Ecco i vincitori dei Nastri d'Argento 2020

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Ecco i vincitori dei Nastri d'Argento 2020
Ecco i vincitori dei Nastri d'Argento 2020
Si è svolta il 6 luglio, presso il Museo MAXXI di Roma, la cerimonia dei Nastri d’Argento, il
premio del cinema italiano assegnato dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici
italiani (SNGCI), un’edizione all’insegna del ricordo del grande maestro compositore e musicista
Ennio Morricone, scomparso lo stesso giorno.

Molti artisti presenti hanno dedicato un pensiero all’icona della musica da film, che ha lasciato nel
mondo colonne sonore di sconfinata bellezza e che ha permesso al nostro paese di avere numerosi
importanti riconoscimenti.

Ci aspettavamo una cerimonia nel rispetto delle norme di sicurezza e così è stato, non ci
aspettavamo però una cerimonia molto poco coinvolgente: il periodo non è dei migliori e la ripresa è
difficile, ma proprio per questo motivo, quel che era possibile fare si sarebbe dovuto fare con molto
più trasporto ed emozione. Paradossalmente la cerimonia dei David di Donatello dell’8 maggio
scorso, svolta in piena pandemia e alla presenza del solo presentatore, si è rivelata essere molto più
sentita e brillante. Scenografia e musica quasi inesistenti, sembrava tutto molto improvvisato e
preparato con superficialità; fuori luogo sarebbero stati sicuramente i lustrini delle scorse edizioni,
ma dell’emozione avevamo davvero bisogno e qualche piccola attenzione in più avrebbe decisamente
aiutato. La situazione è stata aggravata dallo spoiler già dalla mattina di tutti i vincitori, su
numerose testate giornalistiche e su profili social, che sicuramente ha smontato il brivido dell’attesa,
rendendo ancor più piatta la serata.
Ecco i vincitori dei Nastri d'Argento 2020
Mettendo da parte la cerimonia in sé, per fortuna ci hanno pensato i vincitori e il valore delle opere
a trasmetterci l’arte e la bellezza che tanto serve al nostro paese in un momento decisivo come
questo.

Di seguito i vincitori:

Miglior film
Favolacce

Migliore regia
Matteo Garrone – Pinocchio

Miglior regista esordiente
Marco D’Amore – L’Immortale

Miglior commedia
Figli di Giuseppe Bonito

Miglior produttore
Agostino, Giuseppe e Mariagrazia Saccà – Favolacce e Hammamet

Miglior attore protagonista
Pierfrancesco Favino – Hammamet

Miglior attrice protagonista
Jasmine Trinca – La Dea Fortuna

Miglior attore non protagonista
Roberto Benigni – Pinocchio

Miglior attrice non protagonista
Valeria Golino – 5 è il numero perfetto, Ritratto della giovane in fiamme

Miglior attore di commedia
Valerio Mastandrea – Figli

Miglior attrice di commedia
Paola Cortellesi – Figli

Miglior soggetto
Il Signor Diavolo di Pupi, Antonio e Tommaso Avati

Miglior sceneggiatura
Favolacce – Damiano e Fabio D’Innocenzo

Migliore fotografia
Paolo Carnera – Favolacce

Migliore scenografia
Ecco i vincitori dei Nastri d'Argento 2020
Dimitri Capuani – Pinocchio

Miglior montaggio
Marco Spoletini – Pinocchio, Villetta con ospiti

Migliori costumi
Massimo Cantini Parrini – Pinocchio, Favolacce

Miglior sonoro
Maricetta Lombardo – Pinocchio

Migliore colonna sonora (ex aequo)
Brunori Sas – Odio l’estate

Pasquale Catalano – La Dea Fortuna

Miglior canzone originale
Che vita meravigliosa di Diodato – La Dea Fortuna

Oltre a questi, una lunga lista di premi speciali, assegnati dal Direttivo con il Consiglio Nazionale:

Film dell’anno a “Volevo nascondermi” del regista Giorgio Diritti; Nastro alla carriera all’attore
Toni Servillo; Nastro europeo al regista Pedro Almodovar per il film “Dolor y Gloria”; Nastro
d’oro al direttore della fotografia Vittorio Storaro per “Un giorno di pioggia a New York”;
Premio speciale a “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” del regista e illustratore Lorenzo
Mattotti; Nastro della legalità al film “Aspromonte” di Mimmo Calopresti; Miglior casting
director a Davide Zurolo per “L’Immortale”; Premi Guglielmo Biraghi all’attore Giulio Pranno
per “Tutto il mio folle amore” e Menzione speciale all’attore Federico Ielapi per “Pinocchio”;
Premio Graziella Bonacchi all’attrice Barbara Chichiarelli per “Favolacce”; Miglior cameo
dell’anno alla scrittrice Barbara Alberti per il ruolo nel film “La Dea Fortuna”; Premio Nino
Manfredi all’attore Claudio Santamaria per il ruolo di padre in “Tutto il mio folle amore” e “Gli
anni più belli”; Premio Nastri SIAE per la sceneggiatura del film “Buio” ad Emanuela Rossi;
Premio Nuovo IMAIE per il doppiaggio a Stefano De Sando, Claudia Catani ed Emanuela
Ecco i vincitori dei Nastri d'Argento 2020
Rossi.

Vincitori indiscussi risultano così essere i film “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo e “Pinocchio” di
Matteo Garrone, che pare non abbiano però esaltato tutto il pubblico, come magari ha fatto “La Dea
Fortuna” di Ferzan Ozpetek, che qui ha trionfato con il Nastro alla Miglior attrice protagonista per
Jasmine Trinca, il Miglior cameo, la Miglior colonna sonora e il terzo importante premio dell’anno
al cantautore Diodato che, dopo il Festival di Sanremo, si è aggiudicato grazie al brano “Che vita
meravigliosa”, anche il David di Donatello ed il Nastro d’Argento come Miglior canzone originale.

Poche sono state le parole durante la serata, dedicate alle maestranze del cinema in estrema
difficoltà, agli esercenti e a tutti gli operatori del cinema e del teatro, ma restiamo convinti che, in
questa estate strana, il cinema (all’aperto e in sicurezza) possa essere una delle valide alternative
per trascorrere il tempo in modo rilassante e costruttivo e per questo motivo speriamo che in Italia si
punti sempre più, anche economicamente, su prodotti di qualità, su giovani talenti, sulla
sperimentazione e la creatività per poter adoperare il meraviglioso strumento del cinema per creare
un futuro sempre più splendente e fruttuoso.

Si avvicina l'attesa edizione 2020 dei
Nastri d'Argento del cinema italiano
Periodo non facile anche per il cinema, ormai lo diciamo da un po’, ma questo non ha mai fermato la
sua voglia di ripartire e di riprendersi i suoi spazi. Così assistiamo, in questa strana estate 2020,
alla creazione di nuove aree di cinema all’aperto, a nuove modalità di fruizione del prodotto film e
alla trasformazione di formule collaudate per conformarsi alle necessarie regole di sicurezza. In
questo scenario si inseriscono premi, festival e anche la cerimonia dei Nastri d’Argento, il più
Ecco i vincitori dei Nastri d'Argento 2020
antico premio cinematografico italiano, assegnato ogni anno dal Sindacato nazionale giornalisti
cinematografici italiani (SNGCI), dal 1946; quest’anno la cerimonia, spostata al Museo MAXXI
di Roma, si svolgerà in presenza il 6 luglio.

Sarà un’edizione necessariamente diversa dalle altre; la diretta, che andrà in onda su Rai Movie, si
svolgerà sicuramente nel rispetto delle norme di sicurezza e adotterà inevitabilmente un registro
meno sfavillante e più pacato rispetto alle scorse edizioni, ma quello che possiamo dire è
sicuramente che il nostro paese ha bisogno di tornare a sognare e di conseguenza ha bisogno del
cinema per farlo, qualsiasi forma esso adotti. Il pensiero va automaticamente ad un altro premio
cinematografico importante, svolto in piena pandemia, il David di Donatello, che l’8 maggio scorso,
in presenza solo del presentatore Carlo Conti, ha avuto luogo con una cerimonia, sicuramente
sottotono, ma che è ugualmente riuscita a regalare momenti d’emozione agli attori e professionisti
protagonisti e anche al pubblico a casa. Diversi saranno, per fortuna, i Nastri d’Argento che si
svolgeranno in presenza a Roma, ma ciò che resta uguale è l’esigenza che abbiamo di andare avanti
e di riappropriarci di una sorta di normalità che ci faceva sentire tranquilli, quella parte di normalità
sana, che produce bellezza, arte e cultura.

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   periodo a causa dell’epidemia. Abbiamo assistito all’esplosione di nuove piattaforme digitali come
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                         incentrata su valori diversi rispetto al recente passato.

In attesa del 6 luglio, qui i film, gli attori ed i professionisti del settore candidati
all’ambito premio:
Miglior film
Gli anni più belli
Hammamet
La Dea Fortuna
Favolacce
Pinocchio

Migliore regia
Gianni Amelio – Hammamet
Pupi Avati – Il Signor Diavolo
Cristina Comencini – Tornare
Fratelli D’Innocenzo – Favolacce
Matteo Garrone – Pinocchio
Pietro Marcello – Martin Eden
Mario Martone – Il sindaco del rione Sanità
Gabriele Muccino – Gli anni più belli
Ferzan Ozpetek – La Dea Fortuna
Gabriele Salvatores – Tutto il mio folle amore

Miglior regista esordiente
Stefano Cipani – Mio fratello rincorre i dinosauri
Marco D’Amore – L’Immortale
Roberto De Feo – The Nest
Ginevra Elkann – Magari
Carlo Sironi – Sole
Igor Tuveri (IGORT) – 5 è il numero perfetto

Miglior commedia
Figli di Giuseppe Bonito
Il Primo Natale di Salvo Ficarra e Valentino Picone
Lontano lontano di Gianni Di Gregorio
Odio l’estate di Massimo Venier
Tolo Tolo di Luca Medici

Miglior produttore
Marco Belardi e Paolo Del Brocco – Gli anni più belli
Agostino, Giuseppe e Mariagrazia Saccà – Favolacce e Hammamet
Attilio De Razza e Giampaolo Letta – Il primo Natale
Luca Barbareschi e Paolo Del Brocco – L’ufficiale e la spia
Matteo Garrone e Paolo Del Brocco – Pinocchio

Miglior attore protagonista
Stefano Accorsi, Edoardo Leo – La Dea Fortuna
Pierfrancesco Favino – Hammamet
Luca Marinelli – Martin Eden
Francesco Di Leva – Il sindaco del rione Sanità
Kim Rossi Stuart – Gli anni più belli
Miglior attrice protagonista
Giovanna Mezzogiorno – Tornare
Micaela Ramazzotti – Gli anni più belli
Lunetta Savino – Rosa
Lucia Sardo – Picciridda
Jasmine Trinca – La Dea Fortuna

Miglior attore non protagonista
Roberto Benigni – Pinocchio
Carlo Buccirosso – 5 è il numero perfetto
Carlo Cecchi – Martin Eden
Massimiliano Gallo e Roberto De Francesco – Il sindaco del rione Sanità
Massimo Popolizio – Il primo Natale, Il ladro di giorni

Miglior attrice non protagonista
Barbara Chichiarelli – Favolacce
Matilde Gioli – Gli uomini d’oro
Valeria Golino – 5 è il numero perfetto, Ritratto della giovane in fiamme
Benedetta Porcaroli – 18 Regali
Alba Rohrwacher – Magari

Miglior attore di commedia
Luca Argentero – Brave ragazze
Giorgio Colangeli – Lontano lontano
Valerio Mastandrea – Figli
Giampaolo Morelli – 7 ore per farti innamorare
Gianmarco Tognazzi – Sono solo fantasmi
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Tolo Tolo
Paola Cortellesi – Figli
Anna Foglietta – D.N.A. – Decisamente Non Adatti
Lucia Mascino – Odio l’estate
Serena Rossi – Brave ragazze, 7 ore per farti innamorare

Miglior soggetto
Bar Giuseppe di Giulio Base
Buio di Emanuela Rossi
Il grande salto di Daniele Costantini
Il Signor Diavolo di Pupi, Antonio e Tommaso Avati
L’uomo del labirinto di Donato Carrisi

Miglior sceneggiatura
Favolacce – Damiano e Fabio D’Innocenzo
Il sindaco del rione Sanità – Mario Martone, Ippolita Di Majo
La Dea Fortuna – Gianni Romoli, Silvia Ranfagni, Ferzan Ozpetek
Martin Eden – Pietro Marcello, Maurizio Braucci
Tutto il mio folle amore – Umberto Contarello, Sara Mosetti

Migliore fotografia
Luan Amelio – Hammamet
Paolo Carnera – Favolacce
Daniele Ciprì – Il primo Natale
Daria D’Antonio – Tornare, Il ladro di giorni
Italo Petriccione – Tutto il mio folle amore
Migliore scenografia
Dimitri Capuani – Pinocchio
Emita Frigato, Paola Peraro, Paolo Bonfini – Favolacce
Giuliano Pannuti – Il Signor Diavolo
Luca Servino – Martin Eden
Tonino Zera – L’uomo del labirinto

Miglior montaggio
Esmeralda Calabria – Favolacce
Marco Spoletini – Pinocchio, Villetta con ospiti
Jacopo Quadri – Il sindaco del rione Sanità
Patrizio Marone – L’Immortale
Claudio Di Mauro – Gli anni più belli, 18 Regali

Migliori costumi
Massimo Cantini Parrini – Pinocchio, Favolacce
Cristina Francioni – Il primo Natale
Alessandro Lai – Tornare
Andrea Cavalletto – Martin Eden
Nicoletta Taranta – 5 è il numero perfetto

Miglior sonoro
Maurizio Argentieri – Il sindaco del rione sanità, Tornare
Gianluca Costamagna – L’Immortale
Denny De Angelis – Martin Eden
Maricetta Lombardo – Pinocchio
Gilberto Martinelli – Tutto il mio amore folle

Migliore colonna sonora
Brunori Sas – Odio l’estate
Pasquale Catalano – La Dea Fortuna
Dario Marianelli – Pinocchio
Mauro Pagani – Tutto il mio amore folle
Nicola Piovani – Gli anni più belli

Miglior canzone originale
Che vita meravigliosa di Diodato – La Dea Fortuna
Gli anni più belli di Claudio Baglioni – Gli anni più belli
Il ladro di giorni di Alessandro Nelson Garofalo, cantata da Nero Nelson e Claudio Gnut – Il ladro di
giorni
Rione Sanità di Ralph P. – Il sindaco del rione Sanità
Un errore di distrazione di Brunori Sas – L’ospite
We come from Napoli di Liberato, con Gaika e Robert Del Naja – Ultras
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zati da pubblico e critica, come “La Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek, “Gli anni più belli” di Gabriele
Muccino, “Hammamet” di Gianni Amelio e “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo. Due importanti
premi saranno assegnati: il Nastro alla Carriera al bravissimo attore napoletano Toni Servillo e il
Nastro dell’Anno al film “Volevo nascondermi” del regista Giorgio Diritti, che narra la storia del
pittore Ligabue, interpretato da un eccellente Elio Germano.

Mesi di ripartenza questi per l’Italia e per il cinema italiano, diamo anche noi il nostro contributo,
quindi, popolando le arene estive e andando a recuperare opere di grande valore che non abbiamo
visto, riprendendoci così, con le dovute accortezze, anche un po’ di socialità che è
momentaneamente venuta meno, e quale miglior scusa per farlo, se non quella della visione di un bel
film.

Ti è piaciuto? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti. Rispondiamo sempre.

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Traguardi del cinema italiano: i film
campioni di incasso dal 1946 al 2017
(prima parte '46-59')
Nella maggior parte dei casi è la critica cinematografica a stilare una lista delle migliori pellicole del
cinema, siano esse riferite ad un genere, magari divisi per nazionalità, o ad un particolare filone
cinematografico ecc ecc. Ma il cinema, è fatto soprattutto, dal pubblico del cinematografo
che ha affollato le sale nel corso degli anni, e che ha decretato il successo di attori, registi e di
pellicole entrate nell’immaginario popolare. Tutto ciò avvenne anche in Italia, e dai dati ufficiali,
vigenti dal 1946 in poi, possiamo desumere le pellicole campioni di incassi, anno per anno,
quelle per intenderci che al giorno d’oggi avrebbero vinto il “biglietto d’oro”, per il maggior
incasso dell’annata, che come ovvio va dal 1 Gennaio al 31 dicembre, partendo dal primo giorno di
uscita nelle sale. In questo elenco di film, fatto dal pubblico, e non dalla critica, specializzata o meno,
ci sono titoli famosi, che hanno oltrepassato le epoche, ma anche film curiosi, inusuali, alcune volte
comici, alcuni drammatici.

Gli attori più presenti in questa lista, sono un po’ il top del cinema nostrano, segno che il
pubblico, non è poi così sprovveduto o leggero, come per anni cotanta critica specializzata ci ha
fatto, erroneamente, intendere. Mastroianni, De Sica e addirittura Celentano comandano
questa curiosa classifica, seguiti a ruota da Manfredi, Troisi, Gassman, Tognazzi, la coppia Bud
Spencer & Terence Hill, Sordi, la Mangano, Totò, Macario, Rascel, Cervi, Benigni, Moschin,
Montagnani, Pieraccioni e la lista potrebbe ancora continuare. Detto ciò ricordiamo anche che
diversi film incassarono ben più di quel “poco” che sarebbe bastato a rendere l’investimento
remunerativo; incassarono, in altre parole, molto, anzi moltissimo in assoluto.

Si pensi a tal proposito alla coppia Franchi & Ingrassia, che nei soli anni ’60, pur non avendo
mai avuto nessun film campione di incassi, da soli rappresentarono il 10% degli incassi di Cinecittà
del decennio; oppure a Totò, a Rascel, a Peppino De Filippo o a Nino Taranto sempre
costantemente ai primi posti come gradimento del pubblico. Ecco quindi, l’elenco dettagliato dei film
campioni di incassi nelle sale, dal 1946 al 2017 (N. b. seguiranno aggiornamenti). Non è possibile
desumere incassi precisi, prima del 1946, perché fino ad allora in Italia mancava una vera e propria
banca dati, un vero e proprio archivio che registrasse i dati pellicola per pellicola.
N. b. in alcuni casi per annata sono segnalati due film, sia per l’esigua distanza di incassi l’uno
  con l’altro, sia perché poteva capitare che un film non campione di incassi in Italia, con gli
  introiti del mercato internazionale poteva raggiungere o anche superare gli incassi del film
  primatista nelle sale nazionali. Si badi bene inoltre, che il valore degli incassi di anno in anno
  tende a salire, per via dell’inflazione e dell’aumento di valore della Lira, per cui non è possibile
  una comparazione veloce sugli incassi, se non tramite complessi calcoli matematici.

Quel che interessa in questo saggio, è comunque annotare il
film o i film campioni di incassi annata per annata, pietre
miliari assolute del nostro cinema.
1946: Aquila nera- di Riccardo Freda. Con Gino Cervi e Rossano Brazzi. Adattamento riuscito del
racconto Dubrowskij di Aleksan Puskin. 195 milioni di lire di incasso bastarono per diventare il film
più visto di quell’annata.

1947: Come persi la guerra- di Carlo Borghesio. Con Macario e Vera Carmi. Curioso ritratto
antiretorico del soldato nazionale, coraggioso suo malgrado, a cui la comicità stralunata di Macario
aggiunge un tocco di surreale pacifismo. Quasi 300 milioni di lire incassati in Italia, e se si somma il
mercato estero gli incassi raggiungono l’incredibile somma di 808 milioni di lire incassati, risultati
per l’epoca strepitosi.

1948: Fifa e arena- di Mario Mattoli. Con Totò e Isa Barzizza. Grande successo per il secondo film
del sodalizio Mattoli-Totò. Numerosi momenti di puro delirio totesco con dialoghi genialmente
surreali. Incassi di 391 milioni di lire a fronte di più di 4 milioni e mezzo di presenze in sala.

1949: Catene- di Raffaello Matarazzo. Con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Inaspettato record
d’incassi della stagione, con la mostruosa cifra di 735 milioni di lire di incasso, il film lanciò il nome
di Matarazzo come quello di autentico maestro del melodramma all’italiana.

Napoli Milionaria- di Eduardo De Filippo. Con Eduardo De Filippo, Leda Gloria, Totò e Titina De
Filippo. Tratto dalla omonima commedia teatrale, il capolavoro di Eduardo offre uno specchio che ha
il potere di riflettere una realtà alterata dagli individui e dietro la quale si annida il vuoto più
profondo. Rinvigorito anche dalla presenza di Totò, affianco all’amico e collega Eduardo, il film sul
mercato nazionale incassa 446 milioni di lire ( il secondo incasso dell’annata), però nettamente al
primo posto se si considera il mercato internazionale. Tutto ciò grazie al grande successo che la
commedia aveva ottenuto al festival di Cannes. L’enorme consenso internazionale contribuì a far
conoscere l’opera di Eduardo anche fuori d’Italia.

1950: L’imperatore di Capri- di Luigi Comencini. Con Totò e Mario Castellani. Pellicola di grande
successo con Totò esilarante nei panni del dandy, alle prese con rocambolesche avventure sull’isola
dell’amore. Oltre 400 milioni di lire di incassi.

1951: Io sono il Capataz- di Giorgio Simonelli. Con Renato Rascel e Luigi Pavese. 450 milioni di lire
di incassi e la stella cinematografica di Rascel, da questo momento in poi, splenderà luminosa.
Esilaranti le avventure di Rascel tra equivoci e peripezie varie, in un folkloristico sud America.

1952: Don Camillo– di Julien Duvivier. Con Fernandel e Gino Cervi. Successo di pubblico senza
precedenti: 1 miliardo e mezzo di incassi, 12 milioni di biglietti venduti nelle sale. Fernandel nei
panni di Don Camillo e Gino Cervi in quelli di Peppone entrano nella leggenda. Film e personaggi
epocali, con quattro seguiti, nati dalla sagace penna di Giovannino Guareschi.

1953: Pane, amore e fantasia- di Luigi Comencini. Con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida. 2
miliardi di incassi e quasi 14 milioni di biglietti venduti, per uno dei film più famosi e più visti della
storia del cinema italiano. Indimenticabile Vittorio De Sica nei panni del maresciallo dei carabinieri;
ed anche la Lollobrigida, consacrata da questo film a ruolo di star. Tre seguiti.

1954: Ulisse- di Mario Camerini. Con Kirk Douglas e Silvana Mangano. Dall’Odissea di Omero, il
film italiano più costoso del dopoguerra, prodotto da Ponti-De Laurentiis. Kirk Douglas è Ulisse,
SIlvana Mangano interpreta invece, sia Penelope che la Maga Circe. Gli incassi sfiorano i 2 miliardi
di lire, in Italia è leggermente sotto al contemporaneo “Pane, amore e gelosia”, anche se con il
mercato americano, lo stacca nettamente.

Pane, amore e gelosia– di Luigi Comencini. Con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida. Il seguito delle
avventure del maresciallo dei carabinieri e della bella “bersagliera”, ancora sostenuto
dall’umanissimo umorismo di De Sica e dalla popolare avvenenza della Lollo. Talmente richiesto dal
successo di pubblico del precedente film che inizia esattamente dove finiva l’altro. E gli incassi
aumentano: 2 miliardi e 300 milioni incassati. Primo incasso della stagione sul mercato nazionale,
superato con gli introiti del mercato internazionale dall’Ulisse di Ponti e De Laurentiis.

1955: Pane, amore e…- di Dino Risi. Con Vittorio De Sica, Sophia Loren e Antonio Cifariello. Terzo
film della serie, la novità è la sostituzione della Lollobrigida con la Loren, sua mortale nemica
nell’immaginario cinematografico nazionale. Sullo sfondo di una Sorrento mozzafiato, De Sica
continua ad incantare, prendendo in giro l’irriducibile gallismo nazionale. 1 miliardo e mezzo di
incassi, in calo rispetto ai primi due della serie, ma sufficienti per essere incoronato per il terzo anno
di fila, campione di incassi del cinema italiano.

1956: Poveri ma belli- di Dino Risi. Con Renato Salvatori, Maurizio Arena, Marisa Allasio,
Alessandra Panaro e Lorella De Luca. Un film che ormai fa parte della storia del nostro cinema:
dialettale, giovanilmente scanzonato, divertente, che piacque molto al pubblico: un miliardo di
incasso al botteghino, due seguiti. Uno dei capostipiti della commedia all’italiana. I cinque attori,
poco conosciuti fino ad allora, passarono subito alla notorietà.

1957: Belle ma povere- di Dino Risi. Con Renato Salvatori, Maurizio Arena, Marisa Allasio,
Alessandra Panaro e Lorella De Luca. Il successo di Poveri ma belli impone un seguito, che conferma
lo spirito scanzonato del primo episodio e soprattutto l’indovinata fusione tra ambiente popolaresco
e aspirazioni piccolo-borghesi. Inalterato il quintetto di attori, leggermente in calo gli incassi: 808
milioni di lire, comunque sufficienti per essere il film più visto dell’anno.

Arrivederci Roma– di Roy Rowland e Mario Russo. Con Renato Rascel, Mario Lanza e Marisa Allasio.
Ispirato alla omonima canzone rasceliana e realizzata in co-produzione dalla Titanus con l’americana
MGM, la pellicola incassa 798 milioni di lire solo in Italia, ad un soffio dalla pellicola Belle ma
povere. E’ ovvio che, con gli incassi in territorio americano, il film in questione superi
abbondantemente l’opera di Risi. Rimane comunque una grande interpretazione di Rascel, in un
vero e proprio inno alla città eterna. Curiosità: in entrambi i film c’è Marisa Allasio, sex symbol
italiano del periodo.

1958: I soliti ignoti- di Mario Monicelli. Con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato
Salvatori, Tiberio Murgia, Claudia Cardinale, Carlo Pisacane e Totò. La migliore commedia
all’italiana di sempre. Un bel ritmo, piccole annotazioni gustose e una serie di personaggi sbozzati
alla perfezione e che sono entrati a far parte della nostra memoria collettiva. Quasi un miliardo di
lire di incassi e nomination all’Oscar come miglior film straniero. Con due seguiti.

1959: La Grande Guerra- di Mario Monicelli. Con Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Silvana Mangano
e Romolo Valli. Confezione di gran classe, numerose figurine memorabili: la prostituta Costantina
della Mangano; l’umano tenente Gallina di Romolo Valli. E a tener le redini di tutto, i due
protagonisti, Gassman e Sordi, più esuberante il primo, più pacato il secondo. Kolossal sulla prima
guerra mondiale, di grande efficacia: uno dei capolavori assoluti del nostro cinema. Leone d’oro al
festival di Venezia, 1 miliardo e mezzo di incassi.
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