EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo

Pagina creata da Asia Bernardini
 
CONTINUA A LEGGERE
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
Londra,
EDMOND 8 novembre 1656 –
 HALLEY Greenwich,
 14 gennaio 1742
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
UN GIOVANE
 ASTRONOMO

• Nasce ad Haggerston, Londra.
 Figlio di un ricco commerciante
 di sapone originario del
 Derbyshire.
• Frequenta la St. Paul’s
 School, mostrando da subito
 interesse per la matematica e
 l’astronomia.
• Nato curioso, non teme ciò che
 tutti temono e osserva con
 stupore e meraviglia
 l’apparizione della cometa del
 1664.
• Nel 1673 si iscrive al Queen’s
 College di Oxford.
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
I PRIMI
 ANNI AD
 OXFORD

 Egli aveva sviluppato un sistema di
Appena arrivato ad Oxford, conosce numerazione per catalogare le stelle.
 John Flamsteed, il primo Compito di Halley era appunto
 astronomo reale della storia utilizzare queste regole per stilare un
 inglese (1675), e diventa il suo catalogo delle stelle dell’emisfero
assistente all’Osservatorio Reale Nord. Quello che poi verrà
 di Greenwich pubblicato nel 1712 come «Historia
 coelestis Britannica».
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
SANT’ELENA

• Nel 1675 decide di lasciare Oxford per intraprendere un
 viaggio verso l’isola di Sant’Elena, nell’Atlantico
 Meridionale. Il suo intento è quello di catalogare per la
 prima volta le stelle dell’Emisfero Australe.
• Dopo un viaggio di 3 mesi arriva sull’isola nel febbraio
 1677
• Munito di un sestante di 1.7 m di raggio e di cannocchiali
 telescopici per misurare la distanza angolare fra coppie di
 stelle. Si costruisce il suo osservatorio sull’isola.
• Si trattiene per 12 mesi a causa delle condizioni
 metereologiche avverse.
• Osserva i transiti di Marte (7 novembre) e Venere,
 realizzando che quest’ultimo può essere utilizzato per
 stimare la distanza tra Terra e Sole.
• Osserva anche 3 “nebulose”, compreso l’ammasso stellare
 aperto nello Scorpione (oggi M7) e l’ammasso di Omega
 Centauri. Scrive nei resoconti che le Nubi di Magellano
 ”riproducono esattamente il biancore della Via Lattea e
 osservate al telescopio mostrano qua e là piccole nubi e
 qualche stella, che ritengo siano responsabili del bagliore
 bianco, come nel caso della Galassia”.
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
«THE SOUTHERN
 TYCHO»

• Halley fa ritorno nel Regno Unito e il suo lavoro
 attira l’attenzione di molti uomini di scienza e
 non solo. Flamsteed paragona il suo lavoro a
 quello di Tycho Brahe.
• Pubblica il resoconto della sua spedizione, il
 Catalogus Stellarum Australium, che
 raccoglie informazioni di posizione di 341 stelle
 fino ad allora sconosciute in Europa.
• Grazie a questo suo meticoloso lavoro riesce a
 conseguire il Master a Oxford e viene eletto
 membro della Royal Society a soli 22 anni. E’ il
 membro più giovane, e viene subito incaricato di
 recarsi a Danzica per risolvere una disputa che
 coinvolgeva Johannes Hevelius e Robert
 Hooke.
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
• Nel 1686 Halley pubblica la
 seconda parte del resoconto della
 sua spedizione: un saggio e una
 carta sugli alisei e i monsoni.
 • I simboli usati per rappresentare
 l’andamento dei venti esistono
 ancora nella maggior parte delle
 LE C ARTE rappresentazioni di carte
METEOROLOGICHE meteorologiche di oggi.
 • Identificò nel riscaldamento solare
 la causa dei moti atmosferici.
 • Stabilì anche la relazione fra la
 pressione barometrica e l'altezza
 sul livello del mare.
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
IL MOTO DEI PIANETI

• Nel 1682 Halley sposa Mary Tooke, insieme avranno 3 figli e
 con loro vivrà a Islington, un borgo a nord di Londra
• In quel periodo trascorre maggior parte del suo tempo a
 effettuare osservazioni sul moto lunare, ma nei caffè
 londinesi, centri culturali e di scambio di idee del tempo, il
 confronto con i colleghi è inevitabile. (gennaio 1684)
• Edmond Halley, Christopher Wren e Robert Hooke
 «LA SCOMMESSA DEL MOTO DEI PIANETI»
 • Le leggi di Keplero non avevano
 formulazione matematica rigorosa,
 derivavano dalle osservazioni.
 • Wren e Halley ammettono di aver
 tentato per anni senza approdare a
 nessun risultato.
 • Hooke afferma di aver risolto il
 problema da tempo, ma si rifiuta di
 mostrare i calcoli.
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
• HOOKE
Riteneva che la Terra non solo attraesse il Sole e la Luna e ne fosse attratta, ma che
facesse lo stesso con tutti gli altri pianeti e questa forza fosse la stessa che manteneva
unite le varie parti della Terra.
Riteneva che la forza di attrazione tra i corpi diminuisse al crescere della distanza, non
sapendo però affermare con certezza o chiarezza se si trattasse di distanza o distanza al
quadrato. Non lo sapeva e considerava la distanza relativamente poco importante,
semplicemente una questione marginale lasciata in sospeso.
Esprime le sue idee sul moto dei pianeti nelle 3 supposizioni nell’appendice del suo
Attempt to Prove the Motion of the Earth (1674): «tutti i corpi celesti indistintamente
hanno un'attrazione o forza che gravita verso i propri Centri», «essi attirano anche tutti
gli altri Corpi Celesti che si trovano nella sfera della loro influenza», «tutti i corpi
di qualsiasi tipo che vengono messi in un moto diretto e semplice, continueranno il loro
moto rettilineo e uniforme, fino a quando non verranno deviati e piegati da qualche
altra forza efficace..», «queste forze attraenti sono tanto più potenti nell'operare,
quanto più vicino ai propri Centri si trova il corpo sul quale agiscono».
Hooke stesso dichiara nel 1674: «Finora, ciò che questi diversi gradi [di attrazione] sono,
non ho ancora verificato sperimentalmente», e per tutta la sua proposta: «Al
momento questo è solo un accenno», «avendo io sottomano molte altre cose che
vorrei prima completare, e pertanto non posso troppo prendermi cura».
Solo dopo essersi confrontato probabilmente con i colleghi della Royal Society, il suo
pensiero fece un passo avanti, in una lettera inviata ad Isaac Newton nel 1679 scrive: «la
mia supposizione è che l’attrazione sia in proporzione duplicata all’inverso della
distanza».
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
• LA DOMANDA DI HALLEY E WREN
Nell’opera Horologium oscillatorium, edita nel 1673, il fisico olandese Christiaan
Huygens, aveva dimostrato che l’attrazione di un oggetto rotante (fionda del
fromboliere) verso l’esterno era proporzionale alla velocità al quadrato divisa per il
raggio.
Considerando la terza legge di Keplero e approssimando a orbite circolari:
 " = &
 (2 )"
 " = &
 
 " 1
 ∝ "
 
La forma più probabile per la legge di attrazione era quella dell’inverso del
quadrato. Ma le orbite descritte da Keplero non erano traiettorie circolari
percorse a velocità costante, bensì ellissi con velocità variabili.
La domanda cruciale di Wren e Halley era: una legge dell’attrazione verso il Sole
che varia con l’inverso del quadrato della distanza avrebbe potuto dare origine alle
orbite ellittiche descritte da Keplero?
EDMOND HALLEY Londra, Greenwich, 8 novembre 1656 - 14 gennaio 1742 - Unibo
AGOSTO 1684 • Halley decide di partire per Cambridge, per incontrare un
 brillante matematico, insegnante da più di 15 anni, che
 aveva teorizzato la natura della luce a soli 22 anni e che
 però si era praticamente ritirato dalla vita pubblica in
 seguito a una disputa con Hooke proprio sulle teorie della
La nascente opera subirà luce, vivendo quasi recluso.
molte modifiche e • Una volta arrivato a Cambridge lo trova rinchiuso nel suo
integrazioni continue, studio, isolato e immerso in studi che lo avevano distolto
diventando quasi dalle questioni più in luce dell’epoca.
un’ossessione per Newton.
Egli lo vede più come un • E’ Isaac Newton, colui che ha ormai da ben 5 anni la
importante compito risposta alla domanda di Halley e dei suoi colleghi: il Sole,
affidatogli da un amico, il la Luna, la Terra e tutti gli altri pianeti sono soggetti a una
suo fine non è la forza di attrazione gravitazionale proporzionale all’inverso
pubblicazione. del quadrato della distanza e ciò effettivamente porta
 questi corpi a orbitare su traiettorie ellittiche.
 • Halley si definisce «colpito da immensa gioia e stupore» e
Halley riceve un chiede di poter vedere «senza indugio» i calcoli eseguiti da
abbozzo di trattato di Newton. Questo non riesce a trovarli nel suo studio, ma
sole nove pagine sul promette di farglieli avere dopo il suo ritorno a Londra.
moto dei corpi nello
spazio vuoto
ATTRAZIONE RECIPROC A E
 UNIVERSALE

Dall’abbozzo ai Philosophiae naturalis • E’ la fine della visione del mondo cartesiana per
principia mathematica: Newton: il mondo stipato di materia, un pieno
• Non è solo il Sole che attrae i in cui tutti i corpi entrano in collisione senza
 pianeti ma anche viceversa soste contro i corpi vicini, si trasforma in un
• Teorema del guscio sferico mondo vuoto. In esso corpi isolati vengono
• Spiegazione delle maree: differente deviati dai loro percorsi dall’attrazione di altri
 reazione all’attrazione della Luna e corpi isolati, e la loro azione l’uno sull’altro
 del Sole di Terra solida e Terra agisce attraverso lo spazio vuoto.
 fluente.
• Rigonfiamento equatoriale della
 Terra, spiegazione della precessione
 degli equinozi
• Anomalie nella posizione angolare
 della Luna riscontate da Tycho Brahe.
• Gravitazione Universale: la teoria
 delle comete
LA PUBBLIC AZIONE DEI
 PRINCIPIA

• Nel dicembre 1684, Halley comunica
 ufficialmente alla Royal Society che la risposta a
 tutte le domande sulla gravitazione è stata
 trovata da Isaac Newton
• La Royal Society attraversava un periodo di
 difficoltà economica, a causa della pubblicazione
 del De Historia Piscium dell’ornitologo e ittiologo
 inglese Francis Willughby.
• Nel consiglio del 2 giugno dell’anno seguente si
 decide che la pubblicazione deve essere a carico
 dell’autore, così Halley si offre di finanziarla
 completamente.
• Newton era ancora scettico riguardo la
 pubblicazione a causa delle controversie con
 Hooke.
Alexis Clairaut, uno dei primi e più eminenti successori di Newton nel campo degli studi
gravitazionali (diede per primo una soluzione approssimata del problema dei tre corpi),
dopo aver recensito gli scritti di Hooke, scrisse intorno al 1760 che essi manifestavano
“quale distanza ci sia tra la verità intuita e la verità dimostrata”.

• Forse al fine di incoraggiarlo, Halley compone
 una serie di poesie in esametri in Latino, in
 onore di Newton, una delle quali fa da
 prefazione a tutte le prime tre edizioni latine
 dell’opera (1687, 1713 e 1726), ma non compare
 nella prima edizione inglese del 1729.
Gli Argomenti che irritavano le menti degli antichi Sofisti,
 e che frustavano le accese e vane dispute dei nostri Dottori
 sono ora evidenti; alla luce della Ragione le nubi dell’ignoranza
 sono disperse dalla Matematica. Coloro sui quali
 la delusione getta il suo cupo manto funebre,
 rinati ora sulle ali che il Genio presta loro
 possono penetrare nelle dimore degli Dei
 e scalare le altezze dei Cieli. O uomini mortali!
Evviva! Tu osservi la legge dei Cieli, Alzatevi! E, gettando via le vostre cure terrestri,
e ciò che bilancia la Massa divina, apprendete la potenza della Mente celeste,
e computi anche le leggi generali che Giove, il suo pensiero e la vita lontana dal gregge rinchiuso!
Creatore dell’universo, non volle violare,
ma pose a eterno fondamento della sua opera. Colui che con le tavole delle leggi una volta
 bandì il furto e l’omicidio, che soppresse
Gli intimi recessi dei cieli conquistati sono ora palesati, l’adulterio e i Crimini di spergiuro;
né più nascosta è la Forza che fa girare i Pianeti più lontani. e mise i popoli vaganti nelle città cinte da mura
Il Sole seduto sul suo trono comanda a tutte le cose fu il Fondatore dello stato. Mentre colui
di tendere verso di lui, né consente che il corso che con i doni di Cerere benedisse la razza umana,
delle stelle sia retto, poiché attraverso il vuoto smisurato o colui che pigiando l’Uva ottenne un medicamento per la cura,
si muovono, ma con Egli stesso al centro che dà loro velocità o colui che mostrò come sul tessuto fatto dalle canne
lungo Ellissi immobili. Ora conosciamo quanto rapido che crescono lungo il Nilo si possano scrivere simboli
sia il moto delle temute Comete; né più siamo presi di suoni e così esporre agli Occhi le Voci; l’umana sorte illuminò,
dal panico di fronte all’apparire di Stelle barbute. bilanciando così le miserie della vita con qualche felicità.
 Ma ora siamo ammessi al banchetto degli Dèi, gli alti
Finalmente apprendiamo perché l’argentea Febe affari dei Cieli ci è concesso trattare, e ora
sembrava una volta procedere con passo irregolare, l’immutabile ordine della Terra e delle cose ci è chiaro,
come se disprezzasse di adattare il suo cammino e tutti i tempi prima nascosti della sua storia ci appaiono.
ai numeri degli Astronomi antichi; perché regrediscono
i Nodi, e perché progrediscono gli Equinozi. Grazie a Talia celebrate con me cantando,
e apprendiamo con quali Forze la vagante Cinzia voi che ora vi nutrite del nettare celeste,
costringe i flussi e riflussi delle onde ribelli del Mare, NEWTON che ha aperto con la chiave lo scrigno della verità,
come ritrae le acque, come asciughi le rive sospette ai marinai; NEWTON caro alle Muse, nel cui puro cuore Febo
che si guardano dalle pericolose rive sabbiose; è presente, con tutta la sua radiante mente Divina,
e come invece porti i suoi frangenti alti sui litorali. né più vicino è lecito a un mortale avvicinarsi agli Dei.

 E. HALLEY
LA C AMPANA
 SUB ACQUEA

• Nel 1691 Halley inventa
 una campana subacquea, una
 camera a tenuta stagna sostenuta
 da un cavo, aperta sul fondo, che
 veniva calata sott'acqua e
 permetteva a chi si trovava
 all’interno di respirare e rimanervi
 per lungo tempo.
• La camera, che veniva riempita
 d’aria attraverso tubi di pelle
 collegati alla superficie ed era
 zavorrata con barili pieni di piombo,
 era completa anche di una finestra
 per l’esplorazione.
• Halley è ricordato anche come uno
 dei primi casi documentati di
 trauma all’orecchio medio per una
 prova che fece con 5 compagni
 nella campana. (4 ore nel Tamigi a
 18 m di profondità)
IL MAGNETISMO
 TERRESTRE

• Lo stesso anno Halley diventa professore
 Saviliano di Astronomia a Oxford (Nel 1703
 lo diventerà anche di Geometria) e presenta
 alla Royal Society un modello funzionante di
 bussola magnetica riempita di liquido per
 smorzare l’oscillazione dell’ago magnetico.
• Nei Philosophical Transactions of Royal Society
 of London (1692) propone l'idea che la Terra
 sia formata da un guscio esterno spesso 800
 km, con due altri gusci interni concentrici e
 un nocciolo centrale. Questi gusci hanno le
 dimensioni dei pianeti Venere, Marte e
 Mercurio, e sono separati da atmosfera.
 Ogni guscio ha i suoi poli magnetici, e i vari
 gusci ruotano a velocità differenti.
• Halley propone questa teoria per cercare di
 spiegare alcuni risultati anomali ottenuti
 dalla bussola, per poi spingersi a teorizzare
 che l'atmosfera interna sia luminescente, che
 i continenti interni siano abitati e che i gas
 sfuggiti dai passaggi ai poli siano la causa
 dell'aurora boreale. “Auroral rays are due to
 particles, which are affected by the magnetic
 field, the rays parallel to Earth’s magnetic field.”
LA SPEDIZIONE PARAMORE

• Per i suoi studi sulle declinazioni magnetiche nella
 Manica, Halley aveva ottenuto il titolo di capitano
 della Royal Navy.
• Nel 1698 riceve l'incarico di capitano della His
 Majesty's Ship Paramore per fare approfondite
 osservazioni sulle condizioni del magnetismo
 terrestre.
• La prima partenza fallisce così viene riorganizzata
 per il settembre dell’anno successivo. Il viaggio
 nell’Oceano Atlantico dura due anni, si estende da
 52 gradi di latitudine nord a 52 gradi sud: dall'Europa
 al Brasile, da Antigua al Sud Africa, al Nord America.
 I risultati vengono pubblicati nella Carta Generale
 delle Variazioni della Bussola nel 1701. E’ la prima
 carta di questo tipo ad essere pubblicata e la prima
 su cui appaiono le isogone, o linee Halleiane, che
 congiungono i punti della Terra che hanno uguale
 declinazione magnetica.
DEMOGRAFIA, FILOLOGIA E
 STORIA

• Nel 1693 pubblica un articolo sulle rendite vitalizie, un'analisi dell'età di morte a
 partire dagli archivi di una città tedesca nota per tenere una documentazione
 meticolosa. (Breslau) Questo permise al governo britannico di vendere le rendite
 vitalizie ad un prezzo adatto, basato sull'età dell'acquirente. Il lavoro di Halley
 influenzò fortemente lo sviluppo della demografia.
• L'interesse di Halley per la scienza greca ne fece anche un filologo ed editore di
 antichi trattati. Nel 1706 cura l'edizione del De sectione rationis di Apollonio di Perga.
 Poiché l'opera di Apollonio si era conservata solo in traduzione araba, egli aveva
 imparato l'arabo per poterla tradurre. Nel 1710 pubblica un'edizione delle Coniche,
 alla quale aggiunge il De sectione cylindri et coni di Sereno di Antinoe. La sua
 traduzione dall'arabo in latino degli Sphaerica di Menelao di Alessandria apparve solo
 postuma, nel 1758.
• Nel 1720, Halley si occupa insieme all’amico William Stukeley di stimare la datazione
 di Stonehenge, convinto che i vari componenti del monumento fossero stati disposti
 utilizzando una bussola magnetica e controllando le variazioni magnetiche ottengono
 tre possibili date: 460 BC, 220 AD, 920 AD. Anche se sono date che oggi sappiamo
 essere sbagliate di migliaia di anni, si tratta in effetti di una delle prime applicazioni
 del metodo scientifico alla datazione dei monumenti storici.
L’UNITA’
 ASTRONOMIC A E
 LE STELLE «FISSE»

• Nel 1716 Halley mette a punto un metodo
 sperimentale per misurare in modo accurato la
 distanza media della Terra dal Sole. Il metodo
 proposto si basava sul fenomeno della parallasse
 che può essere misurata in occasione del transito
 del pianeta Venere davanti al Sole quando
 l’osservazione viene compiuta da due punti molto
 distanti in latitudine sulla superficie terrestre. Halley è anche il primo a
• Halley propose di cronometrare i tempi T e T’ scoprire il moto proprio delle
 impiegati da Venere durante il transito da A a B e stelle "fisse", comparando le sue
 da A’ a B’. I segmenti AB e A’B’ hanno diversa misurazioni astrometriche con
 lunghezza e quindi saranno diversi anche T e T’ . Si quelle riportate nell'Almagesto.
 può dimostrare che la differenza tra i tempi è
 collegata alla distanza angolare tra AB e A’B’ dalla Arturo e Sirio in particolare si
 quale poi è possibile ricavare la misura dell’Unità erano spostate in modo
 Astronomica. L’idea di Halley era estremamente significativo, quest’ultima
 ingegnosa poiché una differenza di tempo si avanzando di circa 30 arcmin
 poteva misurare in modo molto accurato con i
 cronometri a disposizione nella sua epoca. verso sud in 1800 anni.
LE COMETE
• Già durante il suo periodo di assistenza a Flamsteed, Halley si era preoccupato della questione delle
 comete. I primi calcoli d’orbita erano stati fatti sulla Kirch Comet nel 1682, ma si erano rivelati
 inaccurati. La cometa era stata scoperta per la prima volta da Göttfried Kirch il 14 novembre 1680. I
 calcoli di Halley avrebbero indicato una periodicità di 575 anni. Oggi sappiamo che invece la cometa di
 Kirch ha un periodo di circa 9400 anni.
• Si sapeva ben poco sulla natura del moto delle comete a quel tempo, esse erano ancora strettamente
 legate a eventi catastrofici e a calamità.
• Hooke, nel libro Cometa aveva ipotizzato che la materia che formava le comete potesse perdere la
 sua forza di attrazione a causa di un «rimescolamento» della sua materia interna.
• Era molto difficile immaginare in tre dimensioni orbite del genere solo attraverso le osservazioni dalla
 Terra: si pensava che gli «archi massimi» descritti dalle comete non fossero altro che proiezioni
 apparenti sulla sfera celeste di moti rettilinei. La cometa diretta verso il Sistema Solare si avvicinava
 con moto accelerato in linea retta e dopo aver leggermente deviato il suo percorso in prossimità del
 Sole proseguiva in linea retta uscendo dal Sistema Solare.
• Flamsteed era stato il primo a pensarla in modo diverso: il 10 dicembre 1680 era stata vista per la
 prima volta una cometa che si allontanava in direzione opposta dal Sole. Egli affermò che si trattasse
 della stessa cometa respinta dal vortice solare per effetto della «relazione magnetica» tra i due corpi.
• Newton in risposta alla lettere di Flamsteed affermava che la cometa fosse la stessa, ma fosse invece
 passata dietro il Sole. Nei Principia Newton aveva mostrato che le comete obbedivano a regole precise
 e si muovevano su sezioni coniche, anche se le loro orbite non erano paragonabili a quelle dei pianeti.
 Erano cosi ellittiche che in prossimità del Sole erano approssimabili a parabole. Una volta transitata
 vicino al Sole una cometa si sarebbe allontanata su un orbita che però l’avrebbe riportata all’interno
 del sistema planetario un giorno, con traiettoria modificata, ma con caratteristiche comunque simili (6
 parametri orbitali costanti).
LA COMETA
 DI HALLEY

• Esistevano esempi storici di
 questa conservazione?
• Halley intraprende subito
 questa accurata ricerca,
 consultando registri di
 osservazioni astronomiche e
 raccogliendo testimonianze
 oculari e presenta i risultati
 nel Synopsis Astronomia
 Cometicae, articolo
 pubblicato nel 1705, che
 raccoglieva i parametri
 orbitali di 24 comete
 osservate dal 1337 al 1698.
Già una decina anni prima, il 3
 giugno 1696, nel corso di una Per eliminare ogni dubbio si rese
 I dati raccolti sui tre passaggi così necessario conoscere con
 riunione della Royal Society, documentati della cometa maggior precisione la data del
 Halley aveva annunciato che ritorno: il matematico francese A. C.
 portarono Halley a predirne
 secondo i suoi calcoli, le il ritorno per il 1758. Clairaut affrontando il problema
 comete del 1531, del 1607 delle perturbazioni dell'orbita della
e del 1682 avevano orbite del Successivi calcoli mostrarono cometa in modo quantitativo e non
 però che nel passaggio del solo qualitativo come aveva fatto
 tutto simili. Le posizioni dei 1682, la cometa si era
 perieli, le inclinazioni dei piani Halley. Egli tenne conto dell'azione
 avvicinata a Giove al punto di di Giove e di Saturno. I
orbitali su quello dell'eclittica e dover modificare la velocità numerosissimi calcoli necessari
 le distanze dal Sole furono svolti dai suoi 2 assistenti
 con cui percorreva l'orbita. Il
 mostravano come molto successivo periodo sarebbe venticinquenni, Lalande e Lepaute: vi
probabile che si trattava di una dovuto così essere più lungo
 impiegarono ben sei mesi. Secondo
stessa cometa in moto attorno questi calcoli, la cometa sarebbe
 del solito. La previsione che la dovuta passare al perielio attorno
 al Sole su un'orbita ellittica, cometa sarebbe dovuta al 13 aprile 1759. L'errore di tale
 con un periodo di circa 75
 riapparire verso la fine del previsione, dovuto a perturbazioni
 anni. Il sospetto che aveva 1758 o al principio del 1759. secondarie, non poteva essere
avuto prima si mostrò così ben maggiore di un mese.
 fondato.
IL RITORNO E LE CONSEGUENZE

• La cometa tornò la notte di • La predizione di Halley ebbe
 Natale del 1758. A scoprirla fu importanti conseguenze:
 Johann Georg Palitzsch, un agricoltore
 appassionato di astronomia che viveva 1. la periodicità aveva dimostrato
 in un paese della Sassonia. Il primo che le comete sono corpi del
 professionista a osservarla fu invece sistema solare, proprio come i
 Charles Messier, astronomo cercatore pianeti.
 di comete parigino. Scomparve nei raggi 2. la sua orbita ellittica molto
 del Sole verso la metà del mese di eccentrica diede un nuovo punto
 febbraio, passò al perielio il 13 a favore del sistema copernicano.
 marzo e riapparve all'inizio di aprile
 per poi scomparire nuovamente ai 3. la legge della gravitazione
 primi di giugno. universale si era dimostrata
 essere realmente universale:
• Furono studi accurati di numerosi agisce anche a distanze
 astronomi e matematici a svelare che si inaccessibili all'occhio umano e
 trattava proprio della stessa cometa non riguarda solo i maggiori
 apparsa nel 1531, nel 1607 e nel 1682. corpi del sistema solare.
 Halley aveva avuto ragione e il passaggio
 al perielio era avvenuto entro l'errore 4. la precisione della previsione fu il
 di incertezza annunciato da Clairaut. Da massimo trionfo pubblico di
 quel momento la Cometa porta il Halley e di tutto il
 nome di Halley. newtonianesimo.
GLI ULTIMI
 ANNI

 • Halley succede a Flamsteed nella carica di
 Astronomo Reale il 9 febbraio del 1720.
 • All'età di 63 anni riprende il suo progetto di
 osservazioni della Luna sperando di trovare un
 metodo per il calcolo della longitudine in mare,
 problema tanto sentito a quel tempo.
 Conclude il suo lavoro poco prima di morire, a
 Greenwich il 14 gennaio 1742.
 • E’ stato sepolto nella St. Margaret's Church a
 Lee, nel sud-est di Londra. La lapide originale è
 stata trasferita in seguito alla ristrutturazione
 della chiesa ed è ora possibile vederla sulla
 parete meridionale della Camera Obscura
 dell’Osservatorio Reale di Greenwich.

Targa dedicata ad Halley nella Westminster Abbey
PER APPROFONDIRE / PER
 RIASSUMERE

 Storia dell’Astronomia – Michael Hoskin

 Cosmos: A Spacetime Odyssey – puntata n.3
 («When Knowledge Conquered Fear»)

Great Astronomers:
Edmond Halley – Sir.
Robert S. Ball
Puoi anche leggere