Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI - Rimini, 9 novembre 2016 Maria Rosaria Fizzano - Inail
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Nuovo Regolamento DPI Riguarda la progettazione, la costruzione, l’immissione sul mercato dei DPI. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 4
Obiettivo del regolamento L'obiettivo del regolamento è assicurare che: - i DPI sul mercato: • soddisfino i requisiti essenziali di salute e sicurezza (allegato II), • offrano un livello elevato di protezione della salute e della sicurezza degli utilizzatori - sia garantito, nel contempo, il funzionamento del mercato interno. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Dalla direttiva al regolamento Nei Considerando: L'esperienza acquisita nell'applicazione della direttiva 89/686/CEE ha evidenziato carenze e incongruenze nella copertura dei prodotti e nelle procedure di valutazione della conformità.(n. 3) I requisiti essenziali di salute e di sicurezza e le procedure di valutazione della conformità devono essere identici in tutti gli Stati membri. (n.4) Il regolamento rappresenta lo strumento giuridico adeguato per imporre norme chiare e dettagliate, che non lascino spazio a differenze di recepimento da parte degli Stati membri. (n.4) GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
DPI - Definizione «Dispositivi di protezione individuale» (DPI) sono: a) dispositivi progettati e fabbricati per essere indossati o tenuti da una persona per proteggersi da uno o più rischi per la sua salute o sicurezza; b) componenti intercambiabili dei dispositivi di cui alla lettera a), essenziali per la loro funzione protettiva; c) sistemi di collegamento per i dispositivi di cui alla lettera a) che non sono tenuti o indossati da una persona, che sono progettati per collegare tali dispositivi a un dispositivo esterno o a un punto di ancoraggio sicuro, che non sono progettati per essere collegati in modo fisso e che non richiedono fissaggio prima dell'uso GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Tempistica di applicazione 21 ottobre 21 marzo 2016 2018 31marzo 20 aprile 21 aprile 21 aprile 2016 2016 2018 2019 Scadenza Pubblicazione in Data di Entrata in vigore direttiva GUUE applicazione 89/686/CEE Notifica degli Organismi di valutazione Disposizioni transitorie e finali – Sanzioni, della conformità (art. 45) (artt. 20-30, 44) GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 8
Sequenza valutazione del rischio Eliminazione del rischio Misure di controllo sulla sorgente Modifiche al modo di lavorare Dispositivi di protezione collettiva DPI GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
DPI - Categorie • Le categorie di DPI rimangono 3 ma sono formulate in modo semplice, in base all’entità del rischio da cui il DPI deve proteggere. • La categoria III, rispetto a quanto riportato nel D.Lgs. 475/1992, è estesa a ulteriori rischi. • La nuova divisione in categorie è contenuta nell’allegato I. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE La categoria I - rischi minimi: a) lesioni meccaniche superficiali; b) contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o contatto prolungato con l'acqua; c) contatto con superfici calde che non superino i 50 °C; d) lesioni oculari dovute all'esposizione alla luce del sole (diverse dalle lesioni dovute all'osservazione del sole); e) condizioni atmosferiche di natura non estrema. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE La categoria III - rischi che possono causare conseguenze molto gravi (morte o danni alla salute irreversibili) a) sostanze e miscele pericolose per la salute; b) atmosfere con carenza di ossigeno; c) agenti biologici nocivi; d) radiazioni ionizzanti; e) ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di almeno 100 °C; f) ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di – 50 °C o inferiore; GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE La categoria III - rischi che possono causare conseguenze molto gravi (morte o danni alla salute irreversibili) g) cadute dall'alto; h) scosse elettriche e lavoro sotto tensione; i) annegamento; j) tagli da seghe a catena portatili; k) getti ad alta pressione; NUOVI RISCHI l) ferite da proiettile o da coltello; M) rumore nocivo GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Figure coinvolte - Fabbricante: qualsiasi persona fisica o giuridica che fabbrica un DPI o che lo fa progettare o fabbricare, e lo commercializza con il proprio nome o marchio commerciale; - Mandatario: qualsiasi persona fisica o giuridica stabilita nell'Unione che abbia ricevuto da un fabbricante un mandato scritto che la autorizza ad agire per suo conto in relazione a determinate attività; - Importatore: qualsiasi persona fisica o giuridica stabilita nell'Unione che immette sul mercato dell'Unione DPI originari di un paese terzo; - Distributore: qualsiasi persona fisica o giuridica inserita nella catena di fornitura, diversa dal fabbricante o dall'importatore, che mette DPI a disposizione sul mercato; - Operatori economici: il fabbricante, il mandatario, l'importatore e il distributore; GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 14
Alcuni obblighi dei fabbricanti 1 • Documentazione tecnica 2 • Pertinente procedura di valutazione della conformità 3 • Dichiarazione di conformità UE 4 • Marcatura CE 5 • Accompagnare il DPI con istruzioni/informazioni GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 15
Alcuni obblighi degli importatori • Immettere sul mercato solo DPI conformi 1 • Accertarsi, prima di immettere un DPI sul mercato, che il fabbricante 2 abbia eseguito la procedura di valutazione della conformità appropriata •Assicurarsi che: siano presenti “documentazione tecnica”, marcatura CE, 3 soddisfacimento dei requisiti • Garantire che il DPI sia accompagnato con istruzioni/informazioni 4 GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 16
Alcuni obblighi dei distributori • Verificare che: siano presenti marcatura CE, “documentazione”, istruzioni/informazioni 1 • Garantire che, per il periodo in cui il DPI è sotto la loro responsabilità, le condizioni di deposito o di trasporto non ne compromettano la conformità ai requisiti essenziali di 2 salute e di sicurezza • Informare il fabbricante o l'importatore e le autorità di vigilanza del mercato, qualora il 3 DPI presenti un rischio. • Prendere, qualora ritengano o abbiano motivo di ritenere che un DPI da essi immesso sul mercato non sia conforme, immediatamente le misure correttive necessarie a 4 rendere il DPI conforme o, a seconda dei casi, a ritirarlo o a richiamarlo. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 17
Nuove scadenze i datori di lavoro Nel caso in cui alla procedura di valutazione della conformità partecipa un organismo notificato (DPI si 2 e 3 categoria), il certificato di esame UE ha periodo di validità non è superiore a cinque anni. Attestati di certificazione CE - Fino al 21/4/2023 restano validi attestati e approvazioni rilasciate a fronte della DE 89/686/CEE - Gli Stati membri non ostacolano la messa a disposizione sul mercato dei prodotti contemplati dalla direttiva 89/686/CEE conformi a tale direttiva e immessi sul mercato anteriormente al 21/4/2019 GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 18
Marcatura CE La marcatura CE è soggetta ai principi generali di cui all'articolo 30 del regolamento (CE) n. 765/2008. I cat. II cat. III cat. 0000 N° di riconoscimento dell’organismo notificato GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 19
Marcatura CE N° di riconoscimento dell’orga- nismo notificato intervenuto per Marchio o nome la certificazione o che provvede XX YY ZZ del fabbricante al controllo del prodotto A B C D Modello Marcatura (requisiti essenziali di salute e 0000 T 9 Taglia sicurezza) Pittogramma - rischi Pittogramma - meccanici microorganismi Livelli prestazionali per 2142 rischi meccanici Pittogramma - rischi EN 388:03 chimici Norma europea armonizzata di riferimento GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 20
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO 21
Dispositivi di protezione degli occhi e del viso I dispositivi di protezione di occhi e viso devono essere impiegati da TUTTI coloro che possono essere esposti al pericolo di offesa agli occhi e/o al viso. Se i rischi sono di natura chimica, gli occhiali devono essere del tipo a tenuta o a mascherina. Una buona protezione del viso si ottiene impiegando apposite visiere dopo essersi accertati che gli eventuali spruzzi non possono arrivare dai lati o dalla parte aperta della visiera stessa. 9/11/2016
Dispositivi di protezione degli occhi e del viso Norme dal 2010 ad oggi Norma titolo UNI EN ISO 12312-1:2015 Protezione degli occhi e del viso - Occhiali da sole e dispositivi similari - Parte 1: Occhiali da sole per uso generale UNI EN ISO 12312-2:2015 Protezione degli occhi e del viso - Occhiali da sole e dispositivi similari - Parte 2: Filtri per l'osservazione diretta del sole UNI EN ISO 12311:2013 Dispositivi di protezione individuale - Metodi di prova per occhiali da sole e dispositivi similari UNI EN ISO 4007:2012 Dispositivi di protezione individuale - Protezione degli occhi e del viso - Vocabolario UNI EN 1938:2010 Protezione personale degli occhi - Occhiali a visiera per utilizzatori di motocicli e ciclomotori UNI EN 12254:2010 Schermi per posti di lavoro in presenza di laser - Requisiti di sicurezza e prove UNI EN 207:2010 Equipaggiamento di protezione personale degli occhi - Filtri e protettori dell'occhio contro radiazioni laser (protettori dell'occhio per laser) UNI EN 208:2010 Protezione personale degli occhi - Protettori dell’occhio per i lavori di regolazione sui laser e sistemi laser (protettori dell’occhio per regolazioni laser) 9/11/2016 23
INDUMENTI DI PROTEZIONE 24
Indumenti di protezione Traspiranti: appartengono alla II categoria e devono essere impiegati per la protezione da agenti non particolarmente pericolosi. Impermeabili: la maggior parte è classificata sicuramente in III categoria e sono da impiegare contro agenti particolarmente pericolosi; il loro tempo di uso è limitato. 9/11/2016
Indumenti di protezione Tipo Norma 1a respiratore all’interno (gas-tight suit with breathing apparatus worn under EN 943-1 the suit) 1b respiratore all’esterno (gas-tight suit with breathing apparatus worn outside EN 943-1 the suit) 1c aria rete (gas-tight suit with internal overpressure (ventilated suit)) EN 943-1 1 ET per squadre emergenza EN 943-2 3 a tenuta di getto di liquidi (protection against a jet of liquid) EN 14605 4 a tenuta di spruzzi di liquidi (protection against a liquid spray) EN 14605 5 a tenuta di polveri (protection against dust and solid particles) EN ISO 13982-1 6 a tenuta di schizzi di liquidi (protection against small splashes (low level EN 13034 protection) 9/11/2016
Indumenti di protezione 9/11/2016
Indumenti di protezione 9/11/2016
Guanti e indumenti di protezione Norme del 2016 Norma titolo EC 1-2016 UNI EN 1073- Indumenti di protezione contro particolati solidi aerotrasportati inclusa la contaminazione 1:2016 radioattiva - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per indumenti di protezione ventilati con aria compressa dalla linea che proteggono il corpo e i tratti respiratori UNI EN 16778:2016 Guanti di protezione - Determinazione della Dimetilformammide nei guanti UNI EN ISO 17491-4:2016 Indumenti di protezione - Metodi di prova per indumenti che forniscono protezione contro prodotti chimici - Parte 4: Determinazione della resistenza alla penetrazione mediante spruzzo di liquido (prova allo spruzzo) UNI EN 1073-1:2016 Indumenti di protezione contro particolati solidi aerotrasportati inclusa la contaminazione radioattiva - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per indumenti di protezione ventilati con aria compressa dalla linea che proteggono il corpo e i tratti respiratori EC 1-2016 UNI EN 943- Indumenti di protezione contro prodotti chimici solidi, liquidi e gassosi pericolosi, inclusi aerosol 1:2015 liquidi e solidi - Parte 1: Requisiti prestazionali per tute di protezione chimica di Tipo 1 (a tenuta di gas) UNI EN ISO 12127-1:2016 Indumenti per la protezione contro calore e fiamma - Determinazione della trasmissione del calore di contatto attraverso l'indumento o i materiali costituenti - Parte 1: Calore di contatto prodotto con cilindro riscaldato 9/11/2016 29
Guanti e indumenti di protezione Norme del 2015 Norma titolo UNI EN 943-1:2015 Indumenti di protezione contro prodotti chimici solidi, liquidi e gassosi pericolosi, inclusi aerosol liquidi e solidi - Parte 1: Requisiti prestazionali per tute di protezione chimica di Tipo 1 (a tenuta di gas) UNI EN ISO 11611:2015 Indumenti di protezione utilizzati per la saldatura e i procedimenti connessi UNI EN ISO 14116:2015 Indumenti di protezione - Protezione contro la fiamma - Materiali, assemblaggi di materiale e indumenti a propagazione di fiamma limitata UNI EN 16523-1:2015 Determinazione della resistenza dei materiali alla permeazione dei prodotti chimici - Parte 1: Permeazione dei prodotti chimici liquidi in condizioni di contatto continuo UNI EN 16523-2:2015 Determinazione della resistenza dei materiali alla permeazione dei prodotti chimici - Parte 2: Permeazione dei prodotti chimici gassosi in condizioni di contatto continuo UNI EN 374-2:2015 Guanti di protezione contro i prodotti chimici e microorganismi pericolosi - Parte 2: Determinazione della resistenza alla penetrazione 9/11/2016 30
STIVALI E SCARPE DI PROTEZIONE • Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI 31
Stivali e scarpe di protezione Alcune norme sono specifiche per i rischi da agenti chimici: - UNI EN 13832-1:2007 Calzature di protezione contro agenti chimici – Parte 1 – Terminologia e metodi di prova - UNI EN 13832-2:2007 Calzature di protezione contro agenti chimici – Parte 2 – Requisiti per calzature resistenti agli agenti chimici in condizioni di laboratorio - UNI EN 13832-3:2007 Calzature di protezione contro agenti chimici – Parte 3 – Requisiti per calzature altamente resistenti agli agenti chimici in condizioni di laboratorio 9/11/2016
Stivali e scarpe di protezione Norme principali Norma Titolo UNI EN ISO 20346:2014 Dispositivi di protezione individuale - Calzature di protezione UNI EN ISO 20344:2012 Dispositivi di protezione individuale - Metodi di prova per calzature UNI EN ISO 20345:2012 Dispositivi di protezione individuale - Calzature di sicurezza UNI EN ISO 20347:2012 Dispositivi di protezione individuale - Calzature da lavoro Cadute dall’alto Norme del 2015 Norma titolo UNI 11158:2015 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto - Sistemi di protezione individuale delle cadute - Guida per la selezione e l'uso UNI 11578:2015 Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente - Requisiti e metodi di prova 9/11/2016 33
PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE • Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI 34
Adeguatezza ed idoneità È fondamentale che il DPI per la protezione delle vie respiratorie sia: ADEGUATO IDONEO Valido, corretto per il Valido per l’uso previsto In grado di fornire rischio presente e in un’adeguata protezione grado di ridurre al lavoratore che lo l’esposizione del indossa lavoratore e di proteggerne la salute. Valutazione dei rischi al momento della scelta Controllo sul lavoratore GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 35
Fattori di idoneità di tipo ambientale Uni en Fattori ambientali 529:2006 App. D2 2.1, 2.2 Insufficienza o Arricchimento di ossigeno 2.3 Presenza di asfissianti 2.4 Livelli di contaminanti di immediato pericolo per la vita e la salute 2.5, 2.6 Atmosfere potenzialmente corrosive o esplosive 2.10 Condizioni climatiche estreme 2.7 Contaminanti potenzialmente permeanti 2.8, 2.9 Contaminanti particolati o Gas e vapori contaminanti GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 36
Fattori di idoneità per il compito Uni en Fattori relativi a compiti/lavori che influenzano il portatore 529:2006 App. D3 3.1 Ritmo di lavoro 3.2 Visibilità 3.3 Mobilità 3.4 Comunicazione 3.5 Affaticamento termico 3.6 Durata dell’indossamento 3.7 Utensili utilizzati GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 37
Fattori di idoneità per il lavoratore Uni en Fattori legati al portatore 529:2006 App. D4 4.1 Idoneità fisica 4.2 Caratteristiche del viso 4.3 Occhiali 4.4 Lenti a contatto 4.5 Accessori non DPI 4.6 Interazione con altri DPI GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 38
PROTEZIONE OFFERTA DAL DISPOSITIVO • Dispositivi che presuppongono l’uso di facciali a tenuta forniscono la protezione prevista solo se si adattano ai contorni del viso in modo corretto. • Al momento della scelta del DPI, andrebbe eseguito un controllo sulla corretta tenuta del facciale, ossia sulla sua corretta adattabilità al viso dell’individuo. • La valutazione del corretto adattamento è parte fondamentale del processo di selezione; è poi impegno quotidiano indossare correttamente il DPI. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 39
Facciale filtrante Possibili perdite di carico GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 40
Semi-maschera Possibili perdite di carico GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 41
Maschera intera Possibili perdite di carico GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 42
COME SI INDOSSA UN FACCIALE (con sistema stringinaso) Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati – INAIL - ed. 2014 GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 43
COME SI INDOSSA UN FACCIALE (con sistema stringinaso) Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati – INAIL - ed. 2014 GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 44
PROTEZIONE OFFERTA DAL DISPOSITIVO Alcuni studi evidenziano che nel 50% dei casi il dispositivo non fornisce il livello di protezione atteso perché non aderisce in modo corretto al viso*. I datori di lavoro dovrebbero assicurarsi che il dispositivo sia: - della giusta taglia - indossato correttamente dal lavoratore. * Phil Hughes Ferret - Introduction to Haealth and safety at work: for the NEBOSH National General…. – GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 45
Fit test Il controllo dell’adattabilità al viso viene raccomandato al momento della scelta del DPI. Fit test 1930 Sarebbe utile ripetere il test ad intervalli regolari e comunque ogni volta che il viso del lavoratore si modifica (ad es. grandi perdite/acquisti di peso, interventi maxillo facciali, comparsa di cicatrici). GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 46
Fit test Esistono due tipi di test: QUALITATIVO QUANTITATIVO Risultato SI/NO NUMERO Tipo di facciale Facciali filtranti Facciali filtranti Semi maschere Semi maschere Maschere a pieno facciale Vantaggi Economico, di semplice uso, Il risultato è indipendente dal non è richiesta calibrazione, soggetto il lavoratore si sente coinvolto Svantaggi Il risultato dipende dalla sensibilità del Costoso, può essere richiesta una soggetto modifica del facciale GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 47
Fit test - riferimenti - OSHA (Occupational Safety and Health Administration) Le linee guida OSHA 29 CFR1910.134 - HSE (Health and safety executive) Circolare operativa OC 282/28 (vers. 6 del 30/4/2012) - ITALIA: ????? GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 48
FIT TEST QUALITATIVO Viene usata una soluzione di prova dal sapore dolce o amaro o di odore specifico. Un cappuccino delimita un volume di aria intorno alla testa del lavoratore in modo da rendere controllabile la concentrazione di sostanza di prova respirata. Viene indossato il DPI e all’interno del cappuccio, viene spruzzata la soluzione di prova. Viene chiesto di effettuare alcuni movimenti, ad es.: ruotare la testa a destra e a sinistra, flettere il capo in basso e a destra, parlare ad alta voce, piegate il busto in avanti, respirare normalmente. Se la persona avverte l’odore o il sapore il test è fallito. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
FIT TEST QUANTITATIVO Viene usato uno strumento di conteggio di particelle dotato di due canali: uno che campiona l’aria all’esterno del facciale e uno che campiona l’aria all’interno del facciale. Lo strumento fornisce il rapporto tra il numero particelle presenti all’esterno del facciale e quello all’interno del facciale. Il test può essere condotto sfruttando le particelle presenti nell’ambiente o quelle generate da un opportuno emettitore. Durante il test viene chiesto alla persona di eseguire alcuni esercizi che simulano comuni movimenti, ad es.: - Respirare normalmente e profondamente - Ruotare la testa a destra e a sinistra, flettere il capo in basso - Parlare ad alta voce - Piegare il busto in avanti - Respirare normalmente. GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Fit Factor Il risultato del test è un numero, il “fit- factor” Fit Factor = Co / Ci Co = Concentrazione all’esterno del facciale durante la prova (fit- test) Ci = Concentrazione all’interno del facciale durante la prova (fit- test) Es: fit factor = 500 significa che l'aria all'interno del respiratore è 500 volte più pulita dell'aria esterna al respiratore durante il fit test. I VALORI DI FIT FACTOR NON VANNO CONFUSI CON I FATTORI DI PROTEZIONE DATI DALLE NORME (NOMINALI) O LINEE GUIDA (OPERATIVI). GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 51
Quale metodo scegliere? Figura tratta da HSE GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 52
Quale metodo scegliere? Figura tratta da HSE GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 53
Quale metodo scegliere? Figura tratta da HSE GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016 54
FIT TEST e sconto sul primio Inail L’Inail concede (su richiesta) uno sconto sul tasso di premio (cd. OT24) nel caso di interventi per la protezione delle vie respiratorie: In particolare è riconosciuto, ai fini dello sconto, l’esecuzione di “Fit test” sui DPI per la protezione delle vie respiratorie prima della loro adozione. PUNTEGGI 20 30 40 Settori (Dm 12/12/2000) SETTORI GG1 GG2 GG3 GG4 GG5 GG9 GG7 e punteggi GG6 GG8 GG0 9/11/2016
Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI GRAZIE PER L’ATTENZIONE! r.fizzano@inail.it 9/11/2016
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