ECONOMIA ED IMPRESA APISTICA - Potenzialità e fattori limitanti, costi di produzione e mancato reddito da avversità meteo climatiche
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ECONOMIA ED IMPRESA APISTICA Potenzialità e fattori limitanti, costi di produzione e mancato reddito da avversità meteo climatiche venerdì 14 settembre 2018 Giancarlo Naldi Osservatorio Nazionale Miele
POTENZIALITÀ E CONSISTENZA DELL’APICOLTURA ITALIANA, I GRANDI NUMERI 23.000 tonnellate di miele (produzione annua attesa) 150.000.000 di Euro il giro d'affari del settore comprendendo tutte le produzioni (miele per circa 120 milioni di Euro, pappa reale, polline, propoli cera ecc.) 2 miliardi di Euro il valore per l’impollinazione delle sole piante coltivate Inestimabile il valore della impollinazione per la conservazione dell'ecosistema
CONSISTENZA APICOLTORI A LIVELLO NAZIONALE 2014-2018 35000 *I dati del 2014 derivano da 30000 stime dell’Osservatorio prima 25000 dell’introduzione della Banca Dati Apistica nazionale. 20000 Numero di apicoltori auto- consumo 15000 Numero di apicoltori com- mercio 10000 5000 0 2015 2016 2017
CONSISTENZA APICOLTORI A LIVELLO REGIONALE 2015 Numero di apicoltori per regione e tipo di attività 2015 6000 5000 4000 3000 2000 APICOLTORI AUTOCONSUMO APICOLTORI COMMERCIO 1000 0 ) ) ZZO ATA RIA NIA NA LIA ZIO RIA DIA CHE ISE NTE LIA NA ILIA ANA (BZ (TN RIA STA ETO G IU A G C B RU ILI LA MP MA G A L IGU AR AR OL MO UG DE SIC SC E E MB 'AO EN B A L B M M P R O I G I G U D V A AS CA CA RO ZI O M PI E A T AD A D E B E L S L IA TO LTO AL I L VE N L V M E LI -A -A I U O O FR TIN TIN EN EN TR TR
CONSISTENZA APICOLTORI A LIVELLO REGIONALE 2016 Numero di apicoltori per regione e tipo di attività 2016 5000 4500 4000 3500 3000 2500 2000 APICOLTORI AUTOCONSUMO 1500 APICOLTORI COMMERCIO 1000 500 0 ) ) ZZO ATA RIA NIA NA LIA ZIO RIA DIA CHE ISE NTE LIA NA ILIA ANA (BZ (TN RIA STA ETO RU ILI C AB PA AG IU LA GU AR L G AR MO MO PU DE SI G C SC IGE IGE UM B A O EN B S A L M M AG LI B M E R O D' V A C A O I M I A T D D BA C I A R EZ LO P S O A O A LLE I L VEN LT ALT VA M A E LI - - R IU I NO INO F NT ENT E TR TR
CONSISTENZA APICOLTORI A LIVELLO REGIONALE 2017 Numero di apicoltori per regione e tipo di attività 2017 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 APICOLTORI AUTOCONSUMO 1000 APICOLTORI COMMERCIO 500 0 ZO TA IA IA NA IA IO IA IA HE SE TE IA NA IA NA Z) N) IA TA TO U Z CA BR AN G IUL AZ UR RD C LI N GL G CIL A (B (T BR S E O I A R IL L M M P A G L I G A R A MO O U E I S IG IGE UM 'A VEN C E B L B M P D S A AS CA CA RO ZIA O M M PI E SAR TO AD AD E D B IA E L L I L VEN LTO LTO VAL EM LI -A -A I U N INO O F R I E NT ENT TR TR
CONSISTENZA ALVEARI PER REGIONE Numero di alveari per regione 2015-2017 250000 200000 150000 100000 2015 2016 2017 50000 0 ) ) ZZO ATA RIA NIA NA LIA ZIO RIA DIA CHE ISE NTE LIA NA ILIA ANA (BZ (TN RIA STA ETO G U L G C B RU ILI LA MP MA G A I LA IGU AR AR O MO UG DE SIC SC E E B O N B S A A L MB M M E P R O I G IG UM D'A VE A O I A A B C C R Z LO PI SA T A D AD E L IA NE TO LTO A LL I VE L V EM LI -A -A I U NO N O FR NTI NTI E E TR TR
ALVEARI PER AUTOCONSUMO E PER COMMERCIO, UN INDICATORE IMPORTANTE Numero di alveari per regione per tipo di attività 2017 180000 160000 140000 120000 100000 80000 60000 ALVEARI AUTOCONSUMO ALVEARI COMMERCIO 40000 20000 0 ) ) ZZO ATA RIA NIA NA LIA ZIO RIA DIA CHE ISE NTE LIA NA ILIA ANA (BZ (TN RIA STA ETO C B A G IU A U R L G G C B B RU ILI LA MP MA G L LIG BA AR MO MO PU DE SI SC IGE IGE UM 'AO EN A AS CA CA RO ZIA M M E AR TO AD AD D V B E LO PI S L E IA TO LTO AL I L VEN L V EM LI -A -A I U N INO O FR I E NT ENT TR TR
CONSISTENZA E ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE IN ITALIA Anno Tonnellate 2000 10.000 2001 7.000 2002 3.000 2003 6.000 2004 10.000 2005 13.000 2006 14.000 2007 23.000 2008 7.000 2009 21.000 2010 30.000 2011 21.000 2012 15.000 2013 13.000 2014 13.000 2015 23.000 2016 14.000 2017 14.500
ANDAMENTO DEI PREZZI 2003-2018 Prezzi medi annui 2003-2018* 10,00 9,00 8,00 7,00 acacia 6,00 agrumi 5,00 castagno millefiori 4,00 3,00 2,00 1,00 0 3 04 05 06 0 7 08 09 10 11 12 13 1 4 15 16 17 18 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20
L’ATTENZIONE DEGLI APICOLTORI ALLA QUALITÀ n. campioni 1200 1124 1000 813 802 800 645650 667 630 592 600 545 516 510 476 420 404 400 386 387 344340 325 323 317 302 305 272 256 275 253 253 260244 214 221213 200 171 145 192 98 123 0 8 1 8 3 8 5 8 7 8 9 9 1 9 3 9 5 9 7 9 9 0 1 0 3 0 5 0 7 0 9 1 1 1 3 1 5 1 7 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 20
% Lo m 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 Em P bar ili iem dia aR o om nte ag n Sic a Tr ili en a tn T Laz o os i o Al ca to n Ad a Ve ige n Ca eto Ca lab m ria Sa pan rd ia Ba egn sil a i Ab cata Fr ru iu M zzo li a Ve U rch ne m e QUALITÀ, IL CONCORSO COME INDICATORE zia br Gi ia u Alveari Miele Campioni Rappresentatvità dei mieli in concorso (2018) Li g l i a ur Pu ia Va M glia ll e ol d' ise Ao st a
L’ATTENZIONE DEGLI APICOLTORI ALLA IDENTITÀ - TIPICITÀ Partecipazione e tpi di miele 1200 1000 altri uniflorali acacia millefiori 800 N. campioni 600 400 200 0 997 998 999 000 001 002 003 004 005 006 007 008 009 010 011 012 013 014 015 016 017 018 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
L’ATTENZIONE DEGLI APICOLTORI ALLA IDENTITÀ - TIPICITÀ Ripartzione percentuale tpologie altri uniflorali acacia millefiori 100% 90% 80% 70% 60% % campioni 50% 40% 30% 20% 10% 0% 997 998 999 000 001 002 003 004 005 006 007 008 009 010 011 012 013 014 015 016 017 018 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
L’ATTENZIONE DEGLI APICOLTORI ALLA IDENTITÀ - TIPICITÀ Ripartzione percentuale tpologie altri uniflorali millefiori 100% 90% 80% 70% 60% % campioni 50% 40% 30% 20% 10% 0% 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20
L’IMPORTANZA DEI MONOFLORA E DEL NOMADISMO NELLE STRATEGIE AZIENDALI N. tpologie uniflorali 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 1997 1998 1999 2000 2001 2003 2004 2005 2006 2009 2010 2011 2012 2015 2017 2018 2002 2007 2008 2013 2014 2016
LE POTENZIALITÀ DELL’APICOLTURA ITALIANA SONO ALTE Lo testimonia: ● il numero degli apicoltori ● il numero crescente degli apicoltori con Partita IVA ● il numero di alveari ● la grande prevalenza degli alveari detenuti da apicoltori con partita IVA ● la produzione di miele, sia pure con oscillazioni importanti ● il regime dei prezzi ● l’attenzione alla qualità e tipicità ● uno spazio di mercato considerevole
PURTROPPO SONO IMPORTANTI ANCHE I FATTORI LIMITANTI In particolare: ● l’impatto negativo del cambiamento climatico sulla produzione ● il permanere dell’impatto ambientale da attività agricola ● le patologie delle api ● le insidie dal mercato globale (miele a basso prezzo, miele adulterato, finto miele)
LA PERDITA DI PRODUZIONE PER REGIONE – ACACIA kg/alveare *I dati del 2018 sono quelli preliminari rilevati fino ad Agosto 2018
LA PERDITA DI PRODUZIONE PER REGIONE – AGRUMI *I dati del 2018 sono quelli preliminari rilevati fino ad Agosto 2018
LE PERDITE INGENTI DI VALORE DELLA PRODUZIONE NAZIONALE Produzione nazionale miele (quantità) 30.000 25.000 20.000 Nel 2015, anno di produzioni tonnellate 15.000 nella norma, si è prodotto 10.000 23.000 tonnellate di miele. 5.000 Nel 2016 si è prodotto circa il 40% in meno. 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Il mancato reddito complessivo nazionale del Produzione nazionale miele (valore) 160 2016 si può stimare in circa 140 47 milioni di euro. 1,4 cm 120 - 47 mln 100 milioni di euro 80 60 40 20 0
STIMA DELLE PERDITE DI VALORE NAZIONALE PER LA PRODUZIONE DI MIELE DI ACACIA Differenza di produzione media nazionale in kg/alveare rispetto alla norma produttiva MIELE DI ACACIA 3,29 -12,75 -13,55 -14,11 -6,92 2014 2015 2016 2017 2018 Mancato reddito medio nazionale in €/alveare MIELE DI ACACIA 27,84 -107,84 -114,61 -119,37 -58,50 2014 2015 2016 2017 2018
STIMA DI MANCATO REDDITO DI UN’AZIENDA TIPO PER MANCATA PRODUZIONE DI MIELE DI ACACIA Differenza di produzione media in kg/alveare rispetto alla norma produttiva per il Nord Italia MIELE DI ACACIA Un’azienda tipo, situata nel Nord Italia, -14,8 0 -16,8 -17,8 -5,4 con 300 alveari in produzione 2014 2015 2016 2017 2018 sull’acacia: Nel 2015 ha prodotto secondo la norma produttiva Nel 2017, l’anno peggiore, ha prodotto circa 18 kg/alveare in meno della norma produttiva pari ad un mancato reddito di 150 €/alveare, ovvero 45.000 € Mancato reddito in €/alveare per il Nord Italia MIELE DI ACACIA complessivi -125,21 0,00 -142,13 -150,59 -45,68 2014 2015 2016 2017 2018
STIMA DELLE PERDITE DI VALORE NAZIONALE PER LA PRODUZIONE DI MIELE DI AGRUMI Differenza di produzione media nazionale in kg/alveare rispetto a norma produttiva MIELE DI AGRUMI -14,42 -11,25 -14,17 -5,33 -18,50 2014 2015 2016 2017 2018 Mancato reddito medio nazionale in €/alveare MIELE DI AGRUMI -79,70 -62,19 -78,31 -29,48 -102,27 2014 2015 2016 2017 2018
STIMA DI MANCATO REDDITO DI UN’AZIENDA TIPO PER MANCATA PRODUZIONE AGRUMI Differenza di produzione in kg/alveare rispetto alla norma produttiva per la Sicilia MIELE DI AGRUMI Un’azienda tipo, situata in 5,00 Sicilia, con 300 alveari in -17,50 -10,00 -25,00 -25,00 produzione sugli agrumi: 2014 2015 2016 2017 2018 Nel 2017, l’unico anno positivo, ha prodotto 5 kg/alveare in più della norma produttiva Nel 2016 e nel 2018, gli anni peggiori con produzioni nulle, Mancato reddito in €/alveare per la Sicilia ha prodotto 25 kg/alveare in MIELE DI AGRUMI meno della norma produttiva pari ad un mancato reddito di 27,65 41.400 € -96,78 -55,30 -138,25 -138,25 2014 2015 2016 2017 2018
IL MANCATO REDDITO PER LA PERDITA DELLA PRODUZIONE E’ IL PRIMO FATTORE LIMITANTE ● L’apicoltura è un’attività agricola, quindi esposta agli eventi meteo ● L’esposizione è accentuata per la concentrazione nel tempo dei tempi di produzione e per la non dipendenza dal lavoro dell’uomo ● Il rischio produttivo è sempre esistito ● Il cambiamento climatico, con l’alternarsi e l’accentuarsi degli eventi estremi ha alzato in modo esponenziale il rischio e gli impatti sul reddito ● I dati che abbiamo evidenziato sono frutto di stime basate su elementi concreti (la produzione rilevata, i prezzi e prime valutazioni sui costi di produzione); ● Il mancato reddito va ben oltre il normare rischio d’impresa ● I costi di produzione restano invariati diventando insostenibili rispetto il raccolto ottenuto ● I livelli raggiunti dalle perdite e il ripetersi negli anni delle criticità mette a rischio la struttura produttiva Il carattere del danno, generalmente impattante su ampie aree determina un ampliamento del rischio all’intero sistema produttivo apistico (azienda, cooperativa, invasettatore, associazione, ecc)
COME AVVIARE UN PROCESSO POSITIVO DI GESTIONE DEL RISCHIO? È necessario attivarsi affinché questo processo sia avviato con rapidità ed efficacia. Nel seminario del 16 giugno scorso abbiamo esaminato gli impatti attuali sulla filiera agricola e sull’apicoltura (da reddito) e gli scenari previsti. Sono all’esame strategie, misure ed azioni per la mitigazione degli effetti, in stretta collaborazione con quelle della complessiva filiera agricola. È necessario che l’apicoltura possa accedere ai benefici di carattere assicurativo già previsti per le altre filiere agricole.
COME AVVIARE UN PROCESSO POSITIVO DI GESTIONE DEL RISCHIO? Nel Piano Assicurativo Agricolo Nazionale i benefici per la filiera miele sono già previsti. Si tratta però di una possibilità teorica in quanto ad oggi non si conoscono polizze assicurative stipulate: - Indisponibilità delle compagnie - Probabile inaccettabilità dei costi Il primo obiettivo è quindi COSTRUIRE LE CONDIZIONI NECESSARIE PER INDIVIDUARE UN PRODOTTO ASSICURATIVO: ● PRATICABILE DALLE COMPAGNIE ● DAI COSTI SOSTENIBILI ● CHE POSSA UTILIZZARE I BENEFICI DEL PIANO ASSICURATIVO AGRICOLO NAZIONALE Oggi abbiamo due ospiti importanti per avviare questo percorso: Il Dottor Serra Bellini, dirigente del Ministero, responsabile della materia Il Dottor Fabio Campoli esperto di assicurazioni nel settore agricolo e apicoltore
DA DOVE PARTIRE PER LA STIMA DEL DANNO? Occorre che il danno sia oggettivo e quantificabile. Il primo elemento necessario sul fronte produttivo per ottenere questo risultato è disporre di dati di norma produttiva (o produzione attesa) oggettivi e dettagliati sul territorio per i diversi tipi di miele. Il secondo elemento necessario è disporre di un sistema di rilevazione dell’andamento produttivo efficace e dettagliato sul territorio. Osservatorio Nazionale Miele svolge già questa attività di stima della produzione attesa e di rilevazione dell’andamento produttivo. Si tratta di aumentare il dettaglio della scala di stima e di rilevazione L’efficacia richiesta forse rende opportuno attivare delle partnership con associazioni territoriali degli apicoltori soprattutto per la individuazione delle aree vocate e quindi d’interesse.
STABILIRE CON OGGETTIVITÀ LA CAUSA METEOCLIMATICA I fattori meteo che determinano il danno sono diversi e combinati tra loro (temperatura, precipitazione, vento e anche umidità) è necessario ottenere la fruibilità di dati a scala dettagliata sul territorio. Per stabilire la relazione fra evento meteo e danno alla produzione di miele occorre un po' di lavoro in più rispetto le altre filiere agricole. Rilevare una grossa precipitazione o una grandinata che ha danneggiato una coltura è relativamente più facile. Il danno alla produzione di miele può essere provocato anche dalla combinazione di fattori con grandezze meno estreme, soprattutto se subentra il fattore PERSISTENZA Si sa benissimo che la mancata produzione di acacia può essere provocata dal fenomeno meteo violento che fa cadere i fiori oppure dal persistere di condizioni avverse (pioggerella, alternarsi di temperatura bassa e alta, eventuale vento, condizioni che determinano un consistente accorciamento della temperatura. Ci sono poi anche gli anticipi stagionali: regime prolungato di alte temperature, magari con siccità che determina una anticipazione della fioritura tale da non trovare le famiglie di api pronte per il bottinaggio. Diversa ancora è la prolungata siccità che determina, soprattutto nella stagione estiva la perdita generalizzata di nettare e quindi della produzione di miele. In questo caso occorre una consultazione dei dati di precipitazione per un lungo periodo, “guidata” da una persona che sappia confrontare i dati con la climatologia (30 anni)
COME OTTENERE LA DISPONIBILITÀ DEI DATI METEO? Occorre resistere alla tentazione assurda di dotarsi di stazioni meteo per evidenti ragioni: ● Costi ● Competenze richieste ● Messa in rete necessaria ● In Italia esiste una marea di servizi e di stazioni ● La soluzione è il censimento e messa in rete delle informazioni meteo sul territorio: ● stazioni meteo ● informazioni radar meteo ● Accordi con i Servizi meteo-agrometeo regionali ● Accordi con Italia Meteo, l’agenzia nazionale di meteorologia civile con sede a Bologna che netterà in rete tutte le informazioni meteo disponibili sul territorio (operativa pienamente nel giro di un mese) ● Contatto con METEONETWORK una associazione di appassionati di meteorologia che gestisce e mette in rete i dati di una miriade di stazioni, generalmente efficacissime ● Coprire con nuove stazioni, in convenzione, le eventuali aree sensibili che siano scoperte dalla rete esistente. Sarebbe opportuno mettere a punto un progetto sperimentale in una o due aree di grande interesse con preventiva verifica dei dati meteo sul territorio
GLI IMPEGNI DI OSSERVATORIO NAZIONALE MIELE A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA E DELLA IMPRESA APISTICA ● Miglioramento qualità e valorizzazione dei mieli con il concorso “ GRANDI MIELI d’ITALIA – 3 GOCCE d’ORO” I livelli raggiunti nella assistenza che si svolge per il miglioramento della qualità sono molto alti. Si può migliorare ancora sul piano della valorizzazione. ● Conoscenza economica e sostegno della professionalizzazione dell’impresa apistica: - monitoraggio della produzione, elaborazione di indicatori, produzione attesa, monitoraggio mercato, costi di produzione, standard output, ● Approfondimento su cambiamento climatico e disponibilità a seguire un progetto sperimentale ● Gestione del rischio e tutela del reddito anche attraverso la ricerca di nuovi strumenti e canali In tal senso la richiesta di un intervento Del Vice Presidente della Commissione Agricoltura del parlamento Europeo, On Paolo De Castro.
IL NECESSARIO SOSTEGNO STRATEGICO DELLE ISTITUZIONI Piano strategico nazionale attraverso: - Rielaborazione del documento programmatico - Finalizzazione dei fondi OCM miele (Reg. UE 1308/2013) alla realizzazione del documento programmatico ● Adeguamento legislazione regionale e della legge 313 per ottenere una adeguata normativa cornice ● Contrasto alle adulterazioni/contraffazioni ● Sostenere una adeguata azione di gestione del rischio
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
Puoi anche leggere