FLUVIALE RIQUALIFICAZIONE - Cirf
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RIQUALIFICAZIONE Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale FLUVIALE Numero zero/2008 EDITORIALE Nasce la prima rivista in Italia sulla riqualificazione fluviale RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO Interventi di recupero morfologico in Austria e Svizzera APPROFONDIMENTI Direttiva Quadro sulle acque e FLEA – Gestione dei sedimenti in Francia Gestione sostenibile delle acque RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE IN ITALIA L’approccio geomorfologico sul fiume Po – Interventi in Trentino Un progetto nel Parco Oglio Sud ANDAR PER FIUMI Alla scoperta del Sangro
2008, Centro Italiano per la Riqualficazione Fluviale, Viale Garibaldi, 44/A - 30173 Mestre (VE) Redazione: tel. 041 615410, fax 041 615410 E-mail: m.monaci@cirf.org Questa pubblicazione e tutti gli articoli in essa contenuti sono rilasciati sotto licenza Creative Commons Attribu- zione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5, ovvero Tu sei libero: • di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest'opera Alle seguenti condizioni: Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ti ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l’opera Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per fini commerciali. Non opere derivate. Non puoi alterare o trasformare quest’opera, né usarla per crearne un’altra. • Ogni volta che usi o distribuisci quest'opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. • In ogni caso, puoi concordare col titolare dei diritti utilizzi di quest'opera non consentiti da questa licenza. • Questa licenza lascia impregiudicati i diritti morali. Le utilizzazioni consentite dalla legge sul diritto d'autore e gli altri diritti non sono in alcun modo limitati da quanto sopra. Questo è un riassunto in linguaggio accessibile a tutti del Codice Legale (la licenza integrale) che si può consul- tare sul sito internet http://creativecommons.it/licenze MARCO MONACI, Direttore responsabile REDAZIONE Bruno Boz Andrea Goltara Alessandra Melucci Andrea Nardini Massimo Rinaldi Giuliano Trentini Ileana Schipani HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Fulvio Anselmo, Marco Baltieri, Andrea Colombo, Giulio Conte, Bruno Maiolini, Davide Malavasi, Michela Oss, Susanna Perlini, Giuseppe Sansoni, Francesco Tornatore, Paolo Varese. GRAFICA E IMPAGINAZIONE Paola Marangoni FOTO DI COPERTINA Bruno Boz
RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE Numero zero/2008 SOMMARIO 4 EDITORIALE 4 Nasce la prima rivista in Italia sulla riqualificazione fluviale Andrea Goltara, Marco Monaci 6 RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO 6 Interventi di rimodellamento e recupero morfologico: esperienze in Austria e Svizzera Marco Monaci, Massimo Rinaldi 12 APPROFONDIMENTI 12 Direttiva Quadro sulle acque: una bolla di sapone? Una proposta integrativa: FLEA Andrea Nardini, Giuseppe Sansoni 16 Rialimentazione e gestione dei sedimenti in fiumi ghiaiosi incisi: recenti esperienze in Francia Massimo Rinaldi 20 La crisi idrica e la gestione sostenibile delle acque Giulio Conte 24 RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE IN ITALIA 24 L’approccio geomorfologico per la gestione dell’alveo del fiume Po Andrea Colombo, Francesco Tornatore 30 La riqualificazione fluviale in Trentino: analisi degli interventi effettuati dal 1990 al 2006 Michela Oss, Bruno Maiolini 34 Il progetto STRARIFLU Oglio: strategia di riqualificazione fluviale partecipata nel Parco Oglio Sud Susanna Perlini, Davide Malavasi 37 RICERCA SCIENTIFICA a cura di Massimo Rinaldi 39 CIRF Informa 41 LA VOCE DEI LETTORI 41 Gli eventi alluvionali e i dissesti del 29-30 Maggio 2008: quali indicazioni trarre per la pianificazione del territorio? Marco Baltieri, Paolo Varese, Fulvio Anselmo 45 ANDAR PER FIUMI 45 Alla scoperta del Sangro, nella “Foce” tra Barrea e Scontrone Ileana Schipani
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 Editoriale NASCE LA PRIMA RIVISTA IN ITALIA SULLA RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE Ci avviciniamo ai 10 anni dalla nascita del CIRF – era il 1999 – e “riqualificazione fluviale” non è più un termine oscuro: ne parlano – con moderazione – professionisti, amministratori, ricercatori (questi ultimi a dire al vero ne parlavano già, anche se con altre parole, ben più di 10 anni fa), ma soprattutto alcuni concetti chiave cominciano a essere presi in considera- zione nella pianificazione territoriale. In qualche amministrazione l’idea di ridurre il rischio di alluvioni gestendo il fiume in modo più naturale non è più considerata un’eresia; mantenere una dinamica morfologica attiva – “lasciar muovere” di più il fiume – comincia a essere considerata un’azione prioritaria, 4 o perlomeno da prendere in considerazione; avere ecosistemi fluviali in migliori condizioni inizia – timidamente – a entrare nell’agenda politica e in qualche raro caso persino in cam- pagna elettorale. A questo cambiamento culturale hanno ovviamente contribuito in molti, e la spinta legata agli obblighi della Direttiva Quadro sulle Acque ha avuto un ruolo fondamentale. Tra questi molti ci sentiamo sicuramente di annoverare il CIRF, che con le sue pubblicazioni1, corsi, studi ed eventi (tra cui l’organizzazione del “Quarto Convegno Internazionale sulla Riqualifica- zione Fluviale”2 nel 2008) ha proposto in tanti modi il dibattito e il confronto anche con le esperienze internazionali. A fronte di queste luci, le ombre rimangono comunque preponderanti: i piani più lungimiranti restano ancora solo sulla carta, gli interventi di regimazione e disalveo vengono ancora invocati a gran voce dopo ogni alluvione, nel nome di una illusoria “sicurezza”, un’analisi dei costi e dei benefici degli interventi sui corsi d’acqua resta nella maggior parte dei casi fantascienza, le opere – meglio se in somma urgenza – sono ancora molto “apprezzate” da tanti amministratori e l’idea che fiumi più naturali, a lungo termine, possano portare benefici anche economici resta una pura curiosità accademica, il tutto accompagnato da uno sfruttamento delle risorse idriche che ha raggiunto una soglia ormai critica, senza che venga messo seriamente in discussione. Le esperienze positive e i buoni esempi rischiano così di passare inosservati, proprio ora che servirebbe un deciso e rapido cambio di rotta - non dimentichiamo che la scadenza per i piani di gestione richiesti dalla Direttiva Quadro e per la definizione dei programmi di misure necessari a migliorare lo stato ecologico dei corpi idrici è ormai dietro l’angolo. Proprio da qui è nata l’idea di dar vita a questa rivista, la prima in Italia specificamente dedicata alla riqualificazione fluviale: lo scopo è di allargare quanto più possibile il con- fronto e lo scambio di informazioni, raccogliendo e divulgando le esperienze positive che si stanno realizzando in Italia, segnalando le situazioni di criticità e portando alla conoscenza dei lettori i progetti più significativi a livello nazionale e internazionale. Una rivista online, scaricabile liberamente e immaginata come un contenitore aperto ai contributi di enti pub- blici, università, centri di ricerca, ma anche di professionisti, società, studenti e associazioni, che vogliano divulgare le esperienze da loro realizzate o segnalare situazioni interessanti, in positivo o in negativo.
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 Due parole sulla sua struttura, sottolineando che questo numero zero è del tutto sperimentale e ogni commento o suggerimento per migliorarla è benvenuto: nella sezione “Riqualificazione fluviale nel mondo” l’intenzione è di divulgare le più importanti esperienze internazionali, in particolare quelle più “replicabili” in Italia; “Approfondimenti” raccoglierà contributi tecnici di varia natura, mentre la sezione “Riqualificazione fluviale in Italia” intende valorizzare le iniziative positive di tipo pianificatorio e progettuale in corso nel territorio nazionale. Nella rubrica “Ricerca scientifica” troveranno spazio segnalazioni dal mondo della ricerca nazio- nale e internazionale di particolare rilievo soprattutto a fini applicativi; “CIRF informa” ag- giornerà i lettori sulle iniziative dell’associazione; nella rubrica “La voce dei lettori”, privati, enti, associazioni potranno portare alla conoscenza di tutti i lettori le loro posizioni su temi di attualità, segnalare situazioni di degrado, di buona o mala amministrazione dei fiumi, ma anche situazioni dove si intraveda l’utilità dell’approccio della riqualificazione fluviale. 5 Infine, la rivista si chiude con una rubrica dedicata all’“Andar per fiumi”, dove segnalare luoghi e percorsi di particolare interesse, perché riavvicinare le persone ai fiumi ci sembra il passo più importante per promuoverne la conservazione e la riqualificazione. Passando ai contenuti, in questo numero si pone particolarmente l’accento sull’importanza, per una gestione più sostenibile dei corsi d’acqua, di considerarne le dinamiche geomor- fologiche: l’articolo sulle esperienze in Austria e Svizzera, mostra come sono già numerosi gli interventi di tipo morfologico realizzati e sia possibile iniziare a valutarne l’efficacia; l’approfondimento sulla gestione dei sedimenti in alvei ghiaiosi incisi in Francia fornisce spunti interessanti per la gestione delle tante situazioni simili in Italia. La geomorfologia fluviale inizia ad essere sempre più presa in considerazione anche nel nostro Paese nell’ambito della gestione di bacino, come testimoniano l’interessante articolo sull’approccio geomorfologico proposto dall’Autorità di bacino del fiume Po e il processo di pianificazione integrata sul fiume Oglio sublacuale realizzato dal Parco Regionale Oglio Sud, dove la considerazione delle dinamiche geomorfologiche ha avuto un ruolo importante nella definizione di proposte di riqualificazione. L’articolo sulla Direttiva Quadro sulle Acque pone infine l’attenzione, provo- catoriamente, sul rischio che essa si riduca a una bolla di sapone, proprio a causa dell’insuf- ficiente considerazione, nella sua implementazione, degli aspetti idromorfologici. Particolarmente significativa, tra gli altri articoli, ci sembra l’analisi delle tipologie di inter- venti di riqualificazione fluviale realizzati in Trentino, forse la prima rassegna sistematica degli interventi di riqualificazione fluviale effettuata a scala regionale nel nostro Paese. Infine, non perdetevi i suggerimenti per seguirci, in Abruzzo, alla scoperta delle splendide gole del Sangro. ANDREA GOLTARA MARCO MONACI, Direttore Generale CIRF Direttore Tecnico CIRF E-mail: a.goltara@cirf.org E-mail: m.monaci@cirf.org Note 1 In particolare “Decidere l’ambiente”, CIRF, 2005 e “La riqualificazione fluviale in Italia. Linee guida, strumenti ed esperienze per gestire i corsi d’acqua e il territorio”, CIRF, 2006 (si veda www.cirf.org) 2 Si veda il sito dello European Centre for River Restoration www.ecrr.org, la cui segreteria è gestita dal CIRF
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 R Al giorno d’oggi si ritiene che solo il 10% dei fiumi Alpini Europei si trovi iqualificazione in condizioni “naturali” o “semi-na- turali”, mentre la maggior parte di fluviale nel mondo essi ha subito negli ultimi due secoli profonde modifiche a causa di nu- merosi interventi di artificializza- zione, realizzati allo scopo di favo- INTERVENTI DI RIMODELLAMENTO E RECUPERO rire lo sviluppo delle attività umane MORFOLOGICO: ESPERIENZE IN AUSTRIA E – agricole e insediative – lungo le aree di pertinenza fluviale, di sfrut- SVIZZERA tare le risorse messe a disposizione MARCO MONACI dal fiume – acqua per gli usi umani Direttore Tecnico CIRF; E-mail: m.monaci@cirf.org (idropotabili, irrigui, industriali) e inerti estratti dagli alvei – di utiliz- MASSIMO RINALDI zare le acque per la produzione di Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università di Firenze E-mail: mrinaldi@dicea.unifi.it energia idroelettrica, di usufruire del corso dei fiumi per la navigabi- lità, ecc. . La maggior parte dei grandi fiumi pedealpini è stata Gli interventi di artificializzazione interessata per secoli da intensi impatti umani, che più comuni realizzati nella maggior hanno provocato notevoli incisioni dell’alveo e conse- parte dei grandi fiumi Alpini hanno guenti problemi gestionali. Durante gli ultimi decenni riguardato principalmente: 6 • la costruzione di sbarramenti molti interventi di riqualificazione fluviale sono stati per la produzione di energia RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO realizzati per mitigare questi impatti. Il presente arti- idroelettrica o per il controllo colo fornisce una sintesi delle esperienze più significa- del profilo di fondo degli alvei; tive realizzate in tal senso in Austria e Svizzera. • la realizzazione di difese spondali; • la sottrazione di piana inondabile Introduzione logiche ed ecologiche di tali corsi a favore degli insediamenti e La maggior parte dei fiumi presen- d’acqua. Le esperienze più signifi- delle attività agricole; ti nelle regioni pedealpine è stata cative di rimodellamento e recupero • l’estrazione di inerti in alveo; per secoli fortemente impattata da morfologico sono certamente quel- • la canalizzazione del fiume vari tipi di attività antropiche: ad le realizzate in Austria e Svizzera, in un unico stretto alveo, una prima fase di intense canaliz- dove a partire dagli inizi degli anni mediante rettificazioni, tagli zazioni e di trasformazioni di alvei ’90 il numero di interventi realizza- di anse e meandri e abbandono da morfologie a canali intrecciati a ti è in costante aumento. Si riporta di rami laterali, azioni che corsi d’acqua a canale singolo, è se- di seguito una breve rassegna delle hanno trasformato i fiumi da guita poi in molte aree, nell’ultimo problematiche morfologiche legate una tipologia spesso a canali secolo, un’intensa attività di esca- agli impatti antropici sui fiumi Alpi- intrecciati ad una a canale vazione dei sedimenti. Tali attività ni e delle tipologie di interventi di singolo, uniforme e banalizzato hanno avuto diverse conseguenze, riqualificazione adottate per miti- (in Austria, ad esempio, si quali incisione del fondo, perdita di gare tali problemi, da prendere in è passati in due secoli dalla habitat, problemi di stabilità delle considerazione come possibili stra- presenza del 28% di porzioni di infrastrutture e delle opere idrau- tegie da adottare anche in un con- fiumi a canali intrecciati a solo liche, abbassamento della falda, testo fortemente antropizzato ed l’1%). arretramento della linea di costa. impattato come quello italiano. Durante gli ultimi decenni, è però Questi interventi hanno modificato cresciuta in molti Paesi la consa- Impatto delle attività umane sui la morfodinamica e le modalità di pevolezza di questi problemi e la fiumi Alpini: degrado dell’ecosiste- trasporto dei sedimenti: in partico- necessità di intervenire ai fini di un ma, incisione dell’alveo e discon- lare, la costruzione di sbarramenti recupero delle funzionalità morfo- nessione della piana inondabile trasversali ha provocato l’interru-
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 zione del libero flusso dei sedimen- umane, hanno in molti casi dato il in molti corsi d’acqua italiani, per i ti, mentre la realizzazione di dife- primo stimolo alla ricerca di solu- quali gli approfondimenti del fondo se spondali ha impedito al fiume zioni innovative e sostenibili nel alveo hanno assunto addirittura un di prendere in carico i sedimenti lungo periodo a tale situazione: si rilievo mondiale, arrivando in alcuni presenti lungo le rive, diminuendo sono perciò indagate nel corso degli casi a superare i 10 m. perciò ulteriormente il trasporto anni strategie d’azione, come quel- Risulta quindi utile analizzare le solido. la della riqualificazione fluviale, strategie messe in atto in Austria e Tale situazione ha generato una che vanno oltre le usuali metodiche Svizzera, al fine di fornire uno spunto netta destabilizzazione degli alvei, dell’ingegneria idraulica, queste alle Autorità, al mondo della ricer- che hanno così iniziato ad incider- ultime perlopiù volte a risolvere il ca ed ai progettisti italiani perché si e restringersi progressivamente, problema dell’incisione attraverso possano valutare se, in che misura e con conseguenze sia dal punto di un’ulteriore artificializzazione de- con quali accorgimenti specifici per vista degli interessi antropici, legati gli alvei, al fine di impedire il ma- il territorio italiano, sia possibile a problemi di stabilità delle infra- nifestarsi delle dinamiche morfolo- adottare e adattare tali strategie, strutture presenti lungo i fiumi e giche. così da risolvere in modo sostenibile all’abbassamento della falda, sia da Sono così nati tra i più importanti nel lungo periodo il grave problema quello della qualità dell’ecosistema progetti di riqualificazione fluviale dell’incisione degli alvei. fluviale, che ha subito gli effetti europei, alcuni dei quali presentati Si illustra pertanto di seguito l’ap- negativi della disconnessione delle sinteticamente in questo articolo, proccio adottato nei progetti di piane alluvionali dall’alveo attivo dove le azioni per il riequilibrio delle riqualificazione Alpini in Austria e e della banalizzazione di quest’ul- situazioni di incisione hanno cercato Svizzera, insieme ad alcuni cenni timo, con effetti negativi quali la di raggiungere anche l’obiettivo di relativi agli esempi più significativi, perdita di habitat e la diminuzione migliorare lo stato dell’ecosistema rimandando per i dettagli tecnici ai della biodiversità animale e vegeta- e, almeno indirettamente, di dimi- prossimi numeri della rivista. le. nuire il rischio di inondazioni. 7 E’ interessante notare come le inci- Strategia d’intervento: non più RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO I progetti di riqualificazione dei sioni registrate nei fiumi Austriaci e creazione diretta delle forme flu- fiumi Alpini in Austria e Svizze- Svizzeri presi come esempio nel pre- viali ma riattivazione dei processi ra: una strategia utile anche per sente articolo (variabili ad esempio evolutivi dei fiumi l’Italia? tra 0,5 e 1,3 m nel caso del fiume I primi interventi europei di riquali- Il fenomeno dell’incisione degli al- Mur e da 0,6 a 1,5 m nel fiume Drava, ficazione fluviale hanno inizialmen- vei e le conseguenze negative che in Austria), sono certo significative, te prestato poca attenzione alla possono manifestarsi per le attività ma ben inferiori a quanto accaduto comprensione dei processi evolutivi Tipologia di interventi Ripristino del Apertura o ri- Rimozioni di Miglioramento continuum bio- Immissione ar- Riqualificazione mozione di argi- argini o difese Allargamento di Fiume Nazione della morfologia logico (B) e del tificiale di sedi- di canali ab- ni per favorire le spondali per at- sezione d’alveo trasporto solido menti in alveo bandonati esondazioni tivare l’erosione (S) Reno (alto X B X corso) A-CH Danubio CH (G) X X B X X Drava A-CH X X X Sulm A-CH X X Lech A (G) X S X X Großache A X Gail A X X Salzach A (G) X X B, S Thur CH (G) X X Emme CH (G) X X Tabella 1 - interventi di riqualificazione realizzati sui grandi fiumi alpini di Austria e Svizzera. A=Austria; CH=Svizzera; G=Germania (Tabella: rielaborata da Habersack H. & Piégay H., 2008)
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 piuttosto a monte rispetto al sito ove è necessaria la loro presenza ed inoltre i tempi di risposta di azioni che intendono incrementare il tra- sporto solido possono essere note- volmente lunghi, fatti che insieme inducono una discreta incertezza in fase progettuale. In Austria e Sviz- zera l’approccio geomorfologico alla riqualificazione ha trovato applica- zione in alcuni progetti che, dalla Figura 1 - Numero di interventi di aumento di sezione realizzati in Austria e Svizzera tra il 1990 e il fine degli anni ’90, hanno portato 1999 (Grafico: rielaborato da Habersack H. & Piégay H., 2008) alla realizzazione di numerosi inter- venti innovativi per la soluzione del e si sono concentrati principalmen- te sensibili a modifiche ai parametri problema dell’incisione degli alvei, te sull’aumento della diversità mor- che ne controllano il funzionamen- oltre agli obiettivi legati al miglio- fologica ed ecologica di piccoli corsi to, come il regime idrologico e la ramento dell’ecosistema fluviale e d’acqua, ricreando direttamente le quantità di sedimenti disponibili; al controllo delle inondazioni. forme e le strutture dell’ecosistema questo fatto ha acuito nel passato le Gli interventi di maggior interesse a (aumento della larghezza e della profonde modifiche dovute alle at- tal proposito sono legati ad azioni di profondità, realizzazione di barre, tività umane, ma è anche divenuto allargamento della sezione, al fine riffles e pools, ecc.); l’analisi dei il fattore determinante di cui tener di favorire da una parte la sedimen- risultati ottenuti ha però mostra- conto per la riuscita degli interventi tazione degli inerti trasportati dal to come molti di questi interventi di riqualificazione fluviale. fiume (grazie alla diminuzione delle 8 non si siano mostrati sostenibili nel È stato perciò chiaro ai progettisti velocità in alveo e al conseguente tempo e siano stati profondamente austriaci e svizzeri che, come emer- aumento della capacità di sedimen- RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO alterati, ad esempio, dagli eventi so anche dalle passate esperienze di tazione) e dall’altro l’aumento del- alluvionali, fatto che ha spinto ad riqualificazione nel resto d’Europa, la capacità del fiume di erodere e interessarsi sempre più ai processi solo la comprensione dei processi prendere in carico sedimenti dalle evolutivi che regolano il funziona- evolutivi attuali e futuri dei fiu- sponde e dalla piana inondabile. mento dei fiumi. mi Alpini poteva e può portare ad Le principali azioni realizzate lega- A partire dall’inizio degli anni ’90 un miglioramento delle condizioni te all’aumento di sezione sono: questa consapevolezza è stata fatta geomorfologiche ed ecologiche dei • la rimozione delle difese propria dai progettisti degli inter- fiumi, avviando inoltre la soluzione spondali al fine di favorire venti di riqualificazione fluviale in delle problematiche legate all’inci- l’erosione laterale; ambito Alpino, i quali hanno inizia- sione degli alvei e alla destabilizza- • lo sbancamento diretto delle to a sperimentare azioni a grande zione delle infrastrutture. sponde al fine di aumentare la scala per il riequilibrio geomorfolo- sezione; gico dei corsi d’acqua, interventi in I primi interventi di riqualificazio- • la creazione di canali secondari, cui la strategia di riqualificazione ne in tal senso hanno inizialmente che permettono di distribuire si è basata sul favorire l’instaurarsi considerato come parametri su cui la corrente del fiume su una delle dinamiche evolutive morfolo- intervenire il regime idrico e la sezione più ampia, favorendo giche, secondo l’approccio del “la- struttura/sezione dell’alveo, allo così i processi di erosione, vorare con la natura”. scopo di incrementare l’interazione trasporto e deposizione su Tale strategia ha trovato conferma e tra l’alveo attivo e la piana inon- porzioni di piana inondabile impulso anche dalla presenza di al- dabile o di migliorare le condizioni precedentemente disconnesse o cune specificità che caratterizzano dell’ambiente acquatico. comunque non interessate dalle fortemente i fiumi Alpini dal punto Sono poi nati gli interventi in cui il dinamiche geomorfologiche. di vista dei processi di evoluzione parametro progettuale guida è sta- morfologica e del comportamento to il flusso di sedimenti, sebbene si Gli interventi realizzati in tal sen- idraulico, come la presenza di grandi tratti di casi ancora rari a causa del- so in Austria e Svizzera sono stati pendenze, e quindi energie, e di un la difficoltà a progettare, realizza- numerosi negli ultimi due decenni, alto trasporto solido di fondo, fatti re e gestire tali azioni: i sedimenti come evidenziato in Tabella 1 ed in che rendono tali fiumi estremamen- possono infatti trovarsi depositati Figura 1; nei paragrafi seguenti si ri-
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 descritte e comuni ai fiumi Alpini. Un modello di simulazione del tra- Vienna sporto solido relativo ai prossimi AUSTRIA 60 anni, mostra inoltre come i pro- Zurigo Mur blemi di incisione progrediranno in SVIZZERA Drava futuro: in molti tratti del fiume, in- Emme fatti, sono presenti solo circa 50 cm di ghiaie a ricoprire i sedimenti fini del Terziario, ma il modello di si- mulazione mostra come tale strato di ghiaie potrà essere progressiva- Figura 2 - Fiumi Emme (Svizzera), Mur e Drava (Austria) mente eroso e i sedimenti fini, più facilmente erodibili, incisi profon- portano alcuni cenni relativi ad alcu- progetto di riqualificazione scorre damente. ni dei progetti più interessanti (Figu- ai confini con la Slovenia (Figura 2) La Commissione permanente Au- ra 2) realizzati lungo i fiumi Emme ed è soggetto agli impatti all’ecosi- stria-Slovenia per il fiume Mur ha (Svizzera), Mur e Drava (Austria). stema fluviale ed ai problemi di in- perciò commissionato nel 1998 uno cisione (circa 1,3 m negli ultimi 30 studio per individuare le strategie Fiume Mur - Austria anni) conseguenti alle opere di ar- adottabili per fermare l’incisione Il tratto di fiume Mur considerato dal tificializzazione precedentemente progressiva del fiume: la soluzione drastica del problema, ossia l’elimi- nazione degli sbarramenti presenti a monte per aumentare la quantità di sedimenti disponibili nel tratto e fermare così l’incisione, non è stata 9 considerata percorribile nel breve e RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO medio termine e si è perciò deciso di percorrere la strada dell’attiva- zione delle sorgenti di sedimenti ghiaiosi presenti direttamente lun- go il tratto, nella piana alluvionale, al fine di aumentare la quantità di sedimenti disponibili nel tratto in- ciso. Per definire quali interventi realiz- zare e dove collocarli, sono state analizzate sia le caratteristiche fi- siche del fiume Mur sia i vincoli di tipo antropico; nel primo caso sono state localizzate e quantificate le possibili fonti di sedimenti pre- senti nelle aree inondabili e lungo le sponde, così come la posizione relativa di questi depositi rispetto alla disposizione dei tratti incisi, questi ultimi debitamente indivi- duati e misurati; nel secondo caso Figura 3 - Al fine di definire dove realizzare interventi di attivazione delle sorgenti di sedimenti ghiaiosi lungo il fiume Mur, sono state analizzate sia le caratteristiche fisiche del fiume (linea blu: si è tenuto conto dei vincoli imposti localizzazione e quantificazione delle possibili fonti di sedimenti presenti nelle aree inondabili e dall’uso del suolo e dalla presenza lungo le sponde; linea rossa: individuazione dei tratti incisi; linea viola: tratti dotati di uno scarso di infrastrutture, che hanno limita- substrato ghiaioso a copertura dei sedimenti fini del Terziario), sia i vincoli di tipo antropico imposti dall’uso del suolo e dalla presenza di infrastrutture (linea fucsia). L’analisi ha permesso di indivi- to le possibilità di allargamento in duare i tratti idonei agli interventi di riqualificazione (linea verde) e la loro tipologia (frecce verdi; alcuni tratti. per il significato delle lettere si veda il testo), e di stimare gli effetti degli interventi sul profilo di fondo nei prossimi 60 anni (linea tratteggiata arancione). (Immagine: rielaborata da Habersack H. Da questa analisi sono emerse 5 tipi & Piégay H., 2008) di misure da applicarsi in diversi
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 C) Allargamento iniziale della sezione, seguita da erosione laterale D) Attivazione dei depositi ghiaiosi laterali, senza modifiche alla larghezza della sezione, in combinazione con la riconnessione di canali laterali (Figura 4) B E) Stabilizzazione del fondo A mediante tecniche “alternative” di ingegneria naturalistica, come la costruzione di rampe in A B massi o l’aumento locale della granulometrica del fondo A Fiume Drava – Austria A dispetto delle severe alterazioni Figura 4 - Sub-progetto “Gosdorf”. subite dal fiume Drava (banalizza- Foto: costruzione di un braccio laterale (A e B) e immissione dei sedimenti scavati nel Fiume Mur. Carta: possibile evoluzione dell’intervento. (Immagini: rielaborate da Hornich R., Baumann N., 2007 zione dell’ecosistema ed incisione dell’alveo) causate dalle artificializ- zazioni comuni ai fiumi Alpini, si è porzioni del tratto in studio (Figura da giungere ad una soluzione soste- rilevato come il corso d’acqua pos- 3) i cui effetti sono stati simulati dal nibile non solo nel breve ma anche segga ancor oggi un notevole poten- modello numerico già citato: que- nel lungo periodo. ziale per la sua rigenerazione, mo- sto ha messo in evidenza come per i Le azioni di riqualificazione identi- tivo per il quale, a partire dai primi 10 prossimi 60 anni saranno disponibili ficate riguardano (con riferimento anni ’90, sono stati realizzati inter- nel tratto una quantità di sedimen- alla Figura 3): venti di riqualificazione fluviale tra RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO ti sufficiente a fermare l’incisione; A) Allargamento di sezione a circa i più innovativi e conosciuti presenti questo lasso di tempo permetterà 200m (circa il doppio dell’attuale in Europa. di sviluppare misure per aumenta- larghezza) ed immissione artificiale Gli interventi realizzati nell’alta re l’afflusso di sedimenti anche da di sedimenti in alveo valle della Drava (Figura 2), nella monte, ad esempio ottimizzando le B) Induzione dei processi naturali Provincia della Carinzia, tra il 1999 dighe al fine di permettere il flusso di erosione delle sponde e di e il 2003 (LIFE NATURE: Restoration di sedimenti durante le piene, così allargamento della sezione of wetland and riparian area at the Upper Drau River) sono stati pro- gettati con l’obiettivo di fermare l’incisione in atto, migliorare l’eco- sistema, avvicinandolo di nuovo alle sue condizioni di riferimento, e ri- connettere la piana inondabile al fiume, in particolare nei seguenti siti (Figura 5): • Dellach: allargamento di sezione su una sponda, per una lunghezza di 250m; • Kleblach I: allargamento di sezione su una sponda, per una lunghezza di 400m; • Greifenburg: allargamento di sezione su entrambe le sponde, per una lunghezza di 1000m; • Kleblach II: allargamento di sezione su entrambe le sponde e Figura 6 -: Riqualificazione del fiume Emme, prima (a sinistra) e dopo (a destra) l’intervento (Foto ricostruzione di un canale laterale, rielaborata da: Requena P., Weichert R.B. & Minor H.-E., 2006) per una lunghezza di 1900m;
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 gli anni ’90 ha allora preso avvio un HORNIC R., BAUMANN N. – 2008. River re- progetto per la riqualificazione del storation works along the border section fiume che ha previsto il riallarga- of the River Mur. ECRR Workshop, Buda- mento della sezione in alcuni pun- pest, 28.09.2007. http://www.ecrr.org/ B ti, al fine di raggiungere i seguenti pdf/newsletter/11-07.pdf obiettivi: LIFE-Projekt Auenverbund Obere Drau • invertire il trend di incisione, – 2004. http://www.wasser.ktn.gv.at/life_ favorendo localmente la sedi- drau/drau.html A mentazione e la stabilizzazione REQUENA P., WEICHERT R.B. & MINOR H.-E. C del fondo; – 2006. (Laboratory of Hydraulics, Hydro- • ricreazione di una varietà di logy and Glaciology (VAW), ETH Zurich, A forme (barre, alveo localmente Zurich, Switzerland). Self widening by la- a canali intrecciati) con effetti teral erosion in gravel bed rivers. In: River ecologici positivi Flow 2006 – Ferreira, Alves, Leal & Cardoso (eds) © 2006 Taylor & Francis Group, Lon- Il principio guida seguito per la don Figura 5 - Intervento di riqualificazione sul fiume definizione degli interventi è sta- Drava. A: eliminazione di difese spondali per to quello di realizzare importanti favorire l’erosione laterale; B: scavo di un cana- le secondario; C: riconnessione di un canale esi- incrementi di larghezza su alcuni stente. (Immagine: rielaborata da LIFE-Projekt tratti del fiume, così da diminuire Auenverbund Obere Drau, 2004) la capacità di trasporto solido e fa- vorire la sedimentazione, creando • Spittal: allargamento di sezione un’alternanza di tratti ad alta e su entrambe le sponde, per una bassa pendenza. lunghezza di 2000 metri. La modellazione idraulica utilizza- 11 ta per definire a livello progettuale RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE NEL MONDO Il monitoraggio messo in atto ha mo- gli interventi, ha suggerito che per strato il successo in termini di crea- ottenere gli effetti desiderati fos- zione e miglioramento degli habitat, se necessario portare la larghezza ma ha anche permesso di individua- del fiume dai 30 m presenti a 65- re alcuni punti chiave in merito alle 85 m per un tratto di circa 460 m dinamiche geomorfologiche: di lunghezza. Dopo aver dato l’av- • la presenza di una sorgente di vio all’allargamento, rimuovendo sedimenti a monte dell’inter- le protezioni di sponda, questo è vento è un pre-requisito per la proseguito evolvendo “naturalmen- piena riuscita dei progetti di al- te”; allo scopo di definire il massimo largamento di sezione realizzati allargamento consentito, sono stati al fine di arrestare l’incisione inseriti dei pennelli in corrisponden- dell’alveo; za della larghezza massima attesa, • una lunghezza del sito di in- in modo da proteggere da ulteriore tervento inferiore a 600m non erosione il sistema di argini princi- porta ai risultati attesi di tipo pali presente. morfodinamico. Fiume Emme – Svizzera Bibliografia Il fiume Emme è stato sottoposto nel corso dei decenni a interventi di HABERSACK H. & PIÉGAY H. – 2008. River canalizzazione per favorire l’incisio- restoration in the Alps and their surroun- ne ed aumentare così la capacità di dings: past experience and future chal- contenimento delle piene; alla fine lenges. In: Habersack H., Piégay H. and degli anni ’80 si è però riscontrato Rinaldi M. (Eds), Gravel-bed Rivers VI - un’incisione superiore a quella vo- From Process Understanding to River Re- luta e la comparsa di numerosi ef- storation, Developments in Earth Surface fetti ecologici negativi.Agli inizi de- Processes, Elsevier, 703-738.
Approfondimenti Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 previste, risiede nel criterio stesso di classificazione dello stato ecolo- gico, criterio non sufficientemen- te integrato e che, in particolare, relega gli elementi idromorfologici ad un ruolo molto marginale. Nella DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE: WFD, infatti, gli elementi idromor- UNA BOLLA DI SAPONE? UNA PROPOSTA fologici entrano nella classificazione INTEGRATIVA: FLEA* del solo stato ecologico “elevato” (WFD, All. V, par. 1.2). L’attribu- ANDREA NARDINI zione di un corso d’acqua allo stato Consigliere e responsabile ricerca e cooperazione internazionale del CIRF; ecologico “buono” è invece effet- E-mail: a.nardini@cirf.org tuata sulla sola base degli elementi GIUSEPPE SANSONI di qualità biologici e fisico-chimici Consigliere CIRF ; E-mail: g.sansoni@cirf.org (mentre per lo stato “sufficiente”, “scarso” e “cattivo” sono utilizzati i soli elementi di qualità biologici). * Questo articolo è una versione ridotta e divulgativa di un lavoro molto più appro- Di fatto, questi criteri di classifica- fondito, di imminente pubblicazione nel numero 2/2008 di Biologia Ambientale zione trascurano –per tutti i corsi La Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, trascu- d’acqua in stato non elevato–gli ele- menti idromorfologici: così fiumi in rando di fatto l’idromorfologia, espone i fiumi a un’ulte- stato “buono” o inferiore, anche se riore artificializzazione e limita, nella pianificazione, le sottoposti ad alterazioni morfologi- possibili sinergie tra miglioramento della qualità ambien- che, potranno mantenere ufficial- 12 mente invariato il loro stato (Figura tale dei fiumi e riduzione del rischio idraulico. La pro- 1). Tale “miopia” rischia di costitui- APPROFONDIMENTI posta FLEA, integrando davvero l’idromorfologia nello re il lasciapassare per un’ulteriore “stato ecologico”, offre una possibile soluzione. artificializzazione dei corsi d’ac- qua, che potrebbero raggiungere formalmente lo “stato buono”, pur Introduzione portarli allo stato ecologico “buo- subendo in realtà pesanti impat- La Direttiva Quadro europea sulle no”. Tuttavia, contiene in sé alcuni ti. L’insufficiente integrazione tra acque 2000/60/CE (WFD) pone per limiti che rischiano di pregiudicare elementi biologici, fisico-chimici e i corsi d’acqua obiettivi strategici in partenza il raggiungimento di idromorfologici costituisce inoltre molto chiari: impedire il deteriora- tali obiettivi. L’ostacolo principa- un ostacolo all’integrazione tra po- mento degli ecosistemi acquatici e le, oltre alle deroghe e proroghe litiche comunitarie, in particolare Figura 1 – “Miopia” della WFD (simulazione grafica). Per la mancata inclusione degli elementi idromorfologici nella classificazione, un corso d’acqua in stato ecologico “buono” secondo la WFD (a sinistra), pur sottoposto ad un radicale deterioramento della sponda, della fascia di vegetazione riparia e della piana inondabile (a destra), rischia di mantenere la stessa classificazione “buono”. Ciò mina la credibilità della classificazione; ma, soprattutto, comporta il rischio di deterioramento dello stato di tutti i corsi d’acqua (ad eccezione di quelli in stato “elevato”, gli unici per i quali viene esplicitamente considerato l’assetto morfologico).
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 13 APPROFONDIMENTI Figura 2 – L’albero dei valori di FLEA. Il valore del tronco principale (stato ecologico) risulta dall’aggregazione dei valori dei tre rami principali (qua- lità fisico-chimica, biologica e idromorfologica), ciascuno dei quali aggrega il valore dei rami di secondo ordine, e così via fino agli indicatori finali (le “foglie” dell’albero). tra WFD e Direttiva Alluvioni. Come ginale attribuita all’idromorfologia punto di vista fisico-chimico e idro- contributo al superamento di tali (la “non integrazione”) comporta il morfologico– è classificabile in uno limiti, viene proposto uno schema rischio della prosecuzione di inter- stato non “elevato” (cioè “buono” di valutazione integrata dello stato venti di artificializzazione (attuati o inferiore), non fosse altro che per ecologico (FLEA: FLuvial Ecosystem dalle tradizionali politiche per la l’alterata composizione della fau- Assessment) che include a pieno ti- sicurezza idraulica e lo “sviluppo” na ittica conseguente alla diffusa tolo anche gli elementi di qualità economico) e, perciò, di vanificare pratica dei ripopolamenti e alle in- idromorfologica. Il presente articolo in partenza il raggiungimento di uno troduzioni di specie alloctone; per è la versione ridotta di un lavoro mol- degli obiettivi primari della Diretti- tutti questi fiumi, quindi, la WFD to più approfondito in corso di stam- va (art. 1: “impedire il deteriora- non considera la componente idro- pa che, non appena pubblicato, sarà mento dello stato degli ecosistemi morfologica! reso scaricabile dal sito del CIRF. acquatici”). Tale rischio, lungi dal- Nella WFD la valutazione integrata l’essere teorico, è drammaticamen- non è stata introdotta non solo tra i Il “tallone d’Achille” del sistema te generalizzato poiché la grande tre comparti biologico, fisico-chimi- di classificazione WFD maggioranza dei fiumi italiani –com- co e idromorfologico, ma nemmeno Come accennato, l’importanza mar- presi quelli in condizioni ottime dal tra i singoli elementi di qualità di
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 Figura 3 – Mancanza di coerenza interna. Confronto fra tre diversi criteri di classificazione dello stato ecologico. Il criterio della WFD (a sinistra) è “incoerente” perché – basandosi sul principio “vinca il peggiore”– fornisce lo stesso valore (5) e giudizio (cattivo) sia per la situazione illustrata, sia per altre situazioni che sono invece indubbiamente migliori (ad es. elementi fisico-chimici in classe e= elevata o b= buona) o peggiori (ad es. elementi idromorfologici in classe i= inferiore). Al centro: con un criterio di giudizio mediato, ciascuno dei tre elementi ha peso uguale (pari ad un terzo) e la loro media risulta 3 (stato ecologico suffi- ciente); ogni variazione degli elementi fisico-chimici e i-dromorfologici non viene ignorata, ma si riflette sul giudizio finale. Questo criterio è “internamente coerente” solo se i tre elementi considerati hanno effettivamente la stessa importanza ecologica. A destra: col criterio ponderato, ad ogni elemento viene attribuito un peso commisurato alla sua importanza ecologica (nell’esempio 0,5 per gli elementi biologici, 0,3 per quelli fisico-chimici e 0,2 per quelli idromorfologici); ciò assicura la “coerenza interna” poiché al variare dei valori dell’indice varia proporzionalmente lo stato di salute dell’ecosistema. ciascun comparto. Si è infatti scelto ni” 2007/60/CE che, pure, potrebbe qualità (biologica, fisico-chimica, 14 l’approccio “vinca il peggiore” (OO- fornire l’occasione di una profonda idromorfologica), classificando in AO: One Out-All Out principle): lo revisione dei tradizionali interventi cinque classi (da elevato a catti- APPROFONDIMENTI stato ecologico “è classificato in –ad elevato impatto ambientale– per vo) ognuno dei tre elementi; base al più basso dei valori riscon- la riduzione del rischio alluvionale. - abbandonare il criterio del “caso trati durante il monitoraggio biolo- In particolare, la riduzione del ri- peggiore” e passare a un criterio gico e fisico-chimico relativamente schio potrebbe essere conseguita di “compensazione” aggregando ai corrispondenti elementi qualita- restituendo ai fiumi (ovunque possi- i singoli attributi all’interno di tivi” (WFD, Annex V, 1.4.2.i). bile) ampi spazi inondabili per lami- ogni elemento di qualità, come La “miopia” della WFD è dunque nare le piene, invertendo la tenden- pure nell’aggregazione tra ele- duplice: da una parte, ignorando za alla canalizzazione e ottenendo, menti; per quest’ultima, in par- gli elementi idromorfologici, essa nel contempo, un notevole miglio- ticolare, si possono ponderare i valuta lo stato ecologico in maniera ramento dello stato ecologico; per tre elementi di qualità attribuen- più ottimistica di quanto farebbero la prima volta, insomma, potrebbe do loro un peso relativo commi- gli ecologi; dall’altra, adottando la essere applicata la strategia “più surato alla rispettiva importanza logica “vinca il peggiore”, lo valu- natura per più sicurezza”. ecologica. ta in maniera ben più severa, con Tuttavia tale approccio innovativo è La proposta di classificazione dello il rischio di imporre costi di risa- di fatto disincentivato dalla scelta stato ecologico dei corsi d’acqua, namento non commisurati al reale di non “pesare” gli elementi idro- denominata FLuvial Ecosystem As- miglioramento ecologico ottenibile. morfologici nella classificazione sessment (FLEA) (CIRF, 2006), con- Il rischio è dunque quello di unire il dello stato “buono” o inferiore: i sentirebbe di superare i limiti della danno alla beffa: uno spreco di ri- miglioramenti dello stato ecologi- WFD sopra illustrati. Essa si articola sorse (indotto dal principio OO-AO) co, infatti, non otterrebbero alcun sul concetto di “albero dei valori”, per ritrovarci alla fine con fiumi più riconoscimento. in cui il valore di ciascun attributo deteriorati (per la mancata integra- costituisce una misura della vici- zione degli elementi idromorfolo- La proposta FLEA nanza alle sue condizioni di riferi- gici). Le speranze da molti riposte Per superare i rischi sopra eviden- mento, cioè alle condizioni in cui si nella WFD rischiano perciò di svani- ziati occorre una classificazione troverebbe lo stesso corso d’acqua re come una bolla di sapone. realmente integrata. Occorre cioè: in assenza di impatti antropici. Infine, tale sistema di classificazio- - valutare lo scostamento dalle ri- Lo schema FLEA (Figura 2) è abba- ne mina sul nascere anche l’integra- spettive condizioni di riferimen- stanza simile a quanto già propo- zione tra WFD e Direttiva “alluvio- to di ciascuno dei tre elementi di sto, ad esempio, nella versione fi-
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 Figura 4 – Esempio dimostrativo del sistema di aggregazione ponderata previsto da FLEA. Sono mostrati, a scopo dimostrativo, solo i 3 sub-indici di primo livello dello stato ecologico e i 4 sub-indici della qualità biologica (per la struttura completa si confronti con l’albero dei valori di Figura ). Si noti che il valore massimo di ogni indice (somma dei pesi dei suoi sub-indici) corrisponde alle proprie condizioni di riferimento ed è sempre pari all’unità. La colonna v.i. (valore indice) riporta i valori effettivi di ogni attributo; ad es., il valore dell’indice macroinvertebrati si ottiene da: (0,50•0,66)+(0,75•0,33)=0,577. 15 L’esempio è plausibile, ma ipotetico, così come i pesi di ogni sub-indice sono riportati a puro titolo di esempio. Le celle v.i., oltre al valore numerico, ripor- APPROFONDIMENTI tano il colore convenzionale delle 5 classi di qualità, da 0 (rosso=cattivo) ad 1 (azzurro=elevato). nale della Guidance on Monitoring macrofite acquatiche e del fito- sa segnare per l’Europa un punto di for the Water Framework Directive bentos). svolta storico per la riqualificazione (CIS-WFD, 2003); tuttavia, oltre a Ma, al di là della struttura degli at- dei corsi d’acqua. variazioni minori, include ulteriori tributi, FLEA propone di adottare, sub-attributi chiave: per l’aggregazione degli elementi di − continuità laterale, che espri- qualità, un criterio integrato e pon- Bibliografia me quanto sia presente la natu- derato, basato sulla funzione di va- rale dinamica di inondazione (di lore (Keeney e Raiffa, 1976; Keeney, CIRF - 2006. La riqualificazione fluviale in grande importanza per la vege- 1992), permettendo in tal modo di Italia: strumenti ed esperienze per gestire i tazione e la fauna, l’esplicarsi superare l’incoerenza interna della corsi d’acqua e il territorio. A. Nardini, G. dei naturali cicli dei nutrienti, WFD (Figura 3). Un esempio che mo- Sansoni (Eds.), Mazzanti Editori, Venezia, il rinnovamento delle forme del stra graficamente la linearità e la 832 pp. corso d’acqua e del corridoio semplicità di questo procedimento CIS-WFD, 2003a. Guidance Document on fluviale, oltre che per l’atte- è illustrato in Figura 4. Overall approach to the classification of nuazione dei picchi di piena e la La proposta FLEA è ampiamente ecological status and ecological poten- ricarica degli acquiferi); praticabile (il CIRF ha già condotto tial. EU Common Implementation Stra- − equilibrio geomorfologico e alcune applicazioni: STRARIFLU nel tegy for the Water Framework Directive, spazio di libertà; Piano di Tutela della Lombardia, 47 pp. − vegetazione riparia, che nella STRARIFLU-Oglio, Reno vivo, Two- KEENEY R. - 1992. Value Focused Thinking. WFD è “declassata” al ruolo di Le-B) e potrebbe fornire un appor- Harvard University Press, Cambridge, Mas- elemento idromorfologico “a to significativo per una maggiore sachusetts. supporto” degli elementi bio- integrazione tra le politiche per la KEENEY R., RAIFFA H. - 1976. Decisions with logici, mentre –in quanto com- tutela degli ecosistemi fluviali e la Multiple objectives: preferences and va- ponente vivente essenziale del gestione del rischio idraulico. Con- lue tradeoffs. Wiley, N.Y. sistema fluviale– merita il pieno tribuendo in tal modo a far sì che la riconoscimento di elemento di WFD, anziché rischiare di ridursi a qualità biologica (al pari delle una deludente bolla di sapone, pos-
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 te solide. Numerosi fattori posso- R IALIMENTAZIONE E G E S T I O N E D E I no quindi contribuire al verificarsi dell’incisione, sia naturali (ad es. SEDIMENTI IN FIUMI GHIAIOSI INCISI: variazioni climatiche, movimenti R ECENTI ESPERIENZE IN F R A N C I A tettonici, variazioni del livello di base, ecc.) che antropici (ad es. MASSIMO RINALDI canalizzazioni, tagli di meandro, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università di Firenze E-mail: mrinaldi@dicea.unifi.it dighe, escavazioni di sedimenti, va- riazioni di uso del suolo). Tra questi vari fattori, l’attività di escavazio- L’incisione degli alvei e il deficit di sedimenti rappre- ne di sedimenti dagli alvei fluviali è stata quella più diffusa, soprattutto sentano rilevanti problemi di gestione dei corsi d'acqua nelle aree a maggiore sviluppo eco- nel contesto Alpino e pedemontano. Questi problemi nomico dal dopoguerra in poi, i cui hanno portato alla crescente necessitá di metodi per effetti sono molteplici e spesso de- la gestione sostenibile dei sedimenti, sinteticamente vastanti per l’equilibrio morfologico e per gli ecosistemi fluviali (Rinaldi analizzati dal presente articolo, prendendo ad esem- et al., 2005). Nell’area Alpina e pe- pio l'esperienza Francese. dealpina francese, in maniera piut- tosto analoga all’Italia, l’attività di escavazione di sedimenti dagli alvei Introduzione portante nelle Alpi Francesi e nelle fluviali ha cominciato nella maggior L’incisione fluviale e il deficit di aree circostanti, che ha ricevuto un parte dei principali corsi d’acqua sedimenti rappresentano un proble- impulso determinante dalla Diretti- negli anni ’60, ma il picco si è verifi- 16 ma rilevante nel contesto Alpino e va Quadro sulle Acque, finalizzata, cato negli anni ’70 – primi anni ’80, pedealpino francese, dove le modi- come è noto, al raggiungimento di per poi essere proibita nel 1994. Tale APPROFONDIMENTI ficazioni fluviali hanno portato alla uno stato ecologico buono dei fiu- attività, favorita originariamente necessità di ricercare una gestione mi entro il 2015. Negli ultimi anni, dall’alta qualità e disponibilità della sostenibile dei sedimenti, talora nell’ambiente Alpino e pedealpino risorsa (alvei attivi larghi), il basso favorendo l’alimentazione artifi- francese si possono citare numerosi costo dell’estrazione e la vicinanza ciale di trasporto solido al fondo o esempi di implementazione di stra- ai centri urbani, si proponeva anche la preservazione delle erosioni di tegie e di interventi che vanno nella di contribuire alla protezione dalle sponda, o in altri casi attraverso direzione di una rialimentazione ed piene abbassando il letto ed aumen- misure tese a mitigare l’impatto una corretta gestione dei sedimen- tando così la capacità di deflusso. ecologico dell’incisione. In Fran- ti in alvei ghiaiosi incisi, ai fini del Essa tuttavia ha creato una serie di cia, come in gran parte d’Europa, loro recupero morfologico e della problemi inattesi: (a) nelle Alpi in- la maggior parte dei fiumi è stata funzionalità ecologica. Questo ar- terne, lo strato di ghiaia era sottile modificata per secoli dalle attività ticolo fornisce una breve sintesi di e l’erosione regressiva e progressiva antropiche. Questi interventi han- esperienze, casi di studio ed esem- (verso valle) raggiunse rapidamente no modificato completamente la pi relativi alla Francia tratti in gran i depositi lacustri (principalmente morfodinamica ed il comportamen- parte dai lavori di Bravard et al. costituiti da sabbia e torba) accu- to del trasporto solido, innescando (1999), Amoros et al. (2005), Piegay mulati all’inizio dell’Olocene a se- una serie di variazioni, quale in par- et al. (2005), Habersack & Piegay guito dello scioglimento dei ghiac- ticolare l’incisione o abbassamento (2008) e riportata più estesamente ciai, inducendo un’incisione molto del fondo, che ha comportato una in Piegay & Rinaldi (2006). rapida e generalizzata (dai 12 ai 14 serie di impatti ecologici ed eco- metri nelle Alpi settentrionali), dif- nomici negativi. I vari problemi L’incisione degli alvei fluviali ficile e costosa da arrestare; (b) in derivati da questi impatti negativi L’incisione degli alvei fluviali è de- molti corsi d’acqua l’abbassamento (instabilità d’alveo, rischio idrau- finibile come un abbassamento ge- è stato ben maggiore del previsto lico irrisolto e talora accresciuto, neralizzato della quota del fondo, e ed ha causato la sottoescavazione riduzione della biodiversità) hanno può essere attribuita a varie cause, di manufatti, il collasso di numerosi fatto della riqualificazione e della riconducibili ad un aumento della ponti e la destabilizzazione di chi- gestione sostenibile del trasporto capacità di trasporto della corrente lometri di pennelli costruiti nel XIX solido al fondo un argomento im- e/o ad una riduzione delle porta- secolo; (c) lungo alcuni fiumi l’ab-
Riqualificazione Fluviale - n. zero/2008 dell’alveo è una conseguenza del- l’attività estrattiva, della rimozio- ne di sedimenti per scopi di ridu- zione del rischio idraulico e della riduzione a lungo termine nell’ali- mentazione di sedimenti dal bacino causata dall’aumento di copertura vegetale conseguente ai rimboschi- menti diffusi (sia programmati che spontanei) e dalla disconnessione degli alvei con le sorgenti di sedi- Figura 1 – Spostamento di sedimenti a valle di una briglia (Beoux river, Francia). menti. In questo contesto, sono sta- te proposte varie misure per gestire bassamento della falda conseguen- ettari di arativi e di pascoli da parte una risorsa in riduzione. Nei piani di te all’incisione ha provocato l’esau- degli agricoltori che migrarono nel- gestione condotti dal 1992, è stato rimento di pozzi, compromettendo le città, portò ad un rimboschimen- largamente promosso un approccio la disponibilità di risorsa idrica; (d) to spontaneo il quale, a sua volta, integrato (scala di bacino/scala lo- all’interno dell’alveo bagnato, la aumentò la capacità di intrappo- cale), dove le opzioni di gestione semplificazione degli habitat (af- lamento di sedimenti del bacino, dei sedimenti alla scala locale di- fioramenti rocciosi, riscaldamento causando un deficit di sedimenti pendono dalle condizioni osservate dell’acqua per la ridotta velocità in nel lungo termine, come avvenuto alla scala di bacino. Le varie strate- prossimità di briglie, profondità e nel caso del bacino del Drome. Nel- gie di gestione e tipologie di inter- velocità di corrente omogenee) ha la maggior parte dei casi, non è più vento sono brevemente descritte di indotto impatti molto negativi sulle possibile ripristinare le precedenti seguito. comunità animali acquatiche. condizioni di trasporto al fondo, a 17 Le conseguenze delle escavazioni in causa delle numerose disconnessio- Spostamento di sedimenti a valle APPROFONDIMENTI alveo sono state accentuate dall’at- ni nei processi di flusso di sedimenti di sbarramenti tività antropica nel bacino. Alla fine (scavi, dighe, aree urbane protette I gestori privati delle dighe, che del XIX secolo sono stati realizzati dalle piene). Ne è derivata la neces- tradizionalmente rimuovevano la rimboschimenti sui versanti che, nei sità di misure di riqualificazione che ghiaia dai loro bacini per mantene- secoli precedenti (XVIII e XIX) erano mitighino gli impatti ecologici e che ri- re la capacità di invaso, devono ora stati destabilizzati dalla deforesta- solvano problemi tra loro concatenati. trasferire la ghiaia immediatamen- zione e dall’eccessivo pascolamen- te a valle dello sbarramento per ga- to conseguenti alla pressione de- Strategie ed interventi per la rantire il trasferimento di sedimen- mografica. Questo si è verificato in gestione dei sedimenti ti. Nelle aree montane, l’RTM aveva maniera molto simile anche in altri Nel 1997, le agenzie di Stato e le nei decenni passati realizzato siste- paesi europei (ad es. in Italia: Su- autorità regionali del bacino del Ro- maticamente strutture per intrap- rian e Rinaldi, 2003). In Francia gli dano hanno intrapreso un piano di polare la ghiaia e ridurre il trasporto RTM (Restoration of Mountain Ter- gestione del fiume che individua nel solido al fondo. Oggi lo stesso RTM si rains) hanno attuato rimboschimen- trasporto solido al fondo l’elemento occupa di spostare la ghiaia a valle ti montani e costruito briglie per chiave per gli ecosistemi fluviali, da di queste strutture, particolarmen- ridurre la pendenza dei torrenti e gestire perciò in maniera sosteni- te nei tratti con un deficit di sedi- stabilizzarne le sponde, contribuen- bile. Il piano raccomanda studi sul menti e problemi connessi (Figura do nel complesso ad intercettare il trasporto solido al fondo prima di 1). In un invaso del Rodano superio- trasporto solido al fondo. Tutti que- permettere la rimozione di ghiaia re (Seyssel), che viene riempito da sti interventi, riducendo l’immissio- dall’alveo per la protezione del ri- sedimenti grossolani trasportati dal ne di sedimenti nel reticolo fluvia- schio di esondazione, e promuove Fiume Les Usses, la ghiaia è cattu- le, hanno indotto in alcuni casi una nuovi approcci per la gestione del- rata da una pompa e trasportata a vera e propria metamorfosi degli le erosioni di sponda, quali la ste- valle della diga attraverso una con- alvei fluviali. Gli effetti del rimbo- sura di mappe della pericolosità di dotta per mantenere la continuità schimento sono stati inoltre accen- erosione e l’individuazione di fasce di sedimenti. Sul Fiume Reno a val- tuati da notevoli variazioni di uso entro le quali permettere tale ero- le dello sbarramento di Iffezheim, del suolo: in Francia, tra il 1930 ed sione di sponda. Questo approccio per compensare l’intrappolamento il 1970, l’abbandono di migliaia di riconosce che il deficit di sedimenti di sedimenti a monte delle dighe,
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