DISTRETTO DI PESCA DEL NORD DI - Agricolae

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DISTRETTO DI PESCA DEL NORD DI - Agricolae
DISTRETTO DI PESCA DEL NORD
ADRIATICO    PASSAGGIO   DI
TESTIMONE DAL FVG AL VENETO
                                                                 S
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oconferenza, il Distretto di pesca del Nord Adriatico con i
tre Assessori all’agricoltura e Pesca delle Regioni Veneto,
Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, assieme ai rispettivi
tecnici.

Sono   stati   affrontati    diversi    temi,   in  primis
l’ufficializzazione del passaggio di testimone del ruolo di
coordinatore del Distretto dal Friuli Venezia Giulia al
Veneto, che nello specifico ha presentato una relazione
tecnico scientifica sullo stato dei lavori e sulle misure di
conservazione nell’area Sic-Marino, elaborata dal Dipartimento
di Biomedicina comparata ed Alimentazione dell’Università di
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Padova.

“Il vero lavoro inizia ora in quanto c’è da tradurre in
pratica le linee di azione che abbiamo condiviso come
Distretto – commenta l’assessore regionale del FVG, Stefano
Zannier -. Cedo la stecca al collega del Veneto, al quale
faccio l’imbocca al lupo per questo ruolo, che sicuramente
saprà svolgere con dedizione e competenza, soprattutto nel
momento delicato in cui ci troviamo, a causa dell’emergenza
coronavirus. Le regioni, seppur in tempi differenti,
affrontano le stesse problematiche per cui esprimo la massima
collaborazione nel portare avanti idee e progetti condivisi”.

“Da alpino di stecche ne ho ricevute, per cui ringrazio per
questo passaggio di consegne e dell’investitura di
coordinatore del Distretto – sottolinea Giuseppe Pan,
assessore regionale veneto -. Il Distretto ha un ruolo
importante perché non solo rappresenta tutto il settore della
pesca della nostra area davanti alle Istituzioni e nei
confronti delle marinerie, ma di fatto può essere concepito
come una ‘nursery’ di tutte le specie ittiche, anche di quelle
evolute”.

Tra le tre Regioni Alto-adriatiche la collaborazione è ormai
consolidata, tanto da ritenere opportuno di allargare
l’adesione anche alla regione Marche per rafforzare
ulteriormente l’identità del Distretto, soprattutto in quella
che è la partita dei fondi comunitari.

“Ci troviamo di fronte all’ennesima emergenza ed il mondo
della pesca è uno dei settori che più ne stanno risentendo
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dopo i fermi pesca e la rimodulazione dei fondi. E’
sicuramente necessario elaborare un progetto strategico
unitario e condiviso dalle tre regioni per dare un segnale
forte e che permetta il rilancio della pesca – chiarisce
l’assessore veneto Giuseppe Pan -. La rimodulazione dei fondi
Feamp deve garantire il ristoro alle singole imprese che ora
si trovano in difficoltà o quelle che intendono programmare
degli investimenti. Non c’è tempo da perdere: cogliamo questa
occasione per far ripartire il mondo della pesca garantendo
risorse reali in tempi celeri”.

“Il settore ha grandi potenzialità – condivide l’assessore
dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi -, ma c’è ancora un enorme
divari sull’utilizzo dei fondi Feamp, tra il mondo
dell’agricoltura e quello della pesca. Come Distretto dobbiamo
ribadire che il fondo da 500 milioni di euro a favore delle
filiere in crisi debba tenere conto dei settori più
danneggiati, come la pesca. La Regione Emilia Romagna esprime
massima collaborazione e sinergia in tutto quello che
riguarderà le ricerche, i fondi e gli strumenti da adottare.
Facciamo ripartire il Paese”.

Tra i diversi temi affrontanti la situazione dei fondi Feamp,
la necessità di sbloccare le risorse destinate al fermo pesca
del 2018, l’esigenza di uno snellimento e semplificazione
delle procedure per dare ossigeno alle imprese colpite dalla
crisi sanitaria.
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TRASPORTI,         ASSESSORI
PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO,
LIGURIA E FVG: DA FS VOGLIAMO
MAGGIORE     CHIAREZZA     SU
INTERVENTI PREVISTI
«L’Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Gianfranco
Battisti,   in   questi   giorni   sta   parlando   di   miliardi   di
investimenti da mettere in campo. Si tratta, al netto di proclami
propagandistici, semplicemente di interventi che le nostre Regioni
attendono invano da molto tempo. Non si comprende dunque quale sia
la necessità di annunciare in pompa magna opere o risorse già
previste. Da Fs ci aspettiamo più concretezza e meno annunci.
Certo, concordiamo con Battisti quando dice che realizzare le
infrastrutture di cui ha tanto bisogno l’Italia potrebbe far
ripartire la nostra economia. Ne siamo tanto convinti che lo
abbiamo sempre chiesto a gran voce. Un rilancio delle opere
pubbliche, unito a una profonda semplificazione della normativa e
della burocrazia, permetterebbe finalmente di dare risposte
concrete ai nostri territori, alle nostre aziende e ai nostri
cittadini. Insomma, attendiamo con ansia il dettaglio dei tempi
certi in cui questi interventi si realizzeranno, sperando che sia
la volta buona», così gli assessori ai Trasporti di Piemonte
(Marco Gabusi), Lombardia (Claudia Maria Terzi), Veneto (Elisa De
Berti), Liguria (Giovanni Berrino) e Friuli Venezia Giulia
(Graziano Pizzimenti) commentano le parole dell’Ad di Fs Battisti.
CIMICE ASIATICA. DICHIARATO
LO STATO DI CALAMITA’ PER
LOMBARDIA, FRIULI VENEZIA
GIULIA, EMILIA ROMAGNA
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o lo stato di calamità a seguito dell’infestazione di cimice
asiatica (Halyomorpha halys) che ha colpito i territori delle
Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna,
causando danni alle produzioni agricole nel corso del 2019.

Sulla base delle richieste regionali, integralmente accolte da
questo Ministero, gli agricoltori situati nei territori
delimitati potranno far fronte ai danni subiti grazie agli
aiuti contemplati dal Fondo di Solidarietà Nazionale
appositamente finanziato con 80milioni nell’ultima Legge di
bilancio per il ristoro dei danni provocati dalla cimice
asiatica. In particolare potranno essere concessi: contributi
in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione
lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento
quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale
 nell’anno in cui si è verificato l’evento ed in quello
successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in
scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso,
esonero parziale (fino al 50%) dal pagamento dei contributi
previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti.

Le domande di intervento dovranno essere presentate alle
Regioni competenti entro il termine perentorio di
quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto
di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana.

Per le altre Regioni le cui richieste sono in fase di
integrazione, il Ministero sta procedendo con le relative
istruttorie per giungere nei prossimi           giorni   alla
Dichiarazione dello stato di calamità.

CORONAVIRUS, CONFCOOPERATIVE
FVG:     SISTEMA     RISENTE
CONTRACCOLPO ECONOMICO
N
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più del 10 per cento dei dipendenti. Danni per il 10-15 per cento del
fatturato in molti settori. A rischio paralisi l’indotto del turismo
scolastico. Confcooperative chiede la Cig in deroga e il differimento
del pagamento delle imposte

Il   coronavirus   rischia   di   determinare   sull’economia   regionale
contraccolpi gravissimi. Confcooperative Fvg – centrale cooperativa
con 600 imprese associate con circa 15.000 addetti complessivi –
traccia un quadro dettagliato delle ricadute dello stato di emergenza
che ha comportato la chiusura al pubblico di numerosi servizi e
strutture e le cancellazioni di eventi e prenotazioni sull’intero
territorio regionale. «Negli ultimi tre giorni, si sono moltiplicate
segnalazioni estremamente preoccupate da parte dei nostri associati.
Il settore dei servizi è toccato più di ogni altro in quanto le
attività che si svolgono a contatto con il pubblico sono quelle che,
al momento, stanno risentendo maggiormente», è l’allarme di Giuseppe
Graffi Brunoro, presidente di Confcooperative Fvg. «Considerando
l’insieme dei settori interessati, i lavoratori colpiti dal blocco
delle     attività       sono    più    di    1.500,    più       del   10   per    cento      dei
dipendenti. Una situazione palesemente insostenibile che, in taluni
settori     specifici       –    in    particolare       quelli         legati      all’ambito
scolastico,        servizi       di    pulizia,       mense,      asili      nido    e    scuole
dell’infanzia – rischia di tradursi nell’azzeramento quasi totale di
quella     voce    di    fatturato»,         aggiunge    Nicola         Galluà,     segretario
generale di Confcooperative.
Nella giornata di oggi, Confcooperative ha inviato un dossier
all’Amministrazione regionale, segnalando e quantificando l’impatto
economico       settore     per       settore.   Numeri       impressionanti             che   per
l’Organizzazione richiedono un intervento deciso delle Istituzioni:
«Sono     assolutamente         urgenti      misure    economiche         straordinarie         di
carattere compensativo: qualora il peso dell’emergenza restasse a
carico     delle       imprese    colpite      rischia    di       avere     gravi    ricadute
occupazionali e minare la solidità di numerose aziende: e questo,
anche     indipendentemente              dal     ritiro       o     dall’alleggerimento
dell’ordinanza sanitaria, dal momento che alcune ricadute avranno un
impatto durevole nel tempo. Si faccia tutto il necessario, agendo in
particolare con misure fiscali di carattere straordinario», è la
richiesta         di    Graffi    Brunoro.        Tra    le       misure      richieste         da
Confcooperative Fvg: la cassa integrazione in deroga, attraverso uno
specifico decreto legge; la sospensione temporanea del pagamento dei
mutui;     il   differimento          del    pagamento    di       imposte     e    contributi
previdenziali per tutta la durata della crisi e la definizione di un
regime fiscale agevolato a compensazione delle perdite determinate
dall’emergenza e aiuti a fondo perduto per quelle cooperative che
subiscono cali irrecuperabili di fatturato di medio periodo a causa
dell’emergenza.

Cultura
Nel settore dello spettacolo, sono numerose le date cancellate, sia
per quanto riguarda le tournée di produzioni realizzate da imprese
teatrali regionali, sia per quanto riguarda la chiusura dei teatri.
Ogni data cancellata comporta un danno valutabile a diverse migliaia
di euro per le imprese teatrali. Decine i lavoratori sospesi.
Anche le imprese dell’indotto e dei servizi per concerti, spettacoli
e produzioni audiovisive hanno già quantificate in decine di migliaia
di euro i danni che subiranno a causa del blocco: lavori annullati
all’ultimo e disdette che arrivano anche perché, molte imprese del
settore, operano pure in Veneto e Lombardia. La chiusura di musei,
gallerie e biblioteche, poi, nella maggior parte dei casi non fa
venir meno importanti costi gestionali (personale di back office,
pulizie) che gravano sui gestori, il tutto complicato dall’incertezza
normativa che accompagna lo status dei lavoratori interessati dal
blocco delle attività.
«La cancellazione delle gite scolastiche comporta la paralisi nel
settore museale, dei centri visita e didattici – aggiunge Serena
Mizzan, rappresentante del settore culturale di Confcooperative Fvg -
. Anche una formale riapertura a livello regionale non risolverà il
problema, perché le scuole non affluiranno dalle altre regioni (e il
turismo scolastico è soprattutto extra regionale) e, soprattutto, la
preoccupazione     diffusasi    porta    molti   dirigenti   scolastici    a
cancellare definitivamente, per il 2020, le uscite didattiche. Si
tratta di ricavi non più recuperabili».
Trasporto
Quello delle visite di istruzione e didattiche rischia di essere il
settore più colpito: il blocco di viaggi d’istruzione e visite
didattiche – già prorogato dalla Presidenza del Consiglio dei
ministri fino al 15 marzo – potrebbe determinare l’annullamento
totale dell’attività nella stagione primaverile anche nel trasporto
persone (pullman turistici), co0nsiderata pure la difficoltà di
riprogrammare le attività da parte delle scuole anche qualora il
bando non venisse ulteriormente prorogato. «Per il nostro settore –
dice Luigi Donatone, rappresentante del settore Trasporto persone di
Confcooperative Fvg -, la previsione è che un blocco fino a tutto
marzo determinerebbe una contrazione del fatturato del 15 per cento.
Alla cancellazione delle visite d’istruzione si aggiunge il rischio
che   vengano   meno   anche   le   prenotazioni   da   clienti   austriaci,
preoccupati dalle incertezze per la situazione italiana e che, al
momento, stanno valutando se disdire o meno le loro prenotazioni».
Anche i taxi stanno registrando l’effetto collaterale della crisi: un
calo del 40-45 per cento delle chiamate, secondo i dati raccolti
dalle cooperative di radiotaxi.

Servizi
La sospensione delle lezioni impatta tutto l’indotto dei servizi
scolastici: sono svariate decine i lavoratori sospesi dall’attività a
causa     della   chiusura   delle   mense   scolastiche,   dei   servizi   di
preaccoglienza e doposcuola.
«Nell’ambito sociale, sono stati sospesi dal lavoro circa 1.100
addetti delle cooperative sociali che gestiscono vari servizi, in
particolare asili nido e centri diurni», sottolinea Luca Fontana
(Federsolidarietà Fvg). Fermo, ovviamente, l’intero sistema delle
scuole paritarie, anch’esso interessato dal blocco come tutte le
scuole. Fermi anche i centri di formazione professionale e relativi
docenti e impiegati.

Agroalimentare
Anche il comparto agroalimentare inizia a sentire i contraccolpi
dell’emergenza. Le cooperative, segnalano casi di catene distributive
estere che non confermano gli ordini, in attesa di capire meglio la
situazione italiana (a esempio, Slovenia e Austria); clienti esteri
che hanno già notificato alle imprese un obbligo di comunicazione dei
casi di contagio sul personale entro 24 ore dalla diagnosi positiva e
richieste di imposizione di certificazioni/autocertificazioni di
assenza del virus; richieste generalizzate di rassicurazioni circa la
capacità delle imprese di continuare a fornire il prodotto, sia sotto
il profilo del personale che delle materie prime e mezzi tecnici
sufficienti all’attività d’impresa.
COPAGRI: PEZZATA ROSSA, BUON
LAVORO AL PRESIDENTE ANAPRI
FRANCO MORAS
“Voglio formulare i migliori auguri di buon lavoro al friulano
Franco Moras, confermato all’unanimità alla presidenza
dell’Anapri, l’Associazione nazionale allevatori bovini di
razza Pezzata Rossa Italiana, a testimonianza dell’ottimo
lavoro portato avanti negli anni passati”. Lo afferma il
presidente della Copagri Franco Verrascina, dopo l’Assemblea
generale ordinaria della Pezzata Rossa Italiana, svoltasi a
Udine e chiamata al rinnovo delle cariche sociali, che ha
confermato Moras al vertice di Anapri per il triennio
2019-2021.

“Voglio inoltre accogliere e raccogliere con grande piacere
l’appello di Moras all’unità, affinché si lavori insieme e si
vada nella stessa direzione, superando le divisioni e a tutto
vantaggio degli allevatori”, aggiunge Verrascina.

“Ricordo poi il grande e importante lavoro portato avanti sul
fronte associativo, che ha fatto sì che ad Anapri potessero
aderire direttamente gli allevatori e che ha portato, di
conseguenza, al riconoscimento dell’Associazione quale ente
selezionatore, secondo quanto previsto dal regolamento
comunitario sulla riproduzione animale”, prosegue il
presidente della Copagri, ricordando che quella della Pezzata
Rossa Italiana è una razza storica, che conta circa 60mila
capi iscritti al libro genealogico e oltre 3mila allevatori
sull’intero territorio nazionale.
CONFAGRICOLTURA                               FVG:
L’AGRITURISMO                            REGIONALE
CRESCE ANCORA

In Friuli VG, nel 2018, gli agriturismi attivi erano 670, con
una crescita dell’1,4 per cento (superiore alla media
nazionale: +0,9 per cento), sull’anno precedente. È uno dei
numeri che emergono dalla elaborazione fatta da
Confagricoltura Fvg sull’annuale rilevazione settoriale
dell’Istat. Tali strutture, complessivamente, dispongono di
4.434 posti letto (erano 4.408 nel 2017) e 27.579 coperti
(erano 25.504, con un aumento dell’8,1 per cento). Il Friuli
VG, assieme alla Provincia autonoma di Bolzano, è il
territorio con la maggiore prevalenza di aziende che
propongono la sola ristorazione rispetto alla media
nazionale. Nell’arco dei 12 mesi, le chiusure di attività sono
state 28 e le nuove aperture 37.

«Pur di fronte alla costante diminuzione del numero di aziende
agricole regionali, si assiste a un altrettanto costante
crescita delle strutture agrituristiche – commenta il
presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina -.
Ciò sta a significare che le nostre imprese rurali sono
impegnate con convinzione nella diversificazione aziendale e
nella multifunzionalità. Azioni imprenditoriali dalle quale si
può trarre reddito: principale o integrativo, in anni
economicamente abbastanza critici per tutto il comparto».

Durante il 2018, inoltre, nelle 670 strutture agrituristiche
del Friuli VG, sono transitati oltre 70mila turisti (il 2 per
cento di quelli che hanno utilizzato in Italia,
complessivamente, le strutture agrituristiche per trascorrere,
tutto o in parte, il loro periodo di vacanza). Di questi, ben
32.400 erano stranieri (circa il 46 per cento).

CINGHIALI,   CONFAGRICOLTURA
FVG:            FRONTEGGIARE
L’EMERGENZA,      ASSICURARE
SALUTE,      SICUREZZA     E
BIODIVERSITÀ
Una crescita fuori controllo dei cinghiali per oltre il 400
per cento in trent’anni: è questo il risultato della non
gestione delle popolazioni faunistiche. La sovrappopolazione
degli ungulati continua a essere un problema enorme per gli
agricoltori, per la zootecnia (con l’avanzare della peste
suina africana), per la fauna minore, per il territorio, per
l’ambiente, per la sicurezza anche dei cittadini. Lo
sottolinea Confagricoltura che sollecita interventi
risolutivi. Tanti i titoli di giornali quando ci sono gli
incidenti mortali, quando gli agricoltori protestano per i
danni subiti, quando la biodiversità, la salute, la sicurezza
sono in pericolo – osserva Confagricoltura – poi, nessuna
azione concreta. Una cosa è certa: il problema esiste e va
affrontato e risolto. Chi dovrebbe agire, oltre a essere
inerte, si nasconde colpevolmente.

«Ciò che interessa agli agricoltori – spiega il presidente di
Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina – è poter
svolgere con normalità la propria attività economica. E il non
intervenire su queste problematiche non fa altro che acuire il
rischio di marginalizzazione delle imprese agricole e di
abbandono dei territori. Per questo è necessario riconoscere
che l’impostazione dell’attuale normativa non è più adatta e
non consente di agire efficacemente; incentrata com’è –
esclusivamente su una protezione della fauna selvatica –
spesso non è più congeniale allo sviluppo del territorio, non
solo dal punto di vista economico, ma anche da quello
ambientale, della salute e della sicurezza stradale e, più in
generale, dei cittadini. Perciò, va nella giusta direzione la
Proposta di legge appena approvata dal Consiglio regionale».

Confagricoltura, inoltre, esorta a uscire dalla sterile fase
della contrapposizione tra mondo venatorio e mondo
ambientalista, acquisendo tutti la consapevolezza che il
problema della gestione della fauna va affrontato anche con
misure che prevedano il riequilibrio delle presenze
faunistiche sul territorio. L’Organizzazione degli agricoltori
chiede il monitoraggio obbligatorio su scala regionale e
nazionale delle popolazioni di ungulati e l’avvio di azioni
straordinarie di prelievo, superando tutte quelle previsioni
normative che limitano gli interventi. Siamo di fronte a una
vera e propria emergenza che richiede la collaborazione di
tutti gli attori, agricoltori, cacciatori, selettori, e se
serve anche delle forze dell’ordine e dell’esercito per dare
una risposta immediata. Occorre infine prevedere – conclude
Confagricoltura – adeguati indennizzi per i danni diretti e
indiretti che subiscono le aziende agricole e snellire le
procedure per valutazione dei danni e del conseguente
tempestivo ristoro.
PROSCIUTTO SAN DANIELE, RUSH
FINALE DAL NORD AL SUD PER
‘ARIA DI SAN DANIELE”
                         Dopo   il   successo   delle   prime   9
                         tappe, con circa 30 appuntamenti, il
                         Consorzio del Prosciutto di San
                         Daniele si appresta a concludere la
                         terza edizione di Aria di San
                         Daniele in tre splendide location,
                         Napoli, Catania e Cortina d’Ampezzo,
                          che tra novembre e dicembre
accoglieranno delle imperdibili serate-evento dedicate alla
degustazione del Prosciutto di San Daniele DOP e alla scoperta
dello splendido territorio del Friuli Venezia Giulia da cui ha
origine.

Partito ad aprile da Milano, il tour ha proseguito nei mesi
successivi facendo tappa al Lago di Garda, Torino, Firenze,
Verona, Pescara, Roma, Bari e Matera. Aria di San Daniele
attende tutti gli appassionati del gusto unico della DOP
Prosciutto di San Daniele dall’8 al 17 novembre a Napoli, dal
22 al 24 novembre a Catania e dal 6 all’8 dicembre a Cortina
d’Ampezzo.

Una formula consolidata e di successo, quella di “Aria di San
Daniele” che da tre anni porta tutta l’esperienza valoriale,
di gusto e convivialitàdel San Daniele nelle principali città
italiane, con una serie di serate-evento in locali selezionati
durante le quali è possibile degustare il Prosciutto di San
Daniele affettato al momento – con taglio a coltello o a
macchina – da un esperto tagliatore, che ne racconta origini e
peculiarità
           . Inoltre, il Prosciutto di San Daniele e ̀
utilizzato come ingrediente all’interno di preparazioni
esclusive e abbinamenti gourmet pensati ad hoc dai ristoratori
per l’occasione.

Gli appuntamenti di Aria di San Daniele sono un’opportunità
unica per conoscere tutti i segreti di questa eccellenza
dell’agroalimentare italiano. Il pubblico presente può     ,
infatti, assaporare tutta la delicatezza del San Daniele,
apprendere come riconoscerlo e conservarlo al meglio. Per gli
avventori è possibile vivere un’esperienza gastronomica e
culturale alla scoperta del legame a doppio filo tra la DOP e
la sua terra di origine, il piccolo comune di San Daniele del
Friuli. Un territorio che grazie alle particolari
caratteristiche ambientali e climatiche dà vita, da tempo
immemore, a un prodotto unico nel suo genere.

Per tutti gli aggiornamenti su Aria di San Daniele e per
scoprire i locali che ospiteranno le serate- evento in
programma, consultare il sito www.ariadisandaniele.it

OCM VINO, REGIONI TARDANO MA
MIPAAF    CORRE.   ECCO    LE
GRADUATORIE. FRANCIA E SPAGNA
GIA OPERATIVI
Con un giorno di anticipo rispetto ai termini stabiliti con la
terza proroga dello scorso 22 ottobre, è stata pubblicata
l’attesa graduatoria dei programmi presentati dai più
importanti players del settore vitivinicolo nazionale.

Confrontando i nomi degli assegnatari delle risorse assegnate,
non si riscontrano sostanziali new entry rispetto allo scorso
anno a parte la disconoscenza delle molteplici cantine
partecipanti i diversi soggetti collettivi proponenti i
programmi approvati.

Si tratta di una graduatoria provvisoria    subordinata alle
risultanze delle attività di verifica che come da prassi
verranno espletate dall’AGEA, avvalendosi dell’operato
dell’AGECONTROL S.p.A., in un iter operativo che come già
precisato da AGRICOLAE dovrebbe portare gli operatori a
firmare con AGEA    i contratti di esecuzione dei programmi
approvati entro il 31 dicembre 2019 per dar corso alla spesa
progettuale a partire dal 1° gennaio 2020.
Le regioni tardano e il Mipaaf corre. Mentre gli operatori del
settore vinicolo italiano sono stati costretti a un periodo
feriale lavorativo per rispettare i termini di presentazione
dei propri programmi fissati in un arco temporale che per lo
più è stato stabilito tra il 26 luglio e il 10 settembre
scorsi, in pieno periodo di chiusura feriale o di operazioni
vendemmiali, le Regioni che per parte loro avrebbero dovuto
completare i propri iter istruttori entro il 26 settembre
scorso, hanno operato a più richieste proroghe dei termini per
il rispetto degli impegni dei quali erano gravati per
procedere alla pubblicazioni delle graduatorie attese dagli
operatori italiani per poter conoscere, per tempo, l’esito
delle proprie domande di finanziamento e poter, di
conseguenza, pianificare le proprie attività promozionali nel
mondo previste per l’annualità 2020.

Infatti  con tre proroghe, l’ultima concessa con l’ultimo
decreto n. 73801 del 22 ottobre scorso, si sono visti
dilazionare i termini istruttori dal 26 settembre al 29
ottobre prossimo.

In conclusione, il rischio è che non quadrino i termini: per
gli operatori sono stati mediamente di 30-40 giorni per
presentare le proprie proposte progettuali mentre le Regioni
si sono prese oltre 75 giorni per espletare l’iter istruttorio
finalizzato alla pubblicazione delle proprie graduatorie.

A tale riguardo AGRICOLAE pubblica di seguito le prime
graduatorie pubblicate sino ad oggi e rinvia le ulteriori
pubblicazioni a quando risponderanno all’appello le Regioni al
momento assenti (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria,
Liguria, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria).

La preoccupazione tra gli operatori riguarda il dubbio se AGEA
– che per il Decreto direttoriale n. 38781 del 30 maggio
scorso è incaricata di espletare le verifiche pre-contrattuali
dalle quali discenderanno le firme dei numerosi contratti che
stabiliscono le regole di gestione dei programmi promozionali
assistiti da contributo comunitario, formalmente approvati –
riuscirà a rispettare il proprio termine fissato al prossimo
31 dicembre. Visto che le proroghe concesse hanno ridotto di
33 giorni i propri termini istruttori.

Oppure se dovrà anch’essa richiedere un ulteriore proroga che
farebbe drammaticamente, per gli operatori, slittare i termini
di avvio dei programmi promozionali 2020.

Intanto gli operatori francesi e spagnoli già sono operativi.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica i decreti di proroga e le
graduatorie:

OCM_Vino_Promozione_2019_20_Decreto_dipartimentale_74854_del_2
5.10.19_di…

Invito_promozione_OCM_Vino_2019_20_DecretoPROROGAISTRUTTORIA_6
4578_2019

Decreto_dipartimentale_n._73801_del_22_10_2019

OCM_Vino_2019_20_Decreto_SECONDA_PROROGA_termina_art._7_d.d._3
8781_Prot….

REGIONE SARDEGNA_Determinazione 5914 del 21.10.2019

REGIONE SARDEGNA_Determinazione 5971 del 22.10.2019

Le graduatorie provvisorie:

Abruzzo allegatoA_1

Abruzzo allegatoB_0

BANDO REGIONE ABRUZZO 2019 2020 DPD019_143_2019

FVG_20191009_Decreto_graduatoria_6900_MULTIREGIONALI

FVG_20191011_Decreto_6939_Regionali_Allegato_A

FVG_20191011_Decreto_graduatoria_6939_REGIONALI
Provincia Alto Adige_D_AD_15064_20-08-2019

Regione siciliana_DDG_GRADUATORIA_ OCM_Promoz_NPT_2019_20

Regione                                   siciliana_OCM
Vino_Promozione_ALL1_ALL2_Graduatoria_ElencoEsclus…

Regione Veneto graduatoria

Regione Veneto_Determina approvazione programmi promozione
vino sui Paes…

LAZIO_AGC_DD_G14386_22_10_2019_Allegato_A_Regionali

LAZIO_AGC_DD_G14386_22_10_2019_Regionali

REGIONE CALABRIA_Decreto-n.-13022-del-22.10.2019_Approvazione
programmi

AGEA,   AL   VIA   AUDIZIONI
COMAGRI    PER    RICONFERMA
PAGLIARDINI. COMACCHIO PASSA
A ERSA. FRIULI SCRIVE A
MIPAAF. LA LETTERA
Andrea Comacchio va all’Ersa,
                           l’agenzia regionale per lo sviluppo
                           rurale del Friuli Venezia Giulia.
                           Dopo essere stato nominato
                           direttore di Agea da Gian Marco
                           Centinaio e revocato da Teresa
                           Bellanova – a seguito di ricorsi e
                           mal di pancia parlamentari –
l’attuale Capo dipartimento Mipaaf (DIQPAI) passa all’agenzia
del Friuli. Per stessa richiesta della regione che – da quanto
apprende AGRICOLAE – scrive al ministero di Teresa Bellanova:
“Con la presente si comunica la volontà dell’Amministrazione
regionale di attribuire al dott. Andrea COMACCHIO l’incarico
Direttore generale dell’Agenzia regionale per lo sviluppo
rurale – ERSA, a decorrere dalla prima data utile e fino al 1°
agosto 2020. Si chiede pertanto l’adozione dei conseguenti
provvedimenti di competenza al fine di poter procedere con gli
atti formali di conferimento, con decorrenza possibilmente dal
1° novembre 2019″.

In un primo momento – da quanto aveva appreso AGRICOLAE –
sembra che a Comacchio fosse stato offerto di entrare al Crea
senza un preciso incarico”.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera dell’ERSA:

LETTERA ERSA AL MIPAAF

Al via nel frattempo le audizioni nelle commissioni
Agricoltura di Camera e Senato per la ricoferma di Pagliardini
a direttore generale Agea.
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