GIUGNO 2020 - Morelli Bugna

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GIUGNO 2020 - Morelli Bugna
GIUGNO 2020
GIUGNO 2020 - Morelli Bugna
CON LA COLLABORAZIONE DI:

       Bernardello Monica
       Ferrarese Antonella
         Leso Emanuela
         Pippa Vanessa
       Zamboni Francesca
GIUGNO 2020 - Morelli Bugna
IN QUESTO NUMERO
   DEL GIORNALINO
      TROVERETE:

Compleanni di Giugno

Sant'Antonio da Padova

Ti Racconto
Compleanni Giugno 2020
ROMERA ANNA            03/06/1929

RUMATI CLARA           08/06/1936

POZZA DANIELA          11/06/1950

TOFFALINI ANTONIETTA   12/06/1930

MORINI ANTONELLA       13/06/1940

CAVAGNA RENZA          16/06/1931

TRATTA AMELIA          19/06/1930

KOFLER PAOLA           25/06/1941

TABARINI WALTER        25/06/1934

ROSSI PIETRO           28/06/1941
SANT'ANTONIO
               DA PADOVA

Antonio di Padova è stato un religioso e
presbitero portoghese appartenente all'Ordine
francescano, proclamato santo da papa Gregorio
IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel
1946.
                   Le origini

Antonio   di   Padova    nacque     a   Lisbona,
primogenito in una nobile famiglia. Sua madre si
chiamava Maria Tarasia Taveira e suo padre
Martino Alfonso de' Buglioni, cavaliere del re e,
secondo alcuni, discendente di Goffredo di
Buglione. La residenza della nobile famiglia era
nei pressi della cattedrale di Lisbona, dove egli fu
battezzato. Presso questo luogo egli ebbe la
prima educazione spirituale dai canonici della
cattedrale. Nel 1210, all'età di quindici anni, egli
decise di entrare a far parte dei Canonici regolari
della Santa Croce dell'Abbazia di San Vincenzo
di Lisbona.

              La storia vocazionale

Egli rimase nell'abbazia di San Vincenzo per
circa due anni. Poi, preferendo un maggior
raccoglimento, ostacolato dalle frequenti visite di
amici e parenti, chiese ed ottenne il trasferimento
presso il monastero di Santa Croce a Coimbra,
città allora capitale del Portogallo e distante circa
230 km da Lisbona. Fernando giunse a Coimbra
nel 1212, all'età di circa 17 anni. Il monastero era
molto grande ed aveva una settantina di
canonici.    Qui    probabilmente     fu    ordinato
sacerdote ed essendo versato nelle Sacre
Scritture e nella predicazione, gli si prospettò una
carriera all'interno dell'Ordine.

               L'arrivo a Padova

Le fonti sono incerte sul periodo del viaggio di
ritorno di Antonio in Italia dalla Francia; un'antica
tradizione riporta che imbarcatosi per mare
naufragò nuovamente in Sicilia, dove sono
conservate numerose reliquie a lui attribuite.
Raggiunse comunque Assisi il 30 maggio 1227,
festa di Pentecoste e giorno d'apertura del
Capitolo Generale, nel quale si doveva eleggere
il successore di Francesco. Molti prevedevano
l'elezione di frate Elia, vicario generale di
Francesco e suo compagno di missione in
Oriente. Le cronache riportano che frate Elia
fosse geniale organizzatore ma di temperamento
piuttosto     focoso.   I   superiori   dell'Ordine   gli
preferirono il più prudente frate Giovanni Parenti,
ex magistrato, nativo di Civita Castellana e
Provinciale della Spagna. Questi, che aveva
accolto Antonio nell'Ordine francescano alcuni
anni prima, lo nominò ministro provinciale per
l'Italia settentrionale; in pratica, la seconda carica
per importanza dopo la sua. Antonio aveva 32
anni. I successivi quattro, gli ultimi della sua vita,
saranno i più importanti per la sua eredità
spirituale.

Nonostante l'incarico comportasse per Antonio la
visita degli ormai numerosi conventi dell'Italia
settentrionale; Milano, Venezia, Vicenza, Verona,
Ferrara (dove avvenne il miracolo dell'infante che
proclama l'innocenza della madre); ma anche
Trento, Brescia, Cremona e Varese. Fra tutte
queste città Antonio scelse però il convento di
Padova come sua residenza fissa quando non
era in viaggio.

La città aveva circa quindicimila abitanti ed era
un grande centro di commerci e industrie. Qui
Antonio decise di portare a termine la sua più
importante opera scritta "I Sermoni", un'opera
dottrinaria di profonda teologia, che lo farà
proclamare Dottore della Chiesa.

Il giorno venerdì 13 giugno 1231 si sentì
mancare e, avendo compreso che non gli restava
molto da vivere, chiese di essere riportato a
Padova dove desiderava morire. Fu trasportato
verso Padova su un carro agricolo trainato da
buoi (i venti chilometri della strada romana oggi
sono chiamati "via del Santo"). In vista delle
mura la comitiva incontrò frate Vinotto che, viste
le sue gravi condizioni, consigliò di fermarsi
all'Arcella, nell'ospizio accanto al monastero delle
Clarisse dove sarebbe stato al sicuro dalle "sante
intemperanze" della folla quando si fosse sparsa
la notizia della morte.

                    Le reliquie

La reliquia più importante è evidentemente
custodita a Padova nella Cappella dell'Arca nella
Basilica del Santo: all'interno dell'altare si trova la
quasi totalità dei resti mortali di sant'Antonio.
Alcune reliquie, data la straordinarietà della loro
conservazione, sono state isolate ed oggi sono
esposte    alla   venerazione     dei   fedeli   nella
Cappella delle Reliquie della basilica padovana.
Si tratta, in particolare della lingua, ritrovata
incorrotta da san Bonaventura nella prima
ricognizione del 1263, e delle corde vocali,
individuate ancora incorrotte nella cassa del
1263 durante la ricognizione del 1982 dai medici
dell'Università   di       Padova.   Questi    resti,
particolarmente        e    inspiegabilmente    ben
conservati, sono custoditi in preziosi reliquiari.
Accanto ad essi, sempre nella Cappella delle
Reliquie si possono trovare anche il mento e il
dito indice destro (il dito del predicatore) del
Santo.
TI RACCONTO
ATTIVITA' DI GRUPPO CON LOGOPEDISTA PRESSO IL
CENTRO DIURNO E LA CASA DI RIPOSO

FESTIVITA' DI GIUGNO:

2 GIUGNO:
“FESTA DELLA REPUBBLICA”

6 GIUGNO:
“FINE DELLA SCUOLA”

13 GIUGNO:
“S.ANTONIO DA PADOVA”

21 GIUGNO:
“INIZIO ESTATE”

29 GIUGNO:
“SAN PIETRO E PAOLO”
(PATRONO DI VILLAFRANCA)
2 GIUGNO
      FESTA DELLA REPUBBLICA
             ITALIANA
Proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il
referendum con cui gli italiani, dopo 85 anni di
regno della dinastia dei Savoia (di cui 20 di
dittatura fascista, conclusa durante la Seconda
Guerra Mondiale), scelsero di far diventare l'Italia
una   Repubblica     costituzionale,   abolendo   la
monarchia. Insomma, è il compleanno della
nostra Repubblica!
La Festa della Repubblica è una giornata
importante per la nostra storia e ricca di grandi
iniziative e cerimonie ufficiali. Dal 1948, per
esempio, in via dei Fori Imperiali, a Roma, si
tiene   una   sfilata   militare   in   onore   della
Repubblica. Negli ultimi anni la sfilata è stata
semplificata, per renderla meno costosa e alcuni
reparti delle forze armate (per esempio i mezzi
corazzati), non sfilano più: con le loro vibrazioni
mettevano a rischio i monumenti antichi che
sorgono nella zona.
La cerimonia prevede la deposizione di una
corona d'alloro al Milite Ignoto, simbolo di tutti i
caduti in guerra e che non sono mai stati
riconosciuti, presso l'Altare della Patria. A
seguire, una parata militare alla presenza delle
più alte cariche dello Stato. Uno dei momenti più
spettacolari della parata è quello dell'esibizione
delle Frecce Tricolori: dieci aerei, di cui nove in
formazione e uno solista, che compongono la
pattuglia acrobatica più numerosa del mondo.
I   festeggiamenti        nella   Capitale   italiana
proseguono nel pomeriggio con l'apertura al
pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale,
sede della Presidenza della Repubblica Italiana,
con concerti delle bande dell'Esercito Italiano,
della Marina Militare Italiana, dell'Aeronautica
Militare Italiana, dell'Arma dei Carabinieri, della
Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del
Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo
Forestale dello Stato .
6 GIUGNO :FINE DELLA SCUOLA

Al tempo dei nonni la scuola iniziava il primo di
ottobre e finiva nel mese di giugno. Le lezioni si
tenevano dalle 8,30 alle 12,30 articolata su sei
giorni. Tutte le mattine si recitavano le preghiere
e nel mese di maggio veniva allestito un altarino
alla madonnina con un vasetto con le rose. Per la
festa della mamma veniva organizzata una recita
che vedeva impegnati tutti gli alunni.
In classe c’era ordine e silenzio, non si
interrompeva mai la maestra quando spiegava e
non si trasgredivano le regole di classe, altrimenti
venivano    date    le   “punizioni”:   venivano
messi dietro la lavagna o con la faccia al muro,
oppure si restava per un po’ di tempo in
ginocchio vicino alla cattedra.
10 GIUGNO 1940
    ENTRATA DELL'ITALIA NELLA
    SECONDA GUERRA MONDIALE
Benito Mussolini, il 10 giugno 1940, annuncia la
dichiarazione di guerra dal balcone di Palazzo
Venezia a Roma.
Il 1º settembre 1939, a seguito dell'attacco
tedesco contro la Polonia, il capo del governo
Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza
con la Germania, dichiarò la non belligeranza
italiana. L'entrata dell'Italia nella seconda guerra
mondiale avvenne con una serie di atti formali e
diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno
1940, e fu annunciata da Mussolini stesso con un
celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia.
Durante i nove mesi di incertezza operativa il
Duce, impressionato dalle folgoranti vittorie
tedesche,       ma       conscio       della       grave
impreparazione militare italiana, restò a lungo
dubbioso     fra    diverse    alternative,    a   volte
contrastanti fra loro, oscillando tra la fedeltà
all'amicizia con Adolf Hitler l'impulso a rinnegarne
la soffocante alleanza, la voglia di indipendenza
tattica e strategica, il desiderio di facili vittorie sul
campo di battaglia e la brama di essere ago della
bilancia    nello    scacchiere     della     diplomazia
europea.
Il 10 giugno 1940: l'Italia dichiara guerra a
Francia e Inghilterra. Il discorso di Benito
Mussolini annunciava l'avvenuta dichiarazione di
guerra a Francia e Gran Bretagna, sancendo
così l'ingresso dell'Italia nel secondo conflitto
mondiale.
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  NUMERO
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