Educazione e natura si incontrano nei Servizi educativi per la prima infanzia ."Che aria tira in giardino?" - Comune di Ferrara
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Educazione e natura si incontrano nei Servizi educativi per la prima infanzia Donatella Mauro .«Che aria tira in giardino?» 19 novembre 2016 Sala del Consiglio Comunale Palazzo del Municipio FERRARA
CONVENZIONE DIRITTI INFANZIA E ADOLESCENZA • Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori. • Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l'interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità. • Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati. • Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni
BAMBINI “SENZA”… Devono fare i conti fin da piccoli con contesti e situazioni di oggettivo svantaggio: povertà economiche, abitative, di salute ed educative. Anche in Italia l’incidenza della povertà assoluta aumenta con il decrescere dell’età. Vivono con poco o niente, in condizioni di povertà assoluta: - 4 persone anziane - 7 adulti - quasi 10 giovani - 11 bambini ogni 100 individui della stessa classe di età (Istat 2016) Minori in povertà assoluta: 1.131.000 (10,9%) nel 2016, erano 1.045.000 (10%) nel 2014 Famiglie con bambini in povertà assoluta: 618.000 (9,3%) nel 2016, erano 571.000 (9,3%) nel 2014 Insieme al riacutizzarsi delle povertà croniche, da alcuni anni si è estesa l’area della povertà relativa (dal 2015. 1.170.000 famiglie e 2.100.000 bambini e ragazzi, di cui 800.000 sotto i 6 anni. Nuova emergenza sociale, difficoltà a rivolgersi ai servizi e a muoversi nella rete di aiuto, forte sentimento di vergogna. “Atlante dell’infanzia a rischio 2016” a cura di G. Cederna , Treccani e Save the Children
Legame bi-univoco tra povertà e istruzione. A ciò si assommano i guasti dell’ascensore sociale per i quali il successo appare più legato alle risorse o alle reti dei genitori, piuttosto che alle capacità dei figli. Cosa fare? Dal mesosistema al microsistema. Dalle politiche (in attesa dei Decreti attuativi della L.107) alle azioni concrete nei servizi educativi. IL FUORI E IL DENTRO
DENTRO I SERVIZI EDUCATIVI Mantenere alta l’attenzione sulla: -qualità sostenibile dei servizi educativi -conciliazione tra i bisogni dei bambini e i bisogni delle famiglie -IMPOSTAZIONE PEDAGOGICA - rispetto dell’individualità di ogni bambino - pedagogica dell’ascolto, del rispetto delle diversità, del supporto al pensiero divergente, della convivenza civile. COME?
IL GIOCO UN DIRITTO Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica (art. 31). IL GIOCO UN BISOGNO Per il bambino è un’attività predominante, è vivere un’esperienza, sentire il proprio corpo (“Chi sono io?Cosa ho fatto? Cosa farò domani?”), sperimentare, mettersi alla prova, scoprire ed esplorare le cose che ha intorno. E tutto questo, provando piacere. Il gioco, io gioco a cura di C. Fabbri e S. Von Prondzinski
IL GIOCO GENERA APPRENDIMENTO Giocando si sviluppano competenze specifiche, capacità pratiche, teoriche espressive e percettive. Si impara a conoscere il mondo e come funziona. Si imparano metodi per studiare e conoscere: - per prove ed errori (la difficoltà, l’inciampo sono congeniti nell’apprendimento); - sperimentando le difficoltà; - apprendendo una cosa in un contesto ed esportandolo ad un altro. ASSOCIAZIONI, PENSIERO, ANALISI, RICERCA Il gioco, io gioco a cura di C. Fabbri e S. Von Prondzinski
Che cosa fa l’educatore? Il gioco è un bisogno innato del bambino. La sua indentità dipende da come è stato soddisfatto il suo bisogno di giocare e dallo sguardo dell’adulto che osserva le esperienze del bambino. Dall’”io non sono capace di” al” io sono parzialmente capace di” al “io sono capace di” Necessità di mettere alla prova le competenze dei bambini e le loro capacità con oggetti e materiali che pongano anche delle difficoltà ( non negando ai bambini la difficoltà) Il gioco, io gioco a cura di C. Fabbri e S. Von Prondzinski
Negli atteggiamenti Dare AIUTO (L.Vygotskij) Supportarli a decidere da soli e a proporre cambiamenti (autonomia non è “fare da solo”, ma essere coinvolto nelle scelte) Lasciare tempo (anche all’ozio) Mettersi nei panni dei bambini e scommettere sulle attività che potranno fare Favorire il passaggio dall’esplorazione al gioco da “ esploro questo oggetto” a “cosa posso fare con questo oggetto?” Accompagnarli nelle relazioni Far sì che possano lasciare tracce Il gioco, io gioco a cura di C. Fabbri e S. Von Prondzinski
OSSERVARE ED ASCOLTARE Per modificare l’ambiente - togliere e/o aggiungere oggetti e materiali - introdurre cambiamenti Mettere a disposizione : • oggetti della vita quotidiana che il bambino conosce o da conoscere; • materiali naturali più adatti ad essere percepiti dai sensi; • permettere al bambino di fare esperienze basilari con elementi basilari: terra, acqua, aria, fuoco. Il gioco, io gioco a cura di C. Fabbri e S. Von Prondzinski
ESSERE CURIOSI DEI BAMBINI…
ALL’APERTO In un contesto in cui sempre più i bambini hanno un rapporto saltuario, approssimativo e povero con la natura, l’esplorazione dell’ambiente, il gioco spontaneo, l’utilizzo dei sensi e il contatto diretto con gli elementi della natura, diventano importanti se vogliamo davvero aiutare i bambini ad imparare ad interrogare e conoscere la realtà che li circonda e a percepire se stessi in relazione al mondo e agli altri.
“Pericolo” Ha a che fare con la “prova” (“peritus” colui che ha fatto esperienza) «Stare nel gioco» adulti e bambini
L’EDUCAZIONE SI-CURA ALL’APERTO Si è posta attenzione ai giardini dei Servizi 0/6 a partire da piccoli gesti quotidiani e dalla valorizzazione anche dell’auto costruzione con materiali di recupero. Opportunità per costruire relazioni, e accrescere il senso di appartenenza e di cura dei Servizi. Necessità di linee guida.
Bambini all’aperto “ in gabbia” Londra 1920
• BUON LAVORO A TUTTE E A TUTTI!
Puoi anche leggere