Nuove tecnologie per la formazione degli insegnanti - Italian ...
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Nuove tecnologie per la formazione degli insegnanti Le nuove possibilità di relazione offerte dalla tecnologia Introduzione · utilizzare metodi, contenuti e strumenti Rosa Maria Bottino, Nel nostro lavoro di ricerca affrontiamo il informatici per trasformare e migliorare Giampaolo Chiappini problema della formazione in servizio degli l’insegnamento nell’ambito dei vari cur- Ricercatori IMA-CNR, Genova insegnanti e, in particolare, il problema del- ricula disciplinari. {bottino,chiappini} la formazione all’uso delle nuove tecnolo- La formazione degli insegnanti deve essere @ima.ge.cnr.it gie dell’informazione e della comunicazio- adeguata al raggiungimento di questi due ne (ICT) nel loro doppio ruolo di strumento obiettivi. In questi anni il problema della per la didattica in classe e di strumento me- formazione degli insegnanti è stato affron- diatore del processo di formazione degli in- tato con modi e approcci diversi. segnanti. Il Piano Nazionale Informatica (PNI) è sta- In un articolo comparso sul numero prece- ta la prima iniziativa di formazione a livello dente di questa rivista [vedi, Bottino & nazionale degli insegnanti in servizio (inse- Chiappini, 1998] abbiamo affrontato il pri- gnanti di matematica e fisica in un primo mo aspetto, cioè l’uso delle ICT nella di- tempo e di materie letterarie successiva- dattica in classe, concentrando l’analisi sul mente) volto a fornire i primi rudimenti di loro ruolo nella didattica della matematica; informatica e di uso delle tecnologie nei in questo articolo, affronteremo il problema vari ambiti disciplinari. del ruolo delle ICT nella formazione degli Tale piano, anche se non è stato l’unica ini- insegnanti. ziativa di formazione per quanto riguarda La progettazione di efficaci forme di for- l’uso delle nuove tecnologie, è stato certa- mazione e aggiornamento è cruciale per mente la prima e la più importante realizza- l’effettivo realizzarsi dei processi di inno- zione a livello istituzionale centrale ed ha vazione e cambiamento nella scuola, pro- coinvolto un grande numero di scuole. Tale cessi che attualmente appaiono sempre più piano di formazione è stato realizzato attra- necessari data la rapida obsolescenza del verso corsi residenziali per insegnanti (del- sapere da insegnare in molti campi e la pre- la durata di circa un mese) in cui si alterna- senza sempre più diffusa di nuove tecnolo- vano lezioni tradizionali ad esercitazioni al gie che comportano spesso un cambiamen- calcolatore. La metodologia utilizzata è sta- to di contenuti e di metodologie nell’inse- ta “a cascata”, cioè il piano è stato attuato gnamento. attraverso formatori che erano insegnanti in Per quanto riguarda l’introduzione delle servizio specificatamente selezionati e for- ICT nella scuola, osserviamo che negli ulti- mati per poter poi a loro volta formare altri mi 15-20 anni la spinta al cambiamento si è insegnanti. orientata verso il perseguimento dei se- Altre iniziative di aggiornamento e di for- guenti obiettivi principali: mazione in servizio sono state condotte a · costruire negli studenti nuove competen- livello locale coinvolgendo un numero di ze in grado di permettere loro l’inseri- scuole più limitato. Attualmente, il Piano di mento in una società che le tecnologie Sviluppo delle Tecnologie Didattiche del informatiche stanno modificando profon- Ministero della Pubblica Istruzione prevede damente; che ogni scuola organizzi e attui la forma- TD n. 14 volume 2-1998 33
zione necessaria per lo sviluppo dei propri pensi, ad esempio, al costruttivismo, alla progetti anche in collegamento con centri teoria socio-culturale di Vigotsky, all’ap- di ricerca e/o di formazione esterni. prendimento contestualizzato o situated Con questo lavoro intendiamo portare un learning. L’evoluzione della tecnologia ha contributo al dibattito relativo ai modi e al- fornito strumenti che hanno reso praticabile le forme più efficaci per realizzare una for- l’implementazione di modelli di formazio- mazione nell’uso delle ICT in grado di in- ne basati sul lavoro cooperativo, la condivi- cidere in modo significativo sui processi di sione e la rielaborazione delle esperienze, insegnamento ed apprendimento nei vari l’accesso all’informazione distribuita, coe- ambiti disciplinari. renti con le teorie di riferimento. Quello che attualmente si osserva è che, Notiamo che questi nuovi modelli di for- nonostante gli sforzi profusi in questi anni mazione sono generalmente sviluppati nel- sul terreno della formazione, l’impatto del- l’ambito di progetti di ricerca condotti da le ICT nei vari ambiti disciplinari (non con- ricercatori in didattica che coinvolgono ri- sideriamo qui ovviamente le discipline spe- stretti gruppi di insegnanti particolarmente cifiche relative alla formazione tecnica in motivati e seguiti. È il caso, ad esempio di informatica) è ancora relativamente limita- studi che riguardano progetti innovativi di to. Ciò è dovuto sia alle resistenze di molti uso delle ICT nell’insegnamento della ma- insegnanti al loro effettivo utilizzo in classe tematica nella scuola primaria e secondaria (“perché devo cambiare?”, “che cosa mi of- [citiamo, ad esempio, Bottino & Chiappini, fre in più la tecnologia?”, “sarà poi me- 1997; Bottino & Chiappini, 1998; Hoyles, glio?”, ...) sia al peso dei vincoli posti dal 1992; Artigue, 1998], o di studi relativi alla sistema scolastico nel suo complesso (nu- formazione a distanza quali quelli condotti mero di argomenti sempre più vasto presen- presso l’Istituto per le Tecnologie Didatti- te nei programmi, tempo limitato, problema che del C.N.R [Trentin, 1996]. Questi studi della valutazione individuale degli studenti, sono importanti perché consentono di deli- mancanza di personale tecnico che aiuti neare percorsi formativi basati su paradig- nella gestione dei laboratori, ecc.). mi nuovi e di verificarli sperimentalmente Notiamo, inoltre che, anche quando l’uso in situazioni ristrette e, quindi, più facil- delle ICT, pur con modi e caratteristiche di- mente gestibili e modificabili in base ai ri- verse, entra nella pratica didattica, spesso si sultati ottenuti. Un’analisi attenta delle di- assiste a cambiamenti superficiali che non verse esperienze citate consente, ad esem- riguardano un effettivo rinnovamento curri- pio, di estrapolare un insieme di indicazioni culare e metodologico. che si sono rivelate significative ai fini di La ricerca, sia in Italia che all’estero, ha un efficace aggiornamento: messo in luce che il grado di accettazione • Importanza di partire da un’analisi sia con cui le nuove tecnologie entrano nella epistemologica che pedagogica di ciò scuola, può dipendere da diversi fattori, tra che si insegna e delle difficoltà che gli i quali emerge come cruciale il ruolo rive- studenti possono incontrare. stito dalle concezioni sviluppate dagli inse- • Necessità di esplicitare le ipotesi alla ba- gnanti sull’informatica e sull’uso delle tec- se delle metodologie e dei contenuti in- nologie in rapporto a quelle relative alla novativi che si propongono, le loro carat- propria disciplina e al suo insegnamento. teristiche specifiche e la loro significati- vità ai fini dell’apprendimento. Verso nuovi modelli e strumenti • Opportunità di far assumere un ruolo at- per l’aggiornamento degli insegnanti tivo all’insegnante sia nella messa a pun- in servizio to sia nella sperimentazione di itinerari La ricerca ha mostrato la praticabilità e didattici innovativi. l’efficacia di approcci alternativi all’aggior- • Utilità di far riferimento a risultati del namento e alla formazione che consentono lavoro sperimentale con gli alunni e/o di di incidere in modo non superficiale sulle studiare un insieme di situazioni proble- concezioni e i comportamenti degli inse- matiche scaturite in classe. gnanti. Tali approcci si basano su teorie che • Importanza di stimolare una riflessione in questi anni si sono via via affermate, si da parte degli insegnanti sulle proprie 34 TD n. 14 volume 2-1998
pratiche di insegnamento in modo da fa- attua l’intervento formativo e con altri vorire un confronto di idee e di modi di colleghi impegnati nella stessa attività. operare fra individui. • offerta di assistenza agli insegnanti fina- • Utilità di promuovere attività di metaco- lizzata a orientarli nella sperimentazione gnizione strettamente collegate all’atti- in classe e a favorire il processo di riela- vità pratica in classe. borazione sulle esperienze condotte. Le L’approccio ristretto a singole esperienze di forme di assistenza, così come esplicita- ricerca benché significativo sul piano delle te, ad esempio in [Tharp & Gallimore, idee e dei metodi, difficilmente ha la possi- 1989], sono molteplici (modellazione, bilità di incidere sul terreno della pratica gestione della contingenza, dare feed- didattica ordinaria. Se si assume la prospet- back, offrire informazioni, porre doman- tiva delle scelte prese autonomamente dagli de, delineare una struttura cognitiva). insegnanti, ovvero indipendentemente da L’attività di formazione dovrebbe essere sperimentazioni guidate e controllate, oc- progettata in modo tale da poter mettere corre tener conto con particolare attenzione in atto tali forme di assistenza. di fattori quali la resistenza al cambiamen- Le indicazioni che abbiamo brevemente ri- to, la motivazione all’innovazione, il peso portato derivano, come si è detto, da ricer- della tradizione, il peso delle concezioni che che abbiamo svolto in diversi settori e che gli insegnanti hanno sviluppato sul pro- principalmente nel settore della formazione prio ambito disciplinare e sull’insegnamen- degli insegnanti di matematica all’uso delle to in generale, ecc. [per una discussione su nuove tecnologie. Tuttavia tali studi sono questi punti si veda, ad esempio, Spitzer, suffragati da risultati e ricerche riferiti an- 1998]. che ad altri contesti. Citiamo a questo pro- Quest’ultima prospettiva è infatti quella che posito, ad esempio, le esperienze descritte consente di collegare la ricerca con l’effet- in [Collis, 1997; Briano, Midoro & Trentin, tiva possibilità di realizzare un significativo 1997]. trasferimento di competenze e risultati. Per esempio, nel lavoro [Bottino & Furinghetti, Una esperienza in via di realizzazione in stampa] si discutono alcuni risultati sa- La messa a punto di modelli di aggiorna- lienti di una ricerca sulle concezioni mo- mento che tengano conto delle indicazioni strate da insegnanti di matematica della precedentemente riportate richiede di poter scuola secondaria superiore (formati attra- far riferimento a strumenti e tecnologie al- verso il PNI) nell’uso di software per il loro ternative rispetto a quelle tradizionali. È in- lavoro di classe. Da questa ricerca emerge fatti la disponibilità di mezzi adeguati che il fatto che il processo di innovazione si consente l’effettiva realizzazione dei sugge- realizza attraverso piccoli passi che vengo- rimenti messi in luce dalla ricerca [vedi an- no accettati dagli insegnanti se essi aderi- che quanto discusso in Fernandez-Manjon scono ad obiettivi e bisogni che loro già & Fernandez-Valmayor, 1997] . percepiscono come propri. Si evidenziano i Nel seguito ci riferiremo ad un progetto (il limiti di una formazione basata su un mo- progetto ARI-WEB), attualmente in fase di dello di tipo trasmissivo e la necessità di avanzata progettazione, che è studiato per connettere l’acquisizione di nuove compe- lo sviluppo di attività di formazione a di- tenze con il loro effettivo utilizzo e verifica stanza per insegnanti di matematica della in classe. Ecco allora emergere alcune indi- scuola dell’obbligo. Tale progetto prevede cazioni che dovrebbero essere affiancate a la realizzazione e l’integrazione di siti quelle precedentemente sintetizzate: WWW con particolari caratteristiche con • aggiornamento basato sulla sperimenta- sistemi per la comunicazione basati su zione in aula, dove all’insegnante non computer conferences, cioè con sistemi che vengano solo trasmesse delle conoscen- gestiscono, con particolari strutturazioni e ze, ma, anche, gli sia fornito un aiuto modalità, la comunicazione tra utenti nella programmazione del lavoro e nella Il progetto prende l’avvio da una ricerca, messa a punto di un itinerario didattico. sviluppata presso il nostro Istituto, il cui • necessità di favorire lo scambio di opi- obiettivo era quello di valutare le opportu- nioni, problemi, esperienze, ecc. con chi nità offerte dall’uso delle ICT nell’insegna- TD n. 14 volume 2-1998 35
mento della matematica nella scuola del- tivi alle sperimentazioni, manuali d’uso in- l’obbligo. La ricerca ha riguardato lo svi- terattivi, itinerari didattici, ecc. La struttura luppo e la valutazione di un sistema softwa- informativa è stata realizzata in modo tale re, il sistema ARI-LAB [vedi Bottino & da rendere disponibili ambienti ipertestuali Chiappini, 1997; Bottino & Chiappini, che potessero consentire un’integrazione 1998], che integra ambienti di natura diver- funzionale del diverso materiale a disposi- sa (micromondi di manipolazione diretta, zione. In generale, si è fatto ricorso ad una data-base, ambiente per la comunicazione) struttura a frames, più o meno accentuata a ed è finalizzato allo sviluppo di capacità nel seconda del grado di interconnessione fra problem solving aritmetico. Tale sistema è argomenti che si voleva enfatizzare. Una stato ampiamente e approfonditamente spe- scansione del materiale ad indici strutturati rimentato in diverse situazioni scolastiche è stata inoltre utilizzata per permettere op- sia con bambini normodotati che disabili portunità di lettura e approfondimento di (sordi profondi). In particolare, con una diverso livello. Con la progettazione e la classe è stato sperimentato per tutto il ciclo realizzazione del sito si sono voluti perse- della scuola primaria (dalla seconda alla guire i seguenti obiettivi specifici: quinta), integrando il suo uso nello svolgi- • Relazione fra teoria e pratica. Volevamo mento della maggior parte del programma presentare il progetto in modo da connet- di matematica. In ogni sperimentazione tere la descrizione del sistema ARI-LAB, realizzata gli insegnanti delle classi coin- delle esperienze realizzate e dei risultati volte erano sempre presenti e hanno parte- ottenuti, con una discussione più genera- cipato attivamente sia alla messa a punto le delle ipotesi psicologiche, didattiche e degli itinerari didattici sia nel seguire il la- tecnologiche alla base della sua realizza- voro degli studenti al calcolatore. I positivi zione e, sulla base di ciò, discutere le ca- esiti della ricerca in un settore che si è sem- ratteristiche del sistema e la sua signifi- pre mostrato difficile per l’innovazione di- catività ai fini dell’apprendimento. dattica e in cui tradizionalmente gli inse- • Connessione fra la presentazione delle gnanti incontrano notevoli difficoltà, ci funzionalità del sistema con il loro uti- hanno spinto alla realizzazione del progetto lizzo nelle sperimentazioni in classe. La ARI-WEB con l’obiettivo di organizzare, in presentazione del sistema ARI-LAB è modo da renderlo fruibile, il vasto materia- stata effettuata realizzando due diversi ti- le che avevamo a disposizione pensandolo pi di manuale fra loro interconnessi, uno come supporto per attività di aggiornamen- più sintetico e visuale in cui le diverse to basate sulla messa a punto di itinerari di- funzionalità del sistema sono messe in dattici e la sperimentazione in aula. L’inte- relazione con modi d’uso di tali funzio- grazione di tale documentazione con possi- nalità realizzate nelle diverse sperimen- bilità di comunicazione opportunamente tazioni, l’altro più dettagliato e puntuale, studiate e con la possibilità, per gli utenti, che l’utente può anche scaricare (down- di inserire dati relativi alla propria attività, load) in locale. costituisce la base su cui si sviluppa il mo- • Presentazione di itinerari didattici inte- dello formativo che stiamo definendo. grata con esempi di realizzazioni fatte Nel seguito ne analizzeremo brevemente le dagli allievi e discussione di problemi e caratteristiche principali ed i modi con cui risultati. La presentazione degli itinerari sono state implementate (o sono in via di didattici seguiti, dei problemi proposti e implementazione). delle attività sviluppate nelle sperimenta- zioni, è stata connessa con esempi di so- Organizzazione luzioni ottenute dagli allievi (di solito della struttura informativa non un solo esempio ma più di uno per La progettazione della struttura informativa permettere confronti). In questo modo è basata sul Web richiedeva di organizzare anche possibile seguire una lettura “per materiale di natura diversa inerente il pro- allievo” (in un numero selezionato di ca- getto ARI-LAB. Tale documentazione com- si significativi) che consente di farsi prendeva, infatti, articoli di ricerca, proto- un’idea delle difficoltà e dei progressi di colli di osservazione in classe; filmati rela- un singolo studente. 36 TD n. 14 volume 2-1998
Comunicazione da e fra utenti zioni che, tramite l’uso appropriato della La comunicazione da e fra utenti è stata tecnologia, si stabiliscono fra ricerca, for- progettata considerando sia la possibilità mazione e innovazione nella pratica didatti- per l’utente di arricchire nel tempo la strut- ca ordinaria. Esaminiamole sinteticamente: tura informativa iniziale inserendo dati e • La tecnologia, attraverso una struttura- osservazioni derivanti dal proprio lavoro sia zione ipertestuale della documentazione, prevedendo la possibilità di uno scambio consente di esplicitare il collegamento organizzato di messaggi, osservazioni, fra teoria e sperimentazioni realizzate in commenti, fra utenti diversi attraverso com- ambito di ricerca. In questo modo è pos- puter conferences. Dal punto di vista tecni- sibile rendere fruibile un modello del co, in un primo tempo si è fatto riferimento processo di insegnamento/apprendimen- a prodotti commerciali quali il sistema First to (nel caso esaminato, del processo me- Class della Soft. Arc. Inc. e si sta studiando diato dal sistema ARI-LAB). In tale mo- l’utilizzo del sistema Domino Notes della dello vengono esplicitate e descritte al- Lotus. Aspetti cruciali affrontati nella pro- cune variabili che sono di interesse per gettazione della comunicazione sono i se- gli obiettivi che la ricerca si prefigge. Gli guenti: insegnanti coinvolti nel processo di for- • Comunicazione secondo obiettivi e mo- mazione possono fare costantemente ri- dalità multiple (sia non strutturata che ferimento a tale modello mentre utilizza- strutturata tramite form che consentano no il sistema nella propria classe. di ampliare dinamicamente i data-base • La possibilità offerta di rendere parte in- del sistema). È previsto, ad esempio, che tegrante della struttura informativa il la- ogni utente possa inserire dati relativi al voro realizzato in classe dagli insegnanti proprio lavoro in classe attraverso una (mediante una strutturazione simile a strutturazione analoga a quella già pre- quella utilizzata per le sperimentazioni sente nella struttura informativa. controllate, ma suscettibile di modifiche • Supporto all’attività di sperimentazione in itinere) consente di arricchire i model- ed analisi dei risultati. È prevista la figu- li presentati con gestioni alternative del ra di un tutor che, a distanza, segua lo lavoro in aula che dipendono dalle con- svilupparsi delle sperimentazioni attivan- cezioni dei singoli insegnanti e dalle si- do gruppi di discussione (fra insegnanti tuazioni specifiche di ogni classe. È così impegnati, ad esempio, nello stesso tipo possibile creare un legame fra la speri- di sperimentazione), proponendo compi- mentazione condotta in fase di ricerca e ti, richiedendo elaborati che andranno ad la pratica didattica ordinaria. In quest’ul- arricchire la struttura informativa. È tima entrano in gioco variabili diverse da inoltre prevista la comunicazione diretta quelle precedentemente esplicitate che fra utenti secondo diverse modalità (uno sono specifiche delle differenti situazioni a uno, uno a molti, ecc.) di apprendimento. • Collegamento fra la struttura informativa • Il lavoro in aula introduce nuove proble- e la parte di discussione. È prevista l’in- matiche che possono trovare una sede di tegrazione dinamica degli scambi comu- confronto, di discussione e di analisi nel- nicativi derivanti dalle discussioni che si la computer conference. Scopo di tale sono sviluppate nelle computer confe- confronto ed analisi è l’individuazione e rences con la parte documentale e infor- la chiarificazione delle variabili di ap- mativa presente nelle applicazioni di da- prendimento relative a ciascuna proble- ta-base. matica. In tale processo di chiarificazio- ne il ricercatore, o il tutor, svolgono un Discussione ruolo cruciale. Per l’insegnante, il pro- Dal punto di vista tecnico, la struttura for- cesso di discussione e di analisi consente mativa realizzata si basa su un uso della di realizzare una rielaborazione dell’e- tecnologia sperimentato in un largo numero sperienza condotta. Il processo di forma- di progetti di educazione a distanza. Un zione coincide con la possibilità di rea- elemento di novità del lavoro riguarda la ri- lizzare questa rielaborazione dell’espe- flessione che è possibile svolgere sulle rela- rienza all’interno di un processo collabo- TD n. 14 volume 2-1998 37
Figura 1 Relazione fra ricerca, Ricerca Formazione Innovazione formazione, pratica Didattica didattica in un modello tradizionale di formazione rativo in cui vengono sfruttate, con la Conclusioni mediazione della tecnologia, tutte le pos- Le ICT permettono di realizzare strutture sibilità di assistenza che la ricerca e gli informative e di comunicazione che posso- altri insegnanti coinvolti possono fornire. no consentire diverse forme di interazione Il ricercatore può ricevere da tale proces- tra ricerca, formazione e innovazione nella so spunti interessanti per il proprio lavo- pratica didattica ordinaria. In questo lavoro ro: la messa a fuoco di nuove variabili si è esaminato come tali opportunità possa- del processo di insegnamento/apprendi- no essere utilizzate nella definizione di mento può dar vita anche a nuove pro- nuovi modelli per la formazione e l’aggior- blematiche di ricerca. namento degli insegnanti. Da quanto detto scaturisce la possibilità di In particolare, si è esaminato un modello stabilire un nuova relazione fra ricerca, for- che si basa sulla costruzione di una struttu- mazione e innovazione all’interno della ra informativa che incorpora risultati di ri- pratica didattica ordinaria. La figura 1 met- cerca in un certo settore e dinamicamente si te in evidenza il tipo di legame che si stabi- accresce di contributi e di esperienze dei lisce nei corsi di formazione tradizionale. vari insegnanti coinvolti nel processo di In tali corsi, di solito, si osserva un proces- formazione che possono essere memorizza- so di tipo disseminativo dei risultati di ri- te, fatte circolare, discusse. Ne risulta un cerca che spesso non ottiene risultati sul modello formativo di tipo nuovo rispetto a piano della pratica didattica ordinaria. Si quelli che prendono vita nelle esperienze di può notare, inoltre, che in questi casi non formazione tradizionali. esistono in generale le condizioni per una Il tutor, a differenza del formatore dei corsi modifica del processo formativo sulla base tradizionali, ha una funzione privilegiata, del feedback ottenuto. ma non unica di emittente. Agli insegnanti La figura 2 schematizza il modello di for- coinvolti nel processo di formazione non è mazione a cui ci siamo riferiti in questo la- solo richiesta attenzione ma partecipazione voro. L’uso della tecnologia crea le condi- attiva. Essi possono utilizzare diverse mo- zioni che permettono lo stabilirsi di un rap- dalità di interazione sociale sia di tipo più porto dialettico fra le varie componenti. formale e strutturato sia di tipo informale Figura 2 Relazione fra ricerca, formazione, pratica didattica in un nuovo modello di formazione Ricerca mediato dalla tecnologia. Formazione Innovazione Didattica 38 TD n. 14 volume 2-1998
(posta privata) che, a partire dalle esperien- tri che si occupano di ricerca didattica e di ze condotte, possano consentire forme di formazione. È sempre più necessaria, infat- rielaborazione in grado di sfruttare diversi ti, una sinergia di apporti e un’attività col- tipi di apporto e di competenze. laborativa che non sia solo sporadica ma Naturalmente, perché i modelli formativi che possa essere attiva sul medio-lungo pe- del tipo che è stato brevemente schematiz- riodo. Un nuovo rapporto tra ricerca, for- zato possano essere fruttuosamente realiz- mazione e innovazione didattica è infatti zati e generalizzati all’interno del contesto oggi possibile con la mediazione delle nuo- scolastico occorre che si stabiliscano rap- ve tecnologie. porti nuovi fra istituzione scolastica e i cen- ● Riferimenti Bibliografici Artigue M. (1998), che, Edizioni Me- of these Experiences chers: a meta-case Teacher training as a nabò, TD 13, Vol. 1, to HCI Research, in study, For the lear- key issue for the inte- pp.47-53. Dicheva D. & Stan- ning of Mathematics, gration of computer chev I. (eds.): Procee- 12, n.3, pp.32-44. technologies, to be Bottino R.M., Chiap- dings of IFIP WG. 3.3 published in the book pini G. (1997), La na- Working Conference Spitzer D.R., “Redi- “Secondary School tura della mediazione on Human Interac- scovering the Social Mathematics in the offerta dai sistemi ba- tion and Educational Context of Distance World of Communi- sati su micromondi Tools, Sozopol (Bul- Learning”, Educatio- cation Technology: all’apprendimento garia), pp. 137-150. nal Technology, Mar- Learning, Teaching della matematica Par- ch-April 1998, pp. and the Curriculum”, ti I e II, L’Insegnamen- Fernandez-Manjon 52-56. B. R. Hodgson, D. to della Matematica e B., Fernandez-Val- Tinsley (eds)., Chap- delle Scienze Integra- mayor A. (1997), Im- Taylor, H. G., Aiken, man & Hall, IFIP Se- te, Vol. 20A-B, N.6, proving World Wide R. M. and van Weert, ries. 1997, pp.772-838. Web educational T. J. (1991), Informa- uses promoting hy- tics education in se- Briano R., Midoro V., Bottino R.M., Forche- pertext and standard condary schools, IFIP Trentin G. (1997), ri P., Molfino M.T., general markup lan- WG 3.1 Guidelines Computer Mediated Technology Transfer guage content-based for Good Practice, Communication and in School: from Re- features, Education IFIP TC3. On-line Teacher Trai- search to Innovation, and Infromation Tech- ning in Environmen- British Journal of Edu- nologies, Official Tharp R. G., Gallimo- tal Education, Journal cational Technology Journal of the IFIP Te- re R. (1989), Rousing of Information Tech- (BJET), Blackwell Pu- chnical Committee minds to life, Cam- nology for Teacher blishers, Vol 29, issue on Education, D. bridge University Education, vol. 6, N° 2, April 1998, pp. Watson, B. Samways Press. 2. 163-172. and H. Jobe (eds), Chapman & Hall, Trentin G. (1996), Di- Bottino R.M., Chiap- Collis B. (1997), Ex- Vol. 2, n. 3, pp. 193- dattica in Rete, Ro- pini G. (1998), “Tec- periences with 206. ma: Garamond. nologia e Innovazio- WWW-Based Envi- ne nella Didattica ronments for Collabo- Hoyles C. (1992), della Matematica”, rative Group Work Mathematics teaching Tecnologie Didatti- and the Relationship and mathematics tea- ● TD n. 14 volume 2-1998 39
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