Gen. Carlo CABIGIOSU - UNITRE Torino

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Gen. Carlo CABIGIOSU

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Salmān bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl
Re Fahad succede   Abd Allah     Saʿūd (Riyad, 31 dicembre
a re Kahlid nel    re dal 2015   1935) è re dell'Arabia Saudita
1982               al 2015       dal 23 gennaio 2015, il secondo
                                 re dei cosiddetti "Sette
                                 Sudayrī" dopo suo fratello
                                 Fahd.

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Il principe Mohammad è nato a Riyad il 31
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                                            terza moglie Fahda bint Falah bin Sultan Al
                                            Hithalayn. È fratello germano di Turkī,
                                            presidente del Gruppo saudita di ricerca e
                                            marketing. Il principe Moḥammad ha
                                            conseguito la laurea in giurisprudenza
                                            presso l'Università Re Sa'ud.

  d Mohammad bin
      Salman
Saudi Vision 2030. Nella sessione del consiglio dei ministri del 26 aprile 2016 ha presentato un piano strategico
elaborato dal Consiglio per gli affari economici e di sviluppo da lui guidato. I punti centrali della proposta sono
quelli economici, tra i quali: la trasformazione della Saudi Aramco in una holding, la costituzione di un fondo
sovrano di 2000 miliardi di dollari per il lancio di progetti di investimento sul territorio nei settori non
petroliferi, il turismo e l'intrattenimento.
Saranno aumentate tasse e tariffe: una sul valore aggiunto, una sui beni di lusso, i pedaggi stradali, il prezzo
della benzina e ridotte e razionalizzate le spese militari; ci saranno anche pesanti tagli sui sussidi. Secondo il
piano questo permetterà all'economia del regno di diventare indipendente, entro il 2020, dalla produzione e
dal prezzo del petrolio il cui calo negli ultimi mesi ha messo in difficoltà il bilancio pubblico.
benzina e                                                                                                       8
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LA RELIGIONE

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SAUDI ARAMCO

CONTROLLATA AL 100% DAL GOVERNO SAUDITA
GESTITA DA UN BOARD DI 11 MEMBRI (3 AMERICANI)
FA 33 MLD. $ DI GUADAGNI ALL’ANNO

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LAVORATORI STRANIERI IN SAUDI ARABIA
Official 2010 census figures stated that there were 8,429,401 expatriates out of
a total population of 27,136,977 or roughly 31 per cent of the total.

Pakistani 1,500,000
Indian 4,100,000
Egyptian 2,900,000
Yemeni 800,000
Bangladeshi[ 1,005,000
Filipino 1,020,000
Sri Lankan 600,000
Jordanian/Palestinian 260,000
Indonesian 1,500,000
Sudanese 500,000
Syrian 2,500,000
Turkish 200,000                                    IN ITALIA ca 5.000.000 mil.
Westerners 100,000
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Saudi state's execution of 47 Shia Muslim
protesters in January 2016

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LA RICCHEZZA
DELL’ARABIA SAUDITA

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VISION 2030

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I PROGETTI DEL PRINCIPE BIN SALMAN

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VISION 2030
- SI PROPONE DI VARARE UN PIANO DI RIFORME IN
  VARI CAMPI
- VUOLE AFFRANCARE L’ARABIA SAUDITA DALLA
  RENDITA PETROLIFERA
- FINE DEI SUSSIDI
- PRODUTTIVITA’, CAPITALE PRIVATO E
  TRASPARENZA
Lo stato impiega il 70% dei sauditi
SI’ a riforme sociali, no a riforme politiche
Incentivare il lavoro femminile
Quotazione del 5% di ARAMCO PARI A 2000-2500 MILIARDI$
Reinvestire in miniere, siderurgia, petrolchimica, industria manifatturiera,
Turismo, edilizia.
Industria della difesa
petrolchimica

Causa prima il crollo del prezzo del petrolio (da 80-100$ al barile a 36 $)
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IL GRATTACIELO DI RIJAD
                                  1 KM DI ALTEZZA

     I GRATTACIELI DEL
CENTRO DIREZIONALE DI RIJAD

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IL NUOVO PORTO A JEDDAH

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CENTRO FINANZIARIO «KING ABDULLAH» A RIJAD

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LA POLITICA ESTERA
  DEL REGNO DELL’ARABIA SAUDITA
  DESCRITTTTA DAL PRINCIPE AL FAISAL BIN ABDUL AZIZ AL SAUD
CAPO DEL SERVIZIO DI INTELLIGENCE DEL PAESE E MEMBRO DELLA
                       FAMIGLIA REALE

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PERCHE’ L’ARABIA SAUDITA RITIENE DI AVERE UN
             RUOLO GUIDA NELLA REGIONE
• E’ LA CULLA DELL’ISLAM (1,2 MILIARDI DI FEDELI nel mondo)

• E’ IL MOTORE ECONOMICO DEL MENA (MIDDLE EAST AND NORTH AFRICA)
  CON IL 20% DEL GDP E IL 50% DEL MERCATO AZIONARIO

• HA LE DUE MAGGIORI COMPAGNIE PETROLIFERE DELLA REGIONE
  (ARAMCO E SABIC)

• LA BANCA CENTRALE SAUDITA DETIENE LA TERZA RISERVA MONDIALE
  DI VALUTA ESTERA (850 MILIARDI$)

• L’ARAMCO GESTISCE LA MAGGIORE QUANTITA’ DI PETROLIO
  ESTRATTO AL MONDO E DETIENE LA MAGGIORE QUANTITA’ DI
  RISERVE PETROLIFERE

• HA FORZE ARMATE NUMERICAMENTE FORTI E MODERNAMENTE ARMATE

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E

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IL RUOLO GUIDA SI ESPLICA INTERVENENDO IN TUTTE LE SITUAZIONI
CHE MINACCIANO LA PACE DELLA REGIONE E CHE NE METTONO
IN PERICOLO IL PROGRESSO E CHE COINVOLGONO:

IRAN
LE MINORANZE SCIITE DI KUWEIT , LIBANO, YEMEN
IRAQ
IL CONFLITTO IN YEMEN
IL CONFLITTO IN SIRIA
EGITTO
BAHREIN
LA QUESTIONE ISRAELO-PALESTINESE

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IL RAPPORTO CON L’IRAN
• L’IRAN SI PROPONE COME GUIDA
• NON SOLO DELLA COMUNITA’ SCIITA,
  MA DI TUTTI I MAOMETTANI, NON SOLO
  DA UN PUNTO DI VISTA RELIGIOSO MA
  ANCHE POLITICO

• SI E’ FATTO PORTATORE DI OGNI ISTANZA ANTI OCCIDENTALE

• STA CERCANDO DI SVILUPPARE UN PROPRIO POTENZIALE NUCLEARE

• INTERFERISCE NEGLI AFFARI INTERNI NON SOLO DI PAESI A
  MAGGIORANZA SCIITA COME L’IRAQ E IL BAHREIN MA ANCHE CON
  MINORANZE SCIITE COME KUWEIT, LIBANO E YEMEN

• E’ PREOCCUPANTE ANCHE IL COINVOLGIMENTO DIRETTO NELLA
  GUERRA CIVILE IN SIRIA

• L’ARABIA SAUDITA AUSPICA IL SOPRAVVENTO DELLE FORZE MODERATE
  MA E’ PRONTA A FRONTEGGIARE ANCHE GLI ESTREMISTI LEGATI A
  KOMEINI E KAMENEI                                           46
L’ARABIA SAUDITA E L’IRAQ

• L’ARABIA RICONOSCE UN RUOLO CENTRALE
  ALL’IRAQ NEL MONDO ARABO

• OGGI TUTTAVIA E’ SOGGETTO AD UNA FORTE INFLUENZA IRANIANA

• VI SONO GRUPPI POLITICI E RELIGIOSI ORMAI STRETTAMENTE LEGATI
  ALL’IRAN CHE NE INFLUENZANO FORTEMENTE LA POLITICA

• L’ARABIA SAUDITA USERA’ OGNI MEZZO PER OPPORSI A QUESTA
  PROGRESSIVA SOTTOMISSIONE DELL’IRAQ ALL’IRAN

  IMBARAZZO DEGLI USA CHE SONO TRADIZIONALI ALLEATI DELL’A.S.
  MA CHE OGGI SONO IMPEGNATI CON L’IRAQ NEL CONTENIMENTO DI ISIS

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LA SITUAZIONE NELLO YEMEN

• L’INSTABILITA’ NELLO YEMEN RAPPRESENTA
  UN RISCHIO NON SOLO PER L’ARABIA SAUDITA,
  MA PER TUTTA LA REGIONE

• ANCHE QUI SI ESPLICA L’INTERFERENZA IRANIANA

• LE CARATTERISTICHE GEOGRAFICHE DELL’AREA FAVORISCONO LE AZIONI
  DI GRUPPI DI AL KEIDA COME AVVENUTO CON OSAMA BIN LADEN

• VI SONO ANALOGIE CON QUANTO AVVIENE IN PAKISTAN NELLE
  «TRIBAL AREAS»

• SONO IN CORSO SCONTRI IN CUI APPARE CHIARO IL SUPPORTO DI UOMINI
  E MEZZI IRANIANI AI QUALI SI OPPONE UN’ ALLEANZA A GUIDA SAUDITA

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OPERAZIONE « Decisive Storm «
Secondo Al Arabiya, i Sauditi hanno partecipato con 150.000 uomini e
100 aerei da combattimento. Altri 100 aerei circa sono stati dati da
Egitto, Marocco, Giordania, Sudan, Kuweit, Emirati Arabi, Qatar e
Bahrein.
L’operazione è stata conclusa nell’aprile del 2015.

GLI EVENTI PRECEDENTI

Dopo aver preso il controllo della capitale Sana'a nel settembre 2014 e
aver costretto Hadi alle dimissioni e alla fuga ad Aden tra gennaio e
febbraio 2015, gli Huthi hanno lanciato un'offensiva per estendere il
loro controllo nelle province meridionali. Il 25 di marzo l'offensiva degli
Huthi, alleati con forze militari fedeli a Saleh, è arrivata alle porte di
Aden, la sede del governo di Hadi; Hadi è fuggito in Arabia Saudita lo
stesso giorno. Il giorno seguente, con l’Operazione « Decisive Storm»
una coalizione militare guidata dall'Arabia Saudita è intervenuta
militarmente con attacchi aerei contro gli Huthi per restaurare il
deposto governo di Hadi.                                                  49
HUTI

       GOVER

               AL KAIDA

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PERDITE

7.400–16.200 morti in Yemen
(4.125–10.000 civili)
500 morti in Arabia Saudita
40.000 feriti
3.154.572 profughi

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Yemen's former president                  Yemen's President Abdrabbuh Mansur Hadi
Ali Abdullah Saleh                        in Riyadh, Saudi Arabia, 7 May 2015
allied with Houthis

Crown Prince Mohammad bin Salman
(right) is considered the architect of the war
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in Yemen
Aproffittando del caos creatosi nel paese, AQAP
 (Al Qaida nell a penisola arabica)
si è impadronita della città di MUKALLA, e delle
vicine infrastrutture portuali di trasporto e militari.
Al Qaida ha inoltre liberato 300 prigionieri jihaidisti
e 1200 carcerati comuni dalla prigione di TAIZ nel
giugno del 2015, prigione che era divenuta una
centrale addestrativa per Al Qaida.

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FORZE ARMATE SAUDITE
Il Regno dell’Arabia Saudita ha una delle migliori Forze
Armate del Medio Oriente.

Il Regno spende il 25% del suo budget (88 milardi di $)
per le sue forze armate.

Ha quasi 700.000 uomini in servizio, di cui 300.000
nell’Esercito, 200.000 nella Guardia Nazionale, 25000
tratti dalle tribù. La Marina ha 60.000 uomini e le forze
aeree 40.000.

Ha anche 63.000 civili e dispone di un robusto Servizio
di Intelligence.                                      54
LIBANO

LA LUNGA MANO DELL’IRAN
IN LIBANO E’ IL MOVIMENTO DEGLI HEZBOLLAH

AGISCONO IN SUPPORTO DIRETTO DEL REGIME DI ASSAD IN
SIRIA

SVOLGONO UN RUOLO DESTABILIZZANTE IN LIBANO

SONO UNA MINACCIA PER ISRAELE

L’ARABIA SAUDITA SOSTIENE LE FORZE ARMATE E IL GOVERNO
LIBANESE CON CONSISTENTI AIUTI ECONOMICI

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IL CONFLITTO IN SIRIA

L’ARABIA SAUDITA ESPRIME FORTI
CRITICHE A TUTTE LE
MAGGIORI POTENZE, RUSSIA, AMERICA, CINA PER NON
AVERE COSTRETTO ASSAD A RECEDERE DALLA
REPRESSIONE

ESISTE COMUNQUE IL RISCHIO CHE L’INSTABILITA’ SI
PROPAGHI A LIBANO, GIORDANIA E ISRAELE, TURCHIA E
IRAQ

NON SI ESPRIME IN MODO CHIARO CONTRO L’ISIS

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L’EGITTO
E’ UN TRADIZIONALE ALLEATO
DELL’ARABIA SAUDITA

DOPO LA DEPOSIZIONE DI MUBARAK DISPOSE UN
SOSTEGNO DI 4 MLD.DI DOLLARI AL NUOVO GOVERNO,

MA NON GRADI’ L’IMPRONTA ESTREMISTA DEI
«FRATELLI MUSSULMANI»

QUANDO IL GEN. AL SISI SALI’ AL POTERE IL
CONTRIBUTO A SUO FAVORE FU DI 5 MLD. DI DOLLARI

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IL BAHREIN
E’ IL PAESE GEOGRAFICAMENTE E
STORICAMENTE PIU’
VICINO ALL’ARABIA SAUDITA

DOPO LA RIVOLUZIONE KOHMEINISTA IN IRAN LA COMUNITA’
SCIITA E’ STATA SOBILLATA ALLA RIVOLTA

IL GOVERNO IRANIANO HA DICHIARATO CHE IL BAHREIN E’ UNA
SUA PROVINCIA

LA CONFERENZA DEGLI STATI DEL GOLFO E’ INTERVENUTA CON
PROPRIE TRUPPE PER SEDARE I MOTI E CON 10 MLD.$ DI AIUTI AL
GOVERNO

L’ARABIA SAUDITA NON ASSISTERA’ INERTE AD ALTRI TENTATIVI
IRNIANI DI MUTARE LO STATUS QUO
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LA QUESTIONE
 ISRAELO PALESTINESE

L’ARABIA SAUDITA HA RIFIUTATO UN SEGGIO NEL CONSIGLIO DI
SICUREZZA DELL’ONU IN SEGNO DI DISACCORDO CON LE POLITICHE
RIGUARDANTI LE DECISIONI SUL TEMA

MILIONI DI $ SONO STATI DEVOLUTI ALL’AUTORITA’ PALESTINESE PER
LA COSTRUZIONE DI OPERE PUBBLICHE NELLA STRISCIA DI GAZA E
ALTROVE

L’IMPEGNO E’ A FAVORE DELLA «TWO STATES SOLUTION»

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LA VERA FORZA DELL’ARABIA SAUDITA : IL PETROLIO

- PUO’ PERMETTERSI DI VENDERE A BASSO COSTO

- NON PIU’ ECONOMICO PER GLI USA LA
  PRODUZIONE DELLO    «SHALE OIL»

- RIDUCENDO LE QUOTE VENDUTE DA RUSSIA E IRAN
- FORNENDOLO A PREZZO DI COSTO AI PAESI AMICI

- GRAZIE ALLE SUE ENORMI RISERVE PUO’ AUMENTARE
  LA PRODUZIONE SENZA PARTICOLARI LIMITI

- SI E’ OPPOSTA ALLA DELIBERA OPEC DI RIDURRE LA
  PRODUZIONE PER RIALZARE I PREZZI
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CONCLUSIONE

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- SIAMO DI FRONTE AD UN GIGANTE ECONOMICO CON VASTE
  AMBIZIONI DI POTERE

- INIZIA AD EVOLVERE VERSO MAGGIORE LIBERTA’, MA SEMPRE IN
  REGIME DI MONARCHIA ASSOLUTA

- FORTEMENTE INFLUENZATO DA LLA SUA POSIZIONE RELIGIOSA

- IL SUO NEMICO «NATURALE» È L’IRAN

- TOTALMENTE DIPENDENTE DALLA MANODOPERA STRANIERA

- IL PROGETTO «VISION 2030» SALTO NEL FUTURO

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