Fatti e opinioni dalla Lombardia - Organo della Sezione Regionale Lombarda della Società Italiana di Psichiatria (SIP-Lo)

Pagina creata da Leonardo Palermo
 
CONTINUA A LEGGERE
Fatti e opinioni dalla Lombardia
          Organo della Sezione Regionale Lombarda della Società Italiana di Psichiatria (SIP-Lo)

AnnoXXXIV • n. 1 • gennaio–giugno 2021       Rivista fondata da A. Giannelli, diretta da G. Cerveri   Semestrale
PSICHIATRIA OGGI
                                SOMMARIO                                                                        Fatti e opinioni dalla Lombardia
                                                                                                                Organo della Sezione Regionale Lombarda

                                AnnoXXXIV • n. 1 • gennaio–giugno
                                                                                                                della Società Italiana di Psichiatria (SIP-Lo)

                                                                                                                Fondata da:
                                                                                                                Alberto Giannelli

                                                                                                                Diretta da:
                                                                                                                Giancarlo Cerveri (Lodi)
IN PRIMO PIANO

3        Siamo responsabili dei nostri sogni?
         di Giannelli A.
                                                        60    Psichiatria e migrazione
                                                              Dal riconoscimento della vulnerabilità            Comitato di Direzione:
                                                                                                                Massimo Clerici (Monza)
                                                              all’accompagnamento alla cura di                  Mauro Percudani (Milano Niguarda)
                                                              pazienti migranti, richiedenti asilo
14       Una particolare attenzione all’ansia ai
         tempi del Covid-19
                                                              e vittime di tortura
                                                              di Marzagalia M., Calatroni R.,
                                                                                                                Comitato Scientifico:
                                                                                                                Carlo Fraticelli (Como)
         di Cerveri G.                                                                                          Giovanni Migliarese (Vigevano)
                                                              Zanobio A., Cardullo A., Contini M.,
                                                                                                                Gianluigi Tomaselli (Trviglio)

19       Tracciare la solitudine nel post Sindemia
         di Mencacci C.
                                                              Curia M., Mosca L., Ruffetta C.,
                                                              Stirone V., Percudani M.
                                                                                                                Mario Ballantini (Sondrio)
                                                                                                                Franco Spinogatti (Cremona)
                                                                                                                Gianmarco Giobbio (San Colombano)

RECENSIONI
                                                        72    L’esperienza di una struttura residenziale
                                                              riabilitativa di ASST Lariana in Appiano
                                                                                                                Luisa Aroasio (Voghera)
                                                                                                                Carla Morganti (Milano Niguarda)
                                                              Gentile dedicata ai giovani adulti                Federico Durbano (Melzo)

21       I grandi pensieri vengono dal cuore
         Educare all’ascolto
                                                              Gli interventi e gli esiti
                                                              di Molinari G., Alamia A., Di Noia M.P.,
                                                                                                                Alessandro Grecchi (Milano SS Paolo Carlo)
                                                                                                                Camilla Callegari (Varese)
                                                                                                                Antonio Magnani (Mantova)
         di Giannelli A.                                      Menni A., Pini M., Di Leva A., Brambilla
                                                                                                                Laura Novel (Bergamo)
                                                              M., Casarin N., Cominardi S., Fraticelli C.       Pasquale Campajola (Gallarate)

                                                        80
SEZIONE CLINICO-SCIENTIFICA                                   Nuovi orientamenti della contenzione              Giancarlo Belloni (Legnano)
                                                                                                                Marco Toscano (Garbagnate)

23       Il Progetto innovativo TR65                          fisica nei servizi psichiatrici italiani          Antonio Amatulli (Vimercate)
         Budget di salute dell’ASST Pavia                     crocevia di una rivoluzione silenziosa            Caterina Viganò (Milano FBF Sacco)
         di Abbiati V., Marraffini E.,                        di Nichini C., Alecci E.                          Claudio Mencacci (Milano FBF Sacco)
         Aroasio P.L., Migliarese G., Politi P.                                                                 Emi Bondi (Bergamo)

                                                        91    Insorgenza di disturbi psichiatrici in            Pierluigi Politi (Pavia)

30       Study skills e intervento precoce                    pazienti ospedalizzati per infezione              Emilio Sacchetti (Milano)
         di Amato L., Flauto S., Tirelli V.,                  da SARS COV-2                                     Alberto Giannelli (Milano)
         Meneghelli A., Monzani E.                            di Paletta S., Bonizzoni M., Vercesi M.,          Simone Vender (Varese)
                                                              Grasso F., Bertorello A., Grassi S., Cerveri G.   Antonio Vita (Brescia)

35       Suonare per curare: il gruppo musica
         in riabilitazione psichiatrica
                                                        99    Recovery in psichiatria
                                                              di Vaccaro A.G., Mencacci C.
                                                                                                                Giuseppe Biffi (Milano)
                                                                                                                Massimo Rabboni (Bergamo)
         L’esperienza riabilitativa musical-
                                                                                                                Segreteria di Direzione:
         letteraria nel vivere il tempo “sospeso” del                                                           Silvia Paletta (ASST Lodi)
         primo lockdown                                                                                         Matteo Porcellana (ASST GOM Niguarda)
         di Besana F, D’Amato M., Tanzi A.,             PSICHIATRIA FORENSE                                     Davide La Tegola (ASST Monza)

                                                        115
         Silva A., Rocchetti M., Farinella E.,                La prescrizione farmacologica OFF
         Politi P.                                                                                              Art Director:
                                                              LABEL in psichiatria                              Paperplane snc

46       La personalizzazione della cura                      di Mantovani R. e Mantovani L.
         nella schizofrenia                                                                                     Gli articoli firmati esprimono esclusivamente
         Un caso clinico                                                                                        le opinioni degli autori
                                                        LA RICERCA INFERMIERISTICA
         di Cusi L., Porcellana M., Morganti C.,
                                                        IN SALUTE MENTALE                                                COMUNICAZIONE AI LETTORI
         Percudani M.
                                                        117   L’intelligenza emotiva degli infermieri e         In relazione a quanto stabilisce la Legge 675/1996 si assicura

53       I percorsi dell’urgenza                                                                                che i dati (nome e cognome, qualifica, indirizzo) presenti nel
                                                              la soddisfazione dell’utente nel servizio
         Rilevazione dell’intervento urgente                                                                    nostro archivio sono utilizzati unicamente per l’invio di questo
                                                              psichiatrico di diagnosi e cura
                                                                                                                periodico e di altro materiale inerente alla nostra attività edito-
         psichiatrico presso il DEA del P.O. San              Studio osservazionale                             riale. Chi non fosse d’accordo o volesse comunicare variazioni ai
         Carlo Borromeo nel corso della seconda               di Iacometti G., Parini A.M.,                     dati in nostro possesso può contattare la redazione scrivendo a
         ondata della pandemia da COVID-19                    Frediani G., Moro C.                              info@psichiatriaoggi.it.
         di Grecchi A., Beraldo S., Maresca G.,
         Martini A., Ferrarini F., Fui E.,                                                                      EDITORE:
         Faraci G., Santini A., Petri E.,                                                                       Massimo Rabboni, c/o Dipartimento di Salute Mentale
         Salvaggio F., Tisi G., Gallotti P., Colombo                                                            dell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII Piazza OMS,
         M., Carozzi A., Magnolfi V., Candotti                                                                  1 -24127 Bergamo
         S.,Ranieri R., Sileoni A., Miragoli P.                                                                 Tel. 035 26.63.66 - info@psichiatriaoggi.it
                                                                                                                Registrazione Tribunale Milano n. 627 del 4-10-88
                                                                                                                Pubblicazione semestrale - Distribuita gratuitamente tramite
                                                                                                                internet.

                                                                                                                         Gli Operatori interessati a ricevere
                                                                                                                         comunicazioni sulla pubblicazione
In copertina: Baigneuse ( fragment), Henri Laurens, 1931                                                                   del nuovo numero della rivista
              Collezione Tate Modern
              © Marie-Lan Nguyen / Wikimedia Commons / CC-BY 2.5

                                                                                                                          possono iscriversi alla newsletter
                                                                                                                                 attraverso il sito:
                                                                                                                              www.psichiatriaoggi.it
Recovery in psichiatria                                            di Niguarda prima e S. Paolo poi. Il filo conduttore era
                                                                         sempre la pratica riabilitativa e la costruzione sul piano
      Ascanio G. Vaccaro*, Claudio Mencacci**                            operativo di tecniche e procedure che si dimostravano
                                                                         efficaci ed efficienti (effectiveness-efficacy-efficiency). Sotto
 INTRODUZIONE                                                            il profilo del target, il paziente tipo era rappresentato dallo
 Questo libro rappresenta la summa di un’esperienza                      psicotico cronico e, in particolare, dallo schizofrenico.
 teorica e pratica durata oltre trentacinque anni. I primi               Un altro tratto importante del percorso si è svolto in un
 passi sono stati mossi all’interno di un day hospital, ap-              istituto per pazienti con disabilità intellettive gravi e di-
 partenente all’ex istituzione manicomiale “Paolo Pini”                  sturbi pervasivi dello sviluppo tra cui, in modo specifico,
 di Milano. Erano i primi anni ’80 e da poco era stata                   l’autismo in età adulta. In quegli stessi anni seguivo, in
 approvata la cosiddetta legge Basaglia del 1978. Vi erano               qualità di tutor un progetto sperimentale della regione
 molti dubbi e perplessità su come attuarla e se il coraggioso           Lombardia sull’autismo. Seguivano altri anni in cui mi
 tentativo, per quanto riguarda la branca della medicina,                dedicavo alla Direzione Sanitaria e Direzione del servizio
 che ci vedeva, per una volta all’avanguardia nel mondo,                 di Riabilitazione Psicosociale presso strutture comunita-
 sarebbe esitato nel caos oppure in una nuova concezione                 rie prevalentemente indirizzate al reintegro nel proprio
 e organizzazione che avrebbe funzionato bene.                           ambiente di vita reale di pazienti con psicosi croniche.
     A distanza di oltre quarant’anni si può dire che                        Le procedure proposte e codificate sempre più preci-
 l’esperimento sostanzialmente sia riuscito, anche se                    samente si sviluppavano all’interno della cornice meto-
 non mancano i problemi e punti di vista, anche politici,                dologica cognitivo-comportamentale, arricchendosi però
 fortemente contrastanti. Il concetto di fondo che si è                  di spunti originali e specifici legati ai contesti in cui si
 affermato è che il malato di mente va curato e non in-                  realizzava l’esperienza.
 ternato o istituzionalizzato a vita con una visione, per                    Questo libro rappresenta la sintesi di tale esperienza,
 così dire, “senza speranza”.                                            per tanti versi unica e irripetibile. La volontà che mi ha
     La cura si è basata, e si basa tuttora, sugli interventi            portato ad affrontare questo compito impegnativo e a
 psicofarmacologici, sulla psicoterapia e soprattutto sulla              un tempo ambizioso è stata stimolata dal fatto di non
 riabilitazione psicosociale. Quest’ultimo pilastro della                disperdere tanto prezioso materiale teorico e pratico che
 psichiatria moderna è il vero perno attorno a cui ruotano               si andava accumulando, che aveva inoltre il pregio/difetto
 le possibilità di recupero e di reintegro nella società, con            di nascere in una realtà tutta italiana. Alcuni aspetti di
 tutti i diritti e i doveri connessi, di persone affette da gravi        questa esperienza si prestano a critiche, anche per la chiara
 patologie mentali croniche e disabilitanti.                             scelta di campo, cosa che per altri versi rappresenta un
     Il mio coinvolgimento emotivo, cognitivo e comporta-                punto di forza rispetto a teorizzazione e prassi confusive
 mentale nelle attività ri-abilitative è stato, sin dall’inizio,         o pseudo-eclettiche.
 completo e alimentato da un grande entusiasmo. Allora                       Se vi è un merito nell’aver scritto questo testo, esso
 le procedure e i riferimenti metodologici erano esclusi-                va cercato soprattutto nel tentativo di descrivere chiara-
 vamente di tipo psicodinamico. In seguito, iniziavo una                 mente quello che si fa, chi lo fa, con quali procedure e
 formazione di tipo cognitivo comportamentale per una                    codifiche in processi facilmente intellegibili. Spetterà al
“naturale” propensione verso tecniche e procedure chiare,                lettore, ovviamente, valutare se l’intento corrisponderà
 riproducibili e quindi esportabili (evidence based).                    al risultato. Parafrasando il linguista e opinion leader
     L’esperienza pratica avveniva via via in ambiti territoria-         mondiale Noam Chomsky, l’ignoranza presenta aspetti
 li diversi, in unità operative afferenti agli ospedali milanesi         definibili come problemi e altri come misteri, inten-

                                                                    99                                  Sezione Clinico–Scientifica
dendo con ciò che sui primi possiamo fare almeno delle                    sia sotto l’aspetto naturalistico sia sotto il profilo della
congetture, mentre sui secondi non sappiamo nemmeno                       validità scientifica.
da che parte cominciare. Quando dai misteri si passa ai                      L’approccio epistemologico è un processo complesso
problemi, quindi, si fanno passi in avanti; altri passi sono              di non facile impostazione. L’introduzione del libro
necessari per arrivare al sapere.                                         esplicita chiaramente l’obiettivo di stimolare il lettore a
    La conoscenza dovrebbe basarsi sulla chiarezza de-                    riconsiderare l’approccio epistemologico di base, volto a
scrittiva e, al con- tempo, sulla possibilità di confutare                spiegare i fenomeni della realtà con le classiche categorie
e/o verificare gli assunti teorici di base. Il sapere, se non             di tipo riduzionistico di causa ed effetto.
diventa saper fare, rimane una forma di conoscenza sterile                   Per spiegare i fenomeni complessi è meglio far rife-
e questo risulta ancor più vero se abbiamo a che fare con                 rimento alla logica circolare o sistemica. Ne consegue
la salute nonché il benessere psichico e fisico delle persone.            la necessità, sul piano teorico, di utilizzare l’approccio
    Da bambino, come tanti altri, chiedevo sempre “per-                   multifattoriale e multimodale, nonché sul piano operativo,
ché?”, e non di rado mi capitava di esasperare genitori e                 l’azione coordinata di un’équipe multi disciplinare per
insegnanti con domande insistenti, che frequentemente                     quel che concerne la cura e la riabilitazione di psicopato-
non ottenevano risposte esaustive. Da studente universi-                  logie gravi e croniche di tipo clinico, come la schizofrenia,
tario di medicina, una serie di risposte le ho trovate nella              o dell’età dello sviluppo, come lo spettro autistico. Il libro
scienza, che mi aveva convinto della possibilità di spiegare              contiene anche una descrizione chiara e semplice, pur
tutti i segreti dell’universo, del corpo umano e della mente.             senza abdicare al rigore scientifico, di come impostare
Ho davvero creduto che, almeno sotto il profilo teorico,                  un corso informativo e formativo di parent training,
la scienza fosse in grado di spiegare ogni cosa.                          illustrando e approfondendo i vari temi da trattare. Gli
    È mia convinzione ora, che la scienza possa solo con-                 argomenti affrontati iniziano con la disamina del modello
tribuire, anche se in maniera preponderante, alla cono-                   multimodale e finiscono con la descrizione dettagliata di
scenza e, in particolare, a quella relativa al funzionamento              protocolli di intervento abitativo e riabilitativo.
della mente. Ciò non toglie che esistano altri approcci                      I corsi di parent training associati ai gruppi di social skills
epistemologici che contribuiscono alla conoscenza della                   training si sono dimostrati, in vari studi di meta analisi
realtà in modo esauriente e plausibile. Il punto di forza                 disponibili a livello internazionale, efficaci per ridurre fin
del metodo scientifico resta, però, quello di spiegare                    del 70% le ospedalizzazioni e l’insorgenza di crisi acute,
descrivendo in modo chiaro e intellegibile i fenomeni                     oltre che nel consentire l’utilizzo di posologie ridotte di
osservati; è su questo aspetto che si è focalizzato la mia                psicofarmaci. La riabilitazione non può far a meno di
attenzione e gli sforzi fatti per descrivere perché e come                queste due procedure, se vuole incidere positivamente
devono essere organizzate le procedure riabilitative.                     sulla possibilità di reintegrazione sociale.
Alcuni, o numerosi, concetti qui espressi potrebbero in                      Libertà, autonomia e indipendenza, sono i concetti
tutto o in parte rivelarsi inesatti, ma rimarrà il pregio di              chiave da sviluppare da parte di ogni persona adulta, con
aver cercato la strada della trasparenza e della chiarezza.               o senza psicopatologie di rilievo, rappresentano la finalità
    Sul piano clinico e sotto il profilo riabilitativo e i risul-         della pratica abitativa e riabilitativa indipendentemente
tati di oltre trentacinque anni di lavoro si sono dimostrati              dalle specifiche abilità in questione.
confortanti e validi anche su patologie, per alcuni aspetti                  Questo libro si rivolge a chiunque sia curioso di capire
distanti, come l’autismo, i deficit intellettivi, i disturbi              come funziona la riabilitazione psicosociale, ma anche
di personalità, i disturbi bipolari gravi e la schizofrenia,              a chi vuole approfondire temi quali le abilità sociali e

Psichiatria Oggi XXXIV, 1, 2021                                     100
relazionali, la gestione delle emozioni, la comunicazione,               casi in cui una branca della medicina italiana è diventata
l’assertività e la leadership, l’autostima, il problem solving,          punta di diamante a livello mondiale.
le neuro cognizioni e l’apprendimento. Sono affrontati                      Il processo è stato molto lungo e, per certi versi, non
anche i temi dell’educazione sessuale nel contesto comu-                 è stato ancora completato. In estrema sintesi si è trattato
nitario, tema di difficile gestione, spesso scotomizzato                 di passare dal concetto di custodia, come tipicamente
ossia negato o non visto.                                                avveniva nelle istituzioni manicomiali, a quello di cura,
   L’interlocutore privilegiato però a cui mi rivolgo è lo               che necessariamente doveva avvenire negli ospedali e nei
psichiatra e, ancor più, al direttore sanitario di strutture             servizi dislocati sul territorio.
residenziali e non, in particolare le comunità psichiatriche,               I risultati in termini di cura sono enormemente miglio-
che deve provvedere a organizzare i servizi, i processi e le             rati, confermando che la presa in carico nelle comunità
cure di pazienti altamente problematici. Il libro riporta                è decisamente un approccio più appropriato per la presa
un programma completo di riabilitazione psicosociale,                    in carico e il supporto ai pazienti psichiatrici con gravi
che naturalmente va adattato alla realtà specifica, alle                 disturbi psicotici, in particolare schizofrenici, disturbi
risorse disponibili, ivi comprese le varie figure professionali.         bipolari e/o gravi disturbi di personalità.
Chi desidera avere un programma chiaro, evidence based                      Il passaggio dalla concezione manicomiale alle cure
sull’organizzazione di varie attività di gruppo realmente                e alla presa in carico (cure and care) in particolare nelle
riabilitative fino al raggiungimento del pieno recupero                  comunità ha rivoluzionato l’approccio psichiatrico tradi-
funzionale ( full functional recovery) e compenso clini co,              zionale basato sul modello causale lineare, per approdare
troverà quanto gli serve per avviare ex novo o completare                al modello multifattoriale in termini eziopatogenetici,
programmi già in essere in una struttura residenziale e                  multimodale per quanto riguarda gli interventi e mul-
non tesa al recupero e alla reintegrazione sociale di per-               tidisciplinare per quanto riguarda le figure professionali
sone con disabilità importanti. Il libro però non è stato                coinvolte. Non esiste la causa della schizofrenia, dell’au-
scritto solo per psichiatri e coordinatori di comunità,                  tismo, dei disturbi di personalità. Esistono una serie di
medici generici, psicoterapeuti, psicologi, infermieri,                  fattori di rischio che concorrono a determinare l’evento
assistenti sociali e soprattutto educatori e tecnici della               malattia (in psichiatria si preferisce usare l’eufemismo di-
riabilitazione, ma si rivolge anche al lettore profano che               sturbo), andando a impattare su fattori vulnerabili di tipo
voglia avvicinarsi a temi insoliti ma molto attuali.                     genetico, epigenetico, biologici, psicologici e ambientali.
                                                                            L’istituzione manicomiale non solo non curava e non si
LUNGO PERCORSO PER LA GUARIGIONE                                         curava di correggere questi fattori, ma di fatto li aggravava
IN PSICHIATRIA                                                           ed era esso stesso fattore di cronicizzazione della malattia
Il cammino verso la recovery in psichiatria è iniziato molti             mentale. Esistono ancora nel mondo diverse istituzioni
anni fa con il processo di deistituzionalizzazione, avviato              manicomiali o simil manicomiali, quali i grandi ospedali
con la chiusura dei manicomi in Italia e l’avvio del mo-                 psichiatrici con centinaia e, a volte migliaia di pazienti
dello basato sulle comunità in tutte le regioni d’Italia. Il             psichiatrici, ma la linea tracciata in Italia ha seguaci su
23 dicembre del 1978 la cosiddetta legge Basaglia veniva                 tutto il pianeta, anche in quelli dove non è stata ancora
recepita e inserita nella legge nazionale 180/833. Da allora             attuata la demanicomializzazione come a Cuba e altri
l’Italia si è posta all’avanguardia nel mondo per quanto                 paesi. Molte nazioni, tra cui gli Stati Uniti e altri paesi
riguarda l’organizzazione, i processi, le cure e la presa in             europei, pur non necessariamente legiferando in tal
carico dei pazienti psichiatrici. Si tratta di uno dei pochi             senso, hanno comunque chiuso i manicomi e avviata

                                                                   101                                Sezione Clinico–Scientifica
l’organizzazione territoriale e ospedaliera della psichiatria.             La cognitive behavior therapy (CBT) è il miglior ap-
   Tutto ciò però non è ancora sufficiente e da almeno                  proccio metodologico a tutt’oggi per raggiungere il pieno
un decennio l’obiettivo è diventato la recovery, ma cosa                recupero funzionale. Certi miti di tipo tradizionalistico
vuol dire questo termine che ha diverse traduzioni? Re-                 sostengono che noi non possiamo fare molto per cambiare
covery significa guarigione, ma anche recupero, ripresa                 la disabilità psicotica. In realtà, l’abitudine e gli schemi
o riconquista. La sfida della guarigione è stata accolta                non sono altro che la nostra abilità di esercitare compiti
dagli psichiatri pur con diversi distinguo.                             ripetitivi, come allacciarci le scarpe o lavarci i denti, in
   La guarigione può essere intesa come il pieno recupero               modo sempre più efficiente.
funzionale e non necessariamente l’assenza di qualsiasi                    Un intervento in medicina può dirsi appropriato
sintomo clinico, ed è in questa accezione che sarà utilizzata           se soddisfa i criteri di: efficacia (effectiveness, efficacy),
in questo contesto. Non dobbiamo aver paura di parlare                  efficienza (efficiency), equità (equity) e soddisfa i bisogni
di pieno recupero funzionale ( full functional recovery) e              clinici (clinical needs). L’efficacia nella pratica clinica è
cercare di raggiungere questo obbiettivo quanto meglio                  il grado di miglioramento reale della salute raggiunto
possiamo fare e per quanto è possibile.                                 mediante la scienza e la tecnologia applicata alla salute,
   Nell’ambito della riabilitazione psicosociale si vedono              quando vengono usate nei modi appropriati. L’efficienza
molto spesso applicare le procedure tradizionali, non                   nella pratica clinica è la relazione tra le risorse utilizzate
molto dissimili a dire il vero, da alcuni processi ricreativi o         e gli interventi forniti.
occupazionali praticati anche nelle strutture manicomiali.                 L’equità è la combinazione di risorse limitate con i
   Far disegnare su dei fogli non equivale ad arte terapia,             criteri di giustizia e solidarietà, il miglior uso delle risor-
così come ascoltare musica o suonare uno strumento non                  se, il miglior rapporto costo beneficio, senza favorire il
equivale a musicoterapia. Utilizzare i colori diventa auto-             risparmio economico e il taglio delle prestazioni. I biso-
maticamente cromoterapia e manipolare la sabbia sand                    gni clinici sono soddisfatti nella misura in cui vengono
play therapy, come giocare a calciobalilla diventerebbe                 utilizzati servizi richiesti dai pazienti per raggiungere
calciobalilla terapia, giocare con l’acqua idroterapia e                i più alti gradi di miglioramento inclusa la completa
così via.                                                               guarigione (complete recovery).
   Riflettendoci su potremmo chiederci come mai con                        L’appropriatezza di un intervento dal punto di vista
tutte queste terapie non guarisce nessuno? La sfida della               medico persegue l’obiettivo dell’efficacia nel rispetto
guarigione può essere accettata nella misura in cui si rivo-            dell’autonomia della persona. Le scelte terapeutiche devo-
luziona l’approccio epistemologico dal modello causale                  no essere ispirate da dati scientifici noti e dall’esperienza,
lineare diretto (causa-effetto) al modello multimodale o                tenendo in considerazione l’appropriato uso delle risorse,
sistemico in cui fattori di rischio e di vulnerabilità, ma              sempre perseguendo i benefici del paziente in accordo
anche fattori protettivi agiscono e interagiscono fino                  con il criterio di equità. Occorre pertanto usare corrette
a determinare l’evento malattia o a prevenirlo, prima                   procedure sul piano metodologico e metodi abbastanza
ancora che curarlo.                                                     oggettivi per misurare i risultati, razionalizzando le risorse
   Ancora pochi operatori nell’ambito della riabilita-                  ma non razionandole (medicina basata sulle evidenze).
zione psicosociale sono formati e applicano il modello                     Per raggiungere il pieno recupero funzionale, occorre
multimodale (vulnerability, stressors, social competence,               pertanto adottare un complesso programma riabilitativo
copy and resilience) per via della genesi multifattoriale               di tipo educativo, che si ispiri al modello multimodale
delle psicosi.                                                          e che venga realizzato da un’équipe multidisciplinare

Psichiatria Oggi XXXIV, 1, 2021                                   102
composta in genere da psichiatri, psicoterapeuti, psi-                fare le cose che gli si dicono di fare, entrando così spesso
 cologi, infermieri professionali, educatori, tecnici della            in contrasto o, peggio ancora, in conflitto aperto con i
 riabilitazione e coordinatore.                                        pazienti a loro volta aggressivi o sottomettendo quelli
     Sgombrando il campo da ogni equivoco, le diverse                  più pacifici e remissivi.
 figure professionali si integrano fra di loro, ma non si                  L’équipe multidisciplinare dovrebbe invece agire come
 confondono, ognuno fa il suo mestiere coordinandolo                   un sol uomo, con coerenza educativa e senza generare
 e integrandolo con gli altri interventi. Nell’ambito della            una pericolosa spaccatura tra “buoni” e “cattivi” che, per
 riabilitazione psicosociale, si assiste spesso al fatto che           pazienti già portati alla scissione mentale, rappresenta
 alcune figure professionali invadano il campo di compe-               un pericoloso specchio su cui specchiarsi e peggiorare
 tenza altrui, generando pericolose confusioni.                        il quadro psicotico.
     Se prendiamo come esempio una squadra di calcio                       Per far sì che l’équipe agisca in modo coerente e uni-
 coesa, gli attaccanti fanno goal e i difensori difendono la           tario risulta determinante la formazione sulle strategie
 propria porta; può capitare che in alcuni momenti persino             di risoluzione dei problemi. Occorre altresì studiare e
 il portiere si spinga in avanti per fare goal, ma di regola           padroneggiare le tecniche di apprendimento ben descritte
 ognuno ha un compito e una formazione ben precisa.                    dagli autori d’ispirazione comportamentista.
    Anche i più talentuosi hanno bisogno del resto della                   Bisogna altrettanto conoscere le procedure per svilup-
 squadra per vincere e, se sono in grado di farlo, daranno             pare una buona autostima e il senso di autoefficacia a esso
 un contributo maggiore e più consistente, ma non possono              collegato. Fa parte del percorso formativo la conoscenza
 esimersi dal lavorare in squadra. Bisogna sviluppare la               e la gestione delle emozioni (Intelligenza Emotiva).
 consapevolezza che o si vince tutti o si perde tutti. Nel
 primo caso vincono anche le riserve che sono in panchina              1. Modello multimodale
 o chi non ha dato il contributo più rilevante, nel secondo            Il modello multimodale nasce dalla ipotesi che più
 caso perdono tutti, anche i più talentuosi o chi ricopre              fattori concausali concorrano a determinare disturbi
 un ruolo di maggior prestigio nella squadra.                          mentali complessi quali schizofrenia e altre forme di
    Una squadra è tanto più unita e coesa quanto più                   psicosi cronica.
 condivide la stessa formazione. Bisogna studiare e                        Fattori genetici e ambientali contribuiscono in varia
 approfondire gli stili di comunicazione e relazionali di              misura a influenzare la predisposizione ad ammalarsi
 assertività, passività e aggressività con i rispettivi stili          e l’effettiva realizzazione della patologia psichica e/o
 educativi di autorevolezza o leadership, autoritarismo                mentale. Anche se prendiamo in considerazione, per
 e permissivismo. L’équipe multidisciplinare dev’essere                esempio il deficit intellettivo, vediamo che sono chiamati
 formata per funzionare secondo lo stile della leadership.             in causa fattori ereditari di tipo genetico e alterazioni dello
     Gli operatori si dividono spesso in “buoni” e “cattivi”.          sviluppo embrionale (anomalie cromosomiche) per un
 I primi coincidono con lo stile educativo permissivo,                 totale di circa il 35%, problemi durante la gravidanza e nel
 per i quali tutto è concesso, i pazienti in fondo sono dei            periodo perinatale (infezioni, malnutrizione, prematurità,
 poverini che hanno subito un destino ingrato, in nome                 traumi) che incidono per circa il 10%, infezioni, traumi,
 del quieto vivere gli operatori fanno fare di tutto e di più,         avvelenamenti che si verificano nella 1a e 2a infanzia
 rinunciando di fatto al ruolo educativo. Gli operatori                per circa il 5%, influenze ambientali quali mancanza di
“cattivi” invece sposano in pieno lo stile autoritario per             accudimento e di stimolazioni sociali per circa il 15–20%.
 cui le regole prima di tutto, i pazienti devono obbedire e            Il restante 30–35% resta senza nessi causali attendibili.

                                                                 103                                  Sezione Clinico–Scientifica
Per quanto riguarda la schizofrenia nonostante un                 sciplinare. La composizione e l’integrazione dell’équipe
secolo di intensa ricerca sui fattori eziologici di tipo              appare quindi una necessità, con la finalità di emettere
genetico, ambientale, evolutivo, neurobiologico o psicoso-            una risposta multimodale necessaria per contrastare
ciale, non è stato possibile determinarne la causa, proprio           complesse patologie a eziologia multifattoriale.
perché non esiste un unico fattore causale. Attualmente                  In tutte le patologie prese in esame non si riesce a
l’approccio lineare o causale diretto è stato sostituito              raggiungere la guarigione in senso assoluto, ma si può
da quello multifattoriale, in cui una combinazione di                 influenzarne il decorso fino a raggiungere il pieno re-
più fattori (genetici, neurormonali, psicologici, sociali e           cupero funzionale ( full functional recovery) che, a tutti
ambientali) interagenti tra di loro producono la malattia.            gli effetti può essere considerata la guarigione. I pilastri
    Il modello di riferimento diventa perciò quello siste-            degli interventi terapeutici in ambito psichiatrico sono
mico in cui la causa diventa anche effetto e viceversa,               sostanzialmente tre: la psicofarmacoterapia, la psicoterapia
influenzando e subendo il condizionamento degli altri                 e la riabilitazione/abilitazione psicosociale. Quest’ultimo
fattori coinvolti. Per quanto riguarda la schizofrenia, uno           pilastro, se basato su procedure e metodologie solide e
dei modelli più completi e complessi è stato proposto da              consolidate (evidence based), risulta essere veramente
R.P. Liberman (Wallace et al., 1980; Liberman, 1997),                 efficace in parte nel contrastare la patologia psichica in
chiamando in causa più fattori contemporaneamente                     sé (es. sintomatologia difettuale nella schizofrenia), ma
in varia misura combinati tra di loro. Tra questi i più               ancor di più nel limitare i danni e nell’offrire una valida
importanti sono la vulnerabilità psicobiologica, gli stressor         qualità di vita, al meglio delle possibilità attuali.
ambientali, il deficit di coping e di competenza sociale.                Un lavoro efficace sulla competenza sociale può of-
    Il modello spiega l’insorgenza, il decorso, la prognosi e         frire migliori opportunità di adattamento ambientale
il funzionamento sociale dei principali disturbi mentali              e, in quanto tale, rendere più soddisfacente anche la
come una complessa e reciprocamente condizionante rela-               vita di persone affette da gravi psicopatologie oltre che
zione tra fattori biologici, ambientali e comportamentali.            contrastare la cronicizzazione. Le moderne terapie psi-
    Semplificando, si può dire che la vulnerabilità psicobio-         cofarmacologiche influenzano positivamente i fattori
logica si scompensa in modo psicotico quando gli stressors            relativi alla vulnerabilità psicobiologica. Intervenire sugli
ambientali superano le capacità di fronteggiarli o la                 eventi stressanti di vita quali forme di comunicazione
competenza sociale necessaria per gestirli adeguatamente.             distorte oppure i cosiddetti fattori di emotività espressa
    Come si può notare, si mette in evidenza la “debolezza            nelle famiglie può modificare nettamente il decorso
strutturale” che nell’impatto con alcuni eventi stressanti,           della malattia.
se si superano certi limiti, esita nello scompenso psichico              Numerosissimi studi a livello internazionale hanno
fino a generare un vero e proprio disturbo mentale. Nel               dimostrato la grande utilità di questi interventi per
modello sono altresì enfatizzati i fattori di protezione              prevenire le ricadute, i ricoveri e per favorire inserimenti
quali coping e competenza, ed è proprio su questi fattori             lavorativi riusciti. La sfida raccolta dalla psichiatria moder-
che si può e si deve puntare in un progetto riabilitativo.            na e d’avanguardia è quella di raggiungere la guarigione,
    Risulta del tutto evidente così che nessuna figura                intesa come pieno recupero funzionale, di complesse
professionale sintetizza su di sé tutte le caratteristiche            patologie quali la schizofrenia, il disturbo bipolare e i
necessarie per una risposta complessa come quella richiesta.          disturbi gravi di personalità. A maggior ragione si può
La risposta terapeutica perciò viene affidata a più figure            modificare, talora in modo veramente evidente, l’esito
professionali, integrate fra di loro in un’équipe multidi-            e l’impatto sociale.

Psichiatria Oggi XXXIV, 1, 2021                                 104
Figura 1.1

   Tutto ciò contribuisce a migliorare la qualità della             più in generale, un deficit della capacità di fare ipotesi
vita dei nostri pazienti. La figura 1.1 mostra i fattori su         e inferire su pensieri, emozioni e comportamenti altrui
cui occorre agire per contrastare gli effetti dei disturbi          (Teoria della Mente).
psichici e mentali cronici.                                            Questi possono essere considerati i fattori nucleari della
                                                                    schizofrenia e di altri disturbi psicotici cronici. Spesso
2. Vulnerabilità bio-psico-sociale                                  sono presenti all’esordio del disturbo, ma anche nelle fasi
La vulnerabilità bio-psico-sociale è una predisposizione            prodromiche e tendono a rimanere stabili nel tempo. È
in parte genetica, in parte acquisita fin dai primi anni            proprio su questi fattori nucleari che vanno impostate
di vita per cause organiche e/o psichiche a sviluppare              le attività che realmente vogliono influenzare il decorso
determinate malattie e/o deficit. Alcuni dei meccanismi             della malattia mentale, soprattutto per quanto attiene
compromessi sono l’alterazione della normale reattività             ai disturbi clinici di tipo difettuale (anedonia, asocialità,
fisiologica a stimoli esterni, il deficit del meccanismo            apatia, alogia), ai deficit neurocognitivi, delle abilità di
centrale del filtro nervoso (iperarousal o eccessivo stato          vita quotidiana, delle abilità sociali e relazionali, per
di allerta), la disfunzione dei meccanismi cognitivi di             raggiungere il pieno recupero funzionale.
base quali attenzione, concentrazione, memoria opera-                  Gli interventi psicofarmacologici, se opportunamente
tiva, formazione di concetti, categorizzazione... (Deficit          pensati e integrati con i trattamenti riabilitativi, agiscono
Cognitivi), un Deficit di Coerenza Centrale ossia la                come fattori protettivi altamente efficaci contro la vulne-
difficoltà di cogliere l’insieme e non farsi deviare dai            rabilità psicobiologica. Per contro non insegnano nulla,
dettagli, un disturbo nel processo di percezione, elabora-          ancor più se si tratta di imparare a utilizzare comporta-
zione e soluzione di problemi e delle Funzioni Esecutive            menti più adattativi o a elaborare strategie efficaci per far

                                                              105                                Sezione Clinico–Scientifica
fronte ai problemi della vita. Interventi psicologici, volti              dato che vi è anche un errato sistema di rinforzi sociali.
a potenziare i processi cognitivi di base, possono a loro                La disabilità può essere avversata mediante il sostegno
volta contrastare la vulnerabilità psicobiologica.                        ambientale. Talvolta si agisce cercando di fornire persone
   Attualmente non sono molti i servizi, residenziali e non,              di sostegno e di insegnamento. In altri casi si interviene
che puntano a rendere più solida la struttura cognitiva                   sull’ambiente modificandolo e cercando di renderlo il più
di base con opportuni esercizi e ciò appare sorprendente                  compatibile possibile con le disabilità presenti.
anche in virtù del fatto che la schizofrenia (ma ciò può                     Il supporto individualizzato da parte di un operatore
valere anche per lo spettro autistico o altri deficit intel-              mira sia a modificare in modo sistematico e diretto il com-
lettivi) ha come base sintomatologica proprio i disturbi                  portamento del paziente, sia a supportare e far emergere
cognitivi di attenzione e più in generale di elaborazione                 al meglio le risorse già presenti.
delle informazioni. Se un soggetto è particolarmente                         Se si agisce sul setting, in pratica si interviene sui pro-
predisposto, vari eventi stressanti saranno in grado di                   grammi e sulle risorse ambientali, quali per esempio il
produrre uno scompenso acuto oppure il persistere di                      luogo di lavoro o di studio, di vacanza o di svago, strutture
uno stato di cronicità.                                                   abitative più o meno protette ecc. Un intervento molto
   La vulnerabilità è probabilmente legata ad aspetti                     efficace è quello sulle famiglie ad alta Emotività Espressa
genetici, epigenetici e/o familiari. Esiste per esempio                  (EE). Si tratta di famiglie – come accennato in precedenza
per la schizofrenia una suscettibilità ad ammalarsi della                – dove spesso le modalità relazionali producono scompensi
stessa malattia in circa il 40% dei gemelli omozigoti e                   clinici per ipercriticismo, talvolta violenza verbale e/o
di solo il 10% di quelli dizigoti (APA, DSM-IV, 1994;                    fisica, ipercoinvolgimento emotivo, fusionalità ecc. Tra
Balestrieri et al., 1996). I figli di genitori schizofrenici,             gli stressors ambientali vanno annoverati inoltre la comu-
allevati in famiglie adottive, presentano un’incidenza di                 nicazione deviante e un errato sistema di rinforzi sociali.
malattia significativamente maggiore rispetto a soggetti                     Negli anni ’80 aveva avuto una discreta fortuna il lavoro
di controllo, anch’essi adottati, ma provenienti da fami-                 di ricerca svolto a Palo Alto al Mental Research Institute
glie senza membri schizofrenici. Altri fattori in grado di               (MRI) sul doppio legame patogeno. Sfortunatamente
generare una struttura vulnerabile sono: danni prenatali,                 tale lavoro è poco conosciuto ed utilizzato in ambito
perinatali nonché rapporti disastrosi in ambito familiare.                riabilitativo, mentre è ancora utilizzato nella psicoterapia
                                                                          di tipo sistemico.
3. Stressors ambientali                                                      Relativamente all’errato sistema di rinforzi sociali,
Gli stressors ambientali sono stimoli ed eventi di vita insoliti          infine, deve essere evidenziato il fatto che spesso in fami-
o comuni in grado di alterare l’equilibrio e l’omeostasi di               glia, ma anche nella società allargata vengono rinforzati,
una persona, generando reazioni fisiche, emotive, cognitive               se non addirittura esaltati, comportamenti improntati
e comportamentali adeguate o esagerate in eccesso o in                    all’egoismo e all’aggressività. L’errato sistema di rinforzi
difetto. Possono essere per esempio problemi economici,                   sociali può incrementare comportamenti disadattativi,
lavorativi, affettivi, famiglie ad alta Emotività Espressa,               disfunzionali e anche palesemente patologici.
cioè con ipercoinvolgimento, ipercriticismo, eccessiva
emotività oppure con codici di comunicazione patogeni,                   4. Deficit di competenza sociale, di coping e di resilienza
cioè in grado di scatenare reazioni abnormi quali agita-                 Il coping è la capacità di fronteggiare le varie situazioni e
zione psicomotoria, aggressività auto ed etero diretta.                  problemi che la vita ci propone. Un eventuale deficit può
   Per quanto riguarda gli elementi ambientali va ricor-                 riguardare gli atti comuni della vita quotidiana o anche

Psichiatria Oggi XXXIV, 1, 2021                                    106
quelli della vita sociale e relazionale. Vi sono deficit di             concordano. Gli esseri umani sono esseri intelligenti,
previsione, nel risolvere problemi o anche solo nel far                 hanno memoria, emozioni, creatività e quant’altro per
fronte a atti e fatti di routine.                                       cui la risposta agli eventi di vita o agli stimoli stressanti
   La competenza sociale, il coping e la resilienza sono                non può essere ridotta a quella di una sbarra di ferro,
fattori di protezione rispetto alla vulnerabilità e agli                di alluminio o di altra fattura. La resilienza in ambito
eventi stressanti in grado di rivelarne la fragilità. Una               psichico è pertanto la capacità di diventare migliori in
persona con buona competenza utilizza le proprie abilità                occasione di eventi avversi di vita.
emotive, fisiche, cognitive, comportamentali e sociali per                 Come si può diventare migliori se subiamo un evento
vivere, crescere e avere un ruolo sociale nella comunità.               che si presenta con caratteristiche avverse, dolorose, che
   Per fronteggiare adeguatamente le fonti di stress                    percepiamo con sofferenza? In genere si diventa migliori
della vita quotidiana occorre possedere buone abilità di                se la risposta all’evento consiste in un apprendimento
problem solving, capacità di coinvolgersi con gli altri in              e, ancor più, in una maturazione. Abbiamo imparato
rapporti di tipo affettivo, ma anche di tipo strumentale e              a camminare o a sciare cadendo, abbiamo imparato la
talvolta opportunistici. Le strategie di coping permettono              nostra lingua madre o altre lingue commettendo una
di soddisfare sia i bisogni materiali che quelli affettivi e            marea di errori e di strafalcioni, abbiamo imparato a
sociali, raccogliendo le sfide e risolvendo i problemi che              guidare mezzi di locomozione commettendo una serie
la vita ci pone.                                                        di errori e spesso facendo incidenti stradali. In pratica
   Qualunque sia il quadro psicopatologico, le strategie                ogni evento avverso può essere utilizzato per crescere,
di coping sono in grado di ridurre lo stress relativo alle              maturare o in subordine almeno imparare qualcosa dalla
condizioni lavorative, a quelle sociali e in generale a quelle          vita. In pratica possiamo dire che tutto ciò che non ti
che si originano nell’impatto con la vita quotidiana.                   ammazza può renderti più forte (“what doesn’t kill you,
   Le menomazioni psichiatriche determinano limita-                     makes you stronger”).
zioni funzionali, compromettendo l’abilità di emettere                     La figura 1.2 mostra un complesso schema ripreso e
determinati comportamenti. Le disabilità che ne deri-                   rielaborato da quello proposto da Liberman negli anni
vano pregiudicano un corretto funzionamento sociale,                   ’80 (Wallace et al., 1980, Liberman, 1997). Si tratta di
familiare e lavorativo.                                                 un tentativo di addentrarsi in quella “scatola nera” che i
   Coping, competenza sociale e resilienza rappresentano                primi comportamentisti — a onor del vero in nome del
la sfida su cui costruire un solido e completo percorso                 rigore scientifico — rifiutavano di esaminare.
riabilitativo e abilitativo.                                               Partiamo dallo schema sociale. Più elementi concor-
   La resilienza in ingegneria e in fisica indica la capacità           rono alla formazione dello schema sociale, che rappre-
di un materiale di resistere per esempio a un urto (si usa              senta la traccia mnestica di esperienze pregresse con cui
un apposito pendolo per valutare la resilienza) assorbendo              affrontiamo la nostra socialità. Si tratta di un sistema
l’energia che può essere rilasciata in misura variabile dopo            più o meno flessibile, a seconda dell’elasticità personale,
la deformazione. Resilienza non è sinonimo di resistenza;               legato ad un complesso fenomeno di interazione tra la
il materiale resiliente non si oppone o contrasta l’urto                realtà esterna e le nostre capacità di percepirla, elaborarla
finché non si spezza, ma lo ammortizza e lo assorbe, in                 e viverne l’esperienza come prototipo mnestico aperto a
virtù delle proprietà elastiche della struttura.                        ulteriori evoluzioni.
   In ambito psichico la resilienza ha acquisito un si-                    Ovviamente esistono schemi sociali ben riusciti e
gnificato ancora diverso, anche se non tutti gli studiosi               altri che non lo sono affatto. Una volta trasformati in

                                                                 107                                 Sezione Clinico–Scientifica
prototipi mnestici, vengono emessi in modo automatico.                       La formazione di concetti e la categorizzazione com-
Naturalmente esistono sia schemi sociali funzionali che                   pletano le funzioni psicobiologiche di base, alle quali
disfunzionali. Questi ultimi sono correggibili, essendo                   si sommeranno i processi sociali cognitivi. Tra questi
legati all’apprendimento, salvo che non debordino dal                     ultimi vanno annoverati le opinioni e le convinzioni, il
range di oscillazione potenziale fissato dal proprio co-                  pensiero astratto, la formazione di ipotesi, l’inferenza sul
dice genetico. Il punto di partenza degli stimoli e delle                 pensiero altrui, gli stili e i ruoli sociali, la pianificazione
informazioni in entrata è rappresentato dall’ambiente                     dei comportamenti e il metapensiero.
circostante e dagli antecedenti del comportamento sociale,                   Le funzioni psicobiologiche di base rappresentano i
cui segue la formazione di un “percetto”, ossia una sorta                 mattoni di partenza dei complessi processi cognitivi che
di raffigurazione mentale interna della realtà esterna.                   portano alla formazione degli schemi sociali, ai quali
   Il “percetto” viene messo a confronto con le tracce                    concorrono i processi sociali, cognitivi e, in particolare,
di memoria a breve e a lungo termine. Il tutto avviene                    quelli che vanno sotto il nome di teoria della mente
grazie ai processi di attenzione, concentrazione, memoria                 (Baron Cohen et al., 1985; Baron Cohen, 1991).
operativa (una specie di estensione temporale delle prime
due), memoria a breve e a lungo termine, oltre ad altri                     Concorrono inoltre alla formazione dello schema
processi mnemonici.                                                       sociale l’autostima e il senso di autoefficacia, il coping, la

 Figura 1.2

   Il complesso schema raffigurato rappresenta l’insieme dei processi mentali che portano alla competenza sociale, vale a dire al
   fattore protettivo per eccellenza rispetto alle disabilità sociali. Al centro vi è lo schema sociale, frutto delle esperienze di vita
   e dell’interazione tra le funzioni psicobiologiche di base, i processi sociali cognitivi, l’autoefficacia, il coping e le abilità di
   problem solving. In alto vi sono gli antecedenti del comportamento sociale e gli stimoli ambientali in entrata. In basso vi sono
   le conseguenze del comportamento e i rinforzi. Sulla base di questo costrutto schematico sono stati impostati i protocolli dei
   gruppi riabilitativi

Psichiatria Oggi XXXIV, 1, 2021                                     108
resilienza e le abilità di problem solving. L’autoefficacia          danti i gruppi abilitativi e riabilitativi. In particolare,
riguarda la registrazione che facciamo delle esperienze              tra gli elementi strategici riabilitativi da cui non si può
pregresse, a seconda del successo o meno con cui queste              prescindere vi è il ricupero cognitivo (cognitive remedia-
vengono immagazzinate nella nostra memoria. Gli ele-                 tion), riguardante soprattutto i processi di attenzione,
menti da cui non può prescindere il senso di autoefficacia           di concentrazione e di memoria operativa. Non vi può
sono: l’identificazione corretta delle situazioni e degli            essere infatti alcuna relazione o apprendimento senza
attori coinvolti, la stima di sé, l’emissione di comporta-           i processi di attenzione condivisa, che a tutti gli effetti
menti efficaci e il successo sociale che ne deriva.                  possono essere considerati i mattoni costitutivi della
   Il coping è rappresentato dagli sforzi sul piano cogni-           riabilitazione psichiatrica.
tivo, emotivo e comportamentale con cui cerchiamo di                    A tutt’oggi purtroppo sono pochissimi i servizi ter-
affrontare le varie situazioni problematiche o meno che              ritoriali che puntano sulla riabilitazione di tali processi
la vita ci presenta. La resilienza è la capacità di maturare         cognitivi di base, cui andrebbero aggiunti esercizi analoghi
e apprendere dagli eventi avversi di vita.                           per la percezione, la memoria, la formazione di concetti
   La capacità di risolvere i problemi (problem solving) è           e la categorizzazione. Qualcosa del genere è presente
data innanzitutto dall’abilità di identificare il problema           nell’IPT di H.D. Brenner et al. (1994) dell’Università
stesso e gli obiettivi che ci poniamo per risolverlo. Segue          di Berna (CH).
l’abilità di elaborazione che comprende il generare più                 Un’altra colonna portante del complesso processo
alternative e valutarne le conseguenze, associato alle pro-          riabilitativo irrinunciabile è rappresentata dal training di
cedure atte a raggiungere gli obiettivi. L’ultimo passaggio          abilità sociali (social skills training) e di comunicazione.
è legato all’abilità di risposta con l’utilizzo al meglio di         Nei vari ambiti psichiatrici in cui si pratica la riabili-
abilità verbali e non, del momento giusto (timing) e dei             tazione in Italia, raramente sono presenti i training di
contenuti.                                                           abilità sociali.
   Il perno attorno al quale ruotano i processi cognitivi è             Molto spesso si improvvisano attività, sostanzialmente
rappresentato dagli schemi sociali, che sono il prodotto             ricreative e socializzanti frutto dell’improvvisazione e
di esperienze e apprendimenti, ovvero tracce mnestiche               qualche volta dell’onda modaiola, ben lontani comunque
modificabili con nuove esperienze e apprendimenti.                   da quelli che dovrebbero essere i training strutturati di
   Lo schema sociale, l’autoefficacia, il coping, la resi-           abilità sociali.
lienza e le abilità di problem solving confluiscono nella               Occorre infatti distinguere le attività di gruppo
competenza sociale, che produce la risposta sul piano                aspecifiche, che coinvolgono i pazienti in attività di
comportamentale, oltre che cognitivo, emotivo e somatico.            socializzazione, dai metodi che utilizzano in modo siste-
All’emissione della risposta, seguono le contingenze di              matico le tecniche dell’apprendimento con un approccio
rinforzo sociale e le conseguenze del comportamento.                 strutturato per insegnare e allenare, anche nei contesti
L’autoefficacia (Bandura, 1996) si combina con il coping,            di vita reale, le abilità sociali.
la resilienza e le abilità di problem solving (D’Zurilla,               Pochi training sono ben organizzati e centrati sul mi-
Goldfried, 1974) per dare origine alla competenza sociale,           glioramento delle funzioni esecutive, compreso il problem
che è il modo con cui si gestiscono i problemi sociali               solving e le capacità relative alla cosiddetta teoria della
(Wallace et al., 1980; Liberman, 1997).                              mente, elementi essenziali di un training sulle abilità
   In questo schema sono presenti alcuni degli obiettivi             sociali. Se non si incide infine sull’implementazione
riabilitativi, che saranno approfonditi nei capitoli riguar-         della competenza sociale e sulle risposte ambientali,

                                                               109                                Sezione Clinico–Scientifica
intese come contingenze di rinforzo, ben difficilmente                i fattori protettivi di coping e competenza sociale.
modificheremo stili di comunicazione e comportamenti                      È noto che sofisticati interventi di tipo cognitivo-
disfunzionali, come solo un buon programma di riabili-                comportamentale, sviluppati solo all’interno dei centri
tazione psicosociale può fare.                                        dove si effettua la riabilitazione, sostanzialmente falli-
                                                                      scono, poiché l’apprendimento di abilità risulta limitato
5. Modello psicoeducativo                                             a tali contesti, senza che avvenga la generalizzazione
In ambito educativo, abilitativo e riabilitativo si fa spesso         nei contesti di vita reale del paziente. Il miglior modo
riferimento a un metodo psicoeducativo. Sgombriamo                    per condividere e generalizzare i risultati ottenuti nelle
subito il campo da ogni equivoco: esiste il metodo                    residenze riabilitative è quello di fare dei corsi di parent
cognitivo-comportamentale, a cui fanno riferimento                    training, che non sono una terapia della famiglia, ma dei
prassi e programmi, mentre non esiste alcun metodo                    corsi informativi e formativi di teorie e prassi consolidate.
psicoeducativo.                                                           La progettazione terapeutica e riabilitativa deve comun-
   La psicoeducazione è una prassi fatta di interventi                que tenere conto della necessità di intervenire sull’ambiente,
psicologici e sociali. Questi interventi sono di gran lunga           sulle persone e sulla vita sociale reale dei soggetti affetti da
predominanti nella maggioranza dei disturbi mentali                   malattie mentali e, come conseguenza di ciò, disabili. Il
gravi. Il modello psicoeducativo nasce anzitutto a sup-               programma strutturato per la riabilitazione del paziente
porto delle famiglie, fino al loro pieno coinvolgimento               schizofrenico, denominato “Terapia Psicologica Integrata”
nei programmi e nella prassi riabilitativa (parent training).         (Brenner et al., 1994), è uno dei più complessi e sofisticati
   Quando si parla di intervento psicoeducativo, in                   interventi di tipo psicoeducativo. Il programma, come
genere si fa riferimento al fatto che il destinatario                 altri simili, ha come riferimento teorico il modello stress,
dell’intervento non è soltanto il paziente, ma anche il               vulnerabilità e competenza sociale.
suo contesto relazionale, sociale e ambientale. Occorre di               Tutti i programmi di tipo educativo che si rifanno a
fatto migliorarne l’adattamento, cioè — nell’accezione                tale modello, di stretta osservanza cognitivo-comporta-
darwiniana del termine — il reciproco condizionamento                 mentale, mirano al controllo dei fattori stressanti della
tra l’uomo e l’ambiente.                                              vita che influiscono sulla vulnerabilità bio-psico-sociale
   Bisogna avere anche una visione molecolare e, quindi,              o a migliorare i fattori protettivi, tra cui quelli idonei
parcellare delle abilità su cui puntare, ma tenere presente           a modificare positivamente i processi di adattamento
anche quella molare o complessa, che sola può portare                 familiare, in grado a loro volta di condizionare il decorso
all’incremento del benessere e migliorare la qualità                  della malattia stessa.
della vita. I repertori sociali del paziente vengono spesso               I programmi psicoeducativi o psicosociali, storicamente,
scomposti in parti più semplici per poter procedere con               hanno sin dall’inizio dimostrato di essere in grado di
gli interventi molecolari; in seguito vengono ricomposti              prevenire le recidive, i ricoveri ospedalieri e di permettere
gradualmente e progressivamente nella loro complessità.               l’utilizzo di dosaggi più bassi di psicofarmaci. Quest’ultimo
   L’area applicativa degli interventi include la famiglia            punto è molto importante, perché genera ricadute positive
e tutto il mondo sociale in cui è inserito il paziente. Gli           su vari aspetti cognitivi, tra cui quelli responsabili della
interventi, come anticipato nel capitolo sul modello                  cosiddetta sintomatologia negativa iatrogena e di minori
multimodale, sono volti a influenzare la vulnerabilità                capacità di apprendimento. Più recentemente, lo sviluppo
bio-psico-sociale, gli eventi stressanti della vita – com-            di tali programmi ha portato a incidere positivamente
presa l’alta emotività espressa di tipo familiare – nonché            sulla qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari.

Psichiatria Oggi XXXIV, 1, 2021                                 110
In sintesi, i punti cardine su cui vanno indirizzati gli           una parte informativa di circa dieci/dodici incontri con
sforzi degli interventi psicoeducativi sono: la vulnerabi-            gruppi di cinque o sei famiglie. Il tema di ogni incontro
lità bio-psico-sociale, gli eventi stressanti, le abilità per         è sviluppato dall’esperto di turno, psichiatra, psicologo,
fronteggiare adeguatamente i problemi che la vita ci pone             educatore... (trainer).
e la competenza sociale.                                                 Al corso informativo possono partecipare anche le
   Molto spesso i programmi psicoeducativi sono integrati             altre figure professionali dell’équipe multidisciplinare,
con terapie farmacologiche. Lo psichiatra che gestisce                facendo in modo però che non sovrastino numericamente
la terapia è chiamato a pensare a come porre la psico-                i familiari, a cui va data la precedenza. La partecipazione
farmacoterapia al servizio degli interventi riabilitativi,            contemporanea di familiari e operatori rende più fluidi i
mettere cioè il paziente nella migliore delle condizioni              rapporti tra di loro, permette di condividere le procedure
per apprendere e maturare, anche a scapito della non                  in una sorta di formazione in service e rafforza la possibi-
piena risoluzione di alcuni sintomi. Molti psicofarmaci               lità di generalizzare gli apprendimenti acquisiti presso le
utilizzati in psichiatria e in neuropsichiatria presenta-             strutture riabilitative e che, spesso, lì rimangono confinati.
no, fra gli altri, un potente effetto sedativo e possono                  Il primo tema da trattare, a cura dello psichiatra, è il
indurre disturbi cognitivi vari su memoria, attenzione                modello multimodale, con accenni di psicopatologia e
e concentrazione ecc., rendendo con ciò problematico e                psicofarmacologia. Seguono temi, a cura degli psicologi
ancora più arduo il pieno recupero funzionale.                        quali assertività, apprendimento, gestione dell’aggressi-
   Un ultimo punto, che ci preme sottolineare, è che                  vità e problem solving. Si prosegue con gli interventi di
avere una rete di supporto sociale equivale ad avere un               Psichiatria Forense di tipo civile e penale. Si completa il
paracadute, soprattutto in caso di crisi acuta o di grave             corso con l’illustrazione di come si costruisce il Progetto
scompenso clinico. Permeare il territorio di possibili                Riabilitativo personalizzato, le procedure specifiche delle
punti di riferimento che vadano oltre le possibilità della            tecniche utilizzate e dei gruppi riabilitativi strutturati
famiglia significa poter contare su ancore di salvezza e              per la sua realizzazione.
sicurezza. L’esistenza di una rete di relazioni sociali, so-              I termini tecnici e il linguaggio scientifico sono sem-
prattutto se – almeno in parte – coinvolte nel progetto               plificati al massimo, anche se non sempre ciò è possibile
psicoeducativo, può rendere decisamente migliore la                   per non snaturare il rigore concettuale, obiettivo — ov-
qualità della vita di pazienti affetti da gravi patologie             viamente – non subordinato rispetto al comunicare
mentali, promuoverne il benessere psicofisico e ridurre               in forma semplice e comprensibile. Durante il corso è
il disagio psicologico.                                               opportuno che i relatori si rendano disponibili a spiegare
                                                                      e ad approfondire in modo chiaro i temi trattati.
6. Corso di parent training                                               I temi del corso rappresentano il corpo teorico e
La riabilitazione mediante le procedure psicoeducative,               pratico, minimo essenziale per formare adeguatamente
talvolta altamente sofisticate, pur nella loro semplicità             operatori e familiari alla condivisione delle procedure
corrono il rischio di rimanere entro l’ambito specialistico           psicoeducative. La finalità del corso di parent training è
dove nascono e vengono realizzate, se non si ha cura di               quella di privilegiare alleanza terapeutica e partnership
coinvolgere i familiari e in genere tutte le persone che              con i familiari, indipendentemente da chi sa fare di più
svolgono qualche ruolo relazionale di rilievo nella vita              e meglio, nell’esclusivo interesse delle persone affette da
reale dei pazienti con disabilità psichiche.                          malattie mentali gravi e fortemente invalidanti.
   Il corso di parent training può essere impostato con

                                                                111                                 Sezione Clinico–Scientifica
Puoi anche leggere