfera nel Network delle Riserve di Biosfera MAB, d) parchi nazionali o regionali o naturali nella lista dei geo-parchi UNESCO, e) altri elementi o beni nelle altre Liste definite o da definire attraverso Programmi o Convenzioni UNESCO sono promosse e trasmesse alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO da chiunque ne abbia interesse (istituzioni, enti, amministrazioni pubbliche, associazioni e altri soggetti). 176 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
2. La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, valutato l’ambito della proposta di cui al comma 1, assegna la stessa al Ministero o ai Ministeri ritenuti competenti per materia che avviano l’attività istruttoria. 3. L’ Amministrazione assegnataria della candidatura procede a contattare il proponente anche al fine di acquisire gli indispensabili elementi informativi e tecnici necessari per la presentazione della stessa. 4. Entro il termine di 180 giorni dalla ricezione della proposta, l’Amministrazione competente completa l’istruttoria relativa alla candidatura presentata, richiedendo, eventualmente, alla Commissione Nazionale italiana per l’UNESCO ulteriore tempo per completare l’acquisizione della documentazione necessaria. 5. Conclusa l’attività istruttoria, l’Amministrazione che l’ha condotta - in piena autonomia e discrezionalità decisionale - presenta alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO gli esiti del lavoro svolto, proponendo la presentazione immediata della candidatura all’UNESCO ovvero la sospensione della decisione per una successiva considerazione ovvero il rinvio della stessa, motivando in ogni caso la decisione assunta. L’Amministrazione competente in piena autonomia e discrezionalità decisionale può riproporre in ogni momento alla Commissione le candidature temporaneamente sospese per i successivi seguiti. 6. La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, tenuto conto dell’attività istruttoria svolta, della proposta formulata dall’Amministrazione competente, esprime in modo non vincolante il proprio parere, acquisisce - in sede di Consiglio Direttivo - il parere non ostativo da parte delle altre Amministrazioni centrali e lo trasmette al Ministero degli Affari Esteri. 177 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
7. Il Ministero degli Affari Esteri adotta le proprie determinazioni e trasmette alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO le relative decisioni assunte. 8. La Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO trasmette a sua volta i dossier di candidatura al Segretariato UNESCO competente. 9. Le candidature trasmesse alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO ovvero direttamente ai Segretariati delle Convenzioni e dei Programmi UNESCO senza l’osservanza della procedura di cui ai punti 4, 5, 6, 7 sono da considerarsi nulle e devono essere ritirate. Articolo 2 (Tentative List Nazionale) 1. Le Amministrazioni interessate e la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO possono definire, di comune intesa le modalità e le eventuali procedure per l’iscrizione delle proposte di candidatura nella pertinente Tentative List Nazionale. Si prevede l’eventuale introduzione di un limite massimo annuale di candidature da presentare nelle diverse liste e programmi dell’UNESCO Approvato all’unanimità nella seduta del Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO il 06.05.2011. 178 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
IL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE La Convenzione La Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale è stata approvata il 17 ottobre 2003 dalla Conferenza Generale dell’UNESCO ed è stata ratificata dall’Italia il 29 settembre 2007. Tra i suoi principali obiettivi, la Convenzione intende salvaguardare gli elementi e le espressioni del patrimonio culturale immateriale, promuovere (a livello locale, nazionale e internazionale) la consapevolezza del loro valore in quanto componenti vitali delle culture tradizionali, assicurare che tale valore sia reciprocamente apprezzato dalle diverse comunità, gruppi e individui interessati e incoraggiare le relative attività di cooperazione e sostegno su scala internazionale. Definizione e ambiti del Patrimonio Immateriale Ai fini della Convenzione, il patrimonio immateriale è descritto come “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale” (art. 2). Inoltre, questo patrimonio immateriale deve essere trasmesso di generazione in generazione, venire costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e dare loro un senso d’identità e di continuità. 179 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
Gli ambiti del patrimonio immateriale sono i seguenti: a) Tradizioni ed espressioni orali (compreso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale); b) Arti dello spettacolo; c) Consuetudini sociali, eventi rituali e festivi; d) Cognizioni e prassi relative alla natura e all’universo; e) Saperi e pratiche legati all’artigianato tradizionale. La Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale L’UNESCO ha dato origine alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, formata da quelle pratiche ed espressioni culturali che testimoniano nel miglior modo la diversità del patrimonio culturale immateriale nel mondo e che favoriscono la presa di coscienza della sua importanza. I criteri per l’iscrizione alla Lista Rappresentativa sono cinque e devono essere tutti soddisfatti perché uno Stato membro possa proporre la candidatura di un elemento culturale: 1. L’elemento candidato si costituisce come patrimonio culturale immateriale, come indicato nell’art. 2 della Convenzione; 2. L’iscrizione dell’elemento contribuirà a garantire visibilità e consapevolezza del significato di patrimonio culturale immateriale e a favorire il confronto, riflettendo perciò la diversità culturale e la creatività dell’umanità; 180 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
3. Le misure di salvaguardia sono elaborate in modo da poter tutelare e promuovere l’elemento; 4. L’elemento è stato candidato sulla base del più ampio riscontro di partecipazione da parte di comunità, gruppi o, eventualmente, persone singole coinvolte con il loro libero, preventivo e informato consenso; 5. L’elemento è inserito in un archivio sul patrimonio culturale immateriale presente nel territorio\i degli Stati membri, come indicato negli art. 11 e 12 della Convenzione. Al 2010 sono 213 gli elementi mondiali iscritti alla Lista (90 nel 2008, 76 nel 2009 e 47 nel 2010). Tra questi, quelli italiani sono Il Canto a tenore sardo (2008), l’Opera dei Pupi siciliani (2008) e La Dieta Mediterranea (candidatura proposta congiuntamente da Italia, Spagna, Grecia e Marocco nel 2010). 181 Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano
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