FERRANTE IN SVIZZERA UN'ANALISI SULLA RICEZIONE SVIZZERA DELLA TETRALOGIA L'AMICA GENIALE DI ELENA FERRANTE VIRNA SERENA SICILIANO - DIVA

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Ferrante in Svizzera
Un’analisi sulla ricezione svizzera della tetralogia L’Amica
geniale di Elena Ferrante

Virna Serena Siciliano

 Romanska och klassiska institutionen
 Självständigt arbete 15 hp, Kandidatuppsats
 Vårterminen 2020
 Handledare: Cecilia Schwartz
 Opponent: Anna Viktoria Beatrice Terzi
 English title: Ferrante in Switzerland
Ferrante in Svizzera
Un’analisi sulla ricezione svizzera della tetralogia L’ Amica
geniale di Elena Ferrante

Ferrante in Switzerland
An analysis on the Swiss reception of Elena Ferrante’s
Neapolitan Novels

Virna Serena Siciliano

Abstract
The tetralogy “Neapolitan novels” by the Italian writer Elena Ferrante has gained
broad international success. Especially in the USA, the four books and the TV-series based on
them have caused the phenomenon named “Ferrante Fever”. The reception of the novels can be
analyzed from a transnational perspective, drawing on a theoretical framework based on comparative
literature and world literature. Tiziana De Rogatis has presented four frames, which contribute to the
international success of the novels: 1) the description of the city of Naples where most of the events take
place, 2) the feminine subjectivity described through the main protagonists, 3) the memoir style plot
covering some sixty years of the protagonists’ life and, 4) the TV-series like narration. The
validity of these frames is analyzed in the reception of the books in Switzerland where the
readers read either the German or French translations or the original in Italian. The corpus
consists mainly of book reviews published in newspapers and reader comments on bookstores’
websites. The analysis shows that, of the frames, the description of Naples and feminine
subjectivity stand out as the main contributors to the positive reception in Switzerland. Also,
some other contributing factors are identified.

Keywords
World literature, Elena Ferrante, transnational literary reception, Switzerland, The Neapolitan Novels
Indice
1.     Introduzione .........................................................................1
          Scopo e domande di studio........................................................................ 1
          Elena Ferrante e le sue opere .................................................................... 2
     1.2.1.     La tetralogia L’amica geniale ............................................................... 3
          La Svizzera, paese multiculturale ............................................................... 3
          Corpus ................................................................................................... 4
2.     Teoria e metodo ....................................................................6
          La letteratura comparata e la world literature .............................................. 6
     2.1.1.     L’imagologia ..................................................................................... 9
          La ricezione internazionale dei Neapolitan Novels ....................................... 10
     2.2.1.     Tiziana De Rogatis, Elena Ferrante e il Made in Italy ............................. 11
3.     Quattro ragioni per un successo internazionale / Analisi.....11
          Napoli .................................................................................................. 12
          Una nuova identità femminile .................................................................. 15
     3.2.1.     Amicizia femminile........................................................................... 18
          Il grande ciclo narrativo e le serie televisive............................................... 20
          Una fantasia di memoir ........................................................................... 24
4.     Conclusioni ..........................................................................27
          Ricerche future ...................................................................................... 30
Bibliografia ..................................................................................31
1. Introduzione
La letteratura internazionale esiste da un lungo tempo, ma solo circa 200 anni fa è comparso per la prima
volta in Germania il concetto di world literature. Le opere letterarie sono state da tempo tradotte in altre
lingue e diffuse in altri paesi, ma soprattutto negli ultimi decenni questa tendenza è aumentata in tal
modo che scrittori scrivono libri pensati per un pubblico internazionale. Le moderne strategie editoriali
hanno consentito di tradurre libri in diverse lingue e di venderli in breve tempo in un contesto
internazionale. Da alcuni romanzi di grande successo sono stati tratti dei film e serie televisive
aumentando ulteriormente il successo commerciale come ad esempio la serie di romanzi polizieschi
della trilogia Millennium di Stieg Larsson.
        In questo quadro si colloca anche la scrittrice Elena Ferrante con la sua tetralogia L’amica geniale,
romanzo che ha riscosso un enorme successo con più di 7 milioni lettori sparsi per tutto il globo. L’amica
geniale, oltre ad essere una storia sull’amicizia femminile forte e conflittuale, è un romanzo di
formazione e di emancipazione. Inoltre, contiene un panorama storico di Napoli e l’Italia che dura
all’incirca per sei decenni. Tutti i libri di Elena Ferrante girano attorno un discorso comune, l’universo
femminile. Le donne di Ferrante hanno vite complesse e spesso hanno un rapporto difficile col proprio
passato. Questa nuova attenzione che Ferrante porta nel contesto della letteratura mondiale rende i suoi
libri interessanti per la ricerca e la ricezione da una prospettiva transnazionale.
        Un argomento di ricerca nel campo della letteratura transnazionale è il modo in cui le opere di
una cultura vengono accolte in un’altra. La Svizzera offre uno scenario unico per questo tipo di ricerca,
pur essendo un paese relativamente piccolo è diviso in tre regioni linguistiche principali. Per di più, la
vicinanza geografica e culturale all’Italia rende particolarmente interessante la ricezione svizzera di
un’opera italiana.

          Scopo e domande di studio
Il successo della tetralogia L’amica geniale (2011/2014) è stato oggetto di ricerca accademica
nell’ambito della ricezione letteraria. Secondo un saggio della studiosa italiana Tiziana De Rogatis il
successo internazionale della tetralogia, in particolare nella cultura nordamericana è legato a quattro
elementi: 1. Napoli, scenario del racconto, si dimostra come l’emblema della diversità italiana e
dell’oscillazione tra mondi e tempi opposti; 2. un nuovo modello d’identità femminile che contiene
elementi arcaici e contemporanei; 3. un periodo di narrazione esteso simile alle serie televisive
americane ed inglesi; 4. l’uso del genere letterario autobiografico, il memoir (De Rogatis, 2015, pp. 288-
289).

                                                      1
Lo scopo di questo studio è di verificare attraverso un corpus composto in particolare da recensioni
pubblicate in vari giornali e su siti online di librerie, se i quattro elementi che hanno contribuito al
successo internazionale, come identificati da De Rogatis, riflettono gli aspetti che ne hanno
caratterizzato la ricezione in Svizzera. I dati verranno successivamente interpretati qualitativamente.
Le principali domande di ricerca sono:

    1. I quattro elementi che hanno decretato il successo internazionale della tetralogia L’amica
        geniale, individuati da Tiziana De Rogatis, valgono anche per la ricezione svizzera?

    2. Ci sono aspetti individuati nella ricezione svizzera che non sono stati menzionati da De Rogatis?

Se un elemento verrà valutato positivamente da un vasto numero di recensioni, sarà considerato come
un indizio in più che conferma l’ipotesi di De Rogatis. Se altri fattori che non sono stati menzionati da
De Rogatis dovessero essere individuati in varie recensioni, verranno considerati come elementi
significativi per l’apprezzamento della tetralogia in Svizzera.

         Elena Ferrante e le sue opere
Elena Ferrante è una scrittrice italiana e in tanti hanno la certezza che il suo nome è uno pseudonimo.
Per quanto riguarda la sua data e il luogo di nascita vari giornali e riviste italiani e internazionali scrivono
che sia nata nel 1943 a Napoli. Dai suoi primi romanzi che hanno ricevuto diversi riconoscimenti sono
stati ricavati due film: L’amore molesto (1992) diretto da Mario Martone e I giorni dell’abbandono
(2002) diretto dal regista Roberto Faenza. Nel 2003 viene pubblicata l’opera La frantumaglia, un libro
in parte autobiografico in cui Ferrante parla della sua vita da scrittrice. Nel 2006 esce il romanzo La
figlia oscura e tra il 2011 e il 2014 viene pubblicato il ciclo di romanzi composto da 4 volumi, L’amica
geniale (2011), Storia del nuovo cognome (2012), Storia di chi fugge e di chi resta (2013) e Storia della
bambina perduta (2014). I quattro romanzi del ciclo L’amica geniale hanno portato ad Elena Ferrante
un grande successo in tutto il mondo, tale che nel 2018 viene creata dal regista Saverio Costanzo la serie
televisiva italo-americana (The Neapolitan Novels) prodotta dalla RAI e HBO (Edizioni e/o, n.d. [a]).

      Elena Ferrante è stata nominata nel 2016 tra i sei finalisti al Man Booker International Price che
è il premio più importante per la letteratura tradotta in inglese e nello stesso anno il settimanale
americano Time l’ha inserita tra i 100 artisti più importanti al mondo (Scaffai e Valsangiacomo, 2018,
p. 54). Per un anno, tra il 2018 e il 2019, ha collaborato con il quotidiano inglese Guardian tenendo una
rubrica settimanale sul giornale britannico (The Guardian, n.d). Nel 2019 è stato pubblicato il libro
L’invenzione occasionale che contiene i testi pubblicati dal Guardian e l’ultimo romanzo La vita
bugiarda degli adulti (Edizioni e/o, n.d. [a]).

                                                       2
1.2.1. La tetralogia L’amica geniale
Poiché questa ricerca si basa sulla ricezione svizzera della tetralogia L’amica geniale, in questo
paragrafo ne verrà brevemente riassunto la storia.

           L’amica geniale è un ciclo di quattro romanzi scritti da Elena Ferrante e pubblicati in Italia tra il
2011 e il 2014. La storia tratta dell’amicizia tra due donne, Elena Greco (Lenù) e Raffaella Cerullo
(Lila), dalla loro infanzia negli anni Cinquanta in un rione napoletano fino alla loro età adulta. La
narrazione viene condotta dal punto di vista di Elena. Il primo volume che ha anche lo stesso titolo di
tutto il ciclo L’amica geniale (2011) inizia con la loro infanzia fino alla loro adolescenza. Entrambe da
piccole molto ambiziose, Elena e Lila diventano amiche del cuore. Le loro vite iniziano a separarsi dopo
la fine delle scuole elementari. Lila non può più andare a scuola, perché la sua famiglia non ha i mezzi
economici per farle continuare gli studi. Invece, Elena riesce a continuare a frequentare la scuola. Con
il passare del tempo le vite delle due ragazze continuano ad intrecciarsi e il loro legame diventa sempre
più complesso e conflittuale. L’ultima parte del primo volume finisce con il matrimonio di Lila. Nel
secondo volume (Storia del nuovo cognome, 2012) le due ragazze sedicenni si sentono intrappolate: Lila
in un matrimonio violento ed Elena, studentessa modello, nelle sue insicurezze. Nel terzo libro (Storia
di chi fugge e di chi resta, 2013) Elena e Lila, ormai donne, provano entrambe a sfuggire a un destino
di miseria e sottomissione in un contesto fortemente patriarcale. Sono gli anni Settanta ed Elena riesce
a lasciare il rione per andare a studiare a Pisa. Scrive un romanzo e inizia a frequentare il mondo
accademico. Lila invece si separa dal marito e lavora come operaia in una fabbrica in condizioni molto
dure. Nell’ultimo volume (Storia della bambina perduta, 2014) Elena è ormai una scrittrice rinomata,
si è sposata, ha avuto due figli e poi si è separata dal marito. Ritorna a Napoli per rincorrere un uomo,
di cui si era già innamorata nell’adolescenza. Lila rimane durante tutto il ciclo della tetralogia a Napoli
e riesce ad intraprendere una carriera di successo nel campo dell’informatica. La storia finisce con la
sua sparizione, probabilmente lei stessa si è “cancellata” dalla vita per il dolore per la perdita di sua
figlia.

              La Svizzera, paese multiculturale
Secondo i dati più recenti in Svizzera risiedono circa 8 milioni di abitanti di cui il 23% sono cittadini
stranieri (MySwitzerland, 2020). Lo stato federale composto da 26 cantoni è diviso da quattro lingue
ufficiali: il tedesco (62,2%), il francese (22,9%), l’italiano (8%) e il romancio (0,5%)1 (Ufficio federale
di statistica, 2020). La maggior parte dei cantoni parla una delle lingue ufficiali, ma ci sono anche
cantoni come Berna, Friburgo e il Vallese che sono bilingui (francese/tedesco) o anche trilingui come i
Grigioni (italiano/romancio/tedesco). Altre lingue non ufficiali vengono parlate dal 6,6% della

1
    Il romancio appartiene al gruppo delle lingue retoromanze e viene parlato solamente nella parte centrale dei Grigioni, i quali si trovano
    nella parte sud-orientale della Svizzera. (My Switzerland, 2020)

                                                                          3
popolazione. (MySwitzerland, 2020) Come dimostra la relativamente alta percentuale di popolazione
straniera, la Svizzera è stata ed è un paese d’immigrazione. La maggior parte della popolazione straniera
proviene da paesi confinanti con la Svizzera: Italia (14,9%), Germania (14,3%), Portogallo (12,3%) e
Francia (6,3%). La varietà di lingue ufficiali e il grande numero di cittadini stranieri rendono la Svizzera
un paese multiculturale. (Ufficio federale di statistica, 2019a)2

               Corpus
Dal momento che lo scopo di questa ricerca è di analizzare la ricezione svizzera della tetralogia L’amica
geniale, il corpus è costituito da diversi materiali selezionati e organizzati per facilitare l’indagine.

           La prima categoria del corpus è costituita da recensioni di esperti pubblicate su giornali e riviste
settimanali affermati come ad esempio i quotidiani Der Bund, Neue Zürcher Zeitung e Le Temps. Questi
giornali sono stati scelti in base al fatto che pubblicano regolarmente articoli di letteratura e cultura e
hanno un grande numero di lettori3. Quindi, è credibile che le recensioni pubblicate in essi raggiungano
la maggior parte dei potenziali lettori. La disponibilità delle recensioni pubblicate sui siti online dei vari
giornali in qualche caso è stata limitata, poiché molti giornali consentono di consultare alcuni articoli
solamente se si è abbonati. Inoltre, sono stati inclusi nella stessa categoria altri canali mediatici come un
programma televisivo sulla letteratura e un blog di una scrittrice.
           La seconda categoria sono i commenti anonimi dei lettori sui siti online delle più grandi librerie
nella regione svizzera tedesca e quella svizzera francese. La libreria Orell Füssli AG possiede 35 negozi
sparsi in tutta la regione svizzera tedesca e vanta il più alto fatturato delle librerie svizzere (Orell Füssli
Thalia AG, n.d; Statista, 2020). Per la Svizzera francese è stata scelta la libreria FNAC che gestisce 9
negozi sparsi in tutta la regione e presenta un vasto numero di recensioni sul suo sito (FNAC Darty,
n.d.). I commenti sui siti online delle due librerie riflette la reazione dei lettori comuni ai 4 volumi della
tetralogia. Su entrambi i siti si nota un mix di commenti brevi e superficiali che si basano soprattutto
sulla prima impressione dei lettori e quelli più lunghi con riflessioni più approfondite. Data la
complessità dei vari elementi presentati nello studio di De Rogatis (2015) i commenti brevi e superficiali
non sono stati considerati nell’analisi. A questo punto bisogna precisare che nella regione svizzera
italiana non è stata trovata nessuna libreria ticinese con funzionalità di commento sul proprio sito online
né un forum di discussione simile.

2
    I dati si riferiscono alla fine dell’anno 2018.
3
   Secondo le statistiche più recenti dell’Ufficio federale di statistica svizzero (UST) il quotidiano Der Bund ha registrato nel 2018, 323000
lettori, Neue Zürcher Zeitung 244000 lettori e Le Temps 108000 lettori. (Ufficio federale di statistica, 2019b)

                                                                       4
La tabella 1 sottostante mostra il numero di elementi nelle diverse categorie suddivise in base alle 3
grandi regioni linguistiche svizzere: la Svizzera tedesca, la Svizzera francese e la Svizzera italiana.

Tabella 1. Numero di elementi nelle diverse categorie suddivise per regione.

    Categoria       Canali mediatici                            Svizzera tedesca             Svizzera francese             Svizzera italiana

                    Recensioni nei vari giornali                         23                           14                            5

         1          Trasmissioni televisive                               1                            -                            -

                    Blog                                                   -                           1                            -
                    Recensioni dei lettori
         2                                                               291                         536                            -
                    sui siti online

Per quanto riguarda la regione italiana, cioè il Ticino, il limitato numero di recensioni trovate nei vari
giornali si spiega presumibilmente dal numero relativamente basso di abitanti nella regione svizzera
italiana 353343 (Ufficio federale di statistica, 2019a) e quindi i giornali ticinesi si concentrano più su
notizie locali piuttosto che su tematiche culturali di attualità internazionale. Secondo i dati più recenti
registrati per fine 2018 dall’ufficio federale di statistica svizzero solo 8% della popolazione svizzera
parla l’italiano (Ufficio federale di statistica, 2020). Il giornale più consultato nella regione svizzera
italiana è il Corriere del Ticino con 98000 lettori, un numero relativamente basso se si pensa ai giornali
affermati nelle altre regioni come ad esempio Der Bund con 323000 lettori (Ufficio federale di statistica,
2019b).

          Le varie recensioni esaminate, con eccezione di quelle provenienti dalla Svizzera italiana,
prendono in considerazione le edizioni tedesche e francesi della tetralogia L’amica geniale. La tabella
2 sottostante dimostra una panoramica delle prime pubblicazioni dei quattro volumi nelle rispettive
lingue4:

Tabella 2. Prime pubblicazioni della tetralogia nelle versioni italiane, tedesche e francesi.
    Volume                                       Italiano (originale)                     Tedesco                    Francese
    L’amica geniale                              ottobre 2011                             agosto 2016                ottobre 2014
    Storia del nuovo cognome                     settembre 2012                           gennaio 2017               gennaio 2016
    Storia di chi fugge e di chi resta           novembre 2013                            agosto 2017                gennaio 2017
    Storia della bambina perduta                 ottobre 2014                             febbraio 2018              gennaio 2018

4
  Le edizioni tedesche sono state tradotte da Karin Krieger e quelle francesi da Elsa Damien. Queste informazioni insieme alle date di
pubblicazione nelle varie lingue sono state ricavate dai siti online delle rispettive case editrici: Edizioni e/o per l’edizione originale in italiano
(www.edizionieo.it), Suhrkamp AG per l’edizione tedesca (www.suhrkamp.de) e Éditions Gallimard per l’edizione francese
(www.gallimard.fr)

                                                                          5
Nel prossimo capitolo verrà presentato lo sfondo teorico di questa ricerca nel campo della letteratura
comparata e della world literature. L'analisi e la discussione di ogni elemento, presentato nello studio
di De Rogatis (2015), verranno condotte nel terzo capitolo e i risultati dell’indagine saranno discussi nel
quarto capitolo.

2. Teoria e metodo
In questo capitolo, oltre a una breve introduzione della letteratura comparata e della world literature,
verrà presentato lo sfondo teorico e il metodo utilizzato per questa ricerca. L’analisi verrà condotta da
una prospettiva transnazionale, quindi verranno affrontati anche aspetti legati alla ricezione
internazionale della tetralogia L’amica geniale e a specifiche discipline che fanno parte della letteratura
comparata.

         La letteratura comparata e la world literature
Secondo alcuni studiosi come Mann e Strich (1932, 1946 citati da Benvenuti e Ceserani, 2012, p. 41) la
terminologia Weltliteratur compare alla fine degli anni Venti del XIX secolo in diverse lettere, articoli
e recensioni di Goethe. In quel periodo il mondo culturale europeo stava attraversando una fase di
profondo mutamento. In Germania, grazie a diversi nuclei di intellettuali che si erano formati nel
Settecento, lo scambio di pensieri e idee era molto intenso. Da un lato c’era un forte interesse per altre
culture, in particolare quella francese e quella inglese, dall’altro l’esigenza di formare una propria
identità culturale. L’interesse per le altre culture era soprattutto in relazione con il mondo economico
della borghesia tedesca che stava nascendo. Georg Gottfried Gervinus in Storia della poesia tedesca
(5voll., 1835/1848) usava il concetto di Weltliteratur per dimostrare l’influenza che la letteratura tedesca
aveva avuto su altri paesi o per mettere in rilievo la competenza degli scrittori tedeschi nell’impiego di
materiale proveniente dall’estero in modo creativo. Questo tipo di studio ha poi dato l’avvio a una
organizzazione istituzionale della letteratura comparata di stampo eurocentrico in particolare verso la
fine dell’Ottocento. (Benvenuti e Ceserani, 2012, pp. 41-43, p. 51)

      Con comparatistica letteraria o anche letteratura comparata s’intende di solito: 1) lo studio delle
letterature da una prospettiva non strettamente nazionale, ma condotto attraverso il confronto tra le varie
norme letterarie; 2) lo studio dell’elaborazione, l’informazione e ricezione della letteratura; 3) lo studio
del rapporto tra i diversi canali dell’informazione culturale come ad esempio, tra la letteratura e il cinema
o anche tra la letteratura e il teatro; 4) lo studio dei legami tra la letteratura e l’ambiente culturale e
dell’attività letteraria nei più grandi sistemi dell’informazione culturale (storia della letteratura,
multiculturalismo, usanze nazionali e locali. (Benvenuti e Ceserani, 2012, pp. 51-52)

                                                     6
Negli anni Cinquanta s’iniziano a stabilire, prima nelle università americane di Yale e Harward e
poi anche in altre università, significativi reparti nel campo degli studi di letteratura comparata. Lo
studioso René Wellek, figura fondamentale nell’istituzione dei dipartimenti americani e nella
fondazione nel 1955 dell’Associazione internazionale di letterature comparate a Venezia, sosteneva che
la letteratura comparata doveva impegnarsi ad aprirsi verso una prospettiva internazionale in modo da
diventare «la stessa cosa dello studio della letteratura indipendentemente da confini linguistici, etnici e
politici» (Benvenuti e Ceserani, 2012, p. 117).

           Per avere uno sguardo generale più ampio sulla situazione storica e teorica degli studi
comparatistici, può essere utile confrontare i quattro rapporti su questo ambito di ricerca pubblicati
dall’Università di Harvard. Il primo rapporto del 1965 dimostra un quadro positivo dell’istituzione dei
reparti di letteratura comparata nelle università americane secondo il modello di Wellek a Yale. Nel
rapporto del 1975 che d’altronde non è tanto diverso dal primo si suggerisce con prudenza un’apertura
della disciplina verso le letterature extraeuropee, mentre il terzo rapporto del 1993 evidenzia i chiari
cambiamenti avvenuti nella disciplina, celebrando il multiculturalismo. Ciò significava che la
comparatistica aveva allargato i suoi orizzonti verso il confronto tra opere artistiche normalmente
studiate da altre discipline. Il rapporto del 2003 si dimostrava ancora più diverso e con una prospettiva
più pessimistica per la comparatistica nella nuova condizione culturale che si era creata. Il titolo di
“multiculturalismo” era stato sostituito dal termine di “globalizzazione”. Nel periodo dopo l’11
settembre del 2001 e prima della crisi finanziaria mondiale il pensiero ideologico della letteratura
comparata verso una prospettiva internazionale e la comparazione rispettosa delle culture dimostrava un
chiaro declino. Sempre di più il lavoro dei comparatisti veniva confrontato da una forte richiesta di
rinnovamento radicale delle conoscenze ad opera dei Cultural Studies. Con il tempo questa disciplina
ha perso il suo baricentro, prima quello europeo e poi quello americano. C’era quindi, la necessità di
provincializzare l’Europa e modulare l’analisi in una prospettiva che percorresse la diffusione
transnazionale della conoscenza, con la consapevolezza che nuovi modelli di critica davano forma al
quadro della globalizzazione. Per salvare la letteratura comparata dalla crisi, lo storico letterario David
Damrosch ha proposto di cambiarla in studi della letteratura mondiale. La crescita esplosiva, soprattutto
a partire dal nuovo millennio dei Cultural Studies categorizzati sotto la sezione della world literature ha
dato vita a una varietà di teorici che hanno provato a definire questo campo di studio.5 (Benvenuti e
Ceserani, 2012, pp. 120-126, p.138). David Damrosch sostiene:

5
    Ad esempio, per il critico letterario Franco Moretti la world literature è un problema che esige una nuova metodologia critica.
    Moretti afferma che quando si prova di guardare la letteratura con uno sguardo universale, in altre parole da una prospettiva che
    cerca di tracciare legami tra lingue e letterature in un quadro globale, si vedono aspetti che la comparatistica tradizionale non
    potrebbe vedere (Benvenuti e Ceserani, 2012, p. 126).

                                                                        7
[…] works become world literature by being received into the space of a foreign culture, a space
      defined in many ways by the host culture’s national tradition and the present needs of its own writers.
      Even a single work of world literature is the locus of a negotiation between two different cultures.
      The receiving culture can use the foreign material in all sorts of ways: as a positive model for the
      future development of its own tradition; as a negative case of a primitive or decadent strand that
      must be avoided or rooted out at home; or, more neutrally, as an image of radical otherness […]
      (Damrosch, 2003, p. 514).

Attorno al discorso di world literature e la domanda: «che cos’è la letteratura?», bisogna considerare il
contesto storico-sociale e il ruolo che i vari agenti come gli editori, gli scrittori e i critici attribuiscono
alla letteratura nei diversi ambienti nazionali e sovranazionali. È necessario quindi, riprendere in esame
l’autonomia della letteratura. Pascale Casanova tratta proprio questa tematica, indagando sul
funzionamento dell’ambito letterario in un contesto internazionale. La domanda principale che si pone
Casanova è la seguente: «quali sono le dinamiche che permettono a uno scrittore di essere visto come
un autore consacrato nel mercato internazionale letterario?». Presupposto per questo studio è la
definizione della letteratura come campo autonomo con una logica antieconomica all’interno di un
contesto in cui prevalgono gli interessi economici. Questa impostazione consente di capire come si
diventi uno scrittore rinomato in un cerchio di produzione ristretto. I premi letterari, soprattutto il premio
Nobel, come anche le opinioni espresse da scrittori rinomati e da città (Parigi, Londra, New York)
importanti che influenzano le tendenze e la definizione della letteratura, giocano un ruolo fondamentale.
(Benvenuti e Ceserani, 2012, pp. 99-101)

      Esaminando la letteratura in un quadro mondiale, un elemento fondamentale per lo scambio
internazionale nella produzione letteraria è la traduzione. Poiché l’editoria globale viene influenzata
sempre di più dalla lingua inglese, la traduzione prende una posizione di difesa della varietà culturale.
Anche nel caso della letteratura italiana, dal momento che l’italiano appartiene alle lingue minori, per
poter entrare in un contesto internazionale deve essere tradotta in una lingua veicolare. (Benvenuti e
Ceserani, 2012, p. 148)

      La circolazione del sapere è garantita soprattutto attraverso la traduzione. Guardare attentamente
chi o cosa si traduce fornisce informazioni sui rapporti di potere tra lingue e culture e il meccanismo di
egemonia. Nell’era globale al centro dell’attività editoriale si trovano l’acquisto e la vendita dei diritti
di traduzione, il marketing e la selezione dei titoli più adatti per un mercato mondiale. Cosa possiamo
sapere della letteratura mondiale e in quale lingua viene tradotta? Come accade ad un libro del terzo
mondo che viene approvato nel primo mondo, anche le letterature minori entrano a far parte della
letteratura mondiale, solamente se vengono approvate dai grandi centri della produzione editoriale e
vengono introdotte nel mercato internazionale in traduzioni che spesso mitigano le differenze, in altre
parole assecondano l’orizzonte d’attesa della cultura d’arrivo. Questa strategia traduttiva di trasformare
i testi in modo che siano scorrevoli e facili da leggere per i lettori della cultura d’arrivo, Lawrence Venuti
l’ha definito “addomesticamento” del testo originale. Un processo che oggigiorno i traduttori

                                                        8
provenienti dai gender studies mettono in discussione, affermando che la traduzione dovrebbe essere
più visibile per rafforzare il dialogo interculturale (Benvenuti e Ceserani, 2012, p. 149-151).

          Secondo l’opera di Étienne Balibar (2001, citato da Benvenuti e Ceserani, 2012, p. 159) la
traduzione è l’unico linguaggio comune per l’Europa, offrendo così uno spunto di riflessione sul
mutamento della definizione di cittadinanza e sulla necessità di nuovi campi transnazionali nei quali la
traduzione si dimostra come un processo aperto. Nei principi e norme nazionali, certi aspetti continuano
ad essere delle strutture chiuse, di formazione e di sostegno d’identità distinte e di saldatura tra cultura
e lingua; in questi contesti la traduzione può diventare una forma di apertura di questi meccanismi di
chiusura e di “denazionalizzazione”, quindi uno strumento con grande potenzialità di trasformazione da
un punto di vista linguistico e politico.

          Un altro indirizzo teorico che fa parte della letteratura comparata ed è importante menzionare in
questo contesto è l’imagologia. Infatti, può spesso succedere che nelle ricezioni si trovino degli stereotipi
e quindi mi soffermerò brevemente su alcuni aspetti dell’imagologia.

2.1.1. L’imagologia
L’imagologia tratta lo studio delle immagini, dei pregiudizi, delle idee e degli stereotipi su altre culture,
nazioni e popolazioni che la letteratura tramanda, partendo dal presupposto che queste immagini hanno
un significato che va al di là di quello attribuitogli in letteratura. Contemporaneamente la descrizione di
una nazione e i suoi abitanti mette in discussione l’immagine che un autore ha della sua cultura e il modo
in cui egli vi si rapporta. Le immagini si creano tramite un continuo confronto tra identità e diversità,
poiché parlare dell’altro è sempre anche un modo per svelare qualcosa di sé stessi (Moll, 2002, p. 186).
          In questo quadro è opportuno menzionare lo studioso nederlandese Joep Leerssen che in Image
and Reality – and Belgium (1992, pp. 287-289) cerca di presentare in modo accurato il concetto
dell’imagologia. Leerssen afferma che nella letteratura ci sono rappresentazioni di spazi e popoli
stranieri che contraddicono i fatti storici. Infatti, secondo lo studioso nell’imagologia non importa se il
contenuto di un’immagine sia veritiero o no, perché il suo scopo primario è la sua funzione di
riconoscimento. Quindi, partendo dalla convinzione dell’inesattezza di alcune rappresentazioni letterarie
di paesi stranieri e la supposizione di non voler svelare l’incorrettezza alla luce di una ipotetica verità,
Leerssen cerca di sviluppare una nuova definizione del termine imagotipico. Il concetto principale di
questa definizione si basa sulla differenziazione tra gli enunciati empirico-referenziali, i quali possono
essere analizzati secondo i principi “vero” o “non vero” e i discorsi immaginativi che si basano su fatti
che non possono essere valutati empiricamente. Di solito i discorsi immaginativi contraddistinguono
una nazione dal resto dell’umanità per essere in qualche modo diversa o tipica, proponendo un motivo
psicologico collettivo per giustificare determinate caratteristiche sociali e nazionali6.

6
    Il concetto è stato tradotto dalla fonte inglese originale (Leerssen, 1992) in italiano.

                                                                           9
In ambito francese lo studioso Daniel-Henri Pageaux in L’imagerie culturelle: de la littérature
comparée à l’anthropologie culturelle (1983, citato da Moll, 2002, pp. 194-195) afferma che nell’analisi
di un testo letterario non solo vengono studiate le immagini integrate nella scrittura, ma anche quelle
usate per riflettere e comprendere come un’altra cultura si distingue in relazione dalle altre. A partire da
questo concetto Pageaux propone una metodica di analisi semiotica della scrittura, che consiste in
un’analisi lessicale in cui vengono individuate le “parole fantasma” nella scrittura. Le “parole fantasma”
trasmettono un’immagine simbolica e mitica, ma anche stereotipata, nella quale determinati elementi
visuali e idee s’impongono nella traduzione dell’alterità (Moll, 2018, p. 162). Inoltre, viene indagato
sulle parole chiave che costituiscono il materiale lessicale delle rappresentazioni. Ad esempio, per la
rappresentazione dei tedeschi si potrebbero trovare termini come “efficacia”, “fermezza” ed “esattezza”.
Le rappresentazioni individuate nell’analisi semiotica di Pageaux identificano in particolare lo
stereotipo. In una seconda fase, si passa a uno studio semantico-strutturale in cui vengono analizzate le
scelte linguistiche dello scrittore e si approda ad una terza fase in cui vengono integrati metodi
dell’antropologia culturale. In questo contesto la seconda e terza fase non verranno approfondite,
essendo delle metodiche non applicate in questa ricerca.

         La ricezione internazionale dei Neapolitan
         Novels
I libri di Elena Ferrante sono conosciuti a livello mondiale e hanno raccolto il favore della critica
letteraria in tutto il mondo. Soprattutto tra il pubblico americano Ferrante riscuote un grande successo.
Cecilia Schwartz (2020, p. 10) in un suo articolo di ricerca spiega che la ricezione americana della
tetralogia My brilliant friend inizia nell’autunno del 2012, quando l’editore Europa Editions con sede a
New York pubblica il primo volume dei Neapolitan Novels in inglese. Immediatamente le critiche
letterarie sono entusiaste. Diversi giornali americani come il San Francisco Chronicle o anche il The
Boston Globe commentano diversi aspetti dell’opera in modo molto positivo. Nel gennaio del 2013
James Wood scrive nel The New Yorker “Women on the Verge” una lunga ed entusiastica recensione in
inglese sulle prime tre opere di Ferrante e il primo volume dei Neapolitan novels. Da allora numerosi
giornali americani come The New York Times, The Paris Review, Harper’s Magazine, Vogue e molti
altri iniziano a parlare dei suoi libri a un pubblico sempre più grande. Nel 2014 un impressionante
numero di recensioni pubblicate in vari giornali americani e inglesi come The Guardian o The
Independent ha indicato il terzo volume Those Who leave and Those Who Stay come il miglior libro
dell’anno (Bullaro & Love, 2016, pp. 1-2). Nello stesso anno, come spiega Schwartz (2020, p.11),
Ferrante viene nuovamente osannata dalla critica ed inizia ad essere celebrata da personaggi di fama
mondiale come Jhumpa Lahiri e Zadie Smith. Quello che ha caratterizzato la ricezione nel mondo
anglofono, che tradizionalmente dimostra attenzione e simpatia nei confronti dell’Italia, è il fatto che
Ferrante viene paragonata a giganti della letteratura come ad esempio Franz Kafka.

                                                    10
2.2.1. Tiziana De Rogatis, Elena Ferrante e il Made in Italy
In un saggio della studiosa italiana Tiziana De Rogatis7, vengono individuate le ragioni principali del
successo internazionale della tetralogia de L’amica geniale, in particolare nella cultura nordamericana.
De Rogatis spiega che il successo è legato soprattutto alla presenza nell’opera di quattro elementi
all’apparenza eterogenei, ma strettamente interconnessi e determinanti per la ricezione dei libri. Le
quattro componenti fondamentali per posizionare i romanzi in ambito internazionale sono: 1.
l’ambientazione del romanzo a Napoli, emblema della diversità italiana e dell’oscillazione tra mondi e
tempi opposti; 2. un nuovo modello d’identità femminile che presenta tratti arcaici e contemporanei; 3.
un periodo di narrazione esteso su un lungo arco temporale simile alle serie televisive americane ed
inglesi; 4. l’uso del genere letterario autobiografico, il memoir. Questi fattori appena elencati verranno
approfonditi nell’analisi. (De Rogatis, 2015, pp. 288-289)

         All’interno di queste coordinate, la mia ricerca si concentrerà sulla ricezione svizzera della
tetralogia L’amica geniale. Attraverso l’analisi qualitativa del mio corpus, si indagherà se i quattro
elementi, presentati nello studio di De Rogatis, siano presenti anche nella ricezione in Svizzera e come
questi vengano percepiti e discussi nel contesto svizzero. Verrà anche indagato se ci sono nuovi elementi
che non sono stati identificati da De Rogatis.

3. Quattro ragioni per un
   successo internazionale /
   Analisi
Nella seguente analisi cercherò di verificare attraverso un corpus di recensioni se i quattro elementi,
identificati da De Rogatis, che hanno contribuito al successo internazionale della trilogia in particolare
nella cultura nordamericana, riflettano gli aspetti che ne hanno caratterizzato la ricezione in Svizzera.
Le quattro componenti determinanti secondo De Rogatis sono: 1. l’ambientazione del romanzo a Napoli,
emblema della diversità italiana e dell’oscillazione tra mondi e tempi opposti; 2. la declinazione di un
nuovo modello d’identità femminile che presenta tratti arcaici e contemporanei; 3. un periodo di
narrazione dilatato su un lungo arco temporale simile alle serie televisive americane ed inglesi; 4. l’uso
del genere letterario autobiografico, il memoir.

7
   Tiziana De Rogatis insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università per stranieri di Siena. Si è occupata di studi sulla cultura
europea tra gli anni Trenta e Quaranta del XX secolo e di Eugenio Montale. Ha anche pubblicato diversi saggi su Elena Ferrante e le sue
ricerche più recenti indagano sulle contemporanee costruzioni del femminile da una prospettiva antropologica (Edizioni e/o, n.d.[b]).

                                                                      11
Napoli
Iniziando con il primo elemento, osserviamo che la storia si svolge per la maggior parte a Napoli. Questo
aspetto ha portato ad esempio, il mondo anglofono ad intitolare la tetralogia The Neapolitan Novels (De
Rogatis, 2015, p. 289). Il legame stretto tra la trama e la città di Napoli è evidente anche attraverso un
elemento paratestuale significativo che è la copertina. Infatti, nella copertina del primo volume L’amica
geniale (2011), pubblicato dalla casa editrice italiana Edizioni e/o, si vede una coppia di sposi con tre
damigelle che si dirigono verso il Golfo di Napoli. L’immagine allude al matrimonio di Lila, ma fa
comunque capire che si tratta di un romanzo napoletano. Anche il quarto volume, Storia della bambina
perduta (2014), ha una copertina in cui si vedono due bambine in spiaggia e di fronte a loro il Castel
dell’Ovo, uno dei monumenti più famosi ed antichi di Napoli e un’importante attrazione turistica. Anche
la casa editrice tedesca Suhrkamp, che ha pubblicato tra il 2016 e il 2018 le prime edizioni dei quattro
volumi, ha compiuto una scelta analoga: le copertine ritraggono immagini stilizzate di donne che
guardano una montagna che sembra rappresentare il Vesuvio (Suhrkamp AG, n.d.).
      L’ambiente napoletano viene particolarmente enfatizzato nel primo volume L’amica geniale in cui
la storia inizia in un rione nel secondo dopoguerra8. Si tratta di un quartiere in un’area marginale della
periferia di Napoli che funziona autonomamente come un microcosmo con la sua propria storia, le sue
divergenze e lotte di potere. Le diverse sfumature della sua società sono rappresentate attraverso diversi
personaggi che il lettore incontra ad esempio nella scuola di Lenù. Ci sono gli intellettuali come Nino,
fascisti come Gino, comunisti come Pasquale, operai come Carmela e la sua famiglia o anche i camorristi
come i fratelli Solara. Inoltre, Napoli come scenario della narrazione trasmette ai lettori italiani, oltre
alla tradizione culturale e linguistica, la sua specificità storica. Guardandola da lontano però, in altre
parole dall’estero, Napoli è la città che rappresenta le contraddizioni dell’Italia (Segnini, 2017). Infatti,
come spiega anche De Rogatis (2015, pp. 289-290), il mondo nordamericano percepisce Napoli come
simbolo della diversità italiana. Napoli è una città eccentrica che si è posizionata in modo particolare
rispetto al minuzioso sviluppo di regolamento della modernità. Il lato eccentrico della città traspare in
particolare attraverso una specie di anarchia e di uno spostamento trasversale in confronto al modello
formale dello stato e della burocrazia. Questo ambiente favorisce la diffusione di aggregazioni con
elementi di stampo camorrista. Riferimenti a questo aspetto si trovano anche nella ricezione svizzera. In
un articolo della Neue Zürcher Zeitung, un quotidiano svizzero di Zurigo, Franz Haas scrive:

        L’ombra scura della criminalità organizzata riemerge continuamente nel corso del romanzo. Le due
        famiglie benestanti, il clan della famiglia Carracci, proprietari di una salumeria, e la famiglia Solara,
        proprietari di un bar pasticceria, si combattono per la supremazia. Invece le altre famiglie attorno

8
   Nel romanzo i posti del rione non vengono mai attribuiti a un quartiere concreto, comunque De Rogatis riconosce il modelo che ha
ispirato il quartiere delle due protagoniste. Si tratta del rione Luzzati. (De Rogatis, 2018, p. 160)

                                                                   12
non hanno scelta che stare al loro gioco. Malgrado esse vengano sfruttate economicamente da queste
         famiglie corrotte, onorano e rispettano i loro aguzzini (Haas, 2016, tr. mia).9

Inoltre, Haas spiega che un punto culminante nel romanzo è la descrizione della sera di Capodanno del
1958 in cui esplode una guerra tra uomini e famiglie camorriste che vogliono superarsi a vicenda tramite
l’uso di petardi e missili. Un qualsiasi lettore che non ha mai vissuto una notte del genere a Napoli
penserà che si tratti solamente di un trucco artistico espressionista, invece secondo Haas quella scena
coincide con la pura realtà violenta della citta partenopea. Queste descrizioni affini alla realtà sono dei
punti forti della storia. Anche nelle numerose recensioni della libreria svizzera Orell Füssli il contesto
criminale viene percepito chiaramente. Un lettore scrive: «La trama inizia negli anni 50, in cui le
periferie di Napoli sono sporche e rumorose. La povertà e la Mafia sono onnipresente ed ai figli della
Mafia è permesso tutto» (Kundin/Kunde, 2019, tr. mia).10 Nelle recensioni il lato oscuro della città
traspare in particolare attraverso la camorra, la supremazia delle famiglie criminali e il degrado urbano
del rione.
         Napoli nella storia dell’unificazione d’Italia ha avuto enormi difficoltà a trasformarsi in una città
moderna ed è proprio in quel periodo che la città prende una posizione marginale, incapace di seguire il
ritmo costante della modernità. Questa marginalità, dal punto di vista immaginario, ha permesso alla
città di affermarsi nel mondo globale in cui le periferie emarginate si trasformano in nuclei significativi
e potenti. L’inversione gerarchica tra periferie e vecchi centri è una componente essenziale della world
literature, nella quale, grazie a Saviano con Gomorra (2006), Napoli è stata rivalutata e ha continuato
ad essere al centro dell’attenzione con la tetralogia di Ferrante come anche nel cinema con Sorrentino e
Garrone (De Rogatis, 2015, p. 290). In seguito, l’effetto di questa marginalità napoletana, che ormai si è
storicamente sedimentata, porta a una minuziosa coesistenza tra mondo arcaico e mondo contemporaneo.
Nella tetralogia questi due mondi (arcaico e contemporaneo) mettono in rilievo in particolare la
soggettività femminile che viene rappresentata da un lato indipendente, convinta, informata e dall’altro
si trova in un continuo pericolo di «smarginatura».11 Nella ricezione svizzera questo aspetto bipolare è
stato menzionato soprattutto da Pia Reinacher (2018) in un articolo della rivista settimanale zurighese,
Die Weltwoche:

         Malgrado il corsetto delle vite femminili sia stato spezzato, le situazioni familiari difficili, la
         pesantezza dell’educazione tradizionale e la dittatura della vita istintiva, sovraordinata alla ragione,

9
  «Das schwarze Loch des organisierten Verbrechens wird symbolisch immer wieder aufklaffen im Verlauf des Romanzyklus. Die zwei
reichen Familien – der Clan des Lebensmittelhändlers und die Besitzer der Bar-Pasticceria – kämpfen um die Vorherrschaft, und die armen
Schlucker tanzen nach ihrer Pfeife, werden von ihnen um ihr Geld gebracht, fürchten und ehren dennoch diese Quälgeister», [testo
originale]; (Haas, 2016)
10
   «Beginn sind die 50-er Jahre, Neapels Vororte sind schmutzig, laut und in vielen Ecken regiert die Armut und die Mafia, deren Söhnen
Alles erlaubt ist», [testo originale]. Recensione a Meine geniale Freundin / Neapolitanische Saga, Bd. 1, [trad. it.: L’amica geniale, vol.1], di
Elena Ferrante. (Kundin/Kunde, 2019)
11
   La smarginatura è uno stato d’animo che si rivela attraverso un sentimento di estraniazione rispetto alla realtà convenzionale (De
Rogatis, 2018, pp. 88-89). Nella trama Lila vive questa esperienza di smarginatura: «Il 31 dicembre del 1958 Lila ebbe il suo primo
episodio di smarginatura. Il termine non è mio, lo ha sempre utilizzato lei forzando il significato comune della parola. Diceva che in
quelle occasioni si dissolvevano all’improvviso i margini delle persone e delle cose» (Ferrante, 2011, p. 85).

                                                                      13
alla fine impediranno la felicità. Elena e Lila sono vittime e colpevoli, sono emancipate e dipendenti,
           sono vincitrici e perdenti e alla fine falliranno alla miseria di questa doppia vita fatale. Le due amiche
           diventano perciò due figure di proiezione affascinanti per molti lettori contemporanei che potranno
           attraverso questo prototipo letterario essere protagonisti e studiare il lato oscuro della passione e le
           fatali rotture della propria vita. Questa è anche una delle ragioni decisive per il fenomenale successo
           mondiale (Reinacher, 2018, tr. mia). 12

Quindi, secondo Reinacher questo forte aspetto bipolare nelle vite delle due protagoniste trasmette ai
lettori contemporanei la possibilità di riflettere sulle vicissitudini della propria vita e questa caratteristica
contribuisce fortemente al successo mondiale della tetralogia.
             Ritornando a Napoli questa instabilità tra mondi e tempi contrapposti, come anche tra centro e
periferia, sono degli elementi fondamentali per la costruzione dell’identità della città. Il lato eccentrico
della città si è formato soprattutto perché dimostra un carattere ermafrodito, in altre parole possiede
degli elementi maschili e degli elementi femminili. Ogni volta che i due poli contrapposti (femminile
vs. maschile) si scontrano nella vita quotidiana con la violenza camorrista si possono fondere, come
spiega De Rogatis, in una totalità enigmatica (2015, p. 291). Nella ricezione svizzera non sono stati colti
aspetti del carattere ermafrodito della citta, tuttavia si è rilevata l’ambiguità di Lila che dimostra forti
elementi bipolari. Ad esempio, Pascale Zimmermann (2018) nel quotidiano svizzero La tribune de
Genève scrive: «[…] Lila, sempre sulla linea tra follia e saggezza, narcisismo e altruismo, gentilezza e
crudeltà» (tr. mia).13 Quindi, si potrebbe dire che gli aspetti bipolari che la De Rogatis descrive nella
città di Napoli nella ricezione svizzera vengono riconosciuti in particolare attraverso personaggi come
Lila. Allargando la prospettiva del discorso, Lila, in quanto persona che frequentemente oltrepassa i
limiti di ciò che è lecito, in un certo senso rappresenta il lato bipolare di Napoli.
             Sarà interessante adesso domandarsi come il contesto napoletano e il rione viene percepito dal
pubblico svizzero dal punto di vista imagologico nel quadro della tetralogia. Infatti, si può dire che il
contesto napoletano ha avuto un forte impatto sull’immaginario dei lettori svizzeri. Questo si è
manifestato in numerosi discorsi immaginati, soprattutto per quanto riguarda il rione e la sua società
negli anni 50. Eccone un esempio:

           […] una collezione di iperrealistiche e coloratissime immagini che rappresentano la vita povera
           napoletana degli anni 50 con una qualità stravolgente: i cortili scuri vs. le piazze piene di vita, la
           violenza quotidiana e la corruzione, il machismo nelle famiglie e nell'amore e l'impresa di Elena e
           Lila di liberarsi da questo contesto (Reinacher, 2016, tr. mia). 14

12
   «Obwohl das Korsett des Frauenlebens gesprengt wurde, verhindern die bleiernen familiären Verhältnisse, der Ballast der traditionellen
Erziehung und das Diktat des Trieblebens über den Verstand am Ende das finale Glück. Elena und Lila sind Opfer und Täterinnen, sind
Emanzipierte und Abhängige, sind Aufgestiegene und Gefallene und scheitern am Ende an der Misere dieses fatalen Doppellebens. Die
beiden Freundinnen werden damit zu faszinierenden Projektionsfiguren vieler Zeitgenossen, die am literarischen Prototyp die Schrecken der
Leidenschaft und die fatalen Brüche des eigenen Lebens auf gefahrlose Weise studieren und miterleben können: Auch das ist einer der
entscheidenden Gründe für den phänomenalen weltweiten Erfolg», [testo originale]; (Reinacher, 2018)
13
     «[…] Lila, toujours sur le fil entre folie et sagesse, narcissisme et altruisme, bonté et cruauté», [testo originale]; (Zimmermann, 2018)
14
   « […] hyperrealistische […] Bildersammlungen, die das ärmliche Leben im Neapel der fünfziger Jahre mit beinahe erotischer Qualität
abbilden: die dunklen Hinterhöfe und die hellen Plätze mit ihrem üppigen Leben, die dumpfe alltägliche Gewalt, die Korruption, der in
Familien und der Liebe herrschende Machismo und die wilden Versuche von Elena und Lila, aus diesem Milieu auszubrechen […]», [testo
originale]; (Reinacher, 2016)

                                                                        14
Le tematiche che vengono accennate in relazione con Napoli sono la povertà, la corruzione, la lotta di
classe e una società fortemente maschilista. Ma cosa è stato in particolare sottolineato in varie recensioni
dei lettori per quanto riguarda Napoli è il fatto che il romanzo (soprattutto nel primo volume L’amica
geniale) trasmette un quadro dei costumi della Napoli periferica degli anni Cinquanta. Questo è un
aspetto che è stato molto lodato e visto come un elemento interessante e positivo del romanzo. Un lettore
afferma:

         Ovviamente c’è in primo piano l'indiscutibile amicizia tra Elena e Lila, ma una semplice riduzione
         di questo aspetto non rende in alcun modo giustizia al libro. È anche un meraviglioso ritratto della
         società a Napoli negli anni '50 e '60, è un romanzo educativo, un libro sull'emancipazione e
         l'importanza della famiglia. Un libro che stupisce e ispira! (Kundin/Kunde, 2017, tr. mia)15

Inoltre, soprattutto nelle recensioni della Svizzera francese le immagini sono così intense, che numerosi
lettori hanno affermato di potersi immergere in quel contesto napoletano: «[…] l’immaginazione viene
trasportata dalle emozioni dei personaggi, dai suoni della città e dai profumi»16 o «Meraviglioso viaggio
nei quartieri di Napoli»17 come anche «Non ho mai messo piede a Napoli eppure dalle prime pagine
sono stata trasportata per le calde strade italiane. Attraversai i vicoli, quasi ho salutato il droghiere e il
calzolaio»18. Queste affermazioni in primo luogo fanno capire che sicuramente parole come “Napoli” e
“Rione”, secondo l’analisi lessicale di Pageaux, sono delle parole fantasma che trasportano il lettore nei
quartieri di Napoli. Anche perché, da un punto di vista geocritico, la Napoli di quegli anni tramite la
letteratura come ad esempio il libro di Anna Maria Ortese, Il mare non bagna Napoli (1953), e
soprattutto attraverso il cinema, pensiamo ai film di Vittorio De Sica degli anni 50, è diventata uno
spazio connotato. Quindi, Napoli e le sue tematiche: criminalità, vicende famigliari, degrado sociale ecc.
sono facilmente ricevibili per un pubblico straniero, perché si associano con l’etero-immagine che
l’estero in generale ha dell’Italia.

             Una nuova identità femminile
Il secondo elemento riguarda una nuova identità femminile. De Rogatis spiega (2018, pp.13-14) che la
quadrilogia come anche altri testi di Ferrante – L’amore molesto (1992), I giorni dell’abbandono (2002),

15
   «Natürlich steht sie im Vordergrund, die unanfechtbare, unwiderlegbare Freundschaft zwischen Elena und Lila, aber eine bloße Reduktion
auf diesen Aspekt wird dem Buch in keiner Weise gerecht. Es ist gleichzeitig ein wunderbares Gesellschaftsporträt des Neapels in den 50er
und 60er Jahren, es ist ein Bildungsroman, ein Buch über Emanzipation und die Bedeutung der Familie. Ein Buch, das verblüfft und
begeistert!», [testo originale]. Recensione a Meine geniale Freundin / Neapolitanische Saga, Bd. 1, [trad. it.: L’amica geniale, vol.1], di
Elena Ferrante. (Kundin/Kunde, 2017)
16
   «[…] l'imagination est emportée par les émotions des personnages, les bruits de la ville, les senteurs», [testo originale]. Recensione a
L’amie prodigieuse, tome 1, [trad. it.: L’amica geniale, vol.1], di Elena Ferrante. (Nina, 2017)
17
   «Merveilleux voyage dans les quartiers de Naples». [testo originale]. Recensione a L’amie prodigieuse, tome 1, [trad. it.: L’amica geniale,
vol.1], di Elena Ferrante. (Christine d., 2016)
18
   «Je n'ai jamais mis les pieds à Naples et pourtant... Dès les premières pages j'ai été transportée dans les rues chaudes de l'Italie. J'ai
marché à travers les ruelles, presque salué l 'épicier et le cordonnier». [testo originale]. Recensione a L’amie prodigieuse, tome 1,
[trad. it.: L’amica geniale, vol.1], di Elena Ferrante. (Lucie R, 2017)

                                                                        15
La figlia oscura (2006), La frantumaglia (2003/2016) – girano attorno a un nuovo modello di identità
femminile che traspare in particolare attraverso immagini e discorsi comuni. La storia di Lila ed Elena
presenta affinità con le storie di Delia, Olga e Leda che sono le protagoniste dell’Amore molesto, dei
Giorni dell’abbandono e della Figlia oscura. Il discorso comune che lega queste cinque donne è la
soggettività femminile che perde la propria struttura e riemerge da un’esperienza traumatica di
scollegamento dalla realtà. Questo tipo di esperienza viene chiamato da Ferrante la «frantumaglia»19 ed
è molto simile alla «smarginatura» (v. par. 3.1) che influenza fortemente gli aspetti tematici e formali
nella tetralogia L’amica geniale.

         Interessante per quanto riguarda la soggettività femminile è un blog della scrittrice italo-svizzera
Silvia Ricci Lempen20, consultato sul sito del quotidiano svizzero romando Le Temps: «Elena Ferrante
si è presa il compito di restituire l’universalità della condizione umana attraverso un’esplorazione
radicale della soggettività femminile, anche se, bisogna ammetterlo, il radicamento dell’universo
femminile è stato relativamente poco trattato nella letteratura» (tr. mia).21 La scrittrice afferma che la
storia di Elena e Lila, al di là del contesto sociale di miseria, violenza ed ignoranza, è soprattutto un
racconto di due amiche, intelligenti ciascuna a suo modo, che vengono ostacolate nel loro sviluppo
intellettuale dalle loro famiglie e da un ambiente che considera lo studio un’attività inutile e strana. La
loro esperienza, per quanto sia diversa tra loro, non è solo un confronto tra due poli opposti, la passione
intellettuale e il determinismo di classe, ma è soprattutto la consapevolezza di essere delle ragazze in un
sistema profondamente patriarcale. Ferrante mostra aspetti universali nelle relazioni tra i sessi che poche
persone osano pensare. La nostra società contemporanea è sicuramente molto più progressista delle
periferie napoletane degli anni Cinquanta, ma l’immaginazione collettiva si evolve molto più lentamente
delle leggi formali e sono proprio libri come quelli di Elena Ferrante che ci portano a riflettere su questa
tematica (Ricci Lempen, 2016). Anche Pia Reinacher (2016) scrive nella sua recensione del settimanale
Die Weltwoche:

         Ferrante fa vedere a un livello microscopico attraverso la storia delle due amiche Elena e Lila come
         le donne negli anni Cinquanta dovevano combattere per l’istruzione, la conoscenza e in particolare
         per il loro riconoscimento nella società. Un’impresa quasi impossibile, perché non riuscivano a

19
   «La frantumaglia è la parte di noi che sfugge alla riduzione in parole o ad altre forme e che nei momenti di crisi reduce a se stessa,
dissolve, l’intero ordine dentro cui ci pareva di essere stabilmente inseriti. Ogni interiorità, al fondo, è un magma che urta contro
l’autocontrollo, ed è quel magma che bisogna provare a raccontare, se vogliamo che la pagina abbia energia». (Ferrante, 2016, p. 302)
20
    La scrittrice italo-svizzera Silvia Ricci Lempen è nata nel 1951 a Roma e vive fin dalla sua gioventù nella Svizzera romanda. Ricci
Lempen ha svolto un dottorato in filosofia presso l’Università di Ginevra sull’argomento dell’immaginazione, dopodiché ha lavorato per un
lungo periodo come giornalista per la rivista Femmes Suisses. Il suo impegno si concentra in particolare attorno al movimento femminista.
All’Università di Losanna si è dedicata all’insegnamento nell’ambito degli studi di genere e ha acquisito competenze particolari sul legame
tra cultura e femminismo. Per i suoi vari romanzi pubblicati in francese e in italiano ha ricevuto diversi riconoscimenti. (Zenari, 2019;
Viceversa Letteratura, n.d.)
21
   «Elena Ferrante a pris le parti de restituer l’universalité de la condition humaine à travers une exploration radicale de la subjectivité
féminine – alors que, il faut bien l’admettre, l’enracinement de l’universel dans le féminin reste encore assez rarement pratiqué en
littérature», [testo originale]; (Ricci Lempen, 2016)

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