Dott.ssa Federica Romano Dott.ssa Mariella Fenini - Educatore, Specializzata in Analisi del Comportamento Applicata Educatore, Specializzata in ...

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                 Dott.ssa Federica Romano
Educatore, Specializzata in Analisi del Comportamento Applicata
                    Dott.ssa Mariella Fenini
Educatore, Specializzata in Analisi del Comportamento Applicata
Dott.ssa Federica Romano Dott.ssa Mariella Fenini - Educatore, Specializzata in Analisi del Comportamento Applicata Educatore, Specializzata in ...
Le difficoltà dei bambini
                  con autismo
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 Difficoltà nella comunicazione

 Difficoltà nelle relazioni sociali

 Ristrettezza di interessi

    Il nostro compito è prenderci cura di queste
    difficoltà e creare dei contesti in cui rendere
        possibile la crescita e l’apprendimento
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Le conoscenze sul trattamento dei bambini
   autistici portano all'affermazione che
      il trattamento di elezione è
               l'educazione:

      LA SCUOLA HA
   PERTANTO UN RUOLO
     FONDAMENTALE
 Si devono utilizzare strategie ispirate al
modello cognitivo-comportamentale.
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INTENSIVO E PRECOCE:
 un’ora persa sarà un peso in più
nella sua età adulta. Tutto il tempo
  deve essere significativamente            ORGANIZZAZIONE/STRUTTURA:
   occupato, esattamente come              di ambiente e attività, perché tutto sia
    accade per gli altri bambini.           chiaro, comprensibile e prevedibile.

                          INTERVENTO
                           EDUCATIVO

                                           INTERVENTO CUCITO SU MISURA:
  SCUOLA, FAMIGLIA, NPI,                      programmazione rilevante per il
CENTRO SPECIALISTICO, ALTRI                 bimbo e per i suoi bisogni, intervento
           SPECIALISTI:                      monitorato e modificato a seconda
   tutti attivamente coinvolti e                          degli esiti.
              coordinati.
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Come rendere la scuola un
          contesto adeguato?
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- MOTIVARE L’ALUNNO: IL PAIRING

              - STRUTTURARE L’AMBIENTE

- INSERIMENTO ATTIVO E GRADUALE
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MOTIVARE L’ALUNNO:
           FARE PAIRING
  Fare pairing significa associarsi alle cose
importanti per il bambino. Lo studente deve
guardare l’insegnante sapendo che la sua vita
  migliorerà e che succederanno cose che
   gradisce e che sono importanti per lui.

   Fare pairing significa associare i luoghi
   dell’insegnamento (la classe, la stanza, i
  tavoli, l’aula di sostegno) e le attività con
       rinforzatori graditi allo studente.
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DAL PAIRING ALLA COLLABORAZIONE

  Se il pairing ha funzionato per lo studente sarà
         piacevole stare e lavorare con noi.

Solo in questo modo avremo la collaborazione nelle
 fasi successive dell’intervento… se diciamo tanti sì
             potremo dire anche i no…!
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LA STRUTTURAZIONE DELL’AMBIENTE

         DOMANDE CHIAVE:
           - Cosa devo fare?
         - Come lo devo fare?
      - Da cosa devo cominciare?
                 - Dove?
              - Quando?
         - Per quanto tempo?
               - Con chi?
               - E dopo?
                       CAMBIAMENTO
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INSERIMENTO ATTIVO E GRADUALE

                        COME FARE???

- Assessment comportamentale
- Osservazione delle routines di classe
- Valutazione delle abilità del bambino con difficoltà: quali
  routines riesce a portare avanti in modo indipendente, in quali
  ha bisogno di una guida e quali invece sono totalmente assenti
- Alternanza lavoro individuale, in piccolo gruppo e in classe

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INFANZIA                             a seguire…
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    RISPETTARE LE REGOLE
                                       ESPOSIZIONE ALLE TRANSIZIONI
                                                (MATERIE)

                                     COLLABORAZIONE NEI TEMPI E NEGLI
                                                 SPAZI
     PARTECIPAZIONE ALLE
     TRANSIZIONI/ROUTINE
                                                DIDATTICA

                                      SOCIALIZZAZIONE (SECONDARIO)
 INCLUSIONE E SOCIALIZZAZIONE
                                        AUTONOMIE E INDIPENDENZA
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                       • Rispettare ciò che si fa fare agli altri bambini
RISPETTARE LE REGOLE   • Non permettere ciò che non è permesso agli altri bambini
                       • Insegnare le principali regole

PARTECIPAZIONE ALLE    • Eseguirle come gli altri modificando tempi e obiettivi interni
TRANSIZIONI/ROUTINE    • Partecipare alle routine
                       • Eseguire gradualmente i contenuti delle routine

                       • Informare i compagni
    INCLUSIONE E       • Verificare le risposte dei compagni e del bambino
  SOCIALIZZAZIONE      • Inserire gradualmente il bambino nel gruppo classe
                         (condivisione spazi, materiale, giochi, attività…)
…Scuola dell’infanzia
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• Si rivolge ai bambini dai 3 ai 6 anni
• Può avere moduli misti
• Generalmente prevede 3 anni di scuola con
  progetti educativi per ogni anno
…Scuola dell’infanzia
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   Rappresenta il primo LUOGO D’INCLUSIONE:

- nel quale si possono rilevare differenze e specificità

- nel quale si possono sviluppare alcune abilità di base

 che serviranno trasversalmente per tutta la vita

  “Primi passi per diventare grandi!”
Scuola dell’infanzia: alcune
           parole chiave
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                           REGOLE

ABILITA’
SOCIALI    COMUNICAZIONE
Programmare & organizzare
        per facilitare il bambino autistico
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1.   I tempi
2.   Lo spazio
3.   Le routine
4.   Le regole
5.   I ruoli
6.   Gli obiettivi
7.   Gli aiuti
8.   I premi
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 Divisione delle routine tutti i
 giorni allo stesso modo

 Durata delle attività in
 relazione agli obiettivi da
 raggiungere e alla loro difficoltà

 Attenzione ai tempi ’’liberi’’
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 Considerare i bisogni speciali del bambino
 ”tutto a vista, ma non a portata di mano”

 Evitare posti privi di stimoli e materiali vari

 Prevedere e strutturare luoghi di riferimento per il
 bambino con “materiali significativi”
 (es…la sua postazione in classe)
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Spazio gioco        Spazio lavoro
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 Ingresso e accoglienza
 Appello, tempo e
 calendario
 Incarichi
 Circle time
 Merenda
 Piccolo gruppo/Attività
 Pranzo
 Piccolo gruppo/Attività
 Merenda
 Saluto
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           Ingresso e accoglienza
Tempo per organizzare il gioco libero permettendo
          ai bambini la scelta dei giochi.
Potrebbe favorire
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                      le stereotipie e i
 comportamenti problema a causa della
   mancata capacità organizzativa del
    tempo libero e a causa della grave
     compromissione comunicativa.

Preferire giochi di movimento guidati in
 spazi aperti o giochi da tavolo in classe
          con un piccolo gruppo.
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   Appello, tempo e calendario

Questo momento consente di imparare:
a) i bambini ed i loro nomi,
b) gli aspetti esterni del tempo,
c) lo scorrere dei giorni della
   settimana,
d) lo scorrere dei giorni del mese
   (numero).
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       Appello, tempo e calendario per il bambino autistico

Come per i pari, anche per il bambino con autismo, questo momento
  consente di imparare:
a)   I volti e a volte anche i nomi dei compagni di classe,
b)   Le caratteristiche del tempo esterno,
c)   lo scorrere dei giorni della settimana,
d)   lo scorrere dei giorni del mese (numero).

     Se necessario si possono aggiungere tabelle personali da tavolo per
                       facilitare l’attenzione sull’attività
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Circle time

Questo momento permette
  di apprendere:
- l’attesa,
- l’ascolto,
- l’imitazione di canzoni
  vocali e gestuali
- la vicinanza fisica ad altri
  compagni che fanno da
  modello
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Incarichi

 incaricare 2 bambini al giorno
  (scelti tra massimo 5 bambini)

 diventeranno i tutor (aiutanti)
  nei giochi, nelle transizioni, nelle autonomie,
  nella didattica, nei comportamenti.
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       Piccolo gruppo

 Scegliere alcuni bambini
  (preferire bambini coetanei
  o più grandi),
 chiedere prima la loro
  disponibilità,
 si spiegherà loro (con
  piccolissime istruzioni) cosa
  dovranno fare nel momento
  dell’immediato bisogno
 l’adulto farà da modello per
  spiegare meglio cosa fare
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Attività
 Meglio se gestite nella stessa fascia oraria tutte le mattine.

 Consentono ai bambini della classe di osservare un pari
  capace di svolgere attività.

 Le attività possono essere uguali, semplificate o totalmente
  diversificate
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                  Merenda e pranzo

Permettono di osservare:

- i pari che mangiano;
- i diversi cibi mangiati dai pari che potrebbero
  stimolare la curiosità;
- lavorare sulle autonomie (fare fila al carrello,
  mangiare, pulirsi…).

              Questi momenti devono essere
        divertenti e sereni e non portatori di ansia
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                   Saluto

Sia durante l’ingresso in classe che prima di
     tornare a casa è utile far salutare le
      maestre ed i compagni e genitori.

     Il saluto definisce l’inizio e la fine
      di un momento di condivisione.
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1 anno:
- Comunicazione
- Estinzione dei comportamenti problema
- Partecipazione fisica alle routine della classe con tutti i
   rinforzatori/distrattori necessari
- Graduale inserimento di attività piacevoli
- Partecipazione alle file e alla mensa (anche senza
   partecipare ai contenuti)
- Pari come rinforzatori
- Iniziale autonomia (lavaggio mani, pipì, controllo
   sfinterico, mangiare)
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2 anno:
- Comunicazione
- Estinzione dei comportamenti problema
- Graduale inserimento di attività più attinenti a quelle
  della classe
- Partecipazione all’appello (anche) attiva c/aiuti
- Dai rinforzatori continui ai token economy
- Pari come rinforzatori, nel gioco parallelo e come tutor
- Autonomia
- Orientamento
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3 anno:
- Comunicazione
- Estinzione dei comportamenti problema
- Attività di prescolastica
- Mantenimento dei token economy
- Pari come rinforzatori, nel gioco a turno e simbolico e
  come tutor
- Autonomia (attività, personale, materiale)
- Insegnante di classe come riferimento
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 …diventa trasversale e inclusiva, quando è
 sistematica e strutturata,

 …facilita l’apprendimento se mediata da supporti
 visivi e semplificati rispetto al resto della classe,

 …diventa motivante se è accompagnata da premi
 importanti per il bambino.
E dopo l’infanzia… il passaggio
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 Poco tempo per il gioco e la socializzazione
 Gli obiettivi della classe devono essere
  (obbligatoriamente) perseguiti
 Il comportamento deve essere appropriato
 L’infanzia ormai è “passato”!
 Aula di sostegno?????
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Obiettivi
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            PRIMARIA

        RISPETTARE LE REGOLE
ESPOSIZIONE ALLE TRANSIZIONI (MATERIE)
COLLABORAZIONE NEI TEMPI E NEGLI SPAZI
              DIDATTICA
    SOCIALIZZAZIONE (SECONDARIO)
     AUTONOMIA E INDIPENDENZA
RISPETTARE LE          • Rispettare ciò che si fa fare agli altri bambini
     REGOLE              • Non permettere ciò che non è permesso agli altri bambini

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 ESPOSIZIONE ALLE
   TRANSIZIONI           • Organizzare un calendario settimanale
     (materie)
COLLABORAZIONE
                         • Partecipare alle routine aumentandone I tempi
NEI TEMPI E NEGLI        • Eseguire gradualmente i contenuti delle routine
      SPAZI

                         • Quaderni per materia
    DIDATTICA            • Materiale preparato
                         • Meno tempi morti

                         • Informare i compagni
 SOCIALIZZAZIONE         • Definire gli obiettivi
  (SECONDARIO)           • Verificare le risposte dei compagni e del bambino

                         • Fare da solo
AUTONOMIA/INDIPENDENZA
                         • Gestione materiale, compito, attività, tempi e spazi
Programmare & organizzare
           per facilitare il bambino autistico
                                 49

     I tempi      1. Programma individualizzato
     Lo spazio
     Le routine      pre-organizzato
     Le regole    2. Calendario
     I ruoli
     Gli          3. Quaderni per materia
      obiettivi
                   4. Autonomie
     Gli aiuti
     I premi      5. Dove, come, con chi: lavoro individuale,
                      da solo, di gruppo, in classe, in auletta
    … ma anche
                   6. Strumenti a supporto
                   7. Inclusione, socializzazione
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 Definire una valutazione
 Ipotizzare degli step di partenza e possibili
  evoluzioni
 Preparare un programma composto da pochi
  obiettivi fondamentali in tutte le materie e poi
  rettificare o integrare se necessario
 Ripetere il programma del singolo argomento
  fino all’acquisizione (“tante pagine diverse sullo
  stesso argomento”)
 Definire gli aiuti possibili e uno schema di premi
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 Preparare un calendario abbinato alle
  materie
   (velcrato o cancellabile)
 Inserire il calendario delle materie in uno
  settimanale (visibile lo scorrere del tempo)
 Ripetere tutti i giorni e ad ogni materia lo
  stesso rituale
 Modellare e/o aiutare il bambino ad eseguire
  la transizione delle materie sul calendario da
  solo
 Premi per ogni azione svolta da apprendere
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 Ogni materia un suo quaderno

 Preparato in colori diversi per
  permettere l’autonomia

 Organizzare un programma
  ripetitivo, semplificato, ma
  motivante

 Aiuti e premi per le azioni da
  acquisire
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 Dove si trova il proprio appendi
  abiti
 Spogliarsi e apprendere il cappotto
 Direzionarsi al proprio banco
  -   avanti se programma uguale/simile
  -   dietro se programma diverso
 Appendere e dopo aprire lo zaino
 Tirar fuori i libri e posizionarli
  sempre in un posto
 Gestione dell’astuccio porta colori e
  bustina per attrezzi
 Prepararsi la merenda
 Prime e piccole attività
5. Lavoro individuale:
     Costruiamo solide fondamenta!
Il lavoro individuale è fondamentale per lo sviluppo e
            il consolidamento di nuove abilità.
Ma non deve essere mai fine a sé stesso: la vita non è
                   in un’auletta!

Spostare l’attenzione dall’insegnante di sostegno alla
maestra (insegnare a rispondere a comandi di gruppo,
  a prestare attenzione a un adulto in movimento).
     A scuola gli obiettivi della programmazione
    individuale possono essere i medesimi di casa
5. Lavoro individuale con l’insegnante

- Mix and vary
- Apprendimento senza errori
- Sparpagliare domande facili e
difficili
- Ritmo dell’insegnamento
- Prompting (fisico, modello,
verbale, gestuale, testuale,
posizionale, indiretto-
risposta precedente)
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5. Lavoro da solo
 L’obiettivo è rendere il bambino capace di svolgere uno
  o più lavori in autonomia.
 Come fare?
  ◦ Chiarezza
  ◦ Semplicità
  ◦ Prevedibilità
Il sistema di lavoro deve fornire agli studenti indicazioni
   visivamente chiare sul compito di apprendimento, sulla
   quantità di attività da svolgere, sui compiti già
   completati e sul risultato atteso
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5. Lavoro in gruppo
          Uno o due bambini in ambiente protetto;

  Scegliere bambini abili, ma non rifiutare mai i volontari!

              Cartellone per alternanza di turni

Rinforzi per i nostri piccoli collaboratori! A volte “grazie” e
                   “bravo” non bastano.

             Training specifico sulle richieste

La relazione deve essere gratificante e di successo
                    per tutti!
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5. Lavoro in classe vs in aula di sostegno
             CLASSE:                       AULA DI SOSTEGNO:
-   Facilitazioni per seguire il        - Dev’essere una spazio
    programma                             adibito a lavori specifici
-   Il banco deve essere in una         - È il luogo in cui il
    posizione tale da non                 bambino/ragazzo può
    disturbare il resto della             dedicarsi ad attività
    classe nei momenti di                 piacevoli e/o rilassanti che
    lavoro insieme                        non possono essere svolte
-   Possibilmente vicino alla             all’interno della classe
    porta in modo da entrare e          - L’aula deve essere il luogo
    uscire più facilmente                 per svolgere lavori in
-   Armadio o mensole accanto             piccoli gruppi con i
    per organizzare il materiale          compagni di classe
-   Orientato alla lavagna
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6. Alcuni strumenti utili
    AGENDA GIORNALIERA:
   Utile per rendere visibile la
 scansione della giornata o delle
attività. Aiuta a diminuire l’ansia
rispetto al trascorrere del tempo.
  Organizzata in base a luoghi,
          attività o tempo.

                                                 TOKEN ECONOMY:
                                      Strumento spendibile a scuola. Utile per
                                      rinforzare in maniera meno vistosa per
                                            poi giungere gradatamente al
                                                  rinforzatore finale.
                                                  Tre elementi base:
                                                    -Oggetti piccoli,
                                             -rinforzo con cui scambiarli,
                                         - comportamento chiaro e definito.
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 Spiegare ai bambini (in assenza del bambino autistico) i punti di
  forza e di debolezza del proprio compagno

 cosa si può fare per essere utili

 cosa non si deve fare

 cosa si insegnerà al compagno autistico

 quali materiali si utilizzeranno per tali obiettivi

               I bambini non si fanno tante domande
                     sul perché si è diversi, ma
                   non bisogna prenderli in giro!
Il ruolo dei pari in classe
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La classe: una comunità di
                   relazioni
                                   81

Per far diventare la classe una vera “comunità” di relazioni, all’interno
   della quale si viva un senso di appartenenza, si sia stimati, si possa
    contribuire con le proprie differenti capacità ed esistano diritti e
        responsabilità per il benessere degli altri, è indispensabile
 un’attenzione sistematica e un uso specifico di una serie di strategie di
         sostegno alla prosocialità e alla solidarietà tra studenti.

                  Stainback e Stainback,1993

Le probabilità si successo di un progetto per costruire una comunità
   all’interno della classe saranno tanto maggiori quanto più viene
   trasmesso agli studenti con parole, ma soprattutto con azioni, il
messaggio che la classe è un luogo in cui ognuno fa pienamente parte e
  nel quale ci si prende cura di ciascuno, dove ogni studente riceve il
   sostegno di cui ha bisogno e può dare il suo prezioso contributo.

                           Ianes e Celi 2001
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- Un modello da imitare
- Un aiuto per le transizioni
- Un tutor nelle attività
- Un amico nei giochi
- Non una minaccia
- Non un confronto
- Non invasivo
- Non passivo
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INSEGNANTE DI SOSETGNO
  COME “SHADOW AID”
L'ombra é un altro paio di mani e di occhi e di orecchie
che contribuisce a mantenere l'ordine e progredire in
una classe che ha più bambini che hanno bisogno di
istruzioni molto chiare.
 È là per accertarsi che il bambino con disabilità sia
incluso nelle attività sociali.
Il suo ultimo obiettivo è di non avere piú un lavoro da
svolgere; intervenendo soltanto tanto quanto é
necessario, aiuterà l'insegnante di classe ad integrare il
bambino e ad imparare efficacemente accanto ai suoi
compagni.
                          Francesca Degli Espinosa
Una buona ombra non si sostituisce al bambino, ma lo
aiuta a essere indipendente nel rapporto coi compagni
e con la maestra.

Una buona ombra lavorerà sul pairing tra il
bambino e i compagni.

Una buona ombra è un assistente amichevole per tutti
i compagni. Aiuterà i compagni ad aiutare il nostro
bambino e aiuterà il bambino a rispondere.

Utilizzerà prompt NON verbali per aiutarlo a seguire le
richieste dei compagni/maestre.

Una buona ombra fará in modo di creare un'atmosfera di
divertimento per tutta la classe affinché gli altri trovino
motivante socializzare con il bambino
Una buona ombra fará in modo di facilitare il
rapporto tra il bambino i compagni e
l'insegnante invece di diventare una seconda
insegnante.

Una buona ombra resterà in contatto costantemente
con il team di presa in carico per il passaggio
d’informazioni.

Una buona ombra lavorerà per avere “meno lavoro”
promuovendo il lavoro indipendente e le abilità sociali
costantemente.
Siate là se necessario, ma sfumate la vostra presenza il
piú possibile.

Se una situazione si presenta nella quale per un compagno
sarebbe naturale correggerlo, consigliate al compagno di
correggerlo (ad esempio a Susie, "Susie, dí a Giovanni di
affrettarsi.")

Fate in modo che chieda all’insegnante di andare in bagno
o a bere, ecc... (regola pratica: se un’ altro bambino deve
chiedere all'insegnante prima di fare qualcosa, deve
chiedere anche lui)

Non stategli sempre intorno se non é necessario. Dategli
sempre l’opportunitá di essere indipendente se possibile.
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Costruire
    ABILITA’ DI VITA!!!
Andiamo a scuola per imparare competenze,
 conoscenze, per costruire quelle abilità che
serviranno nel futuro… per diventare grandi!

Dobbiamo insegnare
 quelle competenze
 che serviranno ad
essere indipendente
  ed autonomo nel
      mondo…!
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INSIEME
SI CRESCE
MEGLIO!
     Grazie
per l’attenzione
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