GREEN WATER OR 2 Nuove tecniche di aridocoltura per aumentare l'efficienza d'uso dell'acqua - Pasquale Campi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
GREEN WATER Nuove tecniche di aridocoltura per aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua OR 2 Pasquale Campi
(RI= 68%; SS=32%) OR2 tecniche agronomiche che favoriscono la razionalizzazione del Aridocoltura 2.0 consumo di acqua per rendere le coltivazioni più sostenibili • Sviluppo dei settori legati all’Agrifood (vivaistico, industriale) • Minore competizione verso la Blu Water Green Water • Facile trasferibilità delle innovazioni al settore agricolo • Certificazioni ambientali, anche attraverso la LCA valore aggiunto • Benefici economici grazie al miglioramento della fertilità dei suoli, AgriFood miglioramento della qualità e quantità delle produzioni tesaurizzazione delle risorse idriche
2.1 ‐Scelta di specie o cultivar adatte a condizioni di carenza idrica • Specie, varietà, portainnesti adatte (UNICT‐Di3A; Prof. Luciano Cosentino) Aridocoltura a condizioni di carenza idrica con nuove tecniche agronomiche 2.2 ‐ Selezione di linee di orzo ad elevata WUE (CREA‐GB, ISEA; Dr. Alessandro Tondelli) • Meccanizzazione agricola e 2.3 Riduzione dei consumi idrici attraverso pratiche agronomiche Strategie con nuove lavorazione conservativa (UNICT‐Di3A; Prof. Luciano Cosentino) conoscenze 2.4 ‐ Ritenzione idrica dei suoli per l’incremento della WUE scientifiche e tecniche • Capacità di invaso dei suoli, mediante ammendanti organici consumi idrici e WUE con (CREA‐AA; Dr. Mirko Castellini) ammendanti e sottoprodotti da 2.5 ‐Ottimizzazione dei consumi idrici con l’uso di ammendanti acque reflue organici (CREA‐AA, Tecno.El; Dr. Pasquale Campi) 2.6 ‐ Adeguamento delle modalità di conduzione dell’irrigazione • Irrigazione deficitaria con aziendale monitoraggio su diverse scale (UNICT‐Di3A, Irritec; Prof. Simona Consoli) 2.7 ‐ Riduzione della water footprint della carne bovina attraverso • Water footprint per la produzione l’impiego di risorse alimentari locali in ambiente mediterraneo di carne (UNICT‐Di3A; Prof. Luisa Biondi) • Water e carbon footprint (LCA) per 2.8 ‐ LCA per stimare carbon e water footprint Aridocoltura 2.0 la gestione agronomica (CREA‐AA; Dr. Laura D’Andrea)
2.1 ‐Scelta di specie o cultivar adatte a condizioni di carenza idrica (UNICT‐Di3A; Prof. Luciano Cosentino) • Task 2.1.1: Sono stati individuati i siti sperimentali presso i quali condurre le sperimentazioni su frumento e patata. • Task 2.1.2: È stata identifica l'area dove verranno allestiti i campi sperimentali e sono stati selezionati i genotipi di carciofo che saranno posti allo studio. • Task 2.1.3: Sono stati selezionati portinnesti di recente introduzione (Bitters, Carpenter, Furr e C35), e verranno confrontati con altri già utilizzati in agrumicoltura (citrange Carrizo, Citrumelo, C. volkameriana e C. macrophylla). • Task 2.1.4: individuare i rilievi più funzionali per analizzare gli effetti dello stress idrico sulle prestazioni delle piante. • Task 2.1.5: pianificazione di esperimenti mirati a testare la concentrazione minima di PEG in grado di indurre lo stress idrico negli agrumi. • Task 2.1.6: avviati in laboratorio dei test preliminari per il settaggio dei protocolli sperimentali atti a studiare gli effetti dello stress idrico sulle interazioni fitofago‐pianta‐entomofago in piante di grano e pomodoro; Task 2.1.7: È stata effettuata una ricerca bibliografia e sono stati definiti i protocolli sperimentali da adottare.
2.2 ‐ Selezione di linee di orzo ad elevata WUE (CREA‐GB, ISEA; Dr. Alessandro Tondelli) • 45 linee avanzate derivanti dai programmi di breeding di CREA‐GB sono state seminate in prove comparative di campo a Fiorenzuola d’Arda e a Catania. • la popolazione doppio aploide di orzo (150 linee) derivante dall’incrocio delle cultivar Chanell x Formula, caratterizzate da una diversa risposta allo stress idrico, è stata seminata a Fiorenzuola per la moltiplicazione del seme e genotipizzata mediante la piattaforma Illumina 15K SNP chip. Sono stati rilevati >3000 marcatori polimorfici che serviranno per la costruzione di una mappa genetica e l’identificazione di loci responsabili dell’efficienza nell’uso dell’acqua. sono stati sviluppati modelli di selezione genomica, che saranno validati nel corso del progetto.
2.3 Riduzione dei consumi idrici attraverso pratiche agronomiche (UNICT‐Di3A; Prof. Luciano Cosentino) • task 2.3.1 ricerca e avvio dell’attività sperimentale con semina su sodo del frumento duro cv Antalis (190 kg ha‐1) confrontando la guida assistita della trattrice con quella non assistita. • task 2.3.2 ha previsto l’avvio delle seguenti prove sperimentali: Sistemi colturali basati su colture erbacee da pieno campo con semina del frumento duro varietà “Mongibello” Gestione del mulching nel frutteto. È in corso un dispositivo sperimentale, replicato tre volte, che prevede il confronto tra una gestione convenzionale del suolo senza mulching (GC), una con living mulch da trifoglio sotterraneo Interazione della pianta con microrganismi presenti nel suolo: è stato individuato individuato il sito sperimentale e successivamente inoculandolo con biofertilizzante a base di funghi micorrizici e batteri azotofissatori alcune varietà superdolci di lupino
2.4 ‐ Ritenzione idrica dei suoli per l’incremento della WUE mediante ammendanti organici (CREA‐AA; Dr. Mirko Castellini) • task 2.4.1.1: ricognizione dei suoli e prelevati i campioni presso il campetto sperimentale del CREA‐ AA (sede di Bari) e ora in fase di lavorazione. • task 2.4.1.2: selezionato il biochar come primo ammendante • procedure amministrative l'affidamento del servizio di creazione di un “Tetto Verde”,
2.5 ‐Ottimizzazione dei consumi idrici con l’uso di ammendanti organici (CREA‐AA, Tecno.El; Dr. Pasquale Campi) • task 2.5.1 definizione con il partner Tecno.EL della progettazione e realizzazione di un sistema della gestione irrigua; ricognizione delll’amendante da usare su un pescheto dell’az. Sperimentale Venezian del Crea‐AA, • task 2.5.2 avviate le attività sperimentali relative alla definizione del sito, campionamento del suolo per la sua caraterizzazione fisico‐chimica.
2.6 ‐ Adeguamento delle modalità di conduzione dell’irrigazione aziendale (UNICT‐Di3A, Irritec; Prof. Simona Consoli) • task 2.6.1 e 2.6.2. stati identificati 2 siti di interesse presso l’azienda CREA‐OFA (Sicilia Orientale): un impianto di giovani piante di agrume e un agrumeto adulto. Sono stati definiti i protocolli per l’applicazione delle strategie di irrigazione deficitaria (DI) sulle colture arboree (task 2.6.1) e per il monitoraggio del sistema suolo‐pianta‐atmosfera nell’ambito delle prove di DI (task 2.6.2). • task 2.6.3: ricerca bibliografica e la selezione di modelli esistenti per la previsione della variazione della copertura arborea basati sulla analisi della relazione specie‐ambiente e dei pronostici sulla distribuzione della specie vegetale nel territorio. • task 2.6.4 è stata effettuata la selezione delle accessioni di agrumi, melograno e mandorlo (per le quali verrà valutata la riposta all’applicazione di stress idrici o salini.
2.7 ‐ Riduzione della water footprint della carne bovina attraverso l’impiego di risorse alimentari locali in ambiente mediterraneo (UNICT‐Di3A; Prof. Luisa Biondi) • ricerca bibliografica sullo stato dell’arte • criteri per l’individuazione e la selezione delle aziende oggetto di indagine • indagine sull’impiego delle risorse alimentari ‐ e dei relativi fabbisogni idrici ‐ nell’allevamento del bovino da carne (in fase di avvio)
2.8 ‐ LCA per stimare carbon e water footprint (CREA‐AA; Dr. Laura D’Andrea) • organizzazione del lavoro da svolgere; • individuazione e scelta delle colture; • studio delle norme UNI EN ISO; • definizioni dell’obiettivo e dei confini del sistema, per la prima fase del LCA (Goal and scope definition)
Puoi anche leggere