Il Cielo come Laboratorio 2019 - Liceo Scientifico Castelnuovo e Liceo Scientifico Gramsci - Arcetri
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Liceo Scientifico Castelnuovo e Liceo Scientifico Gramsci Il Cielo come Laboratorio 2019 Corso pomeridiano di 20 ore con valenza di ASL (no crediti formativi) Materiale lezioni dal giorno successivo all’incontro: www.arcetri.astro.it/~romoli/CCL2019
Progetto – Il Cielo come Laboratorio 2019-20 Tema degli Incontri 1. La vita delle stelle (Daniele Galli) --21/10 2. L’universo che evolve: spettroscopia e chimica (Laura Magrini) –28/10 3. Osservare le stelle e gli esopianeti (Marco Romoli) -- 4/10 4. Le galassie: storia, luce e materia oscura (Edvige Corbelli) – 11/11 5. Laboratorio di Virtual Observatory (Filippo Mannucci) -- 18/11-25/11 6. Cosmologia e le onde gravitazionali (Guido Risaliti) -- 2/12 7. L'astrofisica ad Arcetri: visita, ricerche, osservazioni – (4 dicembre) 8. TEST obbligatorio per selezione studenti : Gennaio 2020 9. Osservazioni ad Asiago e/o Loiano (Febbraio -- Aprile 2020) 10. VIRGO x tutti
Liceo Scientifico Agnoletti Il Cielo come Laboratorio 2019 – 3a lezione Osservare le stelle e gli esopianeti Marco Romoli, Univ. di Firenze
Very Large Telescope (2635m slm – Ø8.2m) dell’European Southern Observatory Cerro Paranal deserto Atacama, Cile
Gran Telescopio Canarias 2267m slm Il telescopio più grande del mondo Ø10.4m (La Palma, isole Canarie – 2273m slm)
TELESCOPI Hubble Space NELLO SPAZIO Telescope Ø2.4m 540km James Webb Space Telescope Ø6.5m Punto lagrangiano L2 – Lancio 2021
I rifrattori
TELESCOPI RIFRATTORI E RIFLETTORI
Il telescopio di Galileo (1609)
Leggi rifrazione Leggi della riflessione e riflessione 1- Il raggio incidente, il raggio riflesso giacciono sullo stesso piano della normale alla superficie di separazione nel punto di incidenza 2 – L’angolo di riflessione è uguale all’angolo di incidenza Leggi della rifrazione 1- Il raggio incidente, il raggio rifratto giacciono sullo stesso piano della normale alla superficie di separazione nel punto di incidenza 2 – Legge di Snell
Il cannocchiale galileiano
Il cannocchiale kepleriano
Funzionamento di un telescopio Il telescopio svolge due funzioni: 1. Raccogliere più luce 2. Ingrandire ANGOLARMENTE un oggetto Telescopio kepleriano Foro stenopeico o camera oscura
Luminosità dell’immagine
Ingrandimento angolare f1 f2 L’ingrandimento Iα ha la funzione “secondaria” di permettere la percezione di dettagli al di sotto del potere di risoluzione dell’occhio f1 > f2 => Iα1 > Iα2
I rifrattori • L’evoluzione storica dei telescopi a lente e l’aberrazione cromaDca: telescopi cromaDci, acromaDci e apocromaDci
Telescopi rifrattori il più grande Yerkes Observatory - 1897 (University of Chicago) Ø 1m
I telescopi riflettori • Isaac Newton (1643-1727), convinto dell’impossibilità di eliminare l’aberrazione cromaDca dai rifraPori, costruisce un telescopio a specchio
Lo specchio concavo Uno specchio concavo può concentrare raggi paralleli tra loro, in un unico punto detto fuoco.
Telescopio newtoniano
Telescopio Cassegrain • 1672: il francese Cassegrain propone un telescopio riflettore con specchio primario concavo e secondario convesso
Osservare le stelle: magnitudini, classificazione
NGC 290 SMC
Premessa Le due principali 1.delle stelle tecniche per studiare l’Universo sono: 1.Fotometria Misura della radiazione luminosa in “banda larga”: Δλ ~ 50-100nm Immagini oXenute con filtri “coloraZ” 2.SpeProscopia Misura della radiazione luminosa in “banda streXa”: Δλ < 10nm SpeXri oXenuZ con “dispersori” di radiazione (prismi e reZcoli)
Sommario 1.Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente 2. La Luminosità e il Flusso di una stella 3. La Magnitudine Assoluta 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari 5. I Colori delle stelle
Le Magnitudini Guardando il cielo in una notte serena e in un zona in cui non c’è inquinamento luminoso, si nota che esso è affollato di oggetti luminosi.
Le Magnitudini Quale di queste stelle è la più luminosa?
Le Magnitudini Quando si guarda il cielo si vede subito che le stelle ci appaiono più o meno brillanti (o luminose), ovvero sembrano avere diversa intensità luminosa. Gli studi sulla intensità luminosa delle stelle sono cominciati molto tempo prima che qualsiasi tipo di strumento fosse stato costruito. Ovvero quando l’unico strumento a disposizione per poter misurare l’intensità della luce delle stelle era l’occhio umano!!! 33
Le Magnitudini I primi studi furono fatti da Ipparco di Nicea (astronomo greco) già nel II secolo a.C., e successivamente da Claudio Tolomeo (circa 150 d.C.). Ipparco di Nicea Claudio Ptolomeo 34
Le Magnitudini I primi studi furono fatti da Ipparco di Nicea (astronomo greco) già nel II secolo a.C., e successivamente da Claudio Tolomeo (circa 150 d.C.). I quali divisero le stelle osservate in cielo in sei classi di luminosità. MAGNITUDINI Si parla in genere di magnitudine o di grandezza di una stella: ex.: stella di 1° grandezza \] stella con magnitudine=1 Ipparco di Nicea Claudio Ptolomeo 35
Le Magnitudini Come possiamo valutare l’intensità di un oggetto e metterla in relazione con la sua classe di luminosità (magnitudine o anche grandezza) individuate da Ipparco? Un contributo decisivo venne dalla fisiologia (Legge di Weber- Fechner). Si può dimostrare infal che: L’occhio umano reagisce alla sensazione della luce in modo logaritmico.
Proprietà Il LOGARITMO loga x = y => ay = x
Le Magnitudini 80..100..lampadine Saturazione Sensazione di luce 1,2,3…lampadine Andamento lineare Nessuna lampadina (buio) Soglia Intensità di luce
La Magnitudine Apparente Sensazione di luce S=k Log(F) + cost Intensità di luce
La Magnitudine Apparente Magnitudine apparente m=k Log(F) + cost MAGNITUDINI APPARENTI Intensità di luce
La Magnitudine Apparente Proviamo a determinare il valore della costante k. Quando vennero fatte le prime misurazioni del flusso luminoso, si trovò che il passaggio da una classe di luminosità (magnitudine) a quella subito successiva corrispondeva ad un rapporto fisso fra le intensità. In parZcolare si osservò che la differenza fra una stella di 1° magnitudine ed una stella di 6° corrispondeva ad un rapporto di circa 100 fra le rispelve intensità di luce.
La Magnitudine Apparente 1 m1 Magnitudine apparente, m 1° magnitudo m=k Log(F) + cost 6 m2 6° magnitudo I1 I2 1 20 40 60 80 100 Intensità di luce, F
La Magnitudine Apparente 1 m1 Magnitudine apparente, m 1° magnitudo m=k Log(F) + q m1=k Log(F1) + q m2=k Log(F2) + q 6 m2 6° magnitudo I1 I2 1 10 100 Intensità di luce, F
La Magnitudine Apparente Siano m1 ed m2 le magnitudini che corrispondono ai flussi F1 e F2, osservati per due diverse stelle. m1–m2=k Log(F1/F2) Se la differenza fra le due magnitudini (m1-m2) è -5 mentre il rapporto fra le luminosità (F1/F2) è 100 allora: m1–m2=k Log(F1/F2) -5 =2k quindi possiamo scrivere: m1 – m2 = -2.5 Log(F1/F2) Equazione di Pogson
La Magnitudine Apparente m – m0 = -2.5*Log(F) + 2.5*Log(F0) m = -2.5*Log(F) + cost L’equazione di Pogson spiega il perché la magnitudine decresce quando l’intensità luminosa cresce. Infal si parla di oggel brillanZ quando la loro magnitudine apparente è molto piccola e viceversa. La magnitudine apparente del Sole, che è l’oggetto più luminoso che vediamo in cielo, è m=-26.85 45
Numeri più grandi delle -30 magnitudini -25 Sole (-26.85) descrivono oggetti più -20 Brillante DEBOLI -15 Luna (-12.6) -10 Magnitudini -5 Max Int. Space Station (- 5.3) Max Venere (- 4.4) Sirio (-1.4) 0 +5 Limite occhio nudo (+6) +10 Limite binocolo (+10) +15 Max Plutone (+15.1) Scuro +20 Grandi telescopi (+20) +25 +30 HST (+30)
1 mag 2 mag 3 mag 4 mag 5 mag 6 mag
Sommario 1.Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente 2. La Luminosità e il Flusso di una stella 3. La Magnitudine Assoluta 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari 5. I Colori delle stelle
La Luminosità e il Flusso Quando si parla di intensità luminosa di una stella in realtà ci si riferisce al FLUSSO di energia, f , ovvero alla quantità di energia proveniente dalla stella che attraversa una superficie unitaria nell’unità di tempo. Questa energia viene misurata con gli strumenti a terra o nello spazio (ad esempio: l’occhio, i telescopi, etc.).
La Luminosità e il Flusso Prendiamo una stella e disegniamo intorno ad essa delle sfere concentriche di diverso raggio: d1, d2, d3
La Luminosità e il Flusso Prendiamo una stella e disegniamo intorno ad essa delle sfere concentriche di diverso raggio: d1, d2, d3 La quantità di energia che arriva sulla terra per unità di tempo e unità di superficie dipenderà dalla luminosità intrinseca della stella e dalla sua distanza. osservatore a terra
La Luminosità e il Flusso d = la distanza della stella dall’osservatore f = il flusso di energia che arriva a terra attraverso una superficie di 1m2 e nel tempo di 1s [J m-2 s-1] L = è l’energia emessa dalla stella nell’unità di tempo [J s-1] dipende dalla L luminosità della stella f = 4π d2 dipende dalla distanza della stella
La Luminosità e il Flusso Adesso prendiamo due stelle con la stessa luminosità L (cioè L1 = L2) ma che siano poste a distanze d1 e d2 diverse e confronZamole fra loro. L’equazione di Pogson ci dice che: m1 = -2.5*Log(f1) + C m2 = -2.5*Log(f2) + C
La Luminosità e il Flusso L=L1 d1 L=L2 L d2 f1 = 4π d12 L f2 = 4π d22 54
La Luminosità e il Flusso Calcoliamo la differenza delle magnitudini apparenti usando la formula di Pogson e l’equazione del flusso: L m1 – m2 = -2.5*Log(f1/f2) f = 4π d2 m1 – m2 = -5*Log(d2/d1)
Sommario 1.Il concePo di magnitudine: La Magnitudine Apparente 2. La Luminosità e il Flusso di una stella 3. La Magnitudine Assoluta 4. SpePri ElePromagneDci e Stellari 5. I Colori delle stelle 56
La Magnitudine Assoluta E se la stella apparentemente più debole fosse in realtà più brillante ma più lontana? Diventa necessario introdurre una scala di magnitudini assoluta 58
UNITA’ DI MISURA 1 UNITA’ ASTRONOMICA (distanza Terra-Sole) 149, 597,871 km (± 3m) ~ 150 milioni km 1 ANNO LUCE 299,792 km/sec x 31,540,000 sec= 9,455,000,000,000 km 2,998 105 x 3,154 107 = 9,455 1012 km ~ 1013 km 1 PARSEC (PARALLASSE AL SECONDO) 206,265 UA = 3,26 ANNI LUCE = 3,08 1013 km
PARSEC
La Magnitudine Assoluta Quanto apparirebbe brillante una stella se fosse posta alla distanza di 10pc (1pc=3.058x1018cm) ? Applichiamo l’equazione per la differenza di magnitudini: m1 – m2 = -5*Log(d2/d1) M = magnitudine assoluta (stella alla distanza di 10pc) m = magnitudine apparente d = distanza della stella in pc M – m = -5*Log(d/10pc)
La Magnitudine Assoluta Qual è la Magnitudine assoluta del Sole? m8 = -26.85 d8 = 1AU = 1.496x1013cm = 4.849x10-6pc M8 = m8+ 5 -5*Log(d8) M8=4.72
La Magnitudine Assoluta Vediamo altri esempi: Luna: dLuna = 384,400 km = 2.57x10-3 AU = 1.25x10-8 pc MLuna = +31.92 mLuna= -12.6 Sirio (a Canis Majoris): dSirio = 2.64pc MSirio = +1.42 mSirio= -1.47 M8 = m8+ 5 -5*Log(d8) Prendiamo ad esempio Proxima Centauri (a Cen) e determiniamone la distanza: ma Cen = 0.00 da Cen = 10 m8 - M8 + 5 = 1.3pc Ma Cen = +4.4
La Magnitudine Assoluta Magnitudine Magnitudine Luminosità Luminosità Distanza Distanza Stella Apparente Assoluta [J/s] L/L¤ [pc] d/d¤ Sirio -1.47 1.42 8.00x1027 20.89 2.64 5.4x105 a Centauri 0.00 4.40 5.14x1026 1.34 1.3 2.7x105 Sole -26.85 4.72 3.83x1026 1 4.85x10-6 1 Luna -12.6 31.92 5.05x1015 1.3x10-11 1.25x10-8 2.6x10-3
Sommario 1.Il concePo di magnitudine: La Magnitudine Apparente 2. La Luminosità e il Flusso di una stella 3. La Magnitudine Assoluta 4. SpePri ElePromagneDci e Stellari 5. I Colori delle stelle 65
I Colori delle Stelle
La Temperatura Effettiva Se il flusso alla superficie della stella, f , coincide con il flusso uscente dal corpo nero, B(T), allora si trova che: L = 4π R σT 2 4 eff Luminosità Raggio Quindi quando si parla di temperatura delle stelle ci si riferisce alla TEMPERATURA EFFETTIVA della stella, ovvero alla temperatura che avrebbe un corpo nero che ha le stesse dimensioni e lo stesso flusso di energia emesso dalla stella “reale” 67
NB: i colori sono esageraP
Fotometria stellare
I colori delle Stelle fB > fR mB < mR (B-R) = (mB-mR) < 0 La stella è di Colore bluà stella calda fB < fR mB > mR (B-R) = (mB-mR) > 0 La stella è di Colore rossoà stella fredda 70
Per riassumere: INDICE DI COLORE (differenza fra le magnitudini calcolate nelle due bande) B-R µ 1/T MAGNITUDINE ASSOLUTA (magnitudine riportata a 10 pc) Luminosità 71
I Diagrammi HR Una delle scoperta più importanti in campo astronomico risale al 1913, quando il danese Ejnar Hertzsprung e l’americano Henry Norris Russell, indipendentemente l’uno dall'altro, confrontarono in un diagramma le due proprietà principali delle stelle: ô Temperatura (i.e. colore o tipo-spettale) ô Luminosità (i.e. magnitudine assoluta) Russell Hertzsprung
I Diagrammi HR Se si conoscono il colore (ex. B-V) e la magnitudine assoluta nel visuale (MV) di un certo numero di stelle possiamo costruire un diagramma Colore-Magnitudine Questo diagramma è noto Magnitudine (MV) come Diagramma di Hertzsprung-Russell o Diagramma H-R (HRD), Colore (B-V)
….ma si può guardare l’invisibile? Nuovi mondi
Pianeti extrasolari o esopianeti Pertanto dobbiamo capire che esistono altri mondi in altre par; dell'Universo, con ;pi differen; di uomini e di animali. Lucrezio De Rerum Naturae (70 aC) In questo modo diciamo esser un infinito, cioè una eterea regione inmensa, nella quale sono innumerabili ed infiniti corpi, come la terra, la luna ed il sole. Giordano Bruno, De l’infinito, universo e mondi (1584) Proprio a Firenze nel 1995 un gruppo di astronomi dell’Università di Ginevra annuncia la prima scoperta di un pianeta extrasolare orbitante attorno alla stella 51 Pegasi. Il pianeta attorno a 51 Pegasi risultò essere un “Giove caldo” con periodo di 4.23 giorni e massa 0.5 masse gioviane. Michel Mayor e Didier Queloz vincono il premio Nobel 2019
3 novembre 2019 Altri Soli, Altri Sistemi Solari 4126 pianeti noti 3067 sistemi planet. 671 sistemi multipli 2965 transiti 863 velocità radiali 131 immagini 101 microlenti 41 timing http://exoplanet.eu
Domande importanti o Quanto comuni sono gli esopianeti? o Come si sono formati? o Esistono pianeti simili alla Terra? o Ospitano vita?
Si pensa che una stella su due abbia pianeti. Ci sono più di 100 miliardi di stelle nella Via Lattea e circa 1-10 pianeti per stella => Da 50 a 500 miliardi di pianeti solo nella nostra galassia.
Cos’è un pianeta? (IAU – 24 agosto 2006) Un pianeta è un corpo celeste che: a) è in orbita intorno al Sole b) ha una massa sufficiente affinché la sua gravità possa vincere le forze di corpo rigido, cosicché assume una forma di equilibrio idrostatico (quasi sferica) c) ha ripulito le vicinanze intorno alla sua orbita Tutti gli altri corpi che orbitano intorno al Sole sono classificati come pianeti nani o piccoli corpi. Quelli che non orbitano attorno al Sole sono satelliti
Primo problema: Gli esopiane: sono difficili da osservare Ø I pianel non brillano di luce propria: riflenono la luce della loro stella 2 "! LP æ R ö Luminosità del pianeta ! = #$% " & =ç ÷ LS è 2r ø
Secondo problema: La separazione angolare tra stella e pianeta è minuscola! Unità di distanza Unità Astronomica (UA) = distanza media Terra-Sole 11 1UA = 1.496 ×10 m Per le distanze interstellari: anno luce 15 1 anno luce = 9.461×10 m
Planet Esempio: Giove visto da 30 al Star r 17 d = 30 al = 2.8 ×10 m r = 5A.U. = 7.5 ×1011 m d r tan q @ q = d q = 2.7 ´10 -6 radians = 1.5 ´10 -4 deg q A una distanza di 10km! Earth
Come si rivelano gli esopianeti?
Metodi di rivelazione dei pianeti 1) VELOCITÀ RADIALE o L’aVrazione gravitazionale tra stella e pianeta fa metodo Doppler oscillare la stella. Velocità radiale per l’effe6o Doppler rivelata negli speVri di riga . 2) ASTROMETRIA Moto ondeggiante di una stella confrontato con il fondo delle stelle “fisse” 3) TRANSITO o La stella viene eclissata dal pianeta rivelando una “Metodo fotometrico” temporanea e periodica diminuzione di luminosità Le stelle possono essere lenti gravitazionali 4) MICROLENSING rispetto a oggetti posti dietro la stella. Un pianeta può anch’esso dare un piccolo contributo. 5) IMMAGINE diretta I pianeti riflettono la luce della stella Molto difficile: occorre oscurare la luce della stella
VELOCITÀ RADIALE
ASTROMETRIA
TRANSITO
MICROLENSING
IMMAGINE DIRETTA
In cerca di pianeti abitati La zona abitabile (HZ) è l’intervallo di distanze dalla stella dove un pianeta simile alla Terra mantiene l’acqua liquida sulla sua superficie e quindi può garantire l’esistenza di forme viventi come noi le conosciamo. Si cercano terre attorno alle stelle tipo Sole o più fredde perché la loro durata consente all’evoluzione di svolgere il suo compito.
Problemi dei viaggi cosmici • Se un’astronave viaggiasse al 99.9% della velocità della luce, il viaggio all stella Vega (50 al) durerebbe due anni a causa della contrazione delle lunghezze predetta dalla teoria della relatività ristretta di Einstein. Due problemi • Le persone rimaste sulla Terra sono invecchiate di 50 anni mentre gli astronauti solo di due anni. Al loro ritorno I loro figli sarebbero più vecchi di loro (Interstellar) • Problema pratico: accelerare un’astronave delle dimensioni dell’Enterprise di Star Trek richiederebbe un’energia pari a 200 volte il consumo annuale di energia di tutta la Terra. 92
La ricerca di pianeti abitati… o La ricerca è ancora agli inizi o In circa 20 anni (dal 1995) sono stati scoperti più di 3000 pianeti o I metodi di ricerca stanno affinandosi o Si prevede che nel prossimo futuro (2030 ?)) troveremo pianeti tipo la Terra e riveleremo segnali di vita su di essi…… …che cosa o chi troveremo?
Fine
Esempio di domande del test TELESCOPI: Quale cara2eris5ca di un telescopio consente di raccogliere la maggiore quan5tà possibile di radiazione emessa da una stella? a) Dimensione del rivelatore b) Altezza sul livello del mare c) Lunghezza focale d) Diametro dello specchio primario ESOPIANETI: Con quale metodo è stato individuato il maggior numero di piane5? a) Velocità radiali b) Immagine direYa c) Transito d) Astrometria
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