Migrazioni e sviluppo: vulnerabilità e potenzialità - Cnr

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Migrazioni e sviluppo: vulnerabilità e potenzialità - Cnr
Migrazioni e sviluppo: vulnerabilità e
potenzialità
Andrea Di Vecchia, Lorenzo Genesio
Istituto di Biometeorologia, Consiglio Nazionale della Ricerca
Maurizio Bacci, Valentina Sorbi e Vieri Tarchiani
Fondazione per il Clima e la Sostenibilità

INTRODUZIONE
Nell’attuale scenario geopolitico internazionale,                      isole Canarie, prima dell’approdo sulle coste
l’apertura delle frontiere e la formazione di                          spagnole.
blocchi commerciali per lo sviluppo del libero                         La questione principale consiste nello stabilire se
scambio risultano dei fenomeni fortemente                              tale fenomeno risulti gestibile con politiche di
correlati ad un potenziale aumento della                               contenimento tramite la chiusura delle frontiere
mobilità e della circolazione di uomini che, a                         e/o con leggi restrittive e limitanti l’ingresso di
prescindere dalle condizioni socio-economiche di                       cittadini extracomunitari1 o se esso rappresenti
partenza e dalle motivazioni individuali e                             un indicatore d’allerta di dinamiche che, se non
collettive, sono protesi a spostarsi verso zone                        controllate, potrebbero causare un impatto
caratterizzate da un più elevato potenziale di                         destabilizzante sui sistemi socio-economici
ascesa sociale.                                                        europei.
Sebbene i primi migranti clandestini, provenienti                      La questione del popolamento rappresenta un
dall’Africa sub-sahariana e diretti verso le coste                     soggetto centrale nelle politiche di cooperazione
dell’Europa meridionale, abbiano iniziato a                            internazionale che, per risultare efficaci, non
circolare una quindicina d’anni fa, il fenomeno è                      possono eludere le sinergie fra la forte crescita e
andato consolidandosi visibilmente solo negli                          redistribuzione della popolazione, lo sviluppo di
ultimi cinque anni. È in questo periodo che si                         reti e i poli urbani, la mobilità all’interno dei
decreta il definitivo passaggio dell’Italia da                         singoli paesi, dell’intera regione e le migrazioni
paese d’emigrazione a paese d’immigrazione                             internazionali. Per definire scenari di riferimento
(Fall, 2004).                                                          funzionali all’elaborazione di strategie
Negli ultimi anni, le politiche di gestione dei                        appropriate per uno sviluppo sostenibile è
flussi migratori, che hanno progressivamente                           necessario che la comprensione dell’impatto
spostato le tappe intermedie e finali per                              antropico sulle risorse territoriali e dei fenomeni
l’approdo in Europa, sembrano trovare difficoltà                       migratori sulle dinamiche di sviluppo assuma
crescenti: in particolare, si sono delineate nuove                     una visione a 10-20 anni.
rotte che, partendo dal Senegal e dalla                                Il presente studio ha quindi cercato di
Mauritania, arrivano a toccare Tenerife nelle                          identificare:

1 Ci si riferisce qui, alla tanto discussa legge Bossi-Fini nel caso   novembre 2003.
italiano, alla nuova legge francese del ministro Nicolas Sarkozy del

                                                                                                                         1
Migrazioni e sviluppo: vulnerabilità e potenzialità - Cnr
•   Le regioni africane prioritarie per una             che, se potenziata attraverso interventi mirati
    politica delle migrazioni. Nell’Africa sub-         nel settore primario e politiche agricole
    sahariana ed in particolare nell’Africa             appropriate, potrebbe parzialmente
    occidentale, la crescita demografica e le           alleggerire il divario fra l’offerta disponibile
    previsioni future lasciano presagire che            di risorse naturali per il sostentamento della
    l’emigrazione continuerà a rappresentare            popolazione e la domanda alimentare di
    uno strumento di primaria importanza per le         quest’ultima.
    strategie di sicurezza economica ed             •   I fattori di causa e di sensibilità delle zone
    alimentare delle popolazioni e per il               vulnerabili e/o dei poli di sviluppo. Il
    mantenimento di un equilibrio socio-                presente esercizio si propone di identificare
    demografico e politico-economico della              le zone più vulnerabili della regione
    regione.                                            saheliana sotto il profilo produttivo-
•   I fattori condizionanti e le dinamiche di uno       ambientale, di individuarne le potenzialità in
    sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile       termini di risorse naturali e le condizioni per
    dell’Africa occidentale è condizionato              una riduzione della vulnerabilità al fine di
    principalmente dall’evoluzione del rapporto         valutare le capacità d’assorbimento dell’area
    dialettico fra la pressione antropica e le          in rapporto alla crescente pressione
    risorse naturali. Nel sistema Africa                antropica.
    occidentale, il Sahel rappresenta un’area

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Migrazioni e sviluppo: vulnerabilità e potenzialità - Cnr
Figura 1 - Distribuzione della popolazione
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AFRICA SUB-SAHARIANA E MIGRAZIONI

Popolazione e macrosistemi                                           popolazione attorno ad una serie di poli urbani
La popolazione dell’Africa sub-sahariana, che                        caratterizzati da vaste aree ad alta densità di
nel 2000 ha raggiunto i 620 milioni d’abitanti,                      popolazione. Al contrario, il macrosistema che
si può suddividere in tre grandi macrosistemi                        riunisce l’Africa centrale ed australe si connota
(Fig. 1 – “Total population in Sub-Saharan                           per una bassa densità di popolazione distribuita
Africa”): l’Africa occidentale, l’Africa orientale e                 su poli di limitata estensione ed isolati tra di
l’Africa centrale ed australe, con le prime due                      loro.
macroregioni che assorbono oltre il 70% della

Tabella 1 – Popolazione (in milioni d’abitanti) (FAO, 2005)

                                                    1990                   2000                   Tasso Crescita (%)
Africa Sub-Sahariana                               477,3                   620,0                            30
Africa Australe2                                    71,0                    90,1                            27
Africa Centrale                                     63,4                    82,0                            29
Africa Occidentale                                 175,1                   230,3                            32
Africa Orientale                                   167,8                   217,7                            30

A causa di fenomeni storici, geo-fisici e socio-                     alto, pari al 32% su base decennale (1990-
economici, questi macrosistemi risultano                             2000), risultando in media più densamente
fondamentalmente isolati non solo rispetto                           popolata rispetto alle altre macroregioni.
all’esterno, ma anche nelle interrelazioni interne                   L’andamento e le previsioni demografiche
dovute allo sviluppo di microsistemi scarsamente                     nell’Africa occidentale lasciano presagire che la
comunicanti fra loro. Al contrario, l’Africa                         popolazione potrebbe decuplicare in un secolo,
occidentale rappresenta un’eccezione, poiché                         passando da poco più di 60 milioni d’abitanti
questa macroregione può essere identificata                          nel 1950, ad oltre 400 milioni d’abitanti nel
come un unico e complesso grande sistema al                          20303 (United Nations, 2003) Ipotesi che è
cui interno, con articolazioni diverse e dinamiche                   confermata dal Direttore del Segretariato del
proprie, coabitano ed interagiscono numerosi                         Club del Sahel e dell’Africa occidentale, M.
nuclei di popolamento distribuiti in modo                            Normand Lauzon, che sostiene: “uno degli
continuo sull’intera area.                                           interrogativi centrali per lo sviluppo socio
E’ importante rilevare come il 30% della                             economico dell’Africa occidentale nei prossimi
popolazione dell’intera Africa Sub-Sahariana si                      anni è stabilire come vivranno i circa 440 milioni
concentri in Africa occidentale, regione che ha                      d’abitanti che popoleranno l’area da qui al
registrato il tasso d’incremento demografico più                     2030” (CEDEAO, 2005). Tali cifre traducono

2 Nel totale non é inclusa la popolazione della Repubblica del Sud   dovrebbe essere pari a 438.506.000 abitanti, mentre nel 2050 è
Africa.                                                              prevista una popolazione pari a 586.989.000 (United Nations,
3 In base alle proiezioni dei tassi di fertilità, mortalità e        2003).
migrazione, nel 2030, la popolazione dell’Africa occidentale

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Figura 2 – Rotte migrazione
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Figura 3 – Sistemi produttivi
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una crescita – e di conseguenza una pressione                         occidentale che, oltre ad essere maggiormente
antropica sulle risorse territoriali – senza                          popolata, ha sempre registrato dei tassi
precedenti, che presuppone degli sforzi immensi                       d’inurbamento più elevati 4 (BAD-OCDE,1992).
da parte dell’intero sistema regionale per gestire                    Nel terzo macrosistema, che riunisce l’Africa
ed assicurare un futuro ed uno sviluppo                               centrale ed australe, mancano a livello
sostenibile a queste popolazioni.                                     complessivo delle importanti aree ad alta densità
Le capitali amministrative ed economiche -in                          di popolazione – eccezion fatta per il Sud Africa
particolare Dakar, Bamako, Cotonou, Lagos,                            - e si registrano dei tassi di crescita inferiori alle
Accra ed Abidjan- convogliano un’alta                                 altre macroregioni.
concentrazione di popolazione dell’ordine di                          L’Africa occidentale registra un tasso di
grandezza di milioni d’abitanti. Intorno ad esse                      sottonutrizione inferiore a molte altre regioni del
si sono sviluppate aree ad alta densità di                            mondo ed anche alle altre macroregioni
popolazione (>100 ab/Km2) che interessano a                           africane. Nel rapporto SOFI 2005 (The State of
sud, lungo la costa del Golfo di Guinea, il                           Food Insecurity in the World 2005, Eradicating
Ghana, il Togo, il Benin e la regione del Biafra                      world hunger – key to achieving the millenium
in Nigeria e a nord, la zona nei pressi di Kano.                      Development Goals), la FAO stima che nel 2000
Di contro, si possono trovare anche ampie                             la percentuale della popolazione sottonutrita
regioni rurali, specialmente in Burkina Faso,                         dell’Africa occidentale corrispondeva al 16%:
Senegal, Niger e Nigeria, con una densità della                       una cifra che si è ridotta di 5 punti rispetto al
popolazione che supera i 50 ab/Km2.                                   1990 e che si traduce in un indicatore positivo
In Africa orientale s’incontrano due sottosistemi                     se confrontata con le percentuali delle altre
importanti sviluppatisi intorno all’altopiano                         macroregioni africane mai scese al di sotto del
etiopico e alla regione dei Grandi laghi, con una                     40%. Al contrario, nelle stime relative allo
densità di popolazione relativamente alta ma                          sviluppo umano e al reddito pro-capite molti
separati da vaste regioni scarsamente popolate e                      paesi della regione, come tanti altri del resto
da elementi morfologici che hanno impedito lo                         dell’Africa sub-sahariana, si collocano nelle
sviluppo di forti interazioni e di una fluida                         ultime dieci posizioni (UNDP, 2005).
mobilità. La densità media della popolazione
risulta più bassa rispetto a quella dell’Africa

Tabella 2 – Popolazione sottonutrita (% della popolazione) (FAO, 2005)

                                                             1990                            2000
Africa Sub-Sahariana                                           36                              33
Africa Australe                                                48                              40
Africa Centrale                                                36                              55
Africa Occidentale                                             21                              16
Africa Orientale                                               46                              40

4   Nel 1990 il tasso d’inurbamento dell’Africa occidentale era del   44%, contro il 30% registrato dall’Africa orientale.

                                                                                                                             7
Figura 4 – Vulnerabilità produttiva
Migrazioni e rotte                                     caratterizzate da una rete omogenea di strade di
L’odierna emigrazione dall’Africa sub-sahariana        buona qualità che assicurano un’elevata mobilità
presenta caratteristiche nuove rispetto a quella       all’interno della regione, agevolando i flussi
degli anni Settanta ed Ottanta, fortemente             commerciali e più di recente quelli migratori
condizionata dal rapporto privilegiato con i           clandestini.
tradizionali paesi europei di riferimento – le ex      Questo risultato deriva dal fatto che le vie di
madrepatrie Francia, Gran Bretagna, Portogallo         transito interne all’Africa occidentale sono nel
e Belgio - e dall’esistenza di reti familiari e        loro complesso ad alta percorribilità (strade
sociali d’accoglienza. Oggi, le dinamiche              asfaltate), offrono un buon grado di sicurezza
migratorie dipendono sempre meno da                    grazie al controllo da parte delle Autorità e
riferimenti predeterminati e dai paesi di              presentano frontiere regolarmente transitabili.
accoglienza definiti dal passato storico coloniale.    Ciò si è verificato in larga parte anche grazie
Esse si manifestano secondo percorsi non lineari       alle politiche adottate dalla Comunità Economica
e non più in accordo con la logica di strategia        dell’Africa Occidentale (CEDEAO) che sta
familiare, approdando in paesi mediterranei nel        ponendo le basi per una facile circolazione, non
passato estranei all’emigrazione e                     solo dal punto di vista economico-commerciale,
all’insediamento di numerosi gruppi etnici             ma anche da quello della mobilità umana.
africani.                                              Proprio per questo, l’Africa occidentale
Le difficoltà di comunicazione tra i diversi           rappresenta un importante bacino di transito e di
macrosistemi rendono l’emigrazione dall’Africa         migrazione sia in entrata che in uscita. Queste
Sub-Sahariana verso l’Europa un fenomeno               caratteristiche fanno confluire i principali flussi
complesso che incoraggia politiche di gestione         migratori del continente verso l’Africa
dei flussi migratori. Il tasso di crescita della       occidentale, da cui vengono poi smistati
popolazione dell’Africa Sub-Sahariana indica, in       attraverso le piste trans-sahariane. Il deserto del
prima approssimazione, che nel 2010 almeno             Sahara, pur separando le due macroregioni e
150 milioni di persone raggiungeranno un’età           rendendo difficoltose le comunicazioni, ha
tale da predisporle all’emigrazione come               permesso di creare importanti interrelazioni
possibile alternativa per migliorare le proprie        economiche e culturali consentendo da sempre la
condizioni di vita e che quindi, il numero dei         circolazione di beni e persone.
migranti potrebbe raggiungere una dimensione           I flussi migratori clandestini provenienti
ben superiore a quella attuale (World Bank,            dall’Africa occidentale e diretti sulle coste
2002).                                                 dell’Europa meridionale hanno tradizionalmente
Nel processo di gestione e controllo dei flussi        seguito due vie preferenziali entrambe passanti
migratori, un ruolo fondamentale viene giocato         per il nord Africa: la prima rotta attraversa
dall’Africa occidentale che è progressivamente         Algeria, Libia o Tunisia per approdare sulle coste
divenuta un bacino di generazione ed un’area di        siciliane; la seconda pista passa dal Marocco e
transito di migranti provenienti dalle regioni         sfocia sulle coste spagnole. La clandestinità del
limitrofe a causa di due fattori: in primo luogo,      fenomeno e la necessità di evitare i controlli di
per la scarsa accessibilità delle coste                frontiera hanno reso insicure le piste trans-
mediterranee attraverso la parte orientale del         Sahariane nonostante queste siano battute da
continente (Sudan e Ciad) dovuta a ragioni             tempo. Inoltre la pressione esercitata dal governo
d’insicurezza e a forti limiti della rete viaria; in   italiano e spagnolo, su quelli rispettivamente di
secondo luogo, per la parallela facilità di            Tunisia, Libia e Marocco, ha determinato un
movimento all’interno dell’Africa occidentale.         inasprimento dei controlli di frontiera. La ricerca
L’accessibilità delle vie di comunicazione e di        di rotte alternative, facilitata dalla buona
transito è stata classificata (figura 2 –              percorribilità della rete regionale, ha portato allo
“Praticabilità delle rotte migratorie”) secondo tre    sviluppo di nuovi percorsi, come quelli marini
fattori: la tipologia di strada, la sicurezza e il     che diramandosi dall’unica via transhariana ad
contesto politico-istituzionale. Le principali rotte   alta percorribilità – identificata dalla strada
di comunicazione, evidenziano l’esistenza di due       costiera fra la Mauritania e il Marocco
regioni relativamente collegate fra loro, il Nord      recentemente asfaltata – s’indirizzano verso le
Africa e l’Africa occidentale, entrambe                isole Canarie (Tenerife).

                                                                                                         9
Il porto mauritano di Nouadhibou, dopo la                               Senegal, prima da Saint Luis, da Dakar e poi
fortificazione da parte del governo spagnolo e la                       anche dalla Petite Côte. Si può facilmente
militarizzazione assicurata dalle Autorità                              prevedere che anche queste rotte saranno
marocchine delle enclaves di Ceuta e Melilla, è                         sempre più controllate, soprattutto in seguito agli
diventato uno dei principali punti d’imbarco. I                         accordi in corso di ratifica tra Senegal e
pescatori ed i piccoli contrabbandieri della zona                       Spagna. È importante osservare come i governi
si sono rapidamente trasformati in passeurs ed                          europei stiano progressivamente estendendo la
intorno alla città sono sorti spontaneamente degli                      pressione diplomatica su paesi sempre più
accampamenti di migranti che attendono                                  lontani dai propri confini geografici: l’Europa sta
l’imbarco per le Canarie. Tuttavia, l’irrigidimento                     cercando di trasformare l’Africa del nord e
dei controlli della polizia mauritana in seguito                        saheliana in una zona cuscinetto per rallentare i
alle pressioni che il governo spagnolo ha                               flussi di migranti clandestini. La conseguenza è
esercitato anche su quello maritano per ridurre il                      che l’Africa occidentale, bacino di transito e di
flusso dei migranti clandestini sta provocando                          ricezione dei flussi migratori africani, sta
l’apertura di nuove vie marittime sempre più                            assumendo sempre più la dimensione di un cul
pericolose5.                                                            de sac da cui uscire diventa sempre più costoso,
Nell’ultimo anno le imbarcazioni cariche di                             rischioso e difficile.
clandestini hanno cominciato a partire dal

L’AFRICA OCCIDENTALE COME REGIONE STRATEGICA

Per quel che riguarda i percorsi seguiti dai                                 sosterrebbe il passaggio d’ingenti quantità
migranti nella loro risalita verso l’Europa, l’Africa                        di migranti;
occidentale svolge un ruolo centrale per tutte le                       •    La possibilità d’accesso all’Europa, grazie
altre macroregioni africane, rappresentando                                  alle numerose rotte via terra che
un’area di transito obbligata per:                                           attraversano il deserto del Sahara e, più di
•     La facilità d’accesso via mare, grazie ai                              recente, via mare con percorsi suscettibili a
      porti sul Golfo di Guinea e sull’Atlantico                             rapide variazioni;
      lungo le rotte commerciali fra Europa, Africa                     •    La componente di migranti che si genera
      e Medio Oriente o via terra, attraverso il                             nella regione creando efficaci reti di
      Camerun ed il Ciad;                                                    passaggio che favoriscono la mobilità
•     La facilità di spostamento al suo interno,                             proveniente dalle altre regioni africane.
      grazie all’esistenza di una rete viaria di                        L’Africa occidentale rappresenta quindi l’area
      buona qualità che si articola in due direttrici                   strategica del continente per quanto riguarda la
      parallele est-ovest, la prima lungo la costa e                    definizione di politiche migratorie in termini di
      la seconda nel Sahel ed in una serie di assi                      contenimento e di prevenzione. Da questa
      sud-nord che creano un reticolo efficiente;                       regione passa e continuerà a passare il flusso
•     L’elevata difficoltà di transito verso nord                       dei migranti che, se assumerà i livelli quantitativi
      attraverso il Ciad ed il Sudan, a causa della                     previsti, potrebbe trasformarsi in un serio
      scarsa sicurezza e della limitata praticabilità                   problema per la stabilità della regione e,
      della rete viaria che, comunque, non                              indirettamente, per l’Europa.

5 Secondo i quotidiani locali ed internazionali, dall’inizio del 2006   Niébé Ba, 2006; Chérif Faye, 2006; El Hadji Guisse, 2006; Mika
sono sbarcati circa 10.000 immigrati nella sola Tenerife (Toni          Lom, 2006; Jean-Pierre Perrin, 2006).
Fontana, 2006; Syfia, 2006; Ibrahima Khalil Wade, 2006; Samba

10
Il fenomeno migratorio in Africa occidentale,                         d’interrelazioni commerciali e culturali, hanno
diverso da quello delle altre regioni perché non                      fatto propri i meccanismi che oggi consentono di
correlato a fenomeni localizzati di tipo espulsivo                    diffondere i fermenti di una mobilità altamente
(guerre civili, carestie, livelli estremi di povertà e                dinamica: un potenziale substrato per
sottonutrizione), potrebbe trasformarsi in un                         l’attuazione di politiche appropriate.
fenomeno quantitativamente importante per la                          Tuttavia negli ultimi dieci anni, i paesi della costa
dimensione della popolazione coinvolta. Infatti,                      sono stati afflitti, tranne alcune eccezioni, da una
dal 1990 al 2000, la popolazione dell’Africa                          forte instabilità politico-istituzionale che spesso è
occidentale è aumentata di 50 milioni d’abitanti                      esplosa in guerre civili, destabilizzando il
che nel 2010 raggiungeranno la fascia d’età                           sistema regionale. Il caso della Costa d’Avorio è
ottimale per entrare nei circuiti migratori (FAO,                     risultato uno dei più gravi in quanto, oltre ad
2005).                                                                aver chiuso le proprie frontiere bloccando la
L’Africa occidentale è una macroregione con                           mobilità dal Mali e dal Burkina Faso, ha per la
radicate organizzazioni interstatali politiche ed                     prima volta sollevato la questione
economiche ed è composta di nazioni provenienti                       dell’appartenenza ad un’identità nazionale
da un percorso storico condiviso. Le popolazioni                      dipendente dall’origine etnica, trasformando
della regione, abituate ad un vivace sistema                          quindi la mobilità in emigrazione.

L’AFRICA OCCIDENTALE E IL SAHEL

Mobilità e migrazioni6                                                In Africa occidentale, tale trasformazione ha
Nel periodo coloniale successivo alla prima                           avuto un impatto ritardato a causa della
guerra mondiale ha avuto inizio il processo di                        permanenza di un’imponente e capillare entità
trasformazione e di modernizzazione del                               amministrativa, l’Africa Occidentale Francese
continente africano secondo il tradizionale                           (AOF) (Fig. 3, “Africa coloniale nel 1930” in:
schema di stato-nazione occidentale sia per                           Mbokolo, 2004) e della successiva creazione di
quanto riguarda il consolidamento delle frontiere                     un ambiente politico omogeneo che ha
e dei confini fisici, sia dal punto di vista del                      mantenuto fino agli anni Sessanta e Settanta un
modello istituzionale, burocratico ed                                 senso d’appartenenza ad un sistema politico-
amministrativo tipico delle potenze coloniali                         culturale comune, favorendo di conseguenza il
(Calchi Novati, 1993). Il modello di stato-                           processo di mobilità interna mantenutosi sotto
nazione è stato importato ed imposto dalle                            tale logica fino agli anni Novanta.
potenze coloniali all’intero continente,                              Storicamente, la crescita demografica dell’Africa
sovrapponendosi a quello tradizionale                                 occidentale è correlata ad una redistribuzione
preesistente, legato storicamente alle aree di                        della popolazione che tendenzialmente si è
influenza di natura etnica e tribale e                                spostata dalle zone saheliane verso le zone
condizionato dall’apparire di frontiere e di                          costiere (mobilità regionale). Rispetto alle savane
lingue amministrative diverse (inglese, francese,                     del nord, le zone forestali costiere hanno
portoghese) che hanno influenzato la                                  generalmente conosciuto una crescita
trasformazione della mobilità interna regionale                       demografica molto più rapida, poiché in queste
(Sivini, 2006).                                                       aree l’introduzione delle coltivazioni di prodotti

6 La mobilità si può definire come ogni tipo di spostamento           nello spostamento di un individuo da un paese ad un altro,
all’interno di un’area omogenea dal punto di vista socio-politico e   implicando un cambiamento di residenza di 6 mesi ed oltre e/o il
giuridico-amministrativo. Il fenomeno migratorio, invece, consiste    trasferimento permanente della dimora principale.

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agricoli commerciabili sui mercati internazionali                 rappresentavano un’altissima percentuale di
(come caffè, cacao, tè e cotone, i cosiddetti cash                mobilità regionale, la Costa d’Avorio è stato il
crops) ha fortemente contribuito al popolamento                   solo paese ad accogliere un numero
e allo sviluppo urbano della zona costiera (BAD-                  relativamente alto d’immigranti provenienti dai
OCDE, 1992). In generale, la crescita                             paesi limitrofi e dal resto dell’Africa
demografica è stata caratterizzata da un                          (INSAH/CILSS 2000; Ouédraogo, 2002).
movimento d’espansione dei môles7 di                              Da quest’analisi risulta che tutti i paesi della
popolamento presenti in fase pre-coloniale e                      regione erano interessati da flussi migratori,
ancora caratterizzanti la distribuzione della                     anche se presentavano –eccezione fatta per la
popolazione regionale al momento                                  Costa d’Avorio- dei saldi negativi: ciò significa
dell’indipendenza.                                                che in un dato paese, il flusso di emigranti era
Lo sviluppo delle grandi piantagioni, delle culture               numericamente maggiore del flusso
commerciali e dei centri portuali, nati grazie                    d’immigranti. Nella dinamica dei movimenti
all’intensificazione degli scambi commerciali in                  circolari, c’è da notare inoltre, che a dispetto del
epoca coloniale, ha giocato un ruolo                              prolungamento e della durata di residenza nel
determinante nel processo di ristrutturazione del                 paese d’accoglienza, l’intensità delle migrazioni
popolamento regionale, stimolando la                              di rientro restava relativamente forte (Traoré S. e
popolazione a migrare verso le aree rurali e                      Bocquier P., 2000).
commerciali bisognose di mano d’opera e
provocando un fenomeno nuovo: l’affermazione
di migrazioni individuali rispetto a quelle                       L’urbanizzazione
verificatesi in passato in cui a spostarsi erano                  I centri urbani hanno catalizzato una parte
gruppi interi (BAD-OCDE, 1992).                                   consistente della popolazione regionale: il tasso
È soprattutto nell’area francofona dell’Africa                    di popolazione totale residente negli agglomerati
occidentale che la strategia familiare, tipica del                con più di 5.000 abitanti è passato da una
mondo rurale, si è strutturata intorno all’assunto                media del 15% nel 1960 al 44% nel 1990, con
della minimizzazione del rischio, creando                         un tasso medio di crescita annuale pari al 6,5%,
dinamiche complesse basate sulla mobilità verso                   contro l’1,5% della popolazione rurale (BAD-
le aree urbane, gli altri paesi della regione ed i                OCDE, 1992). Nel suo complesso, l’Africa
paesi europei di riferimento coloniale. Non a                     occidentale rimane caratterizzata da grandi
caso l’atlante REMUOA (INSAH/CILSS, 2000),                        disparità nazionali in rapporto al tasso
in riferimento ai dati sulle migrazioni fra il 1988               d’urbanizzazione che nel 1960 corrispondeva a
e il 1992, evidenzia come i sette paesi della                     meno del 10% in Gambia, Mali, Niger e Ciad, e
regione siano stati interessati da una notevole                   a circa il 30% in Senegal; nel 1990, questi stessi
mobilità in uscita. Nel loro complesso, i rischi                  tassi oscillavano da meno del 20% in Niger e in
per i migranti risultavano ridotti, poiché gli                    Gambia a poco più del 50% in Costa d’Avorio e
spostamenti avvenivano all’interno di circuiti                    in Nigeria. Tuttavia negli ultimi anni, si è avuto
tradizionalmente consolidati che sfociavano su                    un’accelerazione dello sviluppo in termini di
delle reti familiari e sociali d’accoglienza.                     popolazione ed estensione dei centri economici
                                                                  principali.
Una considerazione particolare è da dedicare
alla Costa d’Avorio che, fino alla crisi del 2000,                Lo sviluppo dei centri urbani si è concentrato
è stato il paese più interessato dal fenomeno                     maggiormente intorno alle capitali, grazie
migratorio, data la sua implicazione in circa la                  innanzi tutto alla valorizzazione della
metà degli spostamenti regionali, sia come paese                  dimensione amministrativa e successivamente al
di partenza (emigrazione), sia come paese                         potenziamento produttivo ed economico. La
d’arrivo (immigrazione). Infatti, anche se gli                    recente trasformazione del mondo urbano ha
spostamenti registrati con il Burkina (40% dei                    provocato un cambiamento nel rapporto con il
flussi) e con il Mali (12% dei flussi)                            mondo rurale che ha perso la funzione di
                                                                  supporto in caso di crisi. Sta emergendo un

7 Viene qui mantenuto il termine francese môle per indicare il    popolazione e che si differenza da pôle (polo) per il fatto di non
concetto di spazio geografico che presenta una forte densità di   essere organizzato intorno ad un centro chiaramente identificabile.

12
modello economico che estende la sua influenza          impossibilità d’inserimento – eccezion fatta per il
sull’area circostante (nel caso di Dakar di oltre       Senegal - nei circuiti commerciali marittimi ha
100 km) e che diventa funzionale alla crescita e        comportato che lo sviluppo economico si basasse
allo sviluppo della città, poiché il consolidarsi del   sulle uniche risorse presenti nel territorio
piccolo commercio e la nascita di nuovi bisogni         regionale: la terra e la mano d’opera garantita
spingono sempre di più la popolazione a                 dalla crescita demografica.
cercare la propria fonte di reddito nell’economia       Tuttavia la regione, non essendo omogenea in
urbana piuttosto che in quella rurale. In tutti i       termini di potenzialità, di distribuzione della
paesi dell’Africa occidentale, tranne che in            popolazione e di sistemi produttivi, richiede uno
Nigeria, si è formato un principale centro              sforzo d’analisi per interpretare i nuovi fattori di
urbano che negli ultimi anni è cresciuto molto          crisi che stanno emergendo. La migrazione
rapidamente in termini di popolazione,                  proveniente da quest’area, per esempio, non
coniugando modelli sociali diversi permettendo          dipende più esclusivamente da tensioni sociali o
da un lato, di muoversi su un livello                   dall’instabilità politico-istituzionale, ma dalla
internazionale tecnologicamente avanzato (reti          scarsa capacità del sistema di rispondere alle
WIFI, accesso via internet ai servizi finanziari e      aspettative della popolazione, soprattutto di
moltiplicazione degli istituti bancari) e dall’altro,   quella giovanile protesa all’inserimento attivo nel
di spostarsi su un livello intermedio che facilita le   mercato del lavoro.
comunicazioni fra le comunità di villaggio e il
tessuto urbano (telefono cellulare ed espansione        Il Sahel, rappresentando una zona di
degli sportelli Western Union che assicurano il         convergenza di fenomeni inediti, acquisisce di
trasferimento delle rimesse).                           conseguenza una centralità peculiare per
                                                        l’attuazione di una politica di stabilità sul medio
All’interno della regione, si possono                   periodo in Africa occidentale. Infatti,
raggruppare due principali sotto reti urbane che        considerando che una solida ripresa economica
interessano la fascia saheliana e i paesi della         dei paesi del Golfo di Guinea non avverrà tanto
costa. La prima di queste, si sviluppa da Dakar         rapidamente, Il Sahel – da cui proviene la
fino a Kano passando per Bamako, Bobo-                  maggior parte della migrazione strutturale non
Dioulasso, Ouagadougou, Niamey, e Sokoto                legata a fattori contingenti, quali guerre civili,
mentre la seconda si estende da Abidjan a               etc. – si trova direttamente implicato a ricercare
Douala, passando per Accra, Lomé, Cotonou et            modelli sostenibili per coniugare sviluppo e
Port- Harcourt (BAD-OCDE,1992).                         pressione antropica.

Il Sahel                                                Mondo rurale e sicurezza alimentare
Se l’Africa occidentale identifica l’area strategica    Il Sahel è sempre stato considerato una regione
per una politica tendente a coniugare sviluppo          relativamente omogenea dal punto di vista
ed emigrazione, il Sahel, al suo interno,               climatico-ambientale, agro-produttivo (risorse
rappresenta un blocco omogeneo e stabile che            territoriali) ed economico. Un’affermazione che
avendo assicurato, attraverso un buon grado di          se da un lato può essere rappresentativa del
mobilità, la mano d’opera necessaria per la             sistema rurale degli anni Ottanta, dall’altra
crescita dei sistemi urbani e per lo sviluppo           nasconde le profonde contraddizioni e
agricolo delle aree meno popolate nei paesi             disomogeneità consolidatesi nel tempo.
costieri, vede oggi tale mobilità trasformarsi in
migrazione clandestina.                                 L’aggiornamento delle analisi è reso più
                                                        complesso dalla difficoltà di abbandonare il
Il Sahel si trova quindi a svolgere una doppia          modello rappresentativo del mondo rurale
missione: stabilizzare la regione al fine di            saheliano fortemente influenzato dalle ripetute
assicurare un contesto politicamente appropriato        carestie abbattutesi sulla regione e
a strategie di lungo periodo e mettere in opera         dall’immaginario collettivo della società civile
politiche efficaci di sviluppo per contrastare la       europea mobilitata in seguito alla carestia del
spinta all’emigrazione.                                 1983-84 che portò per la prima volta la
La mancanza d’importanti giacimenti in termini          Cooperazione italiana ad intervenire nella
di risorse naturali estrattive e la grave               regione.

                                                                                                        13
Durante il periodo delle grandi carestie, il Sahel      sta facendo emergere un nuovo modello di
– strutturalmente carente di risorse naturali che       proprietario terriero disposto ad investire
fin dai tempi coloniali hanno favorito la               nell’acquisto di terreni mettendoli a frutto con
conservazione piuttosto che l’innovazione               colture da reddito non tradizionali. Si tratta, per
produttiva del settore agricolo- ha conosciuto il       esempio, delle piantagioni d’Acacia Seyal per la
consolidamento di un modello di sviluppo basato         produzione di gomma arabica in Niger o dei
su un equilibrio precario, ma possibile, fra la         produttori agricoli della regione Fatick in
gestione delle risorse territoriali e la sicurezza      Senegal.
alimentare. Il sistema rurale, particolarmente          Tale trasformazione sta favorendo principalmente
stabile dal punto di vista “culturale”, si è quindi     coloro che nel sistema urbano dispongono di
consolidato intorno a strategie contadine volte         risorse finanziarie da investire in attività
all’autosufficienza alimentare del nucleo               commerciali ed in altri settori agro-
familiare e basate sul principio fondante della         imprenditoriali. Ma se, da un lato, tale processo
minimizzazione del rischio.                             rende possibile l’innovazione e l’intensificazione
Le crisi alimentari dovute ad anni siccitosi hanno      produttiva in agricoltura, dall’altro, potrebbe
oltremodo consolidato la visione di un modello          generare una nuova categoria - per ora molto
di sviluppo autarchico, sia a livello delle politiche   limitata - di salariati agricoli senza terra.
interne sia nell’ambito dell’aiuto pubblico             L’accelerazione dello sviluppo agricolo, resa
internazionale, generando un sistema di                 possibile da questa trasformazione, comporta
organizzazioni come il CILSS ed il                      quindi dei rischi importanti dal punto di vista
corrispondente Club du Sahel inclini a far              dell’impatto del “fenomeno migratorio”, dato che
coincidere lo stereotipo di paysan con quello di        in ambiente rurale non si registra alcun segno di
contadino dedito esclusivamente a colture               riduzione del tasso di crescita della popolazione.
cerealicole e semplificando di conseguenza le           Questi processi stanno portando alla revisione
diverse strategie per la sicurezza alimentare           della legislazione in materia di proprietà privata,
adottate a livello regionale.                           favorendone l’affermazione di principio a
Al contrario, i cambiamenti nell’economia rurale,       scapito del diritto all’uso delle risorse territoriali.
seppur con lentezza e difficoltà, sono andati           Al contempo nei paesi limitrofi alla regione
ugualmente maturando grazie all’impatto di              saheliana sono emersi altri fenomeni -quali la
fenomeni che sono emersi e si sono consolidati          crescita della popolazione, l’involuzione della
chiaramente negli ultimi dieci anni, fra cui è          pubblica amministrazione, la conseguente
opportuno ricordare:                                    instabilità socio-politica, la caduta dei prezzi
La trasformazione del settore pastorale dovuta al       delle materie prime correlate ai continui i
trasferimento di proprietà del bestiame, dai            cambiamenti climatici- che hanno radicalmente
pastori a commercianti e funzionari, in seguito al      modificato il quadro di riferimento regionale
crollo dei prezzi durante gli anni siccitosi;           rendendo inadeguato il tradizionale modello
                                                        interpretativo.
L’introduzione di codici rurali che ammettevano
forme di proprietà della terra attraverso la            È interessante osservare come il CILSS e la
creazione di frutteti e d’aziende incentrate            comunità internazionale abbiano riconosciuto
intorno a produzioni commerciali (gomma                 solo di recente che il bilancio cerealicolo della
arabica, arachide, sesamo ecc.) da parte di             regione, il rapporto cioè tra la produzione e il
funzionari e piccoli imprenditori;                      fabbisogno pro capite, non sia l’unico fattore
                                                        indicativo e determinante di possibili crisi e che
Un commercio regionale sempre più libero e              per questo debba essere integrato con i risultati
capace di operare a livello di mercato                  delle altre produzioni agro-pastorali (OCSE-
(regionale);                                            SWAC Secretariat, 2005).
L’intervento della Banca Mondiale nel settore del       Tuttavia, una rivisitazione del modello produttivo
cotone che spostando sul produttore il rischio, lo      e la caratterizzazione della regione secondo
ha al contempo responsabilizzato nelle scelte           criteri più rappresentativi sono emerse verso la
produttive.                                             fine degli anni Novanta grazie alle analisi del
Parallelamente lo sviluppo del sistema urbano e         World Food Programme e a quelle successive
il dinamismo del sistema economico regionale,           del CILSS (Di Vecchia A. et al., 2001).

14
L’elemento innovativo di tali studi è l’adozione                  stata quasi nella norma, all’inizio del 2001 il
di un approccio che ha iniziato a separare il                     governo annunciò lo stato di emergenza per una
sistema di produzione urbano da quello rurale e                   crisi alimentare che rischiava di affliggere più di
ad articolare quest’ultimo in sottosistemi                        un milione di persone (FEWS NET, 2001). La
produttivi diversi e diversificati secondo                        peculiarità risiedeva nel fatto che lo stato
dinamiche peculiari (Fig. 3 – “Sistemi                            d’allerta fu annunciato dopo un primo bilancio
produttivi”).                                                     alimentare in leggero deficit, anche se il governo
                                                                  era assolutamente in grado di far fronte a
                                                                  potenziali crisi con gli stock cerealicoli e con il
Le nuove crisi                                                    commercio regionale. Non furono dunque
Gli anni Novanta, caratterizzati da un tasso di                   fenomeni biofisici a far paventare la crisi al
piovosità piuttosto regolare e da raccolti                        governo burkinabé, ma l’inasprirsi, nell’autunno
mediamente abbondanti, avevano permesso di                        2000, delle tensioni in Costa d’Avorio in cui
relativizzare la questione della sicurezza                        vivevano o migravano stagionalmente milioni di
alimentare ad aree strutturalmente critiche o a                   burkinabé.
fenomeni congiunturali gestibili grazie al                        Situazioni simili si sono verificate in Niger, dopo
dinamismo commerciale della regione. A partire                    il rientro dei migranti dalla Libia, ed in Ciad
dal 2000, invece, nonostante le annate abbiano                    dove le popolazioni locali hanno conosciuto la
mantenuto in media la stessa produzione agro-                     destabilizzazione del proprio sistema, senza
pastorale, si sono susseguite una seria di crisi                  poter tuttavia beneficiare dell’aiuto
alimentari dovute a fenomeni diversi che                          internazionale a causa della dimensione critica
evidenziano la scarsa capacità del sistema                        assunta dai profughi del Darfur. Anche in questa
regionale di sostenere una pressione antropica                    occasione le Autorità competenti cercarono di
sempre crescente.                                                 risolvere il problema scegliendo di sottostimare le
Con la campagna agricola 2000-01, in Burkina                      produzioni agricole piuttosto che far emergere
Faso si verificò una situazione apparentemente                    fenomeni estranei alla dimensione biofisica.
paradossale per cui, nonostante la stagione fosse

                  Causa                                     Impatto                                     Effetto
Cavallette 2004                            Riduzione della disponibilità di            Riduzione dei prezzi del bestiame e
                                           foraggio per il bestiame.                   peggioramento delle ragioni di
                                                                                       scambio cereale/bestiame
Siccità 2004                               Riduzione della disponibilità di            Abbassamento dei prezzi del bestiame
                                           foraggio per il bestiame.                   e deterioramento delle ragioni di
                                                                                       scambio cereale/bestiame
                                           Riduzione della produzione di cereali       Restrizione delle esportazioni dai paesi
                                           nei paesi d’approvvigionamento del          limitrofi (Nigeria, Burkina Faso e Mali)
                                           Niger*.
Restrizione delle esportazioni dai paesi   Deficit cerealicolo.                        Innalzamento dei prezzi cerealicoli e
limitrofi (Nigeria, Burkina Faso e Mali)                                               peggioramento delle ragioni di
                                                                                       scambio cereale/bestiame

Enfasi dei media                           Mancata immissione sul mercato degli        Innalzamento dei prezzi del cereale e
                                           stock commerciali.                          peggioramento delle ragioni di
                                                                                       scambio cereale/bestiame
Mancato coordinamento degli                Frammentazione degli aiuti umanitari.       Riduzione dell’impatto degli aiuti
interventi

* Il Niger è strutturalmente deficitario di circa il 10% dei bisogni cerealicoli, pertanto l’approvvigionamento è normalmente
garantito dagli scambi con la Nigeria, il Mali e il Burkina Faso.

                                                                                                                            15
L’infestazione di cavallette del 2004 è stata la        per il Niger, come per il resto del Sahel,
peggiore degli ultimi 15 anni in tutta l’Africa         un’annata medio-buona. Il fattore scatenante la
settentrionale e occidentale. L’invasione delle         crisi è stato determinato dal sistema di scambio
cavallette ha avuto un impatto devastante nelle         commerciale della regione che ha provocato
aree pastorali, specialmente in Mauritania in cui       l’ascesa dei prezzi cerealicoli, fomentata inoltre
si sono soffermate più a lungo, ma anche in             dalla pressione dei media (USAID, 2005; FAO,
Senegal, Mali e Niger. Durante la stagione              GIEWS Global Watch, 2005). Tale dinamica si
agricola, quando la transumanza dovrebbe                è innestata su un livello di vulnerabilità delle
interessare i pascoli del nord, i pastori hanno         popolazioni delle zone agro-pastorali già
dovuto anticipare gli spostamenti verso sud             elevato, generando un ulteriore deterioramento
facendo scoppiare conflitti per l’accesso               del tasso di scambio cereale/bestiame e una
all’acqua ed alla terra. In altri casi, a causa         minor flessibilità del sistema incapace di
della mancanza di pascolo, il bestiame è stato          rispondere alla domanda di una popolazione
venduto a prezzi bassissimi. Gli effetti                crescente in modo discontinuo.
dell’invasione delle cavallette si sono fatti sentire   Inoltre, negli ultimi anni alcuni paesi della costa
fino all’autunno 2005 (FAO, 2005).                      sono stati afflitti da crisi politico-istituzionali
Allo stesso modo, la crisi del Niger del 2005 è         spesso sfociate in guerre civili che hanno
stata una crisi annunciata, non causata dalla           destabilizzato il sistema regionale, come nel
scarsità di piogge, ma da un mercato cerealicolo        caso della Costa d’Avorio. Infatti, la migrazione
regionale incapace di tenere il passo con la            stagionale o permanente in questo paese
domanda e di trasportare le merci con l’efficace        stabilizzava dal punto di vista demografico ed
rapidità ottenuta durante gli anni Novanta.             economico il Mali e il Burkina Faso. Il drastico
La crisi del Niger nel 2005 è stata una delle più       arresto del fenomeno migratorio in Costa
complesse ed anche delle più enfatizzate dai            d’Avorio ha portato questi due paesi a dover
media degli ultimi anni. Cause ed effetti della         gestire una più elevata pressione umana ed
crisi sono schematizzati nella tabella alla pagina      affrontare la riduzione delle rimesse.
precedente.                                             In tale contesto, un’offerta potenziale di mobilità
Come evidenziato dallo schema, la crisi                 si confronta con una domanda istituzionale che
nigerina non si può annoverare fra le classiche         si è di gran lunga ridotta sia in Europa che negli
crisi alimentari generate da fattori biofisici,         stessi paesi africani, provocando un notevole
poiché in questo caso i fattori esogeni sono            cambiamento del fenomeno migratorio che
risultati molto più determinanti di quelli              mantiene il suo valore in termini di strategia di
endogeni. La stagione agricola precedente,              sicurezza economica ed alimentare per una
nonostante l’invasione di cavallette, si era            popolazione che è occupata nel settore primario
mantenuta nella media ed il 2005 si prefigurava         per 3-4 mesi l’anno.

16
VULNERABILITÀ E DINAMICHE

La vulnerabilità                                                 problematiche da analizzare. In particolare, la
“La sicurezza alimentare esiste quando un                        scala temporale porta a considerare la sicurezza
individuo, in qualsiasi momento, può accedere                    alimentare in funzione dei fattori congiunturali di
fisicamente, socialmente ed economicamente ad                    crisi o di quelli strutturali di povertà. La sicurezza
un regime alimentare sufficiente, sicuro e                       alimentare rappresenta un ambiente di
nutritivo, rispondendo ai suoi fabbisogni dietetici              riferimento caratterizzante, in termini statici o
e alle sue preferenze alimentari per una vita                    dinamici, i fenomeni che vi si sviluppano.
sana ed attiva” (FAO, 1996). Seguendo tale                       In tale contesto l’analisi di vulnerabilità,
definizione, la sicurezza alimentare dipende                     introdotta nel Sahel dal World Food Programme,
quindi da tre parametri: la disponibilità,                       negli anni Novanta, ha rappresentato
l’accesso e l’utilizzo di derrate alimentari.                    un’importante innovazione metodologica che ha
La sicurezza alimentare, così definita, riunisce                 consentito una più efficace gestione dell’aiuto
dimensioni diverse in relazione alle                             alimentare (WFP, 2003).

 La vulnerabilità è composta dalla probabilità di manifestazione d’un rischio e dalla capacità della popolazione colpita
 di farvi fronte, secondo la seguente relazione:

 Vulnerabilità = Probabilità di manifestazione d’un Rischio ~ Capacità della popolazione di farvi fronte (Chambers,
 1989)

In coerenza con il mandato istituzionale del                     Per questo, l’isolamento o la presenza di sistema
World Food Programme, l’analisi cercava                          produttivi di sussistenza divengono importanti
d’identificare ogni anno i gruppi vulnerabili -                  indicatori di vulnerabilità; mentre i fattori che
bisognosi dell’aiuto alimentare - a prescindere                  riducono la dipendenza del reddito
dalle cause dell’insicurezza alimentare. Tuttavia,               dall’agricoltura cerealicola, tendono a ridurla. Al
nell’ultimo decennio del secolo scorso non si                    contempo, i dati nutrizionali, fra i più
sono verificate crisi alimentari paragonabili a                  appropriati per l’analisi a scala di villaggio,
quelle dei decenni precedenti, grazie a                          rappresentano degli elementi centrali nel
condizioni climatiche favorevoli. Le produzioni                  monitoraggio delle crisi.
agricole, generalmente nella media, sono                         La necessità di comprendere sempre meglio i
risultate scarse solo in aree delimitate, senza                  fenomeni per l’identificazione delle potenziali
generare crisi diffuse. Di conseguenza, l’analisi                cause di crisi alimentari, affrontate attraverso
tendeva ad individuare con precisione sempre                     l’intervento del World Food Programme, ha
maggiore (livello di villaggio) come vulnerabili i               portato ad elaborare metodologie d’analisi volte
gruppi dipendenti da modelli produttivi basati su                a caratterizzare:
un’agricoltura di sussistenza.
                                                                 1. Le zone vulnerabili;
L’approccio seguito si collocava all’interno di un
percorso logico che partendo dalla definizione                   2. I gruppi vulnerabili;
della sicurezza alimentare arrivava a definire il
rischio d’insicurezza (alimentare) dei gruppi                    3. I nuclei familiari vulnerabili;
legandola alla loro incapacità di trovare                        4. Gli individui vulnerabili.
strategie alternative. Questo tipo di vulnerabilità,
                                                                 Non a caso in Senegal, l’analisi della
pur presentando un carattere strutturale e
                                                                 vulnerabilità strutturale in ambiente rurale,
congiunturale è stato conseguentemente trattato
                                                                 realizzata dal World Food Programme nel 2003,
come scenario statico per la valutazione della
                                                                 riconosce che i nuclei familiari non vulnerabili si
sicurezza alimentare.
                                                                 caratterizzano per la forte quota rappresentata

                                                                                                                           17
dalla componente migratoria (20%) nella                        il CILSS ha cercato di caratterizzare con
formazione del reddito. Inoltre, la migrazione è               l’approccio dinamico del progetto AP3A (Di
l’unico fattore nella formazione del reddito                   Vecchia et al., 2001) la vulnerabilità produttiva,
familiare che cresce linearmente fra le classi                 ovvero la capacità del sistema produttivo di far
molto vulnerabile e non vulnerabile, passando                  fronte alla domanda alimentare e di adattarsi
da meno del 5% ad oltre il 20%. In tal modo si                 nel tempo ad una domanda crescente. L’obiettivo
riafferma il concetto che identifica nella                     dell’analisi era quello di caratterizzare le aree
migrazione un fattore positivo per lo sviluppo                 vulnerabili della regione saheliana per prevedere
socio-economico, sia nel fronteggiare una crisi                la formazione di condizioni di crisi legate a
alimentare che nel generare risorse finanziarie.               fattori climatici o d’altra natura nel contesto dei
Seguendo l’esempio del World Food Programme                    sistemi d’allerta precoce.

Tabella 3 - Definizioni della vulnerabilità (Di Vecchia et al., 2001)

                   AP3A                                                 WFP

CONTESTO           INSICUREZZA PRODUTTIVA                               INSICUREZZA ALIMENTARE

DEFINIZIONE        Caratteristica di una zona in cui esistono delle     Non avere un nutrimento sufficientemente
                   elevate probabilità che il rischio produttivo si     equilibrato durante l’arco temporale di un anno,
                   trasformi in un evento negativo, conducendo ad       per assicurare una vita sana ed attiva.
                   una soddisfazione dei bisogni alimentari
                   generalmente insufficiente.

COMPONENTI         Disponibilità alimentare e accesso agli alimenti     Disponibilità alimentare, accesso agli alimenti ed
                   attraverso il tasso di copertura dei bisogni         utilizzo degli alimenti.
                   cerealicoli; pressione agricola e dinamiche come
                   indicatori di tendenza della vulnerabilità.

UNITÀ          Unità geografiche omogenee (Unità                        Unità VAM
D’OSSERVAZIONE Territoriali – UT)

Dall’analisi emergeva che il Mali nord                         causa della conformazione e della distribuzione
occidentale rappresentava un’area vulnerabile,                 in classi d’età della popolazione africana, il
soprattutto perché l’emigrazione aveva                         fenomeno non deve essere considerato nella sua
notevolmente ridotto la capacità produttiva della              dimensione attuale, ma in prospettive future: fra
zona caratterizzata da un buon livello di                      dieci anni, quando le classi d’età attualmente
sicurezza alimentare grazie alle rimesse degli                 giovani entreranno nel circuito migratorio o fra
emigranti.                                                     venti, quando quest’ultimo interesserà i neonati
L’approccio adottato dallo studio ed i risultati               del 2006.
ottenuti hanno consentito di spostare l’analisi                L’obiettivo dell’analisi è quello di caratterizzare
dallo scenario presente a previsioni future,                   la sensibilità del sistema saheliano in rapporto ai
garantendo l’identificazione di zone vulnerabili               diversi fattori di fragilità e rigidità e di
legate ai fattori popolazione e mobilità. In                   identificarne le aree vulnerabili in termini di
particolare, il fenomeno delle migrazioni deve                 sviluppo.
essere analizzato sul lungo periodo. Infatti, a

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Parametri e limiti                                      dell’unità amministrativa non vi siano differenze
L’analisi si prefigge lo scopo di descrivere il         fondamentali fra i diversi gruppi sociali in
sistema saheliano, di intercettare i fenomeni           termini di sicurezza alimentare e che quindi
prioritari che lo caratterizzano e di generare          tutti gli abitanti siano esposti allo stesso livello
indicatori complessi ma significativi che ne            di vulnerabilità. Questa assunzione deriva dal
regolano le dinamiche spaziali e temporali. I           tradizionale modello familiare di strategia di
limiti derivano dalla scarsa disponibilità di dati,     sicurezza alimentare che perderebbe di validità
dalla semplificazione del percorso d’analisi ed         in una prospettiva futura (10-20 anni) qualora
infine dalla capacità d’interpretazione dei             gli attuali processi di riorganizzazione del
risultati intermedi e finali.                           settore agricolo si consolidassero.Tale modello
                                                        assicura - tranne che nel caso di grandi
Nonostante il mondo urbano abbia conosciuto,            carestie – che la capacità delle reti sociali a
negli ultimi anni, un vigoroso aumento                  livello di villaggio riesca ad attenuare
demografico e un relativo dinamismo                     l’insicurezza, limitando quantitativamente i
economico, un ruolo centrale è ancora svolto dal        gruppi realmente emarginati dal sistema
mondo rurale che, assorbendo la maggioranza             produttivo.
della popolazione con percentuali variabili dal
50% al 70% del totale, garantisce la sicurezza          Gli attuali sistemi rurali si presentano fragili per:
alimentare ed economica della regione. Inoltre, i       •   un evidente ritardo delle economie, dovuto
due sistemi possono essere analizzati                       all’insufficiente sviluppo del settore agricolo
separatamente poiché, pur presentando                       e degli altri settori produttivi;
connessioni molto articolate, sono esposti a            •   il degrado delle risorse naturali in termini
problematiche e dinamiche differenti che                    qualitativi e di superfici toccate causato da
consentono di limitare l’analisi alla dimensione            uno sfruttamento eccessivo ed improprio;
rurale.
                                                        •   la frantumazione degli equilibri sociali,
La necessità di intercettare spazialmente i                 come evidenziano gli indicatori di sviluppo
fenomeni variabili derivanti da fattori socio-              umano;
economici, produttivi e bio-fisici, sposta il livello
d’analisi al di sotto della scala nazionale,            •   la difficoltà ad instaurare un regime di
concentrandolo su un livello coerente con le                solida governabilità a causa dell’instabilità
dinamiche su cui s’intende intervenire.                     politico-istituzionale.
Mantenendo una visione regionale, la scelta di
una scala al secondo/terzo livello amministrativo       Percorso dell’analisi
permette d’intercettare, all’interno dei singoli
paesi, le dinamiche che potrebbero portare ad           Il percorso dell’analisi, sviluppatasi attraverso la
una variazione quantitativa della migrazione            costruzione d’indici complessi e attraverso la loro
(dall’ordine delle decine di migliaia all’anno a        introduzione ordinata nel processo valutativo, si
quello delle centinaia o del milione di abitanti).      articola in tre fasi:
Questa scala d’analisi permette, inoltre, di            •   la caratterizzazione della vulnerabilità
utilizzare una serie di dati sufficienti per                produttivo-ambientale, intesa come capacità
caratterizzare temporalmente gli indici complessi           di un territorio di sostenere la popolazione
che consentono l’analisi degli scenari passati e            presente;
futuri.                                                 •   l’evoluzione dinamica degli indicatori
La scala territoriale scelta introduce alcuni filtri        popolazione, risorse e capacità di
per l’analisi, evitando che l’interpretazione dei           adattamento;
risultati sia resa più confusa dalla presenza di        •   la caratterizzazione della vulnerabilità in
fenomeni più fini ma non significativi. In                  rapporto alla migrazione.
particolare, si presuppone che all’interno

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