Federazione Italiana Vela - a cura di Marcello Turchi Corte Lambruschini, Piazza Borgo Pila, 40 - Torre A - 16129 Genova

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Federazione Italiana Vela - a cura di Marcello Turchi Corte Lambruschini, Piazza Borgo Pila, 40 - Torre A - 16129 Genova
Federazione Italiana Vela

          a cura di Marcello Turchi

Corte Lambruschini, Piazza Borgo Pila, 40 - Torre A - 16129 Genova
Federazione Italiana Vela - a cura di Marcello Turchi Corte Lambruschini, Piazza Borgo Pila, 40 - Torre A - 16129 Genova
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

L’idea della Deriva Federale 555FIV nacque nel 2002 quando il Presidente Sergio Gaibisso affidò al Vice Presidente
Gianfranco Busatti il compito di organizzare un concorso nazionale per la realizzazione di una barca scuola collettiva.
La barca oggetto del concorso doveva essere essenzialmente destinata alle scuole di vela per l’iniziazione di una fascia
di allievi, la più larga possibile. Doveva consentire agli stessi di potersi esprimere nei vari ruoli a bordo, valorizzando
anche coloro che non si fossero rivelati particolarmente adatti al ruolo di timoniere.
Doveva favorire inoltre quel piacere di stare insieme così sviluppato nei giovani d’oggi, anche come premessa ad una
eventuale successiva attività agonistica.

Seguiva, nel bando, la descrizione delle caratteristiche più desiderate, quali: abitabilità, sicurezza, leggerezza, stabilità e
via dicendo. Particolare sottolineatura fu data alla necessità di avere attrezzature e vele semplici, facilmente
approvvigionabili e non costose. Le manovre dovevano tener conto delle caratteristiche fisiche dei più piccoli e degli
spazi necessari ai più grandi. Facile doveva essere la manutenzione e rapide le operazioni di armamento.

Il bando di concorso recitava pressappoco così:
La "Deriva Nazionale FIV" è un'imbarcazione destinata alle Società Federate che svolgono attività promozionale, di
iniziazione, perfezionamento ed agonistica. E' idonea alla scuola di vela di piccoli ed adulti. Si pensi ad un equipaggio
costituito da un "maestro" e 5/6 ragazzini o ad un equipaggio costituito da 4 adulti.
L'andare in barca insieme è fondamentale per sviluppare lo spirito di gruppo e quello di corpo sociale, in particolare
nei più giovani. Intorno a questa caratteristica fondamentale si possono immaginare molte iniziative per far si che lo
spirito di corpo si consolidi. Si pensi al guidone, ai colori sociali sulle vele, alle divise dell'equipaggio etc. Anche le
possibilità ludiche (fare il bagno), andranno valutate.
Un aspetto da non sottovalutare, oltre a quello formativo, è quello agonistico. Dimostrato che anche nei più piccoli
velisti si manifesta immediato lo spirito della competizione, la barca può essere utilizzata sotto questo aspetto. Si
immagini che i Circoli della Zona siano dotati di queste barche sociali, tutte uguali fra loro, tutte attrezzate nella stessa
maniera e con gli stessi materiali, con equipaggi che sono cresciuti e si sono preparati insieme. Si immaginino regate
zonali, di flotta o di match-race, con un Circolo campione zonale ed una grande manifestazione nazionale alla quale
partecipino gli equipaggi campioni di Zona.
Se ne deduce, da quanto detto, una grande versatilità di questa barca di cui la progettazione dovrà tener debito conto.
Come si vede, in poche righe, veniva trasferito al progettista un messaggio che poteva essere o meno condivisibile, ma
certamente nuovo ed impegnativo.

Nella Primavera del 2004 il primo esemplare della “Stenella”, nome dato al progetto dal vincitore, l’Ingegnere
milanese Silverio Della Rosa, viene presentato alla stampa.
Contemporaneamente inizia la produzione di serie della deriva 555FIV presso il cantiere Nautivela di Milano.
Oggi circa 150 unità sono impiegate dalle Scuole di Vela italiane. Il successo di questa originale ed innovativa
barca è sottolineato dal gradimento che riscuote presso le più giovani leve di velisti.

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FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Questa pubblicazione è di proprietà della Federazione Italiana Vela ed è destinata unicamente alle Società federate ed ai
Tesserati della FIV. Ne è vietata la riproduzione, anche parziale, senza l’esplicita autorizzazione della FIV.

                                                                                                                            3
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                                  PRESENTAZIONE

    Questa Guida Tecnica della Deriva Federale 555FIV è il frutto del lavoro, lungo ed
      appassionato di Marcello Turchi, uno dei Tecnici Federali più conosciuto ed
                 apprezzato presso i giovani velisti italiani e stranieri.

La semplicità di espressione e l’estrema chiarezza con cui gli argomenti sono trattati
 ne faranno certamente un prezioso strumento di riferimento per i possessori della
            barca e per quanti ne vorranno approfondire la conoscenza.

  Malgrado la semplicità dell’esposizione i concetti vengono espressi con rigore e
precisione, com’è giusto che sia per chi vuol affrontare, dopo la fase di iniziazione e
perfezionamento, un’attività agonistica che, con il 555FIV, potrà riservare più d’ una
                                piacevole sorpresa.

    A Marcello Turchi il ringraziamento per il lavoro svolto, ancora una volta, con una
                           passione pari alla sua professionalità.

                                                               Gianfranco Busatti
                                                              Vice Presidente F.I.V.

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Introduzione dell’Autore

                               Con 5,55 metri di lunghezza, la barca è
                               destinata ai circoli affiliati alla Federazione
                               per attività di formazione ed agonistica con
                               equipaggio di giovani e adulti. Il 555FIV si
                               presenta come deriva semplice, moderna, e
                               veloce. La nuova barca di riferimento per le
                               oltre 500 scuole vela federali d'Italia ha
                               deriva e timone ruotanti e pozzetto
                               completamente aperto. Le linee d'acqua
                               prevedono una prua verticale e l'adozione
                               di piccole “ali” ai lati dello scafo. La barca,
                               che si presenta con la caratteristica
                               d’essere priva di ponte o coperta, è inoltre
studiata per un uso sicuro in tutte le condizioni, è raddrizzabile in caso di
scuffia, è robusta e risulta stabile alle varie andature pur essendo un
progetto dell'ultima generazione, divertente e veloce anche per l'uso di
equipaggi più esperti. La nuova barca federale nasce dalla volontà della
FIV di realizzare una barca da proporre ai ragazzi che non si sentono
subito timonieri o prodieri, ma sono in ogni modo attratti dalla vela.
L'obiettivo tecnico di questa deriva, poi, è quello di sviluppare una
cultura della vela in equipaggio sin da giovanissimi, lo spirito di squadra
e di appartenenza al proprio club. La vela è uno sport individuale, ma
oggi anche grazie al successo della Coppa America si propone anche
come impegno collettivo, un lavoro di team. Il 555FIV, infatti per certi
versi ricorda un “Coppa America” in scala ridotta; per questo le regate
saranno di flotta e match race. Il 555FIV è una barca che acquista
stabilità navigando, con le ali laterali che ne aumentano la superficie
d’appoggio quando lo sbandamento va oltre i 25 gradi. La costruzione,
l'albero e le vele sono pensati per la massima funzionalità. Sono
previste sartie alte e basse, in sostanza le stesse che si usano su un
cabinato di 7 metri. E' un prodotto curato e pensato per chi insegna la
vela per professione. La randa è quasi tutta steccata e il fiocco non
sovrapposto facilita le virate.

                                                       Marcello Turchi

                                                                                         5
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Sommario
Introduzione.........................................................................................................................          5
Indice degli argomenti ........................................................................................................                6
Caratteristiche tecniche .....................................................................................................                 7
Lo scafo            .......................................................................................................................    8
Nomenclatura dello scafo ..................................................................................................                    9
La deriva ..............................................................................................................................      10
Il timone ...............................................................................................................................     11
Albero e la sua attrezzatura ...............................................................................................                  12
Il boma .................................................................................................................................     13
Misure e messa a punto dell’albero a terra ......................................................................                             14
Regolazione dell’albero ......................................................................................................                15
Regolazione delle sartie alte ..............................................................................................                  16
Azione delle sartie alte ......................................................................................................               16
Azione e regolazione delle sartie basse ...........................................................................                           17
Armare l’imbarcazione ......................................................................................................                  17
Nomenclatura del fiocco ....................................................................................................                  19
Caratteristiche del fiocco ...................................................................................................                20
Regolazione del fiocco .......................................................................................................                21
Nomenclatura della randa ..................................................................................................                   22
Caratteristiche della randa .................................................................................................                 23
Regolazione della randa .....................................................................................................                 23
Il cunningham......................................................................................................................           24
Il vang...................................................................................................................................    24
I filetti mostravento .............................................................................................................           24
Caratteristiche dello spinnaker .........................................................................................                     25
Preparazione dello spinnaker ...........................................................................................                      26
Regolazione dello spinnaker .............................................................................................                     27
Ammainata dello spinnaker ...............................................................................................                     28
Centratura della barca in acqua ........................................................................................                      29
Ricerca dell’assetto nelle varie andature .........................................................................                           31
Le andature..........................................................................................................................         32
Navigare in bolina ...............................................................................................................            33
Uso delle cinghie ................................................................................................................            34
Navigare al lasco.................................................................................................................            35
Navigare in poppa ...............................................................................................................             37
Navigare a Farfalla ..............................................................................................................            38
Marcia indietro, Barca ferma, Penalizzazioni alternative, navigare senza timone........                                                       40
La virata ...............................................................................................................................     41
La virata con rollio ..............................................................................................................           42
Abbattuta o strambata ........................................................................................................                43
Varo e partenza dalla spiaggia ..........................................................................................                     44
Partenza da una banchina o da uno scivolo ....................................................................                                45
Manovre di arrivo in spiaggia ............................................................................................                    45
Manovre di arrivo in porto..................................................................................................                  46
Il disarmo dell’imbarcazione ..............................................................................................                   46
Dotazioni di bordo e sicurezza ..........................................................................................                     47
I nodi.....................................................................................................................................   47
Scuffia e raddrizzamento ...................................................................................................                  49
Traino ...................................................................................................................................    50
Organizzazione dell’equipaggio e ruoli a bordo ..............................................................                                 51
Trasporto dell’imbarcazione ..............................................................................................                    52
Consigli del medico sportivo .............................................................................................                    53
Lo sport della vela ..............................................................................................................            55
Cenni sull’allenamento sportivo........................................................................................                       56

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Caratteristiche tecniche 555FIV

                           Lunghezza fuori tutto: m. 5,55
                           Lunghezza galleggiamento: m. 5,25
                           Baglio massimo: m. 2,40
                           Gelcoat di superficie: tipo iso-neopentilico
                           Strutture: in compensato marino lamellare e fibra di vetro
                           unidirezionale
                           Pelli (gusci): in fibra di vetro e sandwich di pvc alta densità
                           a cellula chiusa
                           Coperta: CSM 225 g/sqm - CSM 225 g/mq – sandwich
                           sottovuoto di pvc 10mm 75 Kg./m3 - CSM 150 g/mq - Biax
                           0°/90° 540 g/mq
                           Scafo: CSM 225 g/sqm - Biax +45°/-45° 400 g/sqm -
                           sandwich sottovuoto di Pvc 10mm 75 Kg/m3 - CSM 150
                           g/sqm - Biax 0°/90° 540 g/sqm
Rinforzi in area spinta albero, calotta timone, attacco sartiame in UDR 0° da 1200
g/sqm
Incollaggio paratie strutturali: poliuretano marino ad alto carico
Incollaggio scassa deriva: colla bicomponente metacrilica altissimo carico
Incollaggio fianchi scafo-coperta: colla poliuretanica ad alto allungamento
(1500%)
Peso dell’imbarcazione completa : Kg. 180 ca.
Fiocco-dimension polyant-205 gr/mq
Randa- dimension polyant-205 gr/mq
Spinnaker fleet wing challange 0,75

Cordame
 Nome                  Spessore mm     Lunghezza m      Pezzi
 Scotta Randa          8               12               1
 Scotta Fiocco         8               8                1
 Scotta spi            6               11               2
 Deriva su             5               3,5              1
 Deriva giù            6               3,5              1
 Attacchi Wang         6               0,9              2
 Circuito Wang         6               4                1
 Archetto Ghinda       6               0,8              1
 Paranco Ghinda        6               3,5              1
 Elastico tangone      8               3                1
 Cunningham randa      5               1,5              1
 Cordino rullafiocco   3               4,5              1
 Barber spi            5               4                1
 Elastico trapezio     5               3,5              1

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Lo scafo
                             min     max
Peso dello scafo nudo con 160 Kg
attrezzature fisse e mobili,
deriva, wang e ghinda.
Pesi correttori totali.              2 Kg
Peso imbarcazione pronta 180 Kg
alla vela, escluse scotte
randa, fiocco e spi.

                       La nuova imbarcazione 555FIV, dalle linee
                       moderne e plananti, è stata progettata
                       esclusivamente per le scuole di vela. E’ realizzata
                       unendo scafo e coperta che ne determinano anche
                       la rigidità. Lo scafo planante è mantenuto
                       facilmente in assetto stabile dalla larghezza delle
terrazze dove si posiziona l’equipaggio mentre la velocità è assicurata
dal profilo idrodinamico e dalla ridotta linea di galleggiamento. La barca
si presenta spaziosa, e può ospitare comodamente a bordo da 4 o 5
persone d’equipaggio con ruoli di prua, pozzetto e timone.
                       L’attrezzatura di coperta è semplice e funzionale e
                       ogni ingombro è ridotto al minimo per consentire
                       facili movimenti e ampia manovrabilità. A prua,
                       collocate sulle pareti laterali, si trovano due sacche
                       porta-spinnaker, mentre due serie di cinghie
                       puntapiedi consentono a tutto l’equipaggio di
                       posizionarsi fuori bordo. A poppavia della cassa di
deriva si trova un carter sul quale è montata la torretta con lo strozzatore
della scotta di randa Lungo la cassa di deriva si trovano anche le
manovre che permettono di alzare e abbassare la deriva. Sul lato destro
trova posto anche il comando della drizza del fiocco, mentre sul lato
sinistro è manovrato l’amantiglio. Il carica-basso generalmente è
costituito da un elastico autobloccante per impedire che il tangone si alzi
oltre misura e che richiama il cavo dell’amantiglio quando non viene
utilizzato.
Sulla prua dello scafo si trova un golfare per la cima di traino e per lo
strallo di prua. A poppa la barca è completamente aperta per favorire lo
svuotamento dell’acqua. Mediante un oblò si può controllare l’attacco
degli agugliotti All’interno dello scafo si trova una riserva di
galleggiamento di 250 litri che garantisce l’inaffondabilità
dell’imbarcazione.

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   Nomenclatura dello scafo

       Tangone
                         Base dell’albero   Sacche spinnaker

     Rotaia fiocco
                                                     Scotta di randa

Bloccascotta fiocco                                            Attacco sartie

                                                                   Deriva basculante
Bozzello randa

                                                                 Cinghie puntapiedi
 Bozzello scotta spi

                                                               Barra di rinforzo

                         Agugliotti

                                                                                   9
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FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

La deriva
                            Min.     Max.
Sporgenza della deriva sotto         1.170 m
la linea di chiglia.
Peso deriva                  10 Kg   11 Kg

                              La deriva del 555FIV è basculante ed è
                              alzata e abbassata per mezzo di cime
                              rinviate e fissate al centro del pozzetto.
                              Si consiglia di porre sul lato destro la
                              manovra che alza e sul lato sinistro quella
                              che abbassa, mentre nel caso di match
                              races si possono invertire le manovre.

                              Nella parte inferiore c’è una guarnizione
                              sagomata, che impedisce all’acqua di
                              entrare quando si abbassa tutta la deriva.

                             Lateralmente alla cassa di deriva si trovano
                             due oblò d’ispezione per il fissaggio del
                             perno di deriva.
                             Sulla parte posteriore della cassa di deriva si
                             trova un carter paraspruzzi, sul quale può
                             essere montato il bloccascotte della randa.

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FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Il timone
Peso del timone completo   6 Kg

                                             Il timone è composto di una
                                             scatola d’alluminio e da una
                                             pala in vetroresina stretta e
                                             lunga.
                                             Un perno permette alla pala
                                             di ruotare e di essere
                                             regolata mediante una vite.
                                             “Il timone è galleggiante,
                                             tuttavia” si consiglia di
                                             mettere     una    cima     di
                                             sicurezza dal timone al
                                             golfare di poppa.
In navigazione si consiglia di tenere la pala completamente abbassata e
bloccata con il perno munito di coppiglia.

La barra del timone lunga 115 cm è realizzata in alluminio e munita di
una prolunga di lunghezza cm 120.

                                           L’inserimento del timone sullo
                                           specchio di poppa avviene
                                           per mezzo d’agugliotti e
                                           femminelle mentre un fermo
                                           impedisce al timone di uscire
                                           in navigazione e in caso di
                                           rovesciamento. Si consiglia di
                                           mettere una cimetta di
                                           sicurezza dal timone al
                                           golfare di poppa.

                                                                                      11
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

L’albero e la sua attrezzatura

                                                                   min        max
Altezza totale dell’albero da appoggio all’estremità superiore.    7.140      7.160

                     La parte principale dell’attrezzatura del 555FIV è l’albero in
                     lega d’alluminio. L’albero è sostenuto da un sistema di cavi
                     che sono: le sartie alte, le sartie basse e lo strallo di prua.
                     E’ dotato di due crocette, lunghe e neutre in apertura, che
                     ne controllano la flessione. Nella parte alta si osserva una
                     staffa che permette alla drizza della randa di formare un
                     paranco, utile per diminuire la trazione verso il basso della
                     randa stessa. Il profilo dell’albero è ovale e la randa è
                     inserita mediante un avviatore nella canaletta interna.
                     Sotto la canaletta troviamo l’attacco del boma e una feritoia
                     da cui esce il terminale della drizza del fiocco. Nella parte
                     anteriore dell’albero, partendo dall’alto, si nota l’uscita della
                     drizza dello spinnaker e un fermo per la penna di spi,
                     l’attacco dello strallo di prua e l’uscita della drizza a cui è
                     fissato il fiocco.
                     Più in basso troviamo l’uscita dell’amantiglio e la staffa per
                     agganciare il tangone. Sul lato sinistro c’è uno strozzatore
                     per bloccare la drizza della randa mentre sul lato destro
                     abbiamo l’uscita della drizza che servirà all’equipaggio per
                     alzare e ammainare lo spinnaker.
                     L’albero è fissato su una piastra metallica mediante un
                     perno passante. Ai lati della piastra si trovano alcuni
                     bozzelli muniti di snodo che permettono all’amantiglio e
                     alla drizza di spi di essere rinviati nel pozzetto. Sulla
                     piastra troviamo anche l’attacco del paranco che
                     permettere di ghindare il fiocco, l’attacco del wang e
                     l’elastico del caricabasso.
                     Il perno permette all’albero di essere inclinato verso
                     poppa nella fase di montaggio e smontaggio.

12
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Il boma

                        Min     Max
Lunghezza totale boma   2.600   2.620

                                Il boma è realizzato in alluminio, è
                                lungo 2.600 mm, e si inserisce
                                sull’albero per mezzo di un perno
                                passante bloccato da una coppiglia.
                                Nel punto di mura è dotato di due
                                ganci ai quali può essere agganciata
                                la randa per dare una mano di
                                terzaroli. Sull’estremità posteriore del
                                boma si trovano 3 bozzelli.
                                Quello centrale serve per regolare la
                                base della randa, mentre i due laterali
                                servono per il passaggio delle borose.

                                Sul lato destro del boma viene
                                agganciato il tangone.

                                La base della randa non è inferita
                                nella canaletta ma è agganciata solo
                                nell’angolo di mura e in quello di
                                scotta (vedi foto).
                                Per migliorare la trazione sulla base
                                della randa si consiglia di fare un
                                piccolo paranco sulla varea di poppa.
                                La base della randa è regolata da uno
                                strozzatore collocato nella parte
                                anteriore della boma.

                                                                                   13
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Misure e messa a punto dell’albero a terra.

                                        Dal piede d'albero alla testa dello
                                        stesso (inclusi): mm 7140.
                                        La lunghezza delle crocette
                                        dall'albero al centro foro passante
                                        sartie circa mm 790.
                                        La distanza lineare tra le sartie alte
                                        (apertura crocette) è circa 1520
                                        mm.
                                        Freccia crocette rispetto all’albero
                                        circa 300 mm.
                                        Con questi parametri si può
ritenere buona una misura di rake tra cm 740 e 745, misurata dalla gola-
drizza randa in testa d'albero al bordo superiore del dritto di poppa con
una tensione delle sartie di 35 libbre.
Tale regolazione è ottenuta agendo sui tenditori delle sartie alte e sulla
tensione della ghinda del fiocco.
Prima di issare l'albero, si consiglia di controllare gli attacchi delle sartie,
le pulegge dove scorrono le drizze e di verificare che le coppie delle
crocette siano fissate alla stessa altezza.
                                           Il montaggio delle crocette deve
                                           essere eseguito con particolare
                                           cura per impedire che possano
                                           scorrere sulle sartie e per
                                           controllare che non ci siano
                                           sporgenze       che      potrebbero
                                           strappare lo spi. A questo
                                           proposito si consiglia di mettere
2 rotelline infilate nelle sartie in modo da proteggere lo spinnaker e la
randa dal contatto con la crocetta e di bloccare la crocetta con
dell’adesivo autovulcanizzante.
Dopo aver imperniato l’albero nella piastra lo possiamo alzare tirandolo
con lo strallo di prua, e mentre lo teniamo in posizione verticale
possiamo fissare le sartie.

14
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Regolazioni dell’albero

Considerando che la base è fissa, l’unica regolazione riguarda
l’inclinazione dell’albero verso poppa che come su tutte le derive
dipende dalla centratura che si vuol dare in funzione delle condizioni di
navigazione. L’inclinazione si misura prendendo la distanza tra la testa
d’albero e la parte superiore dello specchio di poppa.
Un altro controllo interessante è costituito dalla misura presa dalla faccia
inferiore esterna della crocetta alla parte superiore del perno che fissa la
landa della sartia alta.
Questa misura deve essere circa cm 259 - cm 260 e ci permette di
verificare se le crocette sono poste alla stessa altezza.

                                                 Rake
                                                 cm.740-745

         Dall’attacco
         delle crocette
         al perno landa
         cm 259-260

                                                                                       15
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Regolazione delle sartie alte

                         La regolazione delle sartie alte è fatta mettendo
                         in tensione il gratile del fiocco. In questo modo
                         le sartie spingendo sulle crocette provocano una
                         curvatura dell’albero stesso che ci permette di
                         valutare se l’azione delle crocette è simmetrica.
                         La valutazione si fa guardando dal basso verso
                         l’alto la canaletta dell’albero e osservando se
                         questa è dritta. Se vediamo una curva significa
                         che una sartia è più tesa dell’altra e quindi
spinge, attraverso la crocetta, l’albero in quella direzione. Per
correggere, basta allentare la tensione data al gratile del fiocco e
tendere maggiormente la sartia più allentata. Quando vedremo che a
ghinda tesa, (controllando con lo strumento) la canaletta è dritta,
potremo fare il controllo del rake. Se questo rientra nei parametri scelti
la regolazione è finita e potremo bloccare i due arridatoi mettendo
dell’adesivo autovulcanizzante o una coppiglia sulla vite. Nel caso in cui
il rake non sia esatto dovremo ripetere la regolazione delle sartie
dall’inizio.

Azione delle sartie alte

                           Le sartie alte quando sono messe in tensione
                           spingono sulle crocette provocando la flessione
                           longitudinale dell’albero. Mediante la tensione
                           delle sartie alte si raggiunge la curvatura
                           conforme all’allunamento della ralinga della
                           randa. Quando la curvatura dell’albero è
                           ottimale si agisce sulle sartie basse in modo che
entrino in tensione appena l’albero flette ulteriormente. La tensione delle
sartie si misura per mezzo di uno strumento chiamato tensiometro.
Questo mostrato nella foto è uno dei vari tipi che esistono in commercio.
E’ di facile utilizzo, infatti, basta agganciarlo alla sartia, metterlo in
tensione fino alla marca nera e leggere il risultato sulla scala graduata.
Unico accorgimento da seguire è che si deve sempre applicare alla
stessa altezza dall’attacco delle sartie, perché la distanza dalle lande fa
variare il valore di lettura.

16
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Azione e regolazione delle sartie basse

             Le sartie basse agiscono sulla parte centrale dell’albero
             limitandone la flessione. Un accorgimento importante è
             quello che le sartie basse risultino in bando con l’albero dritto
             e che esse diventino tese durante la navigazione, quando la
             parte centrale dell’albero flette troppo.
             Per verificare a terra la loro corretta tensione, si consiglia di
             collegare la drizza della randa alla parte poppiera del boma e
             di cazzare la scotta della randa e il wang. A questo punto le
             sartie basse dovranno essere appena tese. Se osserveremo
che la canaletta in corrispondenza degli attacchi delle sartie basse non è
dritta significherà che una delle due sartie è più tirata dell’altra, quindi
dovremo allascare la scotta di randa e correggere la regolazione degli
arridatoi di prua. Quando la regolazione è finita potremo bloccare i due
arridatoi mettendo dell’adesivo autovulcanizzante o una coppiglia sulla
vite.

Armare l’imbarcazione
                               Una volta che abbiamo messo l’albero a
                               punto, possiamo inserire le vele.
                               Prima di armare si deve mettere
                               l’imbarcazione con la prua al vento.
                               Questo ci permetterà di issare le vele
                               senza problemi. La prima vela che si
                               consiglia di preparare è lo spinnaker,
                               perché la sua drizza e le scotte devono
                               essere predisposte all’esterno di tutte le
                               altre manovre fisse e correnti. Per fare in
                               modo che non esca avvolto e formi la
                               caramella, si deve issare e poi ammainare
                               avendo cura di collocarlo nell’apposita
                               sacca di sinistra, (sottovento con mure a
dritta). La drizza deve essere montata esternamente in modo da non
interferire con la manovra del fiocco. Quando lo spi con le relative scotte
è pronto si passa ad armare il fiocco. Questa vela di prua è munita
nell’inferitura di un cavo d’acciaio chiamato gratile. Questo è fissato sul
punto di mura, al supporto del girafiocco, ed è issato per mezzo di una
drizza alla cui estremità si trova un gancio girevole che permetterà al
fiocco di essere avvolto su se stesso.

                                                                                        17
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

                           La drizza del fiocco viene messa in tensione
                           per mezzo di un paranco a più bozzelli
                           chiamato “ghinda”. La tensione data al gratile
                           oltre ad eliminare la catenaria del fiocco(una
                           curva sull’inferitura provocata dalla scarsa
                           tensione del gratile), ci permette di mettere a
                           punto l’albero, cioè di dare alle sartie la giusta
                           tensione e di stabilire la distanza della testa
                           d’albero dalla poppa(rake). Questa distanza è
                           molto importante per la centratura e la velocità
                           dell’imbarcazione, e sarà utile per l’equipaggio
                           conoscere come a differenti tensioni di gratile
                           corrispondano altrettante distanze dalla testa
d’albero a poppa, in modo da poter stabilire la regolazione migliore in
ogni condizione di vento. Più si tende il fiocco più l’albero va in avanti
con la parte alta. Per ricordarsi i vari punti di tensione si consiglia di fare
delle marche di riferimento sull’albero in corrispondenza del gancio del
paranco. Regolando la ghinda in navigazione si può anche modificare il
canale fiocco randa.
                                 Appena il fiocco è stato issato e vi sia
                                 stata inserita la scotta, si può rullare con il
                                 girafiocco in modo che non sbatta. Poi si
                                 passa ad issare la randa che viene inserita
                                 prima sul boma e poi sull’albero. In caso di
                                 vento forte si deve preparare la randa
                                 senza issarla perché non prenda vento.
                                 Solo quando la barca sarà in acqua e con
                                 la prua al vento, la potremo alzare.
Ricordiamo che la compressione della stecca nella tasca può essere
maggiore in modo da spingere di più e accentuare la curvatura della
vela mantenendo la freccia massima in avanti o essere minore in modo
da mantenere il profilo con la freccia massima più indietro.
Una volta issate le vele si deve fare attenzione a riporre le drizze nelle
tasche delle sacche senza fare nodi complicati. Questo per non avere
problemi nel momento dell’ammainata.
Quando si armano le vele si consiglia di non eccedere con le tensioni
mentre la barca è a terra e di effettuare le regolazioni vere e proprie di
cunningham, wang, base ecc. solo nel momento in cui si inizia a
navigare.

18
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

 Nomenclatura del fiocco

 Angolo di penna                       Balumina

Gratile                           Filetti mostravento

                                  Rinforzo
Angolo di mura

                                  Angolo di scotta
Cunningham

                           Base

                                                                    19
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Caratteristiche del fiocco

                       Il fiocco del 555FIV ha una superficie di 4,36
                       mq. E’ realizzato in dimension Polyant - con
                       grammatura di 205 gr/mq. La composizione dei
                       ferzi non è uguale e ogni veleria applica il
                       proprio schema progettuale.
                       Vicino al gratile del fiocco si trovano i filetti
                       mostravento che indicano al timoniere la
                       perfetta regolazione della vela rispetto alla
                       direzione del vento. Si hanno fiocchi a ferzi
                       radiali nella parte inferiore e orizzontali nella
                       parte superiore, oppure completamente radiali
                       oppure radiali in alto e in basso.
                        Il gratile deve essere teso. Se cede, si forma
                       una curva “catenaria” che modifica il profilo del
                       fiocco rendendolo più grasso in entrata. Il
                       cunningham agisce sul profilo del fiocco,
                       mettendolo in tensione si porta la freccia di
                       massima       curvatura      in   avanti      mentre
                       allascandolo si riporta la freccia indietro. Il fiocco
                       deve essere armato ricordando che fissando
                       l’angolo di mura più in basso si apre la
                       balumina, mentre ponendolo più in alto si
                       chiude.
                       Il rullafiocco è un dispositivo che permette di
                       arrotolare il fiocco intorno al gratile in modo da
                       ridurre la superficie velica o da migliorare la
                       resa dello spinnaker con vento leggero.

                       Nella parte alta il rullafiocco è munito di un
                       distanziatore che impedisce al gratile di
                       arrotolarsi intorno allo strallo di prua.

20
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Regolazione del fiocco

                           Il fiocco del 555FIV è molto sviluppato in
                           altezza e quindi la sua regolazione va sempre
                           fatta osservando bene la balumina nella parte
                           alta. Anche se Il fiocco non si sovrappone molto
                           alla randa si deve sempre fare attenzione al
                           canale perché fiocco e randa si comportano
                           come un unico profilo alare.
                           Si ha il miglior rendimento del fiocco quando il
                           suo bordo d’uscita favorisce lo scorrimento del
                           flusso sottovento alla randa senza chiudere
                           troppo il canale.
                           La messa a punto del fiocco deve essere fatta
                           in acqua e verificata ogni volta che cambiano le
                           condizioni di navigazione.
                           Sia in condizioni di vento molto leggero che in
                           quelle di vento forte il canale deve essere un
poco più aperto della norma per aiutare lo scorrimento del vento .
La regolazione viene fatta dopo aver messo a misura la tensione della
drizza e ricordando che più aumenta la tensione più l’albero va in avanti
e più si chiude il canale.
                           Poi si regola il punto di scotta del fiocco
                           mediante il bozzello che scorre sul cursore.
                           Portando in avanti il bozzello si chiude la
                           balumina, mentre portandolo verso poppa si
                           apre.
                           Il fiocco è regolato mediante la scotta che, dopo
                           essere rinviata nel passascotte, viene bloccata
                           nell’apposito strozzatore.
                           La tensione della scotta modifica il profilo del
                           fiocco. Con vento molto leggero la tensione non
                           deve essere eccessiva sia per non appiattire la
                           vela che per non chiudere il canale. Con vento
                           forte la tensione deve essere adeguata per
mantenere il profilo più magro mentre si deve agire sul punto di scotta
per regolarne l’apertura.

                                                                                       21
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Nomenclatura della randa

                      Penna
                                     Staffa drizza randa

             Logo

                                                                 Materiale espanso

 Stecca alta

                                                                 Balumina

       Stecca lunga
                                                               Nazionalità

                                                               Numero Velico
       Inferitura

                                                               Stecca bassa

     Ferzi radiali

                                                               Rinforzo

 Angolo di mura

                                                               Angolo
                                                               scotta

                              Base

22
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Caratteristiche della Randa

                          La randa del 555FIV è steccata e ha una
                          balumina dal taglio moderno e allunato in alto. La
                          base è libera e viene inserita sul boma mediante
                          un cursore che scorre nella canaletta. La randa è
                          costruita unendo fasce orientate di tessuto
                          sintetico. La cucitura di questi ferzi sagomati
                          determina il profilo aerodinamico della vela. Nella
                          parte alta della randa sono inseriti alcuni strati di
                          materiale espanso che aiutano la randa a
                          galleggiare in caso di rovesciamento. Una
tavoletta irrigidisce l’angolo di penna per aiutarlo a sostenere la trazione
che si esercita sulla balumina. Anche l’angolo di scotta ha dei rinforzi
radiali..

Regolazione della randa
                           La prima regolazione della randa riguarda le
                           stecche, queste sono cinque di materiale
                           plastico flessibile in modo che, una volta
                           compresse nella tasca, fanno assumere alla
                           vela il profilo richiesto in base alle condizioni di
                           vento e onda. La regolazione delle stecche
                           avviene per mezzo di una cimetta o di una
                           fascetta scorrevole collocata all’ingresso della
                           tasca. Dopo che la randa è stata fissata sul
                           boma all’angolo di mura e all’angolo di scotta si
può issare sull’albero. La tensione sull’inferitura della randa è controllata
mediante un rinvio (cunningham) situato a destra dell’albero, mentre la
tensione sulla base è regolata con una cima che partendo dall’angolo di
scotta gira internamente al boma e finisce bloccata sulla parte anteriore
del boma stesso.
Altre regolazioni importanti riguardano il vang che controlla lo
svergolamento della vela nelle varie andature e la scotta che, agendo
sulla vela, ne controlla l’apertura e il profilo.
La scotta di randa influisce sulla centratura della barca:
Quando si lasca la scotta di randa la balumina si apre e la barca diventa
meno orziera, quando si cazza la scotta la balumina si chiude e la barca
diventa più orziera.

                                                                                         23
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Il cunningham
                  Il cunningham è un piccolo paranco, collocato negli
                  occhielli dell’angolo di mura, che agisce sull’inferitura
                  della randa e che con la sua tensione equilibra la
                  zona portante della vela. Con vento leggero è
                  allascato per smagrire il profilo d’entrata della vela
                  vicino all’albero, mentre con vento forte è cazzato fino
                  ad eliminare le pieghe orizzontali sulla vela causate
                  dalla forza del vento e dalla maggiore flessione
                  dell’albero. L’angolo di mura deve essere anche
                  fissato con una cimetta all’albero per permettere una
migliore azione del tesabase.

Il vang
                           E’ un paranco, la sua funzione è quella di
                           chiudere la balumina e di mantenere
                           abbassato il boma anche quando la scotta
                           della randa è allascata. Questo accade
                           soprattutto nelle andature portanti quando la
                           scotta della randa, essendo lasca, perde la
                           sua trazione verticale per acquisirne
                           gradatamente una più orizzontale. Pertanto la
parte alta della vela tende a deformarsi e ad aprirsi. Lo scopo del vang è
di prevenire quest’effetto controllando il boma anche quando la vela è
completamente aperta di scotta. Il vang si utilizza anche in bolina per
dare preflessione all’albero e smagrire il profilo della vela.

I filetti mostravento
In genere sono dei fili di lana o d’altro materiale leggero, attaccati nei
punti strategici del fiocco e della randa, attraverso i quali possiamo
stabilire la correttezza della nostra rotta e la perfetta regolazione della
vela. Sul lato mure a sinistra sono di colore rosso, su quello mure a
dritta sono di colore verde, in modo da avere sempre presente quale è
quello sottovento e quale quello sopravento. Se va in stallo il filetto
sopravento vuol dire che siamo troppo orzati o che il fiocco è troppo
mollato, se sventa quello sottovento vuol dire che siamo troppo poggiati
o che il fiocco è troppo cazzato. Ottimale è tenerli paralleli o
leggermente alto quello di sopravento. Il filetto posto sulla balumina
indica se questa è troppo aperta (filetto sempre orizzontale) o se è
troppo chiusa (filetto sempre sottovento).

24
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Caratteristiche dello spinnaker

                     Mt.
Lunghezza balumina   5.60
Larghezza massima    4.20
Lunghezza da penna   5.90
A metà base
Larghezza base       4.15

                            Lo spinnaker è una vela di gran volume a
                            forma emisferica, realizzata in tessuto leggero
                            e utilizzata nelle andature portanti per
                            aumentare le prestazioni della barca.
                            E’ controllato in tre punti che sono in
                            corrispondenza degli angoli (Penna e bugne).
                            E’ una vela simmetrica, con i punti di scotta e
                            di mura uguali ed intercambiabili. Quindi
                            secondo le mure in cui navighiamo, avremo
                            una bugna che diventa punto di mura e una
                            che diventa punto di scotta. Da qui partono
                            delle manovre che servono a regolare lo
                            spinnaker: il braccio (punto di mura
                            sopravento) e la scotta (punto di mura
                            sottovento). Lo spinnaker si arma con il
                            tangone, un’asta con due varee munite di
                            gancio che vengono incocciate all’albero e al
                            braccio. Il tangone si regola verticalmente con
                            due manovre: l’amantiglio e il caricabasso.
                            Sulle barche con il “barber”, il braccio è fatto
                            passare in un bozzello regolato da un
                            apposito passascotte fissato sulla falchetta.
                            Il circuito dello spinnaker deve essere armato
                            con le scotte che passano esterne a tutto,
                            vale a dire alle sartie e allo strallo di prua. Le
                            due balumine dello spinnaker sono di diverso
                            colore (rosso a sinistra e verde o blu a
                            destra), mentre la base è bianca.
                            Il diverso colore ci permette di riconoscere
                            immediatamente l’angolo di penna e le due
                            balumine nel momento in cui andiamo a
                            fissare la drizza e le scotte.

                                                                                        25
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Preparazione dello spinnaker

                                Normalmente è montato sul lato sinistro in
                                modo che sia sottovento con mure a dritta,
                                ma in caso di “match-race” con boe da
                                lasciare a dritta è montato sul lato destro.
                                Per maggior sicurezza conviene sempre
                                provare ad issarlo a terra e poi metterlo
                                nella sacca con le due bugne ben libere e
                                visibili per evitare che esca avvolto su se
                                stesso.
Inoltre la penna, fissata alla drizza, deve essere bloccata per evitare che
lo spi esca dalla sacca durante la navigazione. Lo spinnaker è utilizzato
nelle andature portanti. Se siamo al traverso stretto, il suo rendimento
sarà inferiore perché dovremo stringere troppo il vento con una vela che
non lo consente, e quindi prima di utilizzarlo si dovrà valutare il rischio di
                                  tale manovra.
                                  Quando riteniamo che l’andatura lo
                                  permette ci prepariamo alla manovra
                                  d’alzata dello spinnaker eseguendo le
                                  seguenti operazioni:
                                  -Il    prodiere    prepara       il  tangone
                                  agganciandolo alla scotta sopravento
                                  dello spi, all’amantiglio e all’albero .
                                  -Poi dopo aver aperto il sacco di prua e
                                  aver liberato la drizza, inizia ad issare lo
                                  spinnaker, mentre chi è addetto alle
                                  scotte regola subito il braccio e la scotta,
                                  facendolo portare.
                                  -Si controlla la posizione del tangone in
                                  base all’andatura e al vento.
                                  -Infine si mette a segno il fiocco o si rulla.

26
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Regolazione dello spinnaker
                              Lo spinnaker, date le sue notevoli dimensioni,
                             è una vela di gran portanza, ma per riuscire ad
                             ottenere il massimo rendimento, è molto
                             importante imparare a portarlo in modo che il
                             vento lo colpisca più perpendicolarmente
                             possibile nella sua massima sezione. Il
                             tangone, armato sopravento, deve essere
                             sempre perpendicolare al vento, quindi più il
vento è da poppa più va inquadrato (in altre parole tangone verso le
sartie), più il vento è da prua più va strallato (tangone verso lo strallo).
                          La regola: orzare e strallare, poggiare e
                          inquadrare. Il tangone deve essere anche
                          regolato verticalmente attraverso il caricabasso e
                          l’amantiglio. É, infatti, necessario alzarlo e
                          abbassarlo perché il punto di mura dello spi
                          influisce sull’apertura della balumina e sul volume
                          della vela.
                          Il prodiere deve fare attenzione a tenerlo sempre
                          ben orientato e la sua abilità consiste nel capire
                          subito, secondo dove lo spinnaker tende a
sgonfiarsi, su quale regolazione scotta, braccio o amantiglio dovrà agire
per metterlo a segno.
Anche modificando la rotta della barca si può correggere la messa a
punto dello spinnaker senza toccare le sue regolazioni..
Lo spinnaker si sgonfia:
-al centro, vuol dire che il tangone è troppo verso prua e quindi lo
spinnaker rimane coperto dalla randa. Dobbiamo cazzare il braccio e
mollare la scotta per portare lo spinnaker più sopravvento. Se non si
vogliono toccare le regolazioni, basta orzare.
-in balumina, vuol dire che il tangone è troppo inquadrato e il vento lo
colpisce troppo di fianco, Dobbiamo strallare il tangone. Se non si
vogliono toccare le regolazioni, basta poggiare.

                          La scotta sopravento dello spi può essere
                          bloccata su un apposito strozzatore.

                                                                                       27
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

                               Regole:
                               Lo spi deve poter scaricare il flusso
                               d’aria. Attenzione a non cazzare
                               troppo la scotta dello spi, altrimenti il
                               canale spi randa si chiude. Dall’altezza
                               del tangone dipende la regolazione
                               della balumina.
                               - Tangone alto balumina chiusa,
                               - Tangone basso balumina aperta.
                               Dall’altezza del tangone dipende la
                               forma dello spi.
                               - Tangone alto meno volume nella
                                parte centrale.
                               - Tangone basso più volume
                               Dalla regolazione delle bugne dipende
                               la forma dello spi.
                               - Bugne vicine, maggior volume
                               - Bugne distanti minor volume.

Ammainata dello spinnaker

                                 Lo spinnaker può essere ammainato
                                 sopravvento o sottovento.
                                 Nel primo caso il prodiere deve anzitutto
                                 disarmare il tangone e poi ammainare lo
                                 spinnaker recuperandolo dalla scotta
                                 sopravvento, contemporaneamente un altro
                                 membro dell’equipaggio deve liberare la
                                 drizza   dello    spi   e  accompagnare
   l’ammainata per evitare che la vela cada in acqua.
 Quando la manovra viene eseguita da sottovento, il prodiere può
 recuperare lo spi dalla scotta di sottovento a poppavia del fiocco e
 ammainarlo, mentre l’equipaggio accompagna la drizza e toglie il tangone.

28
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Centratura della barca in acqua

Per assetto s’intende la corretta posizione dell’equipaggio e la precisa
regolazione delle vele, che si deve fare per avere il massimo rendimento
dell’imbarcazione nelle varie andature e condizioni di navigazione. La
prima fase per la ricerca del giusto assetto è la centratura della barca,
che viene effettuata di bolina con vento medio. In questa fase si cerca di
verificare la giusta posizione dell’albero, (misurato in precedenza nel
suo rake) e della tensione della ghinda (controllata a terra con un
tensiometro e riportata facendo linee di riferimento sull’albero).
                      Poi, dopo aver messo a segno fiocco e randa, si
                      distribuisce il peso dell’equipaggio e si controlla
                      che questa sul timone risulti leggermente orziera.
                      In ciascuna andatura, quando una barca naviga, il
                      vento agisce sulle vele con una forza risultante
                      che si considera applicata nel centro velico.
Questa risultante, può essere scomposta in due forze; una laterale che
tende a far scarrocciare la barca e una d’avanzamento che determina la
velocità. Allo stesso modo la parte immersa dello scafo, è sollecitata
dall’azione dell’acqua che agisce su tutta l’opera viva con una forza che
è applicata in un punto risultante chiamato centro di deriva. La posizione
di queste forze determina la situazione d’equilibrio-dinamico chiamata
centratura.

                                                 Riassumendo
                                                     1. Barca centrata – E’
                                                        una barca che naviga
                                                        dritta con il timone al
                                                        centro e con una
                                                        minima tendenza ad
                        Forza di                        orzare.
                        avanzamento                  2. Barca orziera - E’ una
          C.V                                           barca che tende ad
                                                        orzare     troppo     e
                             Forza Risultante.          necessita      di   un
                          Forza laterale.               intervento continuo del
                                                        timone per andare in
                                                        rotta.
                                                     3. Barca neutra - E’ una
                                                        barca troppo centrata
                                                        che tende a poggiare.
                                                     4. CV = Centro velico
        C.D             Forza dell’acqua             5. CD = Centro di deriva
                        sull’opera viva

                                                                                          29
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

                                     Il centro velico CV rappresenta il
                                     punto dove si considera applicata
                                     la forza risultante dall’azione del
                                     vento sulle vele.
                    CV               Il centro di deriva CD rappresenta
                                     il punto dove si considera
                                     applicata la forza risultante
                                     dall’azione dell’acqua sull’opera
                                     viva.
                                     L’opera viva è l’insieme delle
                                     superfici immerse di scafo, deriva
                                     e timone.
                    CD

La posizione del centro velico rispetto al centro di deriva determina la
centratura della barca.

     1. Albero indietro = Centro velico a poppa = Barca orziera.
     2. Albero avanti = Centro velico a prua = Barca poggiera.
     3. Albero centrato = Centro velico in posizione neutra = Barca
        centrata e leggermente orziera.
     4. Deriva abbassata = Centro di deriva avanti.
     5. Deriva alzata = Centro di deriva indietro
     6. Barca inclinata sottovento = Barca orziera
     7. Barca inclinata sopravento = Barca poggiera

30
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Ricerca dell’Assetto nelle varie andature

Quando si è certi di aver trovato la miglior centratura, s’inizia a ricercare
l’assetto nelle varie andature.
                       Come regola per l’assetto longitudinale si deve
                       stare attenti a non disporre il peso troppo indietro
                       altrimenti la poppa affonda nell’acqua provocando
                       delle turbolenze e riducendo la velocità.
                       Invece portando il peso avanti si solleva lo
                       specchio di poppa riducendo la superficie di scafo
immersa e quindi la resistenza dovuta al trascinamento dell’acqua.
                        Per quanto riguarda l’assetto trasversale, si deve
                        ricordare che inclinando la barca sopravento si
                        poggia, mentre inclinandola sottovento si orza. La
                        giusta posizione dei pesi determinerà l’esatta
                        situazione d’equilibrio. Anche la regolazione delle
                        scotte influisce in tutte le andature sull’assetto
                        dell’imbarcazione. Di regola cazzando solo la
                        scotta di randa, la barca orza mentre cazzando
                        solo la scotta del fiocco, la barca poggia mentre
                        mettendole a segno entrambe la barca è in
                        equilibrio. La prima vela che deve essere messa a
segno è il fiocco,in quanto, come vela di prua , condiziona la regolazione
della randa. Un fiocco troppo cazzato chiude il canale fiocco randa,
riducendo il rendimento delle vela maggiore. Le due vele devono essere
considerate come un unico profilo aerodinamico e per avere il massimo
rendimento, si devono integrare l’una con l’altra. Infine per trovare il
giusto assetto dell’imbarcazione si deve regolare l’inclinazione della
deriva. In bolina con vento medio leggero la deriva deve essere
completamente abbassata, mentre con vento forte se ne può alzare un
poco per non avere la barca troppo orziera. Al traverso la deriva sarà più
alzata, e man mano che passeremo al lasco e in poppa l’alzeremo
sempre di più. Nelle andature portanti, in caso d’onda, la deriva sarà più
abbassata della norma per aiutarci a stabilizzare meglio l’imbarcazione.
Per quanto riguarda la pala del timone, questa deve essere sempre
abbassata e bloccata perché anche una minima inclinazione indietro
potrebbe sottoporla ad eccessiva flessione e spezzarla.

                                                                                       31
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Le andature

                                       Vento

     Mure a
     dritta               Settore di                                    Mure a
                          bordeggio                    Bolina           sinistra

                                                                Traverso

                                                            Lasco

                                               poppa

Le andature rappresentano la direzione d’avanzamento della barca a
vela rispetto alla direzione del vento e sono indicate graficamente con
l’angolo di rotta rispetto al vento reale. Questo avviene solo in teoria
ma in realtà quando una barca naviga in bolina con un vento reale a
45°, essa riceve un vento apparente ruotato verso prua dovuto alla
risultante del vento reale e del vento di velocità della barca.

La bolina rappresenta l’andatura che permette ad un’imbarcazione di
stringere il vento con un angolo di 45° rispetto al vento reale.

Il traverso è l’andatura nella quale la barca naviga con un angolo di
90° rispetto al vento reale.

Il lasco è l’andatura nella quale la barca naviga con una rotta tra 90°
e 170° rispetto al vento reale.

La poppa è l’andatura nella quale la barca naviga con un angolo di
180° rispetto al vento reale.

32
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Navigare in bolina

Quando navighiamo di bolina, la nostra imbarcazione stringe il vento
con un angolo approssimativo di 45°. Le vele sono regolate al giusto
limite in modo da permettere al profilo aerodinamico di trasformare la
forza del vento in avanzamento. Per ottenere il massimo effetto del
vento sulle vele, il fiocco e la randa devono essere messe a punto con
attenzione.
                                  Con vento leggero il fiocco deve avere
                                  una tensione di ghinda (tra 30 e 35
                                  libbre) e il punto di scotta messo in modo
                                  da non chiudere troppo la balumina.
                                  Anche la scotta del fiocco deve essere
                                  regolata con mano leggera in modo da
                                  non smagrire troppo la vela. La randa
                                  deve avere il cunnigham rilasciato e una
                                  modesta tensione di base. Il vang deve
essere puntato, mentre la scotta sarà regolata cercando di fare
attenzione che la balumina non diventi troppo chiusa. L’equipaggio deve
disporsi internamente verso prua cercando di mantenere la barca
leggermente inclinata sottovento per renderla più sensibile al timoniere.
Con mare piatto le vele possono essere appena più cazzate mentre con
onda e vento leggero si deve preferire la velocità all’angolo di bolina, per
questo si dovrà evitare di far chiudere e quindi mandare in stallo le vele
cazzandole troppo. La deriva deve essere completamente abbassata.

                  Con vento medio la ghinda del fiocco deve essere
                  più tesa per evitare che il gratile faccia la catenaria.
                  In questo modo l’albero è richiamato in avanti e il
                  fiocco tende a chiudersi in balumina, per questo il
                  punto di scotta deve essere controllato nuovamente.
                  La tensione sulla scotta del fiocco aumenta. Per
                  quanto riguarda la randa, dovremo puntare
                  maggiormente il vang, tendere la base e cazzare il
                  cunningham. La tensione sulla scotta deve essere
                  sufficiente a mantenere uniforme tutto il profilo della
vela mentre l’equipaggio deve mantenere la barca appena inclinata
sottovento e concentrare il peso in centro prua. La deriva deve essere
completamente abbassata.

                                                                                       33
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

                                        Con vento forte la tensione
                                        sulla ghinda del fiocco aumenta
                                        fino al massimo consigliato di
                                        35- libbre. Il punto di scotta deve
                                        essere aperto leggermente per
                                        migliorare lo scorrimento del
                                        vento nel canale fiocco randa
                                        mentre la tensione sulla scotta
                                        deve essere maggiore.
                                        La randa deve avere base e
                                        cunningham tesati mentre la
                                        maggior tensione del vang fa
flettere l’albero e smagrire la randa. La randa deve essere regolata di
scotta in modo da permettere alla parte alta della vela di scaricare il
vento in eccesso. La barca deve essere mantenuta piatta e per questo
l’equipaggio si colloca sopravento e a poppavia della sartia. La deriva
può essere leggermente alzata per mantenere una buona centratura e
non far diventare troppo orziera la barca.

Uso delle cinghie

                                       Le cinghie sono fissate sulla
                                       coperta della barca e permettono
                                       all’equipaggio di estendersi con
                                       tutto il busto all’esterno della
                                       barca      per     contrastare      lo
                                       sbandamento dalla stessa.
                                       I piedi sono infilati sotto le cinghie
                                       all’altezza del collo, il sedere è
                                       fuoribordo e le gambe sono
                                       leggermente piegate con la parte
                                       inferiore della coscia sul bordo.

34
FEDERAZIONE ITALIANA VELA - 555FIV

Navigare al lasco

                                     Con vento leggero, la barca deve
                                     essere mantenuta dall’equipaggio
                                     leggermente appruata per limitare la
                                     superficie immersa e inclinata
                                     sottovento per consentire alle vele di
                                     restare in forma. Si consiglia di
                                     rullare fiocco e di tenere il tangone
                                     abbassato. La tensione della ghinda
                                     non deve essere eccessiva per
                                     mantenere l’albero abbastanza dritto
                                     e la randa grassa. Per quanto
                                     riguarda la randa, il cunningham
                                     deve essere rilasciato, la base poco
                                     tesa e il vang appena puntato. La
                                     deriva deve essere poco alzata nel
                                     caso di lasco stretto.

                          Con vento medio l’equipaggio deve mantenere
                          la barca quasi piatta in assetto trasversale e
                          longitudinale disponendosi più sopravento. Con
                          lo spi, la barca sviluppa un’ottima velocità.
                          Alziamo un poco di deriva e lasciamo a segno la
                          tensione della ghinda del fiocco. La randa deve
                          essere un poco più tesata di base, il wang teso
                          per dare una giusta preflessione all’albero e
                          mantenere il profilo della balumina più uniforme
                          possibile durante le varie regolazioni di scotta.
                          Ricordo che questa andatura necessita di
continue regolazioni dovute alle piccole modifiche di rotta che il
timoniere compie per mantenere lo scafo sempre alla massima velocità
possibile. Se il lasco è stretto si può lasciare il fiocco, ma appena il lasco
diventa più largo è meglio rullarlo e alzare un poco più di deriva.
L’assetto dell’equipaggio cambia solo sul piano trasversale.

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