Chimica applicata al suolo - Maria-Beatrice Coltelli Suolo: composizione e caratteristiche Rifiuti ed inquinamento del suolo Bonifica dei siti ...

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Chimica applicata al suolo
                   Maria- Beatrice Coltelli

Suolo: composizione e caratteristiche

Rifiuti ed inquinamento del suolo

Bonifica dei siti contaminati
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LA CROSTA TERRESTRE

                                        Il nucleo (che inizierebbe a circa 2900 km di
                                        profondità) è formato da ferro e nichel, con la parte
                                        più interna allo stato solido nonostante le
                                        temperature elevatissime a causa della spaventosa
                                        pressione (oltre 1.500.000 atmosfere), mentre quella
                                        più esterna si mantiene allo stato liquido.
                                        Il mantello invece si compone di ossidi e solfuri
                                        metallici nella parte più interna e da silicati di
                                        magnesio in quella più esterna.
                                         Infine c’è la crosta, che è la parte a cui noi ci
Componenti principali della Litosfera   interessiamo. Essa infatti, definita più propriamente
                                        Litosfera, è uno strato avente una profondità che in
 Ossigeno              45.5 %           media non supera i 100 km, ma è formato
                                        prevalentemente da silicati e da ossidi di alluminio.
 Silicio               27.2 %           Quindi, anche se può non sembrare, l’alluminio è
 Alluminio             8.3 %            abbondantissimo in natura, infatti è il terzo elemento
                                        più diffuso, dopo l’Ossigeno ed il Silicio. Da solo
 Ferro                 6.2 %            costituisce circa l’8% della massa totale della Litosfera
                                        (tab. 1) e questo, tradotto in numeri significa una
 Calcio                4.6 %
                                        quantità di alluminio disponibile pari a circa 2 miliardi
 Altri Elementi        8.2 %            di miliardi di tonnellate.
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ROCCE
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I metalli pesanti sciolti nell’acqua del suolo si adsorbono sulla superficie dell’argilla

L’argilla forma colloidi idrofobi
Componente organica del suolo: il contenuto di carbonio diminuisce con la profondità

HUMUS scuro dalla decomposizione di piante:  costituito da:
• Cellulosa ed emicellulosa parzialmente decomposte
• Residui di lignina
• Residui di proteine

                                                                 C di O2 scarso al suolo
   Formano colloidi idrofili
                                                                 C di CO2 alta al suolo

Acido umico

                                                                  Acido fulvico
                                  Strutture schematiche
Acidità e Capacità di scambio cationico (CEC) del suolo

CEC (cation exchange capacity) : quantità di cationi che sono adsorbiti in modo
reversibile per unità di massa del materiale (asciutto)

Per comune argilla la CEC varia tra 1 e 150 centimoli /kg (cmol/kg).

Dipende fortemente dall’area superficiale per grammo di minerale.

I valori di CEC della componente organica del suolo sono alti, anche di 400 cmol/kg,
Per via della presenza dei numerosi gruppi -COOH

pH del suolo: può variare notevolmente

I terreni normali che contengono carbonati hanno un valore di pH compreso tra 7,5 ed 8.
Acidificazione dovuta alle piogge acide.
calcinazione
Salinità del suolo

Climi aridi: accumulo di Sali in superficie a causa dell’evaporazione.
Poca materia organica.
SEDIMENTI: strati di minerali e particelle organiche , spesso a grana fine, presenti sul
fondo di corpi idrici naturali come i laghi, i fiumi e gli oceani
elle organiche

SAV (o AVS)= solfuro acido volatile = ione solfuro disponibile a complessarsi con i metalli.
Siti industriali inquinati anche 500 micromoli di Zolfo per grammo
Sedimenti incontaminati provenienti da ambienti ossidanti 0,01 micromoli/g
Halifax Harbour
RIFIUTI
I rifiuti solidi urbani sono solo il 23% del totale.
Italia            Toscana

• 301,338 Km2                  • 22,997 Km2 (7,6%)

• 56.995.744* (2001)           • 3.460.835* (2001) (6%)

• 31.149.584 t (2004)          • 2.492.000 t(2004)

• 533 kg/ab/anno               • 693 kg/ab/anno

*) nel 2004 circa 58.450.000   *) nel 2004 circa 3.595.000
NORMATIVA

Decreto Ronchi: rifiuto come risorsa; responsabilità condivisa ; avvio
della gestione del riciclo
                                              Decreto 22/1997 Ronchi

Il decreto Ronchi si basa su tre principi:

                            recupero, riutilizzo e riciclo

Lo scopo finale è quello di ridurre al minimo la quantità di rifiuti da smaltire in
discarica, mediante la prevenzione della loro produzione.

Ai fini di una corretta gestione il decreto impegna quindi le autorità competenti a
favorire la riduzione dello smaltimento finale attraverso: il riutilizzo, il riciclo e altre
forme di recupero per ottenere materia prima seconda dai rifiuti; l’adozione di
misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano
l’impiego di materiali recuperati per favorire il mercato degli stessi; l’impiego dei
rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.
DLgArt. 152/2006 -smaltimento dei rifiuti-

3. Lo smaltimento dei rifiuti é attuato con il ricorso ad una rete integrata ed
    adeguata di impianti di smaltimento, attraverso le migliori tecniche
    disponibili e tenuto conto del rapporto tra i costi e i benefici complessivi,
    al fine di:

    a) realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non
       pericolosi in ambiti territoriali ottimali;

    b) permettere lo smaltimento dei rifiuti in uno degli impianti appropriati
        più vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i
        movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico
        o della necessità di impianti specializzati per determinati tipi di
        rifiuti;

    c) utilizzare i metodi e le tecnologie più idonei a garantire un alto
        grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica.

                                http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/06152dl.htm
D.Lgs 205/2010

(Modifiche all’articolo 179 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152)
    1. L’articolo 179 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è sostituito dal
         seguente: Articolo 179(Criteri di priorità nella gestione dei rifiuti)
          La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente gerarchia:

         a) prevenzione;
         b) preparazione per il riutilizzo;
         c) riciclaggio;
         d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia;
         e) smaltimento.

         2. La gerarchia stabilisce, in generale, un ordine di priorità di ciò che costituisce
         la migliore opzione ambientale. Nel rispetto della gerarchia di cui al comma 1,
         devono essere adottate le misure volte a incoraggiare le opzioni che
         garantiscono, nel rispetto degli articoli 177, commi 1 e 4, e 178, il miglior
         risultato complessivo, tenendo conto degli impatti sanitari, sociali ed economici,
         ivi compresa la fattibilità tecnica e la praticabilità economica.
         3. Con riferimento a singoli flussi di rifiuti è consentito discostarsi, in via
         eccezionale, dall’ordine di priorità di cui al comma 1 qualora ciò sia giustificato,
         nel rispetto del principio di precauzione e sostenibilità, in base ad una specifica
         analisi degli impatti complessivi della produzione e della gestione di tali rifiuti sia
         sotto il profilo ambientale e sanitario, in termini di ciclo di vita, che sotto il profilo
         sociale ed economico, ivi compresi la fattibilità tecnica e la protezione delle
         risorse.
RACCOLTA                          frazione          COMPOSTAGGIO                            compost
                                     umida                                                     grigio

indifferenziata   SELEZIONE        CDR                   TERMOVALORIZZAZIONE                 energia elettrica e
                                                                                                  calore
                                    frazione             DISCARICA
                                     inerte

                                                                                                 scarti
                  organico                COMPOSTAGGIO                    compost
                                                                           verde
                   carta e                SELEZIONE E
differenziata      cartone               TRATTAMENTO                      prodotti
                                                                         cellulosici
                  multimateriale          SELEZIONE E
                                         TRATTAMENTO                      vetro, plastica,
                                                                          alluminio, ecc.

                  PIATTAFORMA DI         ferro, legno, ecc.
 ingombranti         SELEZIONE
Il riciclo dei materiali da imballaggio
RICICLO DEI MATERIALI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
                           Consorzi di filiera

 Carta
                                  COMIECO
Legno
                                  RILEGNO
Plastica
                  CONAI          COREPLA
 vetro                                                      aziende
                                 COREVE
acciaio                          Consorzio Nazionale
                                 Acciaio
alluminio                         CIAL

                        Accordo Quadro
                        ANCI-CONAI

                Enti locali                     cittadini
Termovalorizzazione
Sistemi di abbattimento
Ionizzazione e raccolta di particelle liquide e solide su
un elettrodo
Scrubber ad umido
Selective non catalytic reaction

  Selective catalytic reaction
Si usa ammoniaca o urea. Il processo catalitico è più costoso però permette di
raggiungere valori di concentrazione di NOx più bassi.
RIFIUTI
Considerazioni finali
• Assenza di protocolli standard per l’esecuzione
  del monitoraggio nelle varie matrici
  ambientali.
•Percolato                         •Biogas
Complesso di prodotti liquidi,     Gas che si forma per
derivati dalla lisciviazione dei   decomposizione anaerobica
rifiuti da parte delle acque       dei rifiuti e comporta la
meteoriche                         produzione di una miscela
                                   gassosa composta
                                   principalmente da CH4 e CO2
Per biogas si intende il prodotto di degradazione naturale della materia organica, che nel
nostro caso rappresenta una frazione del rifiuto che entra in discarica. Il processo di
degradazione avviene ad opera di specifici batteri presenti nella biomassa dei rifiuti in
particolari condizioni ambientali.

Martín S. (1997) specifica la differenza tra landfill gas e biogas, che si verifica al momento
del campionamento. Infatti se il pozzo di estrazione non è sigillato saldamente, al momento
del campionamento può penetrare l’aria atmosferica a causa della pressione negativa.
Definisce quindi landfill gas la miscela gassosa che si forma all’interno della discarica e che
non viene modificata in alcun modo dall’aria esterna e biogas la miscela gassosa estratta e
che quindi può aver subito una modifica in composizione

                                                               Biogas
             Landfill gas:   50-70% CH4                       49% CH4
                             20-50% CO2                       32.7% CO2
                              4-20% N2                         15.4% N2
                                                                2.9% O2

                                          Aria: 21%
                                          O2     79%
                                          N2
Numerosi studi sulle discariche hanno dimostrato che la stabilizzazione dei rifiuti
avviene attraverso 5 fasi sequenziali e distinte.
La quantità del percolato e le sue caratteristiche chimiche, così come quelle del
biogas generato da una discarica, variano da una fase all’altra e riflettono i processi
chimici e chimico-fisici che avvengono nel corpo rifiuti.
Prima fase : aerobia 70-80°C

CH2O +O2  CO2 + H2O

Seconda fase: acida aerobia     pH 5,5-6,5

Fermentazione acida che genera ammoniaca, idrogeno e CO2

2 CH2O  CH3COOH

Terza fase: anaerobia o metanogena

Inizia 6 mesi dopo l’interramento e si protrae per diversi anni. I batteri
decompongono gli acidi e il pH va a 7-8

CH3COOH  CH4 + CO2
Obiettivo del sistema di captazione è quello di impedire la
fuoriuscita del biogas e del percolato dalla superficie della discarica.

Tuttavia le discariche per RSU rappresentano una importante fonte
d’inquinamento atmosferico, anche quando è presente un sistema
                   di captazione e/o combustione.

      La causa : diffusione del biogas dal suolo della discarica
BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI

TECNICHE                                     Solidificazione:
                                             precipitazione, inertizzazione
• CONTENIMENTO O IMMOBILIZZAZIONE            in cemento portland o vetro

              COPERTURE E DIAFRAMMI

• MOBILIZZAZIONE (evaporazione o lavaggio)

• DISTRUZIONE ( incenerimento)
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