Formazione in rete dei docenti: l'esperienza POLARIS

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Formazione in rete
                    dei docenti:
                    l’esperienza POLARIS
Guglielmo Trentin   L’artificiale visto come risorsa per amplificare
Vincenza Benigno    le tradizionali possibilità di costruzione del sapere.
Renata Briano
ITD-CNR, Genova

                    INTRODUZIONE                                      nua ad essere molto simile a quello della pri-
                    Nell’arco di quest’ultimo secolo la progres-      ma generazione, anche se include l’assisten-
                    siva evoluzione delle tecnologie della comu-      za telefonica, le attività tutoriali in presenza
                    nicazione (mezzi di trasporto, telecomunica-      e, più recentemente, i collegamenti via fax e
                    zioni, etc.) ha condizionato costantemente        posta elettronica.
                    l’altrettanto progressiva evoluzione dei siste-      Gli approcci dei sistemi FaD di prima e
                    mi per la formazione a distanza (FaD) [Nip-       seconda generazione si basano quindi preva-
                    per, 1989].                                       lentemente sulla produzione e la distribuzio-
                       Le prime applicazioni di una certa signifi-    ne di materiali didattici nei confronti della
                    catività delle metodologie FaD si ebbero alla     popolazione da formare. La comunicazione
                    fine del diciannovesimo secolo, quando le         con gli studenti (vista in un’ottica di bidire-
                    nuove tecniche di stampa e lo sviluppo del        zionalità) viene mantenuta marginale e la
                    trasporto ferroviario resero possibile la pro-    comunicazione fra gli studenti è quasi del
                    duzione e la distribuzione estensiva di mate-     tutto inesistente.
                    riale d’insegnamento a favore di gruppi di           In questo senso il problema principale del-
                    studenti distribuiti su vaste aree geografiche.   la FaD sembra ridursi alla copertura di di-
                    Si trattava di interventi basati principalmente   stanze geografiche e quindi risolvibile attra-
                    sulla corrispondenza dove il medium era           verso metodi efficaci di presentazione e di-
                    rappresentato dal materiale a stampa e l’in-      stribuzione.
                    terazione studente-docente, estremamente             La conseguenza è che l’apprendimento
                    lenta nella sua dinamica, era in genere circo-    non viene più trattato come un processo so-
                    scritta allo scambio di elaborati (es. questio-   ciale in cui privilegiare le interazioni fra do-
                    nari di valutazione) e a rarissimi incontri in    centi e studenti quanto piuttosto come un
                    presenza.                                         fatto quasi esclusivamente individuale.
                       A questi sistemi FaD, detti di prima gene-        Le classi virtuali che si vanno così a for-
                    razione, negli anni ‘60 succedono i cosiddet-     mare hanno come unica caratteristica quella
                    ti sistemi FaD multimediali o di seconda ge-      di essere distribuite nello spazio ma manca-
                    nerazione, caratterizzati da un uso integrato     no totalmente di quell’apertura socio-cogni-
                    di materiale a stampa, trasmissioni televisi-     tiva tipica di una classe tradizionale.
                    ve, registrazioni sonore e in alcuni casi            Il riproporre anche a distanza (seppur con
                    software didattico (courseware). Il processo      l’inevitabile mediazione della tecnologia)
                    di interazione fra docente e studente conti-      l’apprendimento come un processo sociale

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sarà l’idea chiave che guiderà lo sviluppo           tuali esigenze dei partecipanti, diversi per
    dei sistemi FaD di terza generazione.                stile di apprendimento, preparazione profes-
      Nella terminologia FaD i sistemi di terza          sionale e culturale, etc.
    generazione sono anche detti di online edu-             Un altro fattore chiave della formazione in
    cation (d’ora in poi formazione in rete) pro-        rete è la possibilità di creare “aule” (eviden-
    prio a significare come la maggior parte del         temente virtuali) dove un sottoinsieme di
    processo formativo avvenga in rete, attraver-        partecipanti può “incontrarsi” per approfon-
    so l’interazione dei partecipanti in una vera        dire specifici argomenti del corso. Questo
    e propria comunità di apprendimento che fa-          fra l’altro può consentire il lavoro di più
    vorisca sia il superamento dell’isolamento           gruppi in parallelo o la prosecuzione di una
    del singolo sia la valorizzazione dei suoi           discussione su precedenti moduli del corso
    rapporti con il gruppo.                              (già conclusi) senza interferire sulla pro-
      Queste metodologie si prestano ad essere           grammazione delle attività prevista dai tutor:
    applicate principalmente nella formazione            chi è interessato cioè può continuare a “fre-
    dell’adulto dove la condivisione del vissuto         quentare quell’aula”, gli altri possono limi-
    personale, in relazione all’argomento di stu-        tarsi alle attività programmate.
    dio, può effettivamente giocare un ruolo                La tecnologia generalmente usata per la
    molto forte nella crescita collettiva.               gestione di attività di formazione in rete
      Inoltre, in una logica di stretta interazione      rientra nella categoria dei cosiddetti sistemi
    fra i partecipanti, si possono attivare diverse      per computer conferencing che consentono
    delle strategie già sperimentate per l’appren-       di creare veri e propri ambienti di apprendi-
    dimento collaborativo in presenza (vedi il           mento distribuiti che tendono ad annullare i
    peer learning, il reciprocal teaching, le tecni-     vincoli di spazio e di tempo.
    che che si ispirano al Jigsaw method, etc).             La possibilità di interagire attraverso siste-
                                                         mi per computer conferencing fornisce nuo-
    FORMAZIONE IN RETE                                   ve opportunità nella gestione e nella parteci-
    E FORMAZIONE A DISTANZA                              pazione al processo formativo sia rispetto ai
    L’elemento più evidente è la flessibilità nella      tradizionali approcci alla formazione a di-
    conduzione del corso. Giocando su una fre-           stanza sia nei confronti dei corsi convenzio-
    quente interazione fra i partecipanti e fra i        nali tenuti in presenza.
    partecipanti e i tutor, questi ultimi hanno             In questo senso Harasim [1989] definisce
    l’opportunità di monitorare quasi in tempo           la formazione in rete come un “dominio uni-
    reale sia lo stato di avanzamento dell’intero        co” in cui confluiscono caratteristiche tipi-
    corso sia il processo di acquisizione delle co-      che sia dell’una che dell’altra categoria.
    noscenze da parte di ogni singolo partecipan-           La computer conferencing e più in genera-
    te. Questo consente una sorta di valutazione         le la CMC (Computer Mediated Communi-
    in itinere sia del corso che dei partecipanti,       cation), oltre a consentire la comunicazione
    permettendo ai tutor di modificare, rinforza-        asincrona molti-a-molti, fanno largo uso
    re, in definitiva modellare l’intervento forma-      dell’interazione per via scritta. Si tratta co-
    tivo alle esigenze di tipo didattico/conosciti-      munque di una comunicazione molto infor-
    vo di ciascun partecipante, esigenze che gior-       male che in genere assume le caratteristiche
    nalmente possono essere rilevate dalle di-           di un “parlato per via scritta” (non a caso
    scussioni che si sviluppano in rete.                 nella letteratura specializzata si usa spesso il
       La flessibilità, in un corso a distanza di ti-    termine “say-writing”).
    po tradizionale, è sensibilmente inferiore da-          L’interazione paritaria fra i partecipanti ha
    to il ruolo chiave giocato dai materiali didat-      diversi effetti positivi sul processo di ap-
    tici, studiati e strutturati per essere fruiti in-   prendimento specie se condotta per via scrit-
    dividualmente secondo una precisa scansio-           ta. Formulare e verbalizzare le proprie idee
    ne temporale. Se a questo aggiungiamo una            così come riflettere e rispondere alle altrui
    comunicazione interpersonale basata su spo-          formulazioni rappresentano abilità cognitive
    radici scambi fra docente e studenti, l’inseri-      molto rilevanti. L’attiva partecipazione favo-
    mento in itinere di nuovi materiali/argomen-         risce inoltre una situazione didattica molto
    ti e/o la ristrutturazione di alcune delle parti     ricca, permettendo a ciascuno di osservare
    del corso diventa un’operazione davvero dif-         l’argomento di studio o una situazione pro-
    ficile. Ne consegue una modesta modificabi-          blematica da diverse angolature, quelle degli
    lità dell’intervento in funzione delle even-         altri partecipanti.

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comunicazione
                  indipendenza                                     molti-a-molti
                spazio/temporale                                   (uno-a-molti)
                                                                    (uno-a-uno)

   comunicazione                         Formazione                                forte
      mediata                              in rete                             interattività

                                                                                   forte
     comunicazione                                                             interattività
        mediata

     indipendenza
                            Formazione              Formazione
   spazio/temporale         a Distanza              in Presenza                 dipendenza
                                                                              spazio/temporale

                                                                       comunicazione
                comunicazione                                           molti-a-molti
                 uno-a-molti                                            (uno-a-molti)
                 (uno-a-uno)                                             (uno-a-uno)

  Va tuttavia tenuto presente che progettare         Finora infatti abbiamo parlato della rete
e condurre un corso di formazione in rete          principalmente come veicolo per la comuni-
basato sulla CMC comporta l’adozione di            cazione interpersonale, ma la rete è anche
una serie di metodi e accorgimenti abbastan-       (forse soprattutto) uno straordinario serba-
za diversi da quelli utilizzati sia nella forma-   toio di informazioni, materiali e conoscenze;
zione a distanza tradizionale sia nell’istru-      questi, se ben utilizzati, possono offrire un
zione in presenza.                                 ulteriore arricchimento agli interventi di for-
                                                   mazione in rete e più in generale di forma-
APPRENDERE                                         zione permanente.
COLLABORANDO IN RETE                                 Va tuttavia consigliata una certa prudenza
Un’altra interessante caratteristica della         e soprattutto una certa educazione all’uso di
computer conferencing è la versatilità nel fa-     un siffatto patrimonio informativo. Infatti, se
vorire e supportare attività di apprendimento      da un lato studenti e docenti potenzialmente
collaborativo.                                     possono andare alla ricerca libera di infor-
   L’abilità di affrontare un problema o una       mazioni e nuove conoscenze, dall’altro il
situazione tenendo in giusto conto i punti di      muoversi sensatamente e proficuamente (al-
vista espressi da altri è sicuramente impor-       meno dal punto di vista educativo) sulla rete
tante in molti processi di formazione in ser-      implica il dover acquisire competenze speci-
vizio. I corsi a distanza condotti con tecni-      fiche nell’utilizzo dei servizi telematici,
che tradizionali hanno spesso trascurato que-      nell’individuazione delle sorgenti informati-
sta dimensione, sfruttando marginalmente il        ve più appropriate e autorevoli e nel saper
patrimonio di esperienze, abilità e conoscen-      utilizzare oculatamente le informazioni re-
ze che ogni partecipante porta con sé e che        cuperate. Se queste abilità mancano, il ri-
in una situazione di comunicazione via rete        schio è quello di sprecare molto tempo e
può essere messo in condivisione con quello        molti sforzi a fronte di modestissimi benefici
espresso dagli altri.                              [Trentin, 1994].
   Combinando poi le diverse conoscenze ed
esperienze con l’enormità di risorse infor-        IL PROGETTO POLARIS
mative presenti sulle reti, la differenza fra      PER LA FORMAZIONE IN RETE
formazione a distanza di tipo convenzionale        DEI DOCENTI
e formazione in rete diventa ancor più evi-        Per esplorare le potenzialità didattiche della
dente.                                             telematica nella formazione in servizio degli

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insegnanti nel 1996 si è avviata una collabo-       ti i tutor sono stati avviati all’uso di una par-
     razione, della durata di due anni, fra l’Istitu-    ticolare metodica di progettazione e condu-
     to Tecnologie Didattiche del CNR di Geno-           zione di interventi formativi a distanza il
     va e la Direzione Generale per l’Istruzione         contenuto dei quali potrà essere di natura
     Tecnica (Div. II) del Ministero Pubblica            differenziata e non necessariamente legata
     Istruzione.                                         alle specifiche competenze disciplinari dei
        La collaborazione, concretizzata nel pro-        tutor stessi.
     getto Polaris, ha avuto da un lato l’obiettivo
     di educare un gruppo di tutor alle metodolo-        Articolazione del progetto
     gie di progettazione e conduzione di corsi di       Nel suo primo anno di attività il progetto è
     formazione in rete (sistemi FaD di terza ge-        stato articolato in tre fasi principali:
     nerazione) e dall’altro quello di impiegare         - realizzazione dell’infrastruttura di comu-
     successivamente gli stessi tutor in interventi        nicazione telematica necessaria per gestire
     formativi estesi a gruppi di docenti distribui-       corsi di formazione in rete;
     ti sul territorio nazionale [CNR-ITD, MPI-          - formazione a distanza di un gruppo di die-
     DGIT, 1996.a].                                        ci tutor sulle metodologie di progettazione
        Polaris ha come obiettivo primario la defi-        e gestione di corsi di formazione in rete;
     nizione di un particolare modello di forma-         - aggiornamento a distanza di dieci gruppi
     zione in servizio dei docenti basato sull’uso         di insegnanti (circa cinquanta unità)
     intensivo delle risorse telematiche secondo           sull’uso didattico delle reti telematiche.
     l’approccio formazione in rete.
        In realtà il modello proposto non si esauri-     POLARIS - Fase 1 Realizzazione
     sce all’intervento formativo ma si estende al-      della struttura di comunicazione
     la successiva assistenza in rete del personale      Questa fase è consistita principalmente
     appena formato in modo da favorire un più           nell’allestimento di un server per computer
     efficace trasferimento nella didattica in clas-     conferencing ospitato presso l’ITD di Geno-
     se delle conoscenze oggetto della formazio-         va. Il sistema, denominato Polaris FC e svi-
     ne.                                                 luppato su software FirstClass, mette a di-
        Il modello proposto quindi prevede due           sposizione dell’utente una serie di funzioni
     momenti fondamentali:                               per la comunicazione interpersonale come
        formazione in rete + assistenza in rete.         posta elettronica, bulletin board (bacheca
                                                         elettronica) e chatting (comunicazione in
     Obiettivi specifici del progetto                    tempo reale) nonché per il trasferimento file.
     Attraverso una serie di attività sperimentali         Polaris FC può essere raggiunto sia attra-
     il progetto mira a:                                 verso un collegamento di tipo TCP/IP (es.
     - definire metodologicamente il modello             Internet) sia via modem.
        proposto (formazione + assistenza in rete)         Il sistema è pensato per computer dotati di
        e validarne l’efficacia attraverso l’eroga-      interfaccia grafica. L’idea è che ogni utente
        zione di una serie di corsi in rete basati       possa accedere rapidamente alle informazio-
        sullo specifico approccio;                       ni e alle aree di discussione che più interes-
     - definire un pacchetto formativo per “tutor        sano evitando così di essere “disturbato” da
        in rete” (figura strategica nell’online edu-     ogni sorta di messaggio, problema questo ti-
        cation), anch’esso basato su tecniche di         pico della comunicazione via posta elettroni-
        formazione in rete, e validarne l’efficacia      ca.
        attraverso l’erogazione di un corso pilota;
     - definire i criteri per un’ingegnerizzazione       L’interfaccia a icone di Polaris FC
        del modello finalizzata alla gestione auto-      L’approccio di Polaris FC è infatti simile a
        noma, da parte MPI, sia della formazione         quello dei bbs (bulletin board system) in cui
        tutor sia della progettazione e conduzione       la comunicazione è organizzata per aree te-
        di ulteriori interventi di formazione in rete.   matiche (o conferenze): i messaggi non arri-
     Riguardo la figura dei tutor si sottolinea che      vano in un’unica casella postale ma vengono
     Polaris non prevede un meccanismo di for-           sistemati dagli stessi utenti e dal moderatore
     mazione a cascata (formazione di un primo           in nicchie specifiche. Il vantaggio che ne de-
     gruppo di tutor che poi ne formerà altri            riva è che l’utente, selezionando un’area, ve-
     nell’ambito dello stesso contesto metodolo-         drà le sole conversazioni relative al corri-
     gico/disciplinare e così via). In Polaris infat-    spondente tema di discussione.

10                      TD n. 12 Primavera 1997
POLARIS - FASE 2                                   - uso calibrato e combinato, nella conduzio-
La formazione dei Tutor in Rete                      ne di interventi di formazione in rete, delle
Qui il principale obiettivo è stata la forma-        risorse telematiche con altri media e meto-
zione di dieci docenti, con precedenti espe-         di quali interventi in presenza, materiali a
rienze di tutoring in presenza, sulle metodi-        stampa, courseware, audiovisivi, etc;
che di progettazione, realizzazione e condu-       - individuazione dei principali vantaggi e
zione di corsi in rete [CNR-ITD, MPI-DGIT,           svantaggi dell’uso della computer confe-
1996.b].                                             rencing e dei servizi di rete nella condu-
  Un secondo obiettivo è stato quello di ren-        zione di attività formative, sia in termini
dere consapevoli i futuri tutor delle possibili      generali sia nei contesti specifici in cui i
limitazioni e difficoltà che possono compli-         corsisti possono essere chiamati a operare
care la conduzione di corsi a distanza basati        come tutor.
su un uso intensivo delle tecnologie di rete.
Questo a dispetto di quanti propagandano,          Articolazione del corso
spesso con leggerezza, l’uso delle cosiddette      Il corso è stato articolato in quattro fasi,
“autostrade informatiche” nell’istruzione a        ognuna delle quali ulteriormente suddivisa
distanza, abbozzano scenari teorici destinati      in una serie di moduli di durata variabile (da
spesso a frantumarsi contro la poca abitudi-       due a cinque settimane). Questi ultimi hanno
ne ad usare il computer come strumento di          spaziato dalla familiarizzazione con i servizi
comunicazione a distanza [Trentin, 1996].          di rete funzionali alle attività previste dal
  La formazione dei tutor, condotta da ricer-      corso, all’apprendimento dei metodi e delle
catori dell’ITD, si è sviluppata su un periodo     strategie consigliate per un uso corretto della
di circa quattro mesi con attività esclusiva-      CMC nella formazione a distanza, allo svi-
mente in rete ad eccezione di un incontro in       luppo, da parte di ogni partecipante, di un
presenza della durata di 2 giorni (induction       progetto originale nel quale applicare le co-
meeting).                                          noscenze via via acquisite a fronte dell’in-
                                                   tervento formativo.
Il corso TIR’96                                      Ogni fase ha avuto forti componenti ope-
Il corso per “Tutor in Rete” (TIR’96) si è         rative e di comunicazione: al lavoro indivi-
ispirato a un intervento formativo erogato         duale (lettura, progettazione, etc.) si sono al-
dalla British Open University dal titolo Tea-      ternati momenti di interazione con gli altri
ching and Learning Online (TLO), anche se          partecipanti (colleghi, tutor, esperti).
di fatto lo si è dovuto massicciamente adat-
tare allo specifico cotesto della formazione       Criteri di valutazione
docenti.                                           La partecipazione al corso è stata giudicata
L’intervento formativo è stato orientato alla:     positivamente per quei corsisti che hanno
- acquisizione di una certa familiarità con        preso parte attiva alle discussioni di gruppo,
   l’uso delle principali funzioni di un tipico    hanno fatto pervenire al loro tutor di riferi-
   sistema per computer conferencing;              mento un breve report settimanale sullo stato
- sviluppo di abilità nell’attivare e gestire      di avanzamento della propria partecipazione
   discussioni in rete e lavori di gruppo basati   al corso, hanno avuto cura di sviluppare gli
   sulla comunicazione asincrona per via te-       elaborati previsti nei diversi moduli, hanno
   stuale;                                         sviluppato un semplice progetto sull’uso
- familiarizzazione con i più diffusi servizi      della CMC nella formazione in servizio dei
   della rete Internet;                            docenti.
- consultazione di materiale documentale             La valutazione dell’intervento formativo è
   sull’utilizzo della computer conferencing       stata condotta di concerto fra l’ITD e una
   nella conduzione di interventi di formazio-     Commissione di verifica nominata dalla Di-
   ne in rete ed acquisire dimestichezza nella     rezione Generale per l’Istruzione Tecnica
   ricerca di informazioni su questa specifica     dell’MPI e si è basata sia sull’analisi quanti-
   area;                                           tativa della messaggistica scambiata fra i
- acquisizione di conoscenze tali da poter         partecipanti sia sull’analisi qualitativa dei
   ipotizzare e descrivere modelli d’uso della     contenuti della comunicazione e degli elabo-
   computer conferencing e più in generale         rati prodotti dai corsisti.
   delle risorse di rete, nei processi di forma-     Un ulteriore momento di valutazione sia
   zione/aggiornamento;                            del corso che dei partecipanti è stato poi of-

                                             TD n. 12 Primavera 1997                                  11
ferto dalla successiva fase 3, quando cioè i       scenze acquisite dai corsisti in un contesto di
     tutor appena formati sono stati chiamati a         didattica collaborativa e interdisciplinare, i
     progettare e condurre per la prima volta un        cinque componenti del gruppo locale dove-
     corso in rete, a mettere cioè in pratica ciò       vano appartenere a uno stesso Consiglio di
     che avevano appreso a fronte della loro for-       Classe.
     mazione.                                             Come si è detto T&D’96 è stato organiz-
                                                        zato e gestito in maniera molto simile al pre-
     POLARIS - Fase 3                                   cedente intervento formativo per “Tutor in
     Corso di formazione in rete tematico               Rete” (TIR). I docenti coinvolti hanno segui-
     In questa fase un primo staff di quattro neo-      to le attività corsuali per circa quattro mesi
     tutor si è cimentato nella progettazione, rea-     e, a parte l’incontro iniziale di due giorni in
     lizzazione e conduzione di un intervento in        presenza, tutto il resto del corso si è svilup-
     rete rivolto a gruppi di insegnanti (distribuiti   pato rigorosamente on-line.
     sul territorio nazionale) che ha avuto come
     tema centrale l’uso della telematica a sup-        Scopi specifici del corso T&D’96
     porto delle attività didattiche (corso “Tele-      Diversi sono stati gli scopi con cui si è af-
     matica & Didattica ’96” - T&D’96).                 frontata la progettazione e la successiva con-
        In questa loro prima esperienza, i tutor so-    duzione del corso T&D’96.
     no stati affiancati da ricercatori ITD che            Come prima cosa si è mirato all’acquisi-
     hanno da un lato agito da esperti dei conte-       zione da parte dei corsisti delle conoscenze
     nuti e dall’altro garantito un graduale inseri-    ritenute di base sull’uso dei sevizi Internet e
     mento dei tutor stessi in una situazione reale     di quelle applicazioni di rete ritenute interes-
     di formazione in rete.                             santi per eventuali usi didattici.
        È importante sottolineare che T&D’96 è             Sulla base di tali conoscenze si sono poi
     stato interamente progettato in rete con i         costruite competenze sull’uso strumentale
     quattro tutor operanti rispettivamente da          della telematica a supporto dei processi di
     Verbania, Genova, Modena e Roma e i tre            insegnamento/apprendimento, evidenziando
     esperti d’area da Genova e Palermo.                il potenziale arricchimento che lo strumento
        L’articolazione delle attività previste dalla   può introdurre nella didattica in classe.
     Fase 2 è stata analoga a quella della fase pre-       Infine si sono volute far risaltare alcune
     cedente: un corso in rete di circa quattro me-     specifiche tipologie di uso didattico delle re-
     si preceduto da un incontro in presenza di         ti. In particolare si sono voluti mettere a
     due giorni.                                        confronto l’uso della rete come semplice
                                                        supporto didattico (es. per accedere e condi-
     Il corso T&D’96                                    videre informazioni, materiali, etc.) con que-
     Il corso “Telematica & Didattica” (T&D’96)         gli approcci alla cooperazione educativa che
     ha riguardato l’uso educativo della telemati-      traggono indubbiamente giovamento dall’in-
     ca con particolare riferimento alle metodiche      terazione a distanza fra gli attori del proces-
     di progettazione e conduzione di interventi        so [Trentin, 1996].
     di “didattica in rete” [Trentin, 1996].               Su quest’ultimo punto in particolare i cor-
        I destinatari sono stati cinquanta docenti      sisti sono stati formati alla progettazione e
     appartenenti a dieci diversi Istituti superiori    gestione di semplici ma significative espe-
     a indirizzo tecnico (ricordiamo che il proget-     rienze di didattica in rete.
     to è stato finanziato dalla Direzione Genera-
     le dell’Istruzione Tecnica dell’MPI) distri-       Strutturazione del corso
     buiti su tutto il territorio nazionale.            Come tutti i corsi in rete che seguono il mo-
        Questo tipo di organizzazione dei corsisti      dello Polaris, anche T&D’96 è stato struttu-
     va ricercata nell’interesse a sperimentare         rato in Stage e Moduli. Inoltre, nell’ottica di
     una strategia formativa molto simile a quella      flessibilizzare quanto più possibile l’azione
     dei cosiddetti “learning circle” (circoli di ap-   formativa, l’intervento è stato articolato su
     prendimento), dove l’apprendimento viene           due livelli difficoltà.
     favorito attraverso attività collaborative sia a     Si è infatti previsto un percorso formativo
     livello di gruppo locale sia di gruppo-di-         di media complessità (una sorta di “via mae-
     gruppi [Trentin, 1995].                            stra” che tutti avrebbero dovuto percorrere)
        Inoltre, per creare condizioni tali da garan-   attraverso il quale raggiungere i principali
     tire una successiva applicabilità delle cono-      obiettivi del corso.

12                      TD n. 12 Primavera 1997
Parallelamente sono state previste una se-       dei gruppi di studio e la loro organizzazione
rie di azioni di approfondimento specialisti-       avesse caratteristiche decisamente differenti.
co, organizzate in forma di workshop e de-             Ecco infine alcuni dei punti che invece so-
stinate soltanto a quei corsisti in possesso di     no stati ritenuti critici dai corsisti:
maggiori competenze di base o semplice-             ● il carico di lavoro che comporta la parte-
mente di più tempo a disposizione per segui-           cipazione a un corso in rete;
re le attività in rete.                             ● la quantità di messaggi prodotti nelle di-
                                                       verse aree di discussione;
La valutazione                                      ● l’esigenza di poter lavorare principalmen-
Per la valutazione del corso e della partecipa-        te da casa (una discreta quantità di corsi-
zione dei docenti sono stati adottati gli stessi       sti hanno usato spesso il loro personale
criteri utilizzati in TIR’96. In particolare:          accesso domestico);
- la valutazione del grado di partecipazione        ● l’esigenza di un incontro in presenza nella
  dei corsisti si è basata sull’analisi degli in-      parte centrale del corso;
  terventi e delle produzioni personali non-        ● la mancanza di periodi privi di attività
  ché il monitoraggio in itinere effettuato            specifiche in cui poter riflettere sulle cose
  dai tutor;                                           dette e, in caso di necessità, potersi rifasa-
- le abilità acquisite dai docenti saranno in-         re col resto del gruppo dei partecipanti.
  vece oggetto di valutazione nel momento           Come si può osservare, in linea di massima i
  in cui gli stessi, sotto l’assistenza dello       corsisti di Polaris hanno valutato positiva-
  staff dei tutor, passeranno al trasferimento      mente il loro coinvolgimento nelle attività di
  in classe delle conoscenze acquisite a            formazione in rete.
  fronte dell’intervento formativo T&D’96.             È tuttavia altrettanto evidente come alcune
                                                    parti del modello proposto debbano ancora
La parola ai partecipanti                           essere migliorate soprattutto per rispondere
Al termine degli interventi formativi ai corsi-     in maniera più puntuale alle esigenze della
sti è stato chiesto di dare una valutazione sul-    specifica tipologia di popolazione a cui ci si
la loro partecipazione e questo attraverso la       rivolge. In particolare uno degli aspetti cru-
compilazioni di un questionario. Qui di se-         ciali riguarderà il dosaggio ottimale delle at-
guito sono riportati alcuni dei risultati più si-   tività corsuali nell’ottica di favorire sempre
gnificativi espressi in un intervallo fra 1 e 5.    più la compatibilità fra gli impegni profes-
   Come si può osservare la risposta dei cor-       sionali dei docenti con la loro partecipazione
sisti è stata pressoché la stessa nonostante la     ad attività formative basate sull’apprendi-
selezione dei partecipanti, la composizione         mento collaborativo in rete.

  Corso Tutor in Rete ‘96                                                                 media
  Come valuti complessivamente la tua partecipazione al corso?                                4,1
  Il corso ha soddisfatto le tue aspettative?                                                 4,0
  I contenuti sono stati trattati esaurientemente?                                            4,1
  Quanto la CMC può supportare l’apprendimento collaborativo?                                 4,0
  Quanto ritieni sia stata efficace l’interazione in gruppi e sotto-gruppi?                   4,4
  Quanto ritieni proponibile questo tipo di corso ai colleghi della tua scuola?               3,5
  Ritieni l’on-line education efficace per la formazione in servizio dei docenti?             4,0

  Corso Telematica & Didattica ‘96                                                        media
  Come valuti complessivamente la tua partecipazione al corso?                                4,2
  Il corso ha soddisfatto le tue aspettative?                                                 4,1
  I contenuti sono stati trattati esaurientemente?                                            4,1
  Quanto la CMC può supportare l’apprendimento collaborativo?                                 4,0
  Quanto ritieni sia stata efficace l’interazione in gruppi e sotto-gruppi?                   4,1
  Quanto ritieni proponibile questo tipo di corso ai colleghi della tua scuola?               3,6
  Ritieni l’on-line education efficace per la formazione in servizio dei docenti?             4,1

                                              TD n. 12 Primavera 1997                                   13
CONCLUSIONI                                            In Italia solo recentemente si sono avviate
                          Lo scopo primario di un corso in rete è il su-       le prime sperimentazioni di modelli educati-
                          peramento della distanza che separa il singo-        vi basati sui sistemi FaD di terza generazio-
                          lo studente da tutte le altre componenti che         ne. Sebbene il loro numero sia ancora molto
                          caratterizzano il processo formativo (tutor,         limitato già ci consente le prime riflessione
                          esperti, gli altri studenti, il materiale didatti-   sull’applicabilità del particolare approccio
                          co, etc.), distanza intesa non solo in senso         metodologico.
                          geografico ma anche, e soprattutto, in senso           In questo senso Polaris intende offrire un
                          socio/cognitivo.                                     contributo forte alla sperimentazione e valu-
                             L’uso intensivo della computer conferen-          tazione dell’efficacia didattica degli inter-
                          cing e più in generale della comunicazione           venti in rete nella formazione in servizio de-
                          telematica può ridurre e in certi casi annulla-      gli insegnanti.
                          re questa distanza consentendo fra l’altro di
                          aumentare notevolmente il grado di flessibi-
                          lità dell’intervento formativo. In particolare       Ringraziamenti
                          l’uso delle tecnologie della comunicazione           Un ringraziamento particolare a tutto lo
                          abbinato all’approccio metodologico descrit-         staff di POLARIS per l’elevata professiona-
                          to in questo lavoro, oltre a ridurre i costi di      lità con cui è stato condotto il primo anno di
                          produzione del materiale didattico, rendono          progetto. Grazie quindi a Giancarlo Mar-
                          possibile una più veloce revisione e aggior-         cheggiano, Maura Mazzoli, Alessandro Ri-
                          namento/adeguamento dello stesso ai biso-            vella e Agostino Roncallo (tutor di
                          gni formativi dei partecipanti. Questa carat-        T&D’96); Vittorio Midoro e Santi Scimeca
                          teristica diventa oltremodo significativa            (esperti d’area); Gianna Anselmi, Caterina
                          quando si opera nel settore della formazione         Roseo e Sonia Schenone (segreteria di pro-
                          in servizio.                                         getto e amministrazione).

NOTE
1. ITI “Pininfarina” di
Torino, ITI “Fauser”
di Novara, ITI
“Fermi” di Mantova,
ITC “Riccati” di
Treviso, ITI “Carrara”
di Lucca, ITC
“Fibonacci” di
Follonica (GR), ITI
“Marconi” di Jesi
(AN), ITI VIII di
Napoli, ITF
                          Riferimenti Bibliografici
“Principessa Maria        Briano R., Trentin G.,     Guida al Corso per        Nipper, S. (1989),       Trentin, G. (1995);
Pia” di Taranto, ITF      Midoro V. (1996),          “Tutor in Rete”.          Third generation di-     Telematica e Coope-
“Russo” di                Aggiornamento in Re-                                 stance learning and      razione Didattica, in
Caltanissetta.            te    dei    Docenti       Coombs, N. (1992),        computer conferen-       Trentin G. (ed.) Atti
                          sull’Educazione Am-        “How does CMC im-         cing, in Mason, R.D.     della Giornata di Stu-
2. Ricordiamo qui         bientale, TD - Rivista     pact the teaching and     e Kaye, A.R. (eds.)      dio su “Telematica e
MEDEA, corso di           di Tecnologie Didatti-     learning process?”,       Mindweave: Commu-        Cooperazione Didat-
formazione in rete        che, vol. 1, n. 8/9,       Edutel, February 18.      nication, Computers      tica”, Edizioni Me-
sulle metodologie di      pp.60-72, Edizioni                                   and Distance Educa-      nabò.
progettazione di          Menabò,       Ortona       Harasim, L.M. (1989),     tion, Oxford, Perga-
interventi di
                          (CH).                      Online Education: a       mon Press.               Trentin, G. (1996),
Educazione
                                                     New Domain, in Ma-                                 Didattica in Rete: In-
Ambientale [Briano,
Midoro e Trentin,         CNR-ITD, MPI-DGIT          son, R.D. e Kaye,         Trentin, G. (1994),      ternet, telematica e
1996], sviluppato         (1996.a), POLARIS:         A.R. (eds.) Mindwea-      Telematic Resources      cooperazione educa-
nell’ambito del           documento di proget-       ve: Communication,        for Teacher Support,     tiva, Edizioni Gara-
progetto LABNET           to.                        Computers and Di-         Education in Compu-      mond, Roma.
(collaborazione CNR-                                 stance Education,         ting - Computer in
ITD / Ministero           CNR-ITD, MPI-DGIT          Oxford, Pergamon          Education, vol. 6, n.
Ambiente).                (1996.b), POLARIS:         Press.                    1, pp. 5-14.                                 ●

14                                           TD n. 12 Primavera 1997
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