DISTRETTO DI PESCA DEL NORD DI - Agricolae
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DISTRETTO DI PESCA DEL NORD ADRIATICO PASSAGGIO DI TESTIMONE DAL FVG AL VENETO S i è r i u n i t o , i n v i d e oconferenza, il Distretto di pesca del Nord Adriatico con i tre Assessori all’agricoltura e Pesca delle Regioni Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, assieme ai rispettivi tecnici. Sono stati affrontati diversi temi, in primis l’ufficializzazione del passaggio di testimone del ruolo di coordinatore del Distretto dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, che nello specifico ha presentato una relazione tecnico scientifica sullo stato dei lavori e sulle misure di conservazione nell’area Sic-Marino, elaborata dal Dipartimento di Biomedicina comparata ed Alimentazione dell’Università di
Padova. “Il vero lavoro inizia ora in quanto c’è da tradurre in pratica le linee di azione che abbiamo condiviso come Distretto – commenta l’assessore regionale del FVG, Stefano Zannier -. Cedo la stecca al collega del Veneto, al quale faccio l’imbocca al lupo per questo ruolo, che sicuramente saprà svolgere con dedizione e competenza, soprattutto nel momento delicato in cui ci troviamo, a causa dell’emergenza coronavirus. Le regioni, seppur in tempi differenti, affrontano le stesse problematiche per cui esprimo la massima collaborazione nel portare avanti idee e progetti condivisi”. “Da alpino di stecche ne ho ricevute, per cui ringrazio per questo passaggio di consegne e dell’investitura di coordinatore del Distretto – sottolinea Giuseppe Pan, assessore regionale veneto -. Il Distretto ha un ruolo importante perché non solo rappresenta tutto il settore della pesca della nostra area davanti alle Istituzioni e nei confronti delle marinerie, ma di fatto può essere concepito come una ‘nursery’ di tutte le specie ittiche, anche di quelle evolute”. Tra le tre Regioni Alto-adriatiche la collaborazione è ormai consolidata, tanto da ritenere opportuno di allargare l’adesione anche alla regione Marche per rafforzare ulteriormente l’identità del Distretto, soprattutto in quella che è la partita dei fondi comunitari. “Ci troviamo di fronte all’ennesima emergenza ed il mondo della pesca è uno dei settori che più ne stanno risentendo
dopo i fermi pesca e la rimodulazione dei fondi. E’ sicuramente necessario elaborare un progetto strategico unitario e condiviso dalle tre regioni per dare un segnale forte e che permetta il rilancio della pesca – chiarisce l’assessore veneto Giuseppe Pan -. La rimodulazione dei fondi Feamp deve garantire il ristoro alle singole imprese che ora si trovano in difficoltà o quelle che intendono programmare degli investimenti. Non c’è tempo da perdere: cogliamo questa occasione per far ripartire il mondo della pesca garantendo risorse reali in tempi celeri”. “Il settore ha grandi potenzialità – condivide l’assessore dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi -, ma c’è ancora un enorme divari sull’utilizzo dei fondi Feamp, tra il mondo dell’agricoltura e quello della pesca. Come Distretto dobbiamo ribadire che il fondo da 500 milioni di euro a favore delle filiere in crisi debba tenere conto dei settori più danneggiati, come la pesca. La Regione Emilia Romagna esprime massima collaborazione e sinergia in tutto quello che riguarderà le ricerche, i fondi e gli strumenti da adottare. Facciamo ripartire il Paese”. Tra i diversi temi affrontanti la situazione dei fondi Feamp, la necessità di sbloccare le risorse destinate al fermo pesca del 2018, l’esigenza di uno snellimento e semplificazione delle procedure per dare ossigeno alle imprese colpite dalla crisi sanitaria.
TRASPORTI, ASSESSORI PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO, LIGURIA E FVG: DA FS VOGLIAMO MAGGIORE CHIAREZZA SU INTERVENTI PREVISTI «L’Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, in questi giorni sta parlando di miliardi di investimenti da mettere in campo. Si tratta, al netto di proclami propagandistici, semplicemente di interventi che le nostre Regioni attendono invano da molto tempo. Non si comprende dunque quale sia la necessità di annunciare in pompa magna opere o risorse già previste. Da Fs ci aspettiamo più concretezza e meno annunci. Certo, concordiamo con Battisti quando dice che realizzare le infrastrutture di cui ha tanto bisogno l’Italia potrebbe far ripartire la nostra economia. Ne siamo tanto convinti che lo abbiamo sempre chiesto a gran voce. Un rilancio delle opere pubbliche, unito a una profonda semplificazione della normativa e della burocrazia, permetterebbe finalmente di dare risposte concrete ai nostri territori, alle nostre aziende e ai nostri cittadini. Insomma, attendiamo con ansia il dettaglio dei tempi certi in cui questi interventi si realizzeranno, sperando che sia la volta buona», così gli assessori ai Trasporti di Piemonte (Marco Gabusi), Lombardia (Claudia Maria Terzi), Veneto (Elisa De Berti), Liguria (Giovanni Berrino) e Friuli Venezia Giulia (Graziano Pizzimenti) commentano le parole dell’Ad di Fs Battisti.
CIMICE ASIATICA. DICHIARATO LO STATO DI CALAMITA’ PER LOMBARDIA, FRIULI VENEZIA GIULIA, EMILIA ROMAGNA È s t a t o d i c h i a r a t o lo stato di calamità a seguito dell’infestazione di cimice asiatica (Halyomorpha halys) che ha colpito i territori delle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, causando danni alle produzioni agricole nel corso del 2019. Sulla base delle richieste regionali, integralmente accolte da questo Ministero, gli agricoltori situati nei territori delimitati potranno far fronte ai danni subiti grazie agli aiuti contemplati dal Fondo di Solidarietà Nazionale appositamente finanziato con 80milioni nell’ultima Legge di bilancio per il ristoro dei danni provocati dalla cimice asiatica. In particolare potranno essere concessi: contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento
quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si è verificato l’evento ed in quello successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso, esonero parziale (fino al 50%) dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti. Le domande di intervento dovranno essere presentate alle Regioni competenti entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Per le altre Regioni le cui richieste sono in fase di integrazione, il Ministero sta procedendo con le relative istruttorie per giungere nei prossimi giorni alla Dichiarazione dello stato di calamità. CORONAVIRUS, CONFCOOPERATIVE FVG: SISTEMA RISENTE CONTRACCOLPO ECONOMICO
N e l s e t t o r e d e i s e r v i z i f e r m i più del 10 per cento dei dipendenti. Danni per il 10-15 per cento del fatturato in molti settori. A rischio paralisi l’indotto del turismo scolastico. Confcooperative chiede la Cig in deroga e il differimento del pagamento delle imposte Il coronavirus rischia di determinare sull’economia regionale contraccolpi gravissimi. Confcooperative Fvg – centrale cooperativa con 600 imprese associate con circa 15.000 addetti complessivi – traccia un quadro dettagliato delle ricadute dello stato di emergenza che ha comportato la chiusura al pubblico di numerosi servizi e strutture e le cancellazioni di eventi e prenotazioni sull’intero territorio regionale. «Negli ultimi tre giorni, si sono moltiplicate
segnalazioni estremamente preoccupate da parte dei nostri associati. Il settore dei servizi è toccato più di ogni altro in quanto le attività che si svolgono a contatto con il pubblico sono quelle che, al momento, stanno risentendo maggiormente», è l’allarme di Giuseppe Graffi Brunoro, presidente di Confcooperative Fvg. «Considerando l’insieme dei settori interessati, i lavoratori colpiti dal blocco delle attività sono più di 1.500, più del 10 per cento dei dipendenti. Una situazione palesemente insostenibile che, in taluni settori specifici – in particolare quelli legati all’ambito scolastico, servizi di pulizia, mense, asili nido e scuole dell’infanzia – rischia di tradursi nell’azzeramento quasi totale di quella voce di fatturato», aggiunge Nicola Galluà, segretario generale di Confcooperative. Nella giornata di oggi, Confcooperative ha inviato un dossier all’Amministrazione regionale, segnalando e quantificando l’impatto economico settore per settore. Numeri impressionanti che per l’Organizzazione richiedono un intervento deciso delle Istituzioni: «Sono assolutamente urgenti misure economiche straordinarie di carattere compensativo: qualora il peso dell’emergenza restasse a carico delle imprese colpite rischia di avere gravi ricadute occupazionali e minare la solidità di numerose aziende: e questo, anche indipendentemente dal ritiro o dall’alleggerimento dell’ordinanza sanitaria, dal momento che alcune ricadute avranno un impatto durevole nel tempo. Si faccia tutto il necessario, agendo in particolare con misure fiscali di carattere straordinario», è la richiesta di Graffi Brunoro. Tra le misure richieste da Confcooperative Fvg: la cassa integrazione in deroga, attraverso uno specifico decreto legge; la sospensione temporanea del pagamento dei mutui; il differimento del pagamento di imposte e contributi previdenziali per tutta la durata della crisi e la definizione di un regime fiscale agevolato a compensazione delle perdite determinate dall’emergenza e aiuti a fondo perduto per quelle cooperative che subiscono cali irrecuperabili di fatturato di medio periodo a causa dell’emergenza. Cultura Nel settore dello spettacolo, sono numerose le date cancellate, sia
per quanto riguarda le tournée di produzioni realizzate da imprese teatrali regionali, sia per quanto riguarda la chiusura dei teatri. Ogni data cancellata comporta un danno valutabile a diverse migliaia di euro per le imprese teatrali. Decine i lavoratori sospesi. Anche le imprese dell’indotto e dei servizi per concerti, spettacoli e produzioni audiovisive hanno già quantificate in decine di migliaia di euro i danni che subiranno a causa del blocco: lavori annullati all’ultimo e disdette che arrivano anche perché, molte imprese del settore, operano pure in Veneto e Lombardia. La chiusura di musei, gallerie e biblioteche, poi, nella maggior parte dei casi non fa venir meno importanti costi gestionali (personale di back office, pulizie) che gravano sui gestori, il tutto complicato dall’incertezza normativa che accompagna lo status dei lavoratori interessati dal blocco delle attività. «La cancellazione delle gite scolastiche comporta la paralisi nel settore museale, dei centri visita e didattici – aggiunge Serena Mizzan, rappresentante del settore culturale di Confcooperative Fvg - . Anche una formale riapertura a livello regionale non risolverà il problema, perché le scuole non affluiranno dalle altre regioni (e il turismo scolastico è soprattutto extra regionale) e, soprattutto, la preoccupazione diffusasi porta molti dirigenti scolastici a cancellare definitivamente, per il 2020, le uscite didattiche. Si tratta di ricavi non più recuperabili». Trasporto Quello delle visite di istruzione e didattiche rischia di essere il settore più colpito: il blocco di viaggi d’istruzione e visite didattiche – già prorogato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri fino al 15 marzo – potrebbe determinare l’annullamento totale dell’attività nella stagione primaverile anche nel trasporto persone (pullman turistici), co0nsiderata pure la difficoltà di riprogrammare le attività da parte delle scuole anche qualora il bando non venisse ulteriormente prorogato. «Per il nostro settore – dice Luigi Donatone, rappresentante del settore Trasporto persone di Confcooperative Fvg -, la previsione è che un blocco fino a tutto marzo determinerebbe una contrazione del fatturato del 15 per cento. Alla cancellazione delle visite d’istruzione si aggiunge il rischio che vengano meno anche le prenotazioni da clienti austriaci,
preoccupati dalle incertezze per la situazione italiana e che, al momento, stanno valutando se disdire o meno le loro prenotazioni». Anche i taxi stanno registrando l’effetto collaterale della crisi: un calo del 40-45 per cento delle chiamate, secondo i dati raccolti dalle cooperative di radiotaxi. Servizi La sospensione delle lezioni impatta tutto l’indotto dei servizi scolastici: sono svariate decine i lavoratori sospesi dall’attività a causa della chiusura delle mense scolastiche, dei servizi di preaccoglienza e doposcuola. «Nell’ambito sociale, sono stati sospesi dal lavoro circa 1.100 addetti delle cooperative sociali che gestiscono vari servizi, in particolare asili nido e centri diurni», sottolinea Luca Fontana (Federsolidarietà Fvg). Fermo, ovviamente, l’intero sistema delle scuole paritarie, anch’esso interessato dal blocco come tutte le scuole. Fermi anche i centri di formazione professionale e relativi docenti e impiegati. Agroalimentare Anche il comparto agroalimentare inizia a sentire i contraccolpi dell’emergenza. Le cooperative, segnalano casi di catene distributive estere che non confermano gli ordini, in attesa di capire meglio la situazione italiana (a esempio, Slovenia e Austria); clienti esteri che hanno già notificato alle imprese un obbligo di comunicazione dei casi di contagio sul personale entro 24 ore dalla diagnosi positiva e richieste di imposizione di certificazioni/autocertificazioni di assenza del virus; richieste generalizzate di rassicurazioni circa la capacità delle imprese di continuare a fornire il prodotto, sia sotto il profilo del personale che delle materie prime e mezzi tecnici sufficienti all’attività d’impresa.
COPAGRI: PEZZATA ROSSA, BUON LAVORO AL PRESIDENTE ANAPRI FRANCO MORAS “Voglio formulare i migliori auguri di buon lavoro al friulano Franco Moras, confermato all’unanimità alla presidenza dell’Anapri, l’Associazione nazionale allevatori bovini di razza Pezzata Rossa Italiana, a testimonianza dell’ottimo lavoro portato avanti negli anni passati”. Lo afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina, dopo l’Assemblea generale ordinaria della Pezzata Rossa Italiana, svoltasi a Udine e chiamata al rinnovo delle cariche sociali, che ha confermato Moras al vertice di Anapri per il triennio 2019-2021. “Voglio inoltre accogliere e raccogliere con grande piacere l’appello di Moras all’unità, affinché si lavori insieme e si vada nella stessa direzione, superando le divisioni e a tutto vantaggio degli allevatori”, aggiunge Verrascina. “Ricordo poi il grande e importante lavoro portato avanti sul fronte associativo, che ha fatto sì che ad Anapri potessero aderire direttamente gli allevatori e che ha portato, di conseguenza, al riconoscimento dell’Associazione quale ente selezionatore, secondo quanto previsto dal regolamento comunitario sulla riproduzione animale”, prosegue il presidente della Copagri, ricordando che quella della Pezzata Rossa Italiana è una razza storica, che conta circa 60mila capi iscritti al libro genealogico e oltre 3mila allevatori sull’intero territorio nazionale.
CONFAGRICOLTURA FVG: L’AGRITURISMO REGIONALE CRESCE ANCORA In Friuli VG, nel 2018, gli agriturismi attivi erano 670, con una crescita dell’1,4 per cento (superiore alla media nazionale: +0,9 per cento), sull’anno precedente. È uno dei numeri che emergono dalla elaborazione fatta da Confagricoltura Fvg sull’annuale rilevazione settoriale dell’Istat. Tali strutture, complessivamente, dispongono di 4.434 posti letto (erano 4.408 nel 2017) e 27.579 coperti (erano 25.504, con un aumento dell’8,1 per cento). Il Friuli VG, assieme alla Provincia autonoma di Bolzano, è il territorio con la maggiore prevalenza di aziende che propongono la sola ristorazione rispetto alla media nazionale. Nell’arco dei 12 mesi, le chiusure di attività sono state 28 e le nuove aperture 37. «Pur di fronte alla costante diminuzione del numero di aziende agricole regionali, si assiste a un altrettanto costante crescita delle strutture agrituristiche – commenta il presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina -. Ciò sta a significare che le nostre imprese rurali sono impegnate con convinzione nella diversificazione aziendale e nella multifunzionalità. Azioni imprenditoriali dalle quale si può trarre reddito: principale o integrativo, in anni economicamente abbastanza critici per tutto il comparto». Durante il 2018, inoltre, nelle 670 strutture agrituristiche del Friuli VG, sono transitati oltre 70mila turisti (il 2 per cento di quelli che hanno utilizzato in Italia, complessivamente, le strutture agrituristiche per trascorrere, tutto o in parte, il loro periodo di vacanza). Di questi, ben
32.400 erano stranieri (circa il 46 per cento). CINGHIALI, CONFAGRICOLTURA FVG: FRONTEGGIARE L’EMERGENZA, ASSICURARE SALUTE, SICUREZZA E BIODIVERSITÀ Una crescita fuori controllo dei cinghiali per oltre il 400 per cento in trent’anni: è questo il risultato della non gestione delle popolazioni faunistiche. La sovrappopolazione degli ungulati continua a essere un problema enorme per gli agricoltori, per la zootecnia (con l’avanzare della peste suina africana), per la fauna minore, per il territorio, per l’ambiente, per la sicurezza anche dei cittadini. Lo sottolinea Confagricoltura che sollecita interventi risolutivi. Tanti i titoli di giornali quando ci sono gli incidenti mortali, quando gli agricoltori protestano per i danni subiti, quando la biodiversità, la salute, la sicurezza sono in pericolo – osserva Confagricoltura – poi, nessuna azione concreta. Una cosa è certa: il problema esiste e va affrontato e risolto. Chi dovrebbe agire, oltre a essere inerte, si nasconde colpevolmente. «Ciò che interessa agli agricoltori – spiega il presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina – è poter svolgere con normalità la propria attività economica. E il non intervenire su queste problematiche non fa altro che acuire il
rischio di marginalizzazione delle imprese agricole e di abbandono dei territori. Per questo è necessario riconoscere che l’impostazione dell’attuale normativa non è più adatta e non consente di agire efficacemente; incentrata com’è – esclusivamente su una protezione della fauna selvatica – spesso non è più congeniale allo sviluppo del territorio, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello ambientale, della salute e della sicurezza stradale e, più in generale, dei cittadini. Perciò, va nella giusta direzione la Proposta di legge appena approvata dal Consiglio regionale». Confagricoltura, inoltre, esorta a uscire dalla sterile fase della contrapposizione tra mondo venatorio e mondo ambientalista, acquisendo tutti la consapevolezza che il problema della gestione della fauna va affrontato anche con misure che prevedano il riequilibrio delle presenze faunistiche sul territorio. L’Organizzazione degli agricoltori chiede il monitoraggio obbligatorio su scala regionale e nazionale delle popolazioni di ungulati e l’avvio di azioni straordinarie di prelievo, superando tutte quelle previsioni normative che limitano gli interventi. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza che richiede la collaborazione di tutti gli attori, agricoltori, cacciatori, selettori, e se serve anche delle forze dell’ordine e dell’esercito per dare una risposta immediata. Occorre infine prevedere – conclude Confagricoltura – adeguati indennizzi per i danni diretti e indiretti che subiscono le aziende agricole e snellire le procedure per valutazione dei danni e del conseguente tempestivo ristoro.
PROSCIUTTO SAN DANIELE, RUSH FINALE DAL NORD AL SUD PER ‘ARIA DI SAN DANIELE” Dopo il successo delle prime 9 tappe, con circa 30 appuntamenti, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele si appresta a concludere la terza edizione di Aria di San Daniele in tre splendide location, Napoli, Catania e Cortina d’Ampezzo, che tra novembre e dicembre accoglieranno delle imperdibili serate-evento dedicate alla degustazione del Prosciutto di San Daniele DOP e alla scoperta dello splendido territorio del Friuli Venezia Giulia da cui ha origine. Partito ad aprile da Milano, il tour ha proseguito nei mesi successivi facendo tappa al Lago di Garda, Torino, Firenze, Verona, Pescara, Roma, Bari e Matera. Aria di San Daniele attende tutti gli appassionati del gusto unico della DOP Prosciutto di San Daniele dall’8 al 17 novembre a Napoli, dal 22 al 24 novembre a Catania e dal 6 all’8 dicembre a Cortina d’Ampezzo. Una formula consolidata e di successo, quella di “Aria di San Daniele” che da tre anni porta tutta l’esperienza valoriale, di gusto e convivialitàdel San Daniele nelle principali città italiane, con una serie di serate-evento in locali selezionati durante le quali è possibile degustare il Prosciutto di San Daniele affettato al momento – con taglio a coltello o a macchina – da un esperto tagliatore, che ne racconta origini e peculiarità . Inoltre, il Prosciutto di San Daniele e ̀ utilizzato come ingrediente all’interno di preparazioni esclusive e abbinamenti gourmet pensati ad hoc dai ristoratori
per l’occasione. Gli appuntamenti di Aria di San Daniele sono un’opportunità unica per conoscere tutti i segreti di questa eccellenza dell’agroalimentare italiano. Il pubblico presente può , infatti, assaporare tutta la delicatezza del San Daniele, apprendere come riconoscerlo e conservarlo al meglio. Per gli avventori è possibile vivere un’esperienza gastronomica e culturale alla scoperta del legame a doppio filo tra la DOP e la sua terra di origine, il piccolo comune di San Daniele del Friuli. Un territorio che grazie alle particolari caratteristiche ambientali e climatiche dà vita, da tempo immemore, a un prodotto unico nel suo genere. Per tutti gli aggiornamenti su Aria di San Daniele e per scoprire i locali che ospiteranno le serate- evento in programma, consultare il sito www.ariadisandaniele.it OCM VINO, REGIONI TARDANO MA MIPAAF CORRE. ECCO LE GRADUATORIE. FRANCIA E SPAGNA GIA OPERATIVI
Con un giorno di anticipo rispetto ai termini stabiliti con la terza proroga dello scorso 22 ottobre, è stata pubblicata l’attesa graduatoria dei programmi presentati dai più importanti players del settore vitivinicolo nazionale. Confrontando i nomi degli assegnatari delle risorse assegnate, non si riscontrano sostanziali new entry rispetto allo scorso anno a parte la disconoscenza delle molteplici cantine partecipanti i diversi soggetti collettivi proponenti i programmi approvati. Si tratta di una graduatoria provvisoria subordinata alle risultanze delle attività di verifica che come da prassi verranno espletate dall’AGEA, avvalendosi dell’operato dell’AGECONTROL S.p.A., in un iter operativo che come già precisato da AGRICOLAE dovrebbe portare gli operatori a firmare con AGEA i contratti di esecuzione dei programmi approvati entro il 31 dicembre 2019 per dar corso alla spesa progettuale a partire dal 1° gennaio 2020.
Le regioni tardano e il Mipaaf corre. Mentre gli operatori del settore vinicolo italiano sono stati costretti a un periodo feriale lavorativo per rispettare i termini di presentazione dei propri programmi fissati in un arco temporale che per lo più è stato stabilito tra il 26 luglio e il 10 settembre scorsi, in pieno periodo di chiusura feriale o di operazioni vendemmiali, le Regioni che per parte loro avrebbero dovuto completare i propri iter istruttori entro il 26 settembre scorso, hanno operato a più richieste proroghe dei termini per il rispetto degli impegni dei quali erano gravati per procedere alla pubblicazioni delle graduatorie attese dagli operatori italiani per poter conoscere, per tempo, l’esito delle proprie domande di finanziamento e poter, di conseguenza, pianificare le proprie attività promozionali nel mondo previste per l’annualità 2020. Infatti con tre proroghe, l’ultima concessa con l’ultimo decreto n. 73801 del 22 ottobre scorso, si sono visti dilazionare i termini istruttori dal 26 settembre al 29 ottobre prossimo. In conclusione, il rischio è che non quadrino i termini: per gli operatori sono stati mediamente di 30-40 giorni per presentare le proprie proposte progettuali mentre le Regioni si sono prese oltre 75 giorni per espletare l’iter istruttorio finalizzato alla pubblicazione delle proprie graduatorie. A tale riguardo AGRICOLAE pubblica di seguito le prime graduatorie pubblicate sino ad oggi e rinvia le ulteriori pubblicazioni a quando risponderanno all’appello le Regioni al momento assenti (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Liguria, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria). La preoccupazione tra gli operatori riguarda il dubbio se AGEA – che per il Decreto direttoriale n. 38781 del 30 maggio scorso è incaricata di espletare le verifiche pre-contrattuali dalle quali discenderanno le firme dei numerosi contratti che stabiliscono le regole di gestione dei programmi promozionali
assistiti da contributo comunitario, formalmente approvati – riuscirà a rispettare il proprio termine fissato al prossimo 31 dicembre. Visto che le proroghe concesse hanno ridotto di 33 giorni i propri termini istruttori. Oppure se dovrà anch’essa richiedere un ulteriore proroga che farebbe drammaticamente, per gli operatori, slittare i termini di avvio dei programmi promozionali 2020. Intanto gli operatori francesi e spagnoli già sono operativi. Qui di seguito AGRICOLAE pubblica i decreti di proroga e le graduatorie: OCM_Vino_Promozione_2019_20_Decreto_dipartimentale_74854_del_2 5.10.19_di… Invito_promozione_OCM_Vino_2019_20_DecretoPROROGAISTRUTTORIA_6 4578_2019 Decreto_dipartimentale_n._73801_del_22_10_2019 OCM_Vino_2019_20_Decreto_SECONDA_PROROGA_termina_art._7_d.d._3 8781_Prot…. REGIONE SARDEGNA_Determinazione 5914 del 21.10.2019 REGIONE SARDEGNA_Determinazione 5971 del 22.10.2019 Le graduatorie provvisorie: Abruzzo allegatoA_1 Abruzzo allegatoB_0 BANDO REGIONE ABRUZZO 2019 2020 DPD019_143_2019 FVG_20191009_Decreto_graduatoria_6900_MULTIREGIONALI FVG_20191011_Decreto_6939_Regionali_Allegato_A FVG_20191011_Decreto_graduatoria_6939_REGIONALI
Provincia Alto Adige_D_AD_15064_20-08-2019 Regione siciliana_DDG_GRADUATORIA_ OCM_Promoz_NPT_2019_20 Regione siciliana_OCM Vino_Promozione_ALL1_ALL2_Graduatoria_ElencoEsclus… Regione Veneto graduatoria Regione Veneto_Determina approvazione programmi promozione vino sui Paes… LAZIO_AGC_DD_G14386_22_10_2019_Allegato_A_Regionali LAZIO_AGC_DD_G14386_22_10_2019_Regionali REGIONE CALABRIA_Decreto-n.-13022-del-22.10.2019_Approvazione programmi AGEA, AL VIA AUDIZIONI COMAGRI PER RICONFERMA PAGLIARDINI. COMACCHIO PASSA A ERSA. FRIULI SCRIVE A MIPAAF. LA LETTERA
Andrea Comacchio va all’Ersa, l’agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia. Dopo essere stato nominato direttore di Agea da Gian Marco Centinaio e revocato da Teresa Bellanova – a seguito di ricorsi e mal di pancia parlamentari – l’attuale Capo dipartimento Mipaaf (DIQPAI) passa all’agenzia del Friuli. Per stessa richiesta della regione che – da quanto apprende AGRICOLAE – scrive al ministero di Teresa Bellanova: “Con la presente si comunica la volontà dell’Amministrazione regionale di attribuire al dott. Andrea COMACCHIO l’incarico Direttore generale dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale – ERSA, a decorrere dalla prima data utile e fino al 1° agosto 2020. Si chiede pertanto l’adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza al fine di poter procedere con gli atti formali di conferimento, con decorrenza possibilmente dal 1° novembre 2019″. In un primo momento – da quanto aveva appreso AGRICOLAE – sembra che a Comacchio fosse stato offerto di entrare al Crea senza un preciso incarico”. Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera dell’ERSA: LETTERA ERSA AL MIPAAF Al via nel frattempo le audizioni nelle commissioni Agricoltura di Camera e Senato per la ricoferma di Pagliardini a direttore generale Agea.
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