Formazione in rete dei docenti: l'esperienza POLARIS
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Formazione in rete dei docenti: l’esperienza POLARIS Guglielmo Trentin L’artificiale visto come risorsa per amplificare Vincenza Benigno le tradizionali possibilità di costruzione del sapere. Renata Briano ITD-CNR, Genova INTRODUZIONE nua ad essere molto simile a quello della pri- Nell’arco di quest’ultimo secolo la progres- ma generazione, anche se include l’assisten- siva evoluzione delle tecnologie della comu- za telefonica, le attività tutoriali in presenza nicazione (mezzi di trasporto, telecomunica- e, più recentemente, i collegamenti via fax e zioni, etc.) ha condizionato costantemente posta elettronica. l’altrettanto progressiva evoluzione dei siste- Gli approcci dei sistemi FaD di prima e mi per la formazione a distanza (FaD) [Nip- seconda generazione si basano quindi preva- per, 1989]. lentemente sulla produzione e la distribuzio- Le prime applicazioni di una certa signifi- ne di materiali didattici nei confronti della catività delle metodologie FaD si ebbero alla popolazione da formare. La comunicazione fine del diciannovesimo secolo, quando le con gli studenti (vista in un’ottica di bidire- nuove tecniche di stampa e lo sviluppo del zionalità) viene mantenuta marginale e la trasporto ferroviario resero possibile la pro- comunicazione fra gli studenti è quasi del duzione e la distribuzione estensiva di mate- tutto inesistente. riale d’insegnamento a favore di gruppi di In questo senso il problema principale del- studenti distribuiti su vaste aree geografiche. la FaD sembra ridursi alla copertura di di- Si trattava di interventi basati principalmente stanze geografiche e quindi risolvibile attra- sulla corrispondenza dove il medium era verso metodi efficaci di presentazione e di- rappresentato dal materiale a stampa e l’in- stribuzione. terazione studente-docente, estremamente La conseguenza è che l’apprendimento lenta nella sua dinamica, era in genere circo- non viene più trattato come un processo so- scritta allo scambio di elaborati (es. questio- ciale in cui privilegiare le interazioni fra do- nari di valutazione) e a rarissimi incontri in centi e studenti quanto piuttosto come un presenza. fatto quasi esclusivamente individuale. A questi sistemi FaD, detti di prima gene- Le classi virtuali che si vanno così a for- razione, negli anni ‘60 succedono i cosiddet- mare hanno come unica caratteristica quella ti sistemi FaD multimediali o di seconda ge- di essere distribuite nello spazio ma manca- nerazione, caratterizzati da un uso integrato no totalmente di quell’apertura socio-cogni- di materiale a stampa, trasmissioni televisi- tiva tipica di una classe tradizionale. ve, registrazioni sonore e in alcuni casi Il riproporre anche a distanza (seppur con software didattico (courseware). Il processo l’inevitabile mediazione della tecnologia) di interazione fra docente e studente conti- l’apprendimento come un processo sociale TD n. 12 Primavera 1997 7
sarà l’idea chiave che guiderà lo sviluppo tuali esigenze dei partecipanti, diversi per dei sistemi FaD di terza generazione. stile di apprendimento, preparazione profes- Nella terminologia FaD i sistemi di terza sionale e culturale, etc. generazione sono anche detti di online edu- Un altro fattore chiave della formazione in cation (d’ora in poi formazione in rete) pro- rete è la possibilità di creare “aule” (eviden- prio a significare come la maggior parte del temente virtuali) dove un sottoinsieme di processo formativo avvenga in rete, attraver- partecipanti può “incontrarsi” per approfon- so l’interazione dei partecipanti in una vera dire specifici argomenti del corso. Questo e propria comunità di apprendimento che fa- fra l’altro può consentire il lavoro di più vorisca sia il superamento dell’isolamento gruppi in parallelo o la prosecuzione di una del singolo sia la valorizzazione dei suoi discussione su precedenti moduli del corso rapporti con il gruppo. (già conclusi) senza interferire sulla pro- Queste metodologie si prestano ad essere grammazione delle attività prevista dai tutor: applicate principalmente nella formazione chi è interessato cioè può continuare a “fre- dell’adulto dove la condivisione del vissuto quentare quell’aula”, gli altri possono limi- personale, in relazione all’argomento di stu- tarsi alle attività programmate. dio, può effettivamente giocare un ruolo La tecnologia generalmente usata per la molto forte nella crescita collettiva. gestione di attività di formazione in rete Inoltre, in una logica di stretta interazione rientra nella categoria dei cosiddetti sistemi fra i partecipanti, si possono attivare diverse per computer conferencing che consentono delle strategie già sperimentate per l’appren- di creare veri e propri ambienti di apprendi- dimento collaborativo in presenza (vedi il mento distribuiti che tendono ad annullare i peer learning, il reciprocal teaching, le tecni- vincoli di spazio e di tempo. che che si ispirano al Jigsaw method, etc). La possibilità di interagire attraverso siste- mi per computer conferencing fornisce nuo- FORMAZIONE IN RETE ve opportunità nella gestione e nella parteci- E FORMAZIONE A DISTANZA pazione al processo formativo sia rispetto ai L’elemento più evidente è la flessibilità nella tradizionali approcci alla formazione a di- conduzione del corso. Giocando su una fre- stanza sia nei confronti dei corsi convenzio- quente interazione fra i partecipanti e fra i nali tenuti in presenza. partecipanti e i tutor, questi ultimi hanno In questo senso Harasim [1989] definisce l’opportunità di monitorare quasi in tempo la formazione in rete come un “dominio uni- reale sia lo stato di avanzamento dell’intero co” in cui confluiscono caratteristiche tipi- corso sia il processo di acquisizione delle co- che sia dell’una che dell’altra categoria. noscenze da parte di ogni singolo partecipan- La computer conferencing e più in genera- te. Questo consente una sorta di valutazione le la CMC (Computer Mediated Communi- in itinere sia del corso che dei partecipanti, cation), oltre a consentire la comunicazione permettendo ai tutor di modificare, rinforza- asincrona molti-a-molti, fanno largo uso re, in definitiva modellare l’intervento forma- dell’interazione per via scritta. Si tratta co- tivo alle esigenze di tipo didattico/conosciti- munque di una comunicazione molto infor- vo di ciascun partecipante, esigenze che gior- male che in genere assume le caratteristiche nalmente possono essere rilevate dalle di- di un “parlato per via scritta” (non a caso scussioni che si sviluppano in rete. nella letteratura specializzata si usa spesso il La flessibilità, in un corso a distanza di ti- termine “say-writing”). po tradizionale, è sensibilmente inferiore da- L’interazione paritaria fra i partecipanti ha to il ruolo chiave giocato dai materiali didat- diversi effetti positivi sul processo di ap- tici, studiati e strutturati per essere fruiti in- prendimento specie se condotta per via scrit- dividualmente secondo una precisa scansio- ta. Formulare e verbalizzare le proprie idee ne temporale. Se a questo aggiungiamo una così come riflettere e rispondere alle altrui comunicazione interpersonale basata su spo- formulazioni rappresentano abilità cognitive radici scambi fra docente e studenti, l’inseri- molto rilevanti. L’attiva partecipazione favo- mento in itinere di nuovi materiali/argomen- risce inoltre una situazione didattica molto ti e/o la ristrutturazione di alcune delle parti ricca, permettendo a ciascuno di osservare del corso diventa un’operazione davvero dif- l’argomento di studio o una situazione pro- ficile. Ne consegue una modesta modificabi- blematica da diverse angolature, quelle degli lità dell’intervento in funzione delle even- altri partecipanti. 8 TD n. 12 Primavera 1997
comunicazione indipendenza molti-a-molti spazio/temporale (uno-a-molti) (uno-a-uno) comunicazione Formazione forte mediata in rete interattività forte comunicazione interattività mediata indipendenza Formazione Formazione spazio/temporale a Distanza in Presenza dipendenza spazio/temporale comunicazione comunicazione molti-a-molti uno-a-molti (uno-a-molti) (uno-a-uno) (uno-a-uno) Va tuttavia tenuto presente che progettare Finora infatti abbiamo parlato della rete e condurre un corso di formazione in rete principalmente come veicolo per la comuni- basato sulla CMC comporta l’adozione di cazione interpersonale, ma la rete è anche una serie di metodi e accorgimenti abbastan- (forse soprattutto) uno straordinario serba- za diversi da quelli utilizzati sia nella forma- toio di informazioni, materiali e conoscenze; zione a distanza tradizionale sia nell’istru- questi, se ben utilizzati, possono offrire un zione in presenza. ulteriore arricchimento agli interventi di for- mazione in rete e più in generale di forma- APPRENDERE zione permanente. COLLABORANDO IN RETE Va tuttavia consigliata una certa prudenza Un’altra interessante caratteristica della e soprattutto una certa educazione all’uso di computer conferencing è la versatilità nel fa- un siffatto patrimonio informativo. Infatti, se vorire e supportare attività di apprendimento da un lato studenti e docenti potenzialmente collaborativo. possono andare alla ricerca libera di infor- L’abilità di affrontare un problema o una mazioni e nuove conoscenze, dall’altro il situazione tenendo in giusto conto i punti di muoversi sensatamente e proficuamente (al- vista espressi da altri è sicuramente impor- meno dal punto di vista educativo) sulla rete tante in molti processi di formazione in ser- implica il dover acquisire competenze speci- vizio. I corsi a distanza condotti con tecni- fiche nell’utilizzo dei servizi telematici, che tradizionali hanno spesso trascurato que- nell’individuazione delle sorgenti informati- sta dimensione, sfruttando marginalmente il ve più appropriate e autorevoli e nel saper patrimonio di esperienze, abilità e conoscen- utilizzare oculatamente le informazioni re- ze che ogni partecipante porta con sé e che cuperate. Se queste abilità mancano, il ri- in una situazione di comunicazione via rete schio è quello di sprecare molto tempo e può essere messo in condivisione con quello molti sforzi a fronte di modestissimi benefici espresso dagli altri. [Trentin, 1994]. Combinando poi le diverse conoscenze ed esperienze con l’enormità di risorse infor- IL PROGETTO POLARIS mative presenti sulle reti, la differenza fra PER LA FORMAZIONE IN RETE formazione a distanza di tipo convenzionale DEI DOCENTI e formazione in rete diventa ancor più evi- Per esplorare le potenzialità didattiche della dente. telematica nella formazione in servizio degli TD n. 12 Primavera 1997 9
insegnanti nel 1996 si è avviata una collabo- ti i tutor sono stati avviati all’uso di una par- razione, della durata di due anni, fra l’Istitu- ticolare metodica di progettazione e condu- to Tecnologie Didattiche del CNR di Geno- zione di interventi formativi a distanza il va e la Direzione Generale per l’Istruzione contenuto dei quali potrà essere di natura Tecnica (Div. II) del Ministero Pubblica differenziata e non necessariamente legata Istruzione. alle specifiche competenze disciplinari dei La collaborazione, concretizzata nel pro- tutor stessi. getto Polaris, ha avuto da un lato l’obiettivo di educare un gruppo di tutor alle metodolo- Articolazione del progetto gie di progettazione e conduzione di corsi di Nel suo primo anno di attività il progetto è formazione in rete (sistemi FaD di terza ge- stato articolato in tre fasi principali: nerazione) e dall’altro quello di impiegare - realizzazione dell’infrastruttura di comu- successivamente gli stessi tutor in interventi nicazione telematica necessaria per gestire formativi estesi a gruppi di docenti distribui- corsi di formazione in rete; ti sul territorio nazionale [CNR-ITD, MPI- - formazione a distanza di un gruppo di die- DGIT, 1996.a]. ci tutor sulle metodologie di progettazione Polaris ha come obiettivo primario la defi- e gestione di corsi di formazione in rete; nizione di un particolare modello di forma- - aggiornamento a distanza di dieci gruppi zione in servizio dei docenti basato sull’uso di insegnanti (circa cinquanta unità) intensivo delle risorse telematiche secondo sull’uso didattico delle reti telematiche. l’approccio formazione in rete. In realtà il modello proposto non si esauri- POLARIS - Fase 1 Realizzazione sce all’intervento formativo ma si estende al- della struttura di comunicazione la successiva assistenza in rete del personale Questa fase è consistita principalmente appena formato in modo da favorire un più nell’allestimento di un server per computer efficace trasferimento nella didattica in clas- conferencing ospitato presso l’ITD di Geno- se delle conoscenze oggetto della formazio- va. Il sistema, denominato Polaris FC e svi- ne. luppato su software FirstClass, mette a di- Il modello proposto quindi prevede due sposizione dell’utente una serie di funzioni momenti fondamentali: per la comunicazione interpersonale come formazione in rete + assistenza in rete. posta elettronica, bulletin board (bacheca elettronica) e chatting (comunicazione in Obiettivi specifici del progetto tempo reale) nonché per il trasferimento file. Attraverso una serie di attività sperimentali Polaris FC può essere raggiunto sia attra- il progetto mira a: verso un collegamento di tipo TCP/IP (es. - definire metodologicamente il modello Internet) sia via modem. proposto (formazione + assistenza in rete) Il sistema è pensato per computer dotati di e validarne l’efficacia attraverso l’eroga- interfaccia grafica. L’idea è che ogni utente zione di una serie di corsi in rete basati possa accedere rapidamente alle informazio- sullo specifico approccio; ni e alle aree di discussione che più interes- - definire un pacchetto formativo per “tutor sano evitando così di essere “disturbato” da in rete” (figura strategica nell’online edu- ogni sorta di messaggio, problema questo ti- cation), anch’esso basato su tecniche di pico della comunicazione via posta elettroni- formazione in rete, e validarne l’efficacia ca. attraverso l’erogazione di un corso pilota; - definire i criteri per un’ingegnerizzazione L’interfaccia a icone di Polaris FC del modello finalizzata alla gestione auto- L’approccio di Polaris FC è infatti simile a noma, da parte MPI, sia della formazione quello dei bbs (bulletin board system) in cui tutor sia della progettazione e conduzione la comunicazione è organizzata per aree te- di ulteriori interventi di formazione in rete. matiche (o conferenze): i messaggi non arri- Riguardo la figura dei tutor si sottolinea che vano in un’unica casella postale ma vengono Polaris non prevede un meccanismo di for- sistemati dagli stessi utenti e dal moderatore mazione a cascata (formazione di un primo in nicchie specifiche. Il vantaggio che ne de- gruppo di tutor che poi ne formerà altri riva è che l’utente, selezionando un’area, ve- nell’ambito dello stesso contesto metodolo- drà le sole conversazioni relative al corri- gico/disciplinare e così via). In Polaris infat- spondente tema di discussione. 10 TD n. 12 Primavera 1997
POLARIS - FASE 2 - uso calibrato e combinato, nella conduzio- La formazione dei Tutor in Rete ne di interventi di formazione in rete, delle Qui il principale obiettivo è stata la forma- risorse telematiche con altri media e meto- zione di dieci docenti, con precedenti espe- di quali interventi in presenza, materiali a rienze di tutoring in presenza, sulle metodi- stampa, courseware, audiovisivi, etc; che di progettazione, realizzazione e condu- - individuazione dei principali vantaggi e zione di corsi in rete [CNR-ITD, MPI-DGIT, svantaggi dell’uso della computer confe- 1996.b]. rencing e dei servizi di rete nella condu- Un secondo obiettivo è stato quello di ren- zione di attività formative, sia in termini dere consapevoli i futuri tutor delle possibili generali sia nei contesti specifici in cui i limitazioni e difficoltà che possono compli- corsisti possono essere chiamati a operare care la conduzione di corsi a distanza basati come tutor. su un uso intensivo delle tecnologie di rete. Questo a dispetto di quanti propagandano, Articolazione del corso spesso con leggerezza, l’uso delle cosiddette Il corso è stato articolato in quattro fasi, “autostrade informatiche” nell’istruzione a ognuna delle quali ulteriormente suddivisa distanza, abbozzano scenari teorici destinati in una serie di moduli di durata variabile (da spesso a frantumarsi contro la poca abitudi- due a cinque settimane). Questi ultimi hanno ne ad usare il computer come strumento di spaziato dalla familiarizzazione con i servizi comunicazione a distanza [Trentin, 1996]. di rete funzionali alle attività previste dal La formazione dei tutor, condotta da ricer- corso, all’apprendimento dei metodi e delle catori dell’ITD, si è sviluppata su un periodo strategie consigliate per un uso corretto della di circa quattro mesi con attività esclusiva- CMC nella formazione a distanza, allo svi- mente in rete ad eccezione di un incontro in luppo, da parte di ogni partecipante, di un presenza della durata di 2 giorni (induction progetto originale nel quale applicare le co- meeting). noscenze via via acquisite a fronte dell’in- tervento formativo. Il corso TIR’96 Ogni fase ha avuto forti componenti ope- Il corso per “Tutor in Rete” (TIR’96) si è rative e di comunicazione: al lavoro indivi- ispirato a un intervento formativo erogato duale (lettura, progettazione, etc.) si sono al- dalla British Open University dal titolo Tea- ternati momenti di interazione con gli altri ching and Learning Online (TLO), anche se partecipanti (colleghi, tutor, esperti). di fatto lo si è dovuto massicciamente adat- tare allo specifico cotesto della formazione Criteri di valutazione docenti. La partecipazione al corso è stata giudicata L’intervento formativo è stato orientato alla: positivamente per quei corsisti che hanno - acquisizione di una certa familiarità con preso parte attiva alle discussioni di gruppo, l’uso delle principali funzioni di un tipico hanno fatto pervenire al loro tutor di riferi- sistema per computer conferencing; mento un breve report settimanale sullo stato - sviluppo di abilità nell’attivare e gestire di avanzamento della propria partecipazione discussioni in rete e lavori di gruppo basati al corso, hanno avuto cura di sviluppare gli sulla comunicazione asincrona per via te- elaborati previsti nei diversi moduli, hanno stuale; sviluppato un semplice progetto sull’uso - familiarizzazione con i più diffusi servizi della CMC nella formazione in servizio dei della rete Internet; docenti. - consultazione di materiale documentale La valutazione dell’intervento formativo è sull’utilizzo della computer conferencing stata condotta di concerto fra l’ITD e una nella conduzione di interventi di formazio- Commissione di verifica nominata dalla Di- ne in rete ed acquisire dimestichezza nella rezione Generale per l’Istruzione Tecnica ricerca di informazioni su questa specifica dell’MPI e si è basata sia sull’analisi quanti- area; tativa della messaggistica scambiata fra i - acquisizione di conoscenze tali da poter partecipanti sia sull’analisi qualitativa dei ipotizzare e descrivere modelli d’uso della contenuti della comunicazione e degli elabo- computer conferencing e più in generale rati prodotti dai corsisti. delle risorse di rete, nei processi di forma- Un ulteriore momento di valutazione sia zione/aggiornamento; del corso che dei partecipanti è stato poi of- TD n. 12 Primavera 1997 11
ferto dalla successiva fase 3, quando cioè i scenze acquisite dai corsisti in un contesto di tutor appena formati sono stati chiamati a didattica collaborativa e interdisciplinare, i progettare e condurre per la prima volta un cinque componenti del gruppo locale dove- corso in rete, a mettere cioè in pratica ciò vano appartenere a uno stesso Consiglio di che avevano appreso a fronte della loro for- Classe. mazione. Come si è detto T&D’96 è stato organiz- zato e gestito in maniera molto simile al pre- POLARIS - Fase 3 cedente intervento formativo per “Tutor in Corso di formazione in rete tematico Rete” (TIR). I docenti coinvolti hanno segui- In questa fase un primo staff di quattro neo- to le attività corsuali per circa quattro mesi tutor si è cimentato nella progettazione, rea- e, a parte l’incontro iniziale di due giorni in lizzazione e conduzione di un intervento in presenza, tutto il resto del corso si è svilup- rete rivolto a gruppi di insegnanti (distribuiti pato rigorosamente on-line. sul territorio nazionale) che ha avuto come tema centrale l’uso della telematica a sup- Scopi specifici del corso T&D’96 porto delle attività didattiche (corso “Tele- Diversi sono stati gli scopi con cui si è af- matica & Didattica ’96” - T&D’96). frontata la progettazione e la successiva con- In questa loro prima esperienza, i tutor so- duzione del corso T&D’96. no stati affiancati da ricercatori ITD che Come prima cosa si è mirato all’acquisi- hanno da un lato agito da esperti dei conte- zione da parte dei corsisti delle conoscenze nuti e dall’altro garantito un graduale inseri- ritenute di base sull’uso dei sevizi Internet e mento dei tutor stessi in una situazione reale di quelle applicazioni di rete ritenute interes- di formazione in rete. santi per eventuali usi didattici. È importante sottolineare che T&D’96 è Sulla base di tali conoscenze si sono poi stato interamente progettato in rete con i costruite competenze sull’uso strumentale quattro tutor operanti rispettivamente da della telematica a supporto dei processi di Verbania, Genova, Modena e Roma e i tre insegnamento/apprendimento, evidenziando esperti d’area da Genova e Palermo. il potenziale arricchimento che lo strumento L’articolazione delle attività previste dalla può introdurre nella didattica in classe. Fase 2 è stata analoga a quella della fase pre- Infine si sono volute far risaltare alcune cedente: un corso in rete di circa quattro me- specifiche tipologie di uso didattico delle re- si preceduto da un incontro in presenza di ti. In particolare si sono voluti mettere a due giorni. confronto l’uso della rete come semplice supporto didattico (es. per accedere e condi- Il corso T&D’96 videre informazioni, materiali, etc.) con que- Il corso “Telematica & Didattica” (T&D’96) gli approcci alla cooperazione educativa che ha riguardato l’uso educativo della telemati- traggono indubbiamente giovamento dall’in- ca con particolare riferimento alle metodiche terazione a distanza fra gli attori del proces- di progettazione e conduzione di interventi so [Trentin, 1996]. di “didattica in rete” [Trentin, 1996]. Su quest’ultimo punto in particolare i cor- I destinatari sono stati cinquanta docenti sisti sono stati formati alla progettazione e appartenenti a dieci diversi Istituti superiori gestione di semplici ma significative espe- a indirizzo tecnico (ricordiamo che il proget- rienze di didattica in rete. to è stato finanziato dalla Direzione Genera- le dell’Istruzione Tecnica dell’MPI) distri- Strutturazione del corso buiti su tutto il territorio nazionale. Come tutti i corsi in rete che seguono il mo- Questo tipo di organizzazione dei corsisti dello Polaris, anche T&D’96 è stato struttu- va ricercata nell’interesse a sperimentare rato in Stage e Moduli. Inoltre, nell’ottica di una strategia formativa molto simile a quella flessibilizzare quanto più possibile l’azione dei cosiddetti “learning circle” (circoli di ap- formativa, l’intervento è stato articolato su prendimento), dove l’apprendimento viene due livelli difficoltà. favorito attraverso attività collaborative sia a Si è infatti previsto un percorso formativo livello di gruppo locale sia di gruppo-di- di media complessità (una sorta di “via mae- gruppi [Trentin, 1995]. stra” che tutti avrebbero dovuto percorrere) Inoltre, per creare condizioni tali da garan- attraverso il quale raggiungere i principali tire una successiva applicabilità delle cono- obiettivi del corso. 12 TD n. 12 Primavera 1997
Parallelamente sono state previste una se- dei gruppi di studio e la loro organizzazione rie di azioni di approfondimento specialisti- avesse caratteristiche decisamente differenti. co, organizzate in forma di workshop e de- Ecco infine alcuni dei punti che invece so- stinate soltanto a quei corsisti in possesso di no stati ritenuti critici dai corsisti: maggiori competenze di base o semplice- ● il carico di lavoro che comporta la parte- mente di più tempo a disposizione per segui- cipazione a un corso in rete; re le attività in rete. ● la quantità di messaggi prodotti nelle di- verse aree di discussione; La valutazione ● l’esigenza di poter lavorare principalmen- Per la valutazione del corso e della partecipa- te da casa (una discreta quantità di corsi- zione dei docenti sono stati adottati gli stessi sti hanno usato spesso il loro personale criteri utilizzati in TIR’96. In particolare: accesso domestico); - la valutazione del grado di partecipazione ● l’esigenza di un incontro in presenza nella dei corsisti si è basata sull’analisi degli in- parte centrale del corso; terventi e delle produzioni personali non- ● la mancanza di periodi privi di attività ché il monitoraggio in itinere effettuato specifiche in cui poter riflettere sulle cose dai tutor; dette e, in caso di necessità, potersi rifasa- - le abilità acquisite dai docenti saranno in- re col resto del gruppo dei partecipanti. vece oggetto di valutazione nel momento Come si può osservare, in linea di massima i in cui gli stessi, sotto l’assistenza dello corsisti di Polaris hanno valutato positiva- staff dei tutor, passeranno al trasferimento mente il loro coinvolgimento nelle attività di in classe delle conoscenze acquisite a formazione in rete. fronte dell’intervento formativo T&D’96. È tuttavia altrettanto evidente come alcune parti del modello proposto debbano ancora La parola ai partecipanti essere migliorate soprattutto per rispondere Al termine degli interventi formativi ai corsi- in maniera più puntuale alle esigenze della sti è stato chiesto di dare una valutazione sul- specifica tipologia di popolazione a cui ci si la loro partecipazione e questo attraverso la rivolge. In particolare uno degli aspetti cru- compilazioni di un questionario. Qui di se- ciali riguarderà il dosaggio ottimale delle at- guito sono riportati alcuni dei risultati più si- tività corsuali nell’ottica di favorire sempre gnificativi espressi in un intervallo fra 1 e 5. più la compatibilità fra gli impegni profes- Come si può osservare la risposta dei cor- sionali dei docenti con la loro partecipazione sisti è stata pressoché la stessa nonostante la ad attività formative basate sull’apprendi- selezione dei partecipanti, la composizione mento collaborativo in rete. Corso Tutor in Rete ‘96 media Come valuti complessivamente la tua partecipazione al corso? 4,1 Il corso ha soddisfatto le tue aspettative? 4,0 I contenuti sono stati trattati esaurientemente? 4,1 Quanto la CMC può supportare l’apprendimento collaborativo? 4,0 Quanto ritieni sia stata efficace l’interazione in gruppi e sotto-gruppi? 4,4 Quanto ritieni proponibile questo tipo di corso ai colleghi della tua scuola? 3,5 Ritieni l’on-line education efficace per la formazione in servizio dei docenti? 4,0 Corso Telematica & Didattica ‘96 media Come valuti complessivamente la tua partecipazione al corso? 4,2 Il corso ha soddisfatto le tue aspettative? 4,1 I contenuti sono stati trattati esaurientemente? 4,1 Quanto la CMC può supportare l’apprendimento collaborativo? 4,0 Quanto ritieni sia stata efficace l’interazione in gruppi e sotto-gruppi? 4,1 Quanto ritieni proponibile questo tipo di corso ai colleghi della tua scuola? 3,6 Ritieni l’on-line education efficace per la formazione in servizio dei docenti? 4,1 TD n. 12 Primavera 1997 13
CONCLUSIONI In Italia solo recentemente si sono avviate Lo scopo primario di un corso in rete è il su- le prime sperimentazioni di modelli educati- peramento della distanza che separa il singo- vi basati sui sistemi FaD di terza generazio- lo studente da tutte le altre componenti che ne. Sebbene il loro numero sia ancora molto caratterizzano il processo formativo (tutor, limitato già ci consente le prime riflessione esperti, gli altri studenti, il materiale didatti- sull’applicabilità del particolare approccio co, etc.), distanza intesa non solo in senso metodologico. geografico ma anche, e soprattutto, in senso In questo senso Polaris intende offrire un socio/cognitivo. contributo forte alla sperimentazione e valu- L’uso intensivo della computer conferen- tazione dell’efficacia didattica degli inter- cing e più in generale della comunicazione venti in rete nella formazione in servizio de- telematica può ridurre e in certi casi annulla- gli insegnanti. re questa distanza consentendo fra l’altro di aumentare notevolmente il grado di flessibi- lità dell’intervento formativo. In particolare Ringraziamenti l’uso delle tecnologie della comunicazione Un ringraziamento particolare a tutto lo abbinato all’approccio metodologico descrit- staff di POLARIS per l’elevata professiona- to in questo lavoro, oltre a ridurre i costi di lità con cui è stato condotto il primo anno di produzione del materiale didattico, rendono progetto. Grazie quindi a Giancarlo Mar- possibile una più veloce revisione e aggior- cheggiano, Maura Mazzoli, Alessandro Ri- namento/adeguamento dello stesso ai biso- vella e Agostino Roncallo (tutor di gni formativi dei partecipanti. Questa carat- T&D’96); Vittorio Midoro e Santi Scimeca teristica diventa oltremodo significativa (esperti d’area); Gianna Anselmi, Caterina quando si opera nel settore della formazione Roseo e Sonia Schenone (segreteria di pro- in servizio. getto e amministrazione). NOTE 1. ITI “Pininfarina” di Torino, ITI “Fauser” di Novara, ITI “Fermi” di Mantova, ITC “Riccati” di Treviso, ITI “Carrara” di Lucca, ITC “Fibonacci” di Follonica (GR), ITI “Marconi” di Jesi (AN), ITI VIII di Napoli, ITF Riferimenti Bibliografici “Principessa Maria Briano R., Trentin G., Guida al Corso per Nipper, S. (1989), Trentin, G. (1995); Pia” di Taranto, ITF Midoro V. (1996), “Tutor in Rete”. Third generation di- Telematica e Coope- “Russo” di Aggiornamento in Re- stance learning and razione Didattica, in Caltanissetta. te dei Docenti Coombs, N. (1992), computer conferen- Trentin G. (ed.) Atti sull’Educazione Am- “How does CMC im- cing, in Mason, R.D. della Giornata di Stu- 2. Ricordiamo qui bientale, TD - Rivista pact the teaching and e Kaye, A.R. (eds.) dio su “Telematica e MEDEA, corso di di Tecnologie Didatti- learning process?”, Mindweave: Commu- Cooperazione Didat- formazione in rete che, vol. 1, n. 8/9, Edutel, February 18. nication, Computers tica”, Edizioni Me- sulle metodologie di pp.60-72, Edizioni and Distance Educa- nabò. progettazione di Menabò, Ortona Harasim, L.M. (1989), tion, Oxford, Perga- interventi di (CH). Online Education: a mon Press. Trentin, G. (1996), Educazione New Domain, in Ma- Didattica in Rete: In- Ambientale [Briano, Midoro e Trentin, CNR-ITD, MPI-DGIT son, R.D. e Kaye, Trentin, G. (1994), ternet, telematica e 1996], sviluppato (1996.a), POLARIS: A.R. (eds.) Mindwea- Telematic Resources cooperazione educa- nell’ambito del documento di proget- ve: Communication, for Teacher Support, tiva, Edizioni Gara- progetto LABNET to. Computers and Di- Education in Compu- mond, Roma. (collaborazione CNR- stance Education, ting - Computer in ITD / Ministero CNR-ITD, MPI-DGIT Oxford, Pergamon Education, vol. 6, n. Ambiente). (1996.b), POLARIS: Press. 1, pp. 5-14. ● 14 TD n. 12 Primavera 1997
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