Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo - BAG
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Schweizerische Eidgenossenschaft Conféderation suisse Confederazione Svizzera Confederaziun svizra Eidgenössisches Departement des Innern EDI Bundesamt für Gesundheit BAG Direttive e raccomandazioni Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo Aprile 2013, Stato: Marzo 2019 Ufficio federale della sanità pubblica Aprile 2013 raccomandazioni Direttive e 1 sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo Impressum Aprile 2013 Editore © Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Versione attuale disponibile su Internet www.bag.admin.ch/morbillo Per maggiori informazioni Ufficio federale della sanità pubblica Unità di direzione sanità pubblica Divisione malattie trasmissibili 3003 Berna Telefono +41 (0)31 323 87 06 raccomandazioni epi@bag.admin.ch Direttive e Autori Ufficio federale della sanità pubblica Unità di direzione sanità pubblica, Divisione malattie trasmissibili Gruppo di lavoro per la lotta ai focolai di morbillo: C. Aebi, Bern; C. Berger, Zürich; E. Delaporte, Genf; O. Duperrex, Lausanne; C. Fiorini-Bernasconi, Lausanne; M. Mani, Chur und Glarus; E. Masserey, Lausanne; S. Neuner-Jehle, Zug; N. Pellaud, Genf; T. Plattner, Fribourg; D. Schorr, Liestal; S. Stronski Huwiler, Zürich; P. Sudre, Genf; P. Trefny, Luzern Citazione suggerita Ufficio federale della sanità pubblica, Gruppo di lavoro per la lotta ai focolai di morbillo. Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai foco- lai di morbillo. Direttive e raccomandazioni. Berna: Ufficio federale della sanità pubblica, 2013. Questo documento è anche pubblicato in francese e in tedesco. 2 Numero di pubblicazione BAG OeG 2.13 4700 d 1950 f 20EXT1303 sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo Sommario Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 1 Impressum 2 Sommario 3 Le direttive 5 1 Introduzione 5 2 Obiettivi e struttura delle direttive 5 2.1 Obiettivi delle direttive 5 2.2 Struttura delle direttive 3 Il morbillo: descrizione della malattia e situazione in Svizzera 5 Informazioni essenziali 6 4 Definizioni 6 5 Decorso e trasmissione del morbillo 7 6 Provvedimenti da adottare e responsabilità in presenza di un caso sospetto o accertato di morbillo 8 7 Algoritmo di presa in carico di una persona esposta a un caso di morbillo, in funzione dell’età e dello stato immunitario 9 Lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 10 8 Intervento rapido e attuazione di provvedimenti dalla comparsa di un caso sospetto di morbillo 10 9 Ripartizione dei ruoli e delle responsabilità tra medici curanti, autorità sanitarie e medici/servizi partner 10 9.1 Ruolo dei medici curanti 10 9.2 Ruolo delle autorità sanitarie cantonali 10 9.3 Ruolo dei medici/servizi partner 10 Aprile 2013 9.4 Ruolo dell’UFSP 10 9.5 Preparazione di tutti gli operatori 10 10 Diagnostica del morbillo e supervisione dei casi 11 10.1 Diagnosi e conferma di un caso sospetto di morbillo 11 10.1.1 Diagnostica del morbillo in laboratorio 11 10.2 Dichiarazione di un caso sospetto o accertato di morbillo 11 10.3 Esclusione di un caso sospetto o accertato di morbillo 12 11 Prevenzione della trasmissione nella cerchia ristretta 12 11.1 L’ambiente domestico, luogo di trasmissione privilegiato 12 raccomandazioni 11.1.1 Ricerca, vaccinazione e isolamento delle persone potenzialmente contagiose nel nucleo familiare di un caso sospetto o accertato di morbillo 12 11.2 Impedire la trasmissione agli altri pazienti in strutture sanitarie 13 Direttive e 11.3 Misure di protezione individuali per le persone con un elevato rischio di complicazioni 13 12 Prevenzione della trasmissione nella cerchia allargata e nella popolazione 14 12.1 Indagini epidemiologiche e attuazione di misure mirate a interrompere la catena di trasmissione del morbillo14 12.2 Ricerca di informazioni complementari sul caso sospetto o accertato di morbillo 14 12.3 Informazione alla cerchia allargata di un caso sospetto o accertato di morbillo 14 12.3.1 Informazione ai contatti 14 12.3.2 Informazione alle altre autorità sanitarie cantonali 14 12.3.3 Informazione al corpo medico e alla popolazione 14 12.4 Ricerca di altri casi sospetti o accertati di morbillo 15 12.5 Interruzione della catena di trasmissione del morbillo nella popolazione 15 12.5.1 Identificazione delle persone potenzialmente contagiose nella cerchia allargata del caso di morbillo 15 12.5.2 Vaccinazione post-esposizione (MOR) delle persone potenzialmente contagiose 15 12.5.3 Esclusione delle persone potenzialmente contagiose 15 12.6 Vaccinazioni di recupero nella cerchia allargata del caso sospetto o accertato di morbillo 16 3 sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 12.7 Chiusura delle strutture di accoglimento e di formazione 16 Misure specifiche per il contesto 16 13 Scuole dell’infanzia e dell’obbligo e istituti di formazione post-obbligatoria 16 13.1 Prevenzione e misure preparatorie 16 13.2 Misure da attuare in presenza di un caso sospetto o accertato di morbillo 16 14 Misure riguardanti gli asili nido e le strutture di custodia collettiva diurna 17 14.1 Prevenzione e misure preparatorie 17 14.1.1 Ruolo della direzione dell’asilo nido e della struttura di custodia collettiva diurna 17 14.1.2 Ruolo del pediatra di riferimento dell’asilo nido o della struttura di custodia collettiva diurna 17 14.2 Misure da attuare alla comparsa di un caso sospetto o accertato di morbillo 17 15 Misure nelle strutture sanitarie 17 15.1 Vaccinazione del personale degli istituti sanitari 17 15.2 Prevenzione della trasmissione nosocomiale 18 16 Misure in altri contesti 18 16.1 Misure nelle aziende 18 16.2 Misure riguardanti il traffico aereo 18 16.2.1 Misure da attuare alla comparsa di un caso sospetto o accertato di morbillo 18 16.3 Misure nell’esercito svizzero 18 16.3.1 Vaccinazione dei militari 18 16.3.2 Misure da attuare alla comparsa di un caso sospetto o accertato di morbillo nell’esercito 19 Basi legali e indennizzo in seguito alle indagini epidemiologiche 19 Basi legali 19 Bibliografia 19 Aprile 2013 raccomandazioni Direttive e 4 sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo Le direttive nella lotta contro il morbillo, descrive le procedure dia- gnostiche del morbillo e la presa a carico dei casi ed 1 Introduzione elenca le misure generali di controllo da attuare nella cerchia ristretta e allargata dei casi sospetti o accertati di morbillo; La Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sa- • la sezione «Misure specifiche al contesto» (capitoli 13– nità (OMS) – della quale la Svizzera è membro – si è prefis- 16) pone l’accento sulle misure specifiche di controllo in sata l’obiettivo di eliminare il morbillo in Europa entro la fine presenza di casi sospetti o accertati di morbillo in diversi del 2015 [1]. L’eliminazione del morbillo in Svizzera è possi- contesti (scuole, istituti di formazione post-obbligatoria, bile esclusivamente se da un lato almeno il 95% dei bambini asili nido e strutture di custodia collettiva diurna, strut- viene vaccinato con due dosi prima dei due anni, e se dall’al- ture sanitarie, ecc.). tro lato i casi sospetti e accertati di morbillo sono riconosciuti tempestivamente e le misure necessarie ad arginare la diffu- 3 Il morbillo: descrizione della malattia sione sono attuate il più rapidamente possibile. e situazione in Svizzera 2 Obiettivi e struttura delle direttive Il morbillo è una malattia virale molto contagiosa diffusa in tutto il mondo. La sua elevata morbidità, la gravità di 2.1 Obiettivi delle direttive al-cune complicazioni e l’assenza di un trattamento Per eliminare il morbillo in Svizzera, l’Ufficio federale della specifico lo rendono un problema di salute pubblica. sanità pubblica (UFSP) ha elaborato in stretta collabora- Alcune compli-cazioni come la polmonite, l’encefalite e zione con i Cantoni e con altri partner e operatori del settore la rara panencefalite sclerosante subacuta (PESS) sono sanitario la Strategia nazionale per l’eliminazione del mor- particolarmente temute, poiché possono avere delle billo 2011–2015. La strategia prevede, a livello cantonale e conseguenze perma-nenti o condurre alla morte. Dal nazionale, misure finalizzate a ottenere la copertura vacci- 2006 al 2009 la mortalità in Europa ha oscillato tra 0,7 e nale desiderata, nonché un’armonizzazione dei provvedi- 1,4 decessi su 1000 casi di morbillo dichiarati [2–3]. Nei menti per combattere il morbillo e i focolai di morbillo. Le Paesi sviluppati, dal 5 al 15% delle persone colpite da misure di lotta attuate in presenza di casi di morbillo offrono morbillo sviluppa complicazioni [1]. un’opportunità per aumentare la copertura vaccinale. La ri- In Svizzera la vaccinazione contro il morbillo è raccom- Aprile 2013 cerca attiva di persone non immuni o parzialmente vacci- andata dal 1976 a tutti i bambini di 12 mesi. Dal 1985 il nate nella cerchia della persona colpita permette infatti di vaccino combinato MOR (morbillo, orecchioni e rosolia) fi- raccomandare e proporre vaccinazioni di recupero per com- gura nel calendario vaccinale e dal 1996 è raccomandata pletare la protezione immunitaria, contribuendo a colmare anche la seconda dose. Di conseguenza oggi il calenda- le lacune della copertura vaccinale. L’interruzione della ca- rio vaccinale svizzero comprende due dosi di vaccino tena di trasmissione del morbillo serve anche a evitare casi MOR, la prima a 9 mesi e la seconda a 12 mesi, rispet- di malattia ed eventuali complicazioni, in particolare nelle tando un intervallo minimo di un mese dopo la prima persone che non possono essere vaccinate o alle quali la dose. Nei lattanti esposti a un caso di morbillo, a un vaccinazione non ha conferito protezione contro il contagio. focolaio locale, a un’epidemia nel loro entourage o in L’eliminazione del morbillo in Svizzera non esclude che pos- caso di viaggio verso una zona di epidemia, la 1a sano verificarsi casi importati, i quali richiedono un inter- vento tempestivo. dose è raccomandata già a partire dai 6 mesi. [4]. Dal raccomandazioni Le presenti direttive definiscono per l’insieme della Sviz- 2008 sul mercato svizzero è nuovamente disponi- zera la procedura da seguire in presenza di casi sospetti, bile un vaccino monovalente contro il morbillo, tutta- casi accertati o focolai di morbillo. Esse fungono da base via si raccomanda di utilizzare il vaccino combinato Direttive e per i piani di intervento cantonali, da sviluppare o adattare MOR. L’introduzione della vaccinazione contro il morbillo nell’ambito della Strategia nazionale per l’eliminazione del ha comportato una netta riduzione del numero di casi. Se morbillo tenendo conto delle situazioni iniziali e delle possi- in Svizzera non esistesse la vaccinazione contro il mor- bilità specifiche di ciascun Cantone. Le direttive concer- billo, secondo la stime dell’UFSP ogni anno si registrereb- nenti la lotta contro il morbillo e i focolai di morbillo sono bero in media 70 000 casi e da 20 a 30 decessi. Si conti- destinate principalmente agli Uffici dei medici cantonali, nua tuttavia a osservare l’insorgere di focolai locali di che sono responsabili del coordinamento e della supervi- morbillo e, periodicamente, di epidemie che spesso col- sione delle misure da intraprendere, ma si rivolgono anche piscono diversi Cantoni [5–10]. Questo perché la coper- agli operatori che le applicano, ovvero ai medici curanti e tura vaccinale sul territorio svizzero – che è attual- agli altri professionisti sanitari. mente dell’87% con 2 dosi di vaccino e del 94% con almeno 1 dose all’età di due anni (dati del 2016) – è anco- 2.2 Struttura delle direttive ra insufficiente a impedire comple-tamente la propa- Le presenti direttive si suddividono in tre parti principali: gazione del virus. Per farlo, bisognerebbe che almeno • la sezione «Informazioni essenziali» (capitoli 4–7) pre- il 95% della popolazione avesse ricevuto due dosi di senta un sommario dei concetti e termini utilizzati nelle vaccino nei primi due anni di vita [1]. Dal 2006 al 2009 si direttive, descrive il decorso e la trasmissione del mor- è verificata in Svizzera un’epidemia di morbillo con più di billo e riassume le misure di controllo appropriate; 4400 casi dichiarati, 341 ospedalizzazioni, più di 400 • la sezione «Lotta al morbillo e ai focolai di morbillo» (ca- complicazioni mediche e un decesso. Queste cifre sono più elevate rispetto a quelle registrate in ogni altro Paese 5 pitoli 8–12) presenta i ruoli di tutti gli operatori coinvolti europeo. Inoltre, il 37% dei casi dichiarati tra il dicembre sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 2010 e l’ottobre 2011 riguardava adulti con più di Informazioni essenziali 20 anni, nei quali come anche nei lattanti, il morbillo provoca complicazioni più frequenti che nei bambini. Dal 1990 in Svizzera in seguito a complicazioni dovute al 4 Definizioni morbillo sono decedute almeno otto persone, quattro delle quali colpite da PESS. Le voci sono classificate in ordine alfabetico. Caso (accertato) Persona con segni clinici di morbillo confermato da esami di laboratorio oppure con segni clinici di di morbillo morbillo e un’associazione epidemiologica con un caso di morbillo confermato da esami di laboratorio. Caso sospetto Persona che presenta i segni clinici di morbillo non ancora confermato da indagini di laboratorio. di morbillo Contatto nel nucleo familiare Ogni persona che risiede nella stessa abitazione di un caso di morbillo contagioso. accertato Persona che è stata in contatto con un individuo contagioso. Si tratta principalmente di persone che hanno soggiornato negli stessi ambienti (asilo nido, aula scolastica, ufficio, officina, dormitorio, aereo, ecc.) nello stesso momento in cui vi si trovava la persona contagiosa o nelle 2 ore successive al suo passaggio, non- ché di persone che si sono intrattenute con lui (amici, vicini, visitatori, ecc.) possibile Persona esterna al nucleo familiare che è entrata possibilmente in contatto con una persona contagiosa o ha eventualmente inalato il virus del morbillo sotto forma di aerosol. L’eventuale contatto è generalmente di breve durata o avvenuto a una certa distanza (contatto casuale). Alcuni esempi: alunni appartenenti alla stessa scuola ma non alla stessa classe del soggetto contagioso (e che non hanno frequentato corsi nella stessa aula del soggetto contagioso subito dopo il suo passaggio), bambini appartenenti ad un altro gruppo dell’asilo nido, colleghi di un altro ufficio, inquilini dello stesso immobile, visitatori o frequentatori dello stesso spazio pubblico (cinema, teatro, ristorante, ecc.). Contagiosità, Da quattro giorni prima a quattro giorni dopo la comparsa dell’esantema, per un totale di nove giorni (vedi durata capitolo 5 ). Cerchia ristretta Nucleo familiare, amici e familiari a stretto contatto con il caso sospetto o accertato di morbillo. Aprile 2013 allargata Scuola, asilo nido o struttura di custodia collettiva diurna, luogo di lavoro, studio medico, ospedale ecc., frequentato dal caso sospetto o accertato di morbillo. Epidemia di morbillo Numerosi casi sospetti o accertati di morbillo che colpiscono più Cantoni o tutta la Svizzera. Esposizione Qualsiasi contatto (anche breve) con un caso di morbillo durante il periodo di contagiosità o qualsiasi per- manenza in un locale nelle due ore successive alla permanenza di un soggetto contagioso (inalazione del virus del morbillo sotto forma di aerosol). Focolaio di morbillo Diversi casi sospetti o accertati di morbillo apparsi nello stesso periodo e nella stessa zona (≥ 2 casi, al- meno uno dei quali confermato da esami di laboratorio). Immunità contro il L’immunità è considerata acquisita quando è documentata la somministrazione di due dosi di vaccino morbillo contro il morbillo o quando il titolo degli anticorpi IgG anti-morbillo ≥ 500 UI/l indipendentemente dall’età, o quando la persona può documentare di aver contratto il morbillo. Dato che prima dell’avvento del vaccino il virus del morbillo era molto diffuso, le persone nate prima del raccomandazioni 1964 sono state molto probabilmente contagiate in età infantile e sono dunque considerate immuni. Medico/servizio partner Medico o servizio medico che in collaborazione con il medico cantonale o su suo mandato mette in atto le misure previste (p. es. servizio medico scolastico, pediatra di riferimento dell’asilo nido o della struttura di Direttive e custodia collettiva diurna, medico aziendale). Periodo di infezione Periodo durante il quale la persona affetta da morbillo è stata esposta al virus del morbillo. Periodo di incubazione In media, da otto a dieci giorni prima del manifestarsi dei prodromi; da 14 a un massimo di 21 giorni prima del morbillo della comparsa dell’esantema [11]. Persone con un elevato Lattanti sotto l’anno di vita, gestanti e alcune persone immunosoppresse non immuni morbillo. rischio di complicazioni Persone potenzialmente Tutte le persone esposte a un soggetto contagioso e che: contagiose 1. sono nate dopo il 1963* e 2. non sono immuni = non hanno ricevuto alcuna dose documentata di vaccino contro il morbillo e non sono in grado di fornire la prova di laboratorio della propria immunità e non hanno mai contratto il morbillo**. * Le persone nate prima del 1964 sono considerate immuni. ** In caso di dubbio, si considera che la persona non abbia contratto il morbillo. Prodromi Sintomi non specifici che precedono la triade clinica. Segni clinici Triade: febbre ed esantema maculo-papuloso e tosse, rinite o congiuntivite. 6 Struttura collettiva Istituto quale asilo nido, struttura di custodia collettiva diurna, asilo infantile, scuola, istituto di formazione post-obbligatoria, ospedale, ecc. sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo Trasmissione La trasmissione avviene generalmente attraverso le goccioline e gli aerosol emessi dalle vie respiratorie (tramite tosse, starnuti, ecc.) e, più raramente, per contatto diretto con le secrezioni orofaringee di persone contagiose o con oggetti recentemente contaminati da tali secrezioni. Triade clinica Cfr. «Segni clinici» 5 Decorso e trasmissione del morbillo Figura 1 Decorso standard di un episodio di morbillo Per le misure da adottare, il momento determinante è la comparsa dell’esantema al giorno zero. [Fonte: adattato da docu- mento dell’Ufficio del medico cantonale, Ginevra] Periodo di incubazione Prodromi Esantema (da 7 a 18 giorni prima dell’inizio dei prodromi) (da 3 a 7 giorni) (4 a 7 giorni) -22 -21 -20 -19 -18 -17 -16 -15 -14 -13 -12 -11 -10 -9 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Giorno zero = comparsa dell’esantema Aprile 2013 Periodo di infezione Periodo di contagiosità NB: i periodi menzionati valgono per la maggioranza dei casi, ma sono possibili eccezioni raccomandazioni Direttive e 7 sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 6 Provvedimenti da adottare e responsabilità in presenza di un caso sospetto o accertato di morbillo Medico/ Medico Medico servizio curante cantonale partner* Sospetto di morbillo Triade: febbre E esantema maculo-papuloso E tosse o rinite o congiuntivite Documentare adeguatamente la situazione fin dalla prima consultazione del caso sospetto o accertato di morbillo (cfr. dichiarazione complementare morbillo) RICONOSCERE, DIAGNOSTICARE IL Dichiarare il caso sospetto o accertato di morbillo al medico cantonale entro 24 h MORBILLO E PRENDERE A Confermare il sospetto di morbillo con esami di laboratorio CARICO IL PAZIENTE Isolare il paziente a domicilio almeno fino alla fine del periodo di contagiosità (reinserimento possibile a partire dal 5° giorno successivo al manifestarsi dell’esantema) Nel NUCLEO FAMILIARE: cercare e informare i contatti e verificarne lo stato immunitario Monitoraggio dei contatti potenzialmente contagiosi. In caso di comparsa PREVENIRE di prodromi, contattare telefonicamente il medico. Vaccinazione (MOR) NUOVI CASI NELLA ≥ 3 settimane dall'esposizione CERCHIA IMMEDIATA Negli ISTITUTI SANITARI: cercare e informare i contatti E Controllare lo stato immunitario dei contatti e vaccinare (MOR) il prima IMPEDIRE LA possibile le persone potenzialmente contagiose se esposizione ≤ 72 h TRASMISSIONE Misure di protezione individuali per persone con un elevato rischio di complicazioni (neonati < 1 anno, gestanti, soggetti immunosoppressi) prive di immunità Dopo la segnalazione del caso sospetto o accertato di morbillo, informarsi sulla situazione Contattare il medico curante, la direzione scolastica, il servizio del personale INDAGARE o il medico aziendale, il servizio di medicina scolastica, il pronto soccorso e il pediatra, il medico di base, ecc. in relazione con il caso Aprile 2013 Identificare nuovi casi sospetti o accertati di morbillo nella CERCHIA RISTRETTA e ALLARGATA del malato e tra i suoi contatti Informare l’UFSP (trasmissione del formulario di dichiarazione) e gli altri medici cantonali interessati Informare in maniera mirata la CERCHIA ALLARGATA del caso sospetto o accertato di morbillo (scuola dell’infanzia, scuola, asilo nido o struttura di accoglienza diurno, azienda) INFORMARE In base alla situazione, informare i medici coinvolti (medici di base, pediatri, ginecologi, infettivologi, policlinici, servizi di pronto soccorso) In base alla situazione, informare la popolazione coinvolta Rilevare e verificare lo stato immunitario dei contatti, identificare e informare le persone potenzialmente contagiose nella CERCHIA ALLARGATA Esposizione ≤ 72h: vaccinare le persone potenzialmente contagiose raccomandazioni PREVENIRE NUOVI Persone potenzialmente contagiose che frequentano una CASI NELLA CERCHIA struttura collettiva Direttive e ALLARGATA Esposizione > 72h E Persone potenzialmente contagiose, professionalmente attive ma non nellʼambito di una struttura collettiva: IMPEDIRE LA valutazione della necessità di un’esclusione in funzione del TRASMISSIONE rischio di trasmissione a persone con un rischio elevato di complicazioni Assicurare le misure di protezione individuali alle persone con rischio aumentato di complicazioni prive non immunità (neonati < 1 anno, gestanti, soggetti immunosoppressi) • Persone potenzialmente contagiose nel NUCLEO FAMILIARE del caso di morbillo: esclusione dalle strutture collettive per 21 giorni dalla comparsa dellʼesantema nella persona colpita da morbillo • Persone potenzialmente contagiose nella CERCHIA RISTRETTA o ALLARGATA del caso di morbillo, senza vaccinazione post-esposizione entro 72 h o senza somministrazione di immunoglobuline nei termini stabiliti: esclusione dalle strutture collettive per 21 giorni dallʼultimo contatto con un INTERROMPERE LA soggetto contagioso TRASMISSIONE Organizzare la vaccinazione fino a 2 dosi (MOR) per tutte le persone non immuni NELLA POPOLAZIONE o parzialmente vaccinate, in particolare per le persone con un rischio elevato di complicazioni (in assenza di controindicazioni) Organizzare azioni di vaccinazione nella CERCHIA ALLARGATA 8 Eventualmente, chiusura temporanea totale o parziale della struttura collettiva interessata, cancellazione di manifestazioni, ecc. * Medico/servizio partner: p. es. servizio di medicina scolastica, pediatra di riferimento dell’asilo nido, medico aziendale sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 7 Algoritmo di presa in carico di una persona esposta a un caso di morbillo, in funzione dell’età e dello stato immunitario Lattante età < 6 mesi Lattante età tra 6 e 11 mesi (non vaccinato e non vaccinabile) (eventualmente vaccinato con 1 dose) Protezione incerta: Vaccinato con Non vaccinato determinare gli anticorpi # 1 dose Protezione non Protezione sicura ma assente probabile Esposizione fuori del Esposizione nel nucleo nucleo familiare familiare Esclusione non necessaria se immunità Esclusione Esclusione provata o immunoglobuline 6 giorni dopo necessaria in Esclusione non Esclusione non sempre l’esposizione assenza di necessaria necessaria se necessaria*** vaccinazione 72 h vaccinazione e somministrazione 72 h dopo *Somministrazione di di immunoglobuline* l’esposizione immunoglobuline 6 giorni dopo 6 giorno l’esposizione tranne che in caso di post-esposizione provata immunità Vaccinazione 1ª dose dopo 3 settimane Vaccinazione 1ª dose dai 9 mesi di età ( 5 mesi dopo la somministrazione ( 5 mesi dopo la somministrazione di di immunoglobuline) immunoglobuline) Vaccinazione 2ª dose all’età di Vaccinazione 2ª dose all’età di 12-15 mesi** 12-15 mesi** Aprile 2013 Dai 12 mesi dʼetà bambino, adolescente o adulto nato dopo il 1963 (eventualmente vaccinato con 2 dosi) Non vaccinato e senza anamnesi di morbillo o Vaccinato con Vaccinato con 2 dosi o anamnesi di morbillo incerta 1 dose anamnesi di morbillo certa [Fonte: B. Vaudaux e E. Masserey (Servizio della sanità pubblica del Cantone di Vaud); adattato.] Protezione non Protezione sicura ma Protezione sicura assente probabile Esposizione fuori del Esposizione nel nucleo nucleo familiare familiare raccomandazioni Esclusione Esclusione Esclusione non Esclusione non Esclusione non necessaria in sempre necessaria se necessaria necessaria assenza di necessaria*** vaccinazione vaccinazione 72 h dopo Direttive e 72 h dopo l’esposizione l’esposizione Vaccinazione 1ª dose dopo 3 settimane Vaccinazione 2ª Vaccinazione 2ª dose dose almeno un mese dopo la 1ª dose al più presto** Vaccinazione: è raccomandata la somministrazione del vaccino combinato MOR # Un titolo di IgG anti-morbillo 500 UI/l è considerato protettivo contro le infezioni sintomatiche (trasmissione del virus non possibile) * Secondo il parere di un pediatra o di un infettivologo ** Almeno 1 mese dopo la prima dose *** Tranne che nel caso in cui il momento esatto della prima esposizione sia identificabile e siano state somministrate una vaccinazione o immunoglobuline rispettivamente entro 72 ore e 6 giorni N.B. Indipendentemente dall’età dei contatti, la somministrazione di immunoglobuline è raccomandata alle gestanti e ai soggetti immunosoppressi privi di immunità documentata contro il morbillo. Non è necessaria l’esclusione per le persone con rischio aumentato di complicazioni che hanno ricevuto immunoglobuline entro 9 6 giorni dall’esposizione. sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo Lotta al morbillo e ai focolai per esempio in una situazione epidemica, il medico canto- nale informa gli altri medici cantonali, il corpo medico, il di morbillo personale sanitario e la popolazione. In collaborazione con il medico curante o i medici/servizi partner procede alla 8 Intervento rapido e attuazione ricerca di altri casi sospetti o accertati di morbillo e delle persone a contatto con i casi. Il medico cantonale esegue di provvedimenti dalla comparsa le misure mirate a interrompere la catena di trasmissione di un caso sospetto di morbillo della malattia nella popolazione o in un istituto (struttura sanitaria, scuola, asilo nido, struttura di custodia collettiva diurna, ecc.). In collaborazione con i medici/servizi partner A causa dell’elevata contagiosità del morbillo, presente già è tenuto a organizzare i controlli dello stato vaccinale e le prima della comparsa dell’esantema, la lotta contro i foco- vaccinazioni di recupero. Il medico cantonale può ordinare lai esige la rapida attuazione di provvedimenti per interrom- un’esclusione da scuola o la chiusura temporanea di una pere la trasmissione della malattia. Bisogna pertanto consi- classe, di un gruppo all’interno di un asilo nido o di una derare ogni caso sospetto, anche senza una diagnosi di la- struttura di custodia collettiva diurna oppure di un intero boratorio, come un potenziale focolaio di morbillo e trattarlo istituto. come un’emergenza. Il principio da rispettare per l’attua zione delle misure è «soglia di intervento = un caso so 9.3 ruolo dei medici/servizi partner spetto». Quando il numero di casi sospetti o accertati di I medici/servizi partner hanno principalmente il ruolo di pre- morbillo è basso, il potenziale di contenimento è elevato venire i casi di morbillo nonché di sostenere ed eseguire le poiché possono essere prese misure molto mirate e speci- misure necessarie, comprese quelle ordinate dal medico fiche. cantonale, per contenere la diffusione del morbillo nel con- testo specifico. 9 Ripartizione dei ruoli e delle respon 9.4 ruolo dell’UfSP sabilità tra medici curanti, autorità sani In virtù dell’obbligo di dichiarazione, i casi di morbillo tarie e medici/servizi partner dichiarati alle autorità cantonali sono registrati centralmente dall’UFSP, che è così in grado di fornire Aprile 2013 una panoramica della situazione in Svizzera. L’UFSP 9.1 Ruolo dei medici curanti pubblica ogni settimana i dati aggiornati nel proprio I medici curanti svolgono un ruolo cruciale nella preven- zione e nella lotta contro il morbillo. Oltre ad essere respon- Bollettino e su Internet (www.bag.admin.ch/ sabili della somministrazione dei vaccini all’età definita in infstats-it). In presenza di un’epidemia di morbillo base al calendario vaccinale, sono i primi a riconoscere un estesa a diversi Cantoni, l’UFSP aggiorna rego- caso clinico sospetto di morbillo, a confermarlo mediante larmente questi ultimi sull’evolversi della esami di laboratorio, a raccogliere informazioni riguardanti situazione. Inoltre informa la popolazione attraverso i l’esposizione (scuole frequentate, eventuali viaggi all’e- media ed emette rac-comandazioni generali. In stero) e l’eventuale insorgenza di altri casi nella cerchia del circostanze eccezionali o in pre-senza di un’epidemia di paziente, nonché ad attuare le misure mirate a limitare la grandi proporzioni, definisce i provvedimenti da diffusione nella cerchia ristretta. I medici curanti dichiarano adottare in collaborazione con i Cantoni colpiti. L’UFSP i casi al medico cantonale entro 24 ore. Inoltre prendono le può coordinare misure la cui esecuzione coinvolge più Cantoni. Infine, se il virus del morbillo è stato raccomandazioni misure di protezione appropriate per le persone ad alto ri- importato o esportato tramite viaggi all’estero, schio di complicazioni. l’UFSP informa i partner stranieri. Direttive e 9.2 Ruolo delle autorità sanitarie cantonali 9.5 Preparazione di tutti gli operatori Ai sensi della legge sulle epidemie, le indagini epidemiolo- giche, nonché l’attuazione e il coordinamento delle misure È importante e indispensabile una buona preparazione di di lotta contro le malattie trasmissibili sono di competenza tutti gli operatori coinvolti, comprese le scuole dell’obbligo dei Cantoni. In base alla localizzazione del caso sospetto o e gli istituti di formazione post-obbligatoria, gli asili nido e accertato o del focolaio di morbillo e all’organizzazione spe- le strutture di custodia collettiva diurna. Il chiarimento in via preliminare delle procedure da attuare nell’ambito cifica del Cantone, anche altri operatori pubblici, in partico- della lotta contro il morbillo può contribuire a rimediare lare il servizio di medicina scolastica, possono adottare precocemente ai problemi di risorse umane, spesso insuf- provvedimenti coordinati dal medico cantonale. ficienti. Dopo essere giunto a conoscenza di un caso sospetto o Sulla base delle presenti direttive nazionali vanno creati accertato di morbillo, in seguito a una dichiarazione o at- nuovi piani d’intervento cantonali o adattati quelli già esi- traverso un altro canale, il medico cantonale prende con- stenti, per garantire un’azione coerente in tutta la Svizzera. tatto con il medico che ha posto la diagnosi per richiedere I piani di intervento cantonali tengono conto delle particola- ulteriori informazioni e assicurarsi che nella cerchia ri- rità locali (come i compiti specifici del servizio di medicina stretta del caso sospetto o accertato di morbillo siano scolastica) e definiscono procedure operative adeguate alla state prese tutte le misure necessarie. Al medico canto- realtà cantonale. Nel quadro dell’attuazione della strategia nale spetta eseguire le indagini epidemiologiche e fornire di eliminazione del morbillo, l’UFSP sviluppa diversi stru- 10 informazioni mirate alla cerchia allargata del caso di mor- menti (lettere standard, diagrammi di flusso, liste di con- billo, inoltre è tenuto a informare l’UFSP. All’occorrenza, trollo, programmi informatici, ecc.) e li mette a disposizione dei Cantoni. sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 10 Diagnostica del morbillo e supervi sione dei casi Tabella 1 Diagnosi di laboratorio del morbillo [adattata da 11]. La 10.1 Diagnosi e conferma di un caso sospetto di mor tecnica da privilegiare dipende dal momento del prelievo billo nel decorso dell’episodio di morbillo. Data del prelievo Principio: ogni sospetto clinico di morbillo deve essere Osservazioni analizzato confermato da un esame di laboratorio. Materiale di analisi Tecnica Di fronte a una persona che presenta un esantema macu- lo-papuloso e febbre, il medico deve includere il morbillo nella diagnosi differenziale. Ogni sospetto di morbillo deve essere confermato o smentito da un esame di laboratorio Ricerca Saliva o Entro 3 giorni fin dalla prima (e spesso unica) consultazione, poiché altre mediante PCR tampone dalla comparsa del RNA del faringeo dell’esantema malattie come la rosolia, la quinta malattia e la scarlattina virus del possono manifestarsi con sintomi analoghi [11]. All’occor- morbillo renza, il medico cantonale può ordinare la conferma della diagnosi da parte di un laboratorio. Tuttavia, l’esame di labo- Ricerca degli Siero, plasma, Inizio della Nel 30–40 %: anticorpi (liquor) malattia, IgM negative ratorio non è indispensabile se la persona malata è epide- specifici eventualmente fino a 3 giorni miologicamente collegata a un caso di morbillo confermato contro il virus convalescenza dall’inizio in laboratorio. Se l’esame permette di escludere un’infe- (IgM, IgG) dell’esantema. zione da virus del morbillo, le misure di lotta contro il mor- Se risultato billo già avviate vanno sospese. In caso di estesi focolai o negativo: 2° epidemie, è sufficiente ricorrere a un esame di laboratorio prelievo dopo 10–14 giorni per i primi casi delle singole catene di trasmissione. per valutare le IgG 10.1.1 Diagnostica del morbillo in laboratorio Aprile 2013 Principio: il metodo di scelta consiste nel rilevamento 10.2 Dichiarazione di un caso sospetto o accertato di mediante PCR dell’RNA del virus del morbillo morbillo in un campione di saliva o un tampone faringeo prelevato nei primi tre Principio: ogni caso sospetto di morbillo deve essere giorni dalla comparsa dell’esantema. dichiarato entro 24 ore Il metodo di scelta per il rilevamento dell’ RNA virale del La rapida attuazione delle misure di controllo si basa sulla morbillo in un campione di saliva o un tampone faringeo è la dichiarazione immediata dei casi sospetti e accertati di mor- RT-PCR che consiste in una fase di retro trascrizione dell’ billo e sul riconoscimento precoce dei focolai nel quadro RNA in DNA seguita da una fase di amplificazione genica del sistema di dichiarazione obbligatoria. Il termine per la raccomandazioni [16]. Questo metodo diagnostico è particolarmente sensi- dichiarazione è di 24 ore sia per i medici sia per i laboratori. bile nei primi tre giorni successivi alla comparsa dell’esan- I medici inviano la dichiarazione, completa e con il nomina- tema (> 80 %) [12]. In alternativa è possibile individuare nel tivo, al medico cantonale del Cantone di domicilio o di di- Direttive e siero gli anticorpi IgM specifici anti-morbillo, che indicano mora del paziente. Il medico cantonale trasmette entro 24 una malattia in atto, mediante un test ELISA [11,13]. In que- ore la dichiarazione all’UFSP mediante l’apposito formula- sto caso i falsi negativi sono però frequenti (dal 30 al 40 % rio. Il medico curante di solito esegue la dichiarazione in nei tre giorni successivi alla comparsa dell’esantema) due tempi, dapprima usando il formulario di dichiarazione [11,12]. Quindi in caso di risultato negativo occorre prele- iniziale e in seguito con il formulario di dichiarazione com- vare un nuovo campione da 10 a 14 giorni dopo l’apparizione plementare. La dichiarazione iniziale serve a segnalare e dell’esantema per determinare il decorso del titolo delle IgG identificare il caso. La dichiarazione complementare, più [11]. La tabella 1 presenta un riepilogo dei test diagnostici dettagliata, fornisce informazioni sul quadro clinico, il de- del morbillo. corso, lo stato vaccinale e le esposizioni. Per segnalare il Un titolo di IgG anti-morbillo ≥ 500 UI/l, ottenuto mediante caso, i medici possono anche utilizzare direttamente il for- un test quantitativo calibrato secondo lo standard interna- mulario di dichiarazione complementare, a patto che lo spe- zionale, è considerato protettivo contro un’infezione sinto- discano entro i termini previsti dalla legge. La dichiarazione matica [14]. va inviata senza attendere i risultati di laboratorio; fin dalla Per l’epidemiologia molecolare è utile conoscere il genotipo prima visita il medico curante raccoglie il maggior numero del virus del morbillo di ogni catena di trasmissione. Questa possibile di informazioni, che sono importanti sia per piani- analisi supplementare viene effettuata su campioni di pa- ficare l’intervento sia per classificare il caso. zienti nei quali è stato evidenziato il virus. L’UFSP o l’Ufficio I laboratori diagnostici dichiarano entro 24 ore gli esami di del medico cantonale prenderà contatto con il medico cu- esito positivo al medico cantonale e all’UFSP, indipendente- 11 rante. mente dal materiale analizzato e dal metodo impiegato. sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo È raccomandato l’invio dei formulari per fax. Tutti i In presenza di un caso sospetto o accertato di morbillo, il formulari di dichiarazione possono essere scaricati medico curante identifica immediatamente le persone che all’indirizzo: www.bag.admin.ch/infreporting fanno parte del nucleo familiare colpito e individua tra esse quelle potenzialmente contagiose. Per farlo deve rilevare lo 10.3 Esclusione di un caso sospetto o accertato stato vaccinale, principalmente controllando i certificati di di morbillo vaccinazione. La somministrazione precoce della vaccina- zione post-esposizione contro il morbillo (MOR) permette generalmente di evitare la malattia [18]. Pertanto, le per- Principio: ogni caso sospetto o accertato di morbillo è sone potenzialmente contagiose dovrebbero essere vacci- escluso dalle strutture collettive e resta a nate entro 72 ore dalla prima esposizione. Con questa mi- domicilio durante i quattro giorni successivi sura è generalmente possibile impedire la propagazione del alla comparsa dell’esantema. virus a partire da queste persone. Trascorsa questa finestra temporale, la vaccinazione post-esposizione non è più effi- cace. Ciò vale in particolare per le persone dello stesso nu- Dal momento in cui si sospetta un caso di morbillo, la per- cleo familiare, poiché il tempo utile di solito è già scaduto sona colpita va esclusa dalle strutture collettive e può es- nel momento in cui viene formulata la diagnosi clinica. Allo sere autorizzata a ritornarvi solo a partire dal 5° giorno suc- scopo di impedire la propagazione del virus nelle strutture cessivo alla comparsa dell’esantema. Il sospetto clinico di collettive o nei luoghi di lavoro, tutte le persone potenzial- morbillo deve essere confermato dal laboratorio il più pre- mente contagiose in seno a un ambiente domestico colpito sto possibile. Se i risultati permettono di escludere il mor- da un caso sospetto o accertato di morbillo (bambini e billo, il provvedimento di esclusione può essere revocato. I adulti) devono essere escluse dalle strutture collettive e re- malati di morbillo professionalmente attivi vanno messi in stare a casa per la durata massima del periodo di incuba- congedo per malattia per lo stesso numero di giorni. Indi- zione, ossia per 21 giorni dalla comparsa dell’esantema pendentemente dalla conferma o meno del morbillo, la per- nella persona affetta da morbillo [19]. Questa regola si ap- sona malata deve restare a casa ed evitare di avere contatti plica anche alle persone potenzialmente contagiose che con persone non vaccinate o aventi uno stato immunitario hanno ricevuto una dose post-esposizione di vaccino con- incerto. tro il morbillo. Un’eccezione alla regola dell’esclusione può essere concessa solo se è determinabile con sicurezza il 11 Prevenzione della trasmissione nella momento esatto del primo contatto con il caso sospetto o Aprile 2013 accertato di morbillo nel nucleo familiare ed entro 72 ore è cerchia ristretta stata somministrata una vaccinazione MOR post-esposi- zione. La possibilità dell’esclusione da un luogo di lavoro 11.1 L’ambiente domestico, luogo di trasmissione pri diverso da una struttura collettiva va valutata caso per caso vilegiato (v. capitolo 12.5.3). Quando l’esclusione si rivela necessa- Dato che nell’ambiente domestico i contatti sono partico- ria, il medico curante contatta il medico cantonale, il quale larmente stretti, gli altri membri del nucleo familiare sono avvia i provvedimenti necessari. Per ordinare l’esclusione soggetti al massimo rischio di esposizione al morbillo e di dei membri potenzialmente contagiosi di un nucleo fami- trasmissione della malattia (incidenza di casi secondari liare non bisogna attendere che la diagnosi venga confer- > 80 % tra le persone non immuni) [15]. L’elevata trasmis- mata da un esame di laboratorio. Se i risultati di laboratorio sione è favorita dal lungo periodo di contagiosità e dalla consentono di escludere la diagnosi di morbillo, la misura capacità del virus del morbillo di restare in sospensione viene immediatamente revocata. raccomandazioni nell’aria sotto forma di aerosol infettivo (particelle di diame- Le persone potenzialmente contagiose in seno a un nucleo tro ≤ 5 μm) fino a due ore dall’emissione [16, 17]. Le per- familiare dovrebbero chiamare immediatamente un medico sone non immuni che appartengono a un nucleo familiare alla comparsa di prodromi del morbillo. Anche se nel frat- Direttive e con un caso di morbillo corrono dunque un rischio molto tempo contraggono la malattia, la vaccinazione MOR resta elevato di essere infettate e di divenire a loro volta conta- indicata, al più presto tre settimane dopo la malattia, per giose prima della comparsa dei sintomi tipici della malattia. assicurare la protezione contro la rosolia e gli orecchioni. Se è già stata somministrata una prima dose di vaccino nel 11.1.1 Ricerca, vaccinazione e isolamento delle per- quadro delle misure di lotta al morbillo, la seconda dose sone potenzialmente contagiose nel nucleo familiare di dovrà essere somministrata rispettando un intervallo mi- un caso sospetto o accertato di morbillo nimo di un mese. Principio: ogni persona potenzialmente contagiosa in seno ad un ambiente domestico colpito da un caso sospetto o accertato di morbillo viene esclusa dalle strutture collettive e deve rimanere a domicilio per la durata massima del periodo di incubazione, cioè 21 giorni dalla comparsa dell’esantema nel malato di morbillo, anche se ha ricevuto una prima dose post-esposizione di vaccino contro 12 il morbillo. sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 11.2 Impedire la trasmissione agli altri pazienti in Il medico curante provvede anche alla protezione, nella fa- strutture sanitarie miglia del caso sospetto o accertato di morbillo e nello stu- dio medico o in ospedale, delle persone non immuni e con Principio: ogni persona potenzialmente contagiosa un elevato rischio di complicazioni. Inoltre, provvede a indi- riceve una vaccinazione post-esposizione viduare in particolare le persone che, in virtù della loro atti- contro il morbillo (MOR) entro 72 ore dalla vità privata o professionale, hanno un’alta probabilità di tra- prima esposizione al caso sospetto o smettere la malattia a persone con un elevato rischio di accertato di morbillo. In caso contrario viene complicazioni. ordinata l’esclusione dalle strutture collettive per la durata massima del periodo di incuba- Nei contatti con un elevato rischio di complicazioni, come i zione (21 giorni dall’ultimo contatto con un lattanti d’età inferiore a un anno, le gestanti e parte delle soggetto contagioso). persone immunosoppresse [23], spesso non è possibile somministrare la vaccinazione post-esposizione contro il morbillo (MOR) a causa della giovane età o delle controindi- In presenza di un caso sospetto o accertato di morbillo, un cazioni [24]. Questi soggetti dovrebbero essere ricoverati in medico di uno studio privato o di un ospedale avvia le mi- ospedale per la somministrazione, all’occorrenza, di immu- sure di lotta contro le malattie infettive a trasmissione ae- noglobuline entro sei giorni dall’esposizione iniziale (immu- rea, affinché gli altri pazienti, gli accompagnatori e il perso- nizzazione passiva con dosi di immunoglobuline da 0,25 a nale sanitario non vengano contagiati nelle sale d’attesa e 0,5 ml/kg di peso corporeo). Va tenuto presente che: negli ambulatori. Occorre non solo limitare al massimo i • per i lattanti sotto i sei mesi è raccomandato dapprima un contatti diretti, ma anche impedire che persone non im- esame sierologico se i risultati possono essere ottenuti muni al morbillo entrino negli stessi ambienti in cui ha sog- in tempo utile per permettere ancora la somministra- giornato il malato nelle due ore successive al suo passag- zione di immunoglobuline. Un titolo di IgG anti-morbillo gio. A causa del rischio di trasmissione aerogena del mor- ≥ 500 UI/l è considerato protettivo contro le infezioni sin- billo lungo il tragitto che conduce all’ambulatorio e nell’am- tomatiche [14]. In questo caso la somministrazione di bulatorio stesso, la visita va effettuata idealmente a immunoglobuline non è necessaria; domicilio del paziente dopo un primo contatto telefonico. In • i prematuri (bambini nati prima della 33ª settimana di ge- alternativa, il caso sospetto o accertato di morbillo va rice- stazione o aventi peso alla nascita < 1500 g) sotto i sei vuto come ultimo paziente o fuori dall’orario di punta. Se è mesi sono tutti considerati non immuni. Non è pertanto Aprile 2013 disponibile un secondo ambulatorio (o una stanza speciale indicato un esame sierologico prima della somministra- per i casi infettivi, presente in alcuni studi pediatrici), il ma- zione di immunoglobuline; lato deve esservi condotto direttamente. Nel limite del pos- • ogni gestante che non ha ricevuto due dosi accertate di sibile va evitata l’ospedalizzazione di pazienti affetti da mor- vaccino contro il morbillo dovrebbe sottoporsi al test per billo che non presentano complicazioni [20]. la ricerca di anticorpi IgG anti-morbillo e avere il risultato In una struttura sanitaria, tutte le persone esposte a un entro sei giorni dall’esposizione; se il titolo delle IgG è caso sospetto o accertato di morbillo devono essere infor- < 500 UI/l è raccomandata la somministrazione di immu- mate. Il medico valuta la potenziale contagiosità di queste noglobuline. persone. Se si tratta di persone potenzialmente conta- giose, viene loro proposta una vaccinazione post-esposi- L’opportunità di somministrare immunoglobuline a un lat- zione contro il morbillo (MOR) entro 72 ore dalla prima tante tra i 6 e gli 11 mesi d’età deve essere valutata da un esposizione oppure, a seconda delle circostanze, la sommi- pediatra o da un infettivologo in ospedale. raccomandazioni nistrazione di immunoglobuline entro sei giorni dalla prima Se le persone con rischio più elevato di complicazioni rice- esposizione. Se questi termini non possono essere rispet- vono immunoglobuline entro sei giorni dalla prima esposi- tati, le persone potenzialmente contagiose devono essere zione non è necessario escluderle dalle strutture collettive. Direttive e escluse dalle strutture collettive per 21 giorni dall’ultima Se il termine di sei giorni è stato superato, si raccomanda ai esposizione [21–22]. Nel caso di attività esterne ai settori contatti a rischio di consultare rapidamente un medico in delle strutture sanitarie o delle scuole e istituti di forma- caso di comparsa di prodromi del morbillo. La vaccinazione zione post-obbligatoria, l’esclusione dal lavoro va valutata (a partire dai sei mesi di vita) può essere effettuata al caso per caso (vedi capitolo 16.1). più presto tre settimane dopo l’inizio dell’esposizione. Anche nei lattanti e nelle gestanti che hanno ricevuto immu- 11.3 Misure di protezione individuali per le persone noglobuline va pianificata una successiva vaccinazione con un elevato rischio di complicazioni MOR, persino nel caso in cui nel frattempo sia comparso il morbillo (per proteggerli contro gli orecchioni e la rosolia). Principio: le persone con un elevato rischio di compli- Tra la somministrazione di immunoglobuline e quella del cazioni (lattanti d’età inferiore a un anno, vaccino devono intercorrere almeno cinque mesi [24]. gestanti, persone immunosoppresse) e che Se, in base alle misure di lotta contro il morbillo, un lattante non hanno un’immunità contro il morbillo a già ricevuto una dose di vaccino prima dei 9 mesi di età, possono ricevere immunoglobuline nei primi in totale tre dosi sono necessario: la 2a dose è dunque sei giorni dopo l’esposizione iniziale al somministrata a 9 mesi e la 3a dose a 12 mesi. Tra morbillo. due dosi deve essere rispettato un intervallo di al- meno 4 settimane. 13 sommario
Ufficio federale della sanità pubblica Direttive concernenti la lotta al morbillo e ai focolai di morbillo 12 Prevenzione della trasmissione nella dettagli riguardanti l’esposizione, eventuali viaggi all’estero, cerchia allargata e nella popolazione la scuola frequentata, ecc. e prendere conoscenza di possi- bili altri casi nel nucleo familiare. 12.1 Indagini epidemiologiche e attuazione di misure 12.3 Informazione alla cerchia allargata di un caso so mirate a interrompere la catena di trasmissione del spetto o accertato di morbillo morbillo 12.3.1 Informazione ai contatti In presenza di un caso sospetto o accertato di morbillo, le Il medico cantonale, in collaborazione con i medici/servizi autorità sanitarie devono adattare l’intervento alla situa- partner, provvede a un’informazione mirata della cerchia al- zione epidemiologica locale e nazionale, al momento in cui largata del caso sospetto o accertato di morbillo (scuola avviene la dichiarazione e alle risorse disponibili. dell’infanzia, asilo nido o struttura di custodia collettiva L’indagine epidemiologica del caso sospetto o accertato di diurna, luogo di lavoro, altre strutture collettive, ecc.). Le morbillo comprende: direzioni degli istituti interessati sono informate sulla situa- zione, i rischi e le misure previste. 1. la conferma della diagnosi di morbillo; 2. l’identificazione di altri casi sospetti o accertati di morbillo; 12.3.2 Informazione alle altre autorità sanitarie canto- 3. l’identificazione della fonte dell’infezione (identificazione nali del caso indice); In linea di principio, il medico cantonale prende a carico il 4. l’identificazione delle persone potenzialmente contagiose caso sospetto o accertato di morbillo nonché i contatti iden- per le quali sono indicate una profilassi (protezione dei tificati che risiedono nel suo Cantone. Se il malato sog- contatti) o altre misure (prevenzione della trasmissione); giorna o ha soggiornato in un Cantone diverso da quello in 5. l’identificazione di altre popolazioni a rischio che potreb- cui è domiciliato (frequentazione scolastica, attività profes- bero beneficiare di una vaccinazione di recupero (pre- sionale, ecc.), il medico cantonale informa il suo omologo venzione della propagazione); del Cantone interessato. Quest’ultimo si incarica di cercare 6. l’informazione all’UFSP e ad eventuali altri Cantoni coin- le persone potenzialmente contagiose non domiciliate nel volti; Cantone di residenza del malato e di adottare le misure ne- 7. la pianificazione dell’informazione alla cerchia della per- cessarie. Ciascun medico cantonale può ricorrere all’aiuto sona malata, ai medici/servizi partner, al personale sani- dell’UFSP per informare gli altri Cantoni e coordinarsi con Aprile 2013 tario e, a seconda della situazione, al pubblico; essi. 8. la documentazione del caso. Entro 24 ore il medico cantonale trasmette all’UFSP l’infor- mazione o la dichiarazione riguardante il caso sospetto o Gli interventi e le misure attuate dalle autorità sanitarie per accertato di morbillo. L’UFSP va informato anche sull’even- interrompere la catena di trasmissione consistono in: tualità che un malato abbia viaggiato all’estero durante il 1. un’informazione mirata alla cerchia del caso di morbillo o suo periodo di contagiosità (potenziale importazione o del focolaio di morbillo e, in base alla situazione, un’infor- esportazione del morbillo) o che durante questo periodo sia mazione generale alla popolazione; stato in contatto con persone residenti all’estero, a meno 2. il controllo dello stato vaccinale oltre la cerchia ristretta che ciò non sia già chiaramente menzionato nella dichiara- del caso, accompagnato da raccomandazioni e da azioni zione inviata all’UFSP. di vaccinazione di recupero; 3. la vaccinazione dei contatti non vaccinati o vaccinati in 12.3.3 Informazione al corpo medico e alla popola- raccomandazioni modo incompleto; zione 4. l’esclusione dei malati dalle strutture collettive o dal In presenza di un focolaio di morbillo, il medico cantonale luogo di lavoro (con reinserimento possibile dal 5° giorno informa il corpo medico (medici generici, pediatri, infettivo- Direttive e successivo alla comparsa dell’esantema); logi, ginecologi, policlinici e servizi di pronto soccorso) e, a 5. l’esclusione dalle strutture collettive o dal luogo di lavoro seconda della situazione, la popolazione del Cantone inte- delle persone potenzialmente contagiose i) appartenenti ressato. Oltre a una presentazione della situazione e a una al nucleo familiare di un caso di morbillo, per 21 giorni breve descrizione della malattia, fornisce le seguenti infor- dalla comparsa dell’esantema nella persona affetta da mazioni (elenco non esaustivo): morbillo oppure ii) appartenenti alla cerchia ristretta o 1. il morbillo non è una malattia innocua: può causare com- allargata, per 21 giorni dall’ultima esposizione al caso di plicazioni e perfino il decesso; morbillo; 2. il morbillo non è una malattia infantile: in particolare, 6. eventualmente, la parziale o totale chiusura temporanea oggi colpisce anche adolescenti e giovani adulti; dell’istituto coinvolto, la cancellazione di manifestazioni, 3. si può prevenire il morbillo facilmente, efficacemente e ecc. a basso costo tramite la vaccinazione, che può essere fatta a tutte le età a partire dai sei mesi di vita; 12.2 Ricerca di informazioni complementari sul caso 4. chiunque sia nato dopo il 1963 dovrebbe controllare il sospetto o accertato di morbillo proprio certificato di vaccinazione (o farlo controllare dal Non appena è venuto a conoscenza di un caso sospetto o proprio medico o da un farmacista). Se una persona non accertato di morbillo, il medico cantonale contatta il medico è vaccinata o è vaccinata in modo incompleto contro il che ha formulato la diagnosi per avere ulteriori informazioni. morbillo, si raccomanda una vaccinazione di recupero 14 Eventualmente può essere indicato contattare anche il ma- fino a due dosi (MOR), a meno che la persona non sia lato o il suo rappresentante legale, per ottenere maggiori sicura di avere già avuto il morbillo; sommario
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