Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus - RWI Essen
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Guardare avanti con il dashboard Christoph M. Schmidt per il coronavirus Per decisioni politiche basate su un sistema di indicatori degli aspetti sanitari, economici e sociali RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 Sintesi Nella gestione della crisi nell’attuale seconda fase della pandemia è necessario conside- rare, oltre alla tutela della salute, anche gli sviluppi in ambito economico e sociale. A tal fine è opportuno che le unità di crisi a livello federale e nei singoli Land provvedano alla realizzazione di un “dashboard” compatto, aggiornato regolarmente. Il presente contri- buto “RWI Position” individua indicatori concreti per tre ambiti: sanitario, economico e sociale. Gli indicatori devono essere rilevati con elevata frequenza e precisione ed essere disponibili rapidamente. Sulla base dell’andamento degli indicatori, esperti di diverse discipline potranno fornire pareri a supporto delle decisioni, la cui responsabilità in ulti- ma analisi rimane in capo alla politica. Autore Prof. Dr. Dr. h. c. Christoph M. Schmidt¹ Presidente dell’Istituto RWI, Professore di politica economica ed econometria applicata presso l’Università della Ruhr di Bochum, membro dell’Executive Board della National Academy of Science and Engineering (acatech) Contatto: praesident@rwi-essen.de 1 L’autore ringrazia Boris Augurzky e Torsten Schmidt per i preziosi suggerimenti.
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 2 | 10 1. Introduzione: gestione della crisi nella seconda fase della RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 pandemia I costanti aggiornamenti sull’andamento della crisi da coronavirus e il conseguente dibat- tito sulle opzioni di azione politica fino a questo momento si sono fortemente concentrate su pochi indicatori epidemiologici. Ma, da un lato, gli aspetti da considerare per com- prendere la pandemia sono troppi per essere condensati in un unico indicatore. Dall’altro, la crisi e le misure politiche adottate a salvaguardia della salute hanno conseguenze di enorme portata in quasi tutti gli ambiti della vita. È quindi necessaria un’informazione più organica; concentrare l’attenzione solo sull’andamento dei contagi è del tutto insufficiente. Nemmeno una riduzione delle nuove infezioni si potrebbe ritenere un risultato positivo a priori, se le misure per il conteni- mento dell’infezione provocassero una grave sofferenza in altri ambiti della vita. E tale è la posta in gioco: in molti casi sono minacciati la sopravvivenza stessa di attività e di progetti di vita. Le prossime scelte politiche dovranno essere valutate con l’obiettivo di conciliare un’attenta tutela della salute con una cauta riapertura nella vita sociale ed economica. Un lockdown generalizzato – come dimostra l’esperienza delle ultime settimane – può essere efficace per la tutela della salute ma al contempo paralizza inevitabilmente la vita sociale ed eco- nomica in una misura non sostenibile sul lungo periodo, perché causa, come si è visto, enormi danni collaterali. Regna, del resto, un’enorme incertezza su quanto sia possibile “riaprire” senza mettere in pericolo la salute, perché non è possibile ricavare indicazioni dall’esperienza del pas- sato: la situazione attuale di un “letargo” dell’economia e della vita sociale imposto dallo Stato – per buone ragioni – nella prima fase della pandemia, la necessità di una nuova “normalità con responsabilità” con norme di distanziamento e di igiene, ma con il divieto di grandi manifestazioni, sono, per molti aspetti, una novità assoluta. Da questa inevitabile incertezza deriva, da un lato, la necessità di coordinare una gradu- ale riapertura, da monitorare costantemente e correggere se necessario: questo processo di riapertura deve essere impostato sin dall’inizio come un processo di apprendimento, che raccoglie il più rapidamente possibile prove – ad esempio, sull’effettivo rispetto della distanza nelle scuole – e le sfrutta per correggere e adeguare le disposizioni delle auto- rità dello Stato. Dall’altro, perché questa difficile modalità di riapertura graduale trovi un’ampia accetta- zione da parte della società, sarà determinante saper comunicare con chiarezza le moti- vazioni e lo spirito delle decisioni prese.
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 3 | 10 Sarebbe quindi opportuno che il mondo politico monitorasse costantemente l’andamento RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 della crisi da coronavirus tramite un più ampio spettro di indicatori tra loro complemen- tari e rapidamente disponibili, sintetizzati in una sorta di “cruscotto” o “dashboard”. Su questa base, nella gestione della crisi nell’attuale seconda fase della pandemia, in cui gli interventi non possono più essere dettati soltanto dall’obiettivo di fermare la diffusione dell’infezione, i politici potrebbero prendere decisioni fondate su un più ampio spettro di informazioni. Questo sistema di indicatori – integrato da approfondimenti a livello puntuale – può essere utilizzato anche per giustificare le decisioni di fronte all’opinione pubblica. La rilevazione degli indicatori sarebbe solo il primo passo. È necessario ricorrere al pa- rere di esperti di diverse discipline per valutare gli sfaccettati sviluppi fotografati nel dashboard. L’obiettivo è presentare a coloro che sono ultimamente responsabili delle de- cisioni politiche i possibili pro e contro delle opzioni in esame. In questo processo diventa prioritario chiedersi quali dati empirici giustifichino un’interpretazione causale e quindi possano essere usati a fondamento dell’azione politica – e quali no. L’interpretazione dei dati dalla prospettiva di diverse discipline si offre come uno strumento apolitico a sup- porto delle decisioni. 2. Realizzazione di un dashboard per il coronavirus La consapevolezza del fatto che si possano fotografare la molteplici sfaccettature della vita – sempre in misura parziale – solo con un ampio insieme di indicatori di diversi am- biti della vita è il motivo per cui nelle società moderne si è andato creando un sistema di rilevazione statistica di ampio respiro. Per il design concreto di un sistema di indicatori di questo genere l’ispirazione si può attingere dai tentativi degli anni passati di stilare un rapporto comprensivo sul benessere “oltre il PIL” che tenesse conto contemporaneamen- te degli aspetti economici, sociali ed ecologici della sostenibilità.² Gli approcci adottati nel rapporto comprensivo sul benessere hanno, non da ultimo, anche l’obiettivo di non limitare la riflessione a una ristretta cerchia di esperti e avvicinarlo un poco alla politica e ai cittadini. Per questo non si è preso in considerazione un unico in- dicatore rappresentativo, nemmeno nell’ambito di singole dimensioni della sostenibilità, bensì si è puntato sulla scelta di un sistema di indicatori il più possibile equilibrata e motivata. Gli indicatori devono essere considerati nel loro insieme; un’ulteriore conden- sazione tramite schemi di ponderazione risulterebbe dominata dall’implicito giudizio di valore e quindi va esclusa in ogni caso.³ 2 A titolo esemplificativo del dibattito si veda la Commissione d’inchiesta del Parlamento tedesco (2013) e Schmidt, Christoph M. (2018). 3 Le differenze tra i singoli approcci si riscontrano nella scelta dei punti focali della relazione, nei procedimenti adot- tati e nelle istituzioni coinvolte nella realizzazione, nonché la misura in cui sono stati integrati nel processo politico.
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 4 | 10 La prima domanda da porsi è cosa ci si aspetta da questo sistema di indicatori. Nel caso RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 in esame dovrebbe costituire una base utile per le valutazioni e decisioni politiche ed essere uno strumento per promuovere nella società una maggiore comprensione della complessità delle sfide e della difficoltà per la politica di prendere decisioni con urgenza e in situazioni di grande incertezza. È importante quindi trovare il giusto equilibrio tra la complessità, da un lato, e le esigenze dettate da utilità pratica e comunicazione dall’altro. Queste esigenze impongono estrema disciplina nella definizione degli indicatori. In ul- tima analisi, infatti, solo un set di indicatori non troppo complesso può raggiungere lo scopo: con buona pace degli statistici ufficiali, il registro annuale delle statistiche gode di pochi lettori. Il nucleo della comunicazione deve essere quindi costituito da indicatori che – a livello sovraordinato, regionale – prendano in considerazione le tre dimensioni centrali della crisi: (i) la dimensione sanitaria, (ii) la dimensione economica e (iii) la dimensione sociale. Anche all’interno delle tre dimensioni è opportuno esaminare un numero di indicatori non eccessivo. Gli indicatori inoltre devono soddisfare dei requisiti pratici basilari: devono poter essere rilevati con elevata frequenza – settimanale o mensile – e con elevata precisione e devono essere disponibili in tempi molto rapidi. Un dashboard per la crisi in cui gli indicatori non variano nel tempo sarebbe tanto inutile quanto un sistema che ritrae la situazione con settimane di ritardo. In questa prospettiva si rinuncia quindi in partenza a molti indicatori che in linea di principio sarebbe necessario considerare per avere un quadro completo delle dimensioni citate. In questa seconda fase della crisi, in cui non sembra possibile prevedere a breve una completa ripresa della vita sociale ed economica senza compromettere la tutela della sa- lute, approcci onnicomprensivi come un lockdown generalizzato non sono più adeguati. È molto più necessario un approccio differenziato che tenga conto delle diversità regionali e dell’entità delle restrizioni oppure – se necessario – adotti nuovi interventi restrittivi in maniera differenziata e mirata. Ai fini del coordinamento politico della graduale riapertura è necessaria un’ulteriore dif- ferenziazione degli indicatori in tutte e tre le dimensioni. È quindi necessaria un’ulteriore distinzione delle informazioni di base per fasce d’età – ad esempio per il numero di nuove infezioni e di decessi, ma anche per la disoccupazione o le lesioni all’incolumità perso- nale (si veda sotto). Ma, soprattutto, il set di indicatori dovrebbe essere aggiornato non solo a livello federale ma anche a livello di Land e al livello delle singole microaree, per consentire un coordinamento differenziato che tenga conto delle diverse linee di sviluppo a livello locale.
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 5 | 10 Per la comunicazione periodica il livello regionale sovraordinato deve rimanere domi- RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 nante. Al contempo il mondo politico dovrebbe trovare una modalità per tenere conto anche nella comunicazione, in forma compatta, della differenziazione a livello regionale. A questo proposito si può trovare spunto, ancora una volta, nello sviluppo del rapporto sul benessere: la commissione d’inchiesta incaricata dal Parlamento tedesco nell’autunno 2010 di indagare sui temi “Crescita, benessere, qualità della vita” nello sviluppo del set di indicatori “W3” ha preso in considerazione, con maggiore attenzione rispetto ad altri approcci adottati in passato, un bilanciamento tra rilevanza e comunicabilità che può fungere da esempio in questo caso. Per dare al sistema di indicatori una forma più comprensibile nel dibattito pubblico, gli “indicatori chiave” sono stati integrati, come in un cruscotto, da “spie di avvertimento”, riferite a valori comunque registrati in background ma messi in evidenza solo quando il loro andamento richiede una particolare attenzione. Per analogia, nel dashboard per la crisi potrebbero apparire delle “spie di avvertimento” quando si rileva, almeno in una regione, una tendenza critica che richiede un’osservazione più attenta. 3. Sviluppo di indicatori concreti Si indicano di seguito indicatori concreti per i tre ambiti sanità, economia e aspetti sociali. 3.1 Aspetti sanitari: infezione e assistenza Gli aspetti sanitari dovranno restare in primo piano nella gestione della crisi da coronavi- rus:⁴ per la riapertura della vita economica e sociale è assolutamente necessario evitare di tornare a una crescita esponenziale dei contagi. Le valutazioni in questo ambito devono considerare i tre aspetti sanitari seguenti. a) Andamento dell’infezione Nella fase iniziale della crisi da coronavirus si è concentrata l’attenzione sul tasso di rad- doppio dei contagi, in seguito il fattore chiave della strategia di difesa è diventato il nu- mero di riproduzione. Finché questo fattore è inferiore a 1, il numero delle nuove infezioni è tendenzialmente in diminuzione.⁵ Per un esame degli sviluppi nella situazione attuale sono necessari ulteriori indicatori: 4 Per maggiori informazioni si veda: Augurzky e Schmidt (2020). 5 Per un chiarimento sulle basi statistiche si vedano gli articoli del 25 marzo 2020 e del 30 aprile 2020 nella rubrica dedicata agli equivoci della statistica, “Unstatistik des Monats”, dell’RWI – Leibniz Institute for Economic Research
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 6 | 10 • dinamica del contagio: fattore di riproduzione R RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 • nuove infezioni: numero dei nuovi contagi (e di persone già infette) • casi di quarantena: numero delle persone in quarantena • decessi: numero delle persone decedute per COVID-19 (e dei guariti). b) Capacità assistenziali L’elevata dinamica di diffusione iniziale ha minacciato di esaurire rapidamente le capacità del sistema sanitario. Ma nel frattempo l’infrastruttura degli ospedali è stata rafforzata. Si dovranno comparare previsioni differenziate dell’andamento dei casi di malattia più gravi con le previsioni dell’andamento nel tempo della capacità delle strutture di terapia intensiva disponibili: • capacità delle strutture di terapia intensiva: numero dei posti letto in terapia intensiva (e posti per ventilazione; ECMO) • disponibilità delle strutture di terapia intensiva: numero dei posti letto liberi in tera- pia intensiva (e come sopra) • carico in terapia intensiva: quota di pazienti COVID-19 in terapia intensiva (e come sopra) • carico ricovero normale: quota di posti letto occupati sul totale (e con pazienti COVID-19) c) Misure di controllo La possibilità di contenere la diffusione del contagio, oltre che dalle risorse di personale disponibili da impiegare per il tracciamento delle catene di contagio, è determinata in misura decisiva dalla disponibilità di test e dall’intensità del loro utilizzo: • disponibilità di test: massimo numero di test possibili (e numero dei laboratori registrati) • test effettuati: numero di test 3.2 Aspetti economici: approvvigionamento di merci e sopravvivenza delle attività Nell’osservazione della dimensione economica della crisi si considera una serie di as- petti fondamentali che – al contrario del contagio – non variano in maniera tangibile a cadenza settimanale. Alcuni esempi: come funziona la fornitura di beni e servizi di prima necessità, come alimentari ed energia? Quanto pesano le restrizioni su singoli settori eco- nomici e quanto a lungo possono sopportare questa situazione le imprese? Quali spazi di
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 7 | 10 manovra ci sono per reagire a situazioni critiche? Quanto stabili e solidi sono i bilanci RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 pubblici ai diversi livelli dello Stato e i mercati finanziari e di capitale? A breve termine, tuttavia, gli effetti della crisi si noteranno almeno nei seguenti tre ambiti d’azione. a) Mercato del lavoro A causa della recessione, conseguenza ormai inevitabile della crisi attuale, emergono notevoli problemi sul mercato del lavoro. Gli indicatori da considerare in questo ambito sono i seguenti: • disoccupazione: numero dei nuovi disoccupati (e quota di disoccupazione) • cassa integrazione: numero delle richieste presentate (e numero dei lavoratori in cas- sa integrazione) • sopravvivenza delle attività commerciali e produttive: numero dei nuovi casi di insol- venza (su base annua). b) Imprese Le attività delle imprese subiscono pesanti restrizioni, ma i singoli settori economici sono colpiti in misura molto diversa. In alcuni settori economici l’attività è vietata per motivi di prevenzione dell’infezione, altri soffrono per un calo della domanda o l’interruzione della catena di fornitura. • situazione economica (in generale e nei vari settori economici) • previsioni (in generale e nei vari settori economici) • piani occupazionali. c) Stabilizzazione La crisi grava pesantemente sui bilanci pubblici. L’entità delle misure dà il polso degli spazi di manovra per il futuro: • volume degli aiuti immediati concessi • volume dei crediti concessi dagli istituti di finanziamento statale per garantire la liquidità durante la crisi • volume delle imposte differite.
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 8 | 10 3.3 Aspetti sociali: istruzione e incolumità personale RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 Anche il dibattito sulla dimensione sociale della crisi tocca tre ambiti, in gran parte non correlati all’ambito prettamente economico. Anche in questo caso, tuttavia, si tratta di dati che solo difficilmente si possono rilevare nella modalità richiesta, ovvero con elevata frequenza e precisione. a) Percezione Estremamente utile sarebbe poter ottenere in maniera frequente e a breve termine un quadro empirico della fiducia e del grado di accettazione delle misure nella popolazione. In questo ambito le forze politiche si possono affidare a istituzioni competenti nel campo come l’Istituto di demoscopia di Allensbach e il Socio-Economic Panel (SOEP). b) Istruzione L’accesso a contenuti formativi è un secondo ambito particolarmente importante, perché nelle economie moderne l’integrazione sociale e la crescita economica personale sono possibili solo attraverso l’istruzione. • Istruzione per l’infanzia: numero di ore di servizio educativo non effettuate • Scuola primaria: numero di ore di lezione regolare non effettuate • Scuole superiori: numero di ore di lezione regolare non effettuate c) Incolumità personale La continuazione del lockdown rischia di compromettere le misure consolidate di protezi- one dell’incolumità personale. Ne è un esempio l’aumento di casi di violenza psicologica e fisica: • casi di violenza familiare, richieste rivolte a centri accoglienza per le donne 4. Conclusioni Nell’attuale seconda fase della pandemia di coronavirus il mondo politico deve tenere in considerazione in maniera organica aspetti sanitari, economici e sociali, per valutare i pos- sibili effetti delle diverse misure in esame. La presente RWI Position propone un sistema di indicatori che possono fornire un orientamento per le future decisioni politiche e una base per la comunicazione per motivare in modo chiaro le decisioni di fronte all’opinione pub- blica. Tali indicatori dovrebbero poter essere rilevati con elevata frequenza e precisione ed essere resi disponibili rapidamente.
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 9 | 10 Il sistema proposto dovrebbe essere adottato e gestito sia a livello sovraordinato, a livello RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 federale, sia al livello dei Land e a un livello locale ancora più granulare. La responsabilità dell’aggiornamento e della gestione dei dati potrebbe essere affidata alle unità di crisi per il coronavirus a livello federale e nei Land. In questo modo si creerebbe un fondamento basato sulle evidenze per l’agire politico in una situazione in cui non si hanno a disposizione dati dall’esperienza. 5. Riferimenti bibliografici Augurzky, Boris e Schmidt, Christoph M. (2020), „Corona-Krisenmanagement im Gesundheitswesen“, RWI Position 76; online: http://www.rwi-essen.de/media/content/pages/publikationen/rwi-positionen/pos_076_corona-krisen- management_im_gesundheitswesen.pdf Commissione d’inchiesta del Parlamento tedesco (2013), „Wachstum, Wohlstand, Lebensqualität – Wege zu nachhaltigem Wirtschaften und gesellschaftlichem Fortschritt in der Sozialen Marktwirtschaft“. Rapporto conclusivo. Bundestags-Drucksache (Pubblicazioni del Parlamento tedesco) 17/13300. Berlino. RWI (Hrsg.), Unstatistik des Monats (rubrica mensile dedicata agli equivoci della statistica), 25 marzo 2020: „Pandemia di coronavirus: concetti statistici e relativi limiti“; online: https://www.rwi-essen.de/presse/ corona/20200330_pandemia_di_coronavirus_concetti_statistici_e_relativi_limiti.pdf RWI (Hrsg.), Unstatistik des Monats (rubrica mensile dedicata agli equivoci della statistica), 30 april 2020: „Corona-Pandemie: Die Reproduktionszahl und ihre Tücken“; online: http://www.rwi-essen.de/media/content/ pages/presse/downloads/200430_unstatistik_april.pdf Schmidt, Christoph M. (2018), Politikbegleitendes statistisches Monitoring zu Entwicklungslinien der ganzheit- lichen Wohlfahrtsberichterstattung in Deutschland: Eine Dekonstruktion aus Sicht der Ökonomik, Nova Acta Leopoldina NF Nr. 417, 103-126.
Guardare avanti con il dashboard per il coronavirus 10 | 10 RWI – Leibniz Institute for Economic Research RWI Position n. 77, 8 maggio 2020 L’istituto RWI – Leibniz Institute for Economic Research è un centro di ricerca scientifica e consulenza politica basata sulle evi- denze, con sede in Germania. L’Istituto, membro dell’associazione Leibniz-Gemeinschaft, è stato fondato nel 1926 ed è un’entità giuridica autonoma dal 1943. L’istituto RWI fonda le sue ricerche sui più recenti approcci teorici e su moderni metodi empirici. Le correlazioni economiche vengono analizzate a tutti i i livelli – dal singolo individuo all’economia mondiale – in quattro ambiti di competenza: “Mercati del lavoro, formazione, popolazione”, “Salute”, “Ambiente e risorse” e infine “Crescita, congiuntura, finanze pubbliche”. Il Centro di ricerca Ruhr-RWI (“Forschungsdatenzentrum am RWI”, FDZ Ruhr) fornisce ai ricercatori i dati aggiornati. L’istituto RWI pubblica i risultati delle ricerche e contributi per la consulenza politica in varie serie di pubblicazioni. Colophon Editore Direzione RWI - Leibniz Institute for Economic Research Prof. Dr. Dr. h. c. Christoph M. Schmidt Hohenzollernstr. 1–3 Redazione e referente 45128 Essen Katja Fels (responsible) Fon: +49 (0) 2 01-81 49-0 Fon: +49 (0) 2 01-89 49-2 17 katja.fels@rwi-essen.de Büro Berlin Invalidenstr. 112 Leonard Goebel 10115 Berlin leonard.goebel@rwi-essen.de ISBN 978-3-86788-977-3 Revisione bozza Tutti i diritti riservati. Essen 2020 Sabine Weiler www.rwi-essen.de/positionen Layout e realizzazione grafica Daniela Schwindt & Sarah Rühl
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