Esperienze e soluzioni realizzate nell'ambito del Progetto GIT - Programma Enti Locali - Innovazione di Sistema

Pagina creata da Beatrice Mancuso
 
CONTINUA A LEGGERE
Progetto “GIT”

                           Buone Pratiche

       Programma Enti Locali – Innovazione di Sistema
___________________________________________________________________

Esperienze e soluzioni realizzate nell’ambito
             del Progetto GIT

                            Luglio 2012

                                                                  1
Progetto “GIT”

                                    Buone Pratiche

Premessa

Il presente documento ha lo scopo di facilitare la disseminazione e il riuso delle
soluzioni tecnologiche ed organizzative, conseguite con i progetti del Programma
Elisa, individuando le best practices locali, favorendone la personalizzazione e il
riuso in altre realtà del Paese.
Si evidenzia che le informazioni contenute nel presente documento contemplano
solo quelle disponibili al momento della redazione dello stesso (luglio 2012).

Nell’ambito del progetto “GIT” sono state sviluppate le seguenti soluzioni:

   - Sistema di interscambio flussi con Agenzia del Territorio         Pag.05

   - Gestione e aggiornamento fonti Esterne                            Pag.05

   - MUI (compravendite, successioni, DOCFA)                           Pag.05

   - Cartella di fiscalità locale del contribuente                     Pag.05

   - Fascicolo amministrativo corpo di fabbrica                        Pag.05

   - DIA Telematica                                                    Pag.05

   - Gestione adempimenti c.340 e c. 335/336 L.311/04                  Pag.05

   - Osservatorio comune Regione interazione cartografica              Pag.06

                                                                                2
Progetto “GIT”

                                   Buone Pratiche

                                Progetto (GIT)

                  Gestione Intersettoriale del Territorio

SEZIONE 1 – ANAGRAFICA DELLA SOLUZIONE OFFERTA AL RIUSO

 Nome dell’Amministrazione proponente

 -       Comune di Milano (Metodologia di definizione degli indicatori)
 -       Comune di Milano (Metodologia di rilevazione dei dati)

     Referente per l’Amministrazione

     •    Comune        di    Milano:    Dott.ssa              Silvia      Brandodoro,
          silvia.brandodoro@comune.milano.it

     •    ANCI    Lombardia:    Dott.    Stefano    Toselli,     Tel.    02.26707271,
          toselli@ancitel.lombardia.it

     •    WebRed (per la Regione Umbria):             Ing.     Carlo    Falcinelli,   Tel.
          075.5027401, carlo.falcinelli@webred.it

     Nome della soluzione

     Soluzioni GIT.

     Ambito amministrativo interessato

     Trasversale. Gli ambiti maggiormente coinvolti sono i tributi, il territorio e i
     sistemi informativi (CED).

     Altre Amministrazioni che utilizzano o che hanno aderito al riuso
     della soluzione

     Monza, Aggregazione di Chiari, Crema, Aggregazione di Erba, Comunità
     Montana Valli del Verbano, Aggregazione di Vicenza, Aggregazione Alto
     Vicentino, Melzo, Pioltello, Ispra, Aggregazione di Bollate, Aggregazione
     SIR Umbria, Oristano, Aggregazione di Olbia, Alghero, Castrovillari,
     Crotone, Novara, Vigevano, Besana.

                                                                                      3
Progetto “GIT”

                              Buone Pratiche

Tipologie di Amministrazioni che a parere dell’Amministrazione
cedente sono le più idonee a riutilizzare la soluzione

Amministrazioni con popolazione superiore ai trenta, quarantamila abitanti o
contesti aggregati. Rientrano in questa casistica Comunità Montane, Poli
catastali o qualsiasi aggregazione di Enti che hanno sviluppato tra loro, o
intendono farlo, relazioni stabili volte a condividere progettualità condivise.

Quali servizi vengono implementati con l’uso della soluzione

   Caratteristiche di servizio previste dalla piattaforma

  • Ambiente flessibile che consente gradi di intervento nella definizione
    delle strutture degli archivi, della correlazione tra i dati, delle chiavi di
    ricerca e delle catene dei processi;
  • struttura di interscambio capace di gestire modelli di cooperazione
    applicativa e di interscambio dei dati da e verso l’esterno del Sistema;
  • servizio di gestione dei flussi informativi e storicizzazione dei dati per
    una efficace gestione delle attività di acquisizione e aggiornamento dei
    dati immessi nel Sistema;
  • servizi di consultazione ai dati alfanumerica e cartografica con gestione
    del profilo utente e dei log di accessi pienamente rispondente alla
    normativa sulla privacy;
  • ambiente di gestione di applicativi “verticali” in grado di interagire con
    i dati della Piattaforma;
  • catalogo delle diagnostiche messe a disposizione dell’utenza per analisi
    e confronti tra contenti informativi provenienti dalle diverse fonti di
    provenienza;
  • gestione multiutente e organizzazione della gestione informatica dei
    processi in modalità “Polo” per gli aspetti di:
     organizzazione dei processi di acquisizione delle fonti;
     gestione ambiente dati ad hoc, separati per ogni Ente, e dei
       repository delle specifiche e dei dati;
     rendicontabilità separata delle azioni di servizio svolte;
     gestione dei criteri della sicurezza più propriamente dedicati ad una
       gestione da Centro Servizi.

                                                                            4
Progetto “GIT”

                            Buone Pratiche

Servizi applicativi disponibili in riuso gratuito e integrabili sulla
piattaforma C&T

 • Sistema di interscambio flussi con Agenzia del Territorio -
   Aggiornamento delle informazioni rese disponibile dal Sistema del
   Catasto circ. 7/2005 AdT;
 • gestione e aggiornamento fonti Esterne - Acquisizione dei flussi
   informativi da fonti selezionate dell’Ente e esterne all’Ente.
    Gestione dei controlli di correttezza dei dati delle fonti;
    creazione del DataWareHouse del Sistema informativo comunale;
    ambiente integrato correlato di dati strutturati, documenti digitali e
       rappresentazioni cartografiche.
 • MUI (compravendite, successioni, DOCFA) - Gestione delle
   informazioni dell’Agenzia del Territorio e delle Entrate per l’esecuzione
   di servizi di:
    controllo delle informazioni rispetto alle dichiarazioni del cittadino;
    esenzione del cittadino dall’esecuzione di istanze amministrative di
       tipo tributario a seguito di modifiche di titolarità su Immobili o
       interventi edilizi.
 • Cartella di fiscalità locale del contribuente - Servizio di informazione
   del cittadino in relazione a quanto conosciuto dal Comune in termini
   patrimoniali, tributari, coattivi e sociali;
 • fascicolo amministrativo corpo di fabbrica - Servizio informativo per
   l’accesso al fascicolo di informazioni tecniche ed amministrative che
   caratterizza un corpo di fabbrica, inteso come particella catastale
   all’urbano o al terreno. Attraverso tale servizio si è inteso rendere
   disponibile in ambiente modulare l’intero patrimonio informativo che
   caratterizza un oggetto territoriale;
 • DIA Telematica - Servizio di acquisizione digitale via internet delle
   pratiche edilizie di interventi minori prodotte dai professionisti
   attraverso un apposito ambiente Web in grado di accettare una
   richiesta di autorizzazione all’intervento edilizio da parte del
   professionista. L’interazione interamente automatica senza intervento
   di operatore è guidata dal Sistema che analizza gli inserimenti del
   professionista confrontando quanto nelle intenzioni rispetto al
   regolamento edilizio ed alla situazione catastale del Bene;
 • gestione adempimenti c.340 e c. 335/336 L.311/04 - Servizi a
   disposizione degli uffici del Comune per l’esecuzione degli adempimenti
   della L.311/04 in relazione ai controlli sul territorio in materia TARSU
   (c.340) e Classamento catastale (c.335/6). Il Servizio supporta gli
   uffici nella costruzione del quadro d’insieme della posizione tributaria
   del bene e del dichiarato su di esso, confrontando gli elementi presenti
   nei diversi archivi di Progetto e segnalando situazioni di non conformità
   autocertificazioni e atti amministrativi;

                                                                       5
Progetto “GIT”

                             Buone Pratiche

 • osservatorio comune Regione interazione cartografia
    Agenda di raccolta e documentazione dell’azione di lotta all’evasione
     svolta dal Comune in relazione al protocollo di convenzione con
     l’Agenzia delle Entrate;
    Web Service di cooperazione federata con ambiente DB
     TOPOGRAFICO regionale. Il Servizio assicura a fronte di una
     interrogazione sul DB regionale sull’indicazione del “civico”, una
     possibilità di chiamata del Web Service che ritorna all’utenza esterna
     una informativa contenente un insieme di dati di dettaglio e di
     sintesi descrittivi del corpo di fabbrica che corrisponde a quel civico.

Tipo di Amministrazioni a cui è destinato

La soluzione è stata diffusa con successo in amministrazioni singole di
medio grandi dimensioni o in contesti associati.
L’Ente è chiamato a dotarsi di un unico sistema informativo comunale che
integri i differenti prodotti informatici in uso presso i servizi comunali e
conseguentemente integri anche tutte le informazioni in essi contenute.

Prerequisiti economici

Per l’attivazione è richiesta la presenza dell’infrastruttura tecnologica e del
software di base non previsto nei costi sotto riportati.
I costi indicati tengono conto del riuso del software prodotto dal Progetto e
delle configurazioni (standard) definite per quello commerciale a cui il
nuovo iscritto si adatterà, considerando d’altra parte che scaturiscono
dall’applicazione dell’esperienza dei Centri di eccellenza.

Prerequisiti organizzativi/gestionali

   •   ESISTENZA di un professionalità con capacità sistemistica per la
       gestione di primo livello del sistema con conoscenza di base DBA
       (backup, gestione utenti, parametrizzazione del software,
       caricamento e controllo scarichi di aggiornamento, ecc..). in
       alternativa attestazione su CENTRI SERVIZI.
   •   ESISTENZA di un livello di automazione minimo del Sistema
       Informativo comunale come investimento da valorizzare attraverso
       il framework di Sistema. A riguardo si fa riferimento ai servizi di
       Anagrafe e Tributi come archivi minimali da avere digitalizzati.
   •   ESISTENZA di regole formali, procedure e prassi operative nel
       Comune che prevedano la concreta condivisione dell’informazione
       tra settori e il miglioramento complessivo della qualità dei dati
       gestiti.

                                                                          6
Progetto “GIT”

                              Buone Pratiche

   •   ESISTENZA o intendimento di attuare regole formali, procedure e
       prassi operative nel Comune volte a consentire l’avvio dei processi
       di cooperazione applicativa tra amministrazioni attraverso protocolli
       e accordi di servizio.
   •   ESISTENZA o intendimento di attuare la scelta di decentramento
       Catastale presso l’Ente interessato, attivata attraverso gli
       adempimenti previsti dalla norma e pertanto aver attivato regole
       formali, procedure e prassi operative nel Comune volte a una
       ridefinizione delle competenze operative nei confronti del territorio
       amministrato.
   •   ESISTENZA di regole formali, procedure e prassi operative nel
       Comune in materia di adempimenti già in capo ai Comuni in materia
       di riordino del territorio (es. contenuti L. 23/12/1996 n. 662, L.
       30/11/2004 n. 311, L. 9/3/2006 n. 80, L. 27/12/2006, n. 296)

Prerequisiti o condizioni di contesto/esterne

   •   Il Progetto non pone limiti al singolo partecipante e, a regime, al
       sottoscrittore del servizio. Pertanto non esistono limiti nella
       dimensione del Comune;
   •   il Progetto prevede, esclusivamente, accessi di utenti appartenenti
       alla struttura comunale. Pertanto sono esclusi accessi diretti da
       parte di cittadini. Il Sistema a riguardo costituisce un framework di
       servizi di base per Portali o Sportelli virtuali di servizi che possono
       chiamare le porte applicative della piattaforma per avere a loro
       volta servizi da utilizzare nei confronti dell’utenza richiedente
       (internauta conosciuto dal Portale);
   •   l’accesso al servizio della Piattaforma non richiede particolari
       caratteristiche delle postazioni client. I servizi sono attivati e gestiti
       attraverso un browser Internet con le sole condizioni che l’utente
       deve essere conosciuto dal Sistema e deve possedere nel Client un
       protocollo VPN scaricato dalla Piattaforma di Progetto e configurato
       secondo le specifiche previste.

                                                                             7
Progetto “GIT”

                                Buone Pratiche

SEZIONE 2 – DESCRIZIONE TESTUALE DELLA SOLUZIONE

   Link della soluzione

   http://www.progettogit.it

  Descrizione sintetica della soluzione

  La soluzione si propone di diffondere esperienze caratterizzate dallo
  svolgimento di attività di collaborazione intersettoriale, dove ogni area
  organizzativa opera per le proprie competenze e contribuisce al contempo a
  comporre uno scenario informativo e operativo integrato in un ambiente
  dedicato, in grado di far condividere la conoscenza e le risposte
  dell’amministrazione all’utente.

  I servizi applicativi presenti nell’ambiente GIT sono i seguenti:

   •   Sistema di interscambio flussi con Agenzia del Territorio;
   •   gestione e aggiornamento fonti esterne;
   •   MUI (compravendite, Successioni, DOCFA);
   •   cartella di fiscalità locale del contribuente;
   •   fascicolo amministrativo corpo di fabbrica;
   •   DIA Telematica;
   •   gestione adempimenti c.340 e c. 335/336 L.311/04;
   •   Osservatorio comune Regione interazione cartografia;
   •   agenda attività lotta all’evasione.

                                                                       8
Progetto “GIT”

                                   Buone Pratiche

SEZIONE 3 – ASPETTI LEGATI ALL’USO DELLA SOLUZIONE

 Data di avvio in esercizio della soluzione

 06 ottobre 2009

 N. di addetti operanti con la soluzione

 Lo stretto funzionamento della soluzione richiede l’operatività di circa 4 figure
 (1 CED, 1 tributi, 1 ufficio tecnico/territorio, 1 anagrafe). La soluzione è
 tuttavia finalizzata a coinvolgere trasversalmente figure appartenenti a tutti i
 settore dell’amministrazione.

 Breve descrizione del contesto organizzativo in cui la soluzione e’
 stata adottata (assegnazione di ruoli e funzioni)

Ruolo           Responsabilità                                        Profili

 Cabina di     • Direzione strategica delle attività generali, di    • Amministratore
  Regia          sviluppo e diffusione                                 (Sindaco       e/o
               • Indirizzo strategico nella gestione dei               assessori
                 rapporti con altri enti/istituzioni                   competenti)
               • Gestione delle relazioni con gli stakeholder
                 interessati agli impatti progettuali
Responsabile   • Direzione delle attività                            • Referente      del
 di Progetto   • Responsabilità d’approvazione degli atti              Comune (dirigente)
                 amministrativi
               • Gestione operativa delle relazioni con gli
                 stakeholder       interessati     agli   impatti
                 progettuali
               • Elaborazione        e    approvazione       delle
                 articolazioni operative del piano esecutivo
  Staff di     • Supporto operativo e consulenza alle attività       • Esperti di project
 supporto        svolte dal Responsabile di Progetto                   management
operativo e    • Gestione amministrativa dei contratti con
  project        fornitori di servizi e consulenze professionali
management     • Gestione dei rapporti con altri enti/istituzioni
  Gruppo       • Definizione d’indirizzi di coordinamento e          • Responsabile      di
 Operativo       realizzazione delle attività progettuali              Progetto
               • Definizione dei Piani Operativi e delle             • Referenti        dei
                 variazioni del progetto esecutivo, e delle sue        Comuni Aderenti
                 articolazioni operative                             • Esperti di ICT
               • Collaudo sistemi informatici e telematici           • Esperti di gestione
                                                                       di entrate locali e
                                                                       di   “territorio  e
                                                                       catasto”

                                                                                     9
Progetto “GIT”

                             Buone Pratiche

N. di giornate e tipologia di formazione

10 giornate

N. di giornate per manutenzione evolutiva

5 giornate

Formazione specifica erogata da risorse

La formazione da prevedere nell’ambito del progetto di diffusione delle
soluzioni GIT deve trattare sia argomenti di carattere generale (sistemi
informativi, banche dati, privacy, dati territoriali, database topografici,
entrate locali) sia argomenti “tecnici” legati all’effettivo utilizzo e gestione
della piattaforma. Occorre a tal fine prevedere il coinvolgimento di tutto il
personale dell’Ente; in una fase di avvio gli uffici maggiormente coinvolti
risultano essere: uffici tecnici, tributi, anagrafe, polizia locale e CED.

La proposta formativa può prevedere le seguenti attività:

•   incontri di formazione/assistenza;
•   seminari tematici/convegni;
•   formazione a distanza.

In tal modo è possibile organizzare momenti di approfondimento tematico
a scopo formativo, ma anche momenti di condivisione e confronto sulle
attività e sui processi di miglioramento che i gruppi di lavoro possono
adottare per perseguire al meglio gli obiettivi di progetto. La formazione a
distanza, soprattutto per ambiti territori allargati, rappresenta una
un’opportunità che può opportunamente integrare l’offerta formativa
proposta.

Esiste un manuale d’uso della soluzione per gli addetti?

Per la soluzione realizzata esiste una documentazione tecnico-funzionale
per i diversi livelli di interazione con le applicazione da parte degli addetti
all’uso.
In particolare è disponibile:

    •   il manuale d’uso dei servizi di framework per la gestione della
        piattaforma relativa ai servizi di back-office di acquisizione e
        trattamento delle informazioni, di profilazione degli utenti, di

                                                                          10
Progetto “GIT”

                              Buone Pratiche

        gestione dei sistemi di correlazione diagnostica previsti per il
        trattamento delle fonti nel Datawarehouse di progetto;
    •   i manuali d’uso utenti per ogni servizio specifico definito come
        verticale del Progetto;
    •   i manuali d’uso delle specifiche tecniche e del sorgente software per
        gli addetti interessanti alla manutenzione ed evoluzione della
        piattaforma;
    •   i manuali d’uso per le attività di manutenzione tecnico sistemistica
        della piattaforma per gli addetti dei CED.

Disponibilità di personale dell’ente a fornire assistenza

In linea generale il Comune di Milano e ANCI Lombardia, oltre a tutte le
amministrazioni che hanno preso parte al progetto, sono disponibili a fornire
informazioni sulla soluzione GIT. Nello specifico il soggetto disponibile a
offrire assistenza gratuita per trasferire la tecnologia sviluppata è,
attraverso la propria società in-house WebRed S.p.A., la Regione Umbria,
che è disponibile anche a svolgere - se in Umbria – attività di formazione
gratuita sul sistema tecnologico e sulla sua manutenzione.

La soluzione e’ di completa proprietà dell’amministrazione cedente?

La soluzione sviluppata è completamente di proprietà dell’Amministrazione a
eccezione del software di gestione RDBMS e del componente driver di
acquisizione e trattamento dei dati catastali, fornito comunque comprensivo
dei codice sorgente e della manualistica tecnica, insieme alla piattaforma.

Per richiedere formalmente il software in riuso gratuito, di quanto sviluppato
dall’Amministrazione, occorre inviare formale richiesta al riferimento
indicato presso il Comune di Milano.

                                                                        11
Progetto “GIT”

                                Buone Pratiche

SEZIONE 4 – ASPETTI DI COSTO DELLA SOLUZIONE SOSTENUTI
            DALL’AMMINISTRAZIONE

  Costi esterni (fornitori + consulenza) per la realizzazione della
  soluzione

  Le soluzioni GIT sono state diffuse con successo al costo puramente
  indicativo di € 0,73 ad abitante. Gli Enti aderenti hanno potuto usufruire,
  grazie alla presenza di un finanziamento, di condizioni privilegiate che hanno
  consentito il contenimento dei costi da sostenere.
  La componente costo è in realtà molto variabile dal contesto, condizionato
  soprattutto da fattori, che possono influire sulla voce “costo” sia in termini
  migliorativi sia peggiorativi rispetto alla quota indicata. Di seguito sono
  indicati i principali fattori che concorrono nella definizione del costo finale:

       •   numero di enti coinvolti;
       •   popolazione (utenza) servita;
       •   presenza o meno di un ambiente tecnologico sul territorio (centro
           servizi);
       •   variabilità e qualità dei fornitori degli applicativi “verticali”;
       •   presenza di una rete locale che presenti sinergie già rodate in
           termini di relazione tra gli enti nei quali si vuole diffondere le
           soluzioni GIT.

  Costi interni per la realizzazione della soluzione

  I costi riguardano l’impegno dedicato dalle Amministrazioni partecipanti alla
  realizzazione      del    Progetto     nelle      sue     diverse  direttrici:
  sviluppo/ingegnerizzazione della piattaforma, intervento nell’attività di
  diffusione della piattaforma presso nel territorio di competenza.

                                                         Impegno della
                                    Impegno nella     realizzazione della
                                  realizzazione della diffusione presso
             Categoria
                                     piattaforma      le Amministrazioni
                                           gg              coinvolte
                                                               gg
  Project Manager                         111                 226
  Personale esperto TRIBUTI               171                 256
  Personale esperto TERRITORIO            101                 236
  Personale esperto Altri Uffici           49                 175
  Personale esperto CED                   189                 440
  Personale amministrativo                 18                 275
                           TOTALE         639                1.608

                                                                            12
Progetto “GIT”

                                 Buone Pratiche

SEZIONE 5 – BENEFICI OTTENUTI DALL’USO DELLA SOLUZIONE

 Benefici    in    termini    di   riduzione   di    costi    conseguiti
 dall’Amministrazione; riportare i costi, in euro, relativi al processo
 supportato dalla soluzione, prima dell’adozione della soluzione e dopo
 l’adozione della soluzione stessa

 Non è possibile definire i benefici ottenuti dall’impiego della soluzione
 considerato che questa attiva procedure innovative per l’amministrazione e
 non confrontabili con attività pregresse.
 Rientrano in questo ambito i processi di attivazione dei canali di interscambio
 da e verso le Agenzie del Territorio e delle Entrate attraverso i protocolli in
 essere e le tecnologie messe a disposizione dal Ministero, con l’apertura
 all’accesso diretto ed alla consultazione dei flussi informativi ministeriali.

 Benefici in termini di miglioramento del servizio reso a cittadini e
 imprese conseguiti dall’Amministrazione

 Rientrano in questo ambito le seguenti linee di azione:

    •   digitalizzazione di una serie di adempimenti in capo ai professionisti al
        fine di ottimizzare il processo di interazione in fase di redazione e
        presentazione delle istanza inerenti gli interventi edilizi. In questo
        ambito rientrano anche la predisposizione di supporto di ausilio per la
        definizione delle pratiche e del loro trattamento;
    •   accesso ai dati della Pubblica Amministrazione attraverso appositi
        canali di consultazione e verifica che consentano l’accesso al patrimonio
        informativo dei Comuni da parte di professionisti, notai, amministratori
        di condominio e imprese;
    •   accesso     alla    propria  posizione     contributiva  da    parte    del
        cittadino/contribuente sul fronte del tributo locale attraverso il canale
        telematico, corredata delle informazioni in possesso della Pubblica
        Amministrazione che giustificano il quadro presentato;
    •   elaborazione di contenuti da parte dell’Amministrazione nei modelli di
        dichiarazione previsti dal punto di vista fiscale e della titolarità a
        disposizione degli sportelli al pubblico per migliorare i tempi di
        interazione da parte del cittadino con contestuale riscontro immediato
        della posizione;
    •   aumento delle competenze e della capacità di risposta al Cittadino a
        livello di sportello anche multidisciplinare, con abbattimento dei tempi
        morti tra richiesta e risposta;
    •   accertamento patrimoniale e tributario da parte degli Enti sfruttando
        l’informazione prodotta dal cittadino nelle sedi essenziali (Notaio,
        Comune, CAF, ecc…) o già posseduta dall’Amministrazione, riducendo
        la minimo l’interazione con il contribuente almeno in fase istruttoria.

                                                                             13
Progetto “GIT”

                                 Buone Pratiche

Benefici derivanti all’amministrazione dall’elaborazione dei dati che la
soluzione utilizzata o genera, al fine di orientare in modo più efficace
l’azione amministrativa

Rientrano in questo ambito le seguenti linee di azione:

   •   predisposizione dei processi di automazione dello scambio di
       informazioni tra Amministrazioni inerenti gli atti di variazione catastale
       e di titolarità inerenti il patrimonio immobiliare posseduto dai cittadini,
       con eliminazione degli adempimenti formali auto dichiarativi di evento
       avvenuto;
   •   intersettorialità cooperativa e collaborativa tra uffici del Comune
       attraverso l’attivazione dei processi amministrativi previsti per i quali il
       progetto fornisce strumenti di supporto;
   •   trasformazione del processo di accertamento e riscossione in “servizio
       di fiscalità”, con diminuzione del livello di contenzioso tributario tra
       cittadino e Amministrazione relativo sia agli aspetti di giustizia fiscale
       che agli aspetti di incongruenza delle informazioni e di non omogeneità
       delle posizioni amministrative presenti nei Sistemi dello Stato.

Elementi di semplificazione della procedura tradizionale introdotti
dalla soluzione

Rientrano in questo ambito le seguenti linee di azione:

   •   diminuzione a tendere del livello di incongruenza tra le informazioni
       presenti in archivi differenti delle pubbliche Amministrazioni inerenti lo
       stesso argomento o posizione del cittadino.

Altri benefici derivanti dall’utilizzo della soluzione non ricompresi
nelle tipologie prima indicate

Rientrano in questo ambito le seguenti linee di azione:

   •   diffusione del Sistema a tutti i Comuni del Progetto che ne faranno
       richiesta secondo i canoni formali previsti;
   •   attivazione potenzialmente disponibile dei servizi applicativi presso tutti
       i Comuni, senza preclusione di dimensione ma solo in relazione al
       livello organizzativo del Comune e dell’Aggregazione;
   •   riqualificazione del personale degli Enti attraverso il coinvolgimento nei
       contenuti del progetto e delle nuove tecnologie a disposizione.

                                                                             14
Progetto “GIT”

                                  Buone Pratiche

SEZIONE 6 – ASPETTI LEGATI ALLE TECNOLOGIE UTILIZZATE

 Caratteristiche della soluzione tecnologica

 Nella creazione del Sistema, obiettivo primario è stato individuare una
 soluzione in cui una nuova specifica esigenza informativa potesse essere vista
 prevalentemente limitandosi alla peculiarità di trattamento del dato (magari
 nuovo), utilizzando primariamente servizi già esistenti per predisporre tutte le
 funzionalità di supporto generale (acquisizione fonte, controlli, caricamento,
 visualizzazione, ecc..). Questo perché sostanzialmente il lavoro svolto si
 basava sulla evoluzione di una precedente piattaforma C&T messa a
 disposizione dalla Regione Umbria, già operativa e funzionante a regime.

 La piattaforma include le seguenti componenti

    •   Ambiente gestione acquisizione fonti - ambiente della piattaforma
        dedicato al trattamento delle fonti di popolamento del DWH, definito
        anche come “sistema degli ETL”.);
    •   servizio di cooperazione applicativa - Ambiente dedicato a interagire in
        cooperazione applicativa con il Sistema di interscambio dell’Agenzia del
        Territorio;
    •   ambiente di correlazione del DWH - ambiente che assicura la funzione
        di associazione dei dati contenuti nel DWH, mediante i concetti di
        Soggetto, Oggetto, Via, Civico e Fabbricato, attraverso meccanismi di
        correlazione in grado di porre a fattor comune le informazioni
        provenienti da Sistemi informativi eterogenei sotto il profilo della
        modalità di trattamento dell’informazione, della identificazione dei
        criteri di codifica e univocità (eterogeneità della chiavi;
    •   ambiente delle Diagnostiche - ambiente che assicura le operazioni di
        controllo sui dati nelle diverse fasi operative in cui si caratterizza
        l’utilizzo e il funzionamento della piattaforma;
    •   visualizzatore di Front End - ambiente che include è il “Visualizzatore
        GIT” che, attraverso iconografie censuarie e cartografiche, consente
        una navigazione tra i dati delle fonti;
    •   librerie e di cataloghi per la realizzazione e la attivazione di servizi
        specialistici verticali – ambiente di gestione di servizi software verticali
        specifici per esigenze di tipo amministrativo a supporto della gestione
        di iter e di istanze della Pubblica Amministrazione.

                                                                              15
Progetto “GIT”

                                 Buone Pratiche

Prerequisiti di natura tecnica (hw e sw di base) per il funzionamento
della soluzione; descrizione dell’hw e sw di base necessario per
riusare la soluzione, ovvero senza la quale la soluzione non è
utilizzabile

Di seguito si riportano i principali prerequisiti tecnici ritenuti di maggior
importanza per la piena operatività delle soluzioni GIT.

Apparati di rete
L’Aggregazione dovrà essere dotata di una rete Lan Tcp/ip da 1Gb e
predisporre uno Switch Ethernet 1Gb di 5 porte a esclusivo uso degli host
predisposti al funzionamento della soluzione.
L’Aggregazione dovrà possedere un accesso ad internet a banda larga per
permettere l’instaurazione di sessioni di assistenza remota.
Nello scenario ottimale ogni Aggregazione è connessa con i comuni che la
compongono attraverso un collegamento veloce. Tale requisito non è però
indispensabile ai fini della fruizione del prodotto a patto di rinunciare ad
automatismi di reperimento dati insiti nella soluzione.
L’accesso alla soluzione da parte di un operatore comunale dovrà avvenire
attraverso un browser web operante su una connessione privata (fisica o
virtuale), l’Aggregazione dovrà curare la predisposizione di tale connessione
con tutti i comuni componenti.

Dotazione hardware
Per un’Aggregazione composta da un singolo comune il requisito minimo
necessario al funzionamento della soluzione è la presenza di : n.1 database
server e n.1 application server. Si sottolinea, comunque, che ciò può essere
considerata una configurazione “estrema” che può portare ad alcuni disservizi
soprattutto dal punto di vista prestazionale. La configurazione ottimale
prevede, infatti, almeno 2 application server.
Configurazione minima hardware per Aggregazione costituita da un singolo
comune:
Database server: xeonDP, 4 Gb/8 Gb di Ram, hd da 250Gb scsi
Application server: Pentium Core 2 Quad, 2 Gb di Ram, hd da 150Gb scsi

Scalabilità della soluzione
La scalabilità di carico verticale deve essere una considerata un requisito
dell’hardware utilizzato, soprattutto per quanto concerne lo spazio su disco.
In un’Aggregazione costituita da più comuni oltre alla scalabilità di carico
verticale va considerata anche la scalabilità di carico orizzontale, intesa come
la possibilità di aggiungere altre macchine in distribuzione di carico e non,
all’aumentare dei comuni connessi al servizio. Un’ipotesi architetturale
realistica potrebbe essere quella di utilizzare come RDBMS più server connessi
attraverso sistemi RAC (es. ORACLE). In questa ottica i requisiti hardware dei
server possono abbassarsi all’aumentare delle macchine in distribuzione di
carico.

                                                                                16
Progetto “GIT”

                                Buone Pratiche

La scalabilità di carico è requisito indispensabile per raggiungere una
scalabilità amministrativa e una scalabilità geografica sufficiente. In altri
termini il sistema non deve aumentare di complessità e le prestazioni non
degenerare all’aumentare degli utenti connessi e della loro distanza.

Dotazione software
RDBMS compatibile con il framework selezionato con ambiente di gestione
dei dati cartografici e ortofotogrammetrici, eventuale presenza di un ambiente
GIS. Application server Jboss. Come risaputo questi componenti non pongono
nessun requisito particolare sul sistema operativo ospitante potendo
funzionare sia su Windows che Linux, naturalmente all’interno del range di
versioni supportate.

Partners coinvolti nella realizzazione della soluzione; indicare il
partner/fornitori coinvolti nelle diverse fasi di realizzazione della
soluzione: analisi, realizzazione, test, gestione a regime

Anci Lombardia (Associazione dei Comuni Italiani della Lombardia), ha svolto
nel progetto GIT, per conto del Comune di Milano (ente capofila) il ruolo di
Ente che ha seguito il coordinamento, la rendicontazione e la formazione.
Oggi è Ente coordinatore di ReteComuni (www.retecomuni.it) la rete che si
propone di operare nell’ambito della gestione di sistemi tecnologici e soluzioni
organizzative che consentano di mantenere in capo alle amministrazioni
comunali informazioni “certificate” per indirizzare e gestire prioritariamente le
attività nei campi delle entrate locali, della gestione territoriale,
dell’innovazione tecnologica e della sicurezza.

WebRed, società in house della regione Umbria ha svolto il ruolo di soggetto
di riferimento per tutti gli aspetti tecnologici delle tecnologie C&T. E’ il
soggetto che oggi è in grado di fornire il software in riuso gratuito di formare
gratuitamente - presso la propria sede in Umbria – chiunque fosse interessato
ad acquisire il know-how relativo al funzionamento e alla manutenzione del
sistema tecnologici C&T.

Quanto tempo è durato il progetto (mesi)

24 mesi

                                                                            17
Progetto “GIT”

                                Buone Pratiche

Quali sono i volumi di servizio che la soluzione gestisce

Relativamente ai volumi è possibile dare un quadro d’insieme relativamente
alle tipologie di pratiche che sono acquisite nel sistema GIT provenienti da
archivi operazionali interni ed esterni alle Amministrazioni partecipanti. A
riguardo non si ritiene significativo il numero, comunque elevato, ma le
tipologie di atti/dati delle istanze amministrative acquisite e il fatto che tutte
queste sono nelle disponibilità di ogni Comune partecipante.

   DA ARCHIVI ESTERNI PER OGNI COMUNE DEL PROGETTO:

      •   pratiche accatastamento docfa dal 2006;
      •   storico Planimetrie catastali unità Immobiliari;
      •   pratiche accatastamento PREGEO dal 2009;
      •   atti di compravendita dal 2006;
      •   atti di successione in titolarità Immobili e terreni dal 2006;
      •   atti di locazione dal 2006;
      •   consumi ENEL luce e Gas dal 2004;
      •   fogli di mappa catastali a copertura intero Comune con
          storicizzazione aggiornamenti;
      •   anagrafica Aziende Camere di commercio;
      •   anagrafica utenza acquedotti;
      •   anagrafica dati catastali immobili e terreni da impianto (1987 o
          1995) ad oggi con intero impianto storico;
      •   redditi cittadini residenti, dichiarazioni sintetiche da 2004.

   DA ARCHIVI        INTERNI     PRINCIPALI       PER   OGNI     COMUNE      DEL
   PROGETTO:

      •   anagrafica dei cittadini residenti con incremento storico periodico da
          parte della fonte in incremento continuo. Ogni posizione è
          memorizzata con i cambi di indirizzo e di famiglia aggiornati;
      •   dichiarazioni di fiscalità locale ICI, TARSU/TIA, Occupazione suolo
          pubblico, Pubblicità da data di impianto gestionale informatico;
      •   dichiarazioni interventi edilizi e condoni da data di impianto del
          gestionale, comprensivo di materiale documentale scannerizzato
          come immagini digitali se disponibile;
      •   attività commerciali inerenti le attività denunciate al Comune dalla
          data di digitalizzazione nel sistema informativo dell’Ente;
      •   anagrafiche varie a disposizione degli uffici per le pratiche
          amministrative e la gestione degli adempimenti (es. acquedotto,
          bucalossi, ecc…);
      •   cartografia inerente ortofoto storiche, PRG, PGT e carte tecniche
          comunali e regionali, strati informativi tematici. Altro materiale
          georiferito.

                                                                            18
Progetto “GIT”

                             Buone Pratiche

La soluzione è integrata con altre applicazioni della amministrazione

L’adozione delle tecnologie GIT non preclude il normale funzionamento delle
applicazioni presenti nell’amministrazione. Tramite opportuni sistemi di
collegamento (transcodifica) il DataWareHouse è messo nelle condizioni di
acquisire le informazioni presenti nei singoli applicativi in uso.

                                                                     19
Progetto “GIT”

                                  Buone Pratiche

SEZIONE 7 – ALTRI ASPETTI VINCOLANTI

 Esigenza di specifici modelli organizzativi

 Si.
 L’amministrazione è chiamata a dotarsi di un modello                organizzativo
 particolarmente flessibile e professionalizzato che garantisca:

    •   forti capacità relazionali interne ed esterne all’ente di appartenenza;
    •   disponibilità al cambiamento;
    •   una inevitabile “riconversione” di compiti, attività, competenze, funzioni;
    •   la visibilità e l’attenzione sui dati "rilevanti", ad esempio ai fini della
        collaborazione sull’accertamento erariale con l’Agenzia delle Entrate.

 Occorre prevedere che l’Ente, oltre al servizio Tributi, adotti opportune misure
 di coinvolgimento dei seguenti settori/uffici:

    • anagrafe: con cui è già collaudata la condivisione della banca dati,
      garantita da un gestionale integrato, e la costante segnalazione di
      anomalie o incongruenze eventuali;
    • urbanistica: non sono condivise le banche dati ma sono in corso attività
      congiunte prevalentemente orientate all'accertamento ICI Aree
      Fabbricabili;
    • edilizia Privata: non sono condivise banche dati. Sono in corso attività
      interne al settore per aggiornare / migrare i dati in un nuovo gestionale;
    • ufficio CED: che provvede a garantire il funzionamento dell'intero
      sistema svolgendo anche i seguenti servizi:

         o gestione dell'Hosting della Piattaforma GIT e della connettività;
         o scarico periodico dei dati dai Portali delle Agenzie;
         o estrazione periodica dei dati dai gestionali interni di Monza e degli
           Enti del Polo aderenti al Progetto GIT.
         o gestione dei rapporti con le software house per le problematiche di
           estrazione dati dai rispettivi programmi applicativi;
         o caricamento periodico, attraverso appositi programmi dedicati, dei
           dati nel DataWareHouse.

                                                                             20
Progetto “GIT”

                                 Buone Pratiche

Necessità di accordi con Enti terzi

  Si, sono necessari accordi con Enti terzi.
  Obiettivo della soluzione è dare un contributo all'innovazione nella Pubblica
  Amministrazione in un contesto di:

      •   sviluppo della collaborazione interna agli Enti locali tra i vari settori
          di gestione dei servizi;
      •   massima collaborazione con gli altri livelli della PA;
      •   massima      attenzione alla sostenibilità nel tempo delle scelte
          effettuate con la creazione di modelli di rete che, oltre che garantire
          il mantenimento dei risultati raggiunti, prefiguri attività di sviluppi
          innovativi anche in considerazione di modifiche sia normative sia
          informatiche.

  I temi da affrontare per un corretto mantenimento e sviluppo degli
  obiettivi delle soluzioni GIT richiedono di poter sviluppare alcuni
  significativi temi quali (a titolo esemplificativo):

  •   collaborazione con i livelli istituzionali quali Regione e Provincia per
      consolidare il modello organizzativo implementato facendolo diventare
      un modello diffuso ed uno standard per la pubblica amministrazione
      locale (struttura organizzativa e tracciati di tenuta delle banche dati)
      indipendentemente degli strumenti informatici, gestionali e non,
      utilizzati dalle varie realtà;
  •   collaborazione con le Agenzie dello Stato Centrale, Agenzia del
      Territorio e Agenzia delle Entrate, per lavorare su più fronti quali:
       collaborazione in termini di recupero evasione elusione;
       migliore e più coerente rappresentazione della realtà in tema di
          immobili;
       collaborazione per studiare, produrre e sviluppare nuovi modelli di
          integrazione delle banche dati e di collegamenti telematici per lo
          scambio di dati.
  •   Collaborazione con le Associazioni di comuni per lavorare su più fronti
      quali:
       affiancamento per garantire la continuità della rete GIT consolidatasi
          a livello nazionali tra i comuni aderenti al progetto in fase di
          chiusura, in particolare per la tenuta degli aspetti “amministrativi” e
          di “diffusione” ed allargamento presso altri enti interessati (Anci
          Lombardia);
       affiancamento per sviluppare e realizzare modelli formativi e di
          aggiornamento, nonché di integrazione con altre Esperienze (Elisa
          1) in atto a livello nazionale (Anutel, Anci Lombardia).

                                                                             21
Progetto “GIT”

                             Buone Pratiche

Dipendenza da normative regionali

Risultano influenzate dalla normativa regionale esclusivamente le attività
legate all’integrazione dei sistemi tecnologici con il Database topografico
regionale, eventualmente adattabile alla singola realtà.

                                                                     22
Progetto “GIT”

                                    Buone Pratiche

Licenza di Riuso – (versione e data)
La Licenza di Riuso, richiamando le disposizioni sul riuso contenute nel Codice
dell’Amministrazione Digitale (d.lgsl. 82/2005), definisce i diritti e i doveri dei
soggetti pubblici e privati coinvolti nel riuso di un prodotto software stabilendo le
condizioni alle quali è possibile studiarlo, usarlo, modificarlo e redistribuirlo.
La Licenza di Riuso permette il riuso, a titolo gratuito, del prodotto software da
parte di soggetti pubblici, senza necessità di convenzioni specifiche.
La Licenza di Riuso stabilisce che:
•     è permesso modificare il prodotto software e realizzare prodotti derivati;
•     è vietato commercializzare il prodotto software;
•     titolari e contitolari del prodotto software non sono responsabili delle
conseguenze del suo uso.
La Licenza di Riuso stabilisce che, in caso di modifiche al prodotto software:
•     sono riconosciuti, nel tempo e nella loro diversità, i contributi di chi ha
collaborato alla realizzazione e/o all’evoluzione del prodotto software;
  • il prodotto software derivato può essere distribuito solo se è rilasciato con la
      licenza di riuso e non è degradato nella sua riusabilità.
Art. 1 – Definizioni
1. Riuso, uso da parte di un soggetto pubblico di un prodotto software realizzato da
uno o più soggetti pubblici o privati, con il diritto di modificarlo per realizzare
prodotti derivati.
2. Prodotto software (prodotto), sistema software pronto per essere installato e
usato, completo di tutte le sue componenti, incluse ma non limitate a: sorgenti, dati
di configurazione, eseguibili, dati e contenuti iniziali, documentazione per gli
sviluppatori, documentazione per gli amministratori, documentazione per gli utenti.
3. Disponibilità, un prodotto è disponibile per il riuso per i diritti che il titolare e i
contitolari, tramite la Licenza di Riuso, concedono ai riusatori e ai fornitori.
4. Riusabilità, un prodotto può essere più o meno riusabile in dipendenza di
quanto le sue caratteristiche tecniche favoriscono il riuso.
5. Prodotto derivato, ogni prodotto risultante da un intervento di modifica al
prodotto, indipendentemente dal tipo e dalla dimensione dell’intervento.
6. Prodotto degradato, un prodotto derivato che, per le sue mutate caratteristiche
tecniche, favorisce il riuso con minor efficacia del prodotto originario. In particolare,
sono prodotti degradati:
a) prodotti derivati che eliminano funzionalità che non sono obsolete né deprecate;
b) prodotti derivati che introducono dipendenze da componenti esterne che non
sono rilasciate con la Licenza di Riuso o con una licenza a codice aperto;
c) prodotti derivati che riducono il numero di piattaforme tecnologiche sulle quali
possono essere installati ed eseguiti;
d) prodotti derivati che non hanno aggiornato la documentazione per gli utenti, per
gli
amministratori di sistema e per gli sviluppatori.

                                                                                   23
Progetto “GIT”

                                     Buone Pratiche

7. Titolare, soggetto pubblico o privato che, disponendo dei diritti su un prodotto
tali da consentirne il riuso, lo ha rilasciato con la Licenza di Riuso.
8. Contitolare, soggetto pubblico o privato che ha collaborato, con un contributo
identificato, alla realizzazione e/o all’evoluzione di un prodotto.
9. Riusatore, soggetto pubblico che, in qualsiasi modo, riceve un prodotto
rilasciato con la Licenza di Riuso e che, al fine di poter riusare il prodotto, ha il
diritto di studiarlo, usarlo, modificarlo e redistribuirlo.
10. Fornitore, soggetto privato che, in qualsiasi modo, riceve un prodotto rilasciato
con la Licenza di Riuso, e che, al solo fine di poter offrire ai riusatori servizi di
supporto al prodotto, ha il diritto di studiarlo, modificarlo e redistribuirlo.
Art. 2 – Prodotto a cui si applica la licenza
La Licenza di Riuso si applica a tutti i prodotti che contengono una nota informativa
che li dichiara esplicitamente rilasciati con essa.
Art. 3 – Oggetto
1. Con la Licenza di Riuso, il titolare e i contitolari concedono ai riusatori il diritto,
non esclusivo, a tempo indeterminato e a titolo gratuito, di studiare, usare,
modificare e redistribuire il prodotto con le modalità definite di seguito.
2. Con la Licenza di Riuso, il titolare e i contitolari concedono ai fornitori il diritto,
non esclusivo, a tempo indeterminato e a titolo gratuito, di studiare, modificare e
redistribuire il prodotto con le modalità definite di seguito.
Art. 4 – Titolarità del prodotto e dei prodotti derivati
1. Il titolare del prodotto è titolare anche dei prodotti derivati.
2. I contitolari sono titolari dei contributi che hanno fornito per la realizzazione e/o
l’evoluzione del prodotto.
Art. 5 – Diritti comuni dei riusatori e dei fornitori
1. Riusatori e fornitori hanno il diritto di studiare il prodotto. In particolare hanno i
seguenti diritti:
a) fare copie locali del prodotto, in ogni sua componente, con ogni mezzo e in ogni
forma, in via permanente o provvisoria;
b) installare ed eseguire il prodotto, senza alcun limite di tempo, di numero di
installazioni, di numero di elaboratori, di numero di utenti, per sperimentarne e
verificarne il funzionamento.
2. Riusatori e fornitori hanno il diritto di modificare il prodotto per realizzare prodotti
derivati.
3. Riusatori e fornitori hanno il diritto di redistribuire il prodotto senza limitazioni,
purché identico all’originale e completo di tutte le sue componenti.
4. Riusatori e fornitori hanno il diritto di redistribuire un prodotto derivato solo se il
prodotto derivato è rilasciato con la Licenza di Riuso e non è degradato.
5. Riusatori e fornitori hanno il diritto di offrire, ai riusatori, i seguenti servizi:
a) installazione, avviamento, formazione e assistenza all’uso del prodotto;
b) manutenzione e sviluppo del prodotto;
c) gestione operativa del prodotto.

                                                                                    24
Progetto “GIT”

                                     Buone Pratiche

Art. 6 – Divieto di registrazione e commercializzazione
Ai riusatori e ai fornitori è vietato registrare a proprio nome e/o commercializzare il
prodotto.
Art. 7 – Divieti per i fornitori
Ai fornitori è vietato usare il prodotto:
a) per scopi applicativi propri;
b) per fornire servizi applicativi a terzi.
Art. 8 – Diritti aggiuntivi dei riusatori
I riusatori hanno il diritto di usare il prodotto:
a) per scopi applicativi propri;
b) per fornire servizi applicativi ad altri soggetti pubblici.
Art. 9 – Responsabilità e garanzie
1. Il titolare e i contitolari forniscono il prodotto “così come è”, senza garanzie di
alcun tipo, né espresse né implicite, incluse le garanzie di utilizzabilità per un
particolare scopo.
2. Il titolare e i contitolari non sono tenuti a fornire servizi di supporto al prodotto,
inclusi ma non limitati a: installazione, avviamento, formazione e assistenza all’uso,
manutenzione e sviluppo, gestione operativa del prodotto.
3. Il titolare e i contitolari non sono responsabili per gli eventuali danni dovuti all’uso
o
all’impossibilità d’uso del prodotto, incluso qualunque danneggiamento generico,
speciale, incidentale o consequenziale e inclusi, ma non limitati a: perdite e
corruzione di dati, accesso non consentito ai dati, danni causati ad altri sistemi
software o alle loro prestazioni, danni economici sostenuti dal riusatore, dal
fornitore o da terzi.
Art. 10 – Rilascio di un prodotto con la Licenza di Riuso
1. Il prodotto è identificato da un nome che rappresenta l’insieme delle componenti
che costituiscono il prodotto. Fino a diversa decisione del titolare e dei contitolari, il
nome è mantenuto per le diverse versioni e configurazioni del prodotto, comunque
esse siano il risultato di modifiche nelle componenti e/o nel loro insieme.
2. Ogni componente del prodotto (incluse, ma non limitate a: file sorgente, file di
configurazione, file eseguibili, file dei dati e contenuti iniziali, file di documentazione
ed eventuali documenti in formato non digitale) è identificata da un nome, univoco
all’interno dell’insieme delle componenti del prodotto.
3. Ogni componente riporta nel suo contenuto una nota informativa che la
identifica, ne descrive la storia, la associa al prodotto e dichiara che questo è
rilascato con la Licenza di Riuso, richiamando una sintesi delle clausole principali e
rimandando al testo integrale per i dettagli. La nota informativa è organizzata in
quattro sezioni: identificazione della componente, storia delle modifiche,
associazione al prodotto, sintesi e riferimento al testo integrale della Licenza di
Riuso.
4. L’identificazione della componente è un testo strutturato con campi che ha
struttura fissa e contenuto dei campi che varia da componente a componente (tra
parentesi angolate i campi variabili):

                                                                                    25
Progetto “GIT”

                                       Buone Pratiche

5. La storia delle modifiche è una lista di descrizioni di modifiche, ognuna delle
quali è un testo strutturato con campi che ha struttura fissa e contenuto dei campi
che varia da modifica a modifica (in corsivo i campi variabili):
6. L’associazione al prodotto è un testo strutturato con campi che ha struttura fissa
e contenuto dei campi identico per tutte le componenti del prodotto (tra parentesi
angolate i campi variabili):
7. La sintesi e il riferimento alla Licenza di Riuso sono costituite dal seguente testo,
non modificabile:
A questo prodotto si applicano i termini della Licenza di Riuso, versione 1.00 o successive.
I soggetti pubblici possono studiarlo, usarlo, modificarlo e redistribuirlo nei termini della
Licenza di Riuso. I soggetti privati possono studiarlo, modificarlo e redistribuirlo nei termini
della Licenza di Riuso.
La commercializzazione del prodotto è vietata.
Questo prodotto è distribuito “così come è” senza garanzie di alcun tipo, né espresse né
implicite, incluse, ma non limitate a, le garanzie di utilizzabilità per un particolare scopo.
8. La modifica di una componente effettuata da un soggetto diverso dal titolare
della componente comporta l’aggiunta di una descrizione della modifica alla storia
delle modifiche. La descrizione aggiunta diventa parte integrante della nota
informativa.
9. In nessun caso la modifica di una componente può comportare la cancellazione
o la modifica delle preesistenti sezioni della nota informativa.
10. In nessun caso una componente può essere rimossa dal prodotto. Nel caso
una componente non sia più necessaria, nella sua nota informativa deve essere
aggiunta una descrizione di modifica che documenta il suo cessato utilizzo. Nel
caso una componente sia integrata, in tutto o in parte, in una o più altre
componenti, nuove o modificate, nella nota informativa di queste ultime è aggiunta
una descrizione di modifica che documenta l’avvenuta integrazione.
Art. 11 – Informazioni accessibili durante l’esecuzione del prodotto
1. Quando il prodotto è in esecuzione deve essere sempre possibile, per qualsiasi
utente e in qualsiasi momento, accedere alle seguenti informazioni:
a) identificazione del prodotto;
b) identificazione del titolare;
c) dichiarazione che il prodotto è rilasciato con la Licenza di Riuso;
d) testo integrale della Licenza di Riuso.
Art. 12 – Accettazione della Licenza di Riuso alla distribuzione e
all’installazione del prodotto
1. Prima di installare effettivamente il prodotto, la procedura di installazione deve:
a) mettere a conoscenza delle informazioni di cui all’art. 11.1 commi a, b, c, d;
b) far sì che siano accettati i termini della Licenza di Riuso, e in particolare la
clausola finale.
2. Il soggetto che redistribuisce il prodotto, tramite consegna di copie su supporto
fisico o per via telematica, ha gli stessi obblighi di cui all’art. 12.1 commi a, b.
Art. 13 – Nuove versioni della Licenza di Riuso
1. Il testo della Licenza di Riuso può essere modificato solo dagli autori che
possono pubblicarne nuove versioni.

                                                                                         26
Progetto “GIT”

                                     Buone Pratiche

2. Un prodotto rilasciato con una determinata versione della Licenza di Riuso può
essere redistribuito con una versione successiva della Licenza di Riuso.
Art. 14 – Clausola risolutiva
1. In caso di violazione degli articoli 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 13 vengono
meno i diritti concessi con la Licenza di Riuso e dovrà cessare ogni attività di
studio, uso, modifica e redistribuzione del prodotto.
2. L’autore della violazione sarà perseguito a termini di legge, inclusa la richiesta di
risarcimento dei danni.
Art. 15 – Legge applicabile e Foro competente
1. La Licenza di Riuso è regolata dalle leggi dello Stato Italiano.
2. Per quanto non previsto dalla Licenza di Riuso si fa espresso rinvio al Codice
Civile e alla normativa vigente in materia di proprietà intellettuale.
3. Per qualunque controversia relativa all’applicazione della Licenza di Riuso è
competente il Foro di Firenze.
Art. 16 – Clausola finale
Il riusatore o il fornitore accetta espressamente i seguenti articoli: 3 (oggetto), 4
(titolarità del prodotto e dei prodotti derivati), 5 (diritti comuni dei riusatori e dei
fornitori), 6 (divieto di registrazione e commercializzazione), 7 (divieti per i fornitori),
8 (diritti aggiuntivi dei riusatori), 9 (responsabilità e garanzie), 10 (rilascio di un
prodotto con la Licenza di Riuso), 11 (informazioni accessibili durante l’esecuzione
del prodotto), 12 (accettazione della Licenza di Riuso alla distribuzione e
all’installazione del prodotto), 13 (nuove versioni della Licenza di Riuso), 14
(clausola risolutiva).

Autori del testo della Licenza di Riuso, per conto del Centro Regionale di
Competenza sul Riuso, sono: Giovanni A. Cignoni, V. Ambriola, C. Flick.
Copyright © 2008 G.A. Cignoni, V. Ambriola, C. Flick
La Licenza di Riuso, per volontà degli autori è pubblicata nei termini della licenza
Creative Commons – Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate – 2.5
Italia.
È possibile riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico,
rappresentare, eseguire e recitare quest’opera alle seguenti condizioni:
Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da
chi ti ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te
o il modo in cui tu usi l’opera.
Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per fini commerciali. Non opere
derivate. Non puoi alterare o trasformare quest’opera, né usarla per crearne
un’altra.
Ogni volta che usi o distribuisci quest’opera, devi farlo secondo i termini di questa
licenza, che va comunicata con chiarezza.
Il testo integrale della licenza è reperibile al seguente indirizzo:
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/legalcode

                                                                                     27
Puoi anche leggere