FORMARSI NEL CAMBIAM - Cnos-Fap
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Inserto FORMARSI RSI N NEL CAMBIAM MENTO «Per intendere il passato,, presente e futuro,, bisogna fare come la volpe, che segue molte piste, non come il riccio,, che scava sempre nella stessa direz ezione». » Cassese S.,, Un volta il futuro era migliore. Lezioni per invertire la rotta,, i Solferini,, 2021
NULLA SARÀ PIÙ COME M PRIMA P PR MA? M Una domanda che ormai è sullaa bo bocca c ddii tutti t e in tutti gli ambienti. RASSEGNA CNOS propone o e 9 voci ci per orientarsi: o poche parole consistenti e aggior ornatee d o da posseder p e, che possono aiutare a dipa- nare una matassa aggrovigliata.a.. No N ve voci co compilate per l’anno 2021 e distribuite nei tre numeri della Rivista ffo ocalizza o l zatee su:: Contesto Italiano e Internazionale, Sistema Educativo di Istruzi zione e Formazione rm , Processi Formativi. 1. Agenda 2030 e Politich che Europee di VET 2 Merrcato c del laavoro e domanda di nuove prrof ofeessionalità/competenze 3.. Politiche Attive del Laavoro e della Formazione Proffessionale e in Italia 1.. Filiera formativa o proffeessionalizz izzante 2 Sistema fo ormativo integrato (Scuola - FP) 3.. Nuovi profili proffessionali e degli operato atori dell ella FP 1.. Didattica integrata 2 Didattica laboratoriale 3.. Pedagogia del laavoro e Alternanza formativa o (word based ed learnin ning)
Mercato del lavoro e domanda di nuove professionalità/competenze CONTESTO ITALIANO E INTERNAZIONALE Claudia Donati Per mercato del lavoro si inten- In questo momento di trasforma- de quella serie di meccanismi eco- zione profonda delle economie e nomici e di norme che regolano il dei lavori, determinato da quella processo di incontro tra le imprese che è stata definita la quarta rivolu- che domandano lavoro e i lavorato- zione industriale, è diventato ancor ri che lo offrono, determinando i li- più fondamentale che i sistemi del velli salariali e occupazionali. Si lavoro e della formazione siano in tratta di un mercato sui generis, sia grado di intervenire con flessibilità perché lo scambio non è basato su e tempestività sui gap di competen- beni e servizi, ma sul lavoro e sulle za e di prevedere i mutamenti nel competenze degli esseri umani, sia breve-medio come nel lungo perio- perché non si tratta di un sistema in do. Le transizioni green e digitale, equilibrio, ma sono numerosi i fat- infatti, stanno determinando a livel- tori socio-economici che possono lo mondiale una trasformazione determinare uno scollamento tra profonda delle attività lavorative e domanda e offerta di lavoro, provo- sta emergendo una domanda di cando ad esempio una contrazione nuove professionalità e di nuove dei posti di lavoro disponibili (si competenze innestate su profili pensi agli effetti della crisi econo- professionali già esistenti. Per que- mica del 2008 o a quelli della pan- sto motivo, sempre più politiche, demia Covid-19, una loro scarsa at- strategie e azioni in tema di forma- trattività in termini salariali o di ruo- zione, ai diversi livelli di governo lo professionale, una più o meno ed a livello operativo, si appoggia- marcata differenziazione territoriale no a studi, indagini, previsioni di e/o settoriale) o il divario Nord- diverso tipo, prodotti a livello inter- Sud. Un nodo critico sempre più nazionale, nazionale o locale. Tali centrale è quello del mancato in- studi vengono utilizzati per aggior- contro – mismatch – tra le esigenze nare e innovare l’offerta formativa occupazionali delle aziende e le ca- rispetto alle richieste di mercato re- ratteristiche della forza lavoro di- lative al breve-medio periodo, ma sponibile, in termini di skill/compe- anche per anticipare le probabili ri- tenze o qualificazioni possedute. chieste di più lungo periodo. III
CONTESTO ITALIANO E INTERNAZIONALE Il tema del “futuro del lavoro” è specialisti di AI and Machine Lear- oggetto di rilevazioni periodiche da ning, ingegneri della robotica, svi- parte del World Economic Forum- luppatori di Software e applicazio- WEF: già nel 2016 preconizzava che ni, esperti di trasformazione digita- il 65% dei bambini frequentanti la le. Le figure che verranno sostituite scuola primaria oggi finirà per svol- dalle tecnologie sono soprattutto gere tipi di lavoro completamente addetti all’inserimento dati, segretari nuovi ancora inesistenti o sottoli- amministrativi ed esecutivi, addetti neava che si stava entrando in un alla contabilità, addetti all’assem- periodo di elevata instabilità delle blaggio e alla fabbrica, nonché re- competenze in tutte le categorie di sponsabili dei servizi aziendali e lavoro, a prescindere dalle previsio- amministrativi. ni più o meno ottimistiche rispetto A livello europeo già a partire alle future possibilità occupazionali. dalla Skills Agenda del 2016 la Il rapporto del 2016 prevedeva an- Commissione Europea ha indivi- che che al 2020 più di un terzo dei duato la necessità di migliorare l’a- set di competenze di base richiesti nalisi dei fabbisogni professionali e per la maggior parte delle profes- di competenze al fine di poter di- sioni sarà composto da competenze sporre di una base informativa ade- che oggi non sono ancora conside- guata per lo sviluppo delle skills. rate cruciali per il lavoro. Nel “futu- Tale obiettivo è stato ribadito con re of the job” 2020 l’indagine WEF si forza nella Nuova Agenda per le è focalizzata sugli effetti della pan- Competenze del 2020 in quanto demia, prefigurando un’accelerazio- “fondamento dello sviluppo delle ne dei processi di automazione e di competenze e della riqualificazio- riduzione degli occupati, unitamen- ne”. Il nuovo programma di lavoro te ad una parallela accelerazione della Commissione parte dall’assun- della trasformazione dei lavori. Le to che l’economia europea cam- aziende mondiali intervistate hanno bierà significativamente: sarà un’e- confermato come priorità l’adozio- conomia efficiente nell’utilizzo delle ne del cloud computing, big data risorse, circolare, ad impatto clima- ed e-commerce ed un significativo tica zero e digitale, con una ampia aumento dell’interesse per la critto- diffusione dell’intelligenza artificiale grafia, i robot non umanoidi e l’in- e della robotica. Tutto ciò, da un la- telligenza artificiale. Le figure pro- to, farà scomparire alcuni posti di fessionali più richieste sono tutte di lavoro e altri si modificheranno alto profilo e legate alla digitalizza- profondamente ma, dall’altro, si zione: Data Analysts and Scientists, creeranno nuovi posti di lavoro. Al- IV RASSEGNA CNOS 1/2021
Claudia Donati tre nuove opportunità di lavoro nel riale e con un approccio analogo a campo dell’assistenza e delle cosid- quello seguito a livello europeo dal dette “economie d’argento” scaturi- Cedefop. Anche Excelsior, nelle ranno dall’invecchiamento demo- previsioni al 2025, evidenzia, tra grafico. L’agenda 2020 propone l’a- l’altro, la centralità delle competen- dozione di un approccio globale al- ze green e digitali. In generale, si lo sviluppo delle competenze e alla stima che nel quinquennio conside- riqualificazione che si estende sul- rato per circa il 64% delle figure l’intera catena del valore, con un professionali richieste le competen- pacchetto di iniziative che prevede, ze green avranno una certa impor- tra l’altro, il miglioramento delle tanza e ciò, dunque riguarderà in analisi dei fabbisogni, il sostegno maniera trasversale tutti i livelli pro- all’acquisizione di competenze per fessionali (Low, medium e high skil- la transizione verde e per quella di- led). Per quanto riguarda le compe- gitale, interventi per aumentare il tenze digitali, lo studio sottolinea numero di laureati in discipline come la capacità di utilizzare gli STEM e promuovere le competenze strumenti elementari del digitale sia imprenditoriali e trasversali, il soste- ormai una competenza di base che gno a partenariati settoriali per la i lavoratori debbono possedere, ma cooperazione sulle competenze, fo- si focalizza soprattutto sulle figure calizzate, oltre che sulle previsioni ad elevata specializzazione, anche relative alla domanda di skills per perché dal punto di vista quantitati- uno specifico settore, anche sulle vo, tutti gli studi previsivi concorda- strategie di sviluppo da adottare. no sul fatto che è su questo tipo di In Italia, l’evoluzione della do- profili che si concentrerà la richie- manda di nuove professionalità e sta delle imprese. Nel complesso, competenze, anche in ottica pro- dalle diverse fonti disponibili emer- spettica è monitorata da Unionca- ge con chiarezza che attualmente la mere e ANPAL (Sistema Informativo riflessione sui lavori del futuro ruo- Excelsior) e dall’INAPP. In partico- ta intorno al concetto di competen- lare, a partire dal 2010, accanto alla za piuttosto che attorno a quello di tradizionale indagine previsionale “nuovi mestieri” o professioni del annuale a breve termine, il Sistema futuro, intendendo con questo lavo- Informativo Excelsior fornisce an- ri che attualmente ancora non esi- che previsioni sul fabbisogno occu- stono, ma vengono individuati tra- pazionale a medio termine (oriz- mite un esercizio previsivo. Al di là zonte quinquennale), tramite un di eventuali nuovi ambiti lavorativi, modello econometrico multisetto- professioni e mestieri di cui ancora V
CONTESTO ITALIANO E INTERNAZIONALE per la maggior parte possiamo solo tronde anche le analisi sui trend di immaginarne i contorni, le politiche sviluppo delle skills e delle profes- e le strategie a livello europeo e na- sioni a livello globale mostrano che zionale sono focalizzate sull’analisi bisognerà integrare competenze delle competenze che entreranno a “tecniche” con competenze “umani- far parte delle diverse figure profes- stiche”/soft skills. sionali, a tutti i livelli di comples- sità, determinate dalla rivoluzione digitale già in atto e dalla transizio- ne ambientale. In questo contesto si è sviluppa- to il concetto di “lavoro ibrido”, a partire da uno studio effettuato nel 2016 dalla Bentley University su 24 milioni di offerte di impiego dalla cui analisi è emerso che per un nu- mero crescente di mansioni, oltre alle competenze proprie di una de- Bibliografia WEF, The future of the job, Report 2016, terminata occupazione, venivano ri- Cologny, gennaio 2016 chieste altre competenze, nuove WEF, The future of the job, Report 2020, per quel profilo ma consolidate in Cologny, ottobre 2020 altre occupazioni o gruppi profes- COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE, Un’agenda per le competenze per la compe- sionali. Oggi è inteso non solo co- titività sostenibile, l’equità sociale e la resi- me ibridazioni di due “antichi lavo- lienza, Comunicazione della Commissione ri”, come è successo in passato nel (COM/2020/274 final), Bruxelles, 1.7.2020. UNIONCAMERE – ANPAL, Sistema Informati- caso ad esempio della figura del vo Excelsior Previsioni dei fabbisogni occu- Meccatronico, ma anche come lavo- pazionali e professionali in Italia a medio ri “ibridati dalla tecnologia”, in cui termine (2021-2025), 2021. cioè il lavoro tradizionale è suppor- GUBITTA P. – M. GIANECCHINI, Lavori ibri- di. Definizione, esperienze, impatti, Osser- tato da strumenti tecnologici. Una vatorio delle professioni digitali, Università definizione più completa ed ampia di Padova, luglio 2019. del lavoro ibrido “di ultima genera- GUBITTA P. – M. GIANECCHINI (a cura di), zione” ingloba le cosiddette soft Persone e lavori ibridi. Nuove competenze per nuove professioni, Osservatorio delle skill, con un accento particolare sul- professioni digitali, Università di Padova, le competenze sociali digitali. D’al- marzo 2019. VI RASSEGNA CNOS 1/2021
Sistema formativo integrato (Scuola-FP) Giulio M. Salerno SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE Lo scopo di questa voce è di de- del sistema formativo, che era con- lineare il concetto di sistema forma- siderato per sua natura intrinseca- tivo integrato, sia dal punto di vista mente pubblico, strutturalmente istituzionale che da quello sociale, statuale, organizzativamente scola- rinviando ad altra sede l’analisi del stico, funzionalmente verticale nel concetto in questione dal punto di rapporto tra le istituzioni “formanti” vista pedagogico. In via generale, si e l’utenza “da formare”, e per di più è rilevato che la formalizzazione socialmente autonomo, isolato e dell’“idea” del sistema formativo in- autoreferenziale anche e soprattutto tegrato – idea che talora è espressa nei riguardi del mondo dell’econo- con un’altra e diversa formulazione, mia, della produzione e dell’impre- quella di “integrazione tra i sistemi sa. L’inserzione del lemma collegato formativi”, e da cui discendono si- alla “integrazione”, dunque, ha mu- gnificati inevitabilmente distinti – tato radicalmente non solo la consi- nasce negli anni Novanta del secolo derazione del ruolo della formazio- scorso, e trova accoglienza in tre ne nei rapporti umani, sociali, eco- accordi che furono stipulati tra il nomici e istituzionali, ma ha impli- Governo e le Parti sociali (nel 1993, cato il riconoscimento del plurali- 1996 e 1998), e in cui si sosteneva smo quale elemento decisamente l’opportunità di dare vita ad una ve- innovativo del “sistema”, così av- ra e propria “partnership” tra la viandosi un processo di articolazio- scuola, la formazione professionale, ne, sia verso l’interno che verso l’e- l’Università e il mondo delle impre- sterno, che ha profondamente con- se, sulla base di tre assunti: la fon- tribuito non solo a rimodulare, ma damentale attenzione alle esigenze anche ad arricchire la concezione e alle istanze dei giovani; la ricollo- stessa del “sistema”. Nello stesso cazione dell’asse del sistema forma- tempo si sono dovute affrontare le tivo in senso coerente con la do- non facili questioni che concernono manda proveniente sia dalle perso- i rapporti di coordinamento, di cor- ne, singole e associate, sia dalla so- relazione e, in estrema sintesi, di cietà complessivamente intesa; la ri- governo tra le molteplici compo- levanza dell’impresa nel sistema nenti del sistema stesso in quanto formativo. Si è venuto così modifi- “integrato” o comunque destinate cando la concezione tradizionale ad essere soggetti attivi del proces- VII
Sistema Educativo di Istruzione e Formazione so di “integrazione”. Per questo mo- relativa all’istituzione delle Regioni, tivo, il “collante” fornito dall’inte- sicché finalmente la materia della grazione non va inteso come stru- “formazione professionale” di com- mento di restituzione ad “unità”, ma petenza regionale si è venuta sepa- come consapevolezza dell’esigenza rando dalla formazione scolastica di assicurare quelle condizioni - an- tradizionalmente intesa. E nel 2001 che soltanto minime - di unitarietà è stata approvata la riforma costitu- e di coerenza di sistema nel rispetto zionale che ha assegnato alle Re- delle singole identità e autonomie. gioni la competenza esclusiva su un Insomma, da un lato l’offerta for- nuovo settore di attività al contem- mativa non è stata più considerata po di “istruzione” e di “formazio- come monopolio esclusivo della ne”, cioè la “istruzione e formazio- scuola (né tanto meno della sola ne professionale”, così prospettan- scuola statale), ma come il risultato dosi come indispensabile l’esigenza dell’articolato concorso di una plu- di pervenire non tanto ad un “uni- ralità di soggetti, tutti egualmente co” sistema formativo, ma ad un si- legittimati a concorrere nell’appre- stema in cui le singole parti non stamento di questo servizio “pubbli- perdono la rispettiva identità, ma si co”, a prescindere dalla natura giu- tende alla coordinata integrazione ridica pubblica o privata del sogget- tra le rispettive attività, in una pro- to erogatore, seppure sempre nel ri- spettiva allo stesso tempo inclusiva spetto delle condizioni stabilite dal- ed espansiva, in quanto rivolta ad le norme di regolazione nell’interes- abbracciare l’insieme dei percorsi se dell’utenza. Dall’altro lato, la do- della formazione, sia statale che manda di formazione non è stata non statale, sia scolastica che pro- più considerata in modo omogeneo fessionale, ivi compresa quindi e unificato, ma è divenuta oggetto quella delle scuole paritarie, an- di un’evidente segmentazione, in ch’essi entrate a far parte dell’offer- ragione della presenza di una ri- ta formativa oramai considerata nel chiesta sempre più differenziata, e suo complesso come “pubblica”. La dunque “personalizzata”, e della questione ha acquistato particolare consapevolezza dell’esistenza di significato con la rapida evoluzione una pluralità di competenze che del quadro normativo: nel 1997 è possono essere acquisite mediante stata approvata la legge n. 196, in processi formativi anche non for- cui sono stati stabiliti i principi fon- mali o informali. Del resto, dal 1971 damentali della formazione profes- è stato avviato il processo di attua- sionale regionale, dell’apprendistato zione della Costituzione nella parte e dei tirocini; nel 1998 è stato ap- VIII RASSEGNA CNOS 1/2021
Giulio M. Salerno provato il decreto legislativo n. 112, venendo sull’intricata materia, è ar- che non solo ha rideterminato le rivata a sanzionare una disciplina competenze statali e regionali in regionale sin troppo spinta nel sen- materia di formazione professionale so della “integrazione strutturale” e di istruzione, ma anche introdotto tra i percorsi formativi della IeFP e rilevanti innovazioni, come l’auto- quelli della scuola, ad esempio là nomia delle “unità scolastiche”, l’e- dove si era previsto che il percorso levamento dell’obbligo scolastico, della qualifica triennale della IeFP si l’introduzione dell’obbligo formati- riducesse ad una sola annualità ne- vo fino a 18 anni, con i conseguenti cessariamente preceduta da un accordi tra Stato e Regioni (sulla biennio da frequentarsi nelle scuole certificazione dei risultati, sull’accre- (sent. n. 309/2010). Si tratta di una ditamento delle sedi formative, soluzione che, più che ispirarsi alla sull’educazione degli adulti), che logica dell’integrazione, sembra vo- hanno sostanzialmente ridefinito ler mantenere ferma l’impostazione l’articolata interrelazione tra gli isti- tradizionalmente “scuola-centrica”, tuti scolastici, i centri di formazione e mantenendo alla IeFP un ruolo professionale e i servizi per l’impie- essenzialmente ancillare rispetto al- go; la legge n. 53 del 2003 che, uni- la formazione scolastica. Ma ciò ap- tamente ad altre disposizioni di leg- pare ormai costituzionalmente ge, ha consentito alle scuole di atti- inammissibile, in quanto, come so- vare percorsi formativi integrati da pra detto, dal 2001 la Costituzione attuare in convenzione con le agen- attribuisce alle Regioni la compe- zie di formazione professionale; le tenza esclusiva alla materia della tante leggi regionali che, in relazio- “istruzione e formazione professio- ne alla nuova disciplina costituzio- nale”, sicché trattasi di un ambito di nale della IeFP, hanno previsto va- attività paritariamente rivolte all’ap- rie forme di integrazione - talora prontamento di un’offerta formati- anche quasi strutturale - tra i per- va, per l’appunto, di “istruzione”, e corsi formativi della Istruzione e quindi da inserirsi a pieno - e a pari Formazione Professionale e quelli - titolo affianco all’offerta formativa scolastici; e il d.lgs. n. 61 del 2017 dell’istruzione scolastica di compe- che ha previsto forme di raccordo tenza statale nell’ambito del sistema tra i due sotto-sistemi dell’istruzione nazionale di istruzione e formazio- professionale di Stato, e della IeFP ne, così come previsto dalla predet- di competenza regionale, pur nella ta legge n. 53 del 2003. Se in via reciproca distinzione e nella pari di- teorica, il sistema di formazione in- gnità. La Corte costituzionale, inter- tegrato è allora un “insieme organi- IX
Sistema Educativo di Istruzione e Formazione co di offerte integrato tra istruzione, ferimento al Quadro europeo delle formazione professionale e lavoro”, Qualifiche (European Qualification all’interno delle quali ciascuno – Framework – EQF), al fine di coor- giovane o adulto – ha facoltà di dinare tutti i sistemi che costituisco- scelta del proprio percorso indivi- no l’offerta formativa pubblica di ap- duale in coerenza con i propri biso- prendimento permanente. In ogni gni e le esigenze del sistema econo- caso, la pluralità e la differenziazio- mico e produttivo, ciò presuppone ne dell’offerta formativa, nell’impian- il riconoscimento della pari dignità to, nei metodi, nei contenuti, ma tra tutti i soggetti, pubblici e privati, sempre rivolti all’acquisizione di co- che ne sono parti, e dunque soprat- noscenze e di competenze recipro- tutto tra le scuole e i centri di for- camente riconosciute e certificabili, mazione professionale. Ma questo sia dal mondo della formazione che aspetto risulta non ancora adegua- da quello dell’economia, rende or- tamente risolto, in quanto il perse- mai evidente che il “sistema formati- guimento del corretto rapporto tra il vo integrato” è sempre più lontano sistema dell’istruzione scolastica e il dalle rigidità che in passato guidava- sistema della IeFP nell’ambito del si- no l’istruzione e la formazione, e stema nazionale di istruzione e for- sempre più rivolto a riconoscere i mazione, soffre non pochi difetti, valori essenziali della libertà, dell’au- rendendo così ancora effettivamente tonomia e della sussidiarietà. preclusa una pari dignità dei percor- si scolastici e di quelli formativi, sep- pure tanto si è fatto per comparare, avvicinare e raccordare. La prospet- Bibliografia tiva delle “Rete nazionale delle scuo- ALLULLI G., Il contesto nazionale del sistema formativo integrato, in AA. VV., L’uni- le professionali” – come prevista dal- versità per un sistema formativo integra- l’art. 7 del d.lgs. n. 61/2017 e ancora to. Fondamenti, connessioni, esperien- non costituita – potrebbe essere uno ze, prospettive, Milano, Vita e Pensiero, strumento per facilitare questo pro- 2001; CORSI M., Il sistema formativo integrato, in cesso, così come appare assai rile- BALDACCI M. – CORSI M., Sistema forma- vante quanto è connesso con l’appli- tivo ed emergenze dell’educazione, Tec- cazione del “Quadro di riferimento nodid, 2010; NICOLI D. – SALERNO G.M, La riforma degli Nazionale delle qualifiche” (QNQ), Istituti professionali, Rizzoli, 2018; mediante il quale si descrivono tutte SALERNO G.M., L’istruzione e formazione le qualifiche rilasciate nell’ambito professionale tra pluralismo e unita- del “sistema nazionale di certificazio- rietà. Una prima analisi, Rubbettino, 2019. ne delle competenze”, anche con ri- X RASSEGNA CNOS 1/2021
Didattica laboratoriale Dario Eugenio Nicoli PROCESSI FORMATIVI L‘espressione “didattica labora- discente nell’apprendimento, da toriale” indica la caratteristica pecu- una totale concentrazione del lavo- liare delle modalità di apprendi- ro del docente sull’insegnamento mento che mobilitano contestual- cattedratico e da una valutazione mente tutte le dimensioni dell’intel- basata sulla ripetizione. Tuttavia era ligenza dell’allievo – specie pratica, tutta la struttura della scuola “tradi- sociale e relazionale – sollecitando- zionale” a convergere su questa ne l’ingaggio entro un’azione signi- concezione rigida del proprio com- ficativa e realistica in cui egli è gui- pito: i banchi legati e quindi inamo- dato ad “imparare in atto” tramite il vibili, i libri di testo e gli arredi riconoscimento dei segni, la solu- sempre uguali, le cattedre con le zione dei problemi, la riflessione e pedane. Questo tipo di scuola im- l’autovalutazione, differenziandosi postata sull’eteroeducazione consi- quindi da quelle che privilegiano la derava il sapere come una sequen- sola dimensione cognitiva e lingui- za assoluta di contenuti approvati stica e adottano una sequenza ana- dal governo centrale ed impostati litica che procede dai concetti alle su una concezione rigida della tra- applicazioni “inerti”. dizione. Gli alunni erano spinti alla Nel corso del tempo, l’espressio- competizione e all’emulazione rigo- ne “didattica laboratoriale” è stata rosamente individuale, escludendo intesa sia come un vero e proprio quindi ogni lavoro di gruppo o atti- paradigma del curricolo, come nella vità cooperativa. Le scuole nuove – corrente dell’“attivismo pedagogi- il cui primo esempio è costituito co”, sia come “didattica attiva”, una dalla New School creata da Cecil delle tecniche possibili, accanto alle Reddie nel 1889 nel Derbyshire – altre, che l’insegnante ha a disposi- erano invece centrate su due capi- zione per orchestrare il proprio mo- saldi: l’apprendimento delle lingue do di operare. L’attivismo pedago- realizzato tramite viaggi e periodi di gico, o “scuola attiva”, compare al- studio all’estero, e la formazione l’inizio del 900; l’aggettivo eviden- scientifica, insieme a quella corpo- zia l’intenzione di porsi in alternati- rea, che veniva perseguita valoriz- va con il modello scolastico domi- zando il lavoro manuale e la vita al- nante in quel periodo storico, carat- l’aria aperta. I loro principi sono il terizzato da una totale passività del puerocentrismo, il rispetto delle fasi XI
PROCESSI FORMATIVI di crescita degli alunni così come apprendimento inteso come se- indicate dalla psicologia dell’età quenza di unità formative progres- evolutiva, l’antiautoritarismo, il ri- sive e capitalizzabili centrate sugli spetto dei bisogni individuali, e so- standard finali dei percorsi. prattutto l’importanza dell’attività Sul piano più strettamente meto- manuale e dell’intelligenza operati- dologico, l’enfasi sul laboratorio è va, e quindi dell’uso sistematico del assimilabile a quella riguardante gli laboratorio, come forma privilegiata “ambienti di apprendimento” con- dell’apprendimento e della crescita. nessi ad una recente corrente di La didattica laboratoriale intesa rinnovamento delle pratiche didat- come metodologia dell’apprendi- tiche, stimolata anche dall’utilizzo mento ha avuto un notevole svilup- massivo degli strumenti digitali. Si po a partire dagli Anni ’50 assu- tratta sempre di uno dei modi tra- mendo varie forme: problem sol- mite cui si è cercato di realizzare il ving, learning by doing, cooperative passaggio delle scuole dal para- learning, laboratori disciplinari digma dell’insegnamento a quello quali il debate, fino al service lear- dell’apprendimento: da una visione ning, un approccio pedagogico incentrata su che cosa insegnare, molto diffuso a livello internaziona- ad una prospettiva focalizzata sul le, il cui valore formativo risiede soggetto che apprende e quindi sui nella sua capacità di collegare l’ap- suoi processi. Tali ambienti sono prendimento scolastico alla vita rea- contesti di attività strutturate inten- le, favorendo lo sviluppo delle zionalmente come uno “spazio d’a- competenze che la scuola o l’uni- zione” creato per stimolare e soste- versità richiedono, e, al tempo stes- nere la scoperta dei saperi e la co- so, indirizzandole verso interventi struzione di competenze. In essi si socialmente significativi, sviluppan- svolgono interazioni e scambi tra do così negli alunni un sentimento allievi, oggetti del sapere e inse- vivo di responsabilità sociale. gnanti, altri attori, sulla base di Ad un livello intermedio tra le scopi e interessi comuni, dotati di due accezioni, teorica e metodolo- valore reale per chi ne beneficia. gica, troviamo il filone della didatti- Sul sito di INDIRE leggiamo una ca delle competenze, un variegato definizione vicina ad un’accezione mondo che va da soluzioni più or- metodologica del laboratorio intesa ganiche quali la corrente della valu- come «un approccio che dà spazio tazione autentica, fino a manuali di ad un potenziamento dell’offerta carattere più operativo centrati sulla formativa della scuola e nella quo- proceduralizzazione del processo di tidianità scolastica, incentiva un at-
Dario Eugenio Nicoli teggiamento attivo nei confronti come la copiatura di un disegno, la della conoscenza sulla base della coltivazione di un fagiolo, la realiz- curiosità e della sfida. La didattica zazione di un cartellone. L’esercita- laboratoriale comprende qualsiasi zione presenta un costrutto limi- esperienza o attività nella quale lo tato: si può dire che essa è “chiusa” studente riflette e lavora insieme poiché si pone sempre entro uno agli altri, utilizzando molteplici mo- spazio contenuto ed un netto dua- dalità apprenditive, per la solu- lismo teoria/prassi. Essendo il labo- zione di una situazione problema- ratorio costruito secondo una pro- tica reale, l’assolvimento di un in- spettiva “inerte” tutta centrata sul- carico o la realizzazione di un pro- l’applicazione di principi teorici, getto. Lo sviluppo di competenze e l’azione che gli alunni vi svolgono l’apprendimento concreto sono ri- non è fonte di nuova conoscenza, sultati di un percorso pratico, di ri- ma rappresenta solo la proiezione flessioni fatte sul proprio agire e in “pratica” di una legge. Diversa- conseguenza di una interiorizza- mente, i compiti di realtà dise- zione del processo di apprendi- gnano il cammino dell’apprendi- mento sperimentato»1. Per com- mento degli allievi nella forma del prendere la natura del laboratorio, pensiero sintetico. La docenza è occorre innanzitutto distinguerlo una proposta, un avvio, una do- dall’esercitazione, vale a dire l’altra manda che mette gli studenti in formula di didattica attiva, quella azione affinché facciano sintesi di più prossima all’approccio per cultura formale, realtà e identità. conoscenze/abilità. L’esercitazione Gli insegnanti, in base alla mappa può avere due finalità: indica la elaborata dai dipartimenti accom- conferma nella pratica di una legge pagnano gli allievi in azioni com- teorica, come il calcolo di una su- piute, significative e reali, a benefi- perficie, la ricerca di elementi in un cio di altri, che ne riconoscono il testo, la stesura di una mappa co- valore. La caratteristica più evoluta gnitiva; inoltre rappresenta una tec- del compito di realtà consiste nella nica utile ad acquisire un’abilità, sua versione “sfidante”; con tale 1 https://www.indire.it/wp-content/uploads/2020/05/16_05_20_edscuola.pdf XIII
PROCESSI FORMATIVI espressione si indica un modello di come l’interesse e la motivazione, il formazione centrato sull’ingaggio porsi domande, la manualità, l’imi- degli allievi a fronte di una conse- tazione, il problem solving, l’identi- gna-commessa reale densa di signi- ficazione, e non richiedono un ap- ficati professionali, culturali, civici parato di sollecitazione indotta e soggettivi, che opera come un dalle tecniche dell’istruzione e problema-sfida e che richiede agli dell’addestramento. Muovono nel allievi di mobilitare l’intero reperto- contempo le forze di vita degli al- rio delle proprie facoltà-risorse in lievi, quali il desiderio di cavarsela modo autonomo e responsabile, al da sé, di essere utile agli altri ed fine di giungere ad una soluzione alla comunità, di segnare la realtà positiva, soddisfacente le attese dei con la propria impronta originale, beneficiari e delle norme generali e infine di essere riconosciuti per il specifiche proprie del campo in cui valore dimostrato. In tal senso i si svolge l’azione. La qualifica “sfi- compiti sfidanti sollecitano una for- dante” si riferisce al fatto che tali mazione “oltre misura” che pro- compiti, in forza del loro carattere cede per ingaggio, progetto e servi- attuale, anticipatorio e innovativo, zio. Anche se oggi sono pratiche della possibilità di porre il soggetto formative limitate a situazioni di ec- in una situazione di potere che si ri- cellenza, nel corso del tempo otter- vela di fronte alla comunità, sono ranno presumibilmente sempre più in grado di suscitare interesse ed spazio nei contesti educativi, poi- impegno, e di spingere il soggetto ché possiedono il vantaggio di ba- a mobilitare i dinamismi della sarsi su un’iniziativa autonoma de- mente che presiedono alla cono- gli allievi, singoli ed in gruppo, ai scenza, al giudizio ed alla deci- quali è consegnata la possibilità di sione. Tali compiti, che spesso decidere il corso d’azione, di valu- coinvolgono attori esterni alla cer- tarne l’efficacia e di poter appren- chia della classe ed anche della dere anche dall’errore. Per tale mo- scuola, “attraggono” un vasto tivo, tale compito rappresenta la mondo di significati entro una rete formula più adatta, rispetto a di nessi significativi; ciò stimola un quello indotto, di stimolo della ca- processo di apprendimento e di pacità di agire in contesti complessi crescita che fa leva sulle dispo- a fronte di imprevisti da valutare e sizioni naturali dell’intelligenza, negoziare volta per volta. XIV RASSEGNA CNOS 1/2021
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