Federazione Italiana Vela - a cura di Marcello Turchi Corte Lambruschini, Piazza Borgo Pila, 40 - Torre A - 16129 Genova
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Federazione Italiana Vela a cura di Marcello Turchi Corte Lambruschini, Piazza Borgo Pila, 40 - Torre A - 16129 Genova
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV L’idea della Deriva Federale 555FIV nacque nel 2002 quando il Presidente Sergio Gaibisso affidò al Vice Presidente Gianfranco Busatti il compito di organizzare un concorso nazionale per la realizzazione di una barca scuola collettiva. La barca oggetto del concorso doveva essere essenzialmente destinata alle scuole di vela per l’iniziazione di una fascia di allievi, la più larga possibile. Doveva consentire agli stessi di potersi esprimere nei vari ruoli a bordo, valorizzando anche coloro che non si fossero rivelati particolarmente adatti al ruolo di timoniere. Doveva favorire inoltre quel piacere di stare insieme così sviluppato nei giovani d’oggi, anche come premessa ad una eventuale successiva attività agonistica. Seguiva, nel bando, la descrizione delle caratteristiche più desiderate, quali: abitabilità, sicurezza, leggerezza, stabilità e via dicendo. Particolare sottolineatura fu data alla necessità di avere attrezzature e vele semplici, facilmente approvvigionabili e non costose. Le manovre dovevano tener conto delle caratteristiche fisiche dei più piccoli e degli spazi necessari ai più grandi. Facile doveva essere la manutenzione e rapide le operazioni di armamento. Il bando di concorso recitava pressappoco così: La "Deriva Nazionale FIV" è un'imbarcazione destinata alle Società Federate che svolgono attività promozionale, di iniziazione, perfezionamento ed agonistica. E' idonea alla scuola di vela di piccoli ed adulti. Si pensi ad un equipaggio costituito da un "maestro" e 5/6 ragazzini o ad un equipaggio costituito da 4 adulti. L'andare in barca insieme è fondamentale per sviluppare lo spirito di gruppo e quello di corpo sociale, in particolare nei più giovani. Intorno a questa caratteristica fondamentale si possono immaginare molte iniziative per far si che lo spirito di corpo si consolidi. Si pensi al guidone, ai colori sociali sulle vele, alle divise dell'equipaggio etc. Anche le possibilità ludiche (fare il bagno), andranno valutate. Un aspetto da non sottovalutare, oltre a quello formativo, è quello agonistico. Dimostrato che anche nei più piccoli velisti si manifesta immediato lo spirito della competizione, la barca può essere utilizzata sotto questo aspetto. Si immagini che i Circoli della Zona siano dotati di queste barche sociali, tutte uguali fra loro, tutte attrezzate nella stessa maniera e con gli stessi materiali, con equipaggi che sono cresciuti e si sono preparati insieme. Si immaginino regate zonali, di flotta o di match-race, con un Circolo campione zonale ed una grande manifestazione nazionale alla quale partecipino gli equipaggi campioni di Zona. Se ne deduce, da quanto detto, una grande versatilità di questa barca di cui la progettazione dovrà tener debito conto. Come si vede, in poche righe, veniva trasferito al progettista un messaggio che poteva essere o meno condivisibile, ma certamente nuovo ed impegnativo. Nella Primavera del 2004 il primo esemplare della “Stenella”, nome dato al progetto dal vincitore, l’Ingegnere milanese Silverio Della Rosa, viene presentato alla stampa. Contemporaneamente inizia la produzione di serie della deriva 555FIV presso il cantiere Nautivela di Milano. Oggi circa 150 unità sono impiegate dalle Scuole di Vela italiane. Il successo di questa originale ed innovativa barca è sottolineato dal gradimento che riscuote presso le più giovani leve di velisti. 2
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Questa pubblicazione è di proprietà della Federazione Italiana Vela ed è destinata unicamente alle Società federate ed ai Tesserati della FIV. Ne è vietata la riproduzione, anche parziale, senza l’esplicita autorizzazione della FIV. 3
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV PRESENTAZIONE Questa Guida Tecnica della Deriva Federale 555FIV è il frutto del lavoro, lungo ed appassionato di Marcello Turchi, uno dei Tecnici Federali più conosciuto ed apprezzato presso i giovani velisti italiani e stranieri. La semplicità di espressione e l’estrema chiarezza con cui gli argomenti sono trattati ne faranno certamente un prezioso strumento di riferimento per i possessori della barca e per quanti ne vorranno approfondire la conoscenza. Malgrado la semplicità dell’esposizione i concetti vengono espressi con rigore e precisione, com’è giusto che sia per chi vuol affrontare, dopo la fase di iniziazione e perfezionamento, un’attività agonistica che, con il 555FIV, potrà riservare più d’ una piacevole sorpresa. A Marcello Turchi il ringraziamento per il lavoro svolto, ancora una volta, con una passione pari alla sua professionalità. Gianfranco Busatti Vice Presidente F.I.V. 4
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Introduzione dell’Autore Con 5,55 metri di lunghezza, la barca è destinata ai circoli affiliati alla Federazione per attività di formazione ed agonistica con equipaggio di giovani e adulti. Il 555FIV si presenta come deriva semplice, moderna, e veloce. La nuova barca di riferimento per le oltre 500 scuole vela federali d'Italia ha deriva e timone ruotanti e pozzetto completamente aperto. Le linee d'acqua prevedono una prua verticale e l'adozione di piccole “ali” ai lati dello scafo. La barca, che si presenta con la caratteristica d’essere priva di ponte o coperta, è inoltre studiata per un uso sicuro in tutte le condizioni, è raddrizzabile in caso di scuffia, è robusta e risulta stabile alle varie andature pur essendo un progetto dell'ultima generazione, divertente e veloce anche per l'uso di equipaggi più esperti. La nuova barca federale nasce dalla volontà della FIV di realizzare una barca da proporre ai ragazzi che non si sentono subito timonieri o prodieri, ma sono in ogni modo attratti dalla vela. L'obiettivo tecnico di questa deriva, poi, è quello di sviluppare una cultura della vela in equipaggio sin da giovanissimi, lo spirito di squadra e di appartenenza al proprio club. La vela è uno sport individuale, ma oggi anche grazie al successo della Coppa America si propone anche come impegno collettivo, un lavoro di team. Il 555FIV, infatti per certi versi ricorda un “Coppa America” in scala ridotta; per questo le regate saranno di flotta e match race. Il 555FIV è una barca che acquista stabilità navigando, con le ali laterali che ne aumentano la superficie d’appoggio quando lo sbandamento va oltre i 25 gradi. La costruzione, l'albero e le vele sono pensati per la massima funzionalità. Sono previste sartie alte e basse, in sostanza le stesse che si usano su un cabinato di 7 metri. E' un prodotto curato e pensato per chi insegna la vela per professione. La randa è quasi tutta steccata e il fiocco non sovrapposto facilita le virate. Marcello Turchi 5
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Sommario Introduzione......................................................................................................................... 5 Indice degli argomenti ........................................................................................................ 6 Caratteristiche tecniche ..................................................................................................... 7 Lo scafo ....................................................................................................................... 8 Nomenclatura dello scafo .................................................................................................. 9 La deriva .............................................................................................................................. 10 Il timone ............................................................................................................................... 11 Albero e la sua attrezzatura ............................................................................................... 12 Il boma ................................................................................................................................. 13 Misure e messa a punto dell’albero a terra ...................................................................... 14 Regolazione dell’albero ...................................................................................................... 15 Regolazione delle sartie alte .............................................................................................. 16 Azione delle sartie alte ...................................................................................................... 16 Azione e regolazione delle sartie basse ........................................................................... 17 Armare l’imbarcazione ...................................................................................................... 17 Nomenclatura del fiocco .................................................................................................... 19 Caratteristiche del fiocco ................................................................................................... 20 Regolazione del fiocco ....................................................................................................... 21 Nomenclatura della randa .................................................................................................. 22 Caratteristiche della randa ................................................................................................. 23 Regolazione della randa ..................................................................................................... 23 Il cunningham...................................................................................................................... 24 Il vang................................................................................................................................... 24 I filetti mostravento ............................................................................................................. 24 Caratteristiche dello spinnaker ......................................................................................... 25 Preparazione dello spinnaker ........................................................................................... 26 Regolazione dello spinnaker ............................................................................................. 27 Ammainata dello spinnaker ............................................................................................... 28 Centratura della barca in acqua ........................................................................................ 29 Ricerca dell’assetto nelle varie andature ......................................................................... 31 Le andature.......................................................................................................................... 32 Navigare in bolina ............................................................................................................... 33 Uso delle cinghie ................................................................................................................ 34 Navigare al lasco................................................................................................................. 35 Navigare in poppa ............................................................................................................... 37 Navigare a Farfalla .............................................................................................................. 38 Marcia indietro, Barca ferma, Penalizzazioni alternative, navigare senza timone........ 40 La virata ............................................................................................................................... 41 La virata con rollio .............................................................................................................. 42 Abbattuta o strambata ........................................................................................................ 43 Varo e partenza dalla spiaggia .......................................................................................... 44 Partenza da una banchina o da uno scivolo .................................................................... 45 Manovre di arrivo in spiaggia ............................................................................................ 45 Manovre di arrivo in porto.................................................................................................. 46 Il disarmo dell’imbarcazione .............................................................................................. 46 Dotazioni di bordo e sicurezza .......................................................................................... 47 I nodi..................................................................................................................................... 47 Scuffia e raddrizzamento ................................................................................................... 49 Traino ................................................................................................................................... 50 Organizzazione dell’equipaggio e ruoli a bordo .............................................................. 51 Trasporto dell’imbarcazione .............................................................................................. 52 Consigli del medico sportivo ............................................................................................. 53 Lo sport della vela .............................................................................................................. 55 Cenni sull’allenamento sportivo........................................................................................ 56 6
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Caratteristiche tecniche 555FIV Lunghezza fuori tutto: m. 5,55 Lunghezza galleggiamento: m. 5,25 Baglio massimo: m. 2,40 Gelcoat di superficie: tipo iso-neopentilico Strutture: in compensato marino lamellare e fibra di vetro unidirezionale Pelli (gusci): in fibra di vetro e sandwich di pvc alta densità a cellula chiusa Coperta: CSM 225 g/sqm - CSM 225 g/mq – sandwich sottovuoto di pvc 10mm 75 Kg./m3 - CSM 150 g/mq - Biax 0°/90° 540 g/mq Scafo: CSM 225 g/sqm - Biax +45°/-45° 400 g/sqm - sandwich sottovuoto di Pvc 10mm 75 Kg/m3 - CSM 150 g/sqm - Biax 0°/90° 540 g/sqm Rinforzi in area spinta albero, calotta timone, attacco sartiame in UDR 0° da 1200 g/sqm Incollaggio paratie strutturali: poliuretano marino ad alto carico Incollaggio scassa deriva: colla bicomponente metacrilica altissimo carico Incollaggio fianchi scafo-coperta: colla poliuretanica ad alto allungamento (1500%) Peso dell’imbarcazione completa : Kg. 180 ca. Fiocco-dimension polyant-205 gr/mq Randa- dimension polyant-205 gr/mq Spinnaker fleet wing challange 0,75 Cordame Nome Spessore mm Lunghezza m Pezzi Scotta Randa 8 12 1 Scotta Fiocco 8 8 1 Scotta spi 6 11 2 Deriva su 5 3,5 1 Deriva giù 6 3,5 1 Attacchi Wang 6 0,9 2 Circuito Wang 6 4 1 Archetto Ghinda 6 0,8 1 Paranco Ghinda 6 3,5 1 Elastico tangone 8 3 1 Cunningham randa 5 1,5 1 Cordino rullafiocco 3 4,5 1 Barber spi 5 4 1 Elastico trapezio 5 3,5 1 7
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Lo scafo min max Peso dello scafo nudo con 160 Kg attrezzature fisse e mobili, deriva, wang e ghinda. Pesi correttori totali. 2 Kg Peso imbarcazione pronta 180 Kg alla vela, escluse scotte randa, fiocco e spi. La nuova imbarcazione 555FIV, dalle linee moderne e plananti, è stata progettata esclusivamente per le scuole di vela. E’ realizzata unendo scafo e coperta che ne determinano anche la rigidità. Lo scafo planante è mantenuto facilmente in assetto stabile dalla larghezza delle terrazze dove si posiziona l’equipaggio mentre la velocità è assicurata dal profilo idrodinamico e dalla ridotta linea di galleggiamento. La barca si presenta spaziosa, e può ospitare comodamente a bordo da 4 o 5 persone d’equipaggio con ruoli di prua, pozzetto e timone. L’attrezzatura di coperta è semplice e funzionale e ogni ingombro è ridotto al minimo per consentire facili movimenti e ampia manovrabilità. A prua, collocate sulle pareti laterali, si trovano due sacche porta-spinnaker, mentre due serie di cinghie puntapiedi consentono a tutto l’equipaggio di posizionarsi fuori bordo. A poppavia della cassa di deriva si trova un carter sul quale è montata la torretta con lo strozzatore della scotta di randa Lungo la cassa di deriva si trovano anche le manovre che permettono di alzare e abbassare la deriva. Sul lato destro trova posto anche il comando della drizza del fiocco, mentre sul lato sinistro è manovrato l’amantiglio. Il carica-basso generalmente è costituito da un elastico autobloccante per impedire che il tangone si alzi oltre misura e che richiama il cavo dell’amantiglio quando non viene utilizzato. Sulla prua dello scafo si trova un golfare per la cima di traino e per lo strallo di prua. A poppa la barca è completamente aperta per favorire lo svuotamento dell’acqua. Mediante un oblò si può controllare l’attacco degli agugliotti All’interno dello scafo si trova una riserva di galleggiamento di 250 litri che garantisce l’inaffondabilità dell’imbarcazione. 8
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Nomenclatura dello scafo Tangone Base dell’albero Sacche spinnaker Rotaia fiocco Scotta di randa Bloccascotta fiocco Attacco sartie Deriva basculante Bozzello randa Cinghie puntapiedi Bozzello scotta spi Barra di rinforzo Agugliotti 9
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV La deriva Min. Max. Sporgenza della deriva sotto 1.170 m la linea di chiglia. Peso deriva 10 Kg 11 Kg La deriva del 555FIV è basculante ed è alzata e abbassata per mezzo di cime rinviate e fissate al centro del pozzetto. Si consiglia di porre sul lato destro la manovra che alza e sul lato sinistro quella che abbassa, mentre nel caso di match races si possono invertire le manovre. Nella parte inferiore c’è una guarnizione sagomata, che impedisce all’acqua di entrare quando si abbassa tutta la deriva. Lateralmente alla cassa di deriva si trovano due oblò d’ispezione per il fissaggio del perno di deriva. Sulla parte posteriore della cassa di deriva si trova un carter paraspruzzi, sul quale può essere montato il bloccascotte della randa. 10
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Il timone Peso del timone completo 6 Kg Il timone è composto di una scatola d’alluminio e da una pala in vetroresina stretta e lunga. Un perno permette alla pala di ruotare e di essere regolata mediante una vite. “Il timone è galleggiante, tuttavia” si consiglia di mettere una cima di sicurezza dal timone al golfare di poppa. In navigazione si consiglia di tenere la pala completamente abbassata e bloccata con il perno munito di coppiglia. La barra del timone lunga 115 cm è realizzata in alluminio e munita di una prolunga di lunghezza cm 120. L’inserimento del timone sullo specchio di poppa avviene per mezzo d’agugliotti e femminelle mentre un fermo impedisce al timone di uscire in navigazione e in caso di rovesciamento. Si consiglia di mettere una cimetta di sicurezza dal timone al golfare di poppa. 11
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV L’albero e la sua attrezzatura min max Altezza totale dell’albero da appoggio all’estremità superiore. 7.140 7.160 La parte principale dell’attrezzatura del 555FIV è l’albero in lega d’alluminio. L’albero è sostenuto da un sistema di cavi che sono: le sartie alte, le sartie basse e lo strallo di prua. E’ dotato di due crocette, lunghe e neutre in apertura, che ne controllano la flessione. Nella parte alta si osserva una staffa che permette alla drizza della randa di formare un paranco, utile per diminuire la trazione verso il basso della randa stessa. Il profilo dell’albero è ovale e la randa è inserita mediante un avviatore nella canaletta interna. Sotto la canaletta troviamo l’attacco del boma e una feritoia da cui esce il terminale della drizza del fiocco. Nella parte anteriore dell’albero, partendo dall’alto, si nota l’uscita della drizza dello spinnaker e un fermo per la penna di spi, l’attacco dello strallo di prua e l’uscita della drizza a cui è fissato il fiocco. Più in basso troviamo l’uscita dell’amantiglio e la staffa per agganciare il tangone. Sul lato sinistro c’è uno strozzatore per bloccare la drizza della randa mentre sul lato destro abbiamo l’uscita della drizza che servirà all’equipaggio per alzare e ammainare lo spinnaker. L’albero è fissato su una piastra metallica mediante un perno passante. Ai lati della piastra si trovano alcuni bozzelli muniti di snodo che permettono all’amantiglio e alla drizza di spi di essere rinviati nel pozzetto. Sulla piastra troviamo anche l’attacco del paranco che permettere di ghindare il fiocco, l’attacco del wang e l’elastico del caricabasso. Il perno permette all’albero di essere inclinato verso poppa nella fase di montaggio e smontaggio. 12
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Il boma Min Max Lunghezza totale boma 2.600 2.620 Il boma è realizzato in alluminio, è lungo 2.600 mm, e si inserisce sull’albero per mezzo di un perno passante bloccato da una coppiglia. Nel punto di mura è dotato di due ganci ai quali può essere agganciata la randa per dare una mano di terzaroli. Sull’estremità posteriore del boma si trovano 3 bozzelli. Quello centrale serve per regolare la base della randa, mentre i due laterali servono per il passaggio delle borose. Sul lato destro del boma viene agganciato il tangone. La base della randa non è inferita nella canaletta ma è agganciata solo nell’angolo di mura e in quello di scotta (vedi foto). Per migliorare la trazione sulla base della randa si consiglia di fare un piccolo paranco sulla varea di poppa. La base della randa è regolata da uno strozzatore collocato nella parte anteriore della boma. 13
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Misure e messa a punto dell’albero a terra. Dal piede d'albero alla testa dello stesso (inclusi): mm 7140. La lunghezza delle crocette dall'albero al centro foro passante sartie circa mm 790. La distanza lineare tra le sartie alte (apertura crocette) è circa 1520 mm. Freccia crocette rispetto all’albero circa 300 mm. Con questi parametri si può ritenere buona una misura di rake tra cm 740 e 745, misurata dalla gola- drizza randa in testa d'albero al bordo superiore del dritto di poppa con una tensione delle sartie di 35 libbre. Tale regolazione è ottenuta agendo sui tenditori delle sartie alte e sulla tensione della ghinda del fiocco. Prima di issare l'albero, si consiglia di controllare gli attacchi delle sartie, le pulegge dove scorrono le drizze e di verificare che le coppie delle crocette siano fissate alla stessa altezza. Il montaggio delle crocette deve essere eseguito con particolare cura per impedire che possano scorrere sulle sartie e per controllare che non ci siano sporgenze che potrebbero strappare lo spi. A questo proposito si consiglia di mettere 2 rotelline infilate nelle sartie in modo da proteggere lo spinnaker e la randa dal contatto con la crocetta e di bloccare la crocetta con dell’adesivo autovulcanizzante. Dopo aver imperniato l’albero nella piastra lo possiamo alzare tirandolo con lo strallo di prua, e mentre lo teniamo in posizione verticale possiamo fissare le sartie. 14
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Regolazioni dell’albero Considerando che la base è fissa, l’unica regolazione riguarda l’inclinazione dell’albero verso poppa che come su tutte le derive dipende dalla centratura che si vuol dare in funzione delle condizioni di navigazione. L’inclinazione si misura prendendo la distanza tra la testa d’albero e la parte superiore dello specchio di poppa. Un altro controllo interessante è costituito dalla misura presa dalla faccia inferiore esterna della crocetta alla parte superiore del perno che fissa la landa della sartia alta. Questa misura deve essere circa cm 259 - cm 260 e ci permette di verificare se le crocette sono poste alla stessa altezza. Rake cm.740-745 Dall’attacco delle crocette al perno landa cm 259-260 15
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Regolazione delle sartie alte La regolazione delle sartie alte è fatta mettendo in tensione il gratile del fiocco. In questo modo le sartie spingendo sulle crocette provocano una curvatura dell’albero stesso che ci permette di valutare se l’azione delle crocette è simmetrica. La valutazione si fa guardando dal basso verso l’alto la canaletta dell’albero e osservando se questa è dritta. Se vediamo una curva significa che una sartia è più tesa dell’altra e quindi spinge, attraverso la crocetta, l’albero in quella direzione. Per correggere, basta allentare la tensione data al gratile del fiocco e tendere maggiormente la sartia più allentata. Quando vedremo che a ghinda tesa, (controllando con lo strumento) la canaletta è dritta, potremo fare il controllo del rake. Se questo rientra nei parametri scelti la regolazione è finita e potremo bloccare i due arridatoi mettendo dell’adesivo autovulcanizzante o una coppiglia sulla vite. Nel caso in cui il rake non sia esatto dovremo ripetere la regolazione delle sartie dall’inizio. Azione delle sartie alte Le sartie alte quando sono messe in tensione spingono sulle crocette provocando la flessione longitudinale dell’albero. Mediante la tensione delle sartie alte si raggiunge la curvatura conforme all’allunamento della ralinga della randa. Quando la curvatura dell’albero è ottimale si agisce sulle sartie basse in modo che entrino in tensione appena l’albero flette ulteriormente. La tensione delle sartie si misura per mezzo di uno strumento chiamato tensiometro. Questo mostrato nella foto è uno dei vari tipi che esistono in commercio. E’ di facile utilizzo, infatti, basta agganciarlo alla sartia, metterlo in tensione fino alla marca nera e leggere il risultato sulla scala graduata. Unico accorgimento da seguire è che si deve sempre applicare alla stessa altezza dall’attacco delle sartie, perché la distanza dalle lande fa variare il valore di lettura. 16
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Azione e regolazione delle sartie basse Le sartie basse agiscono sulla parte centrale dell’albero limitandone la flessione. Un accorgimento importante è quello che le sartie basse risultino in bando con l’albero dritto e che esse diventino tese durante la navigazione, quando la parte centrale dell’albero flette troppo. Per verificare a terra la loro corretta tensione, si consiglia di collegare la drizza della randa alla parte poppiera del boma e di cazzare la scotta della randa e il wang. A questo punto le sartie basse dovranno essere appena tese. Se osserveremo che la canaletta in corrispondenza degli attacchi delle sartie basse non è dritta significherà che una delle due sartie è più tirata dell’altra, quindi dovremo allascare la scotta di randa e correggere la regolazione degli arridatoi di prua. Quando la regolazione è finita potremo bloccare i due arridatoi mettendo dell’adesivo autovulcanizzante o una coppiglia sulla vite. Armare l’imbarcazione Una volta che abbiamo messo l’albero a punto, possiamo inserire le vele. Prima di armare si deve mettere l’imbarcazione con la prua al vento. Questo ci permetterà di issare le vele senza problemi. La prima vela che si consiglia di preparare è lo spinnaker, perché la sua drizza e le scotte devono essere predisposte all’esterno di tutte le altre manovre fisse e correnti. Per fare in modo che non esca avvolto e formi la caramella, si deve issare e poi ammainare avendo cura di collocarlo nell’apposita sacca di sinistra, (sottovento con mure a dritta). La drizza deve essere montata esternamente in modo da non interferire con la manovra del fiocco. Quando lo spi con le relative scotte è pronto si passa ad armare il fiocco. Questa vela di prua è munita nell’inferitura di un cavo d’acciaio chiamato gratile. Questo è fissato sul punto di mura, al supporto del girafiocco, ed è issato per mezzo di una drizza alla cui estremità si trova un gancio girevole che permetterà al fiocco di essere avvolto su se stesso. 17
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV La drizza del fiocco viene messa in tensione per mezzo di un paranco a più bozzelli chiamato “ghinda”. La tensione data al gratile oltre ad eliminare la catenaria del fiocco(una curva sull’inferitura provocata dalla scarsa tensione del gratile), ci permette di mettere a punto l’albero, cioè di dare alle sartie la giusta tensione e di stabilire la distanza della testa d’albero dalla poppa(rake). Questa distanza è molto importante per la centratura e la velocità dell’imbarcazione, e sarà utile per l’equipaggio conoscere come a differenti tensioni di gratile corrispondano altrettante distanze dalla testa d’albero a poppa, in modo da poter stabilire la regolazione migliore in ogni condizione di vento. Più si tende il fiocco più l’albero va in avanti con la parte alta. Per ricordarsi i vari punti di tensione si consiglia di fare delle marche di riferimento sull’albero in corrispondenza del gancio del paranco. Regolando la ghinda in navigazione si può anche modificare il canale fiocco randa. Appena il fiocco è stato issato e vi sia stata inserita la scotta, si può rullare con il girafiocco in modo che non sbatta. Poi si passa ad issare la randa che viene inserita prima sul boma e poi sull’albero. In caso di vento forte si deve preparare la randa senza issarla perché non prenda vento. Solo quando la barca sarà in acqua e con la prua al vento, la potremo alzare. Ricordiamo che la compressione della stecca nella tasca può essere maggiore in modo da spingere di più e accentuare la curvatura della vela mantenendo la freccia massima in avanti o essere minore in modo da mantenere il profilo con la freccia massima più indietro. Una volta issate le vele si deve fare attenzione a riporre le drizze nelle tasche delle sacche senza fare nodi complicati. Questo per non avere problemi nel momento dell’ammainata. Quando si armano le vele si consiglia di non eccedere con le tensioni mentre la barca è a terra e di effettuare le regolazioni vere e proprie di cunningham, wang, base ecc. solo nel momento in cui si inizia a navigare. 18
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Nomenclatura del fiocco Angolo di penna Balumina Gratile Filetti mostravento Rinforzo Angolo di mura Angolo di scotta Cunningham Base 19
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Caratteristiche del fiocco Il fiocco del 555FIV ha una superficie di 4,36 mq. E’ realizzato in dimension Polyant - con grammatura di 205 gr/mq. La composizione dei ferzi non è uguale e ogni veleria applica il proprio schema progettuale. Vicino al gratile del fiocco si trovano i filetti mostravento che indicano al timoniere la perfetta regolazione della vela rispetto alla direzione del vento. Si hanno fiocchi a ferzi radiali nella parte inferiore e orizzontali nella parte superiore, oppure completamente radiali oppure radiali in alto e in basso. Il gratile deve essere teso. Se cede, si forma una curva “catenaria” che modifica il profilo del fiocco rendendolo più grasso in entrata. Il cunningham agisce sul profilo del fiocco, mettendolo in tensione si porta la freccia di massima curvatura in avanti mentre allascandolo si riporta la freccia indietro. Il fiocco deve essere armato ricordando che fissando l’angolo di mura più in basso si apre la balumina, mentre ponendolo più in alto si chiude. Il rullafiocco è un dispositivo che permette di arrotolare il fiocco intorno al gratile in modo da ridurre la superficie velica o da migliorare la resa dello spinnaker con vento leggero. Nella parte alta il rullafiocco è munito di un distanziatore che impedisce al gratile di arrotolarsi intorno allo strallo di prua. 20
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Regolazione del fiocco Il fiocco del 555FIV è molto sviluppato in altezza e quindi la sua regolazione va sempre fatta osservando bene la balumina nella parte alta. Anche se Il fiocco non si sovrappone molto alla randa si deve sempre fare attenzione al canale perché fiocco e randa si comportano come un unico profilo alare. Si ha il miglior rendimento del fiocco quando il suo bordo d’uscita favorisce lo scorrimento del flusso sottovento alla randa senza chiudere troppo il canale. La messa a punto del fiocco deve essere fatta in acqua e verificata ogni volta che cambiano le condizioni di navigazione. Sia in condizioni di vento molto leggero che in quelle di vento forte il canale deve essere un poco più aperto della norma per aiutare lo scorrimento del vento . La regolazione viene fatta dopo aver messo a misura la tensione della drizza e ricordando che più aumenta la tensione più l’albero va in avanti e più si chiude il canale. Poi si regola il punto di scotta del fiocco mediante il bozzello che scorre sul cursore. Portando in avanti il bozzello si chiude la balumina, mentre portandolo verso poppa si apre. Il fiocco è regolato mediante la scotta che, dopo essere rinviata nel passascotte, viene bloccata nell’apposito strozzatore. La tensione della scotta modifica il profilo del fiocco. Con vento molto leggero la tensione non deve essere eccessiva sia per non appiattire la vela che per non chiudere il canale. Con vento forte la tensione deve essere adeguata per mantenere il profilo più magro mentre si deve agire sul punto di scotta per regolarne l’apertura. 21
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Nomenclatura della randa Penna Staffa drizza randa Logo Materiale espanso Stecca alta Balumina Stecca lunga Nazionalità Numero Velico Inferitura Stecca bassa Ferzi radiali Rinforzo Angolo di mura Angolo scotta Base 22
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Caratteristiche della Randa La randa del 555FIV è steccata e ha una balumina dal taglio moderno e allunato in alto. La base è libera e viene inserita sul boma mediante un cursore che scorre nella canaletta. La randa è costruita unendo fasce orientate di tessuto sintetico. La cucitura di questi ferzi sagomati determina il profilo aerodinamico della vela. Nella parte alta della randa sono inseriti alcuni strati di materiale espanso che aiutano la randa a galleggiare in caso di rovesciamento. Una tavoletta irrigidisce l’angolo di penna per aiutarlo a sostenere la trazione che si esercita sulla balumina. Anche l’angolo di scotta ha dei rinforzi radiali.. Regolazione della randa La prima regolazione della randa riguarda le stecche, queste sono cinque di materiale plastico flessibile in modo che, una volta compresse nella tasca, fanno assumere alla vela il profilo richiesto in base alle condizioni di vento e onda. La regolazione delle stecche avviene per mezzo di una cimetta o di una fascetta scorrevole collocata all’ingresso della tasca. Dopo che la randa è stata fissata sul boma all’angolo di mura e all’angolo di scotta si può issare sull’albero. La tensione sull’inferitura della randa è controllata mediante un rinvio (cunningham) situato a destra dell’albero, mentre la tensione sulla base è regolata con una cima che partendo dall’angolo di scotta gira internamente al boma e finisce bloccata sulla parte anteriore del boma stesso. Altre regolazioni importanti riguardano il vang che controlla lo svergolamento della vela nelle varie andature e la scotta che, agendo sulla vela, ne controlla l’apertura e il profilo. La scotta di randa influisce sulla centratura della barca: Quando si lasca la scotta di randa la balumina si apre e la barca diventa meno orziera, quando si cazza la scotta la balumina si chiude e la barca diventa più orziera. 23
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Il cunningham Il cunningham è un piccolo paranco, collocato negli occhielli dell’angolo di mura, che agisce sull’inferitura della randa e che con la sua tensione equilibra la zona portante della vela. Con vento leggero è allascato per smagrire il profilo d’entrata della vela vicino all’albero, mentre con vento forte è cazzato fino ad eliminare le pieghe orizzontali sulla vela causate dalla forza del vento e dalla maggiore flessione dell’albero. L’angolo di mura deve essere anche fissato con una cimetta all’albero per permettere una migliore azione del tesabase. Il vang E’ un paranco, la sua funzione è quella di chiudere la balumina e di mantenere abbassato il boma anche quando la scotta della randa è allascata. Questo accade soprattutto nelle andature portanti quando la scotta della randa, essendo lasca, perde la sua trazione verticale per acquisirne gradatamente una più orizzontale. Pertanto la parte alta della vela tende a deformarsi e ad aprirsi. Lo scopo del vang è di prevenire quest’effetto controllando il boma anche quando la vela è completamente aperta di scotta. Il vang si utilizza anche in bolina per dare preflessione all’albero e smagrire il profilo della vela. I filetti mostravento In genere sono dei fili di lana o d’altro materiale leggero, attaccati nei punti strategici del fiocco e della randa, attraverso i quali possiamo stabilire la correttezza della nostra rotta e la perfetta regolazione della vela. Sul lato mure a sinistra sono di colore rosso, su quello mure a dritta sono di colore verde, in modo da avere sempre presente quale è quello sottovento e quale quello sopravento. Se va in stallo il filetto sopravento vuol dire che siamo troppo orzati o che il fiocco è troppo mollato, se sventa quello sottovento vuol dire che siamo troppo poggiati o che il fiocco è troppo cazzato. Ottimale è tenerli paralleli o leggermente alto quello di sopravento. Il filetto posto sulla balumina indica se questa è troppo aperta (filetto sempre orizzontale) o se è troppo chiusa (filetto sempre sottovento). 24
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Caratteristiche dello spinnaker Mt. Lunghezza balumina 5.60 Larghezza massima 4.20 Lunghezza da penna 5.90 A metà base Larghezza base 4.15 Lo spinnaker è una vela di gran volume a forma emisferica, realizzata in tessuto leggero e utilizzata nelle andature portanti per aumentare le prestazioni della barca. E’ controllato in tre punti che sono in corrispondenza degli angoli (Penna e bugne). E’ una vela simmetrica, con i punti di scotta e di mura uguali ed intercambiabili. Quindi secondo le mure in cui navighiamo, avremo una bugna che diventa punto di mura e una che diventa punto di scotta. Da qui partono delle manovre che servono a regolare lo spinnaker: il braccio (punto di mura sopravento) e la scotta (punto di mura sottovento). Lo spinnaker si arma con il tangone, un’asta con due varee munite di gancio che vengono incocciate all’albero e al braccio. Il tangone si regola verticalmente con due manovre: l’amantiglio e il caricabasso. Sulle barche con il “barber”, il braccio è fatto passare in un bozzello regolato da un apposito passascotte fissato sulla falchetta. Il circuito dello spinnaker deve essere armato con le scotte che passano esterne a tutto, vale a dire alle sartie e allo strallo di prua. Le due balumine dello spinnaker sono di diverso colore (rosso a sinistra e verde o blu a destra), mentre la base è bianca. Il diverso colore ci permette di riconoscere immediatamente l’angolo di penna e le due balumine nel momento in cui andiamo a fissare la drizza e le scotte. 25
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Preparazione dello spinnaker Normalmente è montato sul lato sinistro in modo che sia sottovento con mure a dritta, ma in caso di “match-race” con boe da lasciare a dritta è montato sul lato destro. Per maggior sicurezza conviene sempre provare ad issarlo a terra e poi metterlo nella sacca con le due bugne ben libere e visibili per evitare che esca avvolto su se stesso. Inoltre la penna, fissata alla drizza, deve essere bloccata per evitare che lo spi esca dalla sacca durante la navigazione. Lo spinnaker è utilizzato nelle andature portanti. Se siamo al traverso stretto, il suo rendimento sarà inferiore perché dovremo stringere troppo il vento con una vela che non lo consente, e quindi prima di utilizzarlo si dovrà valutare il rischio di tale manovra. Quando riteniamo che l’andatura lo permette ci prepariamo alla manovra d’alzata dello spinnaker eseguendo le seguenti operazioni: -Il prodiere prepara il tangone agganciandolo alla scotta sopravento dello spi, all’amantiglio e all’albero . -Poi dopo aver aperto il sacco di prua e aver liberato la drizza, inizia ad issare lo spinnaker, mentre chi è addetto alle scotte regola subito il braccio e la scotta, facendolo portare. -Si controlla la posizione del tangone in base all’andatura e al vento. -Infine si mette a segno il fiocco o si rulla. 26
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Regolazione dello spinnaker Lo spinnaker, date le sue notevoli dimensioni, è una vela di gran portanza, ma per riuscire ad ottenere il massimo rendimento, è molto importante imparare a portarlo in modo che il vento lo colpisca più perpendicolarmente possibile nella sua massima sezione. Il tangone, armato sopravento, deve essere sempre perpendicolare al vento, quindi più il vento è da poppa più va inquadrato (in altre parole tangone verso le sartie), più il vento è da prua più va strallato (tangone verso lo strallo). La regola: orzare e strallare, poggiare e inquadrare. Il tangone deve essere anche regolato verticalmente attraverso il caricabasso e l’amantiglio. É, infatti, necessario alzarlo e abbassarlo perché il punto di mura dello spi influisce sull’apertura della balumina e sul volume della vela. Il prodiere deve fare attenzione a tenerlo sempre ben orientato e la sua abilità consiste nel capire subito, secondo dove lo spinnaker tende a sgonfiarsi, su quale regolazione scotta, braccio o amantiglio dovrà agire per metterlo a segno. Anche modificando la rotta della barca si può correggere la messa a punto dello spinnaker senza toccare le sue regolazioni.. Lo spinnaker si sgonfia: -al centro, vuol dire che il tangone è troppo verso prua e quindi lo spinnaker rimane coperto dalla randa. Dobbiamo cazzare il braccio e mollare la scotta per portare lo spinnaker più sopravvento. Se non si vogliono toccare le regolazioni, basta orzare. -in balumina, vuol dire che il tangone è troppo inquadrato e il vento lo colpisce troppo di fianco, Dobbiamo strallare il tangone. Se non si vogliono toccare le regolazioni, basta poggiare. La scotta sopravento dello spi può essere bloccata su un apposito strozzatore. 27
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Regole: Lo spi deve poter scaricare il flusso d’aria. Attenzione a non cazzare troppo la scotta dello spi, altrimenti il canale spi randa si chiude. Dall’altezza del tangone dipende la regolazione della balumina. - Tangone alto balumina chiusa, - Tangone basso balumina aperta. Dall’altezza del tangone dipende la forma dello spi. - Tangone alto meno volume nella parte centrale. - Tangone basso più volume Dalla regolazione delle bugne dipende la forma dello spi. - Bugne vicine, maggior volume - Bugne distanti minor volume. Ammainata dello spinnaker Lo spinnaker può essere ammainato sopravvento o sottovento. Nel primo caso il prodiere deve anzitutto disarmare il tangone e poi ammainare lo spinnaker recuperandolo dalla scotta sopravvento, contemporaneamente un altro membro dell’equipaggio deve liberare la drizza dello spi e accompagnare l’ammainata per evitare che la vela cada in acqua. Quando la manovra viene eseguita da sottovento, il prodiere può recuperare lo spi dalla scotta di sottovento a poppavia del fiocco e ammainarlo, mentre l’equipaggio accompagna la drizza e toglie il tangone. 28
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Centratura della barca in acqua Per assetto s’intende la corretta posizione dell’equipaggio e la precisa regolazione delle vele, che si deve fare per avere il massimo rendimento dell’imbarcazione nelle varie andature e condizioni di navigazione. La prima fase per la ricerca del giusto assetto è la centratura della barca, che viene effettuata di bolina con vento medio. In questa fase si cerca di verificare la giusta posizione dell’albero, (misurato in precedenza nel suo rake) e della tensione della ghinda (controllata a terra con un tensiometro e riportata facendo linee di riferimento sull’albero). Poi, dopo aver messo a segno fiocco e randa, si distribuisce il peso dell’equipaggio e si controlla che questa sul timone risulti leggermente orziera. In ciascuna andatura, quando una barca naviga, il vento agisce sulle vele con una forza risultante che si considera applicata nel centro velico. Questa risultante, può essere scomposta in due forze; una laterale che tende a far scarrocciare la barca e una d’avanzamento che determina la velocità. Allo stesso modo la parte immersa dello scafo, è sollecitata dall’azione dell’acqua che agisce su tutta l’opera viva con una forza che è applicata in un punto risultante chiamato centro di deriva. La posizione di queste forze determina la situazione d’equilibrio-dinamico chiamata centratura. Riassumendo 1. Barca centrata – E’ una barca che naviga dritta con il timone al centro e con una minima tendenza ad Forza di orzare. avanzamento 2. Barca orziera - E’ una C.V barca che tende ad orzare troppo e Forza Risultante. necessita di un Forza laterale. intervento continuo del timone per andare in rotta. 3. Barca neutra - E’ una barca troppo centrata che tende a poggiare. 4. CV = Centro velico C.D Forza dell’acqua 5. CD = Centro di deriva sull’opera viva 29
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Il centro velico CV rappresenta il punto dove si considera applicata la forza risultante dall’azione del vento sulle vele. CV Il centro di deriva CD rappresenta il punto dove si considera applicata la forza risultante dall’azione dell’acqua sull’opera viva. L’opera viva è l’insieme delle superfici immerse di scafo, deriva e timone. CD La posizione del centro velico rispetto al centro di deriva determina la centratura della barca. 1. Albero indietro = Centro velico a poppa = Barca orziera. 2. Albero avanti = Centro velico a prua = Barca poggiera. 3. Albero centrato = Centro velico in posizione neutra = Barca centrata e leggermente orziera. 4. Deriva abbassata = Centro di deriva avanti. 5. Deriva alzata = Centro di deriva indietro 6. Barca inclinata sottovento = Barca orziera 7. Barca inclinata sopravento = Barca poggiera 30
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Ricerca dell’Assetto nelle varie andature Quando si è certi di aver trovato la miglior centratura, s’inizia a ricercare l’assetto nelle varie andature. Come regola per l’assetto longitudinale si deve stare attenti a non disporre il peso troppo indietro altrimenti la poppa affonda nell’acqua provocando delle turbolenze e riducendo la velocità. Invece portando il peso avanti si solleva lo specchio di poppa riducendo la superficie di scafo immersa e quindi la resistenza dovuta al trascinamento dell’acqua. Per quanto riguarda l’assetto trasversale, si deve ricordare che inclinando la barca sopravento si poggia, mentre inclinandola sottovento si orza. La giusta posizione dei pesi determinerà l’esatta situazione d’equilibrio. Anche la regolazione delle scotte influisce in tutte le andature sull’assetto dell’imbarcazione. Di regola cazzando solo la scotta di randa, la barca orza mentre cazzando solo la scotta del fiocco, la barca poggia mentre mettendole a segno entrambe la barca è in equilibrio. La prima vela che deve essere messa a segno è il fiocco,in quanto, come vela di prua , condiziona la regolazione della randa. Un fiocco troppo cazzato chiude il canale fiocco randa, riducendo il rendimento delle vela maggiore. Le due vele devono essere considerate come un unico profilo aerodinamico e per avere il massimo rendimento, si devono integrare l’una con l’altra. Infine per trovare il giusto assetto dell’imbarcazione si deve regolare l’inclinazione della deriva. In bolina con vento medio leggero la deriva deve essere completamente abbassata, mentre con vento forte se ne può alzare un poco per non avere la barca troppo orziera. Al traverso la deriva sarà più alzata, e man mano che passeremo al lasco e in poppa l’alzeremo sempre di più. Nelle andature portanti, in caso d’onda, la deriva sarà più abbassata della norma per aiutarci a stabilizzare meglio l’imbarcazione. Per quanto riguarda la pala del timone, questa deve essere sempre abbassata e bloccata perché anche una minima inclinazione indietro potrebbe sottoporla ad eccessiva flessione e spezzarla. 31
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Le andature Vento Mure a dritta Settore di Mure a bordeggio Bolina sinistra Traverso Lasco poppa Le andature rappresentano la direzione d’avanzamento della barca a vela rispetto alla direzione del vento e sono indicate graficamente con l’angolo di rotta rispetto al vento reale. Questo avviene solo in teoria ma in realtà quando una barca naviga in bolina con un vento reale a 45°, essa riceve un vento apparente ruotato verso prua dovuto alla risultante del vento reale e del vento di velocità della barca. La bolina rappresenta l’andatura che permette ad un’imbarcazione di stringere il vento con un angolo di 45° rispetto al vento reale. Il traverso è l’andatura nella quale la barca naviga con un angolo di 90° rispetto al vento reale. Il lasco è l’andatura nella quale la barca naviga con una rotta tra 90° e 170° rispetto al vento reale. La poppa è l’andatura nella quale la barca naviga con un angolo di 180° rispetto al vento reale. 32
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Navigare in bolina Quando navighiamo di bolina, la nostra imbarcazione stringe il vento con un angolo approssimativo di 45°. Le vele sono regolate al giusto limite in modo da permettere al profilo aerodinamico di trasformare la forza del vento in avanzamento. Per ottenere il massimo effetto del vento sulle vele, il fiocco e la randa devono essere messe a punto con attenzione. Con vento leggero il fiocco deve avere una tensione di ghinda (tra 30 e 35 libbre) e il punto di scotta messo in modo da non chiudere troppo la balumina. Anche la scotta del fiocco deve essere regolata con mano leggera in modo da non smagrire troppo la vela. La randa deve avere il cunnigham rilasciato e una modesta tensione di base. Il vang deve essere puntato, mentre la scotta sarà regolata cercando di fare attenzione che la balumina non diventi troppo chiusa. L’equipaggio deve disporsi internamente verso prua cercando di mantenere la barca leggermente inclinata sottovento per renderla più sensibile al timoniere. Con mare piatto le vele possono essere appena più cazzate mentre con onda e vento leggero si deve preferire la velocità all’angolo di bolina, per questo si dovrà evitare di far chiudere e quindi mandare in stallo le vele cazzandole troppo. La deriva deve essere completamente abbassata. Con vento medio la ghinda del fiocco deve essere più tesa per evitare che il gratile faccia la catenaria. In questo modo l’albero è richiamato in avanti e il fiocco tende a chiudersi in balumina, per questo il punto di scotta deve essere controllato nuovamente. La tensione sulla scotta del fiocco aumenta. Per quanto riguarda la randa, dovremo puntare maggiormente il vang, tendere la base e cazzare il cunningham. La tensione sulla scotta deve essere sufficiente a mantenere uniforme tutto il profilo della vela mentre l’equipaggio deve mantenere la barca appena inclinata sottovento e concentrare il peso in centro prua. La deriva deve essere completamente abbassata. 33
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Con vento forte la tensione sulla ghinda del fiocco aumenta fino al massimo consigliato di 35- libbre. Il punto di scotta deve essere aperto leggermente per migliorare lo scorrimento del vento nel canale fiocco randa mentre la tensione sulla scotta deve essere maggiore. La randa deve avere base e cunningham tesati mentre la maggior tensione del vang fa flettere l’albero e smagrire la randa. La randa deve essere regolata di scotta in modo da permettere alla parte alta della vela di scaricare il vento in eccesso. La barca deve essere mantenuta piatta e per questo l’equipaggio si colloca sopravento e a poppavia della sartia. La deriva può essere leggermente alzata per mantenere una buona centratura e non far diventare troppo orziera la barca. Uso delle cinghie Le cinghie sono fissate sulla coperta della barca e permettono all’equipaggio di estendersi con tutto il busto all’esterno della barca per contrastare lo sbandamento dalla stessa. I piedi sono infilati sotto le cinghie all’altezza del collo, il sedere è fuoribordo e le gambe sono leggermente piegate con la parte inferiore della coscia sul bordo. 34
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV Navigare al lasco Con vento leggero, la barca deve essere mantenuta dall’equipaggio leggermente appruata per limitare la superficie immersa e inclinata sottovento per consentire alle vele di restare in forma. Si consiglia di rullare fiocco e di tenere il tangone abbassato. La tensione della ghinda non deve essere eccessiva per mantenere l’albero abbastanza dritto e la randa grassa. Per quanto riguarda la randa, il cunningham deve essere rilasciato, la base poco tesa e il vang appena puntato. La deriva deve essere poco alzata nel caso di lasco stretto. Con vento medio l’equipaggio deve mantenere la barca quasi piatta in assetto trasversale e longitudinale disponendosi più sopravento. Con lo spi, la barca sviluppa un’ottima velocità. Alziamo un poco di deriva e lasciamo a segno la tensione della ghinda del fiocco. La randa deve essere un poco più tesata di base, il wang teso per dare una giusta preflessione all’albero e mantenere il profilo della balumina più uniforme possibile durante le varie regolazioni di scotta. Ricordo che questa andatura necessita di continue regolazioni dovute alle piccole modifiche di rotta che il timoniere compie per mantenere lo scafo sempre alla massima velocità possibile. Se il lasco è stretto si può lasciare il fiocco, ma appena il lasco diventa più largo è meglio rullarlo e alzare un poco più di deriva. L’assetto dell’equipaggio cambia solo sul piano trasversale. 35
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