GOOGLE E LE SUE FUNZIONI AVANZATE - Luiss - Esplorare Internet nell'era di big data (2014-2015)

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GOOGLE E LE SUE FUNZIONI AVANZATE - Luiss - Esplorare Internet nell'era di big data (2014-2015)
Luiss - Esplorare Internet nell’era di big data (2014-2015)

    GOOGLE E LE SUE FUNZIONI AVANZATE
NAVIGANTI NO ALPITOUR. Milioni di italiani, ogni giorno, fanno delle ricerche in Internet utilizzando
Google. E fin qui niente da dire. Il problema è che noi tutti, per abitudine e pigramente, ci serviamo
della pagina di base del motore di ricerca (www.google.it). E siamo dunque dei naviganti no alpitour.
Vale a dire improvvisati e, in un certo senso, disorganizzati. Più saggio sarebbe servirsi della pagina
di ricerca avanzata (www.google.it/advanced_search) che permette esplorazioni più mirate ed effi-
caci. Abituatevi, dunque, ad usare la pagina “avanzata”. Oppure imparate le istruzioni da immettere
nella pagina di base (www.google.it) perché le ricerche siano più accurate. Alcune di queste istruzioni
e altri consigli operativi, nelle pagine che seguono.

   I trucchi per mandare il Motore al massimo
1) IN COSTRUZIONE. Una star dello spettacolo - la chiameremo per convenzione Mario Bianchi,
nome di fantasia - ha deciso di creare un sito Internet. Ma intanto che i grafici e i programmatori la-
vorano al cantiere, l’indirizzo prescelto (www.mariobianchi.it) fa vedere solo una grande foto dell’ar-
tista, con sotto la scritta canonica: SITO IN COSTRUZIONE. E’ possibile - mentre ancora si lavora
alla fattura del sito - aggirare l’ostacolo della pagina iniziale di presentazione? Sì, è possibile proprio
grazie a Google che ci permetterà di buttare un occhio sul cantiere in costruzione. In particolare,
sulle pagine già pronte che però non sono ancora pubbliche.

  Scrivete questa formula (quasi) magica: site:nmariobianchi.it.

A questo punto, Google vi mostrerà le pagine presenti sul server del sito, ma ancora protette dalla
home page in costruzione.

2) PERTINENZA. La schermata di ricerca avanzata di Google permette di mirare a documenti che
siano veramente pertinenti con le nostre esigenze. Ma lo stesso risultato si può ottenere anche at-
traverso la videata di ricerca normale (www.google.it) a patto di immettere istruzioni corrette. Ora,
un documento si presume pertinente se, ad esempio, contiene le parole di nostro interesse nella url
della pagina che lo ospita. Supponiamo che tema della ricerca siano le Brigate Rosse. Per rendere
più efficace il lavoro, nella stringa di ricerca che si trova all’indirizzo www-google.it, scriveremo:

  inurl:“brigate rosse”

Queste istruzioni aiutano a centrare due obiettivi. Primo: mettere le parole brigate e rosse tra virgo-
lette ci permette di trovare i soli documenti dove queste due parole viaggiano una accanto all’altra.
E già questo rende la nostra esplorazione più efficace. Secondo: il comando inurl consente di rin-
tracciare tutte le pagine web che - all’interno della loro url - abbiano le parole brigate e rosse. Se in-
vece avessimo scritto:

  intitle:”brigate rosse”

allora avremmo trovato articoli che hanno le parole brigate rosse, una accanto all’altra, ma nel titolo.
GOOGLE E LE SUE FUNZIONI AVANZATE - Luiss - Esplorare Internet nell'era di big data (2014-2015)
3) I MOTORI DI RICERCA PERSONALIZZATI. La pertinenza della ricerca, dunque, è un valore im-
portante.Più la ricerca è pertinente e più utili risulteranno gli articoli, i documenti, le immagini che
avremo trovato.

Ecco una strada per migliorare le vostre esplorazioni inseguendo la stella polare della pertinenza.

Punto primo. Create un account google. Generate cioè una casella di posta elettronica GMAIL (con
relativa password), strumento indispensabile per muoversi nell’ambiente GOOGLE.

Quindi andate all’indirizzo www.google.com/cse/?hl=it

Cliccate (in alto nello schermo) alla voce: ACCEDI AL MOTORE DI RICERCA PERSONALIZZATO

Adesso - come preannunciato - immettete la vostra GMAIL e la vostra password.

Siete entrati nello spazio che vi permetterà di creare un motore di ricerca personalizzato, come un
vostro “piccolo Google”.

Nella stringa SITI IN CUI CERCARE, immettete gli indirizzi dei soli siti funzionali al vostro lavoro. Il
vostro “piccolo Google” - una volta creato - farà ricerche solo nell’ambito di questi siti da voi preferiti.

Il primo sito sarà, ad esempio: www.rai.it/*

Dopo l’indirizzo del sito, dunque, dovete aggiungere /*

Quindi seguirà uno spazio bianco e il secondo sito (sempre con /* a chiudere).

Se siete interessati ai soli documenti PDF presenti in un determinato sito, allora scriverete

www.rai.it/pdf/*

Il servizio che stiamo descrivendo (GOOGLE CSE) permette di indicare fino a 5000 siti. Ma conviene
che il vostro “piccolo Google” ne abbia molti meno se non volete perdere in qualità della ricerca.

Date ora un nome a piacere al vostro “piccolo Google” e generatelo. Quindi cliccate su VISUALIZ-
ZATE SUL WEB e troverete la url con una stringa di ricerca del tutto simile a quella del Google nor-
male. Solo si tratta del vostro Google personalizzato che farà ricerche su misura per le vostre
esigenze.
Altri consigli (e comandi) utili per migliorare la vostra capacità di ricerca con Google:

- se cercate un documento che - ne siete certi - risiede in un sito italiano, usate www.google.it
- se non volete alcun limite di nazionalità, allora usate www.google.com/ncr
(la sigla ncr - che stiamo usando - sta per no country related)

- se immettete scuola giornalismo troverete anche pagine dove le due parole sono lontane
- con “scuola di giornalismo” tra virgolette, troverete le sole pagine con questa frase esatta

- con giornalismo or scrittura scuola, troverete scuole di entrambi i tipi

- con “brigate rosse” site:gov.it, troverete documenti con quella frase esatta in siti del governo
- con “brigate rosse” site:gov.it filetype pdf, solo documenti in formato pdf

- se immettete la parola Calabria, il motore vi proporrà tutte le pagine con questa parola
- con +in Calabria, sarete certi di trovare pagine che associno in alla parola Calabria.

4) UN ALLEATO PER LA TITOLAZIONE. Matteo Renzi, presidente del Consiglio, e Silvio Berlu-
sconi, capo di Forza Italia, si incontrano per fare il punto sul processo di riforme istituzionali che li
vede alleati. Il vertice attira l’attenzione dei media, soprattutto perché dura ben 7 ore.

Il sito per il quale lavorate prepara un articolo sull’incontro, che verrà aggiornato più volte nella gior-
nata sulla base delle indiscrezioni e delle dichiarazioni dei politici. Al momento di fare il titolo dell’ar-
ticolo, venite colti da un dubbio. E’ meglio utilizzare, nella titolazione, le parole RENZI e
BERLUSCONI oppure quelle PREMIER e CAVALIERE, forse più divertenti?

La scelta è molto più delicata di quanto possiate immaginare e, soprattutto, non ha solo un valore
stilistico o estetico. La vera questione, la vera domanda è, infatti: i navigatori di Internet, che useranno
Google per avere notizie sul vertice politico, troveranno il mio articolo se io utilizzo le parole RENZI
e BERLUSCONI oppure quelle PREMIER e CAVALIERE, nel titolo?

Per rispondere a questa domanda è necessario sapere quali parole gli utenti stanno digitando in
Google per reperire informazioni sulla vicenda. In altre parole, serve interrogare GOOGLE TRENDS.
Ecco come fare. Andate su Google. In alto a destra (accedi) immettete la vostra GMAIL. Una volta
loggati, cercate www.google.it/trends. Ora nella stringa di ricerca contrapponete le due coppie di pa-
role (Renzi e Berlusconi oppure premier e Cavaliere). In questo modo, Google vi rivelerà le tendenze
in atto nella Rete e potrete fare una titolazione conforme ai trend di ricerca dominanti.
5) UN SERVIZIO DI ALLARME. Lavorate in un importante sito d’informazione economica. Il vostro
caporedattore vi chiede di curare una web-cronaca che sarà dedicata a un evento tra i più importanti
della giornata. Al Senato ci sono le dichiarazioni di voto sul progetto di riforma dell’assemblea di Pa-
lazzo Madama che cesserà di essere un organo elettivo non appena il testo in esame verrà appro-
vato in via definitiva.

Di fronte alla vostra scrivania avete il televisore che sarà sintonizzato sul canale satellitare del Se-
nato. Canale che trasmetterà, di lì a pochi minuti, la diretta dei lavori dell’aula. E voi sarete pronti a
descrivere i fatti e a sintetizzare le dichiarazioni, in brevi lanci di due o tre righe ognuno. Questo è il
compito che il capo vi affida.

La vostra fonte principale ha dei limiti. Non è detto, ad esempio, che il canale istituzionale di Palazzo
Madama proponga con efficacia e completezza gli scontri fisici e le liti che dovessero avere luogo
in aula, tanto per citare un evento possibile in momenti di così alta tensione politica.

Per fortuna, il vostro sito è abbonato a tre importanti agenzie: l’Ansa, l’Agi e Radiocor. Anche queste
saranno fonti preziose. Per non parlare dei siti d’informazione generale (come repubblica.it, corriere.it
o il sole24ore.com), che pure andranno tenuti d’occhio.

Ma un orecchio andrà sistemato anche sul ventre di Internet. Un organismo enorme, che può pro-
porre in ogni momento spunti utili al vostro lavoro.

Interrogare la Rete ogni 5 o 6 minuti a caccia di informazioni sui lavori parlamentari può essere fa-
ticoso e anche insidioso. Voi avete già un occhio fisso sul televisore, un occhio sulle agenzie e un
occhio sugli altri siti che seguono l’evento. Non sarebbe prudente trascurare queste fonti, sia pure
per pochi minuti, per andare su Google.

Molto meglio se fosse Google a venire da voi. Molto meglio se un qualche sistema permettesse di
ricevere in automatico, senza bisogno di continue interrogazioni, le notizie più rilevanti che Internet
sta producendo sui lavori parlamentari. Volete ricevere notizie dunque con modalità push. Nel senso
che sono le notizie a cercare voi, e non più il contrario.

Il sistema esiste e si chiama Google Alert. Indichiamo il tema al quale stiamo lavorando. Stabiliamo
ogni quante volte vogliamo essere avvertiti delle news che prendono corpo in Rete (appena possibile
sarà la soluzione prescelta; una volta al giorno, una volta alla settimana sono le alternative). Quindi
precisiamo la nostra lingua, le aree geografiche che vogliamo siano scandagliate, se desideriamo
ricevere solo le segnalazioni più rilevanti o invece tutte. Ora diamo la nostra e-mail e aspettiamo
che sia Google a segnalarci le notizie con tanto di titoli e di link agli articoli di interesse.
Ancora trucchi per usare Google a mille

6) IMMAGINI AL CONTRARIO. Il giornalista lavora continuamente con le immagini, che sono un
elemento costitutivo degli articoli per la carta stampata e per Internet, come dei pezzi per i telegiornali.
Anche i tg - quando devono mostrare il volto di una persona assassinata, tanto per fare un esempio
“allegro” - si affidano alla fotografia del suo passaporto.

Supponiamo che la Polizia ci abbia fornito l’immagine di una persona sospettata del delitto. Si tratta
di un cittadino russo, il cui nome è disponibile solo in alfabeto cirillico. Come fa il giornalista a scoprire
qualcosa in più su questa persona? Come facciamo a sapere, ad esempio, se il sospettato abbia un
profilo Facebook o Twitter? Aiuta il nostro lavoro la funzione REVERSE IMAGE SEARCH.

Andiamo all’indirizzo imagine.google.com

E’ da questo indirizzo che, di solito, partiamo per cercare delle immagini. Se il sospettato del delitto
fosse italiano o francese o svedese, la nostra esplorazione sarebbe facilitata. Basterebbe digitare il
suo nome e cognome, e cercare così tutte le immagini collegate, magari presenti su Twitter e Face-
book (l’unico rischio dal quale guardarsi sarebbe quello delle omonimie).

Invece - come detto - il ricercato è russo e non è facile scrivere il suo nome in cirillico, visto che la
tastiera del computer non è attrezzata per l’operazione e l’installazione della versione in russo ri-
chiede una complicata operazione (da fare attraverso il Pannello di Controllo in Windows).

Ecco la salvezza. Invece di partire dal nome e cognome della persona, partiamo dalla sua foto. Pren-
diamo la fotografia che ci ha dato la Polizia e la trasciniamo nella stringa di ricerca di Google Imma-
gini. A quel punto, il motore di ricerca tenterà di rintracciare le altre immagini simili alla nostra.

La funzione è suggestiva (e viene assicurata anche da alcuni siti pensati proprio per ricerche del
genere, come www.tineye.com oppure www.rewimg.net). Tutto bene, dunque? La nostra esperienza
ci dice che la caccia è più efficace quando l’immagine appartiene ad una persona già nota mentre è
meno redditizia se si parte dal volto di un illustre sconosciuto.

Comunque questa strada si può tentare. Soprattutto se il nostro compito è più facile che rintracciare
un presunto assassino, per giunta russo. Supponiamo di esserci imbattuti nel brand di una società
che ha tutta l’aria di essere importante quanto a fatturato. Grazie al REVERSE IMAGE SEARCH,
sarà possibile mettere nella pancia di Google Image questo marchio e trovare tutte le altre immagini
- uguali o simili - siano presenti nelle Rete.

Ovviamente ognuna delle nuove fotografie trovate sarà residente in una pagina web da cui sarà pos-
sibile ricavare il nome della società titolare del brand e le informazioni di base sul suo business.

Peraltro Google dispone di una ricerca avanzata per le immagini, come potrete constatare all’indi-
rizzo:

www.google.com/advanced_image_search.

Anche questa pagina permette il REVERSE IMAGE SEARCH, nobilitata da una serie di filtri che si
possono attivare per perfezionare l’esplorazione (dalle dimensioni della foto alla sua forma se qua-
drata o rettangolare ad esempio; dalla regione del mondo di interesse al tipo di formato digitale del-
l’immagine, come jpeg o gif o png solo per citare i più popolari).
7) I FERMOIMMAGINE DI YOUTUBE. Un sito di media o grande importanza non ha certo difficoltà
a procurarsi delle buone fotografie. Le agenzie d’informazione, a partire dall’italiana Ansa, offrono
anche le immagini sugli eventi nazionali ed internazionali di maggiore rilevanza. Basta abbonarsi al
suo servizio e le foto saranno subito a disposizione. Come, vi chiedete?

Gli editori di punta si servono di alcuni speciali software (uno dei più usati si chiama Neticon) che
permettono a tutta la redazione di vedere ed eventualmente di utilizzare le immagini inviate dalle
varie agenzie cui si è abbonati (l’Ansa, come dicevamo, ma anche le internazionali Associated Press,
Reuters, France Press, per citare solo le più importanti).

Gli stessi fotografi indipendenti inviano in visione le fotografie che realizzano. La redazione le visua-
lizzerà sempre attraverso i software di gestione come Neticon. Le foto saranno pagate solo nel caso
vengano pubblicate (qui in basso, la schermata del servizio Neticon, grazie al quale i grafici e i re-
dattori visionano l’intero patrimonio di immagini che è a disposizione quel giorno, in base agli abbo-
namenti di cui si dispone e in base alle offerte dei reporter indipendenti. Il servizio Neticon permette
anche la gestione dell’archivio storico di fotografie che la redazione avrà accumulato negli anni.

Ma un piccolo editore, un piccolo sito come faranno a procurarsi le foto di cui hanno bisogno? Una
strada è quella di prenderle da Internet. Ma si tratta di una scorciatoia rischiosa. Le immagini sono
spesso di persone o società che possono contestare la violazione del diritto d’autore.

Molto più intelligente è scandagliare Youtube (proprietà di Google, come è noto) alla ricerca di filmati
degli eventi che ci interessano. E da questi filmati sarà facile ricavare dei fermoimmagine, da utiliz-
zare poi come delle vere e proprie fotografie. Per realizzare questi fermoimmagine, basterà utilizzare
il tasto STAMP che permette di fissare il momento del video che ci preme mostrare. Programmi di
gestione delle immagini (come Photofiltre o come anche Gimp, in ambiente Mac) consentono di ac-
quisire il fermoimmagine e di modificarlo (ad esempio, nella nitidezza o nelle dimensioni) prima di
pubblicarlo sul nostro piccolo giornale o sul nostro piccolo sito.

Certo - obietterete voi - anche il fermoimmagine è proprietà della persona o della società che ha
realizzato il video poi immesso su Youtube. Dunque anche questo fermoimmagine potrebbe essere
oggetto di contestazione per violazione del copyright. Tutto vero. Ma i rischi sono, a nostro parere,
molto più limitati, soprattutto se avrete l’accortezza di indicare (in una didascalia) che quel fermoim-
magine proviene da quel determinato video realizzato dalla persona alfa o dalla società beta.

(per l’uso del tasto STAMP e dei software Photofiltre e Gimp, vi rimandiamo agli altri tutorial realizzati
per il Laboratorio di Giornalismo politico ed economico della Luiss)
VANNO A PIU’ PISTONI. I META MOTORI

                                                                                        1. ZUULA

RICERCHE ANCHE SUI BLOG. Siamo una generazione Google-dipendente. Nel senso che la quasi
totalità delle nostre ricerche in Rete viene effettuata attraverso questo motore di ricerca (Google, ap-
punto) e preferibilmente dalla sua schermata iniziale (www.google.it, mentre sarebbe più saggio af-
fidarsi alla sua schermata di ricerca avanzata, come abbiamo spiegato in questo tutorial). Ma ci sono
giornalisti e professionisti della comunicazione che utilizzano altri motori. Tra questi c’è Zuula, che
si trova all’indirizzo www.zuula.com. Zuula è una meta motore di ricerca. Il suo valore aggiunto è
che cerca in una serie di motori diversi: tra questi c’è Google, ovvio; ma ci sono anche Yahoo!, Alexa,
Bing e “motorini” minori (come Gigablast e Mojeek). Noi lo abbiamo testato e lo abbiamo trovato
davvero efficace per le ricerche sul web e per quelle nei blog. Anche Zuula dispone di una schermata
di ricerca avanzata che permette, tra le altre cose, di limitare l’esplorazione ad uno solo specifico
sito. Zuula parla solo inglese.

                                                                                 2. 20SEARCH

EBAY E WIKIPEDIA. State cercando un libro di Enzo Biagi. Uno dei suoi primi, un volume ormai
fuori catalogo. I canali ufficiali non lo vendono più e non vi resta che tentare in quel grande mercatino
dell’usato che è Ebay. Per verificare se almeno Ebay offre questo libro dimenticato ma a voi caro,
avete due strade: andare sul sito Ebay oppure all’indirizzo www.20search.com. Come Zuula, anche
20search è un meta motore di ricerca perché effettua le sue esplorazioni in 20 diversi motori. La vo-
stra ricerca potrà essere fatta in tutti e 20 i motori contemporaneamente; oppure in ognuno di essi,
singolarmente. E dunque potrete limitare l’interrogazione, ad esempio, a Ebay oppure a Wikipedia,
o ancora a Google (se siete dei tradizionalisti) oppure a Mamma (ebbene sì, esiste un motore che
si chiama proprio così). Noi abbiamo messo nome e cognome di un giornalista di media notorietà su
Wikipedia (tramite la finestra disponibile in 20search). Abbiamo ottenuto un solo risultato, eppure
prezioso: un link ad un suo articolo del 1990. Google non ci ha segnato questo stesso link.
VISURE CAMERALI, PROPRIETÀ

                                                                                   1. TELEMACO

SOCI, AMMINISTRATORI, BILANCI. Il vostro Comune ha deciso di istituire la sosta a pagamento
nell’80 per cento delle strade del centro storico. La Giunta comprerà i parcometri - cioè le colonnine
dove l’automobilista pagherà la sosta - presso una ditta che ha la sua sede legale e lo stabilimento
in Toscana. Una vostra fonte, di norma attendibile, vi fa una rivelazione grave, se fosse confermata.
Il cugino del capo dei Vigili Urbani è amministratore delegato della ditta toscana. Che fare? Vi pro-
curate la delibera di Giunta che assegna l’appalto di fornitura proprio a questa ditta toscana, di cui
ora conoscete denominazione, sede legale e codice fiscale. Ora, via Internet, accedete alla banca
dati delle Camere di Commercio (Telemaco) e vi procurate una visura attuale della società, da cui ri-
sultano i nomi dei soci proprietari e degli amministratori (tra cui l’ad), e l’ultimo bilancio. Scoprite così
che questo ad non è il cugino del capo dei Vigili. La pista è sbagliata. Per conoscere tutti i servizi di
Telemaco e le tariffe, vai al sito telemaco.infocamere.it o cerca il pdf “costi del servizio Telemaco”

                                                                    2. CATASTOINRETE.IT

LE CASE DELL’ASSESSORE. Vivete e lavorate in una grande città del centro Italia. E seguite le vi-
cende della Giunta e del Consiglio comunale per un sito Internet tra i più importanti. L’assessore al
Bilancio ha appena depositato (presso il Segretario generale del Comune) il suo 740, da cui risulta
un reddito annuo di appena 23 mila euro. Una miseria. Eppure l’assessore conduce una vita molto
agiata. Ogni anno un’auto nuova, ogni sera un ristorante diverso. Volete fare chiarezza sul caso.
Dell’assessore conoscete data e luogo di nascita. Dunque sarà facile ricavare il suo codice fiscale
(ad esempio, sul sito gratuito www.codicefiscale.com). A quel punto, disponete di tutti gli elementi
per ottenere - stavolta dal sito www.catastoinrete.it - il quadro delle sue proprietà immobiliari (la visura
on line, a settembre 2014, costa 9,5 euro più Iva). L’assessore ha 20 case. Troppe per una persona
che dichiara redditi per appena 23 mila euro. Disponete ora di due elementi concreti (740 e visura
catastale) e potrete proseguire la vostra indagine sulla presunta evasione fiscale del politico.
ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

                                                                   1. WAYBACKMACHINE

NIENTE E’ PERSO PER SEMPRE. Il 17 luglio 2014, un aereo civile della Malaysia Airlines viene
abbattuto - si ritiene - da separatisti ucraini sostenuti nella loro battaglia dall’esercito russo. Le forze
separatiste respingono l’accusa e scaricano ogni responsabilità sull’esercito regolare ucraino. Il quo-
tidiano statunitense Washington Post ritiene che indizi delle colpe dei separatisti siano rintracciabili
su Internet. Poche ore dopo l’abbattimento del velivolo, un utente del sito VKontakte (il Facebook
russo) racconta di un aereo cargo, un Antonov russo AN-26, colpito per errore nei cieli ucraini: “Nelle
vicinanze di Tonez - scrive l’utente russo e in russo - abbiamo abbattuto un aereo, un AN-26...” (mes-
saggio nella foto in alto). Poche ore dopo la sua comparsa su VKontakte, il post viene cancellato e
non è più raggiungibile. L’utente - è il sospetto - ha capito che era stato distrutto non un aereo merci
russo, ma un volo civile e, in tutta fretta, ha cancellato il post. Come fa allora il Washington Post a
ritrovarlo? Merito di un sito - Wayback Machine, la macchina del tempo - che si trova all’indirizzo
www.archive.org. Un sito che ha archiviato negli anni i fermoimmagine di 426 miliardi di pagine via
via cancellate da Internet. Un prezioso alleato del lavoro dei giornalisti.

                                                                                         2. IL MIDA

L’ANSA MEMORIA STORICA. L’ANSA è considerata l’agenzia d’informazione più attendibile ed
equilibrata d’Italia. La sua obiettività è effetto anche dell’assetto proprietario. L’Ansa non è proprietà
di Berlusconi o della famiglia Agnelli, di Carlo De Benedetti o di un partito, dello Stato o del Vaticano.
I “padroni” dell’agenzia sono 36 diversi editori di giornali che danno vita ad una cooperativa (l’Ansa
appunto) con un mandato molto preciso: non essere né di destra, né di sinistra e né di centro. Agen-
zia multimediale (produce notizie scritte, ma anche fotografie e video), dalla forte vocazione interna-
zionale (ha notiziari in italiano, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese ed arabo), l’Ansa dispone
anche di un prezioso archivio (il Mida, all’indirizzo mida.ansa.it) che raccoglie tra l’altro tutti i suoi
“lanci” dal 1981 ad oggi. L’accesso non è gratuito. Servono un abbonamento (informazioni sulle
tariffe al numero verde 800-422433), dunque uno username e una password. Ma se frequentate una
redazione di media importanza, anche solo come collaboratori, informatevi sull’esistenza di un ab-
bonamento e collegatevi al Mida. Navigazione molto facile e intuitiva (foto in alto), e davvero utile.
MOTORI DI RICERCA SPECIALISTICI

                                                               1. PDF SEARCH ENGINE

RICERCHE MIRATE: IL PDF. Sul web esiste una quantità sconfinata di dati. E la ricerca di informa-
zioni attendibili si fa ogni giorno più impegnativa. Alcuni motori ci aiutano a realizzare delle ricerche
mirate che precisano l’ambito entro il quale muoversi. Uno di questi è all’indirizzo www.pdfsearch.org.
Il motore permette di limitare la nostra esplorazione ai soli documenti che siano disponibili in alcuni
formati specifici, a partire da quel pdf che resiste come standard riconosciuto a livello internazionale.
Altri formati disponibili nel motore sono chm, doc, rtf e infine txt.

                                          2. DOCUMENTI CIA DECLASSIFICATI

QUANDO CADE IL SEGRETO. All’indirizzo www.foia.cia.gov è possibile consultare migliaia di do-
cumenti che erano riservati e che ora non lo sono più. Si tratta di atti che il servizio segreto statuni-
tense (Cia) ritiene possibile divulgare in omaggio al Freedom of Information Act (Foia). Questi
documenti riguardano gli aspetti più disparati della storia politica del Paese. Noi abbiamo letto con
interesse tutti gli atti che ricostruiscono i rapporti tra l’industria americana dello spettacolo e la Cia.
Rapporto che ha permesso alla Cia di ottenere una rappresentazione positiva in film e fiction.
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