FARMACI ANTIDIABETICI - SISA

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      ATEROSCLEROSI - Numero Monografico - Giornale Italiano dell’Arteriosclerosi 2021; 12 (1): 240-249

      TERAPIA FARMACOLOGICA

      FARMACI ANTIDIABETICI
      GIORGIO SESTI

      Introduzione                                                       ci ipoglicemizzanti in seguito ad un’analisi
                                                                         del 2007 degli eventi CV associati al tratta-
          Il diabete tipo 2 è la patologia metaboli-                     mento con rosiglitazone, che ha determi-
      ca più diffusa a livello globale, la cui preva-                    nato l’interruzione dell’uso di questo far-
      lenza è in continuo aumento in particolare                         maco in Europa nel 2010. Questi requisiti
      nei Paesi in via di sviluppo. Diversi studi                        normativi hanno condotto a un incremento
      epidemiologici hanno dimostrato che il ri-                         notevole del numero di trials di outcome
      schio di complicanze cardiovascolari (CV)                          CV al fine di ottenere robuste evidenze sul
      quali infarto del miocardio, scompenso                             profilo di sicurezza dei nuovi farmaci ipo-
      cardiaco e ictus e di mortalità CV è 2-3 vol-                      glicemizzanti. Nei paragrafi che seguono,
      te maggiore nei soggetti con diabete tipo 2                        saranno esaminati effetti CV delle varie
      rispetto alla popolazione non diabetica, an-                       classi di farmaci anti-diabete prendendo
      che dopo avere tenuto in conto dei princi-                         come punto di riferimento i trial specifica-
      pali fattori di rischio CV come l’età, l’iper-                     mente disegnati per endpoint CV, e solo
      tensione arteriosa, l’ipercolesterolemia, e                        secondariamente dati provenienti da trial
      il fumo.                                                           disegnati per altri scopi.
          Malgrado molteplici evidenze speri-
      mentali suggeriscano un ruolo diretto del-
                                                                         Metformina
      la iperglicemia sul danno vascolare, gli stu-
      di clinici d’intervento in cui è stato valutato                        La metformina agisce principalmente
      l’effetto del trattamento ipoglicemizzante                         attraverso la riduzione della produzione
      intensivo sulle complicanze CV del diabete                         epatica di glucosio senza alcun effetto di-
      tipo 2 non hanno rilevato un evidente bene-                        retto di stimolazione della secrezione insu-
      ficio in termini di riduzione degli eventi CV                      linica. La metformina non determina ipo-
      in pazienti con diabete tipo 2 nei primi anni                      glicemia e non provoca aumento pondera-
      di trattamento, mentre il follow-up a lungo                        le. La terapia con metformina si associa ad
      termine ha confermato il beneficio del pre-                        una riduzione della morbilità CV nei con-
      gresso buon controllo glicemico sulle com-                         fronti del placebo, ma non mostra significa-
      plicanze CV (Tabella 1) (1, 2).                                    tivi benefici CV rispetto ad altri farmaci in
          Dal 2008, la US Food and Drug Admini-                          grado di produrre un simile controllo gli-
      stration (FDA) e l’European Medicines                              cemico. Nello studio United Kingdom Pro-
      Agency (EMA) hanno adottato criteri più                            spective Diabetes Study (UKPDS), il tratta-
      rigorosi per l’approvazione di nuovi farma-                        mento intensivo con metformina in un sot-
Terapia farmacologica - Farmaci antidiabetici

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togruppo di pazienti sovrappeso o obesi                          (P=0,0034), della mortalità per tutte le cau-
determinava una riduzione del rischio di                         se (P=0,021) e del rischio di ictus cerebri
ogni end-point associato a diabete del 32%                       (P=0,032).
(HR: 0,69, 95%CI: 0,53-0,87), della mortali-                        La sicurezza CV della metformina è sta-
tà associata a diabete e da tutte le cause                       ta confermata nello studio HOME (Hype-
rispettivamente del 42% (HR: 0,58, 95%CI:                        rinsulinemia: the Outcome of its Metabolic
0,37-0,91) e del 36% (HR: 0,64, 95%CI: 0,45-                     Effects), uno dei pochi studi controllati con-
0,91) rispetto al trattamento convenzionale                      tro placebo condotto in pazienti con diabe-
(3). Inoltre, rispetto al trattamento intensi-                   te tipo 2 in trattamento con insulina e in
vo con sulfaniluree o insulina l’uso di met-                     gran parte senza malattia CV pregressa. Il
formina determinava una significativa ridu-                      trattamento con metformina ha mostrato,
zione degli end-point associati al diabete                       oltre al miglioramento del controllo glice-

Tabella 1 - Studi di trattamento ipoglicemizzante intensivo sulle complicanze CV del diabete tipo 2.
                Popolazione
  Studio                                       Trattamento              Controllo metabolico               Outcome cardiovascolari
            esaminata e follow-up
UKPDS       3.867 soggetti con           Trattamento                  HbA1c pari a 7,9% nel        Riduzione del 16% del rischio
            diabete tipo 2 di neo-       convenzionale                gruppo in trattamento        di infarto del miocardio (P=0,052).
            diagnosi. Follow-up:         vs. trattamento intensivo    convenzionale vs. 7,0% nel
            10 anni.                     con sulfoniluree             gruppo in trattamento
                                         o insulina.                  intensivo (P
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      mico, una riduzione del 40% della malattia       diabetic Drugs on Type 2 Diabetes Mellitus
      CV (endpoint secondario composito) ma            with Coronary Artery Disease), condotto in
      non dell’endpoint primario (composito tra        304 pazienti con diabete tipo 2 e coronaro-
      morbilità e mortalità micro- e macro-vasco-      patia, è l’unico che ha confrontato gli effet-
      lare) (4). Sulla base delle evidenze degli       ti del trattamento per 3 anni con glipizide o
      studi UKPDS e HOME, la metformina ri-            metformina (6). La metformina è risultata
      mane tuttora la prima scelta terapeutica nei     associata a una riduzione del 46% (HR:
      pazienti con diabete mellito tipo 2.             0,54; 95%CI: 0,30-0,90; P
Terapia farmacologica - Farmaci antidiabetici

                                                                                                           243

con criteri di selezione dei trial più restrit-   con pioglitazone (6%) rispetto al placebo
tivi, le differenze tra i gruppi non raggiun-     (4%), sebbene la mortalità per scompenso
gono la significatività statistica. Alcune        cardiaco non differiva tra i due gruppi di
evidenze suggeriscono che la gliclazide           trattamento. Tuttavia, il pioglitazone ha
abbia una maggior sicurezza CV rispetto           mostrato un beneficio CV sul­l’endpoint se-
ad altre molecole della stessa classe, men-       condario (morte per tutte le cause, infarto
tre la glibenclamide potrebbe essere asso-        e ictus non fatale nel loro complesso ridotti
ciata ad un rischio maggiore.                     del 16%; HR 0,84, 95% CI 0,72-0,98, P=0,027),
                                                  una riduzione del rischio di infarto (HR
                                                  0,72, 95% CI 0,52-0,99, P=0,045) o di sindro-
Tiazolidinedioni (glitazoni)
                                                  me coronarica acuta (HR 0,63, 95% CI 0,41-
    I tiazolidinedioni, definiti anche glitazo-   0,97, P=0,035) in soggetti con precedente
ni, sono agonisti del recettore nucleare          storia di infarto del miocardio o di ictus
PPAR-gamma, la cui stimolazione determi-          (HR 0,53, 95% CI 0,34-0,85, P=0,009), in
na aumento della sensibilità insulinica e         soggetti con precedente storia di ictus.
miglioramento della funzione beta cellula-        L’effetto favorevole del pioglitazone nella
re, senza una stimolazione diretta della se-      prevenzione dell’ictus è stato confermato
crezione di insulina. Attualmente, in Euro-       da un recente trial su 3.876 pazienti con
pa è disponibile solo il pioglitazone. Il trat-   malattia cerebrovascolare nota, nei quali il
tamento con glitazoni non induce ipoglice-        trattamento con il farmaco per 4.8 anni, ri-
mia, ma provoca un incremento ponderale           spetto al placebo, era associato ad una ridu-
dovuto in parte a ritenzione idrica ed in         zione dell’incidenza di ictus del 24%.
parte ad aumento della massa adiposa so-          Quest’ultimo risultato è stato ottenuto in
prattutto del compartimento sottocutaneo.         soggetti insulino-resistenti non diabetici,
La ritenzione idrica è responsabile di un         confermando che l’azione protettiva del
aumento del rischio di ricovero per scom-         pioglitazone sulla malattia cerebrovascola-
penso cardiaco tanto che il pioglitazone è        re è indipendente dal miglioramento della
controindicato nei pazienti con insufficien-      glicemia.
za cardiaca. La sicurezza CV del pioglitazo-
ne rispetto al placebo è stata valutata nello
                                                  Gli inibitori della dipeptidil-peptidasi
studio PROactive (PROspective pioglitAzo-
                                                  4 (DDP-4) o gliptine
ne Clinical Trial In macroVascular Events),
condotto su 5.238 soggetti affetti da diabe-          Gli inibitori di DDP-4 o gliptine (sita-
te mellito tipo 2 con complicanze macro-          gliptin, vildagliptin, saxagliptin, linagliptin
vascolari (9). Dopo un follow-up mediano          e alogliptin) esplicano la propria azione at-
di 2,9 anni, è stata riscontrata una non si-      traverso l’aumento dei livelli circolanti di
gnificativa riduzione dell’endpoint CV pri-       glucagon-like peptide (GLP)-1 e glucose-
mario, mortalità totale, infarto del miocar-      mediated insulinotropic polypeptide (GIP),
dio non fatale, sindrome coronarica acuta,        prodotti, rispettivamente, dalle cellule L
stroke, amputazione arto inferiore, inter-        dell’intestino tenue distale e del colon e
vento di rivascolarizzazione delle arterie        dalle cellule K del duodeno, digiuno e ileo;
coronariche e/o degli arti inferiori ([HR         GLP1 e GIP, a loro volta, potenziano la se-
0.90, 95% CI 0,80-1,02, P=0,095). Peraltro, è     crezione di insulina e inibiscono quella di
stata riscontrata un’aumentata incidenza di       glucagone in maniera glucosio-dipenden-
scompenso cardiaco nel gruppo trattato            te. Il trattamento con gliptine non si asso-
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      cia ad ipoglicemie o incremento ponderale.       tipo 2 e precedenti eventi CV trattati per
      Cinque trial (SAVOR-TIMI53, EXAMINE,             una mediana di 3,0 anni con sitagliptin o
      TECOS, CARMELINA e CAROLINA),                    placebo in aggiunta alla terapia background
      condotti con saxagliptin, alogliptin, sita-      ha mostrato piena sicurezza su tutti gli
      gliptin e linagliptin, rispettivamente, con-     endpoint CV. A parità di controllo glicemi-
      frontati con placebo, hanno valutato la sicu-    co tra i due gruppi di trattamento (30 mg/g) e presenza di patologia rena-
      schio di scompenso cardiaco con un HR            le (definita dalla presenza di eGFR, com-
      dell’ospedalizzazione per scompenso pari         preso tra 15 e 45 ml/min/1,73 m2 oppure
      a 1,27 (95% CI 1,07-1,51, P=0,007). Il signi-    tra 45 e 75 ml/min/1,73 m2 associato a
      ficato clinico di quest’ultima osservazione      rapporto albumina-creatinina urinaria >200
      è di difficile interpretazione in quanto re-     mg/g) trattati per follow-up medio di 2,2
      centi studi osservazionali retrospettivi su      anni con linagliptin o placebo in aggiunta
      ampi database non hanno confermato l’in-         alla terapia background ha mostrato piena
      cremento di ospedalizzazione per scom-           sicurezza su tutti gli endpoint CV. L’HR
      penso cardiaco durante trattamento con           per MACE era 1,02 (95% CI 0,89-1,17).
      saxagliptin.                                         In conclusione, gli inibitori della DPP4
         Lo studio EXAMINE (Examination of             mostrano un rassicurante profilo di sicu-
      Cardiovascular Outcomes with Alogliptin          rezza CV che abbinata alla elevata tollera-
      versus Standard of Care) condotto in 5.380       bilità e semplicità d’uso rappresentano così
      soggetti con recente sindrome coronarica         una opzione terapeutica nei pazienti inade-
      acuta trattati per una mediana di 1,5 anni       guatamente controllati con la sola metfor-
      con alogliptin o placebo in aggiunta alla te-    mina.
      rapia background ha mostrato piena sicu-
      rezza. L’HR per MACE era 0,96 (limite su-
                                                       Agonisti del recettore del GLP-1
      periore del CI pari a 1,16). In questo studio
                                                       (GLP-1 RA)
      l’HR per ospedalizzazione per scompenso
      cardiaco è risultato 1,19 [0,90-1,58], P=0.22.      Gli agonisti del recettore del GLP-1
         Lo studio TECOS (Trial Evaluating             (exenatide, liraglutide, semaglutide, exe-
      Cardiovascular Outcomes with Sitagliptin)        natide LAR, lixisenatide e dulaglutide)
      condotto in 14.671 soggetti con diabete          esplicano la propria azione potenziando la
Terapia farmacologica - Farmaci antidiabetici

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biosintesi e la secrezione di insulina e ini-                           preesistente (Tabella 3). Dopo un follow-up
bendo la secrezione di glucagone in manie-                              medio di 2,1 anni non sono state riscontra-
ra glucosio-dipendente; inoltre, rallentano                             te differenze significative tra i due gruppi
lo svuotamento gastrico e riducono l’appe-                              di trattamento nell’endpoint composito pri-
tito determinando una riduzione di peso                                 mario MACE e ospedalizzazione per angi-
(11). Il primo trial di outcome CV con un                               na instabile (HR: 1,02, 95%CI: 0,89-1,17).
GLP-1 RA ad essere stato pubblicato è lo                                    Nello studio LEADER (the Liraglutide
studio ELIXA (the Evaluation of Lixisenati-                             Effect and Action in Diabetes: Evaluation of
de in Acute Coronary Syndrome), in cui                                  Cardiovascular Outcome Results), che ha
6068 soggetti con recente diagnosi di sin-                              coinvolto 9.340 soggetti diabetici tipo 2 con
drome coronarica acuta sono stati rando-                                pregressa malattia CV o ad elevato rischio
mizzati a ricevere lixisenatide (10-20 μg al                            CV trattati con liraglutide o placebo in ag-
giorno) o placebo in aggiunta alla terapia                              giunta alla terapia antidiabetica preesisten-

Tabella 2 - Effetti della terapia con inibitori del DPP-4 sul rischio cardiovascolare.
                            SAVOR-TIMI20               EXAMINE21                  TECOS22                    CARMELINA                  CAROLINA
                             N=16.492                   N=5.380                   N=14.671                    N=9.679                   N= 6.042
                             Saxagliptin                Alogliptin               Sitagliptin                 Linagliptin              Linagliptin
                             vs placebo                vs placebo                vs placebo                  vs placebo              vs glimepiride
Profilo di rischio    Storia di malattia         Sindrome coronarica        Storia di malattia         Albuminuria e storia di    Storia di malattia
cardiovascolare       cardiovascolare ed età     acuta entro 15-90          coronarica, malattia       malattia cardiovascolare   cardiovascolare
                      >40 anni oppure età        giorni dalla               cerebro-vascolare          e/o danno d’organo         o danno d’organo
                      >55 anni in uomini/60      randomizzazione            ischemica, arteriopatia    vascolare oppure           vascolare o età
                      anni in donne con                                     periferica obliterante     disfunzione renale         >70 anni o almeno
                      almeno uno dei                                        e età >50 anni             (eGFR 200         tabagismo, durata del
                      tabagismo                                                                        mg/g creatinina            diabete >10 anni
HbA1c %               6,5-12                     6,5-11                  6,5-8,0                       6,5-10,0                   6,5-8,5
                                                 (7-11 se in
                                                 trattamento insulinico)
Follow-up (anni)      2.1                        1,5                        3                          2,2                        6,2
Differenza media di   -0,20                      -0,36                  -0,29                          -0,36                      -0%
HbA1c tra inibitore   (
Giorgio Sesti

246

Tabella 3 - Effetti della terapia con inibitori del GLP-1 RA sul rischio cardiovascolare.
                   ELIXA                LEADER         SUSTAIN-6               EXSCEL         HARMONY               REWIND         PIONEER-6
                  N=6.068               N=9.340         N=3.297               N=14.752        N=10.793              N=9.901         N=3.183
                                                                                                                                   Semaglutide
                 Lixisenatide        Liragludite       Semaglutide       OW exenatide         Albiglutide       Dulaglutide
                                                                                                                                      orale
                 vs Placebo          vs Placebo        vs Placebo         vs Placebo          vs Placebo        vs Placebo
                                                                                                                                   vs Placebo
Precedenti      100                72                 59                 73                 100                31                 85
eventi CV (%)
Livelli di      7,7                8,7                8,7                8,0                8,7                7,3                8,2
HbA1c %
al basale
Follow-up       2,1                3,8                2,1                3,2                1,6                5,4                1,3
(anni)
 Differenza     -0,27%             -0,40%             -0,7%              -0,53%             -0,52%             -0,61%             -0,7%
 media di       (-0,31 to -0,22)   (-0,45 to -0,34)   (0,5 mg)           (-0,57 to -0,50)   (-0,58 to -0,45)   (-0,58 to -0,65)
 HbA1c tra                                            -1,0%
 GLP-1 RA                                             (1 mg)
 e placebo
 Endpoint       Mortalità          Mortalità          Mortalità          Mortalità          Mortalità          Mortalità          Mortalità
 primario       cardiovascolare,   cardiovascolare,   cardiovascolare,   cardiovascolare,   cardiovascolare,   cardiovascolare,   cardiovascolare,
                infarto del        infarto del        infarto del        infarto del        infarto del        infarto del        infarto del
                miocardio non      miocardio non      miocardio non      miocardio non      miocardio non      miocardio non      miocardio non
                fatale o stroke    fatale o stroke    fatale o stroke    fatale o stroke    fatale o stroke    fatale o stroke    fatale o stroke
                non fatale         non fatale         non fatale o       non fatale         non fatale         non fatale         non fatale
                                                      ospedalizzazione
                                                      per angina
                                                      instabile
 Hazard Ratio   1,02               0,87               0,74               0,91               0,78               0,88               0.79
 (HR) per       (0,89 – 1,17)      (0,78-0,97)        (0,58-0,95)        (0,83-1,00)        (0,68-0,95)        (0,79-0,99)        (0,57-1,10)
 l’endpoint
 primario

                te per 3 anni, il trattamento con liraglutide                          CV o ad elevato rischio CV è stato osserva-
                era associato a una riduzione del 13% (HR:                             to che il trattamento con semaglutide 0,5
                0,87, 95%CI: 0,78-0,97, P=0,01 per superio-                            mg o 1 mg era associato a una riduzione
                rità) dell’endpoint composito primario                                 degli eventi MACE che costituivano
                MACE (Tabella 3). Il trattamento con lira-                             l’endpoint primario del 26% (HR 0,74, 95%
                glutide determinava una significativa ridu-                            CI 0,58-0,95, p=0,02 per superiorità) (Tabel-
                zione della mortalità CV e da tutte le cause                           la 3).
                rispettivamente del 22% (HR: 0,78, 95%CI:                                  Nello studio EXSCEL (the Exenatide
                0,66-0,93) e del 15% (HR: 0,85, 95%CI: 0.74-                           Study of Cardiovascular Event Lowering),
                0,97).                                                                 14.752 pazienti diabetici tipo 2 con pre-
                    Nello studio SUSTAIN-6 (Trial to Eva-                              gressa malattia CV o ad elevato rischio
                luate Cardiovascular and Other Long-term                               CV sono stati trattati con exenatide in
                Outcomes with Semaglutide in Subjects with                             mono-somministrazione settimanale
                Type 2 Diabetes) condotto su 3.297 sogget-                             (OW) o con placebo (Tabella 3). Dopo un
                ti diabetici tipo 2 con pregressa malattia                             periodo di osservazione di circa 3 anni, il
Terapia farmacologica - Farmaci antidiabetici

                                                                                                         247

trattamento con exenatide OW era asso-           glucosio dal filtrato nei tubuli renali, la-
ciato a una riduzione degli eventi MACE          sciando che il glucosio filtrato venga eli-
che costituivano l’endpoint primario del         minato con le urine insieme al sodio e de-
9% (HR: 0,91; 95%CI: 0,83-1,00; P
Giorgio Sesti

248

Tabella 4 - Effetti della terapia con inibitori di SGLT2 sul rischio cardiovascolare.
                                     EMPA-REG
                                                            CANVAS Program                DECLARE-TIMI 58                     VERTIS CV
                                     OUTCOME
                                                              (canagliflozin)              (dapagliflozin)                   (ertugliflozin)
                                   (empagliflozin)
                                     Empagliflozin                Canagliflozin                 Dapagliflozin                 Ertugliflozin
                                      vs placebo                   vs placebo                    vs placebo                   vs placebo
Precedenti eventi CV (%)       100                          65,6                         40.6                          100
Storia di insufficienza                                                                                                23,1
                               10.1                         14,4                         10.0
cardiaca
Livelli di HbA1c % al basale   8,1 ± 0,8                    8,2 ± 0,9                    8,3 ± 1,2                     8,3 ± 0,9
Follow-up (anni)               3,1                          2,4                          4,2                           3,5
Endpoint primario              Mortalità cardiovascolare,   Mortalità cardiovascolare,   Mortalità cardiovascolare,   Mortalità cardiovascolare,
                               infarto del miocardio non    infarto del miocardio non    infarto del miocardio non    infarto del miocardio non
                               fatale o stroke non fatale   fatale o stroke non fatale   fatale o stroke non fatale e fatale o stroke non fatale
                                                                                         morte CV + ospedalizzazione
                                                                                         per scompenso cardiaco
Hazard Ratio (HR) per          HR 0,86                      HR 0,86                      HR 0,93                       HR 0,97
l’endpoint primario            (95% CI 0,74-0,99)           (95% CI 0,75-0,97)           (95% CI 0,84-1,03)            (95% CI 0,85-1,11)
HR per ospedalizzazione        HR 0,65                      HR 0,67                      HR 0,73                       HR 0.70
per scompenso cardiaco         (95% CI 0,50-0,85)           (95% CI 0,52-0,87)           (95% CI 0,61-0,88)            (95% CI 0,54-0,90)

                   anni, il trattamento con dapagliflozin ri-                        Conclusioni
                   spetto al placebo determinava una riduzio-
                   ne non significativa del 7% del rischio di                           L’American Diabetes Association
                   eventi MACE (HR: 0,93, 95%CI: 0,84-1,03)                          (ADA)e l’ European Association for the
                   e una significativa riduzione del rischio di                      Study of Diabetes (EASD) hanno redatto
                   mortalità CV o ospedalizzazione per insuf-                        delle raccomandazioni per il trattamento
                   ficienza cardiaca del 17% (HR: 0,83, 95%CI:                       dei pazienti con diabete tipo 2 sulla base
                   0,73-0,95) (Tabella 4).                                           dei risultati dei trial di outcome CV. Secon-
                       Nello studio VERTIS CV (Evaluation of                         do queste raccomandazioni, nei soggetti
                   Ertugliflozin Efficacy and Safety Cardiova-                       con diabete tipo 2 ad alto rischio, la decisio-
                   scular Outcomes Trial), condotto su 8.246                         ne di trattare con GLP-1 RA o inibitori di
                   soggetti diabetici con pregressa malattia                         SGLT2 per ridurre gli eventi CV maggiori
                   CV con un follow-up di 3,5 anni, il tratta-                       deve essere presa in considerazione indi-
                   mento con ertugliflozin rispetto al placebo                       pendentemente dal valore di HbA1c o
                   determinava una riduzione non significati-                        dall’obiettivo di HbA1c individualizzato.
                   va del 3% del rischio di eventi MACE (HR:                         Per i pazienti con diabete tipo 2 e malattia
                   0,97, 95% CI 0,85-1,11) e una significativa                       CV aterosclerotica accertata (come quelli
                   riduzione del rischio di ospedalizzazione                         con precedente infarto miocardico, ictus
                   per insufficienza cardiaca del 30% (HR:                           ischemico, angina instabile con alterazioni
                   0,70, 95%CI: 0,54-0,90) (Tabella 4).                              dell’ECG, ischemia miocardica all’imaging
                       Considerati i risultati dei trial di outco-                   o al test da sforzo, o rivascolarizzazione di
                   me cardiovascolare, gli SGLT2 inibitori                           coronarie, carotidi, o arterie periferiche) o
                   sono tra i farmaci raccomandati nei pazien-                       con marker di danno d’organo ad alto ri-
                   ti con pregressi eventi CV maggiori.                              schio dove i MACE sono la minaccia più
Terapia farmacologica - Farmaci antidiabetici

                                                                                                                    249

grave, il livello di evidenza per il beneficio                with type 2 diabetes and coronary artery dis-
di MACE è maggiore per i GLP-1 RA.                            ease. Diabetes Care. 2013; 36: 1304-1159.
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    Per i pazienti con o senza malattia CV                    azolidinediones Or Sulfonylureas Cardiovascu-
aterosclerotica accertata, ma con insuffi-                    lar Accidents Intervention Trial (TOSCA.IT)
cienza cardiaca a frazione ridotta il livello                 study group; under the mandate of the Italian
di evidenza del beneficio è massimo per gli                   Diabetes Society. Effects on the incidence of
                                                              cardiovascular events of the addition of pioglita-
inibitori di SGLT2.                                           zone versus sulfonylureas in patients with type
                                                              2 diabetes inadequately controlled with met-
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