GOVERNO, PD SI RIUNISCE ORA PER DECIDERE SU NOMI - Agricolae
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GOVERNO, PD SI RIUNISCE ORA PER DECIDERE SU NOMI Da quanto apprende AGRICOLAE la segreteria del Partito Democratico avrebbe appena chiamato a riunione i Big per decidere in via definitiva i nomi dei ministri in quota dem. GOVERNO, PIATTAFORMA ROUSSEAU DICE SÌ CON 80% DI VOTI. DI MAIO: M5S “CONTROLLORE”. ORA SQUADRA. E POI: GRAZIE CONTE “L’80 per cento ha votato per il si. Dobbiamo essere orgogliosi che tutti hanno aspettato il si degli ottantamila iscritti alla piattaforma Rousseau. forma di democrazia”. Così Luigi Di Maio in seguito ai risultati della piattaforma Rousseau sulla formazione del governo giallo rosso. “Noi abbiamo offerto un metodo diverso per avere un governo. Abbiamo risolto la crisi non nelle segrete stanze ma pubblicamente”. Ora passiamo all’ultimo miglio, la formazione della squadra di governo. Luigi Di Maio spiega che il Movimento sarà propositivo per risolvere i problemi del paese ma anche
‘controllore’ “come già fatto nel governo precedente”. Infine, parlando dei 20 punti chiesto dal movimento, ringrazia Conte “di cui ho grande stima”. GOVERNO, FONTI PD: MURONI AL MIPAAFT IN QUOTA LEU.MA AI DIRETTI INTERESSATI NON RISULTA Mentre si attende il risultato della piattaforma Rousseau continua il lavoro per formare la squadra di governo. Da fonti Pd si apprende che potrebbe essere Rossella Muroni il prossimo titolare del dicastero di via 20 Settembre.Questo sebbene,da quanto si apprende da fonti LEU (che in mattinata smentiscono )prima della Muroni,tra gli aventi diritto ad avere un posto di primo piano,figurerebbero Pietro Grasso,Loredana de Petris e Vasco Errani. GOVERNO, MIPAAFT IN BILICO TRA M5S E PD CON COMAGRI CAMERA. CONTE PORTA TURISMO A
PALAZZO CHIGI I n c o g n i t a s u M i p a a f t. Da quanto apprendo AGRICOLAE sembrerebbe che il Movimento 5 Stelle che ha chiesto espressamente il dicastero dell’agricoltura e del turismo debba andare all’attuale presidente della commissione Agricoltura della Camera Filippo Gallinella. E la commissione passi al Pd, a Susanna Cenni o Maria Chiara Gadda. Se infatti il Mipaaft va al M5S la Comagri va al Pd. Un’operazione in equilibrio precario di grande importanza per i provvedimenti che sono in scadenza. Perché il presidente della commissione Agricoltura del Senato è Giampaolo Vallardi che da maggioranza è passato ad opposizione. Motivo per cui la presidenza della comagri di Montecitorio acquista un peso particolarmente importante. Altra incognita sono le quote rosa che potrebbe far si che la poltrona di via 20 settembre posso andare ad Anna Ascani del
PD o all’attuale sottosegretario tecnico in quota M5S Alessandra Pesce. Che era il candidato originario pentastellato al tempo delle elezioni con cui il Movimento cinque stelle ha preso il 38% circa di voti. L”agricoltura e l’agroalimentare contano in Italia il 12% di Pil per un giro di affari di 204-205 miliardi di euro. Il turismo conta invece il 13% del Pil nazionale con oltre 210 miliardi di euro secondo gli ultimi dati Enit. Ma sempre da quanto apprende AGRICOLAE da fonti Chigi Giuseppe Conte – che ha nominato non a caso il turismo nel suo discorso da Premier dimissionario nell’aula del Senato – avrebbe intenzione di trasferire la delega appunto alla presidenza del Consiglio. BREXIT, GIANSANTI: SOLLECITIAMO STRUMENTI PER FRONTEGGIARE PESANTI CONSEGUENZE SUGLI SCAMBI COMMERCIALI Nonostante i lavori di preparazione svolti dalla Commissione Ue e dalla nostra presidenza del Consiglio, l’uscita senza regole del Regno Unito dall’Unione avrà un pesante e inevitabile impatto sugli scambi commerciali. Per questo, sollecitiamo la messa a punto di strumenti straordinari di sostegno finanziario per i prodotti agroalimentari più sensibili e deperibili, a partire dall’ortofrutta”. E’ la richiesta avanzata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, mentre aumentano le probabilità di una
“hard Brexit” alla fine del prossimo mese di ottobre. “Occorre riproporre i meccanismi di sostegno già attivati, a seguito del blocco delle esportazioni di settore sul mercato della Federazione Russa – sottolinea Giansanti – tenendo anche conto delle criticità in atto a livello internazionale con le crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina”. A poche settimane dalla data fissata per il recesso del Regno Unito, Confagricoltura ha così rilanciato la richiesta già avanzata nei mesi scorsi alla Commissione europea, nell’ambito della “task force” per la Brexit istituita in seno al Copa- Cogeca, l’organizzazione a cui aderiscono le associazioni degli agricoltori e delle cooperative degli Stati membri. Confagricoltura ricorda che il Regno Unito è il sesto mercato al mondo per l’importazione di prodotti agroalimentari, per un valore di oltre 56 miliardi di euro l’anno. Le vendite del “Made in Italy” di settore ammontano a 3,4 miliardi, con un aumento di oltre il 40% dal 2001 al 2017. Quello britannico è il nostro quarto mercato di sbocco a livello globale, dopo Germania, Francia e Stati Uniti. “L’uscita senza regole del Regno Unito – conclude Giansanti – provocherà anche una riduzione della capacità di spesa del bilancio Ue di almeno 10 miliardi di euro nel 2020. E’ evidente che il conto da saldare non potrà essere presentato agli agricoltori europei. Vanno salvaguardati tutti gli impegni di spesa per il nostro settore, iscritti nel progetto di bilancio già licenziato dalla Commissione Ue”.
CINGHIALI ASSESSORE PAN A COLDIRETTI, ABBATTIMENTI INCREMENTATI NEL 2019 NEL PARCO COLLI GRAZIE A SQUADRA FAUNISTICA E SELECONTROLLORI Nei primi otto mesi del 2019 il numero dei cinghiali abbattuti supera già il totale degli abbattimenti 2018. Inceneritori per smaltire le carcasse? No, costerebbe troppo, meglio valorizzare le carcasse. I numeri parlano chiaro”. L’assessore regionale all’agricoltura e alla caccia Giuseppe Pan, replica punto su punto alle critiche di Coldiretti sulle azioni di contenimento dei cinghiali condotte nell’area del parco Colli. Con in mano i dati forniti dal commissario straordinario al Parco dei Colli Euganei, Stefano Sisto, l’assessore va nel dettaglio: da gennaio ad agosto sono stati eliminati 1187 cinghiali, superando quindi i 1169 abbattimenti realizzati in tutto il 2018. Il 65 per cento dei capi sono stati catturati con i chiusini, 401 sono stati abbattuti dalle squadre dei selecontrollori, che contano un centinaio di uomini organizzati in 21 squadre a presidio di 300 postazioni fisse dislocate nel Parco, “cento in più- sottolinea l’assessore – di quelle autorizzate lo scorso anno”. “Capisco le preoccupazioni e l’allarme degli agricoltori dei Colli – dichiara Pan – e in particolare dei viticoltori che temono per la vendemmia, e lungi da me fare polemiche. Ma sulla questione cinghiali dobbiamo uscire dall’emotività e valutare l’efficacia delle azioni di contenimento con numeri alla mano. I report dell’attività di controllo svolta dal Parco Colli dicono che quest’anno è stata potenziata l’attività dei selecontrollori con 25 nuovi inserimenti (su un totale di 108 operatori); le squadre hanno effettuato 42
interventi straordinari, su richiesta delle aziende agricole, riuscendo ad abbattere 35 cinghiali”. “Inoltre – aggiunge Pan – particolarmente efficace risulta l’attività della squadra faunistica del Parco che presidia sia l’attività di cattura con i chiusini (2/3 dei capi eliminati), sia l’attività notturna di supporto ai selecontrollori: ciò è stato possibile nel 2019 a seguito dell’incremento di due unità di personale e dell’anticipato inizio dell’attività del personale distaccato da Veneto Agricoltura. Appare, quindi, strategico poter contare sulla presenza continuativa della squadra faunistica per 12 mesi all’anno, senza interruzioni dell’attività che si rivelano dannosissime per il contenimento dei cinghiali”. Quanto alle carcasse, che Coldiretti preferirebbe eliminare tramite inceneritori, Pan replica –dati alla mano – che, con le normative vigenti e i costi attuali di smaltimento, la spesa sarebbe pari a 200-250 euro a capo, pari ad una spesa complessiva di 300 mila euro l’anno: “Costo non sostenibile dal Parco”, conclude. “Attualmente, invece, capi catturati o abbattuti, sono conferiti ai macelli autorizzati dal Parco – spiega il titolare delle politiche regionali per agricoltura e caccia – Tale organizzazione, che rispetta una rigorosa filiera igienico-sanitaria, consente il recupero e la commercializzazione sul territorio dei cinghiali eliminati nei Colli Euganei, con costi minimi per il Parco e con la possibilità di valorizzare e certificare un prodotto già ampiamente diffuso nei circuiti enogastronomici locali (agriturismi, trattorie, punti vendita), a beneficio dei consumatori e nel rispetto dei principi dell’economia circolare”. L’ente Parco – ricorda l’assessore – ha stipulato quest’anno due convenzioni (con i comuni di Galzignano e di Rovolon) per la realizzazione di piattaforme di lavorazione e stoccaggio
provvisorio dei cinghiali, con celle refrigerate, ed è in fase avanzata anche la convenzione con il Comune di Vo’. In tal modo, attraverso una dislocazione distribuita di piattaforme, a partire dal 2020, potrà entrare a regime l’attività autogestita dei selecontrollori. DE CASTRO: OK COMMISSIONI BILANCI PARLAMENTO UE A 277 PER ITALIA DA FONDO SOLIDARIETÀ Come commissione Bilanci del Parlamento europeo, oggi abbiamo immediatamente accolto – con 35 voti a favore, 3 astenuti e 1 contrario – la proposta dell’Esecutivo Ue di mobilitare 293,5 milioni di euro dal Fondo europeo contro le catastrofi naturali avvenute nel 2018 in Europa, di cui ben 277,2 milioni sono destinate all’Italia”. Lo annuncia oggi Paolo De Castro, relatore S&D del provvedimento in commissione Bilanci dell’Europarlamento, sottolineando che per velocizzare la procedura di versamento dei fondi alle aeree più colpite gli eurodeputati non hanno voluto modificare la proposta dell’Esecutivo europeo. “L’auspicio ora – prosegue De Castro – è che, dato il via libera anche dal Consiglio dei ministri Ue, il provvedimento venga reso operativo al più presto, dopo il voto dell’Assemblea in plenaria, il prossimo 16 settembre”. La futura decisione del Parlamento europeo e del Consiglio Ue mira a portare un contributo finanziario alle Regioni italiane, che dal Veneto alla Puglia, dall’Emilia Romagna alla Sicilia sono state colpite da fenomeni meteorologici estremi causando frane, alluvioni e caduta di alberi, all’origine di 34 decessi e di una persona dispersa, oltre a molti danni materiali. “Con ancora negli occhi le immagini catastrofiche delle alluvioni in Emilia Romagna e dei milioni di alberi abbattuti in Veneto, plaudo a questa decisione – conclude De Castro – come segno di solidarietà dell’Unione nei confronti dei nostri territori, e di vicinanza ai nostri cittadini alle aree più colpite da queste calamità”.
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