Economia Politica (Macroeconomia: Economia Aperta) - (lucidi del corso 1998-99 del prof. De Arcangelis, integrati dal prof. Ferri)
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Economia Politica (Macroeconomia: Economia Aperta) (lucidi del corso 1998-99 del prof. De Arcangelis, integrati dal prof. Ferri) GDA
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Economia Aperta Le nuove scelte degli operatori in economia aperta: • mercato dei beni: acquisto di beni e servizi esteri (importazioni) e possibilitá di vendita di beni e servizi nazionali all’estero (esportazioni) • mercati finanziari: acquisto e vendita di titoli nazionali ed esteri • mercato dei fattori: possibilitá di impiegare capitale e lavoro non nazionale nella produzione interna; possibilitá di impiegare capitale e/o lavoro nazionale per produrre all’estero GDA 1
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Il Mercato dei Beni in Economia Aperta Grado di apertura di un’economia all’estero, misurato da: • percentuale di esportazioni e importazioni che compongono il PIL • quantitá di beni commerciabili rispetto ai beni che non possono muoversi e quindi concorrere internazionalmente con altri beni Saldo Commerciale = Esportazioni - Importazioni L’andamento del saldo commerciale dipenderá dal prezzo relativo dei beni nazionali rispetto ai beni esteri. GDA 2
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Tassi di cambio Tasso di cambio nominale, Et: quantitá di valuta nazionale per ottenere una unitá di valuta estera, ovvero prezzo della valuta estera in termini di valuta nazionale. Apprezzamento nominale della valuta na- zionale, quando la valuta nazionale aumenta di valore rispetto alla valuta estera (ovvero Et diminuisce) Deprezzamento nominale della valuta na- zionale, quando la valuta nazionale diminuisce di valore rispetto alla valuta estera (ovvero Et aumenta) Es.: Il cambio dollaro/euro pubblicato é pari a 1,10, ovvero 1,10 dollari per 1 euro. Il cambio euro/dollaro é 1/1,10=0,91 euro per 1 dollaro. Quando il cambio pubblicato passa da 1,10 dollari/euro a 1,09 dollari/euro abbiamo: • un apprezzamento nominale del dollaro • un deprezzamento nominale dell’euro GDA 3
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Tassi di cambio Tasso di cambio reale, t: prezzo dei beni esteri in termini di beni nazionali: E · P∗ = P dove E é il cambio “quantitá di valuta nazionale per una unitá di valuta estera”, P ∗ é il deflatore del PIL estero e P é il deflatore del PIL nazionale Apprezzamento reale, quando i beni esteri di- minuiscono di prezzo rispetto ai beni nazionali (ovvero t diminuisce) Deprezzamento reale, quando i beni esteri au- mentano di prezzo rispetto ai beni nazionali (ovvero t aumenta) GDA 4
Macroeconomia II A. A. 1998-99 I Mercati Finanziari in Economia Aperta Gran parte delle transazioni finanziarie sul mercato dei cambi sono motivate dalla compravendita di attivitá finanziarie e non dalla compravendita di beni. Con l’introduzione del settore estero, ora si sono introdotte due nuove attivitá finanziarie: moneta estera e titoli esteri. Tuttavia, la scelta su cui si concentrano principal- mente gli operatori é tra titoli nazionali e titoli esteri e si domanda valuta estera quasi esclusivamente per fare compravendita di titoli. Rendimento di un titolo nazionale dopo un anno: (1 + it) Rendimento in valuta nazionale di un titolo estero: 1 (1 + i∗t )Et+1 e Et GDA 5
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Paritá scoperta di interesse Se esiste possibilitá di arbitraggio perfetto per la libera circolazione dei capitali, allora dovrá avvenire che: 1 (1 + it) = (1 + i∗t )Et+1e Et ovvero e ∗ E t+1 − Et (1 + it) = (1 + it ) 1 + Et in termini approssimati (quando tassi di interesse e tasso di deprezzamento atteso sono inferiori al 20%) e ∗ E t+1 − Et it ≈ it + Et GDA 6
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Paritá scoperta di interesse Tale condizione di paritá non tiene in considerazione: • la rischiositá dei titoli • la scarsa attendibilitá delle aspettative sui cambi • la presenza di ostacoli amministrativi al movimento dei fondi finanziari • la presenza di costi di transazione GDA 7
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Mercato dei beni in economia aperta Domanda di beni nazionali in economia aperta: Z ≡ C + I + G − Q + X dove definiamo la domanda di beni da parte dei residenti come domanda nazionale di beni: C +I +G e la domanda interna come la domanda di beni nazionali da parte dei residenti: C + I + G − Q La differenza tra esportazioni e importazioni rappre- senta le esportazioni nette, ovvero il saldo di bilancia commerciale: N X ≡ X − Q GDA 8
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Mercato dei beni in economia aperta Equazioni di comportamento Le funzioni di comportamento non cambiano per consumo, investimento: C = C(Y − T ) I = I(Y, r) Importazioni: Q = Q(Y, ) Esportazioni: X = X(Y ∗, ) Domanda di beni nazionali: Z ≡ C(Y − T ) + I(Y, r) + G − Q(Y, ) + X(Y ∗, ) GDA 9
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Mercato dei beni in economia aperta Equilibrio nel mercato dei beni quando Y = Z: Y = C(Y − T ) + I(Y, r) + G − Q(Y, ) + X(Y ∗, ) Saldo di bilancia commerciale: N X ≡ X(Y ∗, ) − Q(Y, ) GDA 10
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Formalizzazione algebrica Equazioni del consumo e dell’investimento: C = c0 + c1(Y − T ) I = d0 + d1 Y − d 2 r Ipotizziamo che: • domanda di importazioni e domanda (estera) di esportazioni non dipendano dal tasso di cambio reale, che si suppone sia costante e uguale a 1 • anche le funzioni delle importazioni e delle esportazioni siano lineari Q = q1 Y dove q1 é detta propensione marginale a importare X = x1Y ∗ Domanda di beni nazionali: Z ≡ [c0 +c1(Y −T )]+[d0 +d1Y −d2r]+G−q1Y +x1Y ∗ GDA 11
Macroeconomia II A. A. 1998-99 ovvero Z ≡ (c1 +d1 −q1)Y +(c0 +d0 −c1T −d2r +G+x1Y ∗) Saldo di bilancia commerciale: N X = x1Y ∗ − q1Y Si noti che: • nel caso di economia aperta la domanda di beni é meno pendente che nel caso di economia chiusa poiché anche le importazioni dipendono dal reddito, ma rappresentano una sottrazione di domanda di beni nazionali • anche il saldo di bilancia commerciale dipende dal reddito nazionale, e ci sará un valore di Y (detto YT B ) per il quale abbiamo equilibrio di bilancia commerciale. GDA 12
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Equilibrio nel mercato dei beni: 1 Y = (c0 + d0 − c1T − d2r + G + x1Y ∗) 1 − c1 − d 1 + q 1 Equilibrio di bilancia commerciale: x1Y ∗ YT B = q1 GDA 13
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Aumento di spesa pubblica • l’aumento di spesa pubblica aumenta la domanda di beni e, via moltiplicatore, aumenta il reddito di equilibrio • la maggiore domanda nazionale comporta anche un aumento di domanda di beni esteri, ovvero impor- tazioni; conseguentemente, la bilancia commerciale va in deficit • l’effetto finale sul reddito é minore poiché il valore del moltiplicatore é piú basso a causa della propen- sione marginale ad importare; paesi con una piú alta propensione ad importare vedranno un’efficacia ridotta della politica fiscale Nel modello lineare: 1 ∆Y = ∆G 1 − c1 − d 1 + q 1 q1 ∆N X = −q1∆Y = − ∆G 1 − c1 − d 1 + q 1 GDA 14
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Aumento del reddito estero • L’aumento nel reddito estero ha due effetti: aumen- ta la domanda di beni nazionali (Z) e migliora il saldo della bilancia commerciale • in seguito all’aumento della domanda Z aumenta anche il reddito di equilibrio, via moltiplicatore • l’aumento nel reddito aumenta anche la domanda di importazioni che contrasta l’iniziale saldo positivo di bilancia commerciale; tuttavia, al nuovo reddito di equilibrio, il saldo rimane positivo Nel modello lineare: x1 ∆Y = ∆Y ∗ 1 − c1 − d 1 + q 1 ∆N X = x1∆Y ∗ − q1∆Y > 0 GDA 15
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Aumento del reddito estero Si noti: • contrazioni nel reddito estero di importanti part- ner commerciali possono avere un rilevante effetto negativo in un’economia molto aperta • in caso di recessione, senza coordinamento i paesi hanno la tendenza ad aspettare che siano sempre gli altri a effettuare manovre espansive GDA 16
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Effetti di un deprezzamento reale Effetti sulla bilancia commerciale: N X ≡ X(Y ∗, ) − Q(Y, ) Se aumenta (deprezzamento reale), i beni esteri divengono relativamente piú costosi dei beni nazionali, quindi: • le esportazioni aumentano in quantitá • le importazioni diminuiscono in quantitá • il valore delle importazioni, Q, puó sia aumentare che diminuire Condizione di Marshall-Lerner: condizione sulle elasticitá della domanda di esportazioni e di impor- tazioni in modo tale che ad un deprezzamento rea- le segua necessariamente un miglioramento nel saldo commerciale. Quindi: N X = N X(, Y, Y ∗) GDA 17
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Effetti di un deprezzamento reale • Valida la condizione di Marshall-Lerner, inizialmente si avrá un miglioramento della bilancia commerciale e un aumento della domanda di beni nazionali, Z • l’aumento di Z, via moltiplicatore, porta ad un aumento del reddito di equilibrio • l’aumento del reddito di equilibrio contrasta l’ef- fetto positivo iniziale del deprezzamento reale sulla bilancia commerciale Il tasso di cambio puó essere visto come uno strumento aggiuntivo di politica economica. Allora si possono utilizzare due strumenti (tasso di cambio e politica fiscale) per perseguire due obiettivi (equilibrio nel saldo commerciale e un determinato valore del reddito di equilibrio) GDA 18
Macroeconomia II A. A. 1998-99 La curva a J A seguito di un deprezzamento reale il saldo commerciale puó non migliorare immediatamente. In ordine temporale possiamo avere i seguenti effetti sul saldo commerciale: • effetto valuta di fatturazione, i.e., il deprezzamento rende immediatamente piú costose le importazioni • effetto legato alla durata dei contratti, i.e., anche se gli operatori hanno percepito la maggior conve- nienza dei beni nazionali, sono costretti ad onorare i contratti giá firmati • effetto legato alla rigiditá dei comportamenti, i.e., puó essere costoso cambiare da beni esteri a beni nazionali GDA 19
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Il Modello Mundell-Fleming Equilibrio nel mercato dei beni Y = C(Y − T ) + I(Y, r) + G + N X(Y, Y ∗, ) Ipotesi semplificatrici: • P ∗/P = 1 e quindi = E • non c’é inflazione attesa, quindi r = i Perció Y = C(Y − T ) + I(Y, i) + G + N X(Y, Y ∗, E) Riotteniamo la curva IS come luogo nei punti nel piano (Y, i) tale da garantire l’equilibrio nel mercato dei beni. GDA 20
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Il Modello Mundell-Fleming Equilibrio nei mercati finanziari: si compone ora di due scelte • Titoli nazionali e titoli esteri (passando per l’acquisto di valuta estera) • Moneta nazionale e titoli nazionali GDA 21
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Scelta Tra Titoli Nazionali e Titoli Esteri Condizione di paritá di interesse: e ∗ E t+1 − Et it = it + Et Ipotesi: le aspettative future sul cambio sono date (Ē e). Possiamo allora ricavare esplicitamente il tasso di cambio corrente: Ē e E= 1 + i − i∗ che rappresenta una relazione che il tasso di interesse nominale nazionale (i) e il tasso di cambio corrente (E) devono soddisfare (date le aspettative Ē e e il tasso di interesse estero i∗) affinché vi sia uguaglianza nei rendimenti dei titoli nazionali ed esteri in valuta nazionale. GDA 22
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Scelta Tra Titoli Nazionali e Titoli Esteri Ē e E= 1 + i − i∗ Un aumento del tasso di interesse nazionale comporta: • un aspettativa di deprezzamento della valuta nazionale, per un dato tasso di interesse estero • il tasso di cambio corrente E allora dovrá inizialmen- te apprezzarsi (i.e., E deve diminuire) in modo da indurre, per un dato tasso di cambio atteso futuro (Ē e), il necessario deprezzamento Scelta Tra Moneta Nazionale e Titoli Nazionali La curva LM non varia: M = Y L(i) P GDA 23
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Il Modello Mundell-Fleming Equilibrio contemporaneo su tutti i mercati: Y = C(Y − T ) + I(Y, i) + G + N X(Y, Y ∗, E) M = Y L(i) P Ē e E= 1 + i − i∗ Sostituendo l’espressione del tasso di cambio (equilibrio nelle scelte tra titoli nazionali es esteri) direttamente nella IS, il sistema si riduce a due equazioni: e Ē Y = C(Y −T )+I(Y, i)+G+N X Y, Y ∗, 1 + i − i∗ M = Y L(i) P Nota: la pendenza della curva IS é inferiore rispetto al caso di economia chiusa. GDA 24
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Il Modello Mundell-Fleming: Effetti di una Politica Fiscale Espansiva • la politica fiscale espansiva inizialmente aumenta la domanda e, via moltiplicatore, aumenta il reddito • il tasso di interesse aumenta per garantire l’equilibrio nel mercato monetario nazionale • il cambio si apprezza in conseguenza dell’aumento del tasso di interesse • il consumo aumenta • l’investimento privato ha una variazione ambigua • il saldo di bilancia commerciale peggiora poiché aumenta il reddito (⇒ aumentano le importazioni) e il cambio si apprezza (⇒ aumentano le importazioni e diminuiscono le esportazioni) GDA 25
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Il Modello Mundell-Fleming: Effetti di una Politica Monetaria Restrittiva • la politica monetaria restrittiva inizialmente aumen- ta il tasso di interesse per garantire l’equilibrio sul mercato della moneta • l’aumento nel tasso di interesse riduce gli investi- menti e innesca un meccanismo di riduzione della produzione, riduzione del valore iniziale del tasso di interesse (che comunque alla fine é sempre piú alto del valore iniziale) • il cambio si apprezza in conseguenza dell’aumento del tasso di interesse • il consumo e l’investimento si riducono • il saldo di bilancia commerciale reagisce in modo ambiguo perché alla spinta negativa dell’apprezza- mento, si somma la spinta positiva della riduzione del reddito GDA 26
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Tassi di cambio fissi Si osservano paesi per cui il tasso di cambio é fisso, ovvero viene variato raramente. In tal ca- so la variazione del cambio é detta svalutazio- ne e non deprezzamento, e rivalutazione e non apprezzamento. Esempi regimi di cambio controllato: • Paritá mobili, ovvero variazioni del tasso di cambio controllate • Regimi a zone obiettivo, dove il cambio puó oscillare all’interno di una banda (il Meccanismo di Cambio dello SME) GDA 27
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Tassi di cambio fissi Come si puó cercare di controllare e fissare il tasso di cambio? Condizione di paritá di interesse: ∗Ee − E i=i + E Ipotesi: • le autoritá annunciano il valore obiettivo del tasso di cambio, pari a Ē • i mercati finaziari credono all’annuncio delle autoritá e fissano le aspettative future sul cambio ancora pari a Ē GDA 28
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Tassi di cambio fissi Come conseguenza: i = i∗ ovvero la politica monetaria nazionale deve assicurare che il tasso di interesse interno risulti uguale a quello estero. Quindi, la condizione di equilibrio sul mercato della moneta nazionale diviene: M = Y L(i∗) P GDA 29
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Tassi di cambio fissi Cosa accade se la domanda di moneta aumenta improvvisamente? • In regime di cambi flessibili, la banca centrale puó non intervenire e lasciar aumentare il tasso di interesse nazionale, con conseguente apprezzamento della moneta nazionale • In regime di cambi fissi, la banca centrale non puó lasciar aumentare il tasso di interesse nazionale e deve necessariamente aumentare l’offerta di moneta di modo che il tasso di interesse di equilibrio rimanga al valore i∗. ⇒ Si perde autonomia nella politica monetaria, che é unicamente orientata a mantenere il cambio fisso. GDA 30
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Effetti di una Politica Fiscale Espansiva in Cambi Fissi • la politica fiscale espansiva inizialmente aumenta la domanda e, via moltiplicatore, aumenta il reddito • il tasso di interesse tende ad aumentare per garantire l’equilibrio nel mercato monetario nazionale • la banca centrale interviene con una manovra espan- siva per mantenere il tasso di interesse nazionale al livello estero • la politica fiscale espansiva ha un’efficacia mag- giore che in cambi flessibili poiché deve essere accompagnata da una politica monetaria espansiva GDA 31
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Perché Fissare il Tasso di Cambio? • diminuzione dell’incertezza sui prezzi dei beni in valuta estera puó promuovere il commercio internazionale • le fluttuazioni del cambio possono essere indotte da forze speculative che lo allontanano dall’equilibrio del sistema • in un mondo di prezzi variabili fissare il tasso di cambio nominale non equivale a fissare il cambio reale • “legare le mani” ad autoritá monetarie poco affidabili GDA 32
Macroeconomia II A. A. 1998-99 Perché Fissare il Tasso di Cambio in Europa e ora abbiamo l’Unione Monetaria? • Le economie europee sono molto aperte tra di loro per cui é ancora piú benefico eliminare incertezza • Evitare svalutazioni competitive, come negli anni Trenta • Esistenza di una politica agricola comune che voleva stabilizzare i prezzi dei prodotti agricoli in ECU; era tuttavia necessario stabilizzare anche i cambi all’interno dell’Europa • Unione Economica e Monetaria (UEM) per cercare di stabilire un’autoritá monetaria sovranazionale e impedire che la politica monetaria fosse condotta dalle autoritá monetarie del paese leader dell’area (ovvero la Bundesbank tedesca) GDA 33
Macroeconomia II A. A. 1998-99 L’Effetto dell’Unificazione Tedesca nello SME In seguito all’unificazione tedesca é ampiamente aumentata la spesa pubblica in Germania per avviare una politica di investimenti pubblici ⇒ Spostamento verso NE della IS in Germania ⇒ aumento del tasso di interesse tedesco GDA 34
Macroeconomia II A. A. 1998-99 L’Effetto dell’Unificazione Tedesca nello SME Effetto sugli altri paesi europei: cosa accade nel mo- dello Mundell-Fleming in regime di cambi fissi quando il tasso di interesse estero (i∗) aumenta? • si deve attuare una politica monetaria restrittiva an- che nell’economia nazionale per aumentare il tasso di interesse nazionale al livello estero • la produzione e il reddito si riducono • nel caso di transizione ad un regime di cambi flessibili l’aumento nel tasso di interesse estero provoca: – una svalutazione del cambio – uno spostamento della IS e quindi un aumento di reddito • se il paese si trova giá in recessione puó essere tentato ad abbandonare il regime di cambio fisso e a lasciar fluttuare il cambio GDA 35
Macroeconomia II A. A. 1998-99 La bilancia dei pagamenti Documento in cui si registrano tutte le transazioni con il resto del mondo, sia reali che finanziarie. N X + ∆P F N E ≡ 0 N X=saldo di bilancia commerciale ∆P F E = variazione delle passivitá finanziarie nette sull’estero Da cui N X ≡ −∆P F N E N X ≡ ∆AF N E GDA 36
Macroeconomia II A. A. 1998-99 La bilancia dei pagamenti In realtá nelle voci delle transazioni reali rientrano anche altre voci, che costituiscono il saldo delle partite correnti: • saldo di bilancia commerciale • redditi netti da investimenti • trasferimenti netti unilaterali Le variazioni delle passivitá finanziarie so- no contabilizzate nel saldo dei movimenti di capitale. GDA 37
Puoi anche leggere