FERRARI GTO Nata per correre, divenne la capostipite delle supercar - Nata per correre, divenne la capostipite delle ...

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20   AUTO D’EPOCA

                                            FERRARI GTO
                                            Nata per correre,
                                            divenne la capostipite delle s

                                            Nessuna, come lei, è assurta ad am-           272 unità), ha segnato un importan-
                                            basciatrice dell’italianità nel mondo.        te gradino evolutivo verso l’eccellenza
                                            La piccola fabbrica d’allora, costruita       quasi inafferrabile delle supercar: la
                                            su poco più di un frammento estratto          GTO (288) del 1984.
                                            dai sogni di colui che ne fu il fondatore,
                                            Enzo, è divenuta essa stessa genera-          Fu una creazione sorprendente, dalle
                                            trice di sogni, soltanto tali per i più, ma   qualità molto più spiccate di quanto la
                                            comuni a immense schiere di appas-            sua fama riuscì a restituirle. Senza di lei,
                                            sionati. Da sempre. ® La casa del “Ca-        nessuna blasonata F40 avrebbe mai po-
                                            vallino rampante” ha voluto celebrare         tuto veleggiare verso l’olimpo. Quando le
                                            in grande stile la ricorrenza, aprendo i      sue proporzioni perfette furono svelate
                                            festeggiamenti con un video rievocativo       al Salone di Ginevra, l’auto più esage-
                                            in cui la 125 S varca di nuovo i cancelli     rata in circolazione era la Lamborghini
                                            di via Abetone Inferiore e consegna un        Countach, ma la 288 le fu di gran lunga
                                            testimone ideale a “LaFerrari Aper-           superiore. Stessa sorte toccò alla Testa-
        Sono trascorsi settanta,
                                            ta”, icona rappresentativa del settan-        rossa, che debuttò in contemporanea. ®
        meravigliosi anni da quando
                                            tesimo. Nel corso dell’anno, oltre 60         La GTO fu il principio della “sindrome da
        quel dodici cilindri progettato
                                            paesi ospiteranno eventi eccezionali,         supercar” e dimostrò l’esistenza di un
        da Gioacchino Colombo si ani-       per giungere al momento culmine nel           mercato declinato alle piccole produ-
        mò nel cuore della 125 S; era       weekend del 9 e 10 settembre a Ma-            zioni di vetture sportive con prestazioni
        il 12 marzo 1947. Fu il principio   ranello (www.ferrari70.com). ® Dal            estreme, vendibili a qualsiasi prezzo.
        di una tra le più travolgenti       nostro modesto osservatorio – siamo           Prima di essere ritirate dai loro proprie-
        avventure imprenditoriali           semplici estimatori – abbiamo voluto          tari, molte GTO videro il loro contratto
        di sempre: la Ferrari.              essere partecipi di tutto questo, tribu-      d’acquisto passare di mano, spesso più
                                            tando qualche riga a un modello che,          di una volta, con lauti profitti per il ven-
                                            seppur prodotto in serie ridotta (sole        ditore.
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AUTO D'EPOCA 21

e supercar

                                                                         Ferrari 125 S        bombati (questi ultimi con tre feritoie
                                                                                              verticali, di chiara ispirazione 250 GTO).
                                                                                              Lo spoiler anteriore era più profondo e
                                                                                              ospitava due coppie di fari rettangolari
   Un po’di storia ® Annunciata da Enzo          trovò un’immediata soluzione al Salone       poste alle estremità della griglia per il
   Ferrari nel settembre del 1983, deriva-       di Ginevra: l’auto creò un tale clamore      radiatore, la coda aveva uno spoiler con
   va sostanzialmente dalla 308 GTB del          che gli esemplari previsti furono venduti    un labbro maggiormente pronunciato e
   1982. Il suo nome incarnava però l’e-         sulla carta in brevissimo tempo ed ec-       i retrovisori sugli sportelli erano fissati
   redità spirituale della leggendaria 250       cedettero le previsioni. ® Costruita tra     tramite supporti alti. Anche il vano del
   GTO che aveva incantato il mondo delle        il 1984 e il 1986, con numeri di telaio      propulsore, ricco di sfoghi per l’aria, era
   competizioni nei primi anni sessanta. Il      in cifre dispari compresi tra il 52465 e     vincolato al pannello di coda, invece di
   suo pedigree, la bellissima linea traccia-    il 58345, fu chiamata ufficialmente solo     avere le cerniere sotto il lunotto. ® Un
   ta da Pininfarina, il motore dalla poten-     GTO, anche se molti appassionati la          sotterfugio del marketing recitava: “Po-
   za inesauribile e il largo uso di materiali   identificano come “288 GTO” (2.8 litri, 8    tete avere la vettura in qualunque colore
   speciali, fecero di lei la vettura di serie   cilindri) per distinguerla nelle conversa-   vi piaccia, a condizione che vi piaccia il
   più simile a una macchina da corsa che        zioni dal modello 250 GTO.                   rosso!”. Per gli interni, i clienti avevano
   fosse mai stata accessibile al pubblico.                                                   una scelta leggermente superiore: sedili
   Per la verità, l’idea primordiale non era     La scocca ® Pur essendo ispirata dal-        in pelle totalmente neri o con la seduta
   quella di fornire un mezzo di trasporto       le linee della 308 – quasi quest’ultima      arancione in tessuto.
   esclusivo a un numero di clienti selezio-     avesse subito una cura dopante – non
   nato, ma di realizzare le duecento unità      ne condivideva molti elementi: il tela-      Il motore ® L’anima era costituita da un
   necessarie a ottenere l’omologazione          io era più lungo e la maggior parte dei      V8 inclinato di novanta gradi, sistemato
   per le competizioni del Gruppo “B”. Tut-      pannelli della carrozzeria era realizzata    in posizione centrale e longitudinale;
   tavia, le regole sportive furono oggetto di   con materiale composito o forme in re-       uno dei suoi lati era così vicino all’abi-
   variazioni e la Ferrari si ritrovò senza un   sina. Le differenze estetiche risiedevano    tacolo, per ottimizzare la distribuzione
   campionato cui iscriverla. ® Il problema      nei parafanghi anteriori e posteriori più    dei pesi, che fu necessario prevedere
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     un accesso sulla paratia per rendere           Il telaio ® Aveva un passo di 2’450 milli-      LA NOSTRA VETTURA
     possibili gli interventi di manutenzione.      metri (110 in più rispetto ai modelli 308),     Un piccolo strappo alla regola rispetto
     Fu il primo della sua stirpe a essere in-      ma la lunghezza totale era leggermente          alla consuetudine di questa rubrica, ci
     stallato su una Ferrari stradale di serie      minore a causa di uno sbalzo posteriore         permetterà di parlare di un’intera realtà
     e anche il primo a essere dotato di due        ridotto. Seguiva il tipico principio Ferrari,   imprenditoriale ticinese, piuttosto che di
     turbocompressori (IHI). ® La cilindrata        basato su tubolari in acciaio con bracci        una singola macchina. Per osservare da
     totale era di 2’855 cm³, con un rapporto       incrociati, abbinato a sottostrutture che       vicino la GTO (erano ben due, a dire il vero)
     di compressione pari a 7,6:1. Erano pre-       sostenevano il motore, le sospensioni           abbiamo reso visita a Ronnie Kessel, che
     senti quattro valvole per cilindro, doppio     e gli equipaggiamenti accessori. ® Le           ci ha accolto nel suo regno di Grancia tra
     albero a camme in testa e lubrificazione       ruote in lega di magnesio Speedline             auto stellari e una cortesia davvero squi-
     a carter secco. Il tutto - abbinato a un si-   furono realizzate appositamente; ave-           sita. Conosciutissimo per la sua attività
     stema integrato per l’accensione e l’inie-     vano la consueta forma di stella a cin-         legata al mondo delle competizioni e per
     zione Weber Marelli IAW - generava una         que punte e i cerchioni scomponibili. ®         essere rivenditore ufficiale di numerosi,
     potenza dichiarata di 400 cavalli a 7’000      L’impianto frenante era provvisto di dop-       blasonati marchi (tra cui anche Ferrari),
     giri al minuto. Il differenziale era mon-      pio circuito idraulico, grandi dischi ven-      da circa quattro anni ha consolidato un
     tato dietro al motore, in blocco assieme       tilati e servo assistenza. Le sospensioni       nuovo dipartimento destinato al risana-
     al cambio sincronizzato a cinque velocità      erano indipendenti con bracci oscillanti        mento delle auto d’epoca: “Kessel Clas-
     dotato di coperchio terminale rimovibile       tubolari in acciaio, molle elicoidali, am-      sic”. Ronnie: «Con il passare del tempo
     per facilitare la sostituzione dei rapporti    mortizzatori idraulici e barre anti rollio      e l’avvento della tecnologia sempre più
     (un retaggio delle competizioni).              anteriori e posteriori.                         estrema, ci siamo resi conto di quanto
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fosse indispensabile pensare a un repar-        alle classiche. Molto importante è anche     mo ad esempio a riprodurre alcuni pezzi
to interamente dedicato a questi gioielli       la rete di supporto logistico, soprattutto   direttamente in sede. Per altri svolgia-
d’altri tempi. Le cosiddette vetture “clas-     in un ambito in cui è necessario lavorare    mo un interrotto lavoro di ricerca, fin nei
siche”, nell’ultimo decennio, hanno subi-       rapidamente a livello internazionale». ®     meandri più reconditi di internet. Vorrei
to un aumento vertiginoso del loro valore       Per ottimizzare l’intero processo, la car-   comunque sottolineare che il miglior re-
e sono diventate oggetto di collezione e        rozzeria, dominio di Luciano Doria e del     stauro è la conservazione. Il nostro ap-
d’investimento per molti. Il nostro dipar-      bravissimo lattoniere Elia Comendulli        proccio è sempre quello di mantenere
timento specializzato mette a disposizio-       (Giuseppe De Masi e Samuele Masola           la vettura il più originale possibile». ®
ne i migliori tecnici per qualsiasi lavora-     si occupano invece della verniciatura),      Maurizio Pozzi: «Sono passato dal re-
zione si possa rendere necessaria». ®           lavora in totale indipendenza dal reparto    parto “racing” alle macchine d’epoca,
Riportare all’antico splendore le grandi        meccanica, feudo incontrastato di Pao-       rispolverando l’essenza della meccani-
signore del nostro passato ingegneristi-        lo Ruga e Maurizio Pozzi. Ruga: «Per il      ca. Qui non v’è nulla di scontato. Tutto
co è un esercizio d’equilibrismo, in bili-      cliente, il restauro diventa una priorità    va attentamente valutato e, in una certa
co tra passione, competenze e contatti.         assoluta; non vede l’ora che la vettura      misura, ricostruito: un campo molto af-
Luca Molina, responsabile dopo vendita:         sia portata a compimento. Questo non         fascinate». ® Ma quali sensazione pro-
«Ci siamo posti un obiettivo molto chia-        significa lavorare senza accuratezza, an-    voca lavorare ad una Ferrari? Pozzi: «È
ro: ridurre significativamente i termini di     che perché gli standard di certificazione    un grande marchio, i valori monetari in
consegna, mantenendoli, nel limite del          imposti dalla Ferrari alle sue strutture     gioco sono altissimi ed è quindi neces-
possibile, entro l’anno. Ciò si realizza sol-   ufficiali sono elevatissimi, ma essere       sario intervenire con molto riguardo. Io,
tanto attraverso una squadra di esperti,        in grado di rispondere con efficacia e       però, ci sono abituato e… la meccanica
con spiccate capacità di lavorare in au-        inventiva a qualsiasi situazione. Grazie     rimane pur sempre meccanica».
tonomia, che, a tempo pieno, si dedica          alla nostra maestria artigianale, riuscia-                               di Elias Bertini

SCHEDA TECNICA
Motore: V8 longitudinale a 90°, posteriore
Alesaggio x corsa: 81 x 71 mm
Cilindrata totale: 2’855 cm³
Rapporto di compressione: 7.6:1
Potenza: 294 kW (400 cv) a 7mila giri/min.
Coppia massima: 496 Nm a 3’800 giri/min.
Telaio: tubolare in acciaio
Freni: a disco
Cambio: a 5 marce (+retro)
Serbatoio: 120 litri
Lunghezza: 4’290 mm
Larghezza 1’910 mm
Altezza: 1’120 mm
Passo: 2’450 mm
Peso a vuoto: 1’160 kg
Velocità massima: 305 km/h
Da 0 a 100 km/h: 4,9 secondi
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