EDUCAZIONE ALL'AFFETTIVITA' - Progetto rivolto agli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado

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EDUCAZIONE ALL'AFFETTIVITA' - Progetto rivolto agli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado
EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’
Progetto rivolto agli alunni della Scuola Primaria
          e Secondaria di Primo Grado

                 ANNO SCOLASTICO
                    2016-2017

                                          Referente del progetto:
                                              Dott.ssa Scala Alice
                                                Tel: 3482894261
EDUCAZIONE ALL'AFFETTIVITA' - Progetto rivolto agli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO:
Il progetto “Educazione all’affettività e alle relazioni” che si andrà a proporre nelle pagine seguenti,
ha la finalità di accompagnare i bambini delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria ed i
preadolescenti delle Scuola Secondaria di Primo Grado lungo un percorso che si articolerà nei
seguenti punti:
      La percezione di sé, delle proprie caratteristiche e risorse.
      Le relazioni: con la famiglia, con il gruppo di pari e con il partner.
      Un confronto rispetto alla sessualità per le classi terze della secondaria di primo grado.

Il percorso in classe sarà differenziato a seconda dell’età dei ragazzi e coinvolgerà sia gli insegnanti
che i genitori attraverso un incontro iniziale in cui verrà presentato il progetto nei contenuti e
negli strumenti utilizzati e un incontro finale in cui verrà restituito quanto emerso e condiviso con
gli alunni.

Le psicologhe, inoltre, in accordo con la scuola, saranno disponibili per altri due incontri formativi
rivolti alle famiglie in cui si potranno approfondire le tematiche richieste dai genitori o dagli
insegnati o i contenuti emersi in classe o nello sportello d’ascolto.

Incontri iniziali con i genitori e gli insegnanti
Si incontreranno sia i genitori che gli insegnanti, separatamente, per presentare i seguenti aspetti:
      La figura ed il ruolo della psicologa a Scuola;
      Il senso di un progetto di Educazione all'Affettività e dello Sportello di Ascolto all'interno
        della Scuola: scopo, obiettivi, metodo e tematiche

Gli incontri con gli insegnanti hanno anche lo scopo di raccogliere informazioni sulle varie classi
coinvolte nel progetto.

Incontro di restituzione con i genitori e gli insegnanti
Lo scopo è restituire agli stessi le tematiche generali emerse durante le attività intercorse, per
connotare le dinamiche evolutive dei bambini e dei ragazzi, i contenuti delle loro curiosità, delle
loro difficoltà o delle loro insicurezze vissute da un punto di vista emotivo-relazionale.
Si riprenderanno le considerazioni avviate durante il primo incontro di presentazione, come alcune
tematiche utili alla riflessione sull'età preadolescenziale e sul faticoso ruolo di genitori ed
insegnanti in questo momento evolutivo dei ragazzi.
Il tutto senza entrare nel dettaglio del singolo alunno, dal momento che l’etica della professione
psicologica, salvo casi particolarmente gravi, obbliga il professionista al rispetto della privacy.
Verrà prodotto uno schema di sintesi dei contenuti, che sarà consegnato a fine progetto al
Dirigente Scolastico.
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Metodologie:
   Stimoli multimediali: video, musica e immagini per avvicinarsi al contesto e alle modalità di
     comunicazione dei preadolescenti rendendo gli incontri più dinamici.
   Brainstorming: consente ad ogni alunno del gruppo-classe di esprimere l’idea suscitata
     dalla tematica proposta, grazie alla propria capacità di insight e di associare. L’esperienza
     risulta efficace soprattutto sul piano della partecipazione in quanto stimola, anche i
     ragazzini abitualmente passivi, ad esprimere la propria opinione senza sentirsi criticati.
   Ascolto attivo: L'ascolto attivo è un atteggiamento e una tecnica, il cui scopo è quello di
     entrare in relazione con l'altro permettendogli di esprimersi esplorando, su stimolo dello
     psicologo, anche parti di sé meno consapevoli, ampliando così la propria consapevolezza
     emotiva. L’ascolto attivo, inoltre, consente all’alunno di focalizzare la propria attenzione sul
     proprio e altrui linguaggio non verbale.
   Doppia conduzione: in alcuni incontri è prevista la compresenza di due psicologhe sia per
     un supporto tecnico-informatico, sia per favorire i lavori in piccolo gruppo (il costo orario
     rimarrà invariato).

Modello teorico di riferimento:
Orientandoci all’interno di una cornice teorica psicodinamica, sviluppata negli ultimi decenni, verrà
sostenuto il bambino e il preadolescente nell’acquisizione di competenze psicologiche che
permettano di essere più consapevole ed in contatto con il proprio mondo interno ed acquisire, di
conseguenza, una maggiore comprensione delle proprie modalità di interagire con gli altri.

Il percorso nelle classi:
In questa prospettiva, l’intervento proposto fornirà a bambini e ragazzi la possibilità di confrontarsi
e riflettere in un clima di fiducia e di ascolto reciproco, fondante nel loro processo di maturazione.
Questa atmosfera permetterà di evitare che bambini e preadolescenti-adolescenti si chiudano in
modo difensivo e rigido nelle loro posizioni, soprattutto riguardo la sfera della sessualità, e
dall’altro traducano affetti non mentalizzati in agiti, talvolta anche rischiosi. In modo da garantire
un percorso efficace il calendario degli incontri sarà concordato con il Dirigente Scolastico o un suo
referente.
Inoltre, l’equipe di lavoro darà la propria disponibilità per interventi ad hoc in base alle specifiche
situazioni, in particolare nelle classi con emergenze educative, verificate dal consiglio di classe o
dal team docenti.

Equipe - Professioniste coinvolte:
Al fine di offrire un servizio caratterizzato da interventi con caratteristiche teoriche e tecniche
multidisciplinari, il progetto è elaborato e realizzato da un’equipe di lavoro composta da
professioniste con specializzazioni in ambito clinico, psicodinamico, psicoeducativo e con
competenze in ambito tecnologico. In particolare il gruppo di lavoro è composto da:
     Dott.ssa Piccinni Leopardi Giulia: psicologa psicoterapeuta per l’Infanzia e l’Adolescenza
        (sportello d’ascolto).
     Dott.ssa Mazzocco Diletta: psicologa clinico-dinamica (incontri con gli alunni all’interno
        delle classi, incontri di presentazione e restituzione con gli insegnanti e i genitori).
     Dott.ssa Avogaro Elisa: psicologa dell’età evolutiva (incontri con gli alunni all’interno delle
        classi quando necessaria la doppia conduzione per la suddivisione in piccoli gruppi, incontri
        di presentazione e restituzione con gli insegnanti e i genitori).
     Dott.ssa Scala Alice: psicologa dell’età evolutiva (coordinamento del progetto, incontri di
        presentazione e restituzione con gli insegnanti e i genitori).
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Lo sportello d’ascolto
Lo sportello d’ascolto, all’interno della scuola, permette al preadolescente che desidera accedervi,
di incontrare una persona che, in un luogo neutro e protetto possa accogliere i suoi bisogni e
preoccupazioni di quel momento relativi, sia al proprio mondo interno che, a quello della scuola
(insicurezze relative al proprio modo di studiare, al metodo di studio, alla capacità di memorizzare,
al modo di gestire l’ansia durante una prestazione, ecc…).
Obiettivo: Lo sportello d’ascolto, quindi, si propone come spazio “pensato” e “preparato” dalla
scuola per accogliere le richieste, i dubbi e le preoccupazioni degli adolescenti, in un’ottica di
promozione del benessere e prevenzione del disagio.

MODALITA’
L’attivazione dello sportello prevede alcuni step preliminari:
      Raccolta del consenso delle famiglie (è prevista la consegna di un modulo preparato dalla
         scuola o dalla psicologa in cui si richiede la firma di entrambi i genitori per l’autorizzazione
         all’ accesso allo sportello da parte del proprio figlio/a).
     Breve presentazione dello sportello (anche in forma cartacea o veicolato da un insegnante)
        nelle classi che non conoscono ancora il servizio. Per mantenere il più possibile l’anonimato
        dello studente che sceglie di accedere allo sportello d’ascolto, è consigliabile che la richiesta
        cartacea di appuntamento possa essere inserita in un contenitore apposito che la scuola si
        impegna a mettere a disposizione in un luogo concordato.
     Per evitare che rimangano alcune ore inutilizzate, è conveniente che la psicologa, nei tempi
        concordati con il dirigente scolastico, venga a scuola a raccogliere le richieste per fissare gli
        orari e i giorni degli appuntamenti che verranno comunicati all’adolescente da una persona
        identificata dalla scuola.
     I genitori e gli insegnanti possono prenotare un appuntamento telefonando al numero
        0457808562 e lasciando i propri recapiti per venire ricontattati o inviando una mail con i
        propri contatti all’indirizzo servizieducativi@monteverdeonlus.it.
     È consigliabile non sostenere più di tre colloqui per lo stesso preadolescente in quanto, il
        superamento di questo numero di incontri rischierebbe di far muovere delle dinamiche di
        dipendenza, attaccamento e proiezione, che trasformerebbero lo sportello d’ascolto in un
        sostegno psicologico.
     In base alle richieste, i colloqui si svolgeranno in giornate precedentemente concordate con
        il Dirigente Scolastico e avranno una durata di 45 minuti circa.
     È preferibile che lo spazio adibito all’attività di sportello (ad esempio un’aula) sia collocato in
        un punto della scuola che garantisca il più possibile un’adeguata riservatezza ai colloqui in
        corso.

Per lo sportello d’ascolto rivolto agli alunni verrà definito un giorno alla settimana in cui sarà
presente la psicologa con orario concordato con il Dirigente Scolastico o un suo referente e in base
al numero dei colloqui richiesti.
Lo sportello d’ascolto rivolto a genitori ed insegnanti garantisce un orario flessibile per usufruire
del servizio sia durante il giorno riservato agli studenti che in altri momenti, a seconda delle
esigenze dei genitori e della disponibilità di apertura della scuola (sempre in accordo con il
Dirigente Scolastico o un suo referente).
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Il percorso per le classi della Scuola Primaria

Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono.
                                Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi.
                                                                           Gilbert Keith Chesterton

Il ciclo di incontri avrà come filo conduttore il mito di Gilgamesh che ben si presta agli argomenti
che si affronteranno con i bambini. La scelta di utilizzare questo strumento nasce dalla
caratteristica del mito di rispecchiare in maniera chiara e semplice i processi fondamentali e
universali della psiche umana. Le fiabe e i miti appartengono in maniera naturale al mondo del
bambino. Attraverso di essi si possono vivere mille avventure e peripezie senza correre pericoli e
immedesimandosi nei personaggi della storia. I personaggi della fiaba e del mito affrontano
problemi universali e propongono una modalità di affrontarli e di superarli; il bambino, scegliendo
in quale personaggio immedesimarsi, può comprendere quali risorse possiede per affrontare
quella difficoltà e di quali altri mezzi necessita. Tutto ciò viene fatto con molta delicatezza, perché il
linguaggio della fiaba o del mito fatto di simboli è un terreno fertile dove ognuno può mettersi in
gioco nella misura in cui vuole, non ci sono forzature o aggressioni e non c’è giudizio. La magia
della fiaba consente di creare un clima positivo dando un senso di spazio protetto dove, quasi
giocando, ognuno può condividere i significati e le emozioni che la fiaba suscita. Le fiabe e i miti
permettono ai bambini e agli adulti di identificarsi con i personaggi, sentendosi meno soli, più
compresi e acquisendo un nuovo punto di vista rispetto ad una situazione che li può riguardare
personalmente. Discutere insieme, accorgersi che ciò che sembra unico e troppo difficile da
affrontare da soli è invece un problema comune, di cui si può parlare senza esserne schiacciati e su
cui ci si può confrontare, aiuta a trasformare dei fantasmi minacciosi in parole e a dar loro dei
contorni e dei limiti.

Obiettivi:

       Interiorizzare il rispetto di regole e confini;

       Imparare a riconoscere le proprie emozioni;

       Sviluppare le capacità di relazione e confronto con gli altri;

       Sviluppare una propria capacità critica ed autoriflessiva;

       Riflettere sulla ricchezza della diversità;

       Valorizzare i diversi aspetti che caratterizzano ognuno.
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1° incontro
                           …il mio corpo che cambia, comunica e mi parla...

                      Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle.
                                           (Anonimo)

Il corpo soprattutto in questa fase evolutiva comincia a diventare in modo più consistente uno
strumento di mediazione del rapporto con il mondo. La conoscenza di sé è favorita inoltre dalla
esplorazione dei propri sensi, un’esperienza che arricchisce il proprio modo di esprimersi, di
interpretare e interagire con la realtà aumentando la consapevolezza di strumenti che già si
possiedono.

Struttura dell’incontro:

      Breve presentazione del ciclo di incontri. Conoscenza reciproca tra la professionista e il
       gruppo classe.

      Momento laboratoriale.
         o Presentiamoci un po’: giro dei nomi,
         o Il dado dei movimenti: si chiede ai bambini di presentarsi attraverso dei gesti e il
            proprio corpo. Il numero di gesti a disposizione per ogni bambino sarà deciso dal
            lancio del dado.
         o Il cieco: i bambini vengono divisi in coppie e vivono l’esperienza di guidare ed essere
            guidati nel muoversi nello spazio.
         o Da dove nascono le emozioni? Con l’aiuto della psicologa i bambini verranno invitati
            a riflettere sulle emozioni provate nei diversi momenti dell’incontro con particolare
            attenzione alle manifestazioni corporee.

      Conclusione. Gilgamesch
       Attraverso le immagini ed un breve racconto, verrà presentato il personaggio centrale del
       mito, che sembra essere privo di emozioni e talmente concentrato su di sé da non vedere
       gli altri. Si rifletterà così sulla forza della comunicazione non verbale propria e altrui e sulla
       percezione del corpo come mezzo per rapportarsi con il mondo esterno ed interno.
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2° Incontro
                                        …le Mie Emozioni…

                                   A volte le parole non bastano.
                    E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni
                                        (Alessandro Baricco)

La sfera emozionale-affettiva riveste una notevole importanza nello sviluppo dell'individuo,
soprattutto nelle fasi di vita della preadolescenza e dell'adolescenza, in cui il ragazzo e la ragazza
cominciano a definire le proprie scelte personali e sociali. Esplorare con i bambini le emozioni è
importante per favorire la capacità di riconoscerle, nominarle ed imparare ad esserne consapevoli,
amplificando la loro capacità empatica.

Struttura dell’incontro:

      Introduzione dell'incontro e saluti.

      Momento laboratoriale
         o Presentazione delle emozioni di base attraverso i video di “Inside Out”
         o Costruzione delle medaglie delle emozioni: verranno consegnati ai bambini dei
            cartoncini dove scrivere quando provano l’emozione e gli aspetti positivi e negativi
            della stessa
         o Come le emozioni aiutano a definire la nostra personalità

      Conclusione. Continuiamo con il mito.
       Gilgamesch incontra Enkidu, il suo alterego creato dalle divinità per fargli scoprire i suoi
       aspetti più umani. Nel confronto con Enkidu Gilgamesch scopre il mondo delle proprie
       emozioni e la ricchezza del conoscere l’altro. I bambini saranno invitati a riflettere
       sull’importanza di conoscere e valorizzare tutte le parti di sè per stare bene con se stessi e
       con gli altri.
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3° incontro
                                             …L’amicizia…

   Un amico conosce la melodia del nostro cuore e la canta quando ne dimentichiamo le parole.
                                           (C.S. Lewis)

In questa fase di vita il gruppo dei pari assume un ruolo centrale: quello che fanno gli altri bambini
conta enormemente. A molti piace collezionare carte dei Pokemon, guardano le stesse serie
televisive e seguono gli stessi canali di YouTube. Vogliono cantare tutti le stesse canzoni e amano
far parte di una cultura comune. Questo atteggiamento nasce sia dal bisogno di sentirsi sicuro nel
mondo esterno, ma anche dalla spinta a iniziare a differenziarsi rispetto al nucleo familiare.
Attraverso lo strumento “l’universo personale”, i bambini saranno guidati nella riflessione sul senso
e sul significato delle relazioni con i pari.

Struttura dell’incontro:

      Introduzione all’incontro e saluti.

      Momento laboratoriale.
         o Verrà chiesto ai bambini di dividersi in due gruppi composti da maschi e femmine
            per creare con la tecnica del collage un cartellone che rappresenti l’amicizia. Ogni
            gruppo eleggerà un rappresentante che illustrerà il lavoro del gruppo alla classe.
         o Costruzione del proprio universo personale.

      Conclusione
       Verranno narrate le imprese di Gilgamesh ed Enkidu possibili solo dall’unione delle loro
       forze e dagli aiuti dati dalle divinità femminili. Sottolineando l’importanza delle
       caratteristiche di entrambi i generi.
Il percorso per la Scuola Secondaria di Primo Grado

                                                                          Che stagione, l’adolescenza.
Senti di poter esser tutto e ancora non sei nulla e proprio questa è la ragione della tua onnipotenza
                                   mentale. Non hai confini, l’immaginazione può spaziare ovunque.
                                                                                     (Eugenio Scalfari)

La preadolescenza e l’adolescenza sono periodi di grandi cambiamenti. Il preadolescente e
l’adolescente vivono di estremi, possono sentirsi esaltati, eccitati, profondamente incompresi, tristi
o arrabbiati, e l’oscillazione tra questi estremi è veloce, repentina, senza controllo. L’umore e
l’immagine di sé ondeggiano, dando al preadolescente e all’adolescente la sensazione di essere
frammentati e di non avere punti di riferimento. Questo fluttuare è tipico di questa fase di vita, in
quanto, nel preadolescente e nell’adolescente convivono polarità opposte come la spinta verso
l’autonomia ed il bisogno di sentirsi dipendenti. Questo è il momento in cui si fanno le prove di
un’identità indipendente ed è quindi necessario investire al di fuori della sfera familiare, cercando
altrove modelli da imitare. Per le classi terze, essendo le emozioni, la mente e il corpo, in reciproca
interazione, parlare di emozioni significa parlare conseguentemente anche di sessualità: il
cambiamento fisiologico porta con sé vissuti emotivi-affettivi che, se mentalizzati, vengono poi
messi al servizio delle relazioni con l’altro sesso. Lo sviluppo della dimensione sessuale, dunque, va
al di là dell'identità corporea del soggetto poiché coinvolge l'identità psicologica e sociale. In
questa direzione, quindi, educare alla sessualità non vuol dire stimolare unicamente nel ragazzo
una graduale presa di coscienza delle caratteristiche somatiche e fisiologiche proprie dei due sessi,
ma soprattutto estendere tale consapevolezza agli aspetti psico-sociali che la sessualità coinvolge e
ha in sé.

Obiettivi:

      Aiutare i ragazzi e le ragazze preadolescenti a vivere in modo consapevole e sicuro le
       relazioni interpersonali, l’affettività e la sessualità nel pieno rispetto di se stessi e degli altri.

      Favorire l’accesso ad una capacità introspettiva di ascolto e riflessione su di sé.

      Rassicurare i preadolescenti di fronte alle incertezze della crescita fornendo loro la
       possibilità di confrontarsi sui delicati temi dello sviluppo sessuale ed affettivo.

      Affrontare i temi dell’innamoramento e dei diversi modi in cui si possono vivere le
       esperienze affettive in adolescenza.

      Individuare quali sono le caratteristiche che definiscono una buona/sana relazione.

      Esplorare gli aspetti legati alla costruzione della propria identità e della sessualità.
Percorso per le classi 1° e 2° della Scuola Secondaria di 1° Grado

                                               1° incontro
                                            Corpo ed Emozioni

    Ricorderai l’adolescenza come il periodo dalle emozioni più intense e dalle esperienze più vere. Un
   adolescente si butta con ogni cellula del suo corpo in quel che fa, se non altro perché è la prima volta.
                                             (Stephen Littleword)

La qualità dell’esistenza di ogni preadolescente è influenzata dal modo in cui apprende, fin dai
primi anni di vita, a sentire, riconoscere e nominare le proprie emozioni: se non è in grado di
discriminarle, il “groviglio emotivo” rischia di disorientarlo creando una situazione di disagio nella
vita in famiglia, a scuola e nella relazioni con i pari. Durante la preadolescenza, con la crescita fisica
che è più rapida che in qualsiasi altro periodo, il corpo subisce importanti trasformazioni che
suscitano sensazioni ed emozioni nuove. Scopo dell’incontro è permettere ai ragazzi di analizzare
le diversi componenti che caratterizzano le emozioni, la loro espressione e la loro intensità.

Struttura dell’incontro:

      Breve presentazione del ciclo di incontri
       Conoscenza reciproca tra la professionista e il gruppo classe.

      Laboratorio: “Il mio corpo comunica”
       Viene presentata alla classe la metafora della “fiamma delle emozioni” (cit. Lawrence J.
       Cohen – Le paure segrete dei bambini), suddivisi in piccoli gruppi dovranno analizzare un
       evento accaduto in classe attraverso gli elementi che compongono la fiamma delle
       emozioni: evento scatenante, attivazione del corpo, la spinta ad agire, la coloritura affettiva,
       l’espressione,…

      Conclusione
       Proiezione di un video sulle emozioni.
2° incontro
                                La famiglia: Autonomia e Dipendenza

   “Quando ero un ragazzo di quattordici anni, mio padre era così ignorante che non riuscivo a
  sopportare di avere un vecchio intorno. Quando ho avuto ventuno anni sono rimasto stupito di
                   quante cose quell’uomo avesse imparato in soli sette anni!”
                                          (Mark Twain)

In questo viaggio alla scoperta delle proprie relazioni e del tema dell’ambivalenza abbiamo deciso
di partire dalla famiglia, luogo delle relazioni primarie e imprescindibili. Una delle ambivalenze più
forti che vive il preadolescente è proprio quella del sentimento verso i propri genitori con i quali
generalmente tocca anche i più alti gradi di conflittualità.

Struttura dell’incontro:

      Introduzione e saluti.

      Momento laboratoriale: attraverso la visione di tre brevi filmati i ragazzi saranno invitati a
       riflettere in gruppo sui i diversi punti di vista che contraddistinguono la relazione genitori e
       figli e sui sentimenti ambivalenti che provano reciprocamente. Attraverso l’utilizzo di diversi
       video verranno affrontati i seguenti temi:
            o Chi è l’alieno? Il sentirsi e il sentire alieni.
                Video tratto dal film: “Bianca come il latte, rossa come il sangue”.
            o Ma parliamo lingue diverse?
                Video tratto dal film: “Genitori e figli, agitare bene prima dell’uso”
            o Le invasioni di campo.
                Video tratto dal film: “Poli opposti”

       Questionario conclusivo: per favorire un’elaborazione di quanto esplorato attraverso i
       video sarà proposto ai ragazzi un questionario individuale che li guidi nel sentire le diverse
       sfumature del legame genitori-figli.
3° incontro
                                 Il gruppo: Unicità e Omologazione

                  L’adolescente, e il suo desiderio di essere contemporaneamente
                              come tutti gli altri e come nessun altro.
                                           (Jacques Drillon)

Il gruppo dei pari e le relazioni che si tessono con esso sono fondamentali per questa fascia d’età.
Quest’incontro sarà dedicato a far emergere i ruoli che i ragazzi tendono comunemente ad
adottare quando sono in gruppo. L’attenzione sarà data sia al vissuto emotivo che ai
comportamenti che mettono in atto i preadolescenti, per aiutarli a comprendere come queste
componenti condizionino le dinamiche del gruppo e il senso di appartenenza ad esso.

Struttura dell’incontro:

      Introduzione all’ incontro e saluti.

      Momento laboratoriale : esplorazione dei ruoli all’interno del gruppo.
         o Verrà presentato un video tratto dal telefilm “Braccialetti Rossi” che evidenzia i vari
            ruoli che si possono ricoprire all’interno di un gruppo.
         o Attraverso l’utilizzo di schede cartacee i ragazzi riconosceranno le dinamiche che
            possono crearsi a partire dai ruoli agiti dai diversi componenti del gruppo dei pari.

      Questionario conclusivo: “Dove mi metto io rispetto al gruppo?”. Per rinforzare il lavoro
       svolto in classe ognuno avrà a disposizione le immagini indagate insieme e gli sarà chiesto
       di segnare, in modo anonimo, quali sono le posizioni che lui assume maggiormente rispetto
       al gruppo.
4° incontro
                       I rapporti esclusivi: “Noi due da soli” o “Solo noi due”

       Il Piccolo Principe disse: 
                
   disse la volpe .
                                      (Antoine de Saint-Exupéry)

Fra i vari rapporti di amicizia che un preadolescente può stabilire all'interno della propria classe, o
di un gruppo extrascolastico organizzato, alcuni possono assumere una forte intensità e
caratteristiche assai ben definite. Sono quei rapporto che si formano con uno o più coetanei,
quando questi diventano compagni inseparabili, depositari di confidenze intime, sostegno nei
momenti di indecisione o di difficoltà. Confidenza, garanzia di totale discrezione, esclusivismo e
forte empatia sono caratteristiche indispensabili in questa relazione. L’incontro permetterà ai
ragazzi di affrontare il tema dei rapporti esclusivi e promuoverà una riflessione sull’ambivalenza
che li caratterizza (esclusività che può trasformarsi in esclusione).

Struttura dell’incontro:

      Introduzione all’ incontro e saluti.

      Momento laboratoriale: Divisi in piccoli gruppi i ragazzi dovranno creare, guidati dalle
       psicologhe, dei collage che rappresentino l’amicizia. Seguirà una condivisione di quanto
       emerso durante la creazione del cartellone a sarà possibile confrontare i diversi punti di
       vista rispetto alle relazioni esclusive (in amicizia e in amore).

      La psicologa guiderà una riflessione su quali siano le caratteristiche che definiscono una
       relazione buona che sostiene nel percorso di crescita e quali sono invece gli elementi che
       definiscono una relazione rischiosa che blocca o limita lo sviluppo.

      Restituzione dell’andamento del percorso e saluti.
Percorso per le classi 3° della Scuola Secondaria di Primo Grado

                                          1° Incontro
                                  La comunicazione non verbale

                           Adolescenza: la più delicata delle transizioni.
                                          (Victor Hugo)

L'elaborazione di una "idea di sé" organica ed unitaria è uno dei principali compiti del periodo
adolescenziale. In questo periodo si assiste al primo manifestarsi di sentimenti contraddittori
relativi al proprio corpo che è segnato da cambiamenti notevoli, tra i quali la comparsa dei tratti
sessuali secondari. Con l’immagine corporea l’adolescente comincia a mettere in discussione
anche la propria identità ed inizia il percorso della costruzione della sua personale immagine di sé.
Per affrontare questi delicati equilibri con i pre-adolescenti si è scelto di esplorare e conoscere
quali sono le diverse modalità di comunicare e ricevere messaggi con il corpo.

Struttura dell’incontro:

      Breve presentazione del ciclo di incontri
       Conoscenza reciproca tra la professionista e il gruppo classe.

      Laboratorio: “Il mio corpo comunica”
       Al fine di raggiungere una maggiore consapevolezza rispetto al proprio modo di
       comunicare agli altri tratti della propria personalità attraverso il linguaggio corporeo,
       verranno presentate alla classe diverse fotografie di preadolescenti simili a quelle postate
       sui social network. Per ogni fotografia i ragazzi saranno guidati ad individuare il messaggio
       sottostante attraverso la lettura del linguaggio non verbale.

      Conclusione e saluti
2° incontro
                                    Il Corpo e l’Innamoramento

                                        Ma se davanti a scuola c'è Beatrice è un'altra cosa.
                                        Occhi verdi che quando li spalanca prendono tutto il viso.
                                        Capelli rossi che quando li scioglie l'alba ti viene addosso.
                                        Poche parole ma giuste. Se fosse cinema: genere ancora da
                                        inventare.
                                        Se fosse profumo: la sabbia al mattino presto, quando la spiaggia
                                        è sola con il mare.
                                        Colore? Beatrice è rosso.
                                        Come l'amore è rosso.
                                        Tempesta.
                                        Uragano che ti spazza via.
                                        Terremoto che fa crollare il corpo a pezzi.
                                        Così mi sento ogni volta che la vedo.
                                         Lei ancora non lo sa, ma un giorno di questi glielo dico.
                                         (Alessandro d’Avenia – Bianca come il latte, rossa come il
                                        sangue)

L’innamoramento in adolescenza è assoluto, veloce, spiazzante. Il primo contatto è mosso da forte
ambivalenza: voglia di avvicinarsi e paura di essere rifiutati, gioia di vederlo/a ma senso di
inadeguatezza al pensiero di un approccio. Emozioni così contrastanti possono spaventare e
costringono l’adolescente a inventare nuove strategie per dare un proseguimento al proprio
sentire. L’incontro condurrà la classe, divisa in gruppi, a ragionare sulle varie tappe dell’amore che
vanno dall’attrazione fisica al rapporto stabile.

Struttura dell’incontro:

      Breve presentazione del ciclo di incontri
       Conoscenza reciproca tra la professionista e il gruppo classe.

      Laboratorio: le tappe dell’amore
          o Proposta di un video dal film “Bianca come il latte, rossa come il sangue” sul tema
              dell’innamoramento e dell’attrazione.
          o Divisi in gruppi, i ragazzi dovranno costruire una linea del tempo di una relazione di
              coppia “dal primo sguardo” a “stanno insieme da un anno”.

      Discussione di gruppo mediata dalle psicologhe e riflessione sul percorso “dal corpo alla
       mente” attraverso le sensazioni, le emozioni e i sentimenti.
3° incontro
                                                1+1=2

                                    I ragazzi che si amano si baciano in piedi
                                    Contro le porte della notte
                                    E i passanti che passano li segnano a dito
                                    Ma i ragazzi che si amano
                                    Non ci sono per nessuno
                                    Ed è la loro ombra soltanto
                                    Che trema nella notte
                                    Stimolando la rabbia dei passanti
                                    La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
                                    I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
                                    Essi sono altrove molto più lontano della notte
                                    Molto più in alto del giorno
                                    Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
                                    (Jacque Prevert)

Gli amori adolescenziali corrispondono a legami spesso esclusivi, fusionali, totalizzanti, dove ci si
dà totalmente all’altro, non vi è spazio per l’io ma solo per il noi e il “resto” viene vissuto come
estraneo ed intrusivo. Il rischio che possono correre gli adolescenti è quello di limitarsi e isolarsi
precludendosi delle esperienze (fondamentali per la crescita) con il gruppo dei pari, la famiglia e la
scuola. L’incontro punterà a far riflettere le classi sull’importanza del sapersi ascoltare per poter
riconoscere i propri ed altrui bisogni in modo distinto, veicolando il messaggio che una relazione si
fa “in due” quando entrambi valgono uno.

Struttura dell’incontro:

      Introduzione all’incontro e saluti.

      Laboratorio: 1+1=2
          o Proposta di un video dal film “Bianca come il latte, rossa come il sangue” sul tema
             della reciprocità.
          o Attività di Brainstorming su “Cosa è indispensabile in una relazione”.

      Restituzione alla classe rispetto all’importanza di ascoltarsi per poter accedere ad una
       relazione con l’altro, riconoscendolo.
       I ragazzi verranno invitati ad interrogarsi su ciò che vogliono all’interno di una relazione di
       coppia rispetto al proprio corpo, le emozioni e ai desideri e sull’importanza di saperlo
       comunicare all’altro in modo adeguato.
4° incontro
                                           Amore e sessualità

                                    Fisso l'azzurro degli occhi di Silvia:
                                    un mare in cui far naufragio senza morirne, sul fondo del quale
                                    c'è sempre pace, anche quando la superficie è in tempesta.
                                    E mentre questo mare mi culla,
                                     sorrido il sorriso perfetto.
                                    Il mio sorriso dice senza parole che quando cominci a vivere
                                    davvero, quando la vita nuota dentro il nostro amore rosso, ogni
                                    giorno è il primo, ogni giorno è l'inizio di una vita nuova. Anche se
                                    quel giorno è il primo giorno di scuola.

                                    (Alessandro d’Avenia – Bianca come il latte, rossa come il sangue)

La sessualità è una componente fondamentale della persona e uno degli aspetti centrali
dell’identità in quanto investe il corpo, l’immagine di sé e i rapporti con gli altri.
Per gli adolescenti, in particolare, non è facile trovare una propria dimensione sessuale in cui i
valori e i comportamenti ad essa associati scaturiscano da una riflessione critica e non da un
adeguamento passivo ai modelli esterni.
Tale atteggiamento è amplificato dalla società odierna che fatica ad offrire modelli chiari con i quali
identificarsi o contestare, facendo perdere agli adolescenti punti di riferimento con i quali
confrontarsi.
L’incontro offre l’occasione alle classi di riflettere sul significato ed il valore della relazione affettiva
e della sessualità nella coppia.

Struttura dell’incontro:

       Introduzione all’incontro e saluti.

     Laboratori:
    Divisi in piccoli gruppi tra maschi e femmine, le classi saranno guidate dalle psicologhe nel
    confronto sul tema della sessualità come scelta consapevole.

     Conclusione:
    Restituzione del percorso fatto e saluti.
Condizioni migliorative
Nell’ottica di promuovere una cultura di sostegno alla genitorialità e di prevenzione del disagio
in infanzia e in preadolescenza, la Cooperativa Monteverde darà la propria disponibilità ad
organizzare (a proprie spese) due serate formative rivolte ai genitori per un confronto su alcune
tra le seguenti tematiche (che verranno concordate con la scuola):

   La costruzione dell’immagine di sé negli adolescenti di oggi: accenno al concetto di società
    liquida.

   Dipendenza vs autonomia: una riflessione sugli eccessi che generano fragilità.

   Tra il dire e il fare: essere genitori di figli adolescenti.

   La prevenzione dell’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti in adolescenza
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