Giovani e abitudini alimentari Il valore aggiunto di una dieta equilibrata
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Giovani e abitudini alimentari Il valore aggiunto di una dieta equilibrata Breve studio sulle abitudini alimentari delle alunne e degli alunni della Gesamtschule (scuola comprensiva) "Francesco Petrarca" di Colonia Progetto “Alimentazione” Classe IV - terzo anno di corso Liceo Italo Svevo, Colonia anno scolastico 2012/13
1 Indice L'antipasto 2 Introduzione 3 La nostra ipotesi 4 Popolazione e metodologia di lavoro 5 Formulario 7 Interpretazione dei dati Parte I - Descrizione della popolazione esaminata Parte II - Abitudini alimentari quotidiane 9 Parte III - Abitudini alimentari settimanali Parte IV - Descrizione delle abitudini alimentari generali Risultati dello studio 35 Conclusioni 39 Appendice La dieta mediterranea 40 I radicali liberi Il cibo spazzatura Fonti 48 Il gruppo di lavoro 49 Copyright © liceo italo svevo, 2013
2 L'antipasto ovvero noi e il cibo "L’uomo è ciò che mangia" (Ludwig Feuerbach – filosofo tedesco) "Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare" (George Bernard Shaw – scrittore irlandese) "Macaroni… m’hai provocato e io te distruggo! Macaroni, io me te magno!" (Alberto Sordi – in "Un americano a Roma") Copyright © liceo italo svevo, 2013
3 Introduzione Giovani e abitudini alimentari - Il valore aggiunto di una dieta equilibrata - Breve studio sulle abitudini alimentari delle alunne e degli alunni della Gesamtschule (scuola comprensiva) "Francesco Petrarca" di Colonia Il titolo del progetto è un po' lunghetto, come si addice agli studi scientifici, ma proprio questo ci eravamo proposti di fare: ci siamo riusciti? Vedremo, il lettore saprà giudicare. Intanto ci presentiamo e presentiamo, naturalmente, anche la Gesamtschule di cui sopra. Siamo la classe IV liceo, il cosiddetto terzo anno di corso, secondo le definizioni del Ministero. Ciò significa che presto avremo l'esame di stato e poi ci getteremo nella mischia dell'università o della formazione professionale. Il Liceo linguistico "Italo Svevo" è una scuola italiana all'estero, a Colonia, in Germania. È un istituto privato, gestito dalla DIE Stiftung Private Schulen gGmbH, una società del gruppo SBH, Stiftung Bildung und Handwerk. Anche se l'ente gestore è tedesco, il liceo segue strettamente le direttive ministeriali italiane e il diploma che rilascia viene riconosciuto sia in Italia, che in Germania, ma anche nell'intera Unione Europea. Chi ne volesse sapere di più può visitare il sito www.italo-svevo-koeln.de All'idea di realizzare un progetto come questo siamo arrivati parlando con il nostro insegnante di scienze, Maurizio Libbi, che poi ha seguito passo per passo tutto il lavoro. Il programma di scienze comprende effettivamente lo studio dell'alimentazione e di tutto ciò che ne fa parte. Ci siamo detti: perché studiare solo sui libri? Mettiamo in pratica quello che leggiamo, riordiniamo le nostre idee e poi tiriamo le conclusioni. Certo, con un progetto così possiamo verificare se anche noi stessi mangiamo bene e sano, se i nostri genitori ci aiutano a farlo e anche tante altre cose, come per esempio se ci sono dei collegamenti tra l'essere di origine italiana o tedesca o se ci sono differenze tra le varie età nel modo di alimentarsi. Ma studiare se stessi è poco obbiettivo (e qualche volta un po' imbarazzante), quindi abbiamo preso come popolazione di ricerca quello che più si avvicina a noi: le alunne e gli alunni della Gesamtschule, cioè della scuola che ci affianca e che in tante cose è simile alla nostra. Per saperne di più basta andare sul sito www.gesamtschule-francesco-petrarca.de All'inizio abbiamo fatto la nostra ipotesi, poi abbiamo realizzato dei questionari con le domande che volevamo porre, abbiamo valutato i dati rilevati, fatto i diagrammi, ecc. Quello che abbiamo raggiunto lo troverete leggendo le prossime pagine. Curiosi? Beh, anche noi! La IV liceo Copyright © liceo italo svevo, 2013
4 La nostra ipotesi Uno dei problemi più grandi del mondo moderno è quello dell’alimentazione, che si sta spostando sempre più sul consumo di prodotti alimentari preconfezionati, sul fastfood, sulle produzioni alimentari di massa di livello qualitativo bassissimo e perfino pericolose per la salute. Sappiamo che l’alimentazione corretta è alla base di una vita sana. Quindi abbiamo tematizzato questo concetto nello studio sulle abitudini alimentari delle alunne e degli alunni della “Gesamtschule” Francesco Petrarca. Sapevamo ovviamente di non poter ottenere dei risultati proiettabili su tutti i giovani di quell’età, ma intanto potevamo forse verificare alcune nostre supposizioni e trarre delle conclusioni principalmente nei confronti delle nostre personali abitudini alimentari. Le ipotesi principali che abbiamo formulato si possono riassumere come segue: troveremo molti ragazzi in sovrappeso e saranno di più tra i ragazzi provenienti da famiglie tedesche pochi alunni mangiano regolarmente durante la giornata i genitori hanno un influsso determinante sulle abitudini alimentari dei figli gli alunni italiani mangiano più regolarmente e in modo più sano di quelli tedeschi o degli alunni di altra nazionalità i ragazzi delle famiglie italiane la sera mangiano un piatto caldo i ragazzi delle famiglie tedesche apprezzano di più la colazione i giovani bevono troppi soft-drink e, per la loro età, bevono troppi alcolici i giovani non mangiano abbastanza cibi ricchi di vitamine (frutta, legumi e verdure) e approfittano troppo nel mangiare fast-food i giovani mangiano molti dolciumi e/o snacks i giovani mangiano molta pasta e molta carne i giovani "odiano" frutta e verdura non ci sono differenze sostanziali tra maschi e femmine nelle abitudini alimentari Verranno confermate le nostre ipotesi? Bene, ora andiamo a vedere cosa abbiamo rilevato attraverso il nostro studio! Copyright © liceo italo svevo, 2013
5 La nostra popolazione Sono state prese in considerazione tutte le classi della Gesamtschule, cioè 11 classi dalla quinta alla decima. In complesso 243 alunni di cui 135 maschi e 108 femmine. I soggetti esaminati hanno un’età che va dai 10 ai 17 anni. Il 60% è composto da ragazzi dai 10 ai 13 anni, il 40% è composto dai ragazzi che vanno dai 14 ai 17 anni. Le famiglie degli alunni intervistati sono di diversa composizione riguardo alla provenienza dei genitori. Ci sono famiglie dove entrambi i genitori sono italiani, famiglie con entrambi i genitori tedeschi e famiglie che abbiamo denominato "miste", cioè con un genitore italiano o tedesco e uno di un’altra nazionalità. Infine ci sono famiglie con entrambi i genitori di nazionalità diversa da quella tedesca o italiana. Riguardo alla composizione più dettagliata del campione, si rimanda al capitolo "Parte I". Metodologia di lavoro Per prima cosa abbiamo discusso in classe sul problema dell'alimentazione dei giovani prendendo ad esempio noi stessi. Ci siamo così fatti un quadro generale delle tematiche che si possono incontrare. Su questa base abbiamo formulato delle ipotesi (vedi capitolo relativo) e quindi delle domande da poter rivolgere agli intervistati della Gesamtschule. La scelta delle domande da proporre nel questionario non è stata facile, perché il nostro campione era sicuramente un po' particolare, data la provenienza estremamente eterogenea delle famiglie. Inizialmente abbiamo quindi messo insieme tante idee, le abbiamo esaminate sotto i diversi aspetti che volevamo prendere in considerazione ed infine abbiamo scelto le migliori e formulato le domande. Anche la formulazione delle domande non è stata facile, perché era necessario usare una lingua che potessero capire tutti e una struttura semplice e facilmente comprensibile. Insomma, dovevamo cercare di fare in modo che tutti potessero rispondere senza equivoci e con facilità alle domande che ponevamo. Riguardo alla lingua ci siamo decisi per il tedesco, perché nella Gesamtschule la maggior parte dei ragazzi la parla o la capisce abbastanza. Per evitare eventuali problemi di comprensione e per aiutare i ragazzi nella compilazione del questionario ci siamo divisi in gruppi di due-tre assistenti per ogni classe della Gesamtschule. Ovviamente prima di andare nelle classi avevamo chiesto l'autorizzazione del preside della Gesamtschule. Anche gli insegnanti di turno ci hanno dato una mano per distribuire ed assistere gli alunni durante la compilazione dei formulari. Abbiamo fatto compilare il questionario in modo anonimo, in modo che nessuno si sentisse a disagio. Copyright © liceo italo svevo, 2013
6 Il questionario iniziava con delle domande di base come per esempio: classe, età, altezza e peso. Abbiamo poi continuato con gli orari dei pasti, i cibi e le bevande preferite. Per chi ne volesse sapere di più, nell'apposito capitolo è riportato lo schema del questionario. Dopo aver fatto compilare a tutti gli alunni i questionari, abbiamo iniziato a raccogliere tutti i dati, classe per classe. La raccolta e la sistemazione dei dati è stata un'azione molto lunga e meticolosa. All'inizio pensavamo fosse una cosa noiosa, ma poi, man mano che vedevamo i risultati che raggiungevamo, ci siamo accorti che era invece molto interessante. Abbiamo realizzato delle tabelle semplici per i dati diretti e poi quelle più complesse per i dati incrociati e quindi siamo passati al calcolo delle percentuali. È stato molto interessante vedere cosa si può fare con una manciata di dati, in che modo è possibile farli "parlare", cosa ci potevano svelare. La creazione delle tabelle equivalenti alle percentuali calcolate è stato il passo successivo. Infine siamo passati all'interpretazione dei dati raccolti nelle tabelle e nei grafici. Abbiamo descritto le diverse situazioni rilevate e quindi confrontato con le ipotesi iniziali. Il risultato dello studio è riportato nel relativo capitolo. Copyright © liceo italo svevo, 2013
7 Umfrage über die Ernährungsgewohnheiten der Schüler/innen der Gesamtschule „Francesco Petrarca“ in Köln Erster Abschnitt – Allgemeine Daten Geschlecht: männlich weiblich Alter: 10-13 14-17 Körpergröße: ______ Gewicht: ______ Herkunft der Eltern: Mutter: It De anderes Land Vater: It De anderes Land Zweiter Abschnitt- Tägliche Ernährungsgewohnheiten Wie oft isst du? 1-2 3-4 5-mehrfach Wann und was isst du normalerweise? Beantworte bitte folgende Fragen: Wann? Bitte ankreuzen Was isst du? 6-8 Uhr 8-10 Uhr 10-12 Uhr 12-16 Uhr 18-20 Uhr nach 20 Uhr Copyright © liceo italo svevo, 2013
8 Dritter Abschnitt – Wöchentliche Ernährungsgewohnheiten Wie oft isst/trinkst du? Fleisch Obst Gemüse Süßes (Schokolade etc.) Snacks / Kartoffelchips Softdrinks Wein/Bier Spirituosen Wie oft isst du Fastfood? ----------------- Vierter Abschnitt- Allgemeine Ernährungsgewohnheiten Wie isst du? Langsam Normal Schnell Welche ist deine Lieblingsspeise? Welche Speise hasst du? Copyright © liceo italo svevo, 2013
9 Interpretazione dei dati Parte I - Descrizione della popolazione esaminata Età Età Alunni % M F Tot 10-13 29 18 47 14-17 27 26 53 Tot 56 44 100 120 100 80 M 60 F 40 Tot 20 0 10-13 14-17 Tot La popolazione da noi esaminata è composta da alunni dai 10 ai 17 anni (da notare che c'era però solo un solo diciassettenne). Di cui il 56% sono di sesso maschile e il 44% di sesso femminile. Dai 10 ai 13 anni il 29% è composto da maschi e il 18% da femmine. Dai 14 ai 17 anni il 27% è composto da maschi e il 26% da femmine. Il campione è quindi abbastanza equilibrato, anche se c'é una leggera preponderanza di alunni di sesso maschile. Copyright © liceo italo svevo, 2013
10 Provenienza genitori Alunni % Famiglia solo italiana 43,6 Famiglia solo tedesca 16,5 Famiglia mista (italiana/tedesca/altro) 24,2 Famiglia solo altra nazionalità 15,7 Tot 100 120 100 80 60 40 20 0 Famiglia solo Famiglia solo Famiglia Famiglia solo Tot italiana tedesca mista altra nazionalità La popolazione esaminata presenta famiglie di diversa provenienza: famiglie solo italiane (dove tutti e due i genitori sono di nazionalità italiana), famiglie solo tedesche (dove tutti e due i genitori sono tedeschi), famiglie miste (dove un componente è di origine italiana e uno di un’altra nazionalità), di altra nazionalità (dove tutti e due i genitori non sono di origine italiana o tedesca). Questa distinzione è stata fatta per verificare il rapporto tra le nazionalità di origine delle famiglie che compongono il nostro campione di studio. Abbiamo preso in considerazione quattro tipi di famiglie per avere un quadro generale delle differenze culturali, quindi anche delle abitudini alimentari. Da rilevare è che le famiglie solo italiane sono poco meno della metà del totale (43,6%). Il secondo gruppo è quello misto (24,2%), mentre le altre due tipologie si equivalgono (ca. 16%). Copyright © liceo italo svevo, 2013
11 IMC (indice di massa corporea) Alunni % Media in Germania M F Tot M F Tot Sovrappeso 6,7 2,1 8,8 10,8 8,5 19,3 Normopeso 34,2 31,2 65,4 54,7 Sottopeso 14,2 11,7 25,8 10,9 15,1 26 Tot 55 45 100 120 100 80 60 M 40 20 F 0 Tot Tra i ragazzi esaminati abbiamo calcolato l’indice di massa corporea IMC (vedi più in basso). Si rileva che: l’8,8% dei ragazzi è sovrappeso. Tra cui: 6,7% maschi, e 2,1% femmine. il 65,4% dei ragazzi è normopeso. Tra cui: 34,2% maschi, e 31,2% femmine. Il 14,2% dei ragazzi è sottopeso. Tra cui: 14,2% maschi, e 11,7% femmine. Confrontando con i dati statistici medi in Germania (Statistisches Bundesamt) si rileva che: le ragazze ed i ragazzi della scuola con peso nella norma sono in numero maggiore rispetto alla media tedesca i giovani sovrappeso sono circa la metà della media tedesca - in particolare se ne discostano di molto le ragazze in senso positivo. I giovani sottopeso rientrano perfettamente nella norma, ma il rapporto tra maschi e femmine è invertito (più maschi che femmine) Riguardo al primo dato (sovrappeso) va sottolineato che probabilmente molti giovani hanno segnalato il loro peso sottovalutandolo (il fenomeno è noto), per cui il dato va sicuramente aumentato di uno o due punti percentuali. La situazione complessiva, comunque, anche in questo caso non cambierebbe di molto. IMC massa / altezza x altezza (Peso in kg / altezza in m al quadrato) Sovrappeso > 24,9 Normopeso 18,5 – 24,9 Sottopeso < 18,5 Copyright © liceo italo svevo, 2013
12 Età - IMC Alunni % M F Tot 10-13 Sovrappeso 7,2 0,9 8,1 Normopeso 26,4 24,6 51 Sottopeso 26,4 14,5 40,9 60 40 100 14-17 Sovrappeso 6,3 3,1 9,4 Normopeso 41,4 35,9 77,3 Sottopeso 3,9 9,4 13,3 51,6 48,4 100 120 100 80 60 M 40 F 20 Tot 0 Normopeso Normopeso Sottopeso Sottopeso Sovrappeso Sovrappeso 10-13 14-17 Il confronto dei due gruppi di età, in rapporto all'IMC, fa rilevare quanto segue: - la percentuale dei giovani sovrappeso aumenta leggermente all'aumentare dell'età qui va però sottolineato che l'aumento è praticamente tutto a carico delle femmine - la percentuale dei giovani sottopeso diminuisce drasticamente all'aumentare dell'età, qui la maggiore diminuzione è a carico dei maschi Impressionante è la percentuale dei giovani sottopeso nel gruppo 10-13 anni (40,9%). In questo gruppo quasi la metà dei maschi è sottopeso. Inoltre solo un giovane su due è normopeso. Copyright © liceo italo svevo, 2013
13 Provenienza genitori - IMC Alunni % M F Tot Fam IT Sovrappeso 9,3 0 9,3 Normopeso 36,5 31,8 68,3 Sottopeso 11,2 11,2 22,4 57 43 100 Fam DE Sovrappeso 2,6 2,6 5,2 Normopeso 33,3 38,4 71,7 Sottopeso 15,4 7,7 23,1 51,3 48,7 100 Fam mix Sovrappeso 7,3 5,5 12,8 Normopeso 29 27,3 56,3 Sottopeso 20 10,9 30,9 56,3 43,7 100 Fam a.n. Sovrappeso 11,4 2,9 14,3 Normopeso 34,3 31,4 65,7 Sottopeso 14,3 5,7 20 60 40 100 120 100 80 60 M 40 F 20 Tot 0 Normopeso Normopeso Normopeso Normopeso Sottopeso Sottopeso Sottopeso Sottopeso Sovrappeso Sovrappeso Sovrappeso Sovrappeso Fam IT Fam DE Fam mix Fam a.n. Il confronto tra i giovani provenienti da diverse famiglia mostra che: Sovrappeso I giovani provenienti da famiglie solo tedesche mostrano il tasso più basso, quelli provenienti dalle famiglie solo italiane sono in una dimensione ancora accettabile. Problematica è la percentuale rilevata nelle famiglie miste (IT+DE) e ancor di più in quella Copyright © liceo italo svevo, 2013
14 con genitori di altre nazionalità Normopeso La percentuale migliore è quella delle famiglie tedesche, seguita da quella delle famiglie italiane. Problematica la situazione delle famiglie con ambedue genitori di altre nazionalità, dove quasi un giovane su due non rientra nei parametri normali dell'IMC. Sottopeso I giovani delle famiglie miste hanno la maggiore percentuale (30,9%), superiore anche ai valori delle medie tedesche. I giovani delle famiglie di altre nazionalità mostrano la percentuale minore. Gli altri due gruppi sono compresi in un valore medio. Valutando i dati in complesso risulta il seguente quadro: I giovani delle famiglie tedesche sono quelli che mostrano il migliore equilibrio complessivo, seguiti da quelli delle famiglie italiane, che rimangono nella media statistica dei dati in Germania. Preoccupante è invece la situazione dei giovani delle famiglie miste, che mostrano percentuali negative in tutte e tre le categorie di IMC, seguite da quelle delle famiglie di altra nazionalità. Questi dati confermano il trend rilevato nelle statistiche tedesche, che vede il problema del sovrappeso e del sottopeso dei giovani legato anche alla provenienza dei genitori, e quindi alla loro cultura alimentare e allo stato sociale (in genere chi emigra lo fa perché è in cerca di lavoro, quindi non appartiene ad uno stato sociale elevato). D'altra parte viene anche confermato che la cultura alimentare italiana è relativamente sana ed infatti i giovani provenienti dalle famiglie italiane riescono (per presentando alcuni problemi che vanno sicuramente risolti) a rimanere nella media - e ciò nonostante lo stato sociale che li accomuna in gran parte a quello degli altri emigrati. Ciò che non viene confermato della nostra ipotesi iniziale - per lo meno guardando gli indici IMC - è che le famiglie tedesche abbiano un regime alimentare meno buono di quello italiano. Copyright © liceo italo svevo, 2013
15 Parte II - Abitudini alimentari quotidiane Quante volte mangio durante la giornata Alunni % M F Tot 1-2 18 13 31 3-4 30 27 57 +5 8 4 12 Tot 56 44 100 100 90 80 70 60 Alunni M 50 Alunni F 40 Alunni Tot 30 20 10 0 1-2 3-4 +5 Tot Da rilevare: circa un quarto degli alunni mangia da una a due volte al giorno solo pochi mangiano più di 5 volte più della metà degli alunni è nella media e mangia tre o quattro volte al giorno la differenza di comportamento tra maschi e femmine non è significativa. Copyright © liceo italo svevo, 2013
16 Quante volte mangio durante la giornata rispetto all’età 10-13 Alunni % M F Tot 1-2 25 11 36 3-4 26 23 49 +5 10 5 15 Tot 61 39 100 100 90 80 70 1-2 60 50 3-4 40 +5 30 Tot 20 10 0 M F Tot Alunni % Nella fascia di età tra i 10 e i 13 anni gli alunni che mangiano in media 3-4 volte al giorno costituiscono il gruppo maggiore, ma ciò non è confortante, dato che si tratta solo del 49% dei giovani di quella fascia di età. Preoccupante è che il 36% dei giovani mangiano solo 1-2 volte al giorno. Va rilevato che in complesso le ragazze mangiano più regolarmente dei ragazzi. In questa fascia di età è evidente che l'irregolarità dei pasti è da riportare al comportamento errato dei genitori. . Copyright © liceo italo svevo, 2013
17 Quante volte mangio durante la giornata rispetto all’età 14-17 Alunni % M F Tot 1-2 11 15 26 3-4 34 31 65 +5 7 2 9 Tot 52 48 100 100 90 80 70 60 1-2 50 3-4 40 +5 30 Tot 20 10 0 M F Tot Alunni % Nella fascia di età tra i 14 e i 17 anni gli alunni che mangiano in media 3-4 volte al giorno costituiscono il gruppo maggiore. La percentuale (65%) è più alta rispetto alla fascia dei più giovani. Si nota però un'inversione di tendenza rispetto al gruppo precedente: qui sono i ragazzi a mangiare (anche se di poco) più regolarmente delle ragazze. Rimangono ancora troppi (26%) i giovani che mangiano solo 1-2 volte al giorno. Copyright © liceo italo svevo, 2013
18 Quando mangio di solito durante la giornata M F Tot 6-8 Uhr 8 7 15 8-10 Uhr 7 5 12 10-12 Uhr 6 7 13 12-16 Uhr 14 12 26 18-20 Uhr 12 11 23 nach 20 Uhr 6 5 11 Tot 53 47 100 Tot Tot nach 20 Uhr 18-20 Uhr F 12-16 Uhr 10-12 Uhr 8-10 Uhr 6-8 Uhr M 0 20 40 60 80 100 La fascia oraria dove i ragazzi mangiano più frequentemente è quella compresa tra le 12.00 e le 16.00. Ciò è abbastanza normale, tenendo conto che la GE è una scuola a tempo pieno e quindi i ragazzi o mangiano nella mensa o quando tornano a casa nel primo pomeriggio. Da sottolineare è che solo relativamente pochi ragazzi fanno colazione (fascia oraria 6.00- 8.00). Complessivamente, le ore in cui i ragazzi mangiano di più sono quelle tra le 12.00 e le 20.00 - quindi si nota una distribuzione dei pasti non regolare durante la giornata. . Copyright © liceo italo svevo, 2013
19 Cosa mangio di solito tra le sei e le otto del mattino Alunni % M F Tot Brot (pane) 28 26 54 Süßes Gebäck (dolci) 1 2 3 Cornflakes 22 12 34 Obst (frutta) 1 2 3 Milch (latte) 2 3 5 Gemüse (verdura) 0 1 1 Tot 54 46 100 100 80 60 40 20 0 M F Tot Dei ragazzi presi in considerazione solo il 15% mangia nella fascia oraria 6-8. Gli alimenti più consumati sono pane e cornflakes. Tra gli altri alimenti abbiamo i dolci (cornetti, pasticcini ecc.), la frutta, il latte e la verdura. Non ci differenze rilevanti tra femmine e maschi. . Copyright © liceo italo svevo, 2013
20 Cosa mangio di solito tra le otto e le dieci del mattino Alunni % M F Tot Brot (pane) 51 36 87 Süßes Gebäck (dolci) 1 1 2 Cornflakes 2 2 4 Obst (frutta) 0 1 1 Milch (latte) 1 1 2 Snacks 2 2 4 Tot 57 43 100 120 100 80 60 40 M F 20 Tot 0 Dei ragazzi presi in esame solo il 12% mangia nella fascia oraria 8-10. L’alimento più consumato è, come anche nella tabella precedente, il pane. Oltre agli altri alimenti come latte, frutta, verdura o dolci, appaiono ora al secondo posto gli snack insieme ai cornflakes. Non ci differenze rilevanti tra femmine e maschi. . Copyright © liceo italo svevo, 2013
21 Cosa mangio di solito tra le dieci e le dodici del mattino Alunni % M F Tot Brot (pane) 40 42 82 Süßes Gebäck (dolci) 1 1 2 Cornflakes 1 1 2 Obst (frutta) 1 0 1 Nudeln (pasta) 5 6 11 Fleisch (carne) 2 0 2 Tot 50 50 100 120 100 80 60 40 M F 20 Tot 0 In questa fascia oraria l'alimento più consumato è ancora il pane (panini imbottiti). Si introduce un altro alimento che viene mangiato in una certa quantità: la pasta. Non ci differenze rilevanti tra femmine e maschi. Copyright © liceo italo svevo, 2013
22 Cosa mangio di solito tra le 12.00 e le 16.00 Alunni % M F Tot Brot (pane) 5 6 11 Fleisch (carne) 6 3 9 Pizza 3 1 4 Nudeln (pasta) 32 26 58 Gemüse (verdura) 4 2 6 Suppe (zuppa) 1 0 1 Fast Food 1 2 3 Obst (frutta) 2 2 4 Snacks 1 2 3 Süßes (dolci) 1 0 1 Tot 56 44 100 100 90 80 70 60 50 40 30 20 M 10 F 0 Tot In questa fascia oraria l'alimento più consumato è la pasta, seguita dal pane (panini) e dalla carne. Interessante è rilevare che anche la verdura, seppur in modo molto relativo, viene apprezzata. Appare il fastfood. Copyright © liceo italo svevo, 2013
23 Cosa mangio di solito tra le 18 e le 20 Alunni % M F Tot Brot (pane) 12 8 20 Fleisch (carne) 8 5 13 Pizza 4 1 5 Nudeln (pasta) 21 16 37 Gemüse (verdura) 3 4 7 Suppe (zuppa) 1 0 1 Fast Food 2 1 3 Obst (frutta) 0 1 1 Snacks 3 2 5 Süßes (dolci) 2 3 5 Joghurt 1 2 3 Tot 57 43 100 100 90 80 70 60 50 40 M 30 F 20 10 Tot 0 In questa fascia oraria l'alimento che più viene consumato è ancora la pasta, al secondo posto c'è il pane (panini). Segue la carne. Inizia a essere rilevante anche il consumo di snack, di dolci e di fastfood. Costante il consumo di verdura. Rimane poco quello della frutta. Copyright © liceo italo svevo, 2013
24 Cosa mangio di solito dopo le ore 20.00 Alunni % M F Tot Brot (pane) 15 5 20 Fleisch (carne) 3 4 7 Pizza 5 4 9 Nudeln (pasta) 12 5 17 Gemüse (verdura) 3 4 7 Suppe (zuppa) 1 0 1 Fast Food 1 3 4 Obst (frutta) 0 1 1 Snacks 19 7 26 Süßes (dolci) 0 5 5 Joghurt 3 0 3 Tot 62 38 100 100 90 80 70 60 50 40 M 30 F 20 10 Tot 0 In questa fascia oraria la fanno da padroni assoluti i peggiori carboidrati (in rapporto all'ora): pane, snacks (patatine, salatini, grissini ecc.), pasta, pizza, dolci. Rimane costante il consumo di verdura. Quasi nullo quello della frutta. Copyright © liceo italo svevo, 2013
25 Parte III - Abitudini alimentari a livello settimanale Frequenza settimanale - cosa mangio/bevo… Alunni % M F Tot Frutta 8 5 13 Verdura 8 7 15 Carne 9 8 17 Dolciumi (cioccolata, ecc.) 8 8 16 Snacks 7 8 15 Softdrinks 8 8 16 Vino/birra 2 1 3 Superalcolici 1 1 2 18 16 14 12 10 8 6 M 4 2 F 0 Tot L’alimento consumato più frequentamente nel corso di una settimana è la carne, seguito dai dolciumi, dalle bevande gassate, dalla verdura, dalla frutta e infine, in netta minoranza, per fortuna da vino, birra e super alcolici. Copyright © liceo italo svevo, 2013
26 Frequenza settimanale - cosa mangio/bevo… in relazione alla provenienza delle famiglie Alunni % It De Miste AN Frutta 19,1 23,0 19,0 21,1 Verdura 15,2 20,1 17,7 17,8 Carne 15,8 14,6 14,0 10,8 Dolciumi 15,6 12,5 15,2 18,3 Snacks 13,6 10,7 12,7 12,9 Softdrinks 16,4 11,7 18,0 14,9 Vino/birra 3,3 3,9 1,8 3,4 Superalcolici 1,0 3,5 1,6 0,8 Tot 100 100 100 100 25 20 15 It 10 De 5 Miste AN 0 In questa tabella sono stati messi a confronto i vari gruppi di provenienza famigliare con il loro comportamento alimentare nei confronti di cibi freschi (frutta e verdura) e cibi di produzione industriale e/o tendenzialmente dannosi se assunti in quantità incontrollata. Riguardo a frutta e verdura, i migliori consumatori sono i giovani provenienti dalle famiglie tedesche. Assolutamente negativo, invece, il comportamento degli italiani. Riguardo agli altri cibi e bevande considerati, anche qui le famiglie tedesche sono tra le più "sane" - se si escludono gli alcoolici e i superalcoolici, dove invece mostrano un triste primato. In complesso le abitudini alimentari dei giovani italiani non sono delle migliori, unico punto positivo è il relativamente basso consumo di superalcoolici. Copyright © liceo italo svevo, 2013
27 Frequenza settimanale - cosa mangio/bevo... in relazione alla fascia d'età 10-13 Alunni % M F Tot Frutta 20,4 21,3 41,7 Verdura 14,5 15,8 30,3 Carne 13,0 12,0 25 Dolciumi (cioccolata, ecc.) 14,7 18,1 32,8 Snacks 14,4 14,8 29,2 Softdrinks 18,6 16,5 35,1 Vino/birra 2,8 1,5 4,3 Superalcolici 1,6 0 1,6 45 40 35 30 25 20 15 M 10 5 F 0 Tot In questa fascia d’età la frutta e la verdura vengono consumate abbastanza spesso (probabilmente grazie all'azione dei genitori). Purtroppo altrettanto spesso vengono consumati softdrinks, seguiti dai dolciumi e dagli snacks. Troppo spesso viene consumata la carne. Superalcolici, vino e birra non dovrebbero apparire per nulla in questa fascia d'età, ma purtroppo vengono invece consumati. Non c'è molta differenza tra lo stile alimentare dei ragazzi e quello delle ragazze, che si alimentano tendenzialmente in modo migliore (a parte i dolciumi) e che bevono pochissimo vino/birra e per nulla superalcolici. Copyright © liceo italo svevo, 2013
28 Frequenza settimanale - cosa mangio/bevo… in relazione all’età 14-17 Alunni % M F Tot Frutta 17,2 18,7 35,9 Verdura 15,5 17,1 32,6 Carne 17,1 14,8 31,9 Dolciumi (cioccolata, ecc.) 16,3 15,6 16,3 Snacks 14,0 12,3 26,3 Softdrinks 17,2 13,0 30,2 Vino/birra 2,0 2,0 4 Superalcolici 0,7 0,1 0,8 40 35 30 25 20 15 10 M 5 F 0 Tot In questa fascia d'età la situazione pende ancora di più a favore delle ragazze, che sembrano avere un'alimentazione più equilibrata dei loro coetanei maschi. Le ragazze aumentano il consumo di frutta e verdura superando quello dei maschi e diminuiscono quello di dolciumi, snacks e softdrinks. Ancora una volta il consumo di superalcolici è per le ragazze pressoché nullo. Il consumo di alcool è ancora limitato, ma in complesso maggiore che nella fascia d'età precedente. Copyright © liceo italo svevo, 2013
29 Quante volte durante la settimana mangio fastfood Alunni % M F Tot 1 volta 23,4 21,3 44,7 2 volte 11,3 9,6 20,9 3 volte 10,9 10 20,9 4+ volte 8,4 5,1 13,5 25 20 15 M 10 F 5 0 1 volta 2 volte 3 volte 4+ volte Qui entriamo in uno dei punti dolenti dell'alimentazione giovanile: il fastfood. I dati sulla frequenza settimanale del consumo di fastfood svelano che quasi la metà del campione esaminato lo mangia almeno una volta alla settimana. In complesso, quasi la metà dei giovani lo mangia tra le due e le tre volte alla settimana e un ragazzo su dieci lo mangia più di quattro volte alla settimana. Anche qui la differenza di comportamento alimentare va a favore delle ragazze, che si nutrono meno di cibo spazzatura, anche se il consumo rimane elevato. Copyright © liceo italo svevo, 2013
30 Quante volte durante la settimana mangio fastfood in relazione all’età 10-13 Alunni % M F Tot 1 volta 25,3 22,1 47,4 2 volte 12,6 10,5 23,1 3 volte 10,5 5,3 15,8 4+ volte 7,4 6,3 13,7 30 25 20 15 M F 10 5 0 1 volta 2 volte 3 volte 4+ volte In questa fascia d'età il consumo di fastfood è più basso rispetto alla media. Esso rimane però in complesso troppo alto. Anche qui i ragazzi mostrano abitudini alimentari peggiori delle coetanee. Copyright © liceo italo svevo, 2013
31 Quante volte durante la settimana mangio fastfood in relazione all’età 14-17 Alunni % M F Tot 1 volta 22,8 20,7 43,5 2 volte 11,0 9,0 20 3 volte 11,0 13,1 24,1 4+ volte 9,0 3,4 12,4 25 20 15 M 10 F 5 0 1 volta 2 volte 3 volte 4+ volte Nella fascia d'età 14 ai 17 anni si nota un aumento complessivo del consumo di fastfood. In particolare aumenta il gruppo dei ragazzi che lo mangiano almeno tre volte alla settimana. In questo caso sono proprio le ragazze a incrementare questo trend. Copyright © liceo italo svevo, 2013
32 Parte IV - Descrizione delle abitudini alimentari generali Velocità nel mangiare Alunni % M F Tot Lentamente 6,6 7,9 14,5 Normale 40,8 31,6 72,5 Veloce 8,7 4,1 12,9 80 60 Lentamente 40 Normale 20 Veloce 0 M F Tot Abbiamo chiesto agli intervistati di valutare la velocità alla quale mangiano. Ovviamente si tratta di un valore molto soggettivo, ma l'idea era quella di vedere come loro stessi si rapportavano al loro modo di mangiare (grado di soddisfazione). Come c'era da aspettarsi, la maggior parte degli intervistati sembra convinta di mangiare a velocità normale. Interessante è che però circa un terzo valuta il proprio modo di mangiare non regolare. Tra chi mangia troppo lentamente prevalgono le ragazze, mentre al contrario tra quelli che mangiano troppo velocemente prevalgono i ragazzi. Copyright © liceo italo svevo, 2013
33 Cosa piace di più Alunni % M F Tot Pasta 20,6 21,9 42,5 Pizza 15,2 11,5 26,8 Carne 9,0 4,9 14,0 Pesce 2,8 1,6 4,5 Patatine 2,4 1,6 4,0 Insalata 0,4 0,8 1,2 Dolce 1,2 0 1,2 Verdura 2,0 2,4 4,5 Frutta 0 0,8 0,8 45 40 35 30 25 M 20 F 15 Tot 10 5 0 Gli alimenti preferiti dagli intervistati sono decisamente pasta, pizza, carne. Interessante notare che pesce, patatine e verdure si contendono il posto successivo. Differenze di preferenza si notano tra femmine e maschi in rapporto al consumo di frutta e verdura, queste preferite dalle ragazze, mentre i ragazzi mangiano volentieri pizza, carne pesce, patatine e dolciumi. Ancora una curiosità: la pasta è la preferita in assoluto delle ragazze, ancor più che dai ragazzi. Mentre per la pizza la classifica si ribalta. Copyright © liceo italo svevo, 2013
34 Cosa piace di meno Alunni % M F Tot Verdura 24,9 24,9 49,8 Pasta 11,6 5 16,6 Pesce 4,4 10,5 14,9 Carne 5,5 5 10,5 Insalata 2,2 1,1 3,3 Patatine 1,1 1,1 2,2 Frutta 0,6 1,0 1,6 Dolce 0,6 0,5 1,1 60 50 40 30 Alunni M Alunni F 20 Alunni Tot 10 0 I dati sugli alimenti meno amati dal nostro campione mirano chiaramente alla verdura, che da sola è "odiata" da quasi la metà degli intervistati - a pari demerito tra femmine e maschi. Segue, e questa è una sorpresa, la pasta. Evidentemente si tratta di un alimento che viene o amato o odiato, senza vie di mezzo. Va però detto che a non apprezzarla sono per lo più i ragazzi, mentre le ragazze disdegnano il pesce più dei loro coetanei. Copyright © liceo italo svevo, 2013
35 Risultati dello studio Come già detto, la popolazione che abbiamo preso in esame non può ritenersi rappresentativa per tutti i giovani di quella fascia di età (10-17 anni). Però ci siamo resi conto che per alcuni aspetti i dati che abbiamo rilevato non si discostano molto da quelli che possiamo trovare nelle statistiche ufficiali per esempio dello Statistisches Bundesamt - che avevamo preso come punto di riferimento perché sopra le parti. Rispetto alle nostre ipotesi, che avevamo formulato in base alle nostre esperienze dirette e a quanto avevamo letto sull'argomento, abbiamo però avuto alcune sorprese. Riassumiamo di seguito i punti principali, divisi per settore di ricerca. Parte I - Descrizione della popolazione esaminata Le ragazze ed i ragazzi della scuola con peso nella norma sono in numero maggiore rispetto alla media tedesca. I giovani sovrappeso sono circa la metà della media tedesca - in particolare se ne discostano di molto le ragazze in senso positivo. I giovani sottopeso rientrano perfettamente nella norma, ma il rapporto tra maschi e femmine è invertito (più maschi che femmine) Qui siamo distanti da quanto ci aspettavamo, infatti la nostra ipotesi era quella di trovare un grande quantità di ragazzi in sovrappeso. Inoltre credevamo ce ne sarebbero stati di più tra quelli provenienti da famiglie tedesche. La situazione invece si è rivelata esattamente opposta. Riguardo ai ragazzi sottopeso, benché la situazione complessiva rispecchi la media in Germania, ci ha molto impressionato la percentuale dei giovani sottopeso nel gruppo 10-13 anni (40,9%), dove quasi la metà dei maschi è sottopeso. Inoltre in questo gruppo solo un giovane su due è normopeso. Il confronto dei due gruppi di età (10-13 e 14-17), in rapporto all'IMC, fa rilevare che la percentuale dei giovani sovrappeso aumenta leggermente all'aumentare dell'età (in particolare tra le ragazze), mentre la percentuale dei giovani sottopeso diminuisce drasticamente all'aumentare dell'età. Qui probabilmente gioca un ruolo anche lo sviluppo del corpo dei giovani, ma certamente anche il cambiamento della dieta alimentare. Il confronto tra i giovani provenienti da diverse famiglia ci ha mostrato che la nostra ipotesi in questo settore era sbagliata. Al contrario di quanto ci aspettavamo, i giovani sovrappeso provenienti da famiglie solo tedesche mostrano il tasso più basso. Quelli provenienti dalle famiglie solo italiane sono in una dimensione ancora accettabile, ma molto problematica è la percentuale rilevata nelle famiglie miste (IT+DE) e ancor di più in quella con genitori di altre nazionalità Nel caso dei giovani normopeso, percentuale migliore si riscontra nuovamente nelle famiglie tedesche, seguita da quella delle famiglie italiane. Anche qui è problematica la situazione delle famiglie con ambedue genitori di altre nazionalità, dove quasi un giovane su due non rientra nei parametri normali dell'IMC. Copyright © liceo italo svevo, 2013
36 Le famiglie miste presentano la maggiore percentuale (30,9%) di giovani sottopeso, superiore anche ai valori delle medie tedesche. Valutando i dati in complesso, quindi, risulta che i giovani delle famiglie tedesche sono quelli che mostrano il migliore equilibrio, seguiti da quelli delle famiglie italiane, che rimangono nella media statistica dei dati in Germania. Preoccupante è invece la situazione dei giovani delle famiglie miste, che mostrano percentuali negative in tutte e tre le categorie di IMC, seguite da quelle delle famiglie di altra nazionalità. Tutti questi dati confermano il trend rilevato nelle statistiche tedesche, che vede il problema del sovrappeso e del sottopeso dei giovani legato anche alla provenienza dei genitori, e quindi alla loro cultura alimentare e allo stato sociale (in genere chi emigra lo fa perché è in cerca di lavoro, quindi non appartiene ad uno stato sociale elevato). D'altra parte viene anche confermato che la cultura alimentare italiana è relativamente sana ed infatti i giovani provenienti dalle famiglie italiane riescono (pur presentando alcuni problemi che vanno sicuramente risolti) a rimanere nella media - e ciò nonostante lo stato sociale che li accomuna in gran parte a quello degli altri emigrati. Ciò che non viene confermato della nostra ipotesi iniziale - per lo meno guardando gli indici IMC - è che le famiglie tedesche abbiano un regime alimentare meno buono di quello italiano. Parte II - Abitudini alimentari quotidiane Circa un quarto degli alunni mangia da una a due volte al giorno, solo pochi mangiano più di 5 volte. Più della metà degli alunni è nella media e mangia tre o quattro volte al giorno. Qui la differenza di comportamento tra maschi e femmine non è significativa. Ci sono però differenze se si esaminano le fasce di età. Nella fascia di età tra i 10 e i 13 anni, infatti, gli alunni che mangiano in media 3-4 volte al giorno costituiscono il gruppo maggiore, ma ciò non è confortante, dato che si tratta solo del 49% dei giovani di quella fascia di età. Inoltre è molto preoccupante che il 36% di questi giovani mangiano solo 1-2 volte al giorno. Data la giovane età, è evidente che in questo gruppo l'irregolarità dei pasti è da riportare al comportamento errato dei genitori. Nella fascia di età tra i 14 e i 17 anni la situazione migliora, infatti gli alunni che mangiano in media 3-4 volte al giorno raggiunge il (65%). Ma rimangono ancora troppi (26%) i giovani che mangiano solo 1-2 volte al giorno. Esaminando le fasce orarie, cioè in quali momenti della giornata i giovani mangiano, appare evidente che solo relativamente pochi ragazzi fanno colazione (fascia oraria 6.00-8.00) e che complessivamente le ore in cui i ragazzi mangiano di più sono quelle tra le 12.00 e le 20.00 - quindi i pasti non sono distribuiti regolarmente durante la giornata. Non ci sono differenze rilevanti tra femmine e maschi. Nella fascia oraria tra le 12.00 e le 16.00 l'alimento più consumato, come c'era da aspettarsi, è la pasta, seguita dal pane (panini) e dalla carne. Interessante è rilevare che anche la verdura, seppur in modo molto relativo, viene apprezzata. Copyright © liceo italo svevo, 2013
37 Appare il fastfood. Dopo le 16.00, oltre agli alimenti già citati, inizia a essere rilevante anche il consumo di snack, di dolci e di fastfood. Costante il consumo di verdura. Rimane poco quello della frutta. Dopo le 20.00 abbiamo un problema che probabilmente è anche una delle cause dei casi di obesità giovanile. In questa fascia oraria la fanno da padroni assoluti i peggiori carboidrati (ovviamente in rapporto all'ora): pane, snacks (patatine, salatini, grissini ecc.), pasta, pizza, dolci. In realtà ci aspettavamo un decorso di questo tipo, perché la Gesamschule è una scuola a tempo pieno e la maggior parte dei ragazzi non mangia alla mensa, ma piuttosto quando torna a casa dopo le 16.00 o a cena. Qui l'intervento dei genitori dovrebbe essere sicuramente più oculato. Parte III - Abitudini alimentari a livello settimanale Come ci aspettavamo, l’alimento consumato più frequentemente nel corso di una settimana è la carne, seguito dai dolciumi, dalle bevande gassate, dalla verdura, dalla frutta e infine, in netta minoranza, per fortuna da vino, birra e super alcolici. Confrontando i vari gruppi di provenienza famigliare con il loro comportamento alimentare nei confronti di cibi freschi (frutta e verdura) e cibi di produzione industriale e/o tendenzialmente dannosi se assunti in quantità incontrollata, abbiamo constatato che riguardo a frutta e verdura, i migliori consumatori sono i giovani provenienti dalle famiglie tedesche - cosa che non ci aspettavamo - e che assolutamente negativo è, invece, il comportamento degli italiani. Riguardo agli altri cibi e bevande considerati, anche qui le famiglie tedesche sono tra le più "sane" - se si escludono gli alcoolici e i superalcoolici, dove invece mostrano un triste primato. In complesso le abitudini alimentari dei giovani italiani non sono delle migliori, unico punto positivo è il relativamente basso consumo di superalcoolici. Nella fascia d'età 10-13 la frutta e la verdura vengono consumate abbastanza spesso (probabilmente grazie all'azione dei genitori). Purtroppo altrettanto spesso vengono consumati softdrinks, seguiti dai dolciumi e dagli snacks. Troppo spesso viene consumata anche la carne. Superalcolici, vino e birra non dovrebbero apparire per nulla in questa fascia d'età, ma purtroppo vengono invece consumati. Rispetto allo stile alimentare tra ragazzi e ragazze non c'è molta differenza, ma queste ultime si alimentano tendenzialmente in modo migliore (a parte i dolciumi) e bevono pochissimo vino/birra e per nulla superalcolici. Nella fascia d'età superiore le ragazze aumentano il consumo di frutta e verdura superando quello dei maschi e diminuiscono quello di dolciumi, snacks e softdrinks. Ancora una volta il consumo di superalcolici è per le ragazze pressoché nullo. Copyright © liceo italo svevo, 2013
38 Il consumo di alcool è ancora limitato, ma in complesso maggiore che nella fascia d'età precedente. Il Fastfood è sicuramente uno dei punti dolenti dell'alimentazione giovanile. I dati sulla frequenza settimanale del consumo di fastfood svelano che quasi la metà del campione esaminato lo mangia almeno una volta alla settimana. In complesso, quasi la metà dei giovani lo mangia tra le due e le tre volte alla settimana e un ragazzo su dieci lo mangia più di quattro volte alla settimana. Anche qui la differenza di comportamento alimentare va a favore delle ragazze, che si nutrono meno di cibo spazzatura, anche se il consumo rimane elevato. Nella fascia d'età 10-13 il consumo di fastfood è più basso rispetto alla media in Germania, ma rimane in complesso troppo alto. Anche qui i ragazzi mostrano abitudini alimentari peggiori delle coetanee Nella fascia d'età dai 14 ai 17 anni si nota un aumento complessivo del consumo di fastfood. In particolare aumenta il gruppo dei ragazzi che lo mangiano almeno tre volte alla settimana. In questo caso sono proprio le ragazze a incrementare questo trend. Parte IV - Descrizione delle abitudini alimentari generali Abbiamo chiesto agli intervistati di valutare la velocità alla quale mangiano. Ovviamente si tratta di un valore molto soggettivo, ma l'idea era quella di vedere come loro stessi si rapportavano al loro modo di mangiare (grado di soddisfazione). Come c'era da aspettarsi, la maggior parte degli intervistati sembra convinta di mangiare a velocità normale. Interessante è che però circa un terzo valuta il proprio modo di mangiare non regolare. Tra chi mangia troppo lentamente prevalgono le ragazze, mentre al contrario tra quelli che mangiano troppo velocemente prevalgono i ragazzi. Gli alimenti preferiti dagli intervistati sono decisamente pasta, pizza, carne. Interessante notare che pesce, patatine e verdure si contendono il posto successivo. Differenze di preferenza si notano tra femmine e maschi in rapporto al consumo di frutta e verdura, queste preferite dalle ragazze, mentre i ragazzi mangiano volentieri pizza, carne pesce, patatine e dolciumi. Una cosa ci ha sorpresi: la pasta è la preferita in assoluto delle ragazze, ancor più che dai ragazzi. Mentre per la pizza la classifica si ribalta. Tra gli alimenti meno amati dal nostro campione spicca chiaramente alla verdura, che da sola è "odiata" da quasi la metà degli intervistati - a pari demerito tra femmine e maschi. Segue, e questa è una nuova sorpresa, la pasta. Evidentemente si tratta di un alimento che viene o amato o odiato, senza vie di mezzo. Va però detto che a non apprezzarla sono per lo più i ragazzi, mentre le ragazze disdegnano il pesce più dei loro coetanei. Copyright © liceo italo svevo, 2013
39 Conclusioni Il lavoro che abbiamo fatto ci ha confermato alcune idee, ma ci ha anche sorpreso con dati che non ci aspettavamo. Una cosa ci è sicuramente saltata all'occhio: non basta essere italiani per saper mangiare bene. E forse sono proprio i tedeschi, al momento, quelli che meglio sanno utilizzare gli insegnamenti della dieta mediterranea. Effettivamente molto dipende dall'educazione alimentare dei nostri genitori e dalla loro capacità di indirizzarci fin da piccoli. Non si tratta solo della cultura alimentare, ma anche di quella generale, che influenza tantissimo il nostro modo di vedere le cose, la nostra capacità di informarci e di analizzare le situazioni. Ma molto dipende anche da noi stessi. Raggiunta l'età nella quale ci rendiamo indipendenti, diventa importantissimo sapersi informare da soli, non lasciarsi trascinare dalla moda e da quello che fanno gli altri. Ragionare con la propria testa è alla base di tutto. Se guardiamo le statistiche sui giovani in Germania, ci rendiamo conto che la Gesamtschule "Francesco Petrarca" è un'isola dorata. Certo, con alti e bassi, con tanto da rivedere e migliorare, ma in complesso è una scuola sicuramente all'avanguardia per quanto riguarda la salute dei suoi alunni. Forse la chiave di tutto questo è proprio l'eterogeneità delle famiglie dalle quali provengono gli alunni. Proprio quel fatto che così spesso nelle scuole viene demonizzato, in fin dei conti risulta una risposta valida all'appiattimento della nostra società. Impariamo a mangiare insieme, a mangiare in modo diverso ed equilibrato, a rispettare le culture alimentari degli altri e ad integrarle nelle nostre, e riusciremo a migliorare noi stessi. La nostra speranza è che questo nostro studio possa essere di stimolo anche per altri giovani, affinché facciano un esame della propria situazione, così come noi abbiamo fatto della nostra. Copyright © liceo italo svevo, 2013
40 APPENDICE La dieta mediterranea I radicali liberi Il cibo spazzatura Copyright © liceo italo svevo, 2013
41 LA DIETA MEDITERRANEA Ai giorni d'oggi la dieta mediterranea è ormai diventata un modello nutrizionale fondamentale, i cui vantaggi sono indiscussi. Intorno agli anni 60' e 70' ebbe una battuta d'arresto e venne seguita poco perché ritenuta troppo povera rispetto ad altri modelli alimentari. Che sia vero il contrario lo dimostra anche il fatto che la dieta mediterranea è stata riconosciuta nel 2010 come “patrimonio culturale immateriale dell’umanità” dall’Unesco. Il termine ed il concetto di dieta mediterranea furono elaborati dal medico Ancel Keys, professore di Igiene ed Epidemiologia presso l’Università del Minnesota, nell'ambito del progetto "Seven Countries Study". Lo studioso aveva notato, già negli anni 40', che in Italia le malattie come l’infarto del miocardio avevano una bassissima incidenza. Per rilevarne le correlazioni con l'alimentazione egli mise a confronto i regimi alimentari di sette paesi: Finlandia, Giappone, Grecia, Italia, Olanda, Stati Uniti e l'allora Jugoslavia. Fu così possibile constatare che nei paesi con regime alimentare povero di grassi saturi (principalmente di origine animale) e ricco di grassi insaturi di origine vegetale (in particolare l'olio di oliva), carboidrati e vegetali la mortalità per infarto è effettivamente molto bassa. Altri studi, in cui furono inseriti anche Spagna e Marocco, confermarono le ricerche e nacque così il termine di "dieta mediterranea", riferito quindi in generale ai paesi del bacino mediterraneo. La dieta mediterranea è quindi un modello alimentare sano ed equilibrato: povera di carne, moderata di latticini e di pesce, ma abbondante invece di cereali, legumi, ortaggi e frutta. Questi alimenti nel giusto rapporto, garantiscono un adeguato apporto di carboidrati, proteine, grassi, vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la dieta mediterranea non prevede il consumo di grandi quantità di pane e pasta. Un ruolo più importante lo svolgono invece i legumi e i cereali e la scelta delle carni e dei peci: principalmente carni bianche e pesce azzurro, ricco di omega 3, che ha grande importanza per lo sviluppo del cervello, della retina ed aiuta a ridurre i livelli di colesterolo. Nella dieta mediterranea hanno una grande importanza anche le fibre, che stimolano l'attività motoria dell'intestino e la riduzione dei processi di assorbimento dei grassi. La dieta prevede anche un consumo molto moderato di vino rosso che ha un effetto antiossidante per la presenza di flavonoidi. L'elevato contenuto di antiossidanti fa della dieta mediterranea anche un ottimo metodo naturale contro l'invecchiamento del corpo e della pelle (*). Alcuni alimenti principali della dieta mediterranea - Cereali: hanno un posto privilegiato nella dieta i cereali integrali e i loro derivati. - Legumi: chiamati anche "la carne dei poveri", venivano spesso ingiustamente esclusi dalle diete o altamente sottovalutati. Hanno invece caratteristiche molto importanti, come una discreta presenza di carboidrati, una buona presenza di proteine, sali minerali, vitamine e fibre alimentari. - Frutta fresca e verdura: è opportuno consumare quotidianamente la cifra ideale di cinque porzioni di frutta e verdura. Un grandissimo vantaggio della frutta fresca e della verdura è che generano un senso di sazietà ma hanno un ridotto potere calorico. Sono molto importanti anche per la quantità di acqua che contengono, che va ad aggiungersi al consumo di acqua di cui ha bisogno ilo nostro corpo quotidianamente. Non è un caso, infatti, che il Copyright © liceo italo svevo, 2013
42 consumo di alimenti che contengono più acqua sia maggiore nelle calde giornate estive mediterranee. Altra cosa molto importante è che molti frutti contengono vitamina C e acidi ascorbici. Importante è consumare principalmente frutta di stagione. - Carne e pesce: in questa dieta si consiglia di consumare più pesce che carne. Il pesce, infatti, apporta un'ottima quantità di proteine, di acidi grassi essenziali e di alcuni sali minerali. Quanto alla carne, invece, è preferibile quella bianca rispetto a quella rossa. Ma la dieta mediterranea non è solo un regime alimentare, bensì anche uno stile di vita. Il "mangiar bene" mantiene il corpo sano, ma aiuta anche a contrastare gli stati depressivi, spinge a ritrovare l’equilibrio psicofisico messo a dura prova dal lavoro quotidiano e aiuta soprattutto a superare i momenti più difficili della vita. Simona Pisciotta e Davide Agnello (*) Se vuoi saperne di più su questo argomento leggi il capitolo "Radicali liberi". Copyright © liceo italo svevo, 2013
43 I RADICALI LIBERI La prima teoria sui radicali liberi e sul loro influsso sul corpo umano fu avanzata nel 1956 dallo studioso Denham Harman. Ulteriori studi confermarono che effettivamente i radicali liberi svolgono una pericolosa azione ossidante, che va ad influire su quasi tutti i costituenti dell’organismo. In particolare vengono colpiti il patrimonio genetico, cioè il DNA, e i mitocondri. I radicali liberi sono molecole che contribuiscono all’invecchiamento delle cellule. Essi sono un prodotto naturale del nostro metabolismo, ma vengono tenuti a freno, vengono equilibrati, dai sistemi antiossidanti presenti nel corpo. Uno squilibrio a favore dei radicali liberi provoca l'acutizzarsi di malattie del sistema immunitario, l'arteriosclerosi, i morbi di Parkinson e di Alzheimer, ma anche ad esempio l'invecchiamento della pelle. La difesa naturale del corpo contro i radicali liberi è la produzione di sostanze antiossidanti, cioè di sostanze chimiche che rallentano e prevengono l’ossidazione, come per esempio le vitamine A, B e C, ma anche tante altre. Nel corpo umano il radicale libero viene prodotto dopo una reazione chimica e la sua molecola viene messa in circolazione con almeno un elettrone spaiato. Questa incompletezza rende il radicale libero molto instabile e reattivo: esso si metterà subito alla ricerca della stabilità, che potrà raggiungere solo "aggredendo" una molecola stabile. Nel nostro corpo queste molecole instabili danneggiano gravemente le cellule. I radicali liberi hanno però un'azione negativa solo quando sono troppi, cioè il sistema antiossidante del corpo è "sovraccaricato" e non riesce più a controllarli. Il problema, quindi, è fare in modo che non se ne formino di più di quanto la natura ha previsto. Ma se la formazione dei radicali liberi è un processo naturale dovuto al normale processo metabolico, quali sono allora le cause di un loro eccesso di produzione? Sono tante, ma per lo più legate agli abusi alimentari, al consumo di droghe e alla vita moderna legata al consumismo: alcool, fumo di sigarette, farmaci, fumi di scarico nell'aria, pesticidi negli alimenti, spray vari, stress emozionali, radiazioni... Una delle cause di produzione in eccesso di radicali liberi e che purtroppo viene presa poco sul serio è il fumo: pensate, un solo tiro di sigaretta sprigiona nel nostro corpo circa 100 bilioni di radicali liberi! Non è un caso che l’invecchiamento cutaneo, che di per se è un processo naturale degli esseri viventi, in un fumatore sia molto più veloce: un fumatore comune a 40 anni sembra essere cinque fino a otto anni più vecchio di un non fumatore. Quando il derma, con l'avanzare dell'età, inizia a produrre sempre meno collagene ed elastina, si ha il cedimento della pelle. Il collagene è la principale proteina del tessuto connettivo, che rappresenta circa il 6% del peso corporeo umano, l'elastina è invece una sostanza che rende elastici i legamenti e la parete dei vasi arteriosi. La conseguenza è che l'elasticità della pelle diminuisce e si formano le rughe. Nell’uomo la pelle ha un processo di rigenerazione, ma questo con l’avanzamento dell’età diventa un ciclo sempre più lungo. Copyright © liceo italo svevo, 2013
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