Fortifying the Island at the time of the viceroy Ferrante Gonzaga (1536-1546): sites, master builders and designers, clients - RiuNet
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Defensive Architecture of the Mediterranean. XV to XVIII centuries / Vol I / Rodríguez-Navarro (Ed.) © 2015 Editorial Universitat Politècnica de Valencia DOI: http://dx.doi.org/10.4995/FORTMED2015.2015.1672 Fortifying the Island at the time of the viceroy Ferrante Gonzaga (1536-1546): sites, master builders and designers, clients Emanuela Garofalo Università degli Studi di Palermo, Scuola Politecnica, Dipartimento di Architettura, Palermo, Italy, emanuela.garofalo@unipa.it Abstract The ten-year government of Ferrante Gonzaga marks a crucial time in the process of modernization of fortifications on the largest island of the Western Mediterranean. Even if the cornerstones of the strategy pursued and the projects undertaken to realize an adequate defense system have already been highlighted by previous studies, and it is well-known how much the viceroy himself and the royal engineer Antonio Ferramolino participated in resolving the longstanding problem, new interesting data emerge from research on the archival collections of Tribunale del Real Patrimonio, kept in the State Archive of Palermo. Using this mostly unpublished documentation, the paper focus on building sites started during this decade, looking at aspects related to construction as well as to organization and functioning, and on the intertwining of skills and responsibilities of the various actors involved in the various phases, from design to execution. The information included in the documents allows us to clarify the state of the art of fortification works undertaken in the main Sicilian cities during that decade, providing technical and financial data, but also information on the measures that were adopted to guarantee efficiency and promptness on the sites. Moreover, this knowledge forms a good basis for a new analysis of the roles played by the different people involved. Keywords: Ferrante Gonzaga, Antonio Ferramolino, Sicily, building sites. 1. Introduzione Il decennio di governo di Ferrante Gonzaga difesa nell’azione di governo di quest’ultimo, (1536-1546) in qualità di viceré di Sicilia si nonché la concentrazione di sforzi finanziari e colloca in un momento cruciale dello scontro progettuali sull’ammodernamento e messa a politico-militare tra Carlo V e Solimano il sistema delle fortificazioni dell’isola. Magnifico, dal 1536 alleato con i Francesi. Occorre a questo punto precisare che non si Altrettanto cruciale è il ruolo assegnato all’isola trattava tuttavia di partire da zero, trovando nella strategia militare imperiale, come presidio l’azione promossa da Gonzaga un importante difensivo avanzato nel Mediterraneo (Giarrizzo, precedente nel programma di interventi e nei 1989; Giuffrida, 1999). La particolare cantieri avviati dal suo predecessore, Ettore congiuntura storico-politica e le esigenze che ne Pignatelli duca di Monteleone (Vesco, 2009- derivavano, quindi, hanno sicuramente giocato 2010). Allo stesso modo, sulle solide basi poste un ruolo determinante nella scelta di conferire il da Gonzaga, spetterà al suo successore Juan de prestigioso incarico di viceré di Sicilia a un Vega portare a termine la difficile impresa, uomo d’armi e fedelissimo dell’imperatore come introducendo diverse novità. Il dispendioso e Gonzaga (Gosellini, 1574; Capasso, 1905-1906), non sempre lineare processo di giustificando inoltre la centralità della questione 69
ammodernamento e implementazione delle Milazzo, nonché a un complessivo ripensamento difese dell’isola al principio dell’età moderna è del sistema difensivo di Palermo «nella quale quindi frutto dell’intreccio delle visioni non era cosa di buono». Relativamente a strategiche e progettuali portate avanti, come in quest’ultima, Gonzaga si attribuisce il merito di una ideale staffetta, dai tre viceré e da altrettanti averla dotata di un fitto circuito di bastioni, ingegneri militari di nomina imperiale (Pietro nonché di aver escogitato un astuto espediente Antonio Tomasello, Antonio Ferramolino e per accelerare il processo di realizzazione del Pedro Prado) succedutisi nel delicato incarico fossato mancante. quasi con la stessa cadenza dei primi (Giuffrida, Le principali preoccupazioni erano state destate 2007). infine dalla costa orientale «come quella, che L’importanza strategica e la mole delle opere dava più facile adito, […] per essere dotata di intraprese pressoché simultaneamente in diversi bellissimi porti, di Città principali, per essere capisaldi del territorio siciliano negli anni del paese fertilissimo et piano». Qui, al Gonzaga, nonché la modernità delle strutture soddisfacente assetto riscontrato a Siracusa si progettate, è comunque innegabile, così come è contrapponeva l’abbandono nel quale versavano a nostro avviso la centralità della visione le strutture difensive a Messina e a Catania, strategica complessiva dallo stesso brevemente nonché l’indifendibile porto di Augusta. A tali delineata, in particolare nelle due note relazioni criticità si era posto rimedio avviando indirizzate all’imperatore nel 1537 e a fine innanzitutto un’alacre attività costruttiva per la mandato, nel 1546 (Dufour, 1999). Tali difesa di Messina, dal momento che «quella documenti restano le fonti primarie per occupata, si può dire che fusse occupata la conoscere il pensiero del viceré sulla questione, chiave di esso (regno) et del regno di Napoli». con alcuni ripensamenti tra la prima e la seconda L’importanza strategico-militare attribuita dal relazione. Gonzaga a Messina emergeva già nella precedente relazione del 1537. 1.1 La difesa dell’isola nella Relazione delle Relativamente alla città di Catania, invece, se cose di Sicilia (1546) nel documento del 1537 la valutava indifendibile In sintesi, dopo aver enfaticamente enunciato un e da abbandonare in caso di invasione, tale cambio di strategia nella valutazione convincimento mutò radicalmente negli anni dell’importanza da attribuire alle diverse successivi, come appare evidente nella relazione piazzeforti, nella Relazione delle cose di Sicilia del 1546. La ricchezza del sito e la possibilità di (Gonzaga, ed. 1896) Gonzaga illustra la sopperire alle carenze del porto per la vicinanza condizione delle tre coste - di levante, di quello di Augusta, nonché l’impegno preso tramontana e mezzogiorno -, lo stato dell’arte al dalla città a finanziare l’impresa con 40.000 momento del suo arrivo e i cantieri avviati per scudi – oltre alle pressioni esercitate dall’élite rimediare alle principali carenze riscontrate. Se locale - lo avevano persuaso ad avviare un trascurabile appariva l’assetto della costa progetto di fortificazione, portato «in assai buon meridionale, «per non avere alcun ridotto nel termine» al momento della sua partenza. quale Armata possa firmarsi» e per l’assenza di Procedendo verso sud, si presentava poi la fortezze delle quali il nemico potesse spinosa questione del porto di Augusta «il qual impossessarsi, sulle altre due si erano per esser tanto grande che più tosto si può concentratati tutti gli sforzi. chiamar Golfo». Per le difficoltà e l’eccessiva Lungo la costa settentrionale, protetta comunque spesa che avrebbe richiesto l’attuazione di un dalla presenza di «montagne asprissime» a programma di fortificazione, la risoluzione presa ridosso della stessa, si era posta particolare cura era stata di puntare sul potenziamento delle al completamento delle strutture difensive di strutture difensive delle tre città esistenti intorno Trapani, «fortificata dalla parte di terra molto al grande porto, Catania e Siracusa, a nord e a bene, ma dalla parte di mare apertissima», e di sud, Lentini un po’ arretrata in posizione 70
centrale. In merito a quest’ultima, all’iniziale bastione secondo il progetto dell’ingegnere idea di fortificare una parte dell’abitato si era Ferramolino e le opere per «voltari rustici lu sostituita, per i guasti causati dal terremoto del dammuso di la porta di lisola»3. Dal 1542 1542, l’ipotesi di una ricostruzione complessiva compaiono notizie circa le opere di della città in altro sito, questione in realtà ancora fortificazione nella città di Catania, dagli accordi irrisolta al momento della partenza di Gonzaga per la spesa di 40.000 scudi erogati dalla stessa dall’isola e che avrà un diverso epilogo con la città, all’approntamento di disegni da parte di fondazione di Carlentini negli anni di De Vega Ferramolino, all’invio di un adeguato numero di (Aricò, 2012). pirriaturi (maestri cavatori) per la costruzione di un baluardo. Oltre che per Catania, dalla stessa Per Siracusa, infine, sebbene proponesse un lettera si apprende che Ferramolino aveva restringimento della fortezza - riferendosi forse contemporaneamente realizzato disegni per le alle strutture all’ingresso della città dalla parte fortificazioni di Lentini e di Noto. Relativamente del Forte Casanova (Dufour, 1999) - la reputava a quest’ultima, si segnala la presenza in uno dei «forte nel modo che la sta», avendo promosso volumi dell’«Instructione et ordinatione di come ulteriore precauzione per la sicurezza dei quanto si havirà di exequiri per li magnifici territori limitrofi e a copertura della stessa deputati eletti a la cura di li fabrichi», emanata Siracusa la fortificazione della città di Noto, dallo stesso Gonzaga il 31 maggio del 1542, che nell’immediato entroterra. osserveremo più dettaglio di seguito. 2. Lo stato dell’arte attraverso le Lettere Le ingenti opere avviate a Palermo, sono Viceregie invece citate soltanto in una lettera del 31 Se la relazione del 1546 fornisce quindi un dicembre 1541, da Gonzaga indirizzata a efficace quadro d’insieme delle problematiche Ferramolino, nella quale lamentando i lenti affrontate e delle strategie perseguite, utili progressi delle fabbriche auspicava che dalla precisazioni sullo svolgimento del programma, presenza dello stesso in cantiere derivasse una la sequenza delle opere e gli obiettivi raggiunti si accelerazione. ricavano dal corpus delle Lettere Viceregie Due lettere affrontano la questione della relative al governo di Gonzaga, fino ad oggi solo costruzione di una torre a difesa del caricatore di parzialmente indagato2. Agrigento, questione per la risoluzione della Nel 1537 si concentra innanzitutto una serie di quale il viceré aveva inviato nel marzo del 1543 disposizioni relative alla città di Messina, dove l’ingegnere Ferramolino, col mandato di fornire alle riparazioni, innalzamento di mura e disegni e istruzioni, verificando inoltre il prezzo parapetto nel preesistente castello del Salvatore - fissato per l’acquisto di calce e pietra e per la ancora sulla scorta delle disposizioni lasciate manodopera. L’opera in realtà era in agenda già dall’ingegnere Tomasello - e in quello di da tempo, come testimonia tra l’altro una Matagrifone, si aggiunge la costruzione di due supplica indirizzata al viceré il 12 dicembre del nuovi bastioni, della “cardilla” e nella torre di 1541. Sull’argomento Gonzaga tornerà nel Don Blasco. Ai lavori in atto nelle fortezze di maggio del 1546, per rendere esecutive le Messina si riferiscono inoltre le disposizioni disposizioni provenienti dallo stesso imperatore, contenute in diverse lettere, tra 1540 e 1546, per su sollecitazione dell’Università di Agrigento. lo più inerenti l’erogazione dei fondi necessari Per imprimere una accelerazione ai cantieri alla prosecuzione delle fabbriche, confermando avviati, infine, il viceré aveva in più nel complesso la centralità attribuita alla città nel occasioni vietato che i maestri e gli stessi più generale progetto di difesa del regno. materiali da costruzione - calce e pietra - Nello stesso arco cronologico, alcune lettere potessero essere distratti per qualsiasi altra testimoniano di lavori nel castello e nelle mura opera fino al compimento dei primi, di Milazzo, compresa la costruzione di un disponendo talora anche il reclutamento coatto di maestranze dai centri limitrofi. 71
3. Dal progetto all’esecuzione, i soggetti marzo 1542; nella stessa data, inoltre, Gonzaga coinvolti e le competenze informa i giurati e i deputati delle fabbriche di Noto di avere ordinato a Ferramolino di recarsi Oltre alle indicazioni sulle opere avviate e sul mensilmente nella città per sorvegliare loro avanzamento, dalle Lettere Viceregie è l’andamento del cantiere. possibile ricavare alcune informazioni su diversi soggetti convolti nei cantieri delle fortificazioni. Sebbene la componente retorica non vada trascurata, nelle lettere si fa più volte Figura chiave, tanto per la messa in atto del riferimento a disposizioni impartite dallo stesso generale disegno difensivo, quanto per Gonzaga per i singoli cantiere che l’effettivo avanzamento delle opere è di certo sembrerebbero confermare la sua diretta l’ingegnere regio Antonio Ferramolino. Dalle partecipazione alle scelte progettuali e operative. Lettere Viceregie, innanzitutto, emerge a pieno Il caso più eloquente è quello relativo alle la poliedrica e itinerante attività dell’ingegnere, fortificazioni della città di Messina, per le quali chiamato a: redigere disegni di progetto; dettare il viceré precisa in una lettera rivolta ai giurati le odinationi, ossia dettagliate istruzioni per della città il 23 agosto del 1540 che si doveva poter procedere all’esecuzione delle opere anche procedere «secundo lo novo modello che per noi in sua assenza; vigilare sull’andamento dei è stato ordinato»7. cantieri con periodiche ispezioni e permanenze nei diversi siti, a garanzia non soltanto di una In aggiunta al binomio Gonzaga/Ferramolino, buona qualità e di una celere realizzazione delle dalle lettere emerge – sebbene in modo opere programmate, ma anche di una corretta episodico – l’interessamento di altri soggetti alle gestione tanto dei materiali e delle maestranze, vicende relative alla difesa dell’isola, che aprono quanto dell’assegnazione degli appalti (staglio); uno spiraglio sulla maggiore articolazione di a selezionare, infine, le maestranze da inviare responsabilità che un programma così complesso nelle postazioni nord-africane4. richiedeva. Nel febbraio del 1540, il marchese di Terranova, che in qualità di Presidente del Le stesse lettere inoltre danno contezza del Regno svolgeva in tale frangente le veci del rapporto di fiducia da questi instaurato con il viceré assente, dispone una retribuzione di dieci viceré, che in più occasioni non lesina attestati di scudi in favore di Antonio di Milazzo «ingigneri stima, elogiandolo per il servizio reso e di Sua Maestà Cesarea in questo regno», per intimando di «prestare quella credenza al «aiuto di costa», ma anche per il servizio magnifico Ferramolino come alla persona nostra prestato nella città di Messina8. Alle valutazioni propria»5. Spostamenti e permanenze del capomastro delle fabbriche Domenico Lanza dell’ingegnere nei diversi cantieri non sembrano si affida lo stesso per una delicata decisione rispondere a criteri prefissati ma alle esigenze tecnica relativa alla costruzione di una volta in contingenti, essendo spesso regolati da direttive corrispondenza di una porta nelle fortificazioni provenienti dallo stesso viceré, in funzione dello di Milazzo. Al parere espresso dallo «spettabili stato di avanzamento delle fabbriche o di regio consigleri et nostro consultore» Andrea problematiche relative alla gestione delle opere. Arduino (Bazzano, 2009) fa riferimento invece Così, ad esempio, in una lettera del 10 dicembre Gonzaga in una lettera del 18 gennaio 1542, per 1541 Gonzaga preannuncia ai deputati delle le riparazioni intraprese nel bastione di Don fabbriche e ai giurati della città di Messina di Blasco a Messina9. Compiti di supervisione sono avere convocato l’ingegnere «per dare ordine a assegnati, infine, rispettivamente a Don Pedro la expeditione di li fabrichi come per li altri cosi Gonzales de Mendoza, nella primavera del 1543 che occurressero farse per la bona tutela et per le fortificazioni di Siracusa e Messina, e a defensione de ditta cita»6; a preoccupazioni di Don Carlo Elabes, chiamato a risiedere a diversa natura si deve invece il suo invio a Messina nel marzo del 1546 per sovrintendere Catania, per vigilare sulla fornitura di calce e alle fortificazioni di quest’ultima e della vicina sull’assegnazione dello staglio (appalto per la città di Milazzo. costruzione), come precisa una lettera del 20 72
4. Il cantiere, dati tecnici e organizzazione giorni per discutere delle necessità della fabbrica, man mano che questa avanzava. Scendendo di scala, un secondo aspetto sul quale intendiamo soffermarci è quello relativo al Oltre agli aspetti amministrativi brevemente cantiere, cioè alla costruzione delle singole commentati, i capitoli affrontano questioni strutture difensive, osservandone organizzazione pratiche inerenti i materiali da costruzione e aspetti tecnici attraverso la documentazione – (calce, sabbia e pietra) e le maestranze da di diversa natura – rintracciata per due capisaldi coinvolgere nel cantiere. Relativamente ai primi, del complessivo progetto di difesa perseguito nel si precisa in particolare che la calce doveva decennio in esame, Noto e Palermo. essere di buona qualità, ben cotta e senza pietre, dovendo provvedere al momento della consegna 4.1 I capitoli per le fortificazioni di Noto a bagnarla e ricoprirla di sabbia. Per la fornitura (1542) di pietra, il più possibile abbondante, si richiede di estrarla direttamente nel sito sul quale Come accennato in precedenza, tra le Lettere insisteva la nuova costruzione10, facendo in tal Viceregie sono registrati i capitoli emessi dal modo economia sui costi di trasporto. In viceré Gonzaga per la costruzione delle aggiunta alla pietra ottenuta per tal via, si fortificazioni di Noto, il 31 maggio del 1542. disponeva l’acquisto di «cento cantoni di Articolato in sedici punti, il documento fornisce longhezza di palmi quattro et di larghezza per innanzitutto una chiara testimonianza omni verso di palmi dui quali diviranno di dell’organizzazione amministrativa preposta a serviri a li canthoneri et bombarderi», cioè vigilare sul corretto funzionamento del cantiere. elementi lapidei accuratamente intagliati da Dallo stesso viceré era stato designato un utilizzare per la realizzazione delle parti della «depositario et pagatore di ipsi fabrichi», al struttura chiamate ad avere una maggiore quale i giurati dovevano far pervenire resistenza. La sabbia, infine, doveva essere annualmente la somma di denaro che la città acquistata in un quantitativo ingente ancor prima doveva destinare alle fortificazioni. dell’avvio dei lavori, provvedendo anche in Le questioni più tecniche, legate in particolare seguito a rifornire continuamente il cantiere. alla fornitura dei materiali da costruzione e al Relativamente alle maestranze da coinvolgere, si reclutamento delle maestranze, erano di prescrive l’ingaggio di «alcuni boni perriaturi et competenza di due deputati, che duravano in alcuni calcarari» (cioè cavatori ed esperti nel carica soltanto due mesi. Altri due ufficiali, confezionamento della calce), da reclutare prescelti ancora dal viceré, completavano principalmente nella contea di Modica. l’organigramma il «tenitore di lo libro di li La maggior rapidità dei lavori garantita dal fabrichi», responsabile cioè della compilazione sistema condiziona infine la scelta di affidare a di un registro di fabbrica, e il «rechipituri di li staglio (cioè in appalto) piuttosto che a giornata attratti», ossia un funzionario preposto a ricevere tanto l’esecuzione dei lavori di muratura, e ispezionare tutti i materiali acquistati per la «quanto lo fare di la petra et di la calche», costruzione. «advertendo peroche ditta opera di staglo si fazi Gli obblighi strettamente definiti per ciascuna di et perfecta et non si permetta che si fazi trista per queste figure e il sistema di controlli incrociati farsene multa quantita». istituito miravano a scongiurare il pericolo di frodi. Così, ad esempio, se tenitori e richipituri 4.2 La costruzione delle fortificazioni di erano tenuti ad annotare nel libro di fabbrica i Palermo in due libri contabili (1536-1539) nominativi di tutti i maestri e manovali impiegati L’annotazione quotidiana di tutte le spese a giornata nel cantiere, i deputati erano a loro sostenute, ivi compresi i pagamenti ai diversi volta obbligati a revisionare quotidianamente tali operatori che a vario titolo avevano prestato annotazioni «per non si posse commettere alcuna servizio nel cantiere, imposta dai capitoli per le fraude». I capitoli disponevano inoltre che i fortificazioni di Noto era in effetti una prassi suddetti officiali si riunissero ogni quindici 73
generalizzata. Strumento di controllo di una per le nuove fabbriche dalle strutture difensive regolare conduzione del cantiere, a tutela del che si era deciso di dismettere (torri medievali e bene collettivo, tali registri lamentabilmente rivellini), alla cui demolizione si procedeva sono andati dispersi. Un’eccezione è costituita parallelamente. Tra queste figurano anche da due volumi che riportano la contabilità quattro torri del palazzo reale. Oltre alla pietra, relativa ai lavori per la costruzione delle l’approvvigionamento di materiali riguarda fortificazioni di Palermo, tra il 12 novembre principalmente calce e soprattutto sabbia. In 1536 e il 23 agosto 153911. All’esigua lista degli misura minore, tra gli acquisti compaiono anche introiti riservati a finanziare tali opere, tavole, travetti e altri elementi lignei, utilizzati essenzialmente provenienti dalla gabella della per lo più per costruire scale o strutture a farina, riscossa in città da due appositi deputati, supporto di macchine da cantiere. Tra queste segue la dettagliata annotazione di tutte le spese figurano gru e trabucchi, impiegati sostenute, de die in diem, per l’esecuzione delle principalmente per il sollevamento dei materiali stesse. provenienti dallo scavo dei fossati. Tra gli arnesi da lavoro acquistati figurano a più riprese zappe I due volumi fotografano l’avvio della messa in e zappuni, marruggi e pali di ferro «per calcare opera del progetto per le fortificazioni di la pietra». Procedendo nell’attività di Palermo ideato da Ferramolino (Di Giovanni, costruzione delle nuove strutture, le 1896; Giuffrè, 1976; Tadini, 1977; Palazzolo, professionalità coinvolte includono maestri 2007) che oltre alla costruzione di nuovi bastioni muratori (o fabricatores), come Antonio di prevedeva significative demolizioni di strutture Baudo e Giovan Battista Faya, e intagliatori preesistenti, talora anche di recente costruzione. coinvolti in particolare per la realizzazione di Il processo di ammodernamento del circuito «merguloni et cannoneri». Per la realizzazione difensivo della capitale dell’isola così avviato delle macchine da cantiere, di scale in legno e di avrà tuttavia tempi di esecuzione dilatati, con centine (furmi) per la costruzione di volte, si significative modifiche al disegno iniziale. Oltre registra inoltre la presenza di maestri d’ascia. che sul progetto in corso di esecuzione - Tra le diverse professionalità annotate nei concentrato in particolare in quegli anni sulla registri in esame, segnaliamo infine il pittore costruzione dei bastioni della Spasimo e di torre trapanese Francesco Soprano compensato per tonda - i due volumi contabili forniscono aver «depinto la pianta di quista chitati cum soi preziose informazioni per la conoscenza del misuri per la fortificationi». Il conferimento di cantiere. un simile incarico, preventivo all’avvio di una Dai pagamenti indirizzati a maestri, maestranze riforma urbana importante, a un pittore conta del e fornitori si ricava innanzitutto un quadro delle resto nella Sicilia del XVI secolo altri esempi professionalità coinvolte, dei materiali e degli (Gazzè, 2012). arnesi da lavoro utilizzati, nonché delle Le retribuzioni indirizzate ai diversi soggetti macchine da cantiere predisposte. Le diverse coinvolti nella vicenda costruttiva rivelano attività via via retribuite restituiscono inoltre la inoltre alcuni aspetti relativamente sequenza delle operazioni necessarie per all’organizzazione e al controllo di questi l’attuazione del progetto. I perriaturi (cavatori) complessi cantieri pubblici. Come già provvedevano innanzitutto all’escavazione dei sottolineato, la figura di vertice è quella fossati, liberati dalla terra e dalle pietre ad opera dell’ingegnere, progettista e autore delle di semplici manovali, via via che i primi ordinazioni, ossia disposizioni esecutive per procedevano nello scavo. L’operazione quindi l’attuazione del progetto. Nel caso in esame, si aveva una duplice utilità, garantendo oltre alla apprende che tali ordinazioni furono copiate in realizzazione del fossato un buon tre esemplari distribuiti ai tre deputati delle approvvigionamento di materiali da costruzione fabbriche – uno eletto dalla regia curia e due dal in situ. Ancora all’insegna dell’ottimizzazione consiglio civico tra i procuratori della città - per delle risorse e delle energie lavorative impiegate potere dare ordini circa le opere da eseguire, appare inoltre l’ulteriore acquisizione di pietra 74
garantendo la fedeltà al progetto dell’ingegnere. fortificazioni in Sicilia negli anni del governo di Come nel caso di Noto, la supervisione Ferrante Gonzaga. amministrativa era affidata alla vigilanza Sebbene molti aspetti, in particolare quelli esercitata dai municioneri (equivalenti al tenituri relativi alle responsabilità progettuali del libro), chiamati ad annotare quotidianamente meriterebbero una più approfondita riflessione in appositi registri i nominativi dei lavoratori caso per caso, nel quadro generale e impegnati nel cantiere e l’attratto. Sopra i attraverso gli esempi esaminati, emerge con munizionieri stavano i deputati e a questi si chiarezza l’esistenza di un modello affiancano altri funzionari, cioè il tesoriere e il organizzativo ben preciso e replicabile, e secreto, per gli aspetti finanziari. l’attenzione alla costituzione di un Se l’ingegnere è il principale responsabile del organigramma piramidale piuttosto articolato, progetto generale e fornisce le istruzioni ma in grado di garantire efficienza, rapidità, attuative, la sua saltuaria presenza in cantiere qualità delle opere, ma anche il controllo rendeva necessaria l’introduzione di una figura della gestione finanziaria. stabilmente alla guida della costruzione. La corretta esecuzione delle opere era quindi Note garantita da un capomastro delle fabbriche, nel (1) The research leading to these results has caso specifico Antonio Belguardo sostituito poi received funding from the European Research da Francesco Basilicata, al quale veniva Council under the European Union's Seventh corrisposto per tale incarico uno stipendio annuo Framework Programme (FP7/2007-2013) / ERC di 30 onze. Se la stabilità dell’incarico grant agreement n° 295960 – COSMED. consentiva al capomastro di incidere sull’esito finale della costruzione, i gradi di libertà di (2) Archivio di Stato di Palermo (da ora ASP), quest’ultimo rispetto alle previsioni di progetto Tribunale del Real Patrimonio (da ora TRP), dovevano comunque essere limitati. Lettere Viceregie, voll. 299-347. Una conferma in tal senso proviene da un (3) ASP, TRP, Lettere Viceregie, vol. 339, cc. rimborso spese accordato a Belguardo e 493v-497v. annotato nei registri del cantiere palermitano, (4) Si tratta delle fortezze di Bugia e Goletta, per «per haviri andato in trapani per conferiri cum lu le quali Ferramolino è incaricato di selezionare ingigneri supra la maramma di la turri di lo una squadra composta da un capomastro, cinque tronu». muratori e quattro carcaroti (maestri che I documenti indicano nel caso in esame anche confezionavano la calce). ASP, TRP, Lettere l’esistenza di un capo dei manovali – tale Viceregie, vol. 327, cc. 86v-87r. Gabriele Blanchino - che riceveva i pagamenti (5) Ivi, vol. 332, c. 493v-49188v. che a sua volta distribuiva agli operai dallo stesso controllati. Questi risulta inoltre (6) Ivi, vol. 326, cc. 78r-v. coadiuvato da due aiutanti rispettivamente (7) Ivi, vol. 320, cc. 317r-319r. addetti alla supervisione del lavoro dei manovali - tale Stefano Russo - e alla ricezione della (6) Ivi, vol. 321, cc. 364r-v. sabbia trasportata via mare fino al piano di San (9) Ivi, vol. 327, c. 97v. Sebastiano. (10) Tale soluzione, era stata già attuata in 5. Conclusioni altri cantieri; in particolare è il caso delle fortificazioni di Palermo, come ricordato dallo I documenti commentati contribuiscono a stesso Gonzaga nella Relazione del 1546. tracciare uno spaccato, ancora provvisorio, ma denso di spunti per una conoscenza più (11) ASP, TRP, Numerazione Provvisoria, voll. approfondita dei cantieri per la costruzione delle 1336 e 1450 75
References Aricò N. (2012). “Pedro Padro e la fondazione di Carlentini” in Fondazioni urbane. Città nuove europee dal medioevo al Novecento, a cura di Casamento A. Kappa. Roma, pp. 167-208. Bazzano N. (2009). “La Sicilia di Ferrante Gonzaga (1535-1543)ː uno schizzo storiografico” in Ferrante Gonzaga. Il Mediterraneo, l’Impero (1507-1557), Atti del Convegno di Studi (Guastalla, 5-6 ottobre 2007), a cura di Signorotto G. Bulzoni Editore. Roma, pp. 119-137. Capasso G. (1905-1906). “Il governo di Ferrante Gonzaga in Sicilia” in «Archivio Storico Siciliano», XXX, pp. 405-470, e XXXI, pp. 1-112 e 337-461. Di Giovanni V. (1896). Le fortificazioni di Palermo nel secolo XVI secolo giusta l’ordini dell’ing. Antonio Ferramolino in Documenti per servire alla storia di Sicilia, s. IV, IV. Tipografia “Lo Statuto”. Palermo. Dufour L. (1999). “Città e fortificazioni in Sicilia nell’età di Carlo V” in Vincenzo degli Azani da Pavia e la cultura figurativa in Sicilia nell’età di Carlo V, a cura di T. Viscuso. Ediprint. Siracusa, pp. 11- 24. Gazzè L. (2012). Governare il territorioː la Sicilia descritta, misurata, disegnata (secoli XVI-XVII). Bonanno. Acireale-Roma. Giarrizzo G. (1989). “La Sicilia dal Cinquecento all’Unità d’Italia” in La Sicilia dal Vespro all’Unità d’Italia, a cura di D’Alessandro V., Giarrizzo G. UTET. Torino, pp. 172-192. Giuffrè M. (1976). “Palermo ʻcittà murataʼ dal XVI al XIX secolo” in «Quaderno I.D.A.U.», 8, pp. 41- 68. Giuffrida A. (1999). La finanza pubblica nella Sicilia del ‘500. Salvatore Sciascia Editore. Caltanissetta-Roma, pp. 17-19. Giuffrida A. (2007). “La fortezza indifesa e il progetto del Vega per una ristrutturazione del sistema difensivo siciliano” in Mediterraneo in armi (secc. XV-XVIII), a cura di Cancilia R. Associazione Mediterranea. Palermo, pp. 227-288. Gonzaga F. (1896). Relazione delle cose di Sicilia fatta da D. Ferrando Gonzaga all’imperatore Carlo V 1546, ed. a cura di Carreri F. C. in Documenti per servire alla storia di Sicilia, s. IV, IV. Tipografia “Lo Statuto”. Palermo, pp. 5-27 Gosellini G. (1574). Vita del prencipe don Ferrando Gonzaga. Milano. Palazzolo A. (2007). Le difese del Gonzaga a Palermo (1535-1546). ISSPE. Palermo. Tadini G. (1977). Ferramolino da Bergamoː l’ingegnere militare che nel ˈ500 fortificò la Sicilia. Poligrafiche Bolis. Bergamo. Vesco M. (2009-2010). “Pietro Antonio Tomasello de Padua: un ingeniero militar véneto en la Sicilia de Carlos V” in «Espacio, Tiempo y Forma, Historia del Arte», 22-23, pp. 45-73. 76
Puoi anche leggere