Grado - Divertirsi con il cinema all'aperto sull'Isola del Sole

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Grado - Divertirsi con il cinema all'aperto sull'Isola del Sole
Grado – Divertirsi con il
cinema all’aperto sull’Isola
del Sole
Due appuntamenti gratuiti per le famiglie, martedì 31 agosto e
giovedì 2 settembre

Il Comune di Grado, in coda al periodo vacanziero che molti
hanno sfruttato per trascorrere delle piacevoli giornate
sull’Isola del Sole, propone due appuntamenti gratuiti con il
cinema e il divertimento. Le due proiezioni, con inizio alle
ore 20.15, avranno luogo al campo di basket di via Marchesini
e, in caso di maltempo, saranno rinviate ad altre date.

Tratto dal libro di Dino Buzzati, martedì 31, verrà proiettato
il cartone animato “La famosa invasione degli orsi in
Sicilia”, realizzato nel 2019 dal grande
disegnatore bresciano Lorenzo Mattotti.
Le voci dei personaggi principali sono,
tra gli altri, di Toni Servillo, Antonio
Albanese e Corrado Guzzanti.
Grado - Divertirsi con il cinema all'aperto sull'Isola del Sole
A seguire, giovedì 2 settembre, sarà
                     possibile assistere alla proiezione di
                     “Odio l’estate”, un divertente film con
                     il famoso e consolidato trio comico
                     composto da Aldo, Giovanni e Giacomo,
                     coinvolto in un’intricata vicenda
                     balneare con le rispettive famiglie. Nel
                     cast della pellicola, uscita nel 2020 per
                     la regia di Massimo Venier, anche Maria
                     Di   Biase    e    la   partecipazione
                     straordinaria di Massimo Ranieri e
                     Michele Placido.

L’ingresso ai due appuntamenti è gratuito e libero sino
all’esaurimento dei posti disponibili. La prenotazione è
obbligatoria al tel. 0431 898239, dal lunedì al venerdì, dalle
ore  10.00   alle  12.00,   o  inviando  una   mail  a:
turismo@comunegrado.it. Sarà richiesto il green pass.

Informazioni:    Comune     di   Grado    www.grado.info     –
turismo@comunegrado.it

LIGNANO,   INCONTRI  CON
L’AUTORE E CON IL VINO:
GIOVEDì 26 AGOSTO ANDREA
VITALI
  Giovedì 26 agosto, agli Incontri con l’autore e con il vino
–   promossi    dall’Associazione      Lignano   nel   Terzo
Millennio presieduta da Giorgio Ardito, e curati dallo
scrittore Alberto Garlini e dal tecnologo alimentare Giovanni
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Munisso – protagonista Andrea Vitali con il suo ultimo romanzo
“Un bello scherzo: I casi del maresciallo Ernesto Maccadò”
(Garzanti). Appuntamento alle 18.30 al Palapineta nel Parco
del Mare di Lignano Pineta.

In “Un bello scherzo” Andrea Vitali lancia una nuova sfida al
maresciallo Maccadò. Se pensava che a Bellano si potesse
vivere tranquilli, ora avrà di che ricredersi. E i lettori con
lui potranno scoprire come negli animi più miti e sottomessi
si nasconda spesso la tempra degli eroi.

Sembrerebbe impossibile, perché la posizione è invidiabile, ma
anche al caffè dell’imbarcadero di Bellano capita che per una
giornata intera entri solo qualche sparuto cliente. Come
martedì 5 marzo 1935. Per tirare sera l’oste Gnazio Termoli
deve inventarsele tutte, fino a lavare e rilavare bicchieri
già puliti. E poi sbadigliare all’ingresso del bar deserto.
Eppure questa è una data che non potrà dimenticare, né lui né
l’intero paese. Al calare delle prime ombre, infatti, al molo
attracca una motonave della Milizia confinaria da cui scendono
tre uomini completamente vestiti di nero. Uno davanti e gli
altri due dietro. Modi spicci e poche parole che incutono
terrore. Muti e impietriti, il Gnazio e i pochi altri
testimoni assistono a una scena che ha dell’incredibile. Dopo
alcuni minuti i tre militi, infilatisi nell’intrico delle
contrade, riappaiono al molo. Sempre in formazione, ma adesso
tra loro, sorretto per le ascelle e trascinato come un peso
morto, c’è il povero maestro Fiorentino Crispini. Caricatolo
brutalmente a bordo, l’imbarcazione riprende il largo in
direzione di Como. E il Gnazio? Come tutti sanno, meglio farsi
i fatti propri, fingere di non aver visto nulla e morta lì. Ma
in questo caso… Il maestro Crispini… Come è possibile? A
ripensarci, da qualche tempo il maestro non sembrava più lui.
Aveva mancato più volte, per esempio, il proverbiale
appuntamento con il suo marsalino, che il Gnazio gli serviva
ogni mattina. Però, da lì a immaginare che possa aver meritato
un arresto del genere ce ne passa. Unica soluzione: affidare
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la patata bollente ai carabinieri. Se la veda il maresciallo
Ernesto Maccadò con quelli della Milizia. Capisca insomma cosa
è successo e, se ci riesce, riporti a casa il Crispini.

La Società Agricola Aquila del Torre di Savorgnano del Torre
(Udine), in abbinamento alla presentazione del libro di Andrea
Vitali, proporrà At, il suo Friulano Friuli Colli Orientali
DOC 2018 biologico. Un vino bianco secco, fruttato al naso,
minerale e sapido al palato. Un vino pieno e sfaccettato, con
note floreali che conferiscono grazia e complessità al tempo
stesso. Vivace, leggero, mai banale, possente eppure di una
freschezza da assaporare, da gustare, da far girare sul
palato, giocando con il finale amaro di mandorla appena
accennato e stemperato da una lieve dolcezza. Equilibrato a
tal punto da evocare la tradizione, ma distaccandosene per
finezza e garbo.

All’interno del Palapineta, ci sarà un corner allestito da
Librerie Coop per poter acquistare le copie del libro con la
possibilità di farsele firmare dall’autore.

Come da Decreto legge del 23 luglio 2021, n. 105 sulle “Misure
urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da
COVID-19”, sarà possibile accedere agli incontri soltanto se
si è in possesso della Certificazione Verde Covid-19/Green
Pass comprovante l’inoculamento almeno della prima dose
vaccinale Sars-CoV-2 o la guarigione dall’infezione da Sars-
CoV-2 (validità 6 mesi) o l’effettuazione di un test
molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus
Sars-CoV-2 (con validità 48 ore).

All’ingresso verranno richiesti al pubblico i dati personali,
che saranno conservati per 14 giorni. Si consiglia di arrivare
al PalaPineta con il modulo già compilato, scaricabile al
link https://www.lignanonelterzomillennio.it/download/modulo-t
racciabilita.pdf. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
disponibili.
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C.L.

ALEX BRITTI feat. FLAVIO
BOLTRO Sabato 28 Agosto-
Castello di San Giusto, ore
21.00 – Arena Grande
Tanto di lui e della sua musica lo annuncia il suo volto: i
tratti severi, lo sguardo inafferrabile, il sorriso
contagioso. «Perché sono figlio unico, sono abituato a star da
solo, non cerco e non ho mai cercato il sostegno del gruppo»:
il romano Alex Britti è un chitarrista e un autore solista,
fiero, deciso. Nel 1997 è arrivato il contratto con la
Universal Music, con “Solo una volta (o tutta la vita)” che lo
porta al successo popolare, esploso nel 2000 con il secondo
album “La vasca”. Da lì non si è più fermato, ha collaborato
con Mina, suonato con Ray Charles, senza negarsi nessuna
esperienza, dai progetti blues di nicchia al talent show
“Amici”, dove compare in qualità di professore nel 2018.

Un artista versatile, che nel corso degli anni ha saputo
conquistarsi l’affetto del pubblico con un repertorio forse
più noto per i suoi pezzi pop, ma dalla profonda e sincera
anima blues e jazz.

In questi mesi Alex non si è mai fermato, e questo tour arriva
dopo la pubblicazione di due singoli “Brittish” prodotto da
Salmo e “Una Parola Differente” usciti nel 2020. Tra le due
pubblicazioni ha svolto lezioni di chitarra online per
raccogliere fondi per l’ospedale Niguarda e in occasione del
Primo Maggio si è esibito di notte in una suggestiva piazza
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San Giovanni deserta interpretando “Hey Joe” di Jimi Hendrix
nel 2020 ed ha aperto l’edizione 2021 al Parco della Musica.

Da “Mi piaci”, il pezzo che nel 1999 lo ha lanciato verso il
successo, fino ai brani delle sue partecipazioni a Sanremo,
alle canzoni squisitamente pop delle estati tra la fine degli
anni Novanta e i primi anni Duemila, quando lui e Ricky Martin
duellavano a colpi di “tormentoni”, fino alle collaborazioni
con Edoardo Bennato e al suo lavoro per il cinema, con la
composizione della colonna sonora del film “Immaturi”
dell’amico regista Paolo Genovese. Pezzi strumentali, eseguiti
con la chitarra blues, con Britti che non rinuncerà di
mostrare al pubblico virtuosismi allo strumento e a rivelare
un’anima blues e jazz che ha sempre rivendicato con orgoglio.
E non mancheranno i grandi successi – “Solo una volta”, “Una
su un milione”, “La vasca” che come sempre trascineranno ed
emozioneranno il pubblico.

Il tour prevede la rivisitazione del repertorio di Alex in
chiave più intimista, elegante e incalzante allo stesso tempo,
in cui i brani di successo vengono affiancati da brani che lo
stesso Alex ama definire i “lati B” quindi meno conosciuti, i
non singoli ma, che incarnano alla perfezione lo spirito di
questo progetto in cui per una volta “è la canzone al servizio
dei protagonisti e non il contrario”.

Per questa sua nuova avventura ha scelto un compagno di
viaggio ideale che si aggiungerà alla band, un musicista a
tutto tondo, un trombettista che ha il suo stesso istinto, la
sua stessa anima, Flavio Boltro. L’incontro tra due musicisti
eclettici, due complici estremamente affiatati a cui bastano
poche note di un brano per capire dove andranno a parare senza
il bisogno di prove estenuanti, dove la fa da padrona
l’improvvisazione e la capacità di ascoltarsi e la piena
consapevolezza di parlare la stessa lingua, quella lingua dal
sapore blues e jazz. Sul palco ad accompagnare i due
protagonisti ci saranno tre musicisti, Davide Savarese alla
batteria, Emanuele Brignola al basso e Mario Fanizzi al
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pianoforte e tastiere. Tre musicisti scelti perché capaci di
esaltare tutti i momenti del concerto, professionisti concreti
in grado di seguire, interpretare e farsi coinvolgere
dall’onda affidandosi completamente nelle mani di chi condurrà
la nave.

Giovedì 26 agosto, alle 21.30
in piazza Libertà a Udine
MORE THAN JAZZ, GRAN FINALE
“DANCE”
Un “tutto esaurito” dietro l’altro, centinaia di spettatori
che non hanno voluto mancare gli appuntamenti del jazz udinese
del giovedì. Ma anche tante, tantissime persone che per ogni
concerto si sono gustate ai lati del palco o sulla piazza gli
spettacoli dei grandi artisti del panorama jazzistico
internazionale invitati a Udine.
More Than Jazz, la rassegna organizzata per l’estate friulana
da SimulArte, chiude giovedì 26 agosto alle 21.30, come sempre
sul palco di piazza Libertà, il suo programma udinese 2021.
Un’edizione, la terza, non a caso intitolata Rediscovering
Europe. «La ritrovata mobilità – spiega il presidente di
SimulArte, Federico Mansutti – ci ha permesso quest’anno di
poter ospitare artisti e pubblico europei riaccendendo così la
curiosità nella scoperta dei territori, del patrimonio
artistico e culturale della regione. Vogliamo ringraziare –
conclude – il folto pubblico che ha seguito con entusiasmo
tutta la rassegna, ma anche le istituzioni, i partner, gli
sponsor e lo staff che hanno reso possibile il successo di
questa edizione».
Soddisfazione per come la città abbia apprezzato la rassegna
la esprime anche l’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio
Cigolot. «La collaborazione con Simularte – commenta – ha
consentito di portare in città non solo artisti di qualità e
spessore internazionale, ma anche di proporre una rassegna
jazzistica fresca e coinvolgente capace di dare spazio ai
tanti talenti nati e cresciuti in Friuli, già famosi e
apprezzati a livello nazionale e non solo. Se, come
amministrazione, dovessi prendere un impegno per i prossimi
due anni – conclude – lo farei sicuramente per More Than
Jazz, uno degli appuntamenti di punta del cartellone di
UdinEstate».

Il concerto finale

Per l’ultimo appuntamento udinese di More Than Jazz 2021 sarà
davvero difficile restare seduti sulle sedie. Ospite del gran
finale, infatti, sarà il Tingvall Trio con “Dance”, progetto
elettrizzante nel quale i tre musicisti, Martin
Tingvall (pianoforte), Omar Rodriguez Calvo (basso) e Jürgen
Spiegel (batteria), cattureranno il pubblico con una
coinvolgente moltitudine di sfaccettature musicali.

Del Tingvall Trio, non ci sarebbe bisogno di presentazioni,
visto che si parla di un gruppo di artisti jazz dalla Germania
che ha raggiunto il successo, sia a livello nazionale che
internazionale, ricevendo ben 3 Echo Jazz Awards, e i cui
album in studio hanno raggiunto vendite da dischi d’oro.
“Dance” è il titolo del nuovo progetto in cui il trio porta
gli ascoltatori in un viaggio intorno al mondo, lasciando che
sia la più ampia varietà di stili di danza ad abbagliare e
affascinare, come una vivida forma espressiva emozionale.
Nonostante l’inerente riconoscibilità del suono tipico del
Tingvall Trio, molte delle composizioni di “Dance” sono
rivestite di una tenuta incredibilmente nuova. Accanto a
sfumature orientali o a battiti reggae, infatti, si possono
scoprire anche i sapori dell’America latina, ma anche momenti
pieni di profondità riflessiva.

Info, biglietti e normative Covid

Lo spettacolo, come tutti quelli proposti da More Than Jazz, è
a ingresso gratuito, ma con prenotazione obbligatoria sul
sito www.morethanjazz.it, via telefono al numero 0432 1482124
dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19 o via email
all’indirizzo biglietteria@simularte.it.

Secondo le vigenti norme, per assistere agli spettacoli dal
vivo c’è l’obbligo di presentare all’ingresso un Green
Pass che attesti la somministrazione di entrambe le dosi di
vaccino o della prima dove avvenuta da 15 giorni, oppure la
guarigione da Sars-Cov-2 e il conseguente termine
dell’isolamento, oppure l’esito negativo di un test antigenico
o molecolare rapido al virus Sars-Cov-2 che sarà ritenuto
valido per le 48 ore da quando è stato effettuato.

Dante      nella     Poesia:
conferenza di Gian Mario
Villalta a Villa de Claricini
Dornpacher

Nel 700mo anniversario della morte del Sommo Poeta, la
Fondazione propone una ricca serie di iniziative culturali per
approfondire lo studio e la conoscenza dell’opera dantesca

Giovedì   26   agosto   alle   18.30,   nella   storica   dimora   a
Bottenicco di Moimacco (Ud), il direttore artistico di
PordenoneLegge parlerà di tradizione e originalità nella
poesia di Dante prima della Commedia. Accesso gratuito con
prenotazione obbligatoria sul sito visit.declaricini.it/it
oppure telefonando al numero 0432 733234.

Bottenicco di Moimacco (UD), 23 agosto 2021 – Continuano le
iniziative del percorso “Dante 700 – Tutte quelle vive luci”,
ideato e organizzato dalla Fondazione de Claricini Dornpacher
per festeggiare il traguardo dei 50 anni di attività e
celebrare il 700mo anniversario della morte del Sommo Poeta.

Prossimo appuntamento in programma sarà, giovedì 26 agosto con
inizio alle 18.30, la conferenza Dante nella poesia “Guido i’
vorrei. Tradizione e originalità nella poesia di Dante prima
della Commedia” a cura di Gian Mario Villalta, direttore
artistico di PordenoneLegge.

La partecipazione è gratuita previa prenotazione obbligatoria
al sito visit.declaricini.it/it oppure telefonando al numero
0432 733234.
Il progetto “Dante 700 – tutte quelle vive luci” è sostenuto
dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dantesche del
Ministero della Cultura, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e
dall’Agenzia di PromoTurismoFVG, dalla Fondazione Friuli,
dalla Camera di Commercio di Udine e Pordenone, dalla Banca di
Cividale e da oltre 50 prestigiosi enti pubblici e privati di
livello internazionale, nazionale e regionale.

Pozzis,           Samarcanda:
recensione    del   film   di
Stefano Giacomuzzi con Alfeo
Carnelutti (Cocco)
Pozzis, Samarcanda è un film non categorizzabile in maniera precisa,
situandosi in una zona indefinita compresa tra il road movie, il film
autobiografico e il documentario di viaggio.

I due protagonisti sono Cocco e Stefano. Due personalità e due
esperienze di vita agli antipodi. Cocco è un biker settantenne, con un
passato da emigrante e corridore motociclistico. Negli anni ottanta
subisce un grave incidente di gara che lo costringe in ospedale per un
lungo periodo, e sviluppa il morbo di Chron. Si trasferisce a Pozzis,
un paesino disabitato sulle montagne friulane, in provincia di Udine.

Comincia ad organizzare i Cocco Meeting, motoraduno che ben presto
diventa popolarissimo e contribuisce a regalare una seconda vita allo
sperduto agglomerato di case.

Nel 1999 viene accusato di un omicidio, del quale si dichiara subito
colpevole. Una vicenda dai contorni molto controversi, tanto che Cocco
riceve una condanna mite, dieci anni di reclusione, dei quali ne
sconta otto. Nel 2018 parte per Samarcanda. Unici compagni di viaggio:
la sua amata motocicletta (il cui motore è più vecchio di lui di
cinque anni), Stefano e una striminzita troupe cinematografica. Il
film parte da qui.

Stefano ha solo ventidue anni ed è fresco di studi cinematografici.
Dal loro incontro è nata l’idea di girare il film, una sorta di
racconto   di   viaggio   nel   quale   non   ha   neanche   importanza   la
destinazione, come ci viene fatto sapere nelle prime battute del film,
girate durante un Cocco Meeting a Pozzis, nel quale si vendono
magliette per finanziare la spedizione.

Pozzis, Samarcanda: un racconto dove convivono realtà apparentemente
inconciliabili

In effetti tra Stefano e Cocco c’è una differenza abissale di età,
esperienze vissute e visione del mondo. La principale motivazione di
Stefano nell’imbarcarsi nell’avventura è di girare un film, mentre per
Cocco si tratta di vincere una sfida con sé stesso, per vedere cosa è
in grado di fare alla sua età e con tutti i suoi problemi
(considerando anche che la sua moto è più vecchia di lui).

Anche tra Pozzis e Samarcanda la differenza è immane: il luogo di
partenza è un paesino disabitato disperso nelle montagne friulane,
Samarcanda è un luogo mitico e famosissimo, lontano oltre seimila
chilometri.

Un viaggio difficile, quindi, sotto molteplici punti di vista: una
coppia eterogenea che affronta un viaggio lunghissimo, in terre
lontane, sia in termini di distanza fisica che di differenza
culturale, su strade spesso al limite dell’inutilizzabilità, con una
motocicletta più vecchia del suo pilota settantenne, per altro in
condizioni fisiche non certo eccelse.

Ma nonostante tutto e nonostante tutti, l’incredibile impresa riesce.
Il film racconta tutte le tappe principali di questo viaggio, ma lo fa
in maniera minimalistica, e questo lo rende ancora più credibile e
coinvolgente.
Perché sia Cocco (Alfeo Carnelutti) che Stefano interpretano sé
stessi, senza maschere e senza filtri. E forse non potrebbe essere
diversamente, visto che non stiamo parlando di attori professionisti.

Niente dialoghi ricercati o fini citazioni, niente effetti speciali.
Solo fatti accaduti, ripresi in tempo reale, probabilmente senza il
tempo di costruire scene complesse. Probabilmente improvvisando,
adattandosi agli imprevisti e alle situazioni contingenti.

Pozzis, Samarcanda: il racconto di un’avventura e di una improbabile
amicizia capace di superare ogni difficoltà

Il viaggio tra Pozzis e Samarcanda mette a dura prova il rapporto tra
Stefano e Cocco. Ma alla fine il loro legame ne esce accresciuto e
cementato, perché entrambi, ognuno a modo loro, si rendono conto di
avere bisogno uno dell’altro.

Quella che all’inizio è una convivenza forzata, diventa un’occasione
di arricchimento reciproco, e permette ai due di portare a termine
l’impresa, superando anche il malore che costringe Cocco a letto per
diversi giorni.

Forse è proprio Cocco il vero protagonista del film. Una persona
semplice, dall’esperienza di vita ricchissima, dalla forza interiore
incredibile, che gli ha permesso di superare ostacoli impensabili.

Con tante piccole storie da raccontare, tratte dalle sue personali
esperienze, che descrive con il suo linguaggio semplice, ma efficace.

In particolare, durante tutta la pellicola, Stefano cerca di strappare
a Cocco la verità sui fatti oscuri che lo hanno portato a passare
tanti anni della sua vita in carcere. All’inizio il biker non vuole
parlarne, ma lentamente la sua resistenza si sgretola, e alla fine si
lascia sfuggire più di qualcosa, per la gioia degli spettatori. E di
Stefano.

Ma anche quest’ultimo si accorge che, volente o nolente, deve
rinunciare a qualcosa. L’ossatura del film non può derivare dal
viaggio fisico in sé: non c’è tempo per godersi gli incredibili
paesaggi, esplorare città tanto lontane e differenti dalle nostre,
indugiare sugli innumerevoli incontri con culture diverse.

Bisogna andare avanti, a testa bassa, nonostante la stanchezza, gli
imprevisti, le difficoltà.

Pozzis, Samarcanda: un film che fa della semplicità e immediatezza il
suo punto di forza

Insomma stiamo parlando di una pellicola molto semplice, quasi
improvvisata, donchisciottesca, realizzata con mezzi esigui. Ma fatta
con passione, capace di dare molto allo spettatore che si lasci
trasportare nel racconto. Che mette in scena la forza dell’amicizia e
della volontà, capaci di trasformare un sogno in realtà.

Un film nel quale il viaggio dalla sperduta Pozzis alla mitica
Samarcanda è – alla fine – solo un pretesto. Anche perché, come ci
viene fatto sapere, “a Samarcanda non c’è niente”.

Ma non importa. Perché ci sono le vite dei protagonisti alla base del
racconto. In particolare quella di Cocco, che nel film fa anche un
viaggio nella sua memoria, raccontandoci frammenti delta sua vita, di
certo non ordinaria.

Ed è proprio Cocco che nel film, grazie alla sua gestualità spontanea,
riesce a superare ogni barriera culturale e linguistica, nonostante di
certo non eccella in dialettica.

Il film indugia spesso sui paesaggi spesso esotici attraversati
(Bulgaria, Turchia, Georgia, Russia, Kazakistan, Uzbekistan, per
citarne qualcuno), ma questo non è l’aspetto prevalente.

Quella che emerge è la componente umana, nel senso più profondo del
termine, senza i filtri di complesse narrazioni o spesso inutili
effetti speciali.

Un film che mette in scena anche l’impresa incredibile portata a
termine da tre persone, con una motocicletta e un furgone d’appoggio.
Stefano Giacomuzzi (che è anche regista) e Alfeo Carnelutti (Cocco)
mettono in scena sé stessi, con l’aiuto di Matteo Sacher (addetto alle
riprese).
Il film è stato inizialmente autofinanziato, ottenendo poi il sostegno
della Friuli Venezia Giulia Film Commission, del Fondo Audiovisivo FVG
e dell’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana (il film è in lingua
friulana, sottotitolato in italiano).

Pozzis-Samarcanda ha vinto il premio come migliore film all’Edera Film
Festival di Treviso.

Complimenti ragazzi!

Fine agosto armonico con
Carniarmonie  I concerti da
mercoledì 25 a domenica 29
agosto
È l’ultima settimana agostana del Festiva Carniarmonie, il
festival del festival diretto da Claudio Mansutti che sta
portando in questi primi trent’anni di storia musicale la
bellezza di cinquantaquattro concerti in due mesi, da luglio a
settembre, nei luoghi più rappresentativi ed incantevoli di
Carnia, Valcanale e Canal del Ferro.

Con la chiosa di due appuntamenti il 3 e 5 settembre, il
finale da mercoledì 25 a domenica 29 agosto conta ben cinque
concerti di alto livello artistico e di varia estrazione, con
ospiti solisti ed ensembles di grande prestigio nei generi
classica, antica, contemporanea e jaz

Il violinista Christian Sebastianutto, il pianista Daniele
Bonini ed i maestri falegnami Fratelli Rossitti, sono i
protagonisti del concerto con esposizione di manufatti
d’artigianato artistico di mercoledì 25 agosto alle ore 20.30
presso il Museo Carnico delle arti popolari di Tolmezzo. Un
progetto che rientra nella programmazione de La musica del
legno che unisce arte musicale e artigianato artistico. I due
talenti musicali friulani, Sebastianutto e Bonini, eseguiranno
un programma Otto-Novecentesco che guarda alla Francia e alla
Norvegia, con la presenza di Bach attraverso la
superlativa Ciaccona dalla partita n. 2 BWV 1004 per violino
solo, un brano che ha fatto la storia della letteratura per lo
strumento ad arco nel contesto barocco. Un momento di grande
lirismo che sarà anticipato dalla Sonata FP 119 di Francis
Poulenc e seguito dalla Sonata n. 3 op. 45 in do minore di
Grieg, per concludere con Saint Saëns nell’anniversario dei
cento anni dalla morte con l’Introduzione e Rondò Capriccioso
op. 28. Un programma pregnante ed esteso, tra virtuosismo e
profondità espressive, con un duo composto da brillanti,
giovani e riconosciuti solisti.

Giovedì 26 agosto alle ore 20.30 nella Chiesa di San Giacomo
di Priuso di Socchieve, il duo femminile di respiro
internazionale composto dalla fisarmonicista Martina
Jembrišak e dalla violinista Valentina Danelon, sarà
protagonista di un concerto tra Novecento e contemporanea
promosso in collaborazione con l’Associazione Progetto Musica.
I rispettivi strumenti con questo progetto vengono esaltati
nelle rivisitazioni della musica popolare, grazie alle due
abilissime soliste, giovani talenti particolarmente richiesti
e giù vincitrici di importanti concorsi internazionali, come
il recente premio “Ivo Vulieviuć” attribuito alla musicista
croata. Eseguiranno un vario programma, avvincente,
sentimentale, seducente nel trasporto dei ritmi su danze
popolari, tango, samba, con musiche di Angelis, Bartok,
Piazzolla, Lo Bianco Francisco, Musorgskij, Kusjakov, Hermosa,
dove l’est Europa incontra l’Argentina e il Brasile. Una
formazione speciale per questo atteso concerto di
Carniarmonie, con la fisarmonicista e bandoneonista croata
Martina Jembrišak, selezionata dall’Associazione Progetto
Musica per la ha creazione assieme alla violinista friulana
Valentina Danelon di un programma frizzante in cui la dolce
malinconia di Piazzolla si alterna a brani di grande
virtuosismo, come i “Quadri” di Mussorgskij.

È la Petite Écurie, ensemble di oboi con fagotto e percussioni
di fama internazionale, l’atteso ospite del concerto
di venerdì 27 agosto alle ore 20.30 nella Chiesa di Santa
Maria Assunta a Forni di Sopra, appuntamento nato dalla
collaborazione con Anciuti Music Festival (Amf) e il format La
musica del legno. In questo contesto, ad anticipare il
concerto che vede protagonista una straordinaria formazione,
la Petite Écurie, spesso ospite in contesti musicali dedicati
al barocco di alta levatura, alle ore 18.00 alla Cjasa dai
Fornès di Forni di Sopra, ci sarà la presentazione del fagotto
barocco copia dell’Anciuti, ovvero la riproduzione fedele del
manufatto realizzato dal costruttore carnico di strumenti a
fiato Giovanni Maria Anciuti (Forni di Sopra 1674 – Milano
1744), figura che l’omonimo festival promuove attraverso
concerti, campus musicali e masterclass. Realizzato
dal maestro liutaio François De Rudder, uno strumento
commissionato dal Comune di Forni di Sopra, la copia verrà
presentata dal maestro liutaio, dal direttore artistico
dell’Amf Paolo Pollastri, con la partecipazione dello stesso
De Rudder al fagotto e Alberto Busettini al cembalo.

Il batterista Luca Colussi insieme al pianista Paolo
Corsini ed al contrabbassista Alessandro Turchet, crea un trio
per dare voce alla sua creatività, cimentandosi in una sorta
di viaggio che ripercorre le molte esperienze passate
diventate ormai “Segni”. È questo il titolo del primo disco
solista di Colussi e del concerto di sabato 28 agosto alle ore
20.30 nella Sala Polifunzionale di Chiusaforte. Un concerto in
forma di suite, dove l’improvvisazione diventa l’elemento
predominante e dove il repertorio non è importante di per sé,
ma un mezzo che si presta a diventare un gioco collettivo.
Insieme i tre artisti della nostra regione, dopo svariate
esperienze con grandi musicisti internazionali, hanno scelto
di creare un ensemble stabile, friulano, a testimonianza della
vivacità del panorama musicale regionale e delle loro qualità
creative. Luca Colussi studia fin da giovanissimo con Basso,
Venier, Dani e affianca anche lo studio del clarinetto
classico con Mansutti. La sua carriera decolla nel 1998
suonando con moltissimi musicisti di chiara fama
internazionale e nazionale tra cui Grossman, Gravish, Taylor,
Winstone, Tavolazzi, Bosso, Venier, Bearzatti, Tosca. Suona in
importanti festival in tutta Europa e ha all’attivo una
discografia di 100 dischi.

“Two for two times” è un grandioso progetto che intende
abbracciare il pubblico e farlo vibrare insieme nei diversi
aspetti ritmici e melodici delle percussioni. Sarà infatti un
quartetto di straordinari percussionisti a dar energia e suoni
al concerto di domenica 29 agosto alle ore 18 nella Sala
Cinema di Forni Avoltri. Sono: Filippo Gianfriddo, Emiliano
Rossi, Diego Desole e Paolo Bertoldo. Il programma comprende
per lo più musiche di autori del tardo Novecento e della
contemporanea, poco noti al grande pubblico ma di sicuro
effetto, tanto per la composizione dell’ensemble, quanto per
gli autori e le opere proposte. Dal compositore americano
Reich, rappresentante per antonomasia della musica
minimalista, a Koppel, compositore danese, con l’entrata in
scena due strumenti melodici come il vibrafono e la marimba,
la prima parte di concerto sarà una continua sorpresa nelle
variazioni modulari dell’insieme. Cambierà nuovamente la
prospettiva d’ascolto con il brano di Urabl Stadler in cui su
una parte cantata, il pubblico verrà avvolto da ritmi latini.
Con Koshinski si troverà la virtuosità di due set speculari di
multi percussioni che dialogano tra loro, per concludersi il
concerto con lo spettacolare brano di Miki “Marimba
Spiritual”.

I concerti sono ad ingresso gratuito con esibizione del green
pass. Consigliata la prenotazione su carniarmonie.it
LEVANTE    “Dall’alba   al
tramonto live” 24 agosto –
UDINE, Castello
Levante, cantautrice e scrittrice siciliana amatissima dal
pubblico, considerata fra le poche artiste nel panorama
italiano attuale in grado di tracciare la nuova strada del
pop, è pronta a salire sul palco del Castello di
Udine domani, martedì 24 agosto, per il recupero dell’unica
data in Friuli Venezia Giulia del suo “Dall’alba al tramonto
live”, originariamente prevista per lo scorso 27 luglio e
rinviata a causa del maltempo.

I biglietti già acquistati per il concerto, organizzato
da Zenit srl, in collaborazione con Comune di Udine, Regione
Friuli Venezia Giulia e PromoTurismoFVG, evento inserito nel
calendario di UdinEstate, rimangono validi per la nuova data.
Nuovi biglietti saranno acquistabili anche domani alla
biglietteria dalle 19.30, porte aperte dalle 20.00 e inizio
concerto in programma alle 21.30. Per l’accesso al concerto
(possibile solo da Piazza Libertà) sarà necessario esibire il
green pass o l’esito negativo di tampone. Tutte le info
su www.azalea.it

Due nuove produzioni artistiche per la cantautrice Levante,
entrambe ruotano intorno ai grandi temi della fine e
dell’Inizio. È uscito venerdì 21 maggio il nuovo brano
“Dall’alba al tramonto”, una ballad ipnotica che ruota intorno
a quelli che comunemente vengono ritenuti “poli opposti”, come
appunto, l’alba e il tramonto, il giorno e la notte, l’inizio
e la fine, e tutti quegli estremi che in realtà implicano per
loro natura una condizione di reciprocità e dipendenza. “Come
il giorno e la notte, anche molte relazioni umane si fondano
su una polarità che si rivela solo apparente. – ha
commentato Levante – Il tema è il timore della fine e la
confidenza con l’inizio, per ritrovarsi nella tenera sentenza
che quei due opposti sono due volti dello stesso momento.”

Levante ritorna quindi con un nuovo progetto dopo “Vertigine”,
colonna sonora della serie tv “Baby”, la hit radiofonica
“Sirene” e il successo di “Tikibombom” certificata oro per le
vendite. Anche il suo ultimo album “Magmamemoria” ha raggiunto
la certificazione oro per le vendite.

Claudia Lagona è Levante, cantautrice e scrittrice siciliana.
Nel 2014 registra “Manuale distruzione“, il suo primo disco,
che esordisce nella top ten degli album più venduti in Italia.
Il secondo lavoro è “Abbi cura di te“, da cui vengono
estratti, oltre al brano omonimo, i singoli “Ciao per sempre“,
“Finché morte non ci separi” e “Le lacrime non macchiano“. A
giugno del 2015 Claudia dà il via all’Abbi Cura Di Te Tour che
comincia al Miami Festival di Milano. La tournée la porta in
quasi trenta città italiane. Nel 2017 esce il singolo “Non me
ne frega niente“, che anticipa l’album di inediti “Nel caos di
stanze stupefacenti“. All’interno del disco è presente anche
un duetto con Max Gazzè, intitolato “Pezzo di me“. Sempre nel
2017, pochi giorni dopo aver presenziato ancora una volta al
concerto del 1° Maggio, viene reso noto che Levante sarà una
dei quattro giudici dell’undicesima edizione italiana di X
Factor. Partecipa ben figurando Festival di Sanremo 2020 con
la canzone “Tikibombom“.

Fra i prossimi concerti in Castello a Udine troviamo quelli
l’Omaggio a Morricone con la FVG Orchestra (28 agosto) e Alice
canta Battiato con la FVG Orchestra (31 agosto, evento
inserito nel festival Nei Suoni dei Luoghi).
Il Cercatore di Infinito: Il
documentario    sulla   vita
dell’alpinista     e   poeta
Armando Aste prima nazionale
a Padova
27 agosto 2021 (ore 21.15), Arena estiva del Cinema Esperia di
Padova: approda finalmente in sala Il cercatore di Infinito:
il documentario di Andrea Azzetti e Federico Massa dedicato
alla mitica figura di Armando Aste, grandissimo scalatore,
poeta della montagna, uomo di pensiero e di anima che ha fatto
dell’alpinismo un’occasione preziosa di riflessione umana ed
etica, ponendosi come esempio per le nuove generazioni. In
sala saranno presenti i due registi che si confronteranno con
il pubblico sul loro lavoro, sulla figura di Aste e su molto
altro.

  “Dio non mi chiederà quante montagne ho conquistato ma cosa ho fatto per gli
  altri.” Questo il messaggio di Armando Aste, grande alpinista, scomparso nel
  2017. Il documentario mostra gli autori nei luoghi che hanno formato l’uomo e
 l’alpinista, andando all’origine della sua Fede. Il viaggio termina in Africa:
    all’inaugurazione di un ospedale realizzato con una donazione di Aste. La
   riflessione sui valori che ispirano la montagna si apre a una riflessione
                          sull’uomo e i suoi limiti.
Delle parole di Armando Aste,
celebre alpinista scomparso nel
2017, colpisce una definizione
   in particolare: quella di
 dilettante, che lo scalatore
  dedicava a se stesso, per
 ricordare la necessità di non
perdere di vista, in montagna,
il rimettersi ad un qualcosa di
più grande. Non solo umiltà, ma
  anche una profonda forma di
rispetto per la montagna stessa,
per i suoi pericoli, per la sua
 unicità, per quel sublime che
     riempie di pace. Senza
dimenticare la sua fede:“Dio non
mi chiederà quante montagne ho
 conquistato” soleva dire “ma
 cosa ho fatto per gli altri.”
 Un uomo affascinante, la cui
storia viaggia spesso parallela
  al mito, spingendo Andrea
  Azzetti e Federico Massa a
dedicargli questo documentario
    dall’iconico titolo: Il
    Cercatore di Infinito.
L’uomo
Chi è Armando Aste? Nato nel 1926
 a Isera, in provincia di Trento,
    nel secondo dopoguerra ha
intrapreso una folgorante carriera
 di imprese, in grado di portarlo
  oltre i confini nazionali: non
 solo in Svizzera, per scalare il
     monte Eiger, ma anche in
 Patagonia, fin sui pendii delle
Ande, in quella che negli anni ‘50
doveva sembrare la fine del mondo
           conosciuto.
  Il tutto senza dimenticare la
    propria etica e la propria
   integrità, ponendosi come un
 esempio non solo di sportivo, ma
anche di essere umano, simbolo di
un’identità cristiana testimoniata
a qualsiasi altitudine e di fronte
     a qualsiasi difficoltà,
   anteponendo la sicurezza dei
  propri compagni a ogni costo.
Ritiratosi negli anni ‘80, non ha
    abbandonato il mondo della
 montagna, dedicandosi a diverse
  pubblicazioni e continuando a
    raccogliere onorificenze,
 costruendo il proprio retaggio,
lasciando la propria testimonianza
  a chi vorrà seguirne le orme.
      Si è spento a 91 anni
Domani TEATRO VERDI GORIZIA
Il pifferaio magico nella
versione interattiva di Anà-
Thema Teatro
Sarà una versione interattiva de Il pifferaio magico quella
che martedì 24 agosto Anà-Thema Teatro metterà in scena alle
20.30 al Teatro Verdi nel terzultimo appuntamento con
Verdid’Estate. Un buffo cantastorie gira per il mondo con la
sua valigia piena di personaggi straordinari e divertenti, per
raccontare le storie più belle ai bambini. Il suo fedele
aiutante “Gufetto” gli sussurra che è la volta appunto
dell’avventura del misterioso suonatore di piffero,
protagonista della più celebre delle fiabe dei fratelli Grimm.
Il musicista, dal magico potere incantatorio, è ingaggiato
dagli abitanti per liberarsi dai topolini che invadono il
paese di Hamelin, con la promessa di un sacco di monete d’oro.
Ma quando il pifferaio torna vittorioso, il sindaco gli nega
la ricompensa, così saranno proprio i bambini, in un finale a
sorpresa, a liberare la città.

Tutti gli 11 spettacoli di Verdid’Estate si svolgono al Verdi
con inizio alle 20.30: il biglietto di ingresso costa 3 euro
per gli appuntamenti dedicati al pubblico di famiglie e
bambini e 8 euro per le altre serate. Come già avvenuto la
scorsa estate è possibile prenotare i posti anticipatamente
tramite          il          sito         del          Teatro
(http://www1.comune.gorizia.it/teatro/). I tagliandi dovranno
poi essere ritirati nei due giorni lavorativi precedenti la
sera della rappresentazione, dalle 16 alle 19, in biglietteria
(via Garibaldi, 0481-383601). La vendita diretta dei biglietti
non prenotati avverrà il giorno stesso dello spettacolo, dalle
16 alle 20 in biglietteria. Per Il pifferaio magico i
biglietti prenotati potranno essere ritirati venerdì 20 e
lunedì 23 agosto. Per meglio organizzare la disposizione degli
spettatori nella sala e garantire il massimo distanziamento
possibile, si invita a utilizzare la possibilità di
prenotazione. La sera stessa della rappresentazione i
biglietti prenotati e non ritirati saranno messi in vendita.

Gli accorgimenti di sicurezza

Insieme al biglietto nominativo, tutti gli spettatori dovranno
esibire all’ingresso del Teatro il Green Pass. Con il Decreto
Legge del 22 luglio ne è stata infatti introdotta
l’obbligatorietà dal 6 agosto in occasione dello svolgimento
di tutti gli spettacoli, sia all’aperto che al chiuso.
L’obbligo della certificazione verde non trova applicazione
per i bambini di età inferiore ai 12 anni e per i soggetti
esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata
secondo i criteri definiti con circolare del ministero della
Salute.

Il documento, da esibirsi in formato cartaceo o digitale,
attesta una delle seguenti condizioni:

– aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (almeno prima
dose);

– essere risultati negativi al test molecolare o antigenico
rapido effettuato nelle ultime 48 ore;

– essere guariti dal COVID-19 negli ultimi sei mesi.

All’interno del teatro sarà obbligatorio l’utilizzo della
mascherina, che dovrà essere correttamente indossata per tutta
la permanenza nei locali del Teatro. Per i bambini valgono le
regole generali. Potrà essere rilevata la temperatura
corporea, impedendo l’accesso in caso sia superiore a 37,5 °C.
Saranno forniti gel disinfettanti per le mani e saranno
presenti cartelli indicanti le buone norme igieniche. Sono
state inoltre create uscite alternative, utilizzando le vie di
emergenza, per non creare affollamenti durante il deflusso del
pubblico.
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