Gruppo Operativo per l'innovazione - GOI CRPA

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Gruppo Operativo per l’innovazione

                         Sviluppo di un modello di calcolo del costo di produzione e della redditività
                             delle diverse tipologie di allevamenti della filiera del suino pesante DOP.
                                         Risultati dell’indagine preliminare e costi di produzione 2020

                                                                                     Novembre 2021

Claudio Montanari - Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.A., Reggio Emilia

Nel presente opuscolo sono esposti i risultati del secondo anno di monitoraggio dei costi
di produzione del suino pesante, elaborati utilizzando il modello di calcolo sviluppato
nell’ambito delle attività del gruppo operativo Pork Monitor. Il sistema di calcolo si basa
sui dati tecnici e contabili reali forniti da un campione di allevamenti a ciclo chiuso e da in-
grasso. I risultati fanno riferimento all’esercizio 2020 e sono messi a confronto con quelli
emersi nel primo anno di monitoraggio, relativi al 2019. La partecipazione del CRPA alla
rete internazionale INTERPIG, coordinata dall’inglese Agriculture and Horticulture Deve-
lopment Board (AHDB) consente, inoltre, l’annuale confronto dei parametri di produttivi-
tà ed efficienza della suinicoltura dei principali Paesi produttori, che è riportato a chiusura
del presente opuscolo informativo.
Il progetto Pork Monitor è finanziato dal Psr 2014-2020 dell’Emilia Romagna (mis. 16.1), e
vede come capofila l’OI Gran Suino Italiano. Partner del progetto sono CRPA spa, l’orga-
nizzazione dei suinicoltori dell’Emilia Romagna (ASSER) e l’Università Cattolica del Sacro
Cuore.

Gli allevamenti da ingrasso
La dimensione media degli allevamenti da ingrasso che hanno collaborato all’indagine
è pari a 6.500 posti. Si tratta di aziende che producono suini pesanti destinati al circuito
tutelato della DOP Prosciutto di Parma, acquistando i capi da allevamento (magroni) da
fornitori terzi ad un peso medio di circa 33 chilogrammi. La produzione netta nel 2020 si
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è attesta a 1.515 tonnellate, mostrando un            Pur non trattandosi di due variabili neces-
aumento del 4,5%, sia per il maggior nu-              sariamente correlate, anche l’incremento
mero di suini venduti sia per l’aumento del           medio giornaliero è risultato più elevato,
peso vivo dei capi da macello (171 kg).               attestandosi in media a 690 gr/capo/gior-
L’indice di conversione alimentare ha as-             no (Box 1).
sunto nel 2020 un valore medio di 3,54,               Il più elevato incremento ponderale dei
che corrisponde ad una resa del mangime               capi ha determinato una durata dei cicli di
del 29%. Rispetto all’anno precedente si è            ingrasso più breve ed un incremento del-
registrato un miglioramento dell’efficien-            la produzione netta superiore all’aumento
za alimentare, quantificabile in oltre 100            del numero di capi mediamente presenti in
grammi di mangime consumato in meno                   allevamento.
per chilogrammo di peso vivo prodotto.

                   Caratteristiche allevamenti da ingrasso           2019           2020
                   Magroni acquistati (n.)                          11.609         11.804
                   Peso magroni (kg/capo)                             33,3           33,0
                   Suini venduti (n.)                               10.962         11.096
                   Peso vivo (kg p.v./capo)                          170,1          171,2
                   Mortalità                                          2,6%           3,0%
                   Presenza media (capi/g)                           5.840          5.995
                   Produzione netta (kg p.v.)                    1.449.150      1.515.238

                   Indici produttività allevamenti da ingrasso          2019       2020
                   Peso vivo prodotto per capo (kg)                      137        139
                   Incremento medio (gr/capo/d)                          674        693
                   Durata ciclo di ingrasso (gg)                         204        200
                   Cicli di ingrasso per posto(n./anno)                  1,74       1,76
                   Consumo alimentare giornaliero (kg/capo)              2,45       2,43
                   Consumo alimentare per ciclo (kg)                     490        487
                   Indice di conversione alimentare (kg/kg)              3,64       3,51
                   Costo medio della razione (€/100 kg)                 23,95      24,30

Box 1. Sia l’indice di conversione alimentare (ICA) sia l’incremento ponderale sono stati
calcolati seguendo necessariamente un approccio di tipo economico e non strettamente
tecnico. Il primo parametro è dato dal rapporto tra consumo annuale di mangimi e materie
prime (riconvertiti tutti allo stesso tenore di umidità) e la produzione netta dell’allevamento,
espressa in termini di peso vivo. Il parametro, quindi, sconta gli effetti degli eventuali sprechi
e della mortalità, ovvero della quota di consumi improduttivi.
L’accrescimento giornaliero è invece calcolato come rapporto tra produzione netta e presenze
totali nel corso dell’anno, tra cui sono incluse anche quelle dei capi che muoiono prima del
termine del ciclo di ingrasso. La mortalità implica una perdita di produzione vendibile ed una
conseguente riduzione dell’incremento ponderale.
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I costi di produzione degli allevamenti
da ingrasso                                         tale peso vivo venduto, la produzione net-
La tabella che segue riporta la ripartizione        ta è data dalla differenza tra quest’ultima
completa di ciascuna voce di costo (IVA in-         variabile ed il peso dei magroni acquistati,
clusa) in riferimento al peso vivo prodotto         al netto della variazione delle scorte vive
nei due esercizi monitorati. Rispetto al to-        presenti a fine ed inizio anno.

Per il 2020 risulta un calo di lieve entità         causa del rincaro del mais e dei semi oleosi
(-1%) imputabile principalmente alla ridu-          (Box 2).
zione del costo medio relativo all’acquisto         Dai costi per unità di peso vivo prodotto
di medicinali, ai consumi di combustibile           è possibile risalire al costo per capo e per
ed energia elettrica e alla fornitura di ser-       peso vivo venduto, includendo nell’analisi
vizi alla produzione (spandimenti, traspor-         il prezzo di acquisto del magrone. Nel 2020
ti, prestazioni professionali). Il costo di         il costo medio sostenuto dagli allevamen-
alimentazione è rimasto sostanzialmente             ti del campione è risultato pari a 1,58 €/kg
immutato in quanto la migliore resa dell’a-         corrispondente ad un costo totale di 270 €
limento è stata in larga parte compensata           per capo da macello venduto. Gran parte
dall’aumento del costo della razione, salita        del calo (1,3%) rispetto all’anno precedente
da 23,95 a 24,30 € per quintale (s.s. 88%), a       è riconducibile al prezzo inferiore del ma-
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grone, oltre che alla riduzione delle spese            presentano una accentuata variabilità da
veterinarie, energetiche e per l’acquisizio-           un esercizio all’altro. Per i motivi esposti in
ne dei servizi alla produzione. Nel 2020               precedenza il costo medio di alimentazio-
è invece aumentate la voce relativa alle               ne è rimasto immutato.
manutenzioni di natura ordinaria, le quali

 Box 2. Alla Borsa merci di Bologna le quotazioni del mais hanno registrato nel 2020 un rialzo
 su base annua del 3%, a fronte di un calo del 9% dei prezzi di riferimento dell’orzo. Nel caso
 della farina di soia il rincaro è risultato del 13%. Nella prima metà del 2021 le quotazioni
 di tutte le materie prime ad uso mangimistico ed alimentare sono state interessate da
 un’ondata ben più consistente di rialzi. Nei primi otto mesi dell’anno le quotazioni del mais
 sono aumentate del 35%, mentre per la farina di soia e l’orzo l’aumento tendenziale è stato
 del 25%.

Il costo di produzione degli allevamenti
a ciclo chiuso                                         svezzamento, il minore tasso di mortalità
Nel 2020 nei cinque allevamenti a ciclo                nella fase di ingrasso e l’aumento del nu-
chiuso monitorati sono risultate media-                mero di scrofe in produzione hanno deter-
mente presenti 388 scrofe in produzione,               minato l’incremento della produzione net-
un numero lievemente superiore all’anno                ta e del numero di suini venduti.
precedente.                                            La maggiore produttività degli allevamenti
Il calo della mortalità durante l’allattamen-          ha comportato, inoltre, la riduzione delle
to – passata nel 2020 dal 10 a poco più                voci di costo relative al lavoro, ai canoni di
dell’8% - ha consentito di svezzare 0,5 su-            locazione delle strutture di terzi, agli am-
inetti in più per scrofa in produzione. Ol-            mortamenti e a parte dei servizi e delle
tre al miglioramento della produttività allo           spese generali (es. assicurazioni).

              Indici produttività allevamento ciclo chiuso             2019        2020
              Scrofe in produzione (n.)                                 384          388
              Parti/scrofa/anno (n.)                                    2,20        2,20
              Nati vivi per parto (n.)                                12,29        12,37
              Nati vivi/scrofa/anno (n.)                              27,08        27,12
              Svezzati/scrofa/anno (n.)                               24,36        24,87
              Magroni/scrofa/anno (n.)                                23,37        24,00
              Mortalità in allattamento                               10,1%         8,4%
              Mortalità post svezzamento                               4,1%         4,2%
              Mortalità accrescimento e ingrasso                       2,9%         2,1%
              Peso suini venduti (kg/capo)                              174          173
              Produzione netta (kg p.v.)                          1.355.185    1.395.914

Il rincaro delle materie prime rilevato nel            fe, delle scrofette da rimonta e dei verri
2020 si è tradotto in aumento piuttosto                presenti in azienda si è distribuito su un
contenuto del costo di alimentazione, at-              numero maggiore di suini da macello, limi-
testatosi a 170 €/capo venduto. Infatti, il            tando gli effetti del rialzo di cereali e olea-
costo relativo all’alimentazione delle scro-           ginose sul costo medio alimentare.
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Redditività                                          pari a 1,59 €/kg.
Dalla vendita dei grassi da macello gli al-          Rispetto al prezzo percepito nel 2019 si ri-
levamenti del campione analizzato hanno              leva una contrazione di 11 centesimi per
percepito nel 2020 un prezzo pari a 1,47 €/          chilogrammo di peso vivo, corrispondente
kg p.v. IVA esclusa. Considerando anche la           a circa 18 €/capo, a causa della forte fles-
quota di compensazione per l’IVA non de-             sione delle quotazioni del suino pesante
tratta (7,95%), il ricavo unitario è risultato       (Box 3).

 Box 3. Nel 2020 i listini CUN del suino da macello DOP hanno registrato un calo tendenziale
 su base annua del 7%, di uguale entità rispetto a quello rilevato presso il campione di
 allevamenti indagati. I forti ribassi registrati nel primo semestre dell’anno sono riconducibili
 alla chiusura dei canali della ristorazione e al conseguente crollo dei consumi fuori casa.
 La temporanea riapertura dei canali Ho.Re.Ca. ha coinciso con una parziale ripresa, ma,
 a partire dall’autunno, l’equilibrio di mercato è stato nuovamente scosso dal ripresentarsi
 dell’emergenza dovuta alla seconda ondata della pandemia da COVID. Inoltre, la scoperta
 in Germania dei primi casi di Peste Suina Africana nella popolazione di cinghiali ha indotto
 diversi importatori asiatici, tra cui la Cina, a chiudere da settembre del 2020 le proprie
 frontiere alle carni suine tedesche. Il riversarsi delle eccedenze tedesche entro il mercato
 comunitario, Italia compresa, ha accentuato la pressione al ribasso sui prezzi.

Per entrambi i gruppi di allevamenti la ri-          riguarda l’alimentazione, gli effetti del mi-
duzione del prezzo di vendita a fronte del           glioramento della resa dei mangimi è stata
lieve calo dei costi di produzione ha causa-         compensata dai primi rialzi delle quotazio-
to un netto peggioramento dei margini di             ni delle materie prime ad uso zootecnico.
reddittività.                                        La quota di compensazione (alzata al 9,5%
Nel caso degli allevamenti da ingrasso, il           a partire dal 1° gennaio 2021) ha permesso
costo medio è risultato in lieve calo prin-          mediamente di chiudere il bilancio in pa-
cipalmente per la minore incidenza del               reggio e, nel peggiore dei casi, di contenere
costo di acquisto del magrone. Per quanto            la perdita.
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                         1,75                                                             1,68
                                                 1,68            1,59                                         1,59
                                               1,56                                              1,56
                         1,50           0,08                            1,47                                         1,47
                                                          0,09
                                        0,16                     0,16                     0,16                0,15
                         1,25
                                                                                          0,26                0,24
                         1,00
       €/kg peso vivo

                                        0,69                     0,69
                         0,75

                         0,50                                                             0,97                0,98

                         0,25           0,58                     0,55

                         0,00
                                  Ingrasso 2019           Ingrasso 2020          Ciclo chiuso 2019      Ciclo chiuso 2020
                        Magrone                    Alimentazione               Altri diretti             Lavoro
                        Interessi e ammort.        Prezzo IVA escl.            Prezzo+IVA comp.

Il costo medio totale degli allevamenti a                                   in confronto all’anno precedente.
ciclo chiuso è inferiore in quanto non in-                                  Per quanto riguarda le quotazioni del su-
clude la spesa per l’acquisto dei capi da                                   ino pesante, il 2021 garantirà a consun-
allevamento, fatta eccezione per l’acquisto                                 tivo condizioni migliori rispetto alla crisi
delle scrofette a carico degli allevamenti                                  congiunturale che ha segnato l’esercizio
che ricorrono alla rimonta esterna. Gran                                    dell’anno precedente. Nei primi nove mesi
parte delle altre voci risultano più elevate                                dell’anno le quotazioni (CUN Suini sa ma-
in quanto includono anche la quota di lavo-                                 cello) hanno registrato un recupero ten-
ro, mezzi e servizi necessari a gestire le fasi                             denziale del 7% ma sulla tenuta di questa
di riproduzione e svezzamento dei suinet-                                   ripresa permangono molte incertezze,
ti. Il costo medio per questi allevamenti è                                 legate sia all’andamento della domanda
rimasto sostanzialmente invariato rispetto                                  interna sia alle dinamiche del commercio
all’anno precedente, ed allineato al prezzo                                 internazionale (Box 4).
di vendita al netto dell’imposta sul valore                                 Nel conto bisogna poi includere gli eccezio-
aggiunto. La compensazione per l’IVA non                                    nali rincari dei cereali che hanno avuto un
detratta ha creato nella maggior parte dei                                  impatto pesantissimo su una delle princi-
casi un piccolo margine, tuttavia inferiore                                 pali voci di costo dell’allevamento.

 Box 4. Nel 2021 la ripresa dei listini del suino da macello DOP ha coinciso con la riapertura
 dei canali della ristorazione e delle strutture ricettive. Dal minino toccato ad inizio anno (1,20
 €/kg p.v.) le quotazioni hanno toccato in agosto una quotazione massima di 1,70 €/kg. I
 prezzi sul resto dei mercati comunitari (suino leggero classe E) hanno seguito un andamento
 differente. Il recupero delle consistenze cinesi dalle disastrose conseguenze delle epidemie
 di febbre suina africana ha portato il Paese a ridurre le importazioni di carni dall’UE, che
 fino al mese di aprile erano continuate a crescere. La contrazione della domanda dalla Cina
 ha innescato una spinta al ribasso nei mercati del Nord Europa e in quei Paesi che avevano
 sfruttato questo rilevante sbocco commerciale, primo fra tutti la Spagna. Per quanto
 riguarda l’Italia, dopo la ripresa della prima metà dell’anno, i primi segnali di un cedimento
 delle quotazioni sono comparsi all’inizio dell’autunno.
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Confronto internazionale                               lopment Board (AHDB). Oltre al CRPA quale
Nella tabella che segue sono riportati gli             rappresentante italiano, fanno parte della
indici di produttività degli allevamenti da            rete altri diciotto istituti di ricerca e di con-
riproduzione e ingrasso di alcuni dei prin-            sulenza localizzati in altrettanti Paesi. Per
cipali produttori mondiali. I dati, relativi           l’Italia i dati fanno riferimento ad un cam-
all’anno 2020, sono stati rilevati nell’ambito         pione di allevamenti a ciclo chiuso inseriti
della rete internazionale INTERPIG, coordi-            nel circuito DOP, che contano complessiva-
nata da Agriculture and Horticulture Deve-             mente più di 60.000 scrofe in produzione.

       Indici produttività                DK      DE        NL      SP     USA        BR       IT
       Parti/scrofa/anno (n.)           2,25    2,30      2,34    2,30     2,40     2,34    2,23
       Nati vivi per parto (n.)        17,70   15,80     15,00   14,29    13,46    13,54   12,85
       Nati vivi/scrofa/anno (n.)      39,83   36,34     35,10   28,12    27,29    29,12   28,71
       Mortalità pre-svezzamento       14,9%   15,7%     12,2%   14,3%    15,4%     8,1%   11,5%
       Svezzati/scrofa/anno (n.)       33,89   30,63     30,82   28,12    27,29    29,12   25,41
       Peso vivo finale (kg/capo)        119     123       125     117      129      123     170
       Increm. Medio (gr/capo/g)       1.030     859       866     754      853      879     706
       Indice conv. alim. (kg/kg)       2,60    2,77      2,56    2,46     2,75     2,41    3,74
       Cicli ingrasso per posto (n.)    3,96    2,88      2,97    2,62     2,74     2,79    1,79

Nella fase di riproduzione gli allevamenti             colloca ancora ad una certa distanza.
Nord europei mostrano una produttività                 Relativamente alla fase di ingrasso, il peso
nettamente superiore per la notevole pro-              alla macellazione e la genetica ammes-
lificità delle scrofe al parto. Nonostante in          sa dai disciplinari DOP determinano negli
Danimarca, Germania e Olanda la mortali-               allevamenti italiani accrescimenti e rese
tà pre-svezzamento sia relativamente ele-              alimentari decisamente inferiori, che si tra-
vata, la numerosità delle nidiate consente             ducono in costi di produzione più elevati.
comunque di svezzare dai 34 ai 31 latton-              Questi elementi nell’allevamento a ciclo
zoli per scrofa all’anno. La produttività de-          chiuso si sommano agli effetti di un’effi-
gli allevamenti da riproduzione spagnoli si            cienza in riproduzione che ha ancora ampi
attesta intorno a 28 suinetti svezzati per             margini di miglioramento.
scrofa mentre, in questa classifica, l’Italia si
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Questo è tanto più vero nel caso delle aziende inserite nel circuito DOP, vincolate al risp
dei disciplinari di produzione che impongono8l’origine nazionale dei suini e prescrivono le r
e i tipi genetici ammessi. Senza la compensazione IVA applicata al valore delle vendite, i c
      Partner
sarebbero risultati superiori ai ricavi unitari, con una perdita quantificabile di 7,5 € per c
venduto. L’aliquota di compensazione ha consentito la piena copertura dei costi.
                  Capofila
Rispetto agli allevamenti da ingrasso, le aziende a ciclo chiuso sostengono costi medi
elevati per quanto riguarda molte altre voci di costo, in quanto queste includono anch
quota dei mezzi e servizi necessari alla gestione dei settori di riproduzione e di svezzame
dei suinetti. Considerazioni analoghe valgono anche relativamente ai fattori fissi di produzio
per il maggiore fabbisogno di lavoro e di strutture necessarie alla gestione del ciclo riprodut
delle scrofe. Tuttavia, dato il livello delle quotazioni del magrone, il costo medio di qu
tipologia di allevamenti è risultato complessivamente inferiore, e il prezzo percepito
garantito la totale copertura dei costi e un margine di profitto.
Box 6. Difficilmente lo stesso risultato sarà raggiunto nell’esercizio 2020, senza un miglioramento
indici di produttività della scrofaia in termini di numero di suini svezzati e il contenimento dei tas
mortalità nelle fasi successive. Il prezzo del suino da macello nel primo semestre dell’anno ha in
accusato un calo tendenziale, a causa anche degli effetti del lungo periodo di chiusura dei canali
ristorazione, toccando un minimo senza precedenti all’inizio dell’estate.
Quasi contestualmente al manifestarsi della seconda ondata della pandemia da COVID, in Germania
stati rinvenuti i primi focolai di Peste suina Africana tra la popolazione di cinghiali. A partire dal me
settembre i prezzi dei suini da macello nei mercati europei hanno registrato una fortissima pression
ribasso, conseguente al blocco delle esportazioni tedesche verso i principali mercati asiatici e alla par
chiusura dei canali horeca. Questa tendenza nell’ultimo bimestre dell’anno ha interessato anch
quotazioni del suino pesante, per il quale il calo su base annua dovrebbe attestarsi tra il 5 e il 10%.

Partner
    Capofila

    Iniziativa realizzata nell'ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 — Tipo di operazione
    16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura —
    3A - Filiera agroalimentare e produzioni di qualità – Progetto “Pork Monitor - Analisi di gestione tecnico-
    economica delle imprese che compongono la filiera suinicola dell'Emilia-Romagna”

    Stampa a cura di NeroColore - Dicembre 2020
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