Evoluzione della creatività nella pittura occidentale : un intreccio tra arte e scienza - A.Zecchina - Accademia delle Scienze
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A.Zecchina Evoluzione della creatività nella pittura occidentale : un intreccio tra arte e scienza. Accademia delle Scienze di Torino Circolo dei lettori 1 dicembre 2010
Il dibattito sulle relazioni tra creatività nella scienza e nell’ arte è molto antico. E.H Gombrich (Arte e illusione: Studio sulla psicologia della rappresentazione pittorica;Phaidon) afferma perentoriamente che: “l’arte è del tutto diversa dalla scienza”. Su questa base si potrebbe concludere che il titolo di questa relazione sia del tutto fuori luogo.
Tuttavia la ragione adottata da Gombrich fa sorridere noi scienziati. Affermare infatti che: “ è difficile dire che l’arte progredisce nel modo in cui progredisce la scienza poichè ogni scoperta in una direzione crea una nuova difficoltà altrove” prova solo che Gombrich non ha dimestichezza con la scienza e con il metodo scientifico. E’ un dato di fatto che: il procedere della scienza è ugualmente creativo e dialettico poichè ogni nuova scoperta non solo risponde a qualche domanda ma nel contempo ne apre sempre di nuove in un processo non dissimile da quanto sopra accennato per l’arte.
In questa conversazione non intendo addentrarmi in una problematica filosofica complessa che non conosco completamente. Mi preme solamente richiamare l’attenzione sul fatto che creatività pittorica e progresso delle conoscenze nella chimica, nella scienza dei materiali e nella fotonica sono storicamente ed intimamente intrecciati.
A questo fine, cercherò di illustrare l’intreccio tra alchimia, chimica, scienza dei materiali e scienza della luce da una parte e pittura dall’altra a partire dall’età paleolitica (35000 b.c :caratterizzata dalla disponibilità di pochissimi pigmenti) per giungere ai tempi nostri, ove il numero di “materiali” pittorici a disposizione dell’artista sono dell’ordine delle migliaia
Periodizzazione scelta - periodo paleolitico ( 35-15000 b.c) - periodo neolitico (6000 b.c) - periodo egiziano (1500-1300 b.c) - periodo medioevale ( sino 1400) - periodo rinascimentale e oltre (1500-1600) - periodo impressionista e post impressionista (1800-1900) - novecento (1900-2000) e secolo presente
Il periodo paleolitico: (ovvero come si possono dipingere dei capolavori con solo due pigmenti, ossidi ferro e carbone, facilmente disponibili )
I pittori paleolitici (Grotte di Chauvet)(35000-30000 b.c.) Carbone (C) Ossido idrato di ferro idrossiematite Fe2O2(OH)2 (Ocra gialla)
I pittori paleolitici. Grotte di Lascaux (circa16000 b.c) Ematite (Fe2O3) C Pigmenti a base di particelle di carbonio grafitico (C) ed ossido di ferro ematite ( Fe2O3 : ocra rossa)
Panorama con ematite
I pittori paleolitici. Grotte di Lascaux (16000 b.c) Carbone (C) Ossido di ferro ematite (Fe2O3) . + Ossidi di manganese ( tracce)
Periodo neolitico
Pittura Neolitica (circa 6000 b.c.) a Lascaux e nel massiccio di Ennedi (Chad) Ematite ( Fe203) e Carbone (C) sono anche in questo caso i soli due pigmenti.
Un salto di migliaia di anni nel mondo egizio
Tomba di Nebamum (1350 b.c.):i pigmenti dell’Egitto - Ematite Fe2O3(rosso) - limonite 2 Fe2O3 .3 H2O (giallo ar); - goethite FeO(OH)( giallo); - idrossiematite Fe2O2(OH)2)giallo) - azzurrite (2 CuCO3 • Cu(OH)2)(azz) - Orpimento e realgar (As2S3 As4S4) (gialli) - Carbone grafitico (nero) - Malachite CuCO3 .Cu(OH)2(verde) - crisocolla CuSiO3.2 H2O (verdaz ) - Pirolusite (MnO2)(nero) - PbO (giallo) - PbO2 (minio) - Blu egizio (Primo pigmento sintetico ..da malachite e calce.Tecnica che ..richiede forni di alta tec.) - Carbonato basico di Pb (bianco) - Lapislazuli (oltremare) - Antimoniato di Piombo (giallo) -Turchese (CuAl6(PO4)4(OH)8.5H2O Un grande numero di pigmenti a disposizione frutto di un alto sviluppo minerario e tecnologico!
Nefertari 1300 b.c. -Ematite -Grafite -Biossido di manganese -Blu egizio -Azzurrite -Lazurite ( lapis lazuli) -Ossido di piombo (minio) -Carbonato di calcio -Carbonato basico di piombo -Giallo antimoniato di piombo
Non solo Faraoni Il naturalismo degli egizi
La via millenaria del Lapis lazuli dall’ Afganistan alla Mespotania e all’Egitto (3500-3000 BC) (rosso) (Na,Ca)8(AlSiO4)6 La via del Lapislazuli verso l’Europa (medioevo compreso ( verde)
Un altro salto temporale: il medioevo
Daniel Thompson (The materials and techniques of medieval paintings, 1956) ritiene che la sintesi alchemica del vermiglione (HgS) da mercurio e zolfo, sia l’innovazione più importante della pittura medioevale. Egli dice testualmente che: “Se il medioevo non avesse posseduto questo rosso brillante difficilmente si sarebbero sviluppati i suoi alti standard cromatici e ci sarebbe stata meno necessità di trovare altri colori brillanti che compaiono sulla scena a partire del secolo XII” Tra questi è da menzionare la riscoperta del blu oltremare (lapislazuli) e la valorizzazione della lamina d’oro. In sostanza il medioevo è periodo di notevoli innovazioni pittoriche.
Lo sviluppo dei commerci favorisce inoltre la diffusione delle lacche, già conosciute dalla più remota antichità, ma non diffuse. Tra queste - Lacche rosse come lacca di robbia (colorata da alizarina C14H8O4 o porporina C14H8O5 ) ( da rubia tinctorum: molto care) -Lacca di chermes (cremisi) e lacca di cocciniglia ( entrambe colorate da acido carminico C22H20O13 e chermesico C16H10O8) (molto care) -Lacca indaco : ingotina( C16H10N2O2) da indigofera tinctoria -Lacca porpora colorata da 6,6’dibromoindigotina (C16H8Br2N2O2) (molto cara: estratta dai molluschi) ). Le lacche sono meno resistenti all’invecchiamento. N.B. Vemiglione, lacche, oltremare e lamina d’oro erano tutte
I colori del medioevo (e la riscoperta del blu oltremare) Duccio di Buoninsegna ( c.1300) Dal Trittico (The Holy Virgin and the Christ Child with St. Dominic and St. Aurea).
Giotto (1267-1337) Il ruolo del lapislazzuli nella capella degli Scrovegni
I colori di Masaccio (c.1400) Oro , blu oltremare ( lapis lazuli) e vermiglione nella Crocifissione.
Verso il rinascimento Beato Angelico (1395-1455) Annunciatione Museo di San Marco Firenze
Il rinascimento e oltre
Le vere innovazioni del rinascimento riguardanti i pigmenti sono invece relativamente poche. Tra queste: - Verde resinanto (resinato di rame, composto di incerta composizione) - Polvere di vetro blu (contenete cobalto: smaltino) (usata anche da Bellini,Tiziano).
Il rinascimento (nuovo naturalismo) La tavolozza di Raffaello (c. 1500) La madonna del Granduca Palazzo Pitti Firenze Lo sviluppo della pittura ad olio (con olio di lino,di noce di papavero etc) rappresenta la principale innovazione del rinascimento. I chiaroscuri, le ombre e i colori del quadri del rinascimento ne sono la conseguenza.
La tavolozza di Tiziano come esempio della disponibilità di pigmenti e lacche nel ‘500 Il cardinale Pietro Bembo National gallery of Arts (washington)
Bacco ed Arianna di Tiziano (1522) Un catalogo dei colori del tempo! Ruolo di Venezia Ematite ed ossidi di ferro Biacca Cremisi (caro) Resinato di rame ( Verde) Malachite (verde) (Carbonato basico di rame CuCO3 (CuOH)2 lapis lazuli o lazurite (Na,Ca)8(AlSiO4)6 Realgar As4S4 Azzurrite Cu3CO32(CuOH)2 Vermiglione ( HgS) Giallo Napoli Pb(SbO3)2
J. Vermer (c. 1658) La lattaia Lapislazuli Giallo indiano (euxantina) Carmine (acido carminico)
Verso l’ottocento e oltre : gli impressionisti e post impressionisti ( e la nuova disponibilità di pigmenti di sintesi in forma nanocristallina)
Con lo sviluppo della chimica (soprattutto inorganica) nel settecento ed ottocento la tavolozza si arricchisce di molti nuovi pigmenti sintetici ( in forma di nanoparticelle) -Ossido zinco (bianco di zinco) - Cromato di bario (giallo limone) indaco sint. - Cromato di piombo (giallo cromo) - Cromato di bario (giallo-arancio) ossido di cromo (viridiana) - Antimoniato di piombo (giallo di Napoli) ………. - Solfuro di cadmio (giallo cadmio) - cromato basico di piombo (arancio cromo) - cromato di zinco ( giallo di zinco) - Idrossido di cromo (Verde di Guignet) - Ferrocianuro (blu di prussia) - Stannato di cobalto (azzurro ceruleo) - Alluminato di cobalto (blu cobalto) - Solfoseleniuro di cadmio (rosso cadmio) - Blu di manganese (manganato di bario) - Verde cobalto (zincato di cobalto) - verde smeraldo (arsenoacetato di rame) - oltremare sintetico
V. Van Gogh I colori gialli e i colori arancio di Van Gogh nei Girasoli (National Gallery) non sono immaginabili senza questi nuovi pigmenti ( cromati) Van Gogh è innamorato di questi nuovi colori che gli fanno dire: “Il pittore del futuro sarà un colorista come non se ne sono mai visti prima”
V.Van Gogh Caffe’ di notte Pigmenti dominanti : Cromati Blu di prussia
V.Van Gogh Joesph Roulin (colori dominanti : giallo cromo e blu di prussia)
Verde Smeraldo (Arseno Acetato di rame) e cromati Lo stesso vale per la tavolozza di Cezanne (Mont S.Victoire)
Gaugin Donna bretone (1894) . Il pigmento principale è il “giallo limone” ( cromato di bario o chromato di piombo)
Rosso Cadmio Blu di prussia Henry Matisse ( Armonia in rosso)
Solfoseleniuro di cadmio (rosso cadmio) Henry Matisse Lo studio rosso
Pablo Picasso: periodo blu ( ferrocianuro o blu di prussia )
Pablo Picasso Gli amanti ( giallo cromo,vermiglione verde di guignet o viridiana
Pablo Picasso “Il sogno” ( vermiglione, giallo cromo verde di guignet o viridiana )
Il 900 : un nuovo salto nella disponibilità di pigmenti e vernici
Il 900 e i nuovi colori organici. Con lo sviluppo della chimica organica nuovi pigmenti e coloranti si aggiungono ai precedenti. R1 Tra questi: R3 R2 N N OH O R4 - Gli azocoloranti HN R5 R6 O N R2 R1 N -i chinacridoni O A1 O R1 N N R2 - i dichetopirrol pirroli O A2 Tavolozza finale: circa 600 pigmenti ! Molte vernici divengono inoltre disponibili.
Come conseguenza : I pigmenti colorati emergono come elemento espressivo principale, in ciò spinti anche dallo sviluppo della fotografia e dal cinema (che sono tecniche inarrivabili per la riproduzione naturalistica della realtà). La rappresentazione naturalistica perde progressivamente terreno. E’ il periodo che inizia con Kandinkji ( 1866-1944) e Klee (1879-1940) e prosegue con Rothko (1903-1970), Newman (1905-1970), Pollock ( 1912-1956) , Miro’(1893-1983 ), Klein (1928-1962),Hofmann (1880-1966) e infine con Stella ( 1936) ( per citare solo alcuni).
L’evoluzione di Kandinskji dal figurativo all’informale Un vasto uso di tutti i pigmenti disponibili “Sia lodata la tavolozza per le delizie che offre….È lei stessa un’opera d’arte”
..e l’analoga evoluzione di Paul Klee Questa sinfonia di colori è resa possibile dalla disponibilità senza precedenti di pigmenti finemente dispersi
..e successivamente di Jackson Pollock (Galaxy, 1947) che continua la linea di Kandiskji e Klee usando una larga varietà di anacridoni come pigmenti .
Joan Miró, Paesaggio catalano (Il cacciatore), 1923-24, MoMA, New York
I quadri giganti di Mark Rothko: uno degli ultimi “figurativi” ..ove il ruolo del pigmento colorato è centrale
I colori di Hans Hofmann (1880-1966)
..sino ai quadri dipinti con un unico colore di Yves Klein “Ritengo che nel futuro si dipingeranno solo dipinti di un solo colore” (1954). In questo caso i quadri sono costituiti da particelle di blu oltremare sintetico disperse in una vernice trasparente.
Verso il secolo presente
I quadri di Fontana anticipano il principio dell’abbandono della forma semplice bidimensionale Lucio Fontana (1899-1968)
Frank Stella in “Severinda” (1995): un esempio del nuovo approccio Pigmenti e e materiali complessi in una grande composizione che abbandona la forma tradizionale del quadro classico
Gianni Colombo (1937-1993) Gli stessi motivi di Klee, ma realizzati con materiali lapidei in movimento
I materiali e le composizioni di Michelangelo Pistoletto (1933) e il confine sempre più labile tra pittura e scultura
Cornelia Parker: al confine tra pittura e scultura Institute of Contemporary Art Boston
Dipingere con la luce La luce di Kristin Baker (Museum of Fine arts ) Boston Plastica su plastica: Acrylico su pannello di PVC illuminato da dietro.
Dipingere con la luce Paul Chan ( nato 1955) (Greene Naftali Gallery New York)
Dipingere (scolpire) con la luce James Turrel (1943) Front passage (ICA Boston)
Conclusioni Da quanto illustrato risulta evidente che l’artista pittore - è stato ed è un artigiano inconsapevole della chimica e delle nanoscienze e più recentemente della luce - che creatività estetica e creatività scientifica sono a tal punto intimamente interconnesse che analizzando la storia della pittura si scorge in trasparenza anche l’evoluzione storica di una parte della scienza ( e viceversa) nella sua evoluzione dalla alchimia alla chimica alla scienza dei materiali e alla fotonica
Questa breve illustrazione non pretende di aver risolto il problema “filosofico”circa la a vera natura della creatività nell’arte e nella scienza. Mi sembra tuttavia evidente che quanto affermato dallo scrittore ( nonché chimico) Primo Levi “ la conoscenza della struttura molecolare non limita ma aumenta la sensibilità e il godimento estetico della pittura” sia completamente confermato e che il sapere scientifico ed artistico non sono in conflitto.
Pablo Picasso case in collina 1909 MoMA New YorO
Ellsworth Kelly (Museum of Modern Art New York)
Cézanne, Il giardino a Les Lauves (1906)
Cosa ci dobbiamo ancora attendere? Se il 900 è il secolo dei nuovi pigmenti organici, il secolo presente è anche il secolo dei materiali ,dei nanomateriali e della scienza della luce. I quadri non sono più i quadri piatti del passato, ma costruzioni tridimensionali complesse formate dai materiali più vari o prodotti da giochi di luce (fotoni). Il colore non cessa ovviamente di giocare un ruolo fondamentale e nuovi pigmenti nanostrutturati fluorescenti, perlacei, cangianti e basati su cristalli liquidi) e nuovi effetti di luci monocromatiche fanno la loro apparizione.
Masaccio: Particolare del San girolamo e giovanni battista (National Gallery) Vermiglione (HgS) (cinabro) Conosciuto sin dal 1500 ac Attenzione: non confondere con minio PbO .PbO2
Sala di Mark Rothko al MOMA di New York
Tomba di Nefertari (1300 b.c) Una dimostrazione completa e ben conservata della nuova disponibiltà pigmenti ( tutti quelli precedentemente elencati sono presenti)!
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