GUERRA E PACE Liceo Scientifico ordinario Corso di Educazione civica in codocenza - Istituto Superiore AECLANUM
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Liceo Scientifico ordinario Classe V B Corso di Educazione civica in codocenza Primo trimestre Diritto: prof. D’Orsi Giovanni Storia: prof.ssa Assante Gabriella GUERRA E PACE A cura dell’alunna Coscione Federica Anno scolastico 2020/2021
Educazione Civica: ONU GUERRA E PACE tS oria: NASCITA DELLE Filosofia: NAZIONI UNITE FREUD
GUERRA E PACE Art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana dice: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
ONU • ONU è un’organizzazione internazionale, è un’ associazione di stati costituita attraverso uno scopo che definisce organi e competenze per il raggiungimento di determinati fini; la cooperazione fra gli stati membri garantisce la tutela di alcuni interessi che, particolari per natura o estensione (la pace e la sicurezza internazionali, tutela ambientale, commercio internazionale), non possono essere perseguiti efficacemente a livello del singolo stato. Il primo tentativo di organizzazione internazionale si ha con il Congresso di Vienna del 1815, quando si istituì un sistema diplomatico, il Concerto europeo, a tutela delle deliberazioni prese. Non fu un’organizzazione permanente ma si può considerare il prototipo delle future organizzazioni internazionali: la Società delle Nazioni, prima, e l’ONU, poi. La Società delle Nazioni nacque il 25 gennaio del 1919. Fu una vera organizzazione internazionale con lo scopo di dirimere le dispute tra le nazioni e mantenere la pace tra i popoli. Era composta da un Consiglio e un’Assemblea. Il consiglio era composto dai 4 membri permanenti (Regno unito, Francia, Italia, Giappone) e dai membri non permanenti. Gli USA non ne fecero mai parte (nonostante Wilson fosse uno dei promotori), Italia e Giappone uscirono dalla Società delle nazioni nel 1937 e 1933; la Germania ne fu membro dal 1926 al 1933, l’Urss entrò nel 1934 e venne espulsa nel 1939. Presto si capì che la Società sarebbe stata un fallimento: mancanza di forze armate, esclusione o non partecipazione delle principali nazioni, interessi prevalenti dei membri più importanti. Non fu in grado di prevenire la seconda Guerra mondiale e si dissolse nel 1946. Nel 1941, durante la II G.M., i paesi toccati dall’espansionismo tedesco, firmarono la dichiarazione interalleata, con cui si impegnarono a “lavorare insieme, con gli altri popoli liberi, sia in tempo di guerra sia in tempo di pace”. Questa dichiarazione può essere considerata la prima tappa verso la costituzione delle Nazioni Unite. Il 14 Agosto 1941, Roosevelt (USA) e Churchill (UK), firmarono la Carta Atlantica con cui stabilirono un insieme di principi di collaborazione internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza (il testo riprendeva i 14 punti di Wilson e proclamava che i popoli, una volta sconfitto il nazismo, dovevano recuperare la sovranità e l’indipendenza, scegliersi la forma di governo sotto la quale vivere).
A febbraio del 1945 a Yalta si ribadì la volontà di istituire un “organizzazione internazionale per la salvaguardia della pace e della sicurezza”, seguì la conferenza di San Francisco (25/4/1945) i rappresentanti di 50 nazioni si riunirono per una conferenza dal titolo “conferenza delle Nazioni unite sull’organizzazione internazionale. Sede dell’ONU: New York. Essa è un’unione dell’intera comunità mondiale. 193 stati, i 5 stati membri permanenti hanno più poteri nella composizione di alcuni organi .Compiti principali: 1) mantenere la pace e la sicurezza internazionale 2) conseguire il progresso economico, sociale, culturale umanitario 3) diffondere la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione. ORGANI PRINCIPALI : L’Assemblea Generale Delle Nazioni Unite è il principale organo consultivo in cui vi sono rappresentati tutti gli stati membri e tutti con diritto di voto, fornisce raccomandazioni su tutti gli argomenti, non ha potere di obbligare all’azioni i singoli stati membri. Dirige le attività per lo sviluppo e la tutela della pace, ammette nuovi membri, nomina il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Le votazioni dell’assemblea sono approvate con una maggioranza dei 2/3 dei voti. Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite è l’organo che ha maggiori poteri e diretta responsabilità nell’adozione di delle misure per il mantenimento della pace e della sicurezza. 15 membri, di cui 5 permanenti, gli altri 10 vengono eletti ogni 2 anni a rotazione: funzione di conciliazione delle controversie internazionali, detta misure per evitare aggressioni. Le decisioni di carattere politico e di grande importanza devono avere voto concorde di tutti e 5 i membri permanenti, che di fatto, esercitano un potere di veto. Questo elemento costituisce (art. 27 dello statuto) una certa debolezza a per l’Organizzazione. Il consiglio di sicurezza si avvale delle forze armate messe a disposizione dagli stati membri (“caschi blu”). Può svolgere indagini all’interno del Paese, se emergono elementi di minaccia della pace, il Consiglio può adottare sanzioni. Consiglio economico e sociale. 54 membri, Coordina il lavoro delle Nazioni Unite e delle agenzia specializzate, promuovendo azioni in campo economico-sociale, culturale, sanitario. Promuove la crescita economica nei paesi in via di sviluppo e il rispetto dei diritti umani.
Corte internazionale di Giustizia (Aia). È il massimo tribunale internazionale esistente regolato da un suo statuto autonomo. È composto da 15 giudici eletti tra i maggiori esperti mondiali di diritto internazionale. L’assemblea generale delle Nazioni unite e il Consiglio economico e sociale, dispongono di una serie di organi secondari o sussidiari permanenti (agenzie specializzate dell’ONU), istituiti per compiti specifici e direttamente dipendenti dall’Assemblea.Nonostante operino in settori diversi, sono accumunate da uno scopo generale di promuovere la pace, la libertà e lo sviluppo umani: ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO (ILO). È nata nel 1919, quindi preesiste alle N.U. Ha come scopo il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e il miglioramento delle loro condizioni di vita. Stabilisce norme internazionali alle quali i Governi si adeguano. Ha sede a Ginevra. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ (OMS). Nasce nel 1948 e ha sede a Ginevra. Vuole spingere i governi a collaborare sul tema della salute e intraprendere campagne sulla salute. Opera nel campo della prevenzione delle epidemie e malattie contagiose. Grazie ai suoi interventi sono stati sradicati malattie come il vaiolo e la poliomelite, l’80% dei bambini sono stati vaccinati contro tetano, morbillo, tubercolosi. Ha avuto un ruolo primario nella lotta contro l’AIDS. Queste sono le principali organizzazioni internazionali legale all’ONU: FAO: Organizzazione per l’alimentazione e per l’agricoltura UNESCO: Organizzazione delle Nazioni Unite per L’educazione, la Scienza e la Cultura UNICEF: fondo delle Nazioni Unite WB: banca mondiale WTO: Organizzazione mondiale del commercio UNEP: Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente UNDP: programma delle nazioni unite per lo sviluppo
FREUD Sigmund Freud nacque a Moravia nel 1856 da genitori ebrei che si trasferirono in seguito a Vienna. Si laureò in Medicina e intraprese studi di Anatomia del sistema nervoso e poi intraprese anche la professione medica, dedicandosi alla psichiatria. Poi si recò a Parigi per un un breve periodo, dopodiché ritornò a Vienna dove collaborò con Breuer, colui che curò la nevrosi con l’ipnosi. Insieme lavorarono al caso di Anna O. i suoi scritti più importanti sono:- L’interpretazione dei sogni;- Tre saggi sulla sessualità; - Introduzione alla psicoanalisi ;- L’io e l’es; - Psicologia delle masse e analisi dell’io. Psicanalisi: disciplina che studia le nevrosi e applicata in moltissimi settori. Inizialmente questa disciplina fu molto contrastata. Passando ora a esporre gli accertamenti positivi della psicoanalisi, diciamo che in generale un atto psichico attraversa due fasi, fra le quali è interpolata una sorta di controllo (censura). Secondo Sigmund Freud, al contrario di ciò che si credeva al tempo, la “psiche” (mente) di un soggetto non è dominata da processi consapevoli ma, soprattutto, da un’attività inconscia. La mente dell’uomo è paragonabile ad un iceberg, in cui l’inconscio costituisce la struttura prevalente, mentre solo la punta visibile è rappresentata dal conscio. L’inconscio è diviso secondo Freud in due zone: il “preconscio”: formato da contenuti che sono solo temporaneamente inconsci ma che, attraverso uno sforzo di attenzione, possono essere riportati alla luce. l’“inconscio” o “rimosso”: formato da elementi che sono mantenuti inconsci da una forza, detta “rimozione”, che può essere aggirata solo grazie a particolari tecniche psicoanalitiche.
Per portare alla consapevolezza il “rimosso” o “inconscio”, Freud inizialmente utilizzava l’ipnosi. Tuttavia, successivamente, si rese conto che era più fruttuoso utilizzare il metodo delle “associazioni libere”. Tale tecnica consiste nel far rilassare il paziente il più possibile (facendolo sdraiare su di un lettino) e farlo abbandonare ai propri pensieri. In questo modo, è il paziente stesso ad “aiutare” il medico, poiché i pensieri sono attratti e si dirigono man mano verso il rimosso. Il successo dell’analisi, secondo Sigmund Freud, presuppone uno sforzo e un lavoro combinato del paziente e del terapeuta e risulta essere davvero efficace quando si genera il transfert, o traslazione. Quest’ultimo consiste nel trasferimento sul medico di stati d’animo ambivalenti provati dal paziente nei confronti dei genitori durante l’infanzia. Il soggetto in cura, per guadagnare l’approvazione del medico, prova verso di lui un sentimento di fiducia e attaccamento e riesce «a far cose che altrimenti gli sarebbero impossibili» Come si manifesta l’inconscio? Lo studio del rimosso, dell’inconscio, può seguire diverse strade. L’inconscio, infatti, si manifesta in forma “camuffata” nei: sogni. Per Freud, questi sono: “l’appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso)”. Il contenuto manifesto del sogno, infatti, cela un desiderio nascosto, inaccettabile che, per questo, viene censurato e trasformato in una forma diversa. Interpretare i sogni significa dunque scorgere ciò che l’Es non è riuscito a esprimere in forma diretta. contrattempi quotidiani. I contrattempi, i lapsus, le dimenticanze, secondo Freud, costituiscono un compromesso tra l’intenzione cosciente e quella inconscia. Perdere, ad esempio, un oggetto succede perché associamo ad esso un sentimento negativo. Sintomi nevrotici . Anche il sintomo, come il sogno manifesto, nasce nel momento in cui gli impulsi dell’Es rimossi si esprimono in altra forma. Secondo Freud tali specifici impulsi sono sempre di origine sessuale. arte. Come il sogno, anche la produzione artistica, è un soddisfacimento di un desiderio inconscio e costituisce la forma più evidente di sublimazione religione. Per Freud le “rappresentazioni religiose” sono “appagamenti dei desideri più antichi, più forti, più pressanti dell’umanità” e corrispondono al bisogno infantile di sentirsi protetti nella propria vita
Sigmund Freud e Albert Einstein criticano la guerra In questo nostro tempo pervaso di tensioni di guerra, di attentati devastanti e di reazioni ancora più devastanti i due pensatori si scambiano delle lettere su questi temi. Lo scambio di lettere nacque da un invito della Società delle Nazioni, progenitrice dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, rivolto ad Albert Einstein. Einstein scelse Sigmund Freud quale interlocutore sul tema della possibilità di evitare la guerra; egli offre la sintesi critica del problema della guerra, nella quale mette lapidariamente a nudo alcune fondamentali verità psicosociali sottese da questo sempre terribile, inaccettabile evento. La risposta di Freud, che da par suo attinge alle scoperte della neonata sua creatura, la psicoanalisi, amplia e approfondisce le osservazioni di Einstein. Il carteggio tra Freud e Einstein Qual è il contesto storico-culturale in cui matura il carteggio Freud-Einstein sulla guerra? Quali le posizioni condivise dai due scienziati? Albert Einstein scrive la sua lettera a Freud il 30 luglio 1932. Il giorno dopo, il 31 luglio 1932, in Germania si tengono le elezioni politiche generali. Dalle urne escono vincitori i nazionalsocialisti di Adolf Hitler, che con 13,7 milioni di voti (il 37% dei votanti) e 230 deputati, diventano il primo partito tedesco. Il contesto storico è, dunque, quello del cuore della crisi tedesca e, più in generale, europea. La prima Guerra Mondiale ha dimostrato tutta la forza devastatrice della guerra moderna: i morti, nella sola Europa, ma la guerra ha lasciato del tutto irrisolti i problemi tra i paesi del continente. L'idea che presto ci sarà una nuova guerra totale è ricorrente tra gli intellettuali europei. Anche perché ci sono movimenti in Europa, come i nazisti in Germania, con un carattere di forte aggressività che evocano esplicitamente il conflitto. In questo sfondo matura il pacifismo militante di Albert Einstein. Egli avversa i nazionalismo in ogni sua forma, in primo luogo quello militarista. Si sente cittadino del pianeta, membro della «razza umana»
E come cittadino del pianeta e membro della razza umana sviluppa i suoi ragionamenti intorno alla necessità della pace. Il pacifismo militante di Einstein sono noti ed è per questo che la Società delle Nazioni gli affida missioni culturali, come quella di discutere in pubblico con altri intellettuali su temi a sua scelta. Dopo l'invito della Società della nazioni, Einstein sceglie, dunque, di discutere pubblicamente sull'origine della guerra. Sceglie come interlocutore Sigmund Freud, scienziato pacifista convinto. E soprattutto ebreo, come Einstein. Infatti gli Ebrei, in Germania, sono già fatti oggetto dell'attenzione violenta dei nazisti. Le posizioni condivise tra Einstein e Freud sono almeno tre. La prima è che le guerre traggono origine da una naturale pulsione alla violenza dell'uomo. La seconda posizione condivisa è che violenza e diritto non sono agli antipodi. Anzi, il diritto è l'evoluzione della violenza. La terza è una posizione politica. Entrambi sono convinti che la guerra, intesa come conflitto armato tra gli stati, possa essere eliminata solo nel quadro del diritto internazionale. Passano poche settimane da questo scambio epistolare e il presidente della repubblica tedesca, il feldmaresciallo Paul von Hindeburg, conferisce ad Adolf Hitler l'incarico di formare il nuovo governo. Sei anni dopo inizia la guerra più devastante che l'umanità abbia mai conosciuto.
NASCITA DELLE NAZIONI UNITE Al termine della Grande Guerra, subito dopo il Trattato di Versailles, si concretizzo' il sogno “americano” del Presidente Woodrow Wilson, con la creazione della cosiddetta Societa' delle Nazioni. La Conferenza di pace di Parigi (1919) accettò la proposta di creare la Società delle Nazioni (inglese: League of the Nations, francese: Société des Nations, tedesco: Völkerbund) il 25 gennaio, 1919. L'alleanza della Società delle Nazioni fu abbozzata da una commissione speciale e l'organizzazione fu fondata attorno alla prima parte del Trattato di Versailles che fu firmato il 28 giugno 1919. All'inizio il trattato fu varato da 44 stati, comprese le 31 nazioni che avevano preso parte alla guerra al fianco della triplice intesa, o che vi si erano alleate durante il conflitto. Il visionario presidente americano, riusci in questo modo a costituire un organo di controllo internazionale, in grado di prevenire e sventare a priori qualsiasi nuova minaccia bellica a livello mondiale. La società delle Nazioni nasceva dunque per evitare qualsiasi nuovo scontro armato, in qualsiasi parte del pianeta. In particolare, gli scopi fondamentali dell'organizzazione erano il controllo globale degli armamenti, l'incentivazione del benessere e della qualità della vita, la prevenzione delle guerre e la gestione diplomatica delle possibili diatribe fra Stati. Le conquiste diplomatiche di quegli anni significarono un notevole passo avanti rispetto al secolo precedente: tuttavia la Società delle Nazioni mancava di proprie forze armate per intervenire concretamente a livello mondiale e dunque sarebbe spettato alle grandi potenze economiche e militari il compito di imporre le risoluzioni politiche e le sanzioni economiche dell'organizzazione, nonché di fornire un esercito quando fosse necessario. Quando si parla di risoluzioni politiche ed economiche, in pratica, si tratta della inevitabile formula dell'embargo, che gia' si era rivelata vincente nella strategia adottata dalle forze dell'Intesa ai danni della Germania Guglielmina. Per assurdo, il popolo americano e il suo stesso governo rifiutarono di entrare a far parte della Societa' delle Nazioni, ritenendosi super partes ed esigendo di rimanere totalmente estranei e al di fuori di qualsiasi controllo mondiale. La politica estera di tipo isolazionista ebbe percio' la meglio sull'opinione dello stesso presidente statunitense Wilson. La Germania non fu ammessa alla Societa' delle Nazioni, in merito a una delle molteplici clausole vessatorie del Trattato di Versailles: essa aveva cercato e scatenato la Prima Guerra Mondiale e pertanto non meritava alcun tipo di riconoscimento diplomatico o politico. Analogamente, anche la Russia si vide sbattere le porte in faccia. Il suo governo comunista intimoriva l'Europa occidentale e nel 1918 l'assassinio della famiglia reale aveva gettato ulteriore discredito sulla nazione. In seguito, l'Unione Sovietica entrò nella Societa' nel 1934, ma venne espulsa per aggressione nel 1939 quando invase la Finlandia.
Dunque, tre delle principali Nazioni del mondo non vollero o non riuscirono a offrire il proprio supporto e contributo alla neonata Societa' delle Nazioni. Gli altri due Paesi di maggior importanza, Francia e Regno Unito, mostrarono un tiepido interesse per questa nuova realta' diplomatica, entrandone a far parte in condizioni economiche e militari decisamente disastrate e dunque poco adatte a difendere gli interessi della Societa'. Riassumendo, al contrario di quanto avviene per le attuali Nazioni Unite, la Societa' delle Nazioni non pote' mai contare su una forza militare di pace abbastanza forte e in grado di frapporsi alle molteplici diatribe diplomatiche che, nel ventennio tra le due guerre mondiali, si scatenarono in molte parti del globo. L'impossibilita' di impedire un nuovo conflitto fu pertanto alla base della vanificazione di qualsiasi ideale di pace globale sognato da Woodrow Wilson. Infine, un secondo motivo principale di fallimento venne denunciato relativamente alla necessita' di voto unanime per promulgare qualsiasi decisione della Societa' delle Nazioni: il che corrispondeva a un vero e proprio veto generalizzato.
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